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Davide scusa (non prendertela mi raccomando,

(stiamo solo ragionando e lungi da creare flames)

ma se sei cosi' sicuro

perchè metti quel quasi? qui non mi hai risposto.

Indirettamente il quasi è la risposta più concreta ai tanti xchè.-

 

@tango- io vado a pesca xchè mi diverte e xchè penso che quando

arriverà la mia ora è perchè era già scritto e nn certo da me :rolleyes:

Perchè quel "quasi" riguarda aspetti che non cambiano la sostanza dell'evento sincopale. Che si svenga perchè viene meno la pressione parziale dei gas o perchè si produce un livello troppo alto di certe tossine, non cambia che a quel punto ci si arriva sempre allo stesso modo.

 

Non è che il tuffo sia una roulette russa per cui io faccio 4 atti respiratori normali, non arrivo alle contrazioni, risalgo con ampissimo margine, e nonostante tutto posso morire senza un perchè.

 

Cosa sono le contrazioni, come si manifestano, perchè, perchè non lo fanno, come ritarda la loro comparsa non mi pare che sia in discussione. Che l'apnea prolungata porti alla sincope non è mai stato in discussione, così come dubito che le sincopi si presentino, in condizioni normali, in immersioni con apnee molto brevi, diciamo fino al minuto.

 

:bye:

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Miglior contributo in questa discussione

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@ Dario, sono uscito qualche volta con un istruttore di AA 60 e passa metri in apnea(lui)

ma quando và a sparare ai pesci si porta un 110 triplo elastico con asta dell'otto e mi sà che non và a rilassarsi ^_^

e questo cosa significa?ognun ha le sue motivazioni ed il suo carattere come ho scritto,io a pesca ci vado solo ed esclusivamente per rilassarmi.

ti faccio un esempio,io vivo in macchina,mi puoi capire faccio 80000km l'anno,se sto fermo in coda sono tranquillo,malgrado sia in quella macchina da 6 ore.affianco a me c'è sempre qualche esaltato o qualche nevrotico che è entrato in macchina da dieci minuti e già sta tutto esaurito che non ce la fa più...

il carattere...questa,secondo me è una grande discriminante,

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Mai come in questi ultimi tempi sento parlare di profondità tra i colleghi pescapneisti.......magari gente che in settimana sta dietro un bancone o una scrivania e il fine settimana ( quando il tempo è buono) si getta a capofitto in immersioni impegnative.Tutti vogliono farsi la bella fotografia con la ricciolona o la cernia ma la scarsa preparazione prima o poi presenta il suo conto.

 

Prima cosa secondo me è capire i limiti di chi nella vita non fa il pescatore professionista.Non si può pretendere di scendere a 20 metri o più magari con condizioni meteo-marine proibitive se in settimana si fa tutt'altro.Credo che i primi due concetti da esaminare siano profondità e preparazione effettiva.

 

Non posso lamentarmi di aver visto sfrecciare gommoni a destra e a manca del mio pallone se vado in una zona notoriamente trafficata.

 

Sembrano banalità ma questo è vissuto quotidiano.Tutte cose viste e sentite.Bisogna riscoprire l'umiltà di capire che per noi che non viviamo di pesca la pesca in apnea va vissuta in una dimensione ricreativa.I metri, le pescate con condizioni meteo.marine proibitive, le pescate nelle punte dove passano cento imbarcazioni, le pescate se non si è in forma lasciamole a chi fa della pesca in apnea una professione .

 

Il nostro sport se praticato in una fascia entro i 15 metri, in posti dove il traffico di imbarcazioni è normale e in condizioni fisiche buone non è più rischioso di farsi un giro in moto!!!

 

Sì, la penso anch'io così. :siiiii:

:bye:

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Ospite patnel

Scusa se prendo le tue affermazioni come esempio ma è un valido modo

per far capire come la penso.

 

Purtroppo è "il Quasi",il "diciamo" quasi un minuto ecc ecc

 

che fa barcollare e cadere una legge che sembra sicura.

 

Si viaggia sempre per supposizioni e mai per certezze.

 

Questo è il vero punto della situazione.

 

2+2 fa 4 non diciamo 4 o quasi 4

 

in apnea questo non si può mai dire

 

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@ Dario, sono uscito qualche volta con un istruttore di AA 60 e passa metri in apnea(lui)

ma quando và a sparare ai pesci si porta un 110 triplo elastico con asta dell'otto e mi sà che non và a rilassarsi ^_^

e questo cosa significa?ognun ha le sue motivazioni ed il suo carattere come ho scritto,io a pesca ci vado solo ed esclusivamente per rilassarmi.

ti faccio un esempio,io vivo in macchina,mi puoi capire faccio 80000km l'anno,se sto fermo in coda sono tranquillo,malgrado sia in quella macchina da 6 ore.affianco a me c'è sempre qualche esaltato o qualche nevrotico che è entrato in macchina da dieci minuti e già sta tutto esaurito che non ce la fa più...

il carattere...questa,secondo me è una grande discriminante,

niente hai un modo tutto tuo di rilassarti

ma dormi col fucile sotto il cuscino per avere sogni belli?

dai ti voglio bene ok

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@ Dario, sono uscito qualche volta con un istruttore di AA 60 e passa metri in apnea(lui)

ma quando và a sparare ai pesci si porta un 110 triplo elastico con asta dell'otto e mi sà che non và a rilassarsi ^_^

e questo cosa significa?ognun ha le sue motivazioni ed il suo carattere come ho scritto,io a pesca ci vado solo ed esclusivamente per rilassarmi.

ti faccio un esempio,io vivo in macchina,mi puoi capire faccio 80000km l'anno,se sto fermo in coda sono tranquillo,malgrado sia in quella macchina da 6 ore.affianco a me c'è sempre qualche esaltato o qualche nevrotico che è entrato in macchina da dieci minuti e già sta tutto esaurito che non ce la fa più...

il carattere...questa,secondo me è una grande discriminante,

niente hai un modo tutto tuo di rilassarti

ma dormi col fucile sotto il cuscino per avere sogni belli?

dai ti voglio bene ok

:thumbup:

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La cosa assurda è che a mio avviso vengono considerati esperiti pescatori che si immergono da 30 anni ma che hanno una completa ignoranza di quali siano le regole base della sicurezza, una su tutte pescare in coppia. I corsi di apnea aiuterebbero a comprendere molte regole base che abbasserebbero la possibilità di incidenti, che anche istruttori o persone realmente esperte abbiano incidenti su questo non c'è dubbio, ma vi chiedo di quanti si è sentito che sono morti mentre pescavano in coppia realmente uno scendeva e l'altro faceva assistenza? Zero! Quanti sono quelli che erano da soli? Tutti o il 99% di quelli che ogni volta sentiamo. A mio avviso essere esperti significa anche questo pescare con la testa.

 

 

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@ Dario, sono uscito qualche volta con un istruttore di AA 60 e passa metri in apnea(lui)

ma quando và a sparare ai pesci si porta un 110 triplo elastico con asta dell'otto e mi sà che non và a rilassarsi ^_^

 

Ok Massimo, ovvio che non va a rilassarsi, ogniuno della sua esistenza fa giustamante ciò che meglio crede !

come si fa a prendersi dei rischi lo sappiamo benissimo .... credo che in questa sede si stia cercando di capire quale strada indicare a chi tali rischi NON voglia correrli.

Tu quando esci a pesca con lui ti diverti o stai in pensiero quando si tuffa ???

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Scusa se prendo le tue affermazioni come esempio ma è un valido modo

per far capire come la penso.

 

Purtroppo è "il Quasi",il "diciamo" quasi un minuto ecc ecc

 

che fa barcollare e cadere una legge che sembra sicura.

 

Si viaggia sempre per supposizioni e mai per certezze.

 

Questo è il vero punto della situazione.

 

2+2 fa 4 non diciamo 4 o quasi 4

 

in apnea questo non si può mai dire

Secondo me, il problema è quando sei convinto di stare facendo due più due, mentre invece è tre più tre, e il banco salta.

 

Spiegami solo una cosa, come fai ad andare in mare convinto che si muoia senza un perchè?! Se la pensassi così cambierei sport, non ha senso uscire dall'acqua dicendosi che anche questa volta ci è andata bene; a quel punto farsi una passeggiata su un campo minato o andare a prendere un pesce per cena non dovrebbe fare grossa differenza.

 

@ Fabriz

 

Filippo Biondin, solo per fare un nome, tragedia in cui ci hanno rimesso la pelle lui e il compagno nel tentativo di riportarlo sù. Secondo il tuo ragionamento prima del '96 non esistevano esperti, eppure si moriva meno. Vogliamo andare a guardare quanti ci hanno lasciato la pelle con i gradi dei famigerati corsi di apnea invece?!

 

Ma sicuramente verrebbe fuori che nonostante i brevetti, nonostante i corsi e la formazione, sono morti perchè non usavano la testa...

 

:bye:

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sarebbe bello, in futuro, poterci rallegrare del fatto che le morti in mare sono diminuite, e poterci raccontare le ns. solite cazzate. Ma questo non accadrà mai da solo! Concordo moltissimo sul fattore fatalità, che forse qualcuno omette di proposito, per il semplice fatto che io stesso stavo per rimanerci per una pinna incastrata sul fondo, per un groviglio di sagola col boccaglio e cose simili. Mai, fin'ora, ho rischiato una sincope, perchè come diceva Dario, quando l'aria è finita, saluti il pesce e risali già contento di averlo visto!A parte i corsi e i consigli ed il prezioso forum stesso, sarà la nostra coscenza e conoscenza dei limiti a salvarci la pelle. Ho visto Andrea Zani in gara superare oltre 100 metri in apnea, e mai un incidente. Adesso lui non rischia Mai una volta, e pesca in acqua bassissima con apnee normali, portando a casa fior di pesci. Questa è la coscenza che ci porterà alla svolta, anche se non alla certezza che nulla accada! Devo confessarvi che io non credo di avere tale determinazione, e quindi credo che il mio rischio sia molto più alto. Ma io me ne rendo conto, e questo già potrebbe salvarmi la vita!!

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La cosa assurda è che a mio avviso vengono considerati esperiti pescatori che si immergono da 30 anni ma che hanno una completa ignoranza di quali siano le regole base della sicurezza, una su tutte pescare in coppia. I corsi di apnea aiuterebbero a comprendere molte regole base che abbasserebbero la possibilità di incidenti, che anche istruttori o persone realmente esperte abbiano incidenti su questo non c'è dubbio, ma vi chiedo di quanti si è sentito che sono morti mentre pescavano in coppia realmente uno scendeva e l'altro faceva assistenza? Zero! Quanti sono quelli che erano da soli? Tutti o il 99% di quelli che ogni volta sentiamo. A mio avviso essere esperti significa anche questo pescare con la testa.

 

Sinceramente non credo che la panacea dei corsi sia la soluzione dei mali.

O per lo meno, evitando di fare una sterile asserzione, i corsi sono come per l'auto la patente: la pratica è un'altra cosa, viene dopo.

Pertanto sì al dare il giusto input, ma poi a seguire i consigli dell'istruttore in quanti lo fanno?

E chi prosegue nella propria carriera da apneista imita i propri idoli che scendono a 100 metri dove il rischio è ELEVATISSIMO.

Basti guardare le sambe e problemi vari durante le gare di apnea, anche la sola statica.

Quale è l'insegnamento che riceve un'allievo?

Ti sei dato una risposta:

"che anche istruttori o persone realmente esperte abbiano incidenti su questo non c'è dubbio"

 

Si parla molto di sicurezza, ma si parla molto anche di corsi.

 

Condivido pienamente l'ultima tua asserzione: essere esperti significa pescare con la testa, anche se qualche volta non basta, purtroppo.

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Davide scusa (non prendertela mi raccomando,

(stiamo solo ragionando e lungi da creare flames)

ma se sei cosi' sicuro

perchè metti quel quasi? qui non mi hai risposto.

Indirettamente il quasi è la risposta più concreta ai tanti xchè.-

 

@tango- io vado a pesca xchè mi diverte e xchè penso che quando

arriverà la mia ora è perchè era già scritto e nn certo da me :rolleyes:

Perchè quel "quasi" riguarda aspetti che non cambiano la sostanza dell'evento sincopale. Che si svenga perchè viene meno la pressione parziale dei gas o perchè si produce un livello troppo alto di certe tossine, non cambia che a quel punto ci si arriva sempre allo stesso modo.

 

Non è che il tuffo sia una roulette russa per cui io faccio 4 atti respiratori normali, non arrivo alle contrazioni, risalgo con ampissimo margine, e nonostante tutto posso morire senza un perchè.

 

Cosa sono le contrazioni, come si manifestano, perchè, perchè non lo fanno, come ritarda la loro comparsa non mi pare che sia in discussione. Che l'apnea prolungata porti alla sincope non è mai stato in discussione, così come dubito che le sincopi si presentino, in condizioni normali, in immersioni con apnee molto brevi, diciamo fino al minuto.

 

:bye:

 

Anni fa su Mondo Sommerso un gradissimo professore, mauro Ficini, uno dei padri della medicina subacquea, dichiarò che la sincope può avvenire in casi talvolta assolutamente ritenuti "sicuri e normali", come immersioni a poca profondità e con apnee molto brevi....

 

Dipende da cosa accade in quei pochi momenti di apnea.

 

E il Professore portava un esempio a sostegno di questa sua affermazione; la morte di un subacqueo che , avvistata una enorme spigola che nuotava in pochi metri d'acqua la arpionò dopo una discesa e una breve apnea...ebbene, il pescione catturato si dibatteva e l'emozione della cattura, legata sicuramente ad una fortissima scarica di adrenalina, avrebbe causato una incredibile sincope dopo poche decine di secondi di permanenza.

 

Insomma, se durante un'immersione sopravvengono dei fatti o delle situazioni assolutamente fuori dalla norma, vuoi per l'emozione o per lo stress inaspettati, anche una innocua calata a 8-10 metri potrebbe essere molto pericolosa.

 

Che cosa voglio dire?

 

Che la pesca subacquea è una attività in cui il fine ultimo è la cattura di una preda, e talvolta questa stessa preda potrebbe richiedere dei sacrifici a livello fisico che non tutti sono in grado di affrontare.

E degli sforzi a livello psicologico che potrebbero non essere affatto gestiti al meglio da un subacqueo anche solamente emozionato e gasato per una situazione di caccia.

 

Chiunque abbia avvistato una cernia scapolando un grosso masso o affacciandosi da un ciglio profondo, sà bene che l'emozione potrebbe essere già da sola sufficiente per farci interrompere l'immersione.

 

Chiunque abbia sparato il cernione che poi si è intanato in un budello in profondità( siccome sono un vecchio sub all'antica, dico anche " solo" a 20 metri), sa benissimo gli sforzi richiesti per aver ragione di una simile preda.

chiunque abbia usato almeno una volta quel mezzo di morte che è il raffio , sa bene che anche un solo, piccolo sforzo in più fatto anche a 20 metri , fa la differenza tra una calata che si conclude con un pò d'affanno e una sincope maledetta che ti ammazza.

 

NON voglio nemmeno accennare a un sub che , sempre stando a 20 metri, si veda arrivare un branco di dentici diffidenti e furbi che iniziano il loro carosello irridente e ansiogeno appena fuori tiro...

 

In caccia sopraggiungono fattori tali da destabilizzare anche il più esperto degli apneisti, figuriamoci il subacqueo che vede il dentice come laurea e medaglia di cui vantarsi con i colleghi...

 

In quei momenti , nessun corso, nessuna didattica arriveranno a soccorrere il povero cacciatore attirato da questa chimera maledetta.

Se la persona non capisce che il limite non va cercato nel conteggio di una serie di contrazioni, memore degli esperimenti compiuti in piscina,ma in quelle sensazioni profonde che non sono mascherate da quel benessere fasullo dettato dalla profondità e dalle sensazioni " di caccia" che azzerano gli altri segnali dell'organismo, allora il pericolo arriverà veloce, più veloce di quanto nessun dentice suicida arriverà a tiro del fucile.

 

Ma queste sensazioni, i corsi non le insegnano, perchè non le possono insegnare.

Molto semplice.

 

La caccia è solo adattamento alla preda, all'ambiente, alle condizione meteomarine, e la capacità di apnea è solo una piccola parte del tutto.

E' ciò che ci si ostina a chiamare esperienza, e l'esperienza NON potrà mai essere insegnata in nessun corso del mondo.

 

basterebbe capire che se non si ha l'esperienza necessaria, sarebbe bene lasciar perdere certe prede e certe tecniche di caccia.

Queste capacità si assimilano solo col tempo, con le ore e le ore passate in mare, con gli anni di caccia e di incontri andati a vuoto, con una vita di sacrificio e di dedizione totale alla caccia.

Impossibile pretendere di prendere scorciatoie con didattiche che cercano di far cadere quelle barriere che tutti noi abbiamo rispetto al mare profondo.

Barriere che evidentemente servono a chi ormai non è più un mammifero marino per rendersi conto dei propri limiti.

 

E non è certo l'imparare la tecnica di pinneggiata più o meno sinuosa, che ci permetteranno di scalfire certi limiti.

Non è scimmiottando un delfino che ci si può definire acquatici.

Bisogna avere il cervello abbastanza lucido per capire certe piccole verità.

 

Oppure, mi ricrederò quando vedrò un delfino che, sulla terra ferma, tenta di insidiare le beccacce nel bosco.

Ma dubito che ciò accadrà mai....

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l'istinto venatorio nei "veri" uomini è fortissimo. quella che viene chiamata pesca in apnea non è altro che caccia, fatta sott'acqua.

una volta il nostro istinto trovava ampio sfogo per prati e boschi; oggi con tutte le limitazioni imposte a questa noblie arte in molti trovano il loro "mondo" sott'acqua, a caccia di saraghi piuttosto che di beccacce. Ma siccome siamo sempre di più ed i pesci sempre di meno e più diffidenti.. la questione si è complicata e bisogna spingersi sempre più in là, verso un limite senza ritorno.

Secondo me se i pesci si trovassero e pescassero più facilmente, ci sarebbero meno vittime.

 

Non esiste scorciatoia per una maggiore sicurezza, bisogna evitare certe situazioni, ma chi pesca sa che sono solo ipocrisie. Il rischio c'è sempre e comunque, ad ogni tuffo. Ed è molto alto, anche per chi è "bravo". Inutile negarlo, finchè lo accetti vai, altrimenti lasci. Io da un paio d'anni non lo accetto più.. sono stato in acqua, ho pescato, ma non è più come prima.

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I corsi di apnea non sono per nulla la panacea di tutti i mali, come ben dici sono come la scuola guida per la patente poi sta al neopatentato fare pratica e migliorare la sua guida. Se con la macchina vuoi correre vai in pista dove hai misure di sicurezza adeguate, andare in acqua senza la testa è come il guidatore espertissimo che s'è fatto il bicchiere di vino in più, anche lui va a sbattere in determinate condizioni anche se riteneva la cosa tranquilla. Lo stesso è per la pesca in apnea.

 

@Davide che un incidente dove nella pesca in coppia siano morte 2 persone ci può stare ma come ben sai se uno esegue una ventilazione adeguata,non tira le apnee a morte il 90% dei casi di incidente si risolve con la sabetta in superfice dove il compagno ti leva la maschera e ti da 2 schiaffi perchè hai esagerato, e non per farti riprendere. Se rimani sotto col fucile in mano è perchè hai fatto una cazzata tipo iperventilare od ignorare deliberatamente ogni stimolo del corpo, a meno che uno non abbia manie suicide se uno ha fatto le cose in maniera corretta la maggiorparte dei casi ha problemi gli ultimi 10 metri, in quella fascia di profondità chiunque è in grado di soccorrerti anche perchè si presume che negli ultimi metri tu sia positivo.

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ieri non si sapeva chi moriva xchè lo sport della pescasub non era a questi livelli

e perchè i pesci si pigliavan in un metro e perchè c'erano

 

Malpieri e' un GRANDISSIMO ma mi piacerebbe un confronto di idee e convergenze d'intenti

con altri luminari come LUI senza prendersi a tirate di capelli.

Ti hanno già risposto come rispetto agli anni '80 i praticanti siano drasticamente diminuiti.

 

Se l'agonismo è lo specchio del livello di uno sport, 20 anni fa si pescava alle stesse quote, ma con attrezzature molto più scadenti.

 

E la storia che il pesce ci fosse è un'altra bella favola, nell'assoluto del 1970 ad Alghero (40 anni fa e in Terra Santa come dicono tanti!) si ridusse il peso minimo a 300g a causa della povertà dei campi gara.

 

Forse è freddo parlare di numeri e di statistica, ma più aumentano le persone che sanno andar fondo e più le probabilità di incidente aumentano.

 

Si parla sempre di "esperti" invece, ma chi sono? Come si diventa tali? Perchè ad oggi si ritiene troppo spesso esperto chi pesca fondo, non chi và in mare da 30 anni anche se magari non supera i 10 mt.

 

@PierUgo

 

Letto, senza offesa ma sono cose giuste ma già dette e che a tanti non piaceranno, anche se le dice Dapiran.

 

:bye:

caro davide ti straquoto!quello che dici è la pura realtà,mi vengono i brividi quando penso a molti pescasub che credono che il mare si "CONOSCE"in un giorno.

 

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