> QUALCOSA NON Và ! - Pagina 12 - Pesca in Apnea - AM FORUMS Vai al contenuto

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ci sono tanti tipi di pesca,ci sono tanti modi di interpretare la pesca,sicuramente certi tipi e certi modi sono più pericolosi di altri.

forse alcuni pescatori che pescano a trenta metri,o che fanno la guerra con i pesci sorridono pensando a chi pesca in tre metri d'acqua, a chi anche se esce accappottato si fa una sana risata e sfottò con gli amici...ma io sono sinceramente contento di far parte di questa seconda razza.

dopo una settimana di stress accumulato, di chilometri in macchina, di clienti rompicacchio,di mogli urlanti di figli petulanti,entrare in acqua per 3,4,5,6 ore nel silenzio dell'amico mare,ho già tutto quello che voglio.

 

Anche io mi sento di appartenere a questa seconda razza.

Uscire in mare per rilassarsi, per godere di questo mondo sommerso, per staccare dal resto e per farsi quattro risate con gli amici. Se poi riesco a portare qualche pesce, tanto meglio, altrimenti sono contento lo stesso.

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Una domanda che vi faccio dopo numero discussioni fatte anche con atleti all'assoluto:

 

Specie se non avete mai avuto il minimo incidente, mi descrivete come immaginate che siano gli istanti prima di una samba o di una sincope?

 

Insomma vi immaginate una sofferenza estrema, il diaframma che batte come un tamburo e sembra esplodere, o qualcos'altro?

 

:bye:

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Una domanda che vi faccio dopo numero discussioni fatte anche con atleti all'assoluto:

 

Specie se non avete mai avuto il minimo incidente, mi descrivete come immaginate che siano gli istanti prima di una samba o di una sincope?

 

Insomma vi immaginate una sofferenza estrema, il diaframma che batte come un tamburo e sembra esplodere, o qualcos'altro?

 

:bye:

 

ciao Davide, mi metto io sulla gogna, e provo descriverti qualcosa che ho vissuto sulla mia pelle, non mi piace parlarne, ma visto la gravità degli ultimi episodi accaduti, forse, potrebbe interessare a qualcuno. Sono errori di gioventù (anche se sarebbe meglio definirli.. cazzate...) che se ora sono qui a descrivere, è perchè Qualcuno, lassù, mi stava guardando...

Non so se possono essre definiti come episodi di vera e propria "samba" o "quasi sincope", comunque, li descrivo

 

samba: contrazioni ripetute, veloci, incontrollabili, dell'addome, nesssuna senzazione di dolore, ma notevole difficolta a controllare la respirazione

 

Pre-sincope: gambe pesantissime come ma due macigni che non vogliono saperne di spingere, arrivo in superficie in uno stato tale da "vedere" tante piccole "lucine" (come quelle che si vedono facendo sforzo eccessivo, molto intenso o dopo che si prende un cazzotto in faccia) che scompaiono lasciandomi vedere solo"bianco". Perdita quasi totale delle forze per un tempo che non saprei definire... forse qualche secondo o dei minuti, non saprei.

Non ho perso conoscenza: è quello che mi ha permesso di arrivare a galla a faccia in su e ricordarmi tutto come se fosse successo poco fa.

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Una domanda che vi faccio dopo numero discussioni fatte anche con atleti all'assoluto:

 

Specie se non avete mai avuto il minimo incidente, mi descrivete come immaginate che siano gli istanti prima di una samba o di una sincope?

 

Insomma vi immaginate una sofferenza estrema, il diaframma che batte come un tamburo e sembra esplodere, o qualcos'altro?

 

:bye:

 

Io posso risponderti per quello che ho appreso da due miei amici ( presi in tempo da me prima che fosse troppo tardi ) quello che mi hanno riferito tutti e due è che non hanno avuto nessuna sensazione di dolore ... tutti e due hanno riferito di un senso di confusione , addormentamento , estrema fatica a tenere gli occhi aperti ... tutto in pochissimi istanti , non si sono resi conto del momento in cui hanno realizzato che non ce l'avrebbero fatta .... stranamente nessuno dei due mi ha riferito di spasmodica fame d'aria

uno dei due quello preso in mare dopo gli schiaffoni si è risvegliato chiedendo cosa fosse successo ... come nei film ... non si ricordava neanche che aveva sparato ad un grosso dentice ( abbandonato poi nel momento dello svenimento)

L'altro caso successe in piscina durante un allenamento in apnea ... il mio amico riemerse e poi perse conoscenza ... sprofondando sul fondo e paradossalmente fu più critica la situazione in piscina , perchè a differenza del'altro amico in mare che svenì negli ultimi metri prima della superfice , lui bevve acqua e il recupero fu più complicato perchè me ne accorsi solo per puro caso ( quello che doveva tenerlo davvero d'occhio si era distratto dopo averlo visto riemergere) .... per rianimarlo ci volle l'intervento del bagnino e anche lui una volta sveglio non si ricordava neanche dove era .

Invece vissuto sulla mia pelle un paio di volte ho avuto giramenti di testa pericolosi dopo una lunga apnea... una volta in particolare ricordo di essere riemerso con una forte confusione mentale, essere cosciente di avere gli occhi aperti ma vedere totalmente buio con le classiche lucine tipiche ... e non riuscire a rispondere all'amico che poi mi disse appunto che non parlavo quel giorno rischiai sicuramente la sincope, anche se avevo il compagno pronto a soccorrermi ... per questo dico e ribadisco che la forma più sicura per scongiurare queste tragedie è pescare in coppia.

Modificato da mugnax
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ci sono tanti tipi di pesca,ci sono tanti modi di interpretare la pesca,sicuramente certi tipi e certi modi sono più pericolosi di altri.

forse alcuni pescatori che pescano a trenta metri,o che fanno la guerra con i pesci sorridono pensando a chi pesca in tre metri d'acqua, a chi anche se esce accappottato si fa una sana risata e sfottò con gli amici...ma io sono sinceramente contento di far parte di questa seconda razza.

dopo una settimana di stress accumulato, di chilometri in macchina, di clienti rompicacchio,di mogli urlanti di figli petulanti,entrare in acqua per 3,4,5,6 ore nel silenzio dell'amico mare,ho già tutto quello che voglio.

 

 

Ciao a tutti ,

 

ritengo che la pesca abbia tante dimensioni tutte valide è interessanti , ho amici bravissimi pescatori che dopo anni di pesca a tutto campo , cioè dai 0 ai 30 mt hanno deciso di abbandonare la profondità e ridurre quindi la possibilità di certe catture per dedicarsi esclusivamente alla pesca all'agguato o nella schiuma , con risultati strabilianti in termini di prede . Faccio questa premessa per ribadire che il pescatore forte , valutando , zone , condizioni del mare , correnti , maree etc il pesce lo fa anche in 20 cm d'acqua . Dunque specializzarsi in una tecnica che si sente vicina alla propria indole e che sopratutto ci fa divertire , è il succo di qualunque hobbie , passione e se uno ha un pò di sale in zucca non penso debba sorridere davanti a chi come te Dario vive il mare in questo modo , anche perchè certi "campioni" potrebbero trovarsi ricoperti di pesce a seconda della giornata :D . Per quanto riguarda la sicurezza , penso che debba nascere dentro di noi , capiamoci , la pesca profonda è una disciplina nella disciplina , io non mi sento di demonizzarla , in quanto io stesso ne sono sempre stato affascinato e ho cercato di fare il mio percorso , però per chi vuole avvicinarsi a questa pratica , deve essere ben chiaro che richiede una dedizione assoluta , tanto mare , regole di vita ben precise , un percorso di crescita lungo e pieno di sacrifici, senza il quale si può avere la prestazione correndo però dei rischi incalcolabili. La pesca in coppia è ovviamente più sicura , se si fa con grande autoconsapevolezza. Secondo me è anche divertente , pescare un tuffo per uno con un campagno con cui si ha del feeleng , si ha il tempo di recuperare ,si fanno delle apnee più serene e il tutto ne guadagna , se invece la presenza del compagno viene presa come un assicurazione assoluta che ti permette di viaggiare sempre sul limite , allora penso non serva a niente se non a mettere in serio pericolo anche chi sta in superficie a sorvegliarci . Avete mai provato a stare a galla con l'acqua magari velata ad aspettare che il compagno risalga ? quante volte lo perdiamo , magari risale 10 mt più in la ...E se avesse un problema ? Non volglio neanche immaginarmi a cercare di recuperarlo dal fondo , un incubo che ha fatto sua volta tante vittime . Secondo me se si va in acqua in due , per quanto riguarda la gestione delle apnee bisogna sempre ragionare come se si fosse da soli e pensare di poter contare solo su se stessi . Insomma , partendo dal presupposto che ci sia una grande consapevolezzza di quello che si sta facendo , le parole chiave penso che siano maturità e responsabilità per rendere i rischi di questo sport ai minimi termini .

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