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Santa Teresa di Gallura, Capo Testa diventa area marina protetta


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Alessandro,

 

Nel parco di La Maddalena non c'e' nessuna forma di tutela attiva, a partire dalla inesistente pulizia delle spiagge. Oltretutto hanno pure introdotto la pratica grottesca del pagamento di un biglietto per poter fare anche solo il bagno. In questo modo i solerti esattori si guadagnano il proprio stipendio a spese dei bagnanti e alla faccia della protezione ambientale.

E purtroppo ci sono ancora turisti che ci vanno...basterebbe un anno senza nemmeno un turista.

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Grazie Matteo. Molto utile.

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Da ragazzino ogni estate trascorrevo 2-3 settimane a Porto S. Paolo, di fronte a Tavolara. Eravamo 3 o 4 famiglie.

Dal 2004 per le vacanze estive ho scelto la Corsica.

In Sardegna ho rimesso piede una sola volta.

Forse non sono l'unico ad aver trovato questa soluzione. Forse sarebbe il momento di far sapere e dimostrare a politici ed operatori turistici che, continuando a percorrere questa strada, saremo noi a cancellare le coste italiane dalle nostre mete, e non le coste a cancellare noi.

Quoto totalmente ciò che dice Davide. Ora della fine pure io le vacanze estive sono anni che purtroppo non le faccio più in Italia. Tra scivoli e ormeggi e AMP sono 12 anni che giro tra Corsica e Dalmazia. Ma se non ci pensano per primi gli abitanti del luogo ad impedire certi sopprusi che possiamo farci noi,che viviamo a centinaia di km e non sappiamo cosa succede sul posto.?

Non ci resta che fare come gli emigranti.

Inizieremo a chiedere asilo politico come perseguitati. Qui da noi funziona....

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Alessandro,

 

Nel parco di La Maddalena non c'e' nessuna forma di tutela attiva, a partire dalla inesistente pulizia delle spiagge. Oltretutto hanno pure introdotto la pratica grottesca del pagamento di un biglietto per poter fare anche solo il bagno. In questo modo i solerti esattori si guadagnano il proprio stipendio a spese dei bagnanti e alla faccia della protezione ambientale.

E purtroppo ci sono ancora turisti che ci vanno...basterebbe un anno senza nemmeno un turista.

L'arcipelago è uno spettacolo della natura,lo era prima e lo è adesso, anche se i cafonazzi sn aumentati a dismisura e di schifezze in giro e in spiaggie è pieno. È impossibile che nn ci vadano turisti. Ho fatto un paio di vacanze cn gommone al seguito e son luoghi unici al mondo .

Detto questo sn i comuni che ambiscono a un fregio, c'é chi si accontenta della bandiera blu comprata x poi sventolarla(anche se il litorale da cacare) .

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Alessandro,

 

Nel parco di La Maddalena non c'e' nessuna forma di tutela attiva, a partire dalla inesistente pulizia delle spiagge. Oltretutto hanno pure introdotto la pratica grottesca del pagamento di un biglietto per poter fare anche solo il bagno. In questo modo i solerti esattori si guadagnano il proprio stipendio a spese dei bagnanti e alla faccia della protezione ambientale.

E purtroppo ci sono ancora turisti che ci vanno...basterebbe un anno senza nemmeno un turista.

L'arcipelago è uno spettacolo della natura,lo era prima e lo è adesso, anche se i cafonazzi sn aumentati a dismisura e di schifezze in giro e in spiaggie è pieno. È impossibile che nn ci vadano turisti. Ho fatto un paio di vacanze cn gommone al seguito e son luoghi unici al mondo .

Detto questo sn i comuni che ambiscono a un fregio, c'é chi si accontenta della bandiera blu comprata x poi sventolarla(anche se il litorale da cacare) .

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  • 3 settimane dopo...

Ieri e oggi il Sindaco e la Giunta Comunale hanno tenuto due incontri alla presenza di un rappresentante dell'universita' di sassari e di 3 tecnici dell'ISPRA.

 

L'incontro di ieri 21 Luglio era con i pescatori e marittimi professionisti; quello di oggi 22 Luglio era con gli operatori del mare (concessionari, esercizi di noleggio e locazione, diving, ecc..). Trovandomi in loco, ed essendo stato informato delle due riunioni da Ulisse Murru, oggi ho preso parte alla seconda. La mia presenza, pur non essendo ne' un operatore del mare ne' un residente, non e' stata osteggiata: mi hanno chiesto chi ero, mi sono qualificato come biologo, e ho ascoltato.

 

Il Sindaco ha tenuto a precisare che, rispetto all'iter istututivo di dieci anni fa, si parte da zero. Ossia la zonazione proposta nel 2003, che andava dalla Colba fino alla Licciola, a quanto pare non verra' presa in considerazione per i nuovi studi di fattibilita'. Ricordo che poi l'intera iniziativa era stata bloccata dieci anni fa da una mezza sollevazione popolare e una raccolta di firme; firme poi ignorate dieci anni dopo dal Sindaco Pisciottu. A riguardo voglio far notare che sono venuto in possesso di una cartina con la zonazione proposta nel 2003-2004, la quale prevedeva due Zone A: una davanti a Capo Testa, e l'altra dal Nido d'Aquila a Punta Falcone. Un aspetto interessante e' la presenza di due corridoi: uno davanti al porto turistico di S. Teresa (e li' lo posso anche capire, visto che ci transitano i traghetti per la Corsica); il secondo davanti al complesso turistico della Marmorata. Non credo di aver mai visto una AMP con un corridoioi privilegiato specifico per un albergo o centro turistico.

 

Tornando alla riunione del 21 Luglio cui ero presente, purtroppo le notizie sono tutt'altro che incoraggianti. Il Sindaco ha parlato di 2-3 mesi per arrivare alla proposta di zonazione e quindi al decreto istitutivo; i tecnici dell'ISPRA hanno detto che quei tempi sono probabilmente troppo brevi, ma che comunque i tempi saranno accelerati, e che il tutto potrebbe concludersi entro un anno. Vorrei far notare che la giunta comunale sara' in carica fino ad Aprile 2015, e quindi il Sindaco Pisciottu ha evidentemente fretta di accelerare i tempi per concludere il tutto prima delle prossime elezoni comunali.

 

Il Sindaco ha citato piu' volte come esempio l'AMP di Villasimius, in quanto compatibile al contesto di S. Teresa: si trova nel territorio di un solo comune, e comprende sia pescatori locali che attivita' nautiche, diving, etc... L'altro punto che il Sindaco ha sottolineato e' che, secondo lui, prima o poi faranno il Parco delle Bocche di Bonifacio, e quindi la creazione di questa AMP permetterebbe a S. Teresa di avere potere decisionale anche per il Parco delle Bocche. Come cio' avverrebbe non e' stato spiegato.

 

Uno dei tecnici ISPRA ha quindi spiegato come si giunge alla proposta di zonazione, ossia tenendo in considerazione 4 carte dei valori:

1. Zone di vulnerabilita' all'accesso.

2. Zone di vulnerabilita' al prelievo.

3. Attivita' di prelievo.

4. Attivita' turistico-ricreative che non implicano prelievo.

E' dalla sovrapposizione dei dati di queste 4 carte che si giunge poi alla proposta delle zone. In pratica le mappe dovrebbero servire a tener conto degli interessi dei vari professionisti (pescatori, diving, diporto, attivita' balneari, etc...), quindi evitare che i pescatori vadano a gettare le reti dove i diving fanno le immersioni, etc... La pesca sportiva e' stata nominata, ma non e' mai stato spiegato come verrebbero raccolti i dati riguardo la pesca sportiva; essendo i pescatori ricreativi non dei professionisti, non sono stati neppure invitati a queste riunioni. L'impressione e' che non vengano tenuti in nessuna considerazione, in quanto gli strumenti utilizzati per la creazione delle 4 carte per la zonazione non li prevedono.

 

Il tecnico ha portato come esempio l'AMP dell'Isola di Gallinaria, spiegando come sono state generate le 4 carte.

Cio' che non mi e' chiaro e' se i dati per la generazione di queste mappature vengono raccolti dall'ISPRA direttamente, o se si basano solo su dati forniti dalle attivita' locali.

 

Si e' poi aperto un dibattito; tutte le persone che hanno parlato si sono dichiarate favorevoli all'AMP. D'altronde, parlando di diving, non mi aspettavo diversamente. Un rappresentante dei pescatori professionisti presente in Consiglio Comunale ha commentato che alla riunione del giorno prima anche tutti i pescatori professionisti si sono espressi a favore, cosa di cui pero' dubito, in quanto almeno Ulisse Murru e' senz'altro contrario.

 

Due interventi hanno sottolineato quello che anch'io ho notato in questi anni: il progressivo impoverimento dei fondali e la difficolta' nel far vedere ad un turista bei pesci durante un'immersione. Entrambi questi interventi hanno detto che per far vedere bei pesci ai turisti li portano a fare immersioni in Corsica. La loro logica era che quindi la creazione della AMP dovrebbe invertire questa situazione. Nessuno pero' ha spiegato ne' quale sia la causa di questo depaupermanto ittico solo da questo lato delle Bocche di Bonifacio (a S. Teresa non c'e' pesce, ma dall'altro lato delle Bocche, a poche miglia di distanza, invece c'e'), ne' come l'AMP invertirebbe questa tendenza.

 

Una domanda interessante fatti ai tecnici ISPRA e' stata: cosa succede una volta che i soldi stanziati dalla legge quadro del 2013 finiscono? A quanto pare il Ministero foraggia tutte le AMP in Italia indefinitamente, con di media 100.000 euro all'anno, se ho capito bene. Il Presidente della AMP e' considerato a parte in quanto persona del Ministero stesso. Insomma, una quantita' sufficiente per sistemare 3-4 amici e parenti, ma chiaramente insufficiente per garantire il monitoraggio dell'area in maniera contunuativa ed efficace.

 

Altro punto interessante sollevato, infatti, riguarda l'esistenza di leggi gia' presenti per la tutela dell'ambiente, ma la mancanza dei rappresentanti della legge per farle rispettare. Gli esempi portati sono stati quelli di bagnanti che pescano gnacchere e stelle marine, ma anche dei pescatori di ricci professinisti che dal Sud sardegna vengono a S. Teresa a prendere ricci, dopo aver depauperato le popolazioni di ricci delle loro zone. Anche a questa domanda non e' stata data risposta.

 

E questo e' quanto, purtroppo. Se, come so, a S. Teresa c'e' un fronte contrario all'AMP, i rappresentanti di questo fronte o non erano presenti a queste riunioni o non sono stati invitati. Il messaggio che porto a casa e' che i tempi sarann rapidi, molto rapidi, e che rimarremo fregati anche qui.

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Le due "solite" questioncine trascurabilissime ....

 

chi controllera' ? Bhoo

 

come si manterra' economicamente ? bhoo

 

Ma Matteo visto che sei sul luogo , che aria tira tra gli abitanti/residenti ? Lo sanno ? sono contenti ? Non frega nulla ....o son contrari ?

 

Con tutto sto bombardamento televisivo (non c'e' giorno senza servizio tg , programma etc... che esalti le amp) ho come una brutta impressione

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Le due "solite" questioncine trascurabilissime ....

 

chi controllera' ? Bhoo

 

come si manterra' economicamente ? bhoo

 

Ma Matteo visto che sei sul luogo , che aria tira tra gli abitanti/residenti ? Lo sanno ? sono contenti ? Non frega nulla ....o son contrari ?

 

Con tutto sto bombardamento televisivo (non c'e' giorno senza servizio tg , programma etc... che esalti le amp) ho come una brutta impressione

 

Luca,

 

Dipende con chi parli: a sentire il Sindaco Pisciottu e la Giunta, sono tutti a favore. In realta' se giri per S. Teresa vedi diversi negozi che espongono la locandina contro l'AMP. D'altronde e' chiaro che il Sindaco vuole portare a termine la creazione dell'AMP in tempi brevi, anche perche' ad Aprile 2015 ci sono le elezioni comunali, e chissa' che qualcuno decida di scendere in campo cavalcando il movimenti anti-parco.

 

La mia impressione e' che di gente contraria ce ne sia tanta. E' anche chiaro che il Sindaco dell'opinione dei suoi concittadini ed elettori se ne stracatafotte: ha ignorato la raccolta di firme di dieci anni fa, e a domanda diretta se si terra' un referendum per decidere sull'AMP ha risposto picche, dicendo che lui e' stato eletto per decidere e ha l'autorita' per decidere. Peccato che in campagna elettorale Pisciottu l'AMP non l'abbia mai nominata. Peccato anche che per la creazione di un istituto per il ricovero di malati di mente invece il referendum l'abbia fatto, ma evidentemente sull'AMP ha paura di perderlo, il referendum.

 

Luca, non so se li conosci bene i teresini, ma sono persone un po' particolari. Gia' a Gennaio quando ho contattato alcuni amici di S. Teresa dopo aver letto della legge di stabilita' del 2013 e dei fondi assegnati per la creazione dell'AMP, questi mi hanno detto che nessuno sapeva nulla, e che era una storia vecchia di dieci anni, e di non preoccuparmi, etc... Pure davanti ad una copia dell'articolo di giornale! Da un lato e' ovvio che il Sindaco Pisciottu ha portato avanti l'iter quanto piu' possibile al coperto, dall'altro e' altrettanto chiaro che, a parte alcuni come Ulisse Murru, troppi teresini non svettano quanto ad attivita' e intraprendenza. Vedi anche il fatto che tanti che si oppongono all'AMP all'incontro col Sindaco, per un motivo o per l'altro, non ci sono andati. Se lo sapevo io che abito in America che questa AMP ci stava arrivando addosso dritta come un treno mi fa sorridere (anzi piangere) che tanti ora qui a S. Teresa cascano dal cielo dicendo che nessuno sapeva nulla.

 

Il nome del funzionario ISPRA che ha parlato all'incontro dell'altro giorno e' Leonardo Tunesi. Ora vorrei scrivergli e chiedere alcune delucidazioni sul metodo scientifico della raccolta e verifica dei dati.

Modificato da Matteo
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Siamo alla solita,dobbiamo organizzarci per avere peso e rappresentare le nostre ragioni nelle sedi istituzionali fino a quando non faremo questo e non saremo un numero ufficialmente riconosciuto difficilmente potremmo fermare queste scelte,non voglio polemizzare come faccio ormai da qualche anno con la fipsas ma è significativa la pubblicità che appare su alcune riviste dove appaiono discipline come la pesca con la canna,in mare al fiume,l'Apnea,l'ara,il nuoto pinnato ma lungi dal pubblicizzare la PIA, Azzali totò diceva ma mi faccia il piacere.

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  • 9 mesi dopo...

Riporto a galla questa discussione alla luce dell'articolo di Davide Serra appena pubblicato da AM: http://www.apneamagazine.com/chi-vuole-davvero-lamp-di-capo-testa-21732

 

Complimenti a Ulisse per il lavoro investigativo, e vergogna al sindaco per aver mentito alla popolazione di S. Teresa.

 

Quoto: "Il Movimento Sardo Pro Territorio, tramite il suo referente locale Ulisse Murru, è venuto in possesso dal Ministero dell’Ambiente delle carte che attestano come il sindaco Pisciottu abbia portato avanti l’iniziativa in completa autonomia. Davvero copiosa la mole documentale attraverso la quale è stato facile ricostruire l’intera corrispondenza tra il Primo Cittadino e il Direttore Generale per la Protezione della Natura e del Mare; corrispondenza che dimostra come già 3 anni fa l’amministratore del piccolo comune sollecitasse un incontro (marzo 2012) per “procedere al riavvio della procedura tecnico-amministrativa dell’Amp” arrivando ad affermare che “la forte volontà espressa dalla popolazione, che coincide con la visione politica dell’amministrazione, induce e incoraggia la ripresa dell’iter necessario per la costituzione dell’Amp.” Inutile ribadire che non vi è traccia di incontri aperti alla popolazione effettuati prima o dopo quella data, ad eccezione di quelli già menzionati a cavallo tra 2014 e 2015."

 

A Maggio ci sono le elezioni a S. Teresa. E' ora di mandare a casa il Sindaco Murru e tutta la sua amministrazione. Una amministrazione che non solo ha dimostrato di non tenere in nessuna considerazione la volonta' dei cittadini, ma ha anche tenuto nascosto ai cittadini stessi le proprie azioni addirittura mentendo al riguardo.

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Io credo che sarebbe ora di organizzare qualcosa di più "scientifico".

L'azione dovrebbe svolgersi su più fronti. Da un lato protesta civile: perchè dobbiamo pagare una licenza di pesca visto che non si può più pescare in quasi nessuno dei posti migliori delle nostre coste? Il principio costituzionale è che io pago delle imposte per avere dei servizi, ma se devo pagare per non avere nulla non ci siamo.

Secondo punto: riguarda i giornalisti. Io organizzerei dei servizi specifici per mostrare la mala gestione e la malversazione dei denari destinati alle AMP.Ci vuole una campagna che sbugiardi i sostenitori della difesa dell'ambiente a suon di immagini e documenti e testimonianze.Tale campagna deve essere resa di pubblico dominio, ossia passare sui canali nazionali, finchè ne discutiamo noi qui dentro non risolviamo un granchè.

Terzo punto: andiamo tutti a pescare in Corsica , Spagna o Croazia/ dalmazia per le vacanze.

Quarto: appoggiamo l'iniziativa dell'associazione sarda che sta lottando contro l' AMP di Capo Testa, se si riuscisse a vincere questa battaglia la si potrebbe prendere come esempio per le prossime.

Dobbiamo in sostanza documentare come questa follia delle AMP sia in realtà solo un modo per gli amministratori locali di tirar su dei soldi visto che non sono capaci di gestire decentemente le risorse pubbliche con altre iniziative. Niente a che vedere con la preservazione dell' ambiente

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Sciacchetra',

 

Hai perfettamente ragione a dire che e' fondamentale avere documenti e dati alla mano a supporto della propria tesi. Nel caso di S. Teresa Ulisse e le altre (poche, purtroppo) persone dietro il Movimento Sardo Pro Territorio stanno facendo proprio questo: documenti alla mano che provano la malafede del Sindaco e della sua giunta. Spero che Ulisse abbia mandato la documentazione ai giornali e alle televisioni locali.

 

C'ero anch'io alla seduta del Comune con gli inviati del Governo nel Luglio scorso in cui il Sindaco ha detto che la decisione finale spetta alla popolazione. Peccato che non abbia spiegato come cio' dovrebbe avvenire, e che le sue azioni precedenti tutto mostrano fuorche' la volonta' di tenere in considerazione il parere della popolazione. La realta' e' che la decisione finale la prenderanno solo le persone che col mare hanno interessi economici diretti (a quella riunione infatti erano presenti SOLO i pescatori professionisti, gestori di spiagge e diving, noleggiatori di barche, etc...) che sono a malapena il 5% della popolazione. Il restante 95% della popolazione, che di quel mare ha il diritto di fruire tanto quanto i professionisti, e' totalmente ignorata.

 

La primavera scorsa FIPIA contatto' il Sindaco per cercare di ottenere un incontro; il Sindaco si e' rifiutato di incontrare i rappresentanti FIPIA.

 

Il Sindaco va mandato A CASA.

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Premesso che io non ho niente di personale contro il sindaco di Santa Teresa, nè tantomeno interessi in loco, anzi, visto che sto vivendo in Brasile, ma credo che si dovrebbe fare di questa storia una esperienza pilota per poi affrontare tutte le altre. Se non si fa qualcosa adesso potrete scordarvi la pescasub nei prossimi anni in Italia. Anche le aziende che producono attrezzature dovrebbero muoversi, non so quanto conti il mercato italiano nei loro conti economici ma rischiano di perderlo totalmente.

Dico a TUTTI, proprio TUTTI quelli che hanno a cuore questo sport, MUOVETEVI, non fermatevi ai propri piccoli interessi locali.... è interesse di tutti noi che si finisca con questo scempio di uno sport che proprio non lo merita.

Non basta proporre delle idee, le idee senza azione non valgono nulla. Protestare presso le associazioni di categoria abbiamo visto che non produce effetti perchè i dirigenti o non hanno potere e non contano nulla o non vogliono fare nulla perchè fanno parte della stessa classe politica che riempie l'Italia di AMP.

Attenzione le AMP se fossero gestite come in Corsica (non bisogna andare lontano per trovare esempi validi da copiare) sarebbero le benvenute. Anzi io credo che noi saremmo i primi ad essere felici se la gestione complessiva del nostro mare fosse copiata da quella dei Corsi; perchè li c'è ancora tanto pesce e da noi no?

Abbiamo questo esempio che funziona da tantissimi anni, per cui non bisogna inventare niente solo mostrare al grande pubblico che la gestione delle AMP in Italia è una farsa mentre in Corsica è fatta seriamente con vantaggio di tutti. Qui ci vuole la stampa e i media , che si mobilitino per realizzare reportages con dati obiettivi e confronti appunto con la gesitone Corsa e soprattutto per fare vedere al grande pubblico che i soldi (fiumi di soldi) che le amministrazioni locali ricevono per le AMP non portano vantaggi significativi per la popolazione locale. Bisogna metterli con le spalle al muro queste amministrazioni locali!

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Le aziende si lamentano che negli ultimi anni il mercato italiano è in calo drammatico (ma si consolano con l'estero dove continuano a crescere) dando la colpa alla crisi economica.

Secondo me il problema che la pesca in apnea nel giro di 5/6 anni rischi di sparire non se lo pongono nemmeno.

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Salvatore io non credo che le piccole medie aziende, che sono cresciute proprio grazie alla pescasub, se ne infischino del mercato italiano. Se così fosse non si lamenterebbero del calo drammatico di questi ultimi anni. Solo che molte di esse sono gestite da appassionati del settore e tutti soffrono del solito difetto del pescasub: individualismo. Probabilmente è un elemento caratteristico di questo sport che in effetti è molto "individuale". In questa discussione già si vedono dei segnali forti di questo individualismo: qualcuno dice che visto che il problema è locale (Capo Testa e Santa Teresa) dovrebbero essere gli abitanti del luogo a sollevarsi e rifiutare l'AMP e se possibile mandare a casa il sindaco. Ma in realtà il problema non è locale, la gestione della storia fatta dal sindaco di Santa Teresa è la fotocopia di molte altre. A nessuno importa niente degli interessi della nostra categoria, quindi ci dobbiamo difendere da soli usando il cervello e gli strumenti legali a nostra disposizione. Ma ci vuole l'unione di tutti. Qualcuno ricorda una famosa massima latina? divide et impera, significa che se riesci a creare divisione tra gli avversari riuscirai a controllare la situazione facilmente perchè avrai si tanti contrari, ma ognuno con la propria posizione diversa dall'altro.Ecco molti politici e cointeressati giocano proprio su questo aspetto: divide et impera. Dobbiamo spezzare questo modo di agire /comportarsi titpico del pescasub. Basta con gli interessi locali, basta con i tentativi meschini di difendere il prorpio orticello, è ora di una azione comune generale, perchè altrimenti sparisce tutto. Ma credo anche che gli italiani nel momento critico sappiano trovare la grinta per reagire. ORA E' IL MOMENTO di FARE.

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