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oltre i 15 m pescate in coppia con un fucile solo! Quanti di questi ragazzi :clover: venuti a mancare si sarebbero salvati??

E' questa la domanda da farsi!!

hai pienamente ragione, però le regole in guerra vanno a farsi ........... ed il mondiale lo hai visto, hai visto cosa succede nella realtà delle cose

secondo mè Giuseppe l'unica cosa a salvarci è la voglia di vivere quella fiamma che brucia dentro è che non deve mai affievolirsi sopratutto in mare

Massimo

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oltre i 15 m pescate in coppia con un fucile solo! Quanti di questi ragazzi :clover: venuti a mancare si sarebbero salvati??

E' questa la domanda da farsi!!

 

Vero Giuseppe ! questo aiuta ma .....

facciamo un esempio: io e te siamo sul tuo gommone su una secca in mezzo al mare, siamo entrambi in acqua e a me capita di andare in sincope ...............

(peso 80 kg, sono piombato (li togli ok), bagnato e non ho modo di aiutarti in quanto svenuto) pensi di riuscire a rimettermi sul gommone ??? o pensi che il mio incidente in realtà potrebbe mettere in pericolo anche te ??

La mia risposta l'avrete intuita.

 

E questo il motivo per cui non possiamo delegare la nostra sicurezza ad altri soggetti o attrezzature ma dobbiamo crearci una nostro sistema difensivo.

 

Modificato da Andrea Zani
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oltre i 15 m pescate in coppia con un fucile solo! Quanti di questi ragazzi :clover: venuti a mancare si sarebbero salvati??

E' questa la domanda da farsi!!

 

Vero Giuseppe ! questo aiuta ma .....

facciamo un esempio: io e te siamo sul tuo gommone su una secca in mezzo al mare, siamo entrambi in acqua e a me capita di andare in sincope ...............

(peso 80 kg, sono piombato (li togli ok), bagnato e non ho modo di aiutarti in quanto svenuto) pensi di riuscire a rimettermi sul gommone ??? o pensi che il mio incidente in realtà potrebbe mettere in pericolo anche te ??

La mia risposta l'avrete intuita.

 

E questo il motivo per cui non possiamo delegare la nostra sicurezza ad altri soggetti o attrezzature ma dobbiamo crearci una nostro sistema difensivo.

Non posso quindi che quotare l'ultima considerazione di Tango, scegli di vivere !

Lo so benissimo come la pensi, sono convinto che, nella stragrande maggioranza, è sufficente far riemergere il compagno e si risolve tutto con un gran spavento! Poi è ovvio che tu debba sempre pescare come se in acqua sei completamente solo, non deve essere una scusante!!

Questa è la mia personalissima opinione!

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La maggior parte degli incidenti avviene nel periodo compreso tra maggio-giugno ed ottobre-novembre.

Dite che ciò avvenga perchè in quei mesi, più che nei restanti, in mare ci sono più pescatori in apnea (in parte può essere vero, ma quando si tratta di pescatori allenati, ne dubito fortemente), o perchè in quel periodo si pesca mediamente più fondo (io propendo per quest'ultima ragione)?

Modificato da siccia
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La maggior parte degli incidenti avviene nel periodo compreso tra maggio-giugno ed ottobre-novembre.

Dite che ciò avvenga perchè in quei mesi, più che nei restanti, in mare ci sono più pescatori in apnea (in parte può essere vero, ma quando si tratta di pescatori allenati, ne dubito fortemente), o perchè in quel periodo si pesca mediamente più fondo (io propendo per quest'ultima ragione)?

è sicuramente una buona visione, ciò non toglie che la pia o la cs ha ha nella cattura della preda il proprio io, la ricerca del pesce è fondamentale ed il pesce ha zone buone e zone povere, certi pesci li trovi in certe zone altri in altre

eliminiamo le batimetriche eliminiamo molti pesci

quel che voglio dire che con l'impoverimento dei mari non c'è scopo entrare in acqua in basso fondo soprattutto in certe zone battutissime a meno che non desideriamo le sottotaglie

questo è un gran casino e le regole ripeto vanno a farsi ......

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Una giornata triste, questa , come troppe volte ormai in questa annata che definiamo maledetta , fingendo di non ricordare che anche l'anno scorso è stato maledetto quanto questo...e ogni anno la storia è sempre la stessa.

 

Ho letto tutti i messaggi e posso dire che in ogniuno ho trovato parole a volte sagge, a volte semplicemente amare e rassegnate...in ogni caso è giusto porsi delle domande, ma sarebbe opportuno che ci fossero anche delle risposte.

 

ma le risposte non potranno arrivare da un'autorità, da una singola persona, perchè stiamo parlando di uno sport estremo, uno di quegli sport dove il pericolo mortale è spesso in agguato anche in circostanze del tutto "normali " e controllabili.

 

Dice bene Ant 64, la pesca è uno sport in cui la morte NON è un evento impossibile; il rischio c'è sempre stato e sempre ci sarà.

 

Questo sarebbe un punto di partenza per riflettere.

 

Riflettere su un particolare che personalmente ho sempre cercato di portare alla vostra attenzione: se in uno sport in cui anno dopo anno,pur aumentando la preparazione teorica, le conoscenze, la tecnologia, la didattica, si registra un aumento costante dei morti e degli incidenti che pur se non mortali portano ad un allarmante senso di insicurezza, vuol dire che FORSE, si è imboccata una strada non del tutto corretta, se non addirittura sbagliata.

 

Si tratterebbe solo di riflettere e discutere su quale sia questa strada sbagliata.

 

Ho solo paura che scavando a fondo in questa direzione si possa arrivare a conclusioni che , probabilmente, verrebbero respinte o non accettate perchè sarebbero totalmente contrarie al modus operandi che caratterizza questa nostra epoca.

 

Ma credo fermamente che in tanti, troppi, si sia seguito un sentiero molto insidioso, dimenticando che la nostra attività spinta a certi livelli NON POTRA' mai essere un'attività praticabile, perlomeno non a rischio zero.

Molti di noi hanno percorsi di vita che ci portano ad essere troppo lontani dal mare per poterlo sfidare con la falsa convinzione di sicurezza che troppe didattiche cercano di inculcarci.

 

E il nostro mondo in rovina, freneticamente vive e si consuma in un istante, così come freneticamente e in un istante le persone cercano di recuperare un rapporto con la natura che è ormai troppo distante per poter essere ricucito con scorciatoie impraticabili o quasi inutili.

 

Ci sono esempi che potrebbero farci pensare il contrario, potrebbero illuderci che sia possibile tornare indietro, colmare questa distanza ormai siderale, ma attenzione! Perchè sono dei casi talmente particolari da sfuggire ad ogni statistica...ci sono persone che hanno intrapreso un certo cammino di vita ed esperienze che noi non potremo MAI sperare di fare.

basterebbe essere umili abbastanza da capire che certe strade non sono percorribili.

Invece mi pare di poter dire che si stia facendo di tutto per far credere ala gente che il percorso sia fattibile, addirittura alla portata di quasi tutti.

 

 

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Se si pesca con un fucile si pesca in coppia realmente uno scende l'altro fa assistenza gli ultimi metri, tirare su una persona da 10 metri e portarla in superfice non ci vuole nulla, basta sganciare i piombi e viene su come un palloncino. In superfice gli togli la maschera gli dai 2 pizze in faccia perchè ha sincopato e se le merita tutte e si riprende da solo nella maggiorparte dei casi o gli dai un paio di respirazioni bocca a bocca. Tirarlo sul gommone non è facile ma ci sono determinate tecniche per farlo. A mio avviso il problema principale non è ne la profondità ne l'attrezzatura evoluta il 70% delle battute di pesca degli utenti si svolgono nei primi 10/12 metri o anche meno chi pesca realmente e costantemente oltre i 20 sono una piccola percentuale. Idem per l'attrezzatura puoi avere le pinne e la muta più fighe e tecnologiche del mondo ma se non sei preparato fisicamente te le dai in faccia. IL PROBLEMA PRINCIPALE E' CHE CI SI IMMERGE IN APNEA SENZA AVER FATTO CORSI DI APNEA CON INFORMAZIONI SPESSO CONFUSE ED ERRATE CON COMPORTAMENTI PERICOLOSI (Es. iperventilazione effettuata anche involontariamente) IGNORANDO LE BASILARI NORME SULLA SICUREZZA. Non sono umberto pelizzari ma dalla mia esperienza ho visto e sentito autodidatti zavorrarsi come se dovessero scendere con la slitta per il no limits, esperti che iperventilavano e non sapevano di farlo, convinzioni assurde che il tempo di apnea fisso es. max 1 minuto e mezzo sia una garanzia di assoluta sicurezza, senza tener conto di variabili come temperatura acqua, stanchezza, disidratazione, profondità ecc ecc... Io ero uno di quelli convinto che stando massimo 1 minuto e 30 fossi in salvo da ogni pericolo, fatto il corso di apnea ho capito che era una emerita str0nzata. Con le bombole gli incidenti oggigiorno sono notevolissimamente inferiori a quelli degli apneisti nonostante la mole di praticanti sia incredibilmente superiore alla nostra e non siano richieste doti fisiche particolari, anzi pure chi è decisamente fuoriforma e si fuma l'anima può scendere senza problemi, questo perchè da anni è regolamentata da corsi obbligatori per immergersi anche a quote ridicole e sono garantiti standard di sicurezza ottimali ossia minimo in 2, che non significa ao io pesco a destra tu a sinistra se beccamo tra 2 ore, ma che si sta realmente assieme al compagno, non venitemi a dire eh ma col compagno non pijo nulla in acqua bassa perchè è possibilissimo pescare anche in coppia in acqua bassa, ed inoltre state subordinando la cattura di un pesce alla vostra incolumità e vita il che equivale a tirare l'apnea col pesce della vita davanti a noi. Con questo non sto dicendo che non si debba pescare da soli a volte io stesso lo faccio ma bisgna essere consapevoli che pescando da soli o senza il sistema di coppia la nostra sicurezza diminuisce di molto. Non venitemi a dire che i corsi di apnea non c'entrano nulla con la pesca poichè l'azione venatoria viene svolta in apnea, inoltre i rilassamenti le compensazioni ottimizzate non servono a fare il metro in più o 3 secondi aggiuntivi, solamente ad avere un maggior margine di autonomia e capacità il che si traduce in una riduzione dei rischi se nonostante abbiamo elevato le nostre capacità evitiamo di pescare a 30 metri e di fare apnee da 3/4 minuti, ma continuiamo a fare le nostre solite cose con un margine di sicurezza notevolmente superiore.

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Riflettere su un particolare che personalmente ho sempre cercato di portare alla vostra attenzione: se in uno sport in cui anno dopo anno,pur aumentando la preparazione teorica, le conoscenze, la tecnologia, la didattica, si registra un aumento costante dei morti e degli incidenti che pur se non mortali portano ad un allarmante senso di insicurezza, vuol dire che FORSE, si è imboccata una strada non del tutto corretta, se non addirittura sbagliata.

 

Si tratterebbe solo di riflettere e discutere su quale sia questa strada sbagliata.

 

Ho solo paura che scavando a fondo in questa direzione si possa arrivare a conclusioni che , probabilmente, verrebbero respinte o non accettate perchè sarebbero totalmente contrarie al modus operandi che caratterizza questa nostra epoca.

Qualcuno lo sostiene da anni che sia una strada sbagliata e dannosa, ma ci sono tanti soldi che girano intorno ai corsi, così l'offerta formativa e la docenza spesso sono tutt'altro che qualificate, ma è tabù, guai a dirlo.

 

Bisogna dire che le mele marce sono poche come in tutti i settori e non possono infangare tutti quanti. Io invece credo che ci siano pochi istruttori davvero validi che permettono a tanti cialtroni di brillare di luce riflessa.

 

E' una ovvietà sostenere che con l'aumento della profondità aumenti esponenzialmnete il rischio, però è indubbio che oggi quote davvero potenzialmente pericolose sono alla portata di chiunque, dopo un primo livello qualsiasi, e senza il minimo sforzo.

 

:bye:

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Se si pesca con un fucile si pesca in coppia realmente uno scende l'altro fa assistenza gli ultimi metri, tirare su una persona da 10 metri e portarla in superfice non ci vuole nulla, basta sganciare i piombi e viene su come un palloncino. In superfice gli togli la maschera gli dai 2 pizze in faccia perchè ha sincopato e se le merita tutte e si riprende da solo nella maggiorparte dei casi o gli dai un paio di respirazioni bocca a bocca. Tirarlo sul gommone non è facile ma ci sono determinate tecniche per farlo. A mio avviso il problema principale non è ne la profondità ne l'attrezzatura evoluta il 70% delle battute di pesca degli utenti si svolgono nei primi 10/12 metri o anche meno chi pesca realmente e costantemente oltre i 20 sono una piccola percentuale. Idem per l'attrezzatura puoi avere le pinne e la muta più fighe e tecnologiche del mondo ma se non sei preparato fisicamente te le dai in faccia. IL PROBLEMA PRINCIPALE E' CHE CI SI IMMERGE IN APNEA SENZA AVER FATTO CORSI DI APNEA CON INFORMAZIONI SPESSO CONFUSE ED ERRATE CON COMPORTAMENTI PERICOLOSI (Es. iperventilazione effettuata anche involontariamente) IGNORANDO LE BASILARI NORME SULLA SICUREZZA. Non sono umberto pelizzari ma dalla mia esperienza ho visto e sentito autodidatti zavorrarsi come se dovessero scendere con la slitta per il no limits, esperti che iperventilavano e non sapevano di farlo, convinzioni assurde che il tempo di apnea fisso es. max 1 minuto e mezzo sia una garanzia di assoluta sicurezza, senza tener conto di variabili come temperatura acqua, stanchezza, disidratazione, profondità ecc ecc... Io ero uno di quelli convinto che stando massimo 1 minuto e 30 fossi in salvo da ogni pericolo, fatto il corso di apnea ho capito che era una emerita str0nzata. Con le bombole gli incidenti oggigiorno sono notevolissimamente inferiori a quelli degli apneisti nonostante la mole di praticanti sia incredibilmente superiore alla nostra e non siano richieste doti fisiche particolari, anzi pure chi è decisamente fuoriforma e si fuma l'anima può scendere senza problemi, questo perchè da anni è regolamentata da corsi obbligatori per immergersi anche a quote ridicole e sono garantiti standard di sicurezza ottimali ossia minimo in 2, che non significa ao io pesco a destra tu a sinistra se beccamo tra 2 ore, ma che si sta realmente assieme al compagno, non venitemi a dire eh ma col compagno non pijo nulla in acqua bassa perchè è possibilissimo pescare anche in coppia in acqua bassa, ed inoltre state subordinando la cattura di un pesce alla vostra incolumità e vita il che equivale a tirare l'apnea col pesce della vita davanti a noi. Con questo non sto dicendo che non si debba pescare da soli a volte io stesso lo faccio ma bisgna essere consapevoli che pescando da soli o senza il sistema di coppia la nostra sicurezza diminuisce di molto. Non venitemi a dire che i corsi di apnea non c'entrano nulla con la pesca poichè l'azione venatoria viene svolta in apnea, inoltre i rilassamenti le compensazioni ottimizzate non servono a fare il metro in più o 3 secondi aggiuntivi, solamente ad avere un maggior margine di autonomia e capacità il che si traduce in una riduzione dei rischi se nonostante abbiamo elevato le nostre capacità evitiamo di pescare a 30 metri e di fare apnee da 3/4 minuti, ma continuiamo a fare le nostre solite cose con un margine di sicurezza notevolmente superiore.

ciao Fabrizio

come vedi ci si reincontra

non ho letto tutto il tuo intervento perchè tanto lo sò che hai ragioni da vendere, ma una domanda

l'assoluto di Lussino lo hai visto? quella è la pia che nonostante tutte le regole ci rappresenta, non è sicurezza, non è rilassamento è solo palle e controcazzi questa è la realtà da accettare

ben mi stanno tutti i corsi di sopravvivenza in mare ma solo quelli, l'apnea è una cosa e la pia un'altra sono come l'acqua e l'olio

in mare ci vado con grinta e voglia di ammazzare questa la mia cruda realtà

 

 

 

 

 

 

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Se si pesca con un fucile si pesca in coppia realmente uno scende l'altro fa assistenza gli ultimi metri, tirare su una persona da 10 metri e portarla in superfice non ci vuole nulla, basta sganciare i piombi e viene su come un palloncino. In superfice gli togli la maschera gli dai 2 pizze in faccia perchè ha sincopato e se le merita tutte e si riprende da solo nella maggiorparte dei casi o gli dai un paio di respirazioni bocca a bocca. Tirarlo sul gommone non è facile ma ci sono determinate tecniche per farlo. A mio avviso il problema principale non è ne la profondità ne l'attrezzatura evoluta il 70% delle battute di pesca degli utenti si svolgono nei primi 10/12 metri o anche meno chi pesca realmente e costantemente oltre i 20 sono una piccola percentuale. Idem per l'attrezzatura puoi avere le pinne e la muta più fighe e tecnologiche del mondo ma se non sei preparato fisicamente te le dai in faccia. IL PROBLEMA PRINCIPALE E' CHE CI SI IMMERGE IN APNEA SENZA AVER FATTO CORSI DI APNEA CON INFORMAZIONI SPESSO CONFUSE ED ERRATE CON COMPORTAMENTI PERICOLOSI (Es. iperventilazione effettuata anche involontariamente) IGNORANDO LE BASILARI NORME SULLA SICUREZZA. Non sono umberto pelizzari ma dalla mia esperienza ho visto e sentito autodidatti zavorrarsi come se dovessero scendere con la slitta per il no limits, esperti che iperventilavano e non sapevano di farlo, convinzioni assurde che il tempo di apnea fisso es. max 1 minuto e mezzo sia una garanzia di assoluta sicurezza, senza tener conto di variabili come temperatura acqua, stanchezza, disidratazione, profondità ecc ecc... Io ero uno di quelli convinto che stando massimo 1 minuto e 30 fossi in salvo da ogni pericolo, fatto il corso di apnea ho capito che era una emerita str0nzata. Con le bombole gli incidenti oggigiorno sono notevolissimamente inferiori a quelli degli apneisti nonostante la mole di praticanti sia incredibilmente superiore alla nostra e non siano richieste doti fisiche particolari, anzi pure chi è decisamente fuoriforma e si fuma l'anima può scendere senza problemi, questo perchè da anni è regolamentata da corsi obbligatori per immergersi anche a quote ridicole e sono garantiti standard di sicurezza ottimali ossia minimo in 2, che non significa ao io pesco a destra tu a sinistra se beccamo tra 2 ore, ma che si sta realmente assieme al compagno, non venitemi a dire eh ma col compagno non pijo nulla in acqua bassa perchè è possibilissimo pescare anche in coppia in acqua bassa, ed inoltre state subordinando la cattura di un pesce alla vostra incolumità e vita il che equivale a tirare l'apnea col pesce della vita davanti a noi. Con questo non sto dicendo che non si debba pescare da soli a volte io stesso lo faccio ma bisgna essere consapevoli che pescando da soli o senza il sistema di coppia la nostra sicurezza diminuisce di molto. Non venitemi a dire che i corsi di apnea non c'entrano nulla con la pesca poichè l'azione venatoria viene svolta in apnea, inoltre i rilassamenti le compensazioni ottimizzate non servono a fare il metro in più o 3 secondi aggiuntivi, solamente ad avere un maggior margine di autonomia e capacità il che si traduce in una riduzione dei rischi se nonostante abbiamo elevato le nostre capacità evitiamo di pescare a 30 metri e di fare apnee da 3/4 minuti, ma continuiamo a fare le nostre solite cose con un margine di sicurezza notevolmente superiore.

Avresti ragione se morissero solo i neofiti o tutti coloro che non hanno mai praticato un corso di apnea. Ma siccome muoiono anche, e forse più, pescatori esperti, pluriformati, con anni di esperienza e corsi alle spalle, tutto il tuo discorso và a farsi benedire.

Alle volte la troppa sicurezza genera il pericolo.

Avere alle spalle anni di pratica, decine di corsi di apnea e compagnia bella può generare in noi un senso di immortalità che poi si paga caro.

Nessuno corso potrà mai farti cambiare il cervello e la prudenza.

Muoiono i neofiti e muoiono gli esperti. Questo è quanto.

Poi, sicuramente non è il caso di Giulio. Magari il portapesci che si incastra in una roccia, la pinna che si spezza, la sagola del fucile impigliata alla caviglia o il malore che non centra nulla con l'apnea ma che in mare diventa fatale.

E allora sì ai corsi a patto che non generino una ricerca spasmodica della durata dell'apnea e istillino un falso senso di sicurezza in chi li pratica.

Perchè te puoi anche fare tutti i corsi del mondo, essere amico di Pelizzari, Pipin, Genoni e tutti loro, ma se sei un pescatore a me non interessa quanto fai di apnea o quanto scendi fondo. Interessa solo quanto pesce porti a casa. Magari in 3 metri d'acqua e con la maggior sicurezza possibile.

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E' una ovvietà sostenere che con l'aumento della profondità aumenti esponenzialmnete il rischio,

 

Finchè ci sarà chi sosterrà che

IL PROBLEMA PRINCIPALE E' CHE CI SI IMMERGE IN APNEA SENZA AVER FATTO CORSI DI APNEA

...non si potrà parlare di ovvietà, perchè di fatto c'è chi insiste (urlando...tra l'altro...) nel considerare quale principale problema, l'ignoranza...

Non è ovviamente così, perchè si muore sia per ignoranza, che per mero errore...

Anch'io tengo dei corsi di pesca in apnea, ma non mi sento di dire che siano la soluzione del problema principale dei pescatori (anche perchè tra questi ci sono anch'io, istruttore che non si ritiene esente dai rischi della discilplina).

Il corso può rendere più consapevoli dei rischi che si corrono, ma così come ignorante è il medico iperbarico, nel senso che ignora oggi, ciò che a mezzo studio domani scoprirà e metterà a nostra disposizione, è ignorante anche l'istruttore (che per questo dovrebbe sempre essere umile ed aggiornarsi di continuo...), è bene ricordarlo.

Per chi invece del corso non ha bisogno, non so cosa si possa fare...

In mare ci si va anche e soprattutto per staccare la spina dalla vita di tutti i giorni, ma con ogni probabilità è bene non staccarla mai del tutto e mantenere sempre un contatto invisibile con la terraferma e con chi sta lì ad aspettarci...

Modificato da siccia
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Vedo che Davide ha capito bene cosa volevo dire, e la cosa mi fa piacere.

 

Vorrei solo dire che rispetto al passato, quando certe didattiche non esistevano, ma erano molto numerosi i subacquei in mare( almeno da noi in sardegna, MOLTO più numerosi, senza nemmeno paragoni con l'attualità), gli incidenti erano nettamente inferiori.

 

Scarsissimi erano i morti , e la cosa è veramente deprimente, torno a ripetere.

 

Affidarsi a certe didattiche che portano a false convinzioni dei propri mezzi è deleterio, SE il tutto non viene mitigato da una capacità di autocritica e una sana dose di umiltà.

 

Personalmente vedo decine di ragazzi che sono talmente illusi delle proprie prestazioni, dei propri tempi , delle proprie profondità, da mettermi letteralmente i brividi.

Prima di tutto per un approccio totalmente sbagliato al mare, perchè poi alla fin fine stiamo parlando di mare,pesci e caccia.

 

Sarebbe sempre opportuno rammentarlo, senza cadere in stucchevoli e fasulle rappresentazioni filosofiche dell'apnea.

Fasulle perchè è semplice parlare di ricerca dell'IO , di guardarsi dentro per conoscersi, per esplorare la propria anima....quando poi tutto si risolve in una infantile, assurda e stupida competizione tra galletti che si mostrano i rispettivi computer per vedere chi ha osato di più.

 

E se nell'apnea pura il fine ultimo è sempre quello di migliorare le prestazioni, nella pesca non contano i metri e i minuti, ma solo i pesci catturati.

E se per catturarli ci si mettono 40 secondi e si scende a 3 metri, la cosa è positiva e classifica un pescatore come un "bravo predatore", che ottiene il massimo risultato col minimo sforzo.

 

Vogliamo imitare la natura?

Vogliamo sentirci dentro il meraviglioso meccanismo della predazione naturale?

 

Allora bisognerebbe capire che in natura un predatore non cerca la preda più difficile , ma quella più semplice.

Il ghepardo cerca l'animale mezzo sciancato o comunque più lento degli altri, ANCHE se ha mezzi fisici per correre a 110 kmh....il ghepardo non fa lo sbruffone con gli amici la sera in pizzeria, ma si mangia la sua preda contento di non aver sprecato nella caccia più energie di quante ne rappresenti la carne fresca che ha catturato.

 

Un esempio banale, stupido, ma che vorrei sottolineare perchè sarebbe il caso di ricordare che in natura , certi predatori sono altamente specializzati su certe prede e non su altre.

Fuor di metafora, non è mica obbligatorio cercare di diventare cacciatori di dentici in profondità, semplicemente perchè alcuni, tanti, non sono in grado di esserlo, nemmeno seguendo i corsi migliori del mondo.

 

Basterebbe un pò di umiltà per capire che certe cose non andrebbero fatte.

 

Forse quando si arriverà veramente a capirsi, a scrutarsi dentro, certe morti potranno essere evitate.

Non del tutto, ma sicuramente la situazione migliorerà.

 

Lo so che questo è un discorso difficile da accettare o solo condividere.... ;)

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Io in tutta onesta' ti dico come la penso.

E' triste dirlo,ma in mare si puo' morire e sara' sempre cosi' . :clover:

 

 

Dico la mia prendendo spunto dalla grande verità detta da Antonio.

In mare si può morire, sarà sempre così e non c'è nulla che possa evitarlo.

La pescasubacquea, chiamatela sport o come vi pare, è un'attività estrema, pericolosa e per questo potenzialmente mortale.

Sono anni che ripeto lo stesso concetto e oggi più che mai lo ribadisco a gran voce.

Ogni volta che andiamo in mare accettiamo il richio di non tornare a terra.

Troppe le variabili e gli imprevisti, in un ambiente a noi ostile, che potrebbero farci compiere quel gesto in più.

Allora come la mettiamo??

Lo accettiamo o no questo rischio?

Parlare di pesca in coppia, tempi di recupero più lunghi o profondità limitate non cambia il discorso; possiamo abbassare il margine di pericolo ma mai abbassarlo del tutto.

Capisco allora i nostri cari che preoccupati e giustamente apprensivi ci aspettano a casa.

Parliamo poi di allenamento, di abitudine alla profondità e di esperienza ma il discorso, purtroppo, non cambia.

Vi siete mai visti da dentro dopo una giornata intera di pesca?

Massacrati dalla fatica, con i muscoli esausti e la mente annebbiata.... ma veramente credete che faccia così bene la pesca in apnea?

Debilita il fisico, azzera le difese e tuffo dopo tuffo ci espone sempre più al richio della morte.

Purtroppo la nostra passione è una pazzia, diciamocelo fra di noi.

 

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...non si potrà parlare di ovvietà, perchè di fatto c'è chi insiste (urlando...tra l'altro...) nel considerare quale principale problema, l'ignoranza...

L'ignoranza ha sicuramente il suo peso ma non nel modo in cui normalmente si pensa, l'ignoranza trasformata in "sapere" è quella che finisce per fare più danni di tutte.

 

I corsi, lo sai meglio di me, si possono fare per passione o per viverci. Nel primo caso non hai nessun problema ad impostare l'attività su tutto ciò con NON sono metri e secondi, ma nel secondo caso vendi quello che l'allievo vuole da te e te ne freghi. Chi bada solo al denaro, e ce ne sono molti più di quanto si creda, vendono metri e secondi con piena soddisfazione del cliente che dopo un primo livello (primo!!!) viene a raccontarti come abbia raggiunto senza fatica 26 mt.

 

Certo non mi sogno di dire che i corsi siano il male incarnato, ma sono una parte importante del problema che non si vuole vedere.

 

Forse si raggiunge, o si crede di raggiungere, il livello di "esperto" con molta più facilità di quanto succedeva anni fa. E poi, ma questa è un'opinione personale, è anche un discorso di età. Credo che la fascia dai 30 ai 40 anni sia quella in cui si raggiunga il massimo prestazionale a livello fisico. Non parlo però di testa o meno, non credo che chi muore sia uno stupido, tuttaltro, la differenza credo si debba fare tra miracolati e no, alcuni se la cavano e ne fanno tesoro, alcuni perseverano scherzando con il fuoco, altri magari sbagliano una sola volta e non hanno seconde possibilità.

 

Forse davvero non esiste rimedio alcuno se non stare casa davanti al camino.

 

:bye:

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