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Roller Vs Arbalete


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Premetto con assoluta franchezza che mi trovo X scalini (X che equivale a tutto quello che volete voi ;) ) sotto le menti del gruppo (Stefano, Mario e Manu) in fatto di elucubrazioni fisiche.

E per giunta sotto Itio, o altri, in termini di esperienze sul campo.

Eppure noto con piacere che andando a naso (non cuique datum est habere nasum :lol: ) anni fa, credo proprio su questo forum, riferii (senza grande successo) i mei esperimenti: proponevo, avendolo testato con apprezzabile successo, l'uso di elastici da 14 mm abbinati ad un 16 mm....

Non ero del tutto fuori strada.

E' una piccola soddisfazone che mi fa piacere :D

Modificato da petrus
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Dell'effetto paracadute non me ne preoccupo più perchè credo che sia dal 2005 che sono passato integralmente agli elastici legati e mi pareva che nei test delle gomme non si fossero usati che quelli.

 

Skillo,

gli elastici sono stati preparati nel seguente modo. La doppia asola mi serviva solo per avere un carcamento agevolato tramite cordino ( questo è il 18, ma sono stati fatti tutti uguali):

 

 

 

 

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Premetto con assoluta franchezza che mi trovo X scalini (X che equivale a tutto quello che volete voi ;) ) sotto le menti del gruppo (Stefano, Mario e Manu) in fatto di elucubrazioni fisiche.

E per giunta sotto Itio, o altri, in termini di esperienze sul campo.

Eppure noto con piacere che andando a naso (non cuique datum est habere nasum :lol: ) anni fa, credo proprio su questo forum, riferii (senza grande successo) i mei esperimenti: proponevo, avendolo testato con apprezzabile successo, l'uso di elastici da 14 mm abbinati ad un 16 mm....

Non ero del tutto fuori strada.

E' una piccola soddisfazone che mi fa piacere :D

 

La cosa bella è che le elucubrazioni fisiche tendono a coincidere con le esperienze sul campo.

 

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Mancano un sacco di dati...che si può dire?!

Ad esempio, sapendo quant'è l'energia immagazzinata e la velocità teorica in uscita dell'asta, fare un test in aria in morsa permetterebbe di individuare le perdite per attrito di gomme e asta, individuate queste si potrebbe provare a sparare non in morsa per trovare le perdite per rinculo, poi in morsa in acqua per capire la differenza di attrito aria-acqua, poi ipotizzare e verificare le perdite per rinculo in acqua...tutto sempre con la stessa configurazione e poi provare a cambiare qualcosa, tipo il fattore di elongazione dll'elastico...

 

Vorrei suggerire una cosa, definiamo un obiettivo e dedichiamoci a quello, come fatto per le velocità di contrazione di diversi elastici in aria, altrimenti diventa difficile trarre conclusioni con troppe variabili in gioco.

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Manu sono perfettamente d'accordo con te e con la procedura.

 

Ricapitolando:

 

- abbiamo i dati relatici all'elastico giallo/ambra (ciclo di carico scarico, velocità in aria, velocità in acqua)

- effettuerò test in aria ed acqua ( con e senza morsa) con elastico 18 mm al 300 % sul Kopis 86 monoelastico-circolare ( ad integrazione dei test già fatti con elastico nero/ambra 368% in aria ed in acqua)

 

Logicamente ci vorrà un pò : forse fino a stasera :D :D :D :D

 

Previsioni ottimistiche a parte vorrei soffermarmi su altro punto ( correlabile al test proposto sul Kopis).

Poi non aggiungerò null'altro ( o quasi :P )..proprio come dice giustamente Manu per non creare confusione, anche se ormai Arbagheddon è un'esplosione di dati.

 

Ma ciò che sto per aggiungere è secondo me fondamentale e si intergra col test proposto sul Kopis in acqua ed in aria.

 

Anche se so che i miei dati non concordano con quelli già trovati in precedenza da da Mario, non posso far altro che ri-proporli.

 

Ri-proporli perchè sono dati che erano già apparsi nell'ambito della discussione e fanno riferimento ai test sul Kopis con elastici nero/ambra ( quelli testati all'inizio) sia in aria che in acqua.

 

In attesa di dare il via ai test con i nuovi elastici li ho semplicemente rielaborati in un unico grafico.

 

Come al solito le sorprese non sono mancate.

 

Questo dati rielaborati concordano con le curve degli elastici giallo/ambra in aria ed acqua e mi hanno portato a proporre ( e qui son che si aprirà un piccolo "fronte" :P ) il:

:rolleyes:

 

Teorema n° 6 dell'arbaletologia:

"In un arbalete classico l'accelerazione dell'asta in acqua ( a differenza di quanto succede in aria) finisce prima della posizione di riposo degli elastici. Il punto di fine spinta si trova approssimativamente in corrispondeza dei 3/4 dell'elongazione totale dell'elastico. Ciò è imputabile alle forze resistive in acqua, nettamente maggiori rispetto all'aria, che si oppogono alla contrazione dell'elastico."

 

So naturalmente che Mario aveva trovato una situazione dissimile nei suoi test ed onestamente non so come spiegarmi la cosa.

 

Non necessariamente i due risultati entrano in conflitto: può darsi che siano conseguenza di diverse condizioni sperimentali.

Quello che so è che i dati mi sembrano coincidere con quanto abbiamo fin'ora visto circa la contrazione in aria ed in acqua degli elastici.

 

Anche per gli elastici in acqua ( indipendentemente dal diamtro degli stessi ) si ha una decelerazione finale: pertanto è ragionevole pensare che anche l'asta in acqua possa seguire questo andamento. In aria manca questa decelerazione degli elastici così come la decelerazione dell'asta.

 

Se è così si capisce, tornando al tema del thread, un altro vantaggio del roller : sfruttare solo la parte effettivamente "attiva" della contrazione dell'elastico.

 

Riprongo, in attesa dei test in acqua ed aria sul Kopis con elastici giallo/ambra 300% la rielaborazione grafica dei dati precedenti ( ERRATA CORRIGE: nel grafico è riportato erroneamente il fattore 386 in realtà è 368%..... sorry):

 

 

 

:rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:

Modificato da Stefano Soriano
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Sono anche io d'accordo con la procedura indicata da Emanuele. Che poi è la sintesi pratica di quanto già esposto nel mio primo articolo sulla balistica.

Con un chiaro distinguo: i dati ricavati saranno relativi al fucile in questione e non possono essere generalizzati... che è anche la conclusione del suddetto articolo.

 

Quanto al teorema 6, non è un teorema in quanto è smentito dalle stesse prove sperimentali... quindi non è dimostrabile o è mal posto. Io eviterei di enunciare teoremi che, per quanto possano vivacizzare la storia, la "squalificano".

 

Penso che un po' di umiltà nei confronti di una struttura logica fatta di secoli di scienza non guasterebbe. Non guasterebbe anche tornare sulla terra e rendersi conto della portata e scientificità delle cose che stiamo facendo: alla fine qui si giochicchia (tutti, me incluso) a fare degli esperimenti e trarre delle conclusioni. Tutto ciò avviene in modo troppo veloce e troppo poco "controllato" cosicché si rischia, nonostante l'alta aspirazione a produrre qualcosa di scientifico (o silmil-scientifico), di produrre dati e conclusioni errate e, domani, persino potenzialmente risibili.

 

Io e Stefano dobbiamo un attimo fare una riflessione su ciò che facciamo e sulle dirette conseguenze. E' bello farsi prendere dall'entusiasmo... anche di tenere viva questa discussione, ma il confine che corre tra l'essere credibili e il perdere di credibilità è molto sottile. Questa storia è molto intrigante e divertente, ma non deve portare a rimetterci...

Io so dove voglio andare e cosa voglio ottenere. So anche cosa non voglio ottenere. E credo che da quanto ho appena detto si capisca benissimo.

 

Fare un esperimento e raccogliere dati non significa fare scienza e nemmeno informazione. Per giungere a delle conclusioni di validità generale bisogna saper fare i test nel modo giusto, con le ipotesi giuste e analizzare il tutto nel modo corretto. Semplice a dirsi e difficile a farsi. Mettere su un esperimento che spieghi ciò che ci interessa non è banale: perdonatemi la volgarità, ma se per sapere quanta aria ho nel pancino mi mettessi a contare le bolle nella vasca... non andrei lontano!

 

Credo che un po' di riflessione sia necessaria se non si vuole generare confusione.

 

Quanto alla storia del punto di rilascio dell'asta, la storia più probabile è che questo dipenda da un insieme di fattori: ricordiamo che l'accelerazione è nulla (Vmax) quando la somma vettoriale di tutte le forze che agiscono sull'affare in questione (asta o elastico che sia) è nulla. Quindi dietro questo punto ci stanno una serie infinita di domande che necessitano una risposta. Ho raggiunto la Vmax assoluta? Oppure la Vmax che ho raggiunto è inferiore a quella effettivamente ottenibile? E se è così, perché? Il raggiungimento di tale Vmax, supposto che sia quella assoluta per quel sistema, dipende dal tipo di elastico e dal suo comportamento? E varie altre...

 

Quindi, si, certamente non si può escludere che la Vmax si raggiunga prima della completa contrazione ecco perché non si può enunciare alcun teorema. Poi, sono chiare le implicazioni di certe scelte? Impiegare un elastico che raggiunge la vmax prima della completa contrazione, significa aver "sprecato" energia e messo l'asta nella condizione potenziale di venire rallentata più del normale per via degli attriti con il fusto oltre che con l'acqua (ecco perchè, Stefano, ti facevo notare la brusca decelerazione della velocità dopo il massimo... le spiegazioni possono essere molteplici...). Sempre nell'articolo sopra citato , in merito alla scelta degli elastici fatta da Dapiran, scrivevo "Quindi gli Jedi sfruttano efficientemente tutta la spinta possibile massimizzando, in tal modo, il lavoro degli elastici."

 

Sinceramente anche io mi sono fatto prendere la mano da questo thread e sono stato poco critico... non possiamo fare una ricerca con la qualità di un istituto preposto a tale scopo o di una università o di una azienda: non ne abbiamo i mezzi. Però possiamo trattare i nostri dati onorando i nostri sforzi con il rigore della logica. Oppure possiamo svilire tutti questi sforzi. Quest'ultima non è la mia scelta.

 

:bye:

Modificato da MarioB
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Vedi Mario , il discorso che hai fatto concettualmente non fà una piega ,ma ci sono fenomeni che non sempe la fisica riesce a spiegare ,e non c'è laboratorio attezzato che tenga , se nò oggi camperemmo tutti 100 anni . Ti dico questo perchè ,perchè spesso la passione ed il disinteresse fanno miracoli ,più di quello che farebbe un bel laboratorio con tante belle attrezzature , si competente per carità , ma lontana anni luce dall'esperienza e dalla competenza specifica ,guadagnata con tanti anni di prove ed osservazioni , prove dirette sul campo ,che valgono molto ,come studi e formule .

Da questa bellissima discussione ho imparato ed ho avuto conferma di tante cose ,sono stati sfatati miti riguardanti massime velocità presunte, dichiarate da maestri e professori ,o almeno vengono considerati tali . Io suggerirei un pochina più di umilta ,quì nessuno vuol salvare il mondo ,tutti ci possiamo sbagliare ,per fortuna non c'è nessun maesto a cui dobbiamo rendere conto ,se domani le cose cambieranno ,nessun problema ne prenderemo atto .

Il lavoro che stà facendo Stefano ed i risultati che ci ha dato ,con i mezzi a sua disposizione ,credo perchì li sa leggere siano di grandissimo aiuto,sia per farmi crescere ,che per far crescere altri interessati come me . Scusami se telo dico Mario ,ma stai facendolo stesso errore di un'altro persona ,che da un'altra parte , ha liquidato un'altra discussione con la stessa motivazione ,consigliando di fare ognuno il proprio mestiere ,salvo poi accorgersi noi ,che quel qualcuno il mestiere lo ha poi fatto meglio del suo ,nella specifica discussione .

Fino ad oggi ci siamo divertiti ,torniamo tranquillamente al titolo della disussione Roller Vs arbalee ,se c'è ancora da dire qualcosa ,se nò possiamo cambiare titolo alla discussine se questo argomento lo giudichi o viene giudicato concluso . Io comunque farei un riassunto ,per aiutare chi è interessato a questo argomento e non sia obbligato a leggersi 74 pagine per capire il concetto esposto fino ad oggi .

 

Dunque Stefano Emanuele Oreste ,dove eravamo rimasti ?

Scusami Mario se non ti cito , mi sembra di aver capito che tene vuoi tenere fuori o mi sbaglio ....

 

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Mario non penserai di buttare tutto all'aria per la mia solita "irruenza" ???

 

:P :P

 

Ormai dovresti conoscermi abbastanza per sapere che mi piace affrontare le discussioni con la massima spensieratezza ed allegria , senza preoccuoarmi troppo. Chimala sincerità, irruenza, incapacità a contare fino a uno prima di dire due etc etc

 

Su una cosa ci posso mettere la mano sul fuoco: quello che dico è fatto in modo aperto e leale, anche se per me è solo un passatempo .... come per qualcun'altro lo può essere il bridge, il golf, le parole crociate etc etc.

 

Lungi da me l'idea e nemmeno l'intenzione di enunciare "teoremi" in senso proprio del termine: forse dimentichi che il termine "teorema" è stato accoppiato precedentemente a quello di "comandamento" proprio per sottolineare l'aspetto non dico goliardico, ma "divertente" di tutta la discussione.

 

Capisco che tu hai un atteggiamento ed un'impostazione diversa difronte alla discussione: ciò ti caratterizza senz'altro in modo positivo ed i tuoi "distinguo" e le tue "riflessioni" viste con l'occhio del fisico esperto non possono altro che essere apprezzati e dare valore aggiunto alla discussione.

 

Certo se col divertimento, facciamo anche le cose giuste e sensate ....... ancora meglio.

Ma il divertimento è anche immaginare, ipotizzare, magari sbagliando .....

 

Per me sbagliare o venire smentito non è affatto un problema: fa parte del gioco e lo accetto come regola assoluta.

Non mi posso permettere di sbagliare sul mio lavoro ( questo sì .......e ...... lì davvero sono di un metodico maniacale quasi fastidioso per chi mi sta vicino..... ma qui siamo in un contesto diverso): certo come dicevi non abbiamo i mezzi che altri possono avere ...... ma penso che nonostante ciò siamo giunti a conclusioni che altri ( con tutti i mezzi che hanno ) non hanno non dico raggiunto, ma sicuramente mai divulgato.

 

L'importante per me è fare le cose in maniera chiara e sincera.

Poi se sbaglio ..... nessun problema. Sono io a riconoscere per primo l'errore/orrore :D

 

Tornando al teorema 6 ..... sapevo di aprire una breccia nella discussione, ma è quello che ho trovato col mio Kopis.

Non mi permetterei mai di mettere in discussione altri dati ( specialmente i tuoi): prima di tutto metto in discussione i miei.

Ma se facendo le misure su quei tiri ho trovato quei valori...... penso sia utile condividerli con chi può essere interessato.

 

Ho semplicemente detto che il mio Kopis, nella configurazione testata ed al netto i errori di misura, non spinge l'asta fino a fine corsa.

Giustamente hai fatto notare che il "teorema/comandamento :P " così come enunciato è errato perchè altri dati dimostrano una cosa diversa: Giusto !!!!! Giustissimo.

 

Quello che volevo dire è che il comportamento dell'asta pare seguire quello dei solo elastici ( sia in aria che in acqua ).

Strano, lo so.

 

La cosa non torna a me come penso non torna a te.

Ma cosa avrei dovuto fare ? Tenere i dati da parte solo perchè (APPARENTEMENTE ) non concordi con altri dati ?

 

Sto sbagliando? boohhh !!!!!!!!!????

 

Sto facendo informazione/disinformazione ?? No. Riferisco solo quello che ho misurato ( giusto o sbagliato).

 

Faccio scienza ? Manco per l'anticamera del cervello.

 

Voglio dimostrare qualcosa? NO.

 

Nessuno vuole svilire il lavoro fin'ora fatto ( specie adesso che entriamo nel bello :P )

Ma penso che possiamo affrontare la questione a "cuor leggero" e poi tirare conclusioni in moso più "serio e rigoroso".

Altrimenti la discussione rischia anche di diventare troppo tecnica per quasi tutto ( me compreso).

 

Un'ultima cosa: se produco dati errati sui miei fucili ... o se i miei dati dimostrano che i miei fucili non sfruttano tutta l'energia degli elastici.... l'unico a rimetterci sarei io

Tutti gli altri avrebbero la giustificazione di aver basato ipotesi o teoremi su dati errati alla fonte ed io saprei di stare pescando con qualcosa di non proprio perfetto.

 

Mea culpa ..... mea culpa ........ mea maxima culpa :D :D :D

Modificato da Stefano Soriano
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Riedito quindi il

 

Teorema n° 6 dell'arbaletologia:

"In un arbalete classico l'accelerazione dell'asta in acqua ( a differenza di quanto succede in aria) può finire prima della posizione di riposo degli elastici. Il punto di fine spinta si può trovare pertanto approssimativamente in corrispondeza dei 3/4 dell'elongazione totale dell'elastico. Ciò è imputabile alle forze resistive in acqua (nettamente maggiori rispetto all'aria), nonchè alla configurazione stessa del fucile"

 

;)

Modificato da Stefano Soriano
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Prima di andare oltre, visto che in questo discorso si stanno accumulando valanghe di dati e (poche) conclusioni di cui andare ragionevolmente certi, una cosa mi preme più di altre, non lasciamo a metà il discorso relativo alle velocità di contrazione degli elastici in acqua.

Stefano e Mario hanno ottenuto risultati sperimentali significativamente differenti sulle curve velocità/spazio di contrazione degli elastici tra aria ed acqua, perchè?!?...differente elastomero, % di allungamento o influenza del sistema di misura??

 

Non sarebbe possibile scambiarvi gli elastici per fare delle prove incrociate?!?

 

Magari documentare con foto la forma della coda dell'elastico e standardizzarla (sempre conica o sempre tagliata di netto) e fare prove che perlomeno portino alla conclusione che i sistemi di misura sono equivalenti, poi analizzare gli elastici in questione e discutere sulle curve di certi grafici...così da trattare in maniera più esaustiva l'argomento e giungere a qualche conclusione ragionevolmente supportata dai dati.

 

Di mio, appena avrà un senso andare al mare per una battuta di pesca provvederò a tagliare 3 spezzoni nuovi da 20cm di dunlap da 16-17.5-19 e superelax da 17.5 che già possiedo, da mandare a Stefano, per fare test e delle tabelle comparative anche su queste tipologie di gomme, in modo da poter fare un confronto tra diversi elastomeri.

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Mario non penserai di buttare tutto all'aria per la mia solita "irruenza" ???

 

Su una cosa ci posso mettere la mano sul fuoco: quello che dico è fatto in modo aperto e leale, anche se per me è solo un passatempo ....

 

Per me sbagliare o venire smentito non è affatto un problema: fa parte del gioco e lo accetto come regola assoluta.

 

Tornando al teorema 6 ..... Non mi permetterei mai di mettere in discussione altri dati ( specialmente i tuoi): prima di tutto metto in discussione i miei.

Ma se facendo le misure su quei tiri ho trovato quei valori...... penso sia utile condividerli con chi può essere interessato.

 

Sto facendo informazione/disinformazione ?? No. Riferisco solo quello che ho misurato ( giusto o sbagliato).

 

Mea culpa ..... mea culpa ........ mea maxima culpa :D :D :D

 

Caro Stefano, sai bene quanto ti stimo... irruenza e entusiasmo compresi! Non metto nemmeno in dubbio la tua sincerità né le tue intenzioni. Non c'è colpa né colpevoli! Ho solo tirato il freno! ... mi tocca di fare il grillo parlante... :P

 

E' importante che non si confonda il risultato di un esperimento con una realtà indiscussa e compresa! Purtroppo, Itio, la fisica spiega quasi tutto... specie al livello delle osservazioni che stiamo facendo noi qui. Semmai siamo noi (io per primo) che non abbiamo compreso del tutto quello che avviene, o, come bene ha detto prima Emanuele, ci mancano tanti dati ancora.

 

Stefano, mettere in discussione i dati altrui è lecito e proficuo. I miei risultati non sono insindacabili. L'importante è comprendere come le varie osservazioni si accordano le une con le altre.

 

Quando mi sono deciso a dare vita ad Arbalogica, l'ho fatto per cercare di chiarire alcuni dubbi e curiosità legati alla balistica degli arbaletes e ridurre la confusione che a volte si origina dalle "impressioni" o dai ragionamenti impostati in modo approssimativo. Ovviamente con modestia perché su questo cammino si deve procedere con passo cauto e nessuno è il padre-eterno della balistica subacquea (specie stando al di fuori delle aziende che se ne occupano per necessità di produzione). Il mio scopo fin'ora, visto anche che non mi paga nessuno, è quello di condividere, con chi ha la curiosità di leggerci, le nostre idee volte al miglioramento delle conoscenze comuni. Pertanto non voglio contribuire a generare ulteriore confusione.

 

Quindi il freno l'ho tirato per me, per te, per tutti noi. Perché, dalle ultime pagine, traggo la sensazione che stiamo complicando le cose.

Io, lo sai, avrei atteso di capire meglio con ulteriori test. Va bene anche così, ma è, per me, una questione di coscienza tirare il freno.

 

Non mi sto tirando fuori...

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Prima di andare oltre, visto che in questo discorso si stanno accumulando valanghe di dati e (poche) conclusioni di cui andare ragionevolmente certi, una cosa mi preme più di altre, non lasciamo a metà il discorso relativo alle velocità di contrazione degli elastici in acqua.

Stefano e Mario hanno ottenuto risultati sperimentali significativamente differenti sulle curve velocità/spazio di contrazione degli elastici tra aria ed acqua, perchè?!?...differente elastomero, % di allungamento o influenza del sistema di misura??

 

Non sarebbe possibile scambiarvi gli elastici per fare delle prove incrociate?!?

 

Magari documentare con foto la forma della coda dell'elastico e standardizzarla (sempre conica o sempre tagliata di netto) e fare prove che perlomeno portino alla conclusione che i sistemi di misura sono equivalenti, poi analizzare gli elastici in questione e discutere sulle curve di certi grafici...così da trattare in maniera più esaustiva l'argomento e giungere a qualche conclusione ragionevolmente supportata dai dati.

 

Di mio, appena avrà un senso andare al mare per una battuta di pesca provvederò a tagliare 3 spezzoni nuovi da 20cm di dunlap da 16-17.5-19 e superelax da 17.5 che già possiedo, da mandare a Stefano, per fare test e delle tabelle comparative anche su queste tipologie di gomme, in modo da poter fare un confronto tra diversi elastomeri.

 

 

Ottimo buonsenso!

 

... intanto vado in garage a fare un paio di test con elastici da 18... già congelo visto il freddo di questi giorni in Brianza!

Modificato da MarioB
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Prima di andare oltre, visto che in questo discorso si stanno accumulando valanghe di dati e (poche) conclusioni di cui andare ragionevolmente certi, una cosa mi preme più di altre, non lasciamo a metà il discorso relativo alle velocità di contrazione degli elastici in acqua.

Stefano e Mario hanno ottenuto risultati sperimentali significativamente differenti sulle curve velocità/spazio di contrazione degli elastici tra aria ed acqua, perchè?!?...differente elastomero, % di allungamento o influenza del sistema di misura??

 

Non sarebbe possibile scambiarvi gli elastici per fare delle prove incrociate?!?

 

Magari documentare con foto la forma della coda dell'elastico e standardizzarla (sempre conica o sempre tagliata di netto) e fare prove che perlomeno portino alla conclusione che i sistemi di misura sono equivalenti, poi analizzare gli elastici in questione e discutere sulle curve di certi grafici...così da trattare in maniera più esaustiva l'argomento e giungere a qualche conclusione ragionevolmente supportata dai dati.

 

Non saprei dire la causa delle differenze riscontrate. Le tre motivazioni da te proposte sono tutte plausibili e nessuna esclude necessariamente le altre.

Per me nessun problema ( tempo permettendo ) a fare test crociati.

 

La forma e il metodo di legatura del mio elastico è il seguente ( già riportato sopra). Quello che posso dire è che l'estremità anteriore dell'elastico è fissata con una semplice sagola in un foro del legno ( che funge pure da supporto per il meccanismo di sgancio e potete vedere in foto).

 

 

La mia idea relativa alla contrazione degli elastici : gli elastici cedono la gran quota di energia all'asta nel primo terzo di contrazione, nel secondo terzo continuano a cedere una quota di energia entrando quasi infine in stady state con l'asta (Vmax), nell'ultimo tratto asta ed elastico si muovono in modo sostanzialmente sincrono con poco o nullo scambio di energia.

 

 

Ciò può determinare, a volte, il fenomeno del distacco precoce dell'ogiva dall'asta nell'ultimo tratto di fusto perchè l'elastico continua ad avere energia solo per muovare sostanzialmente la propria massa (sia per le sue capacità elastiche residue sia in funzione dell'inerzia acquisita durante i primi due tratti).

 

Tale comportamento è desumibile dalla comparazione della contrazione degli elastici in aria ed in acqua: in acqua ( dove le resistenze sono maggiori) l'elastico nell'ultimo tratto diminuisce la sua velocità indipendentemente dalla sua sezione.

 

Logicamente le mie riflessioni, valgono solo per gli elastici che ho testato e non possono essere estese a priori a qualsiasi elastico.

 

Tale comportamento potrebbe spiegare il comportamento dei tiri con il Kopis.

 

A tal proposito vi posso dire che ho completato la sessione di test col Kopis con alcuni tiri in aria ed acqua ( nonchè in morsa e fuori morsa).

Logicamente fucile, asta, ogiva, elastici etc etc erano sempre gli stessi.

 

Quando me lo dite pubblico i grafici !!!!!!!!

 

Vi assicuro che il tutto è molto interssante.

 

;)

 

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