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Hai mai avuto un incidente sott'acqua?


  

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  1. 1. Hai mai avuto un incidente sott'acqua?

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Fine anni 80 e primi tuffi oltre i venti metri sulla secca della Vetara. Sparo alla mia prima grossa cernia su un pianoro a - 18 metri. Il pesce si libera della taitiana e si infila in una grotta a - 24 metri. Entro nella grotta almeno 7/8 volte senza mai riuscire a spararle. All'ultimi tuffo sento uno strano formicolio alle gambe che purtroppo ignoro e vado giù: entro completamente nella grotta, esploro il primo anfratto, il secondo, il terzo ........ ad un certo punto mi rendo conto che sto giù da troppo tempo, c'è qualcosa che non va anche se non ho ancora avvertito alcuna contrazione diaframmatica (e non ne avvertirò affatto). Esco dalla grotta e mentre sto per risalire avverto di non avere più aria. Negli ultmi istanti di lucidità mi libero della cintura, mollo il fucile e su. Ma non arriverò in superficie: il mio compagno di pesca, che da sopra, grazie all'acqua limpidissima, aveva seguito tutto mi racconterà di avermi visto togliere la maschera quando ero a circa 7/8 metri dalla superficie e di essersi quindi immediatamente immerso per riportarmi subito su. Ricordo che quando ripresi conoscenza ero tutto un tremore.

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...dopo 5 ore di pesca...su di una secca a largo ed infreddolito dal termoclino che si stava alzando faccio l'ultimo tuffo...individuo una cernia bianca..era a "candela" gli sparo...si intana (27mt.)..riscendo..strattono la cernia che sembra cedere...non penso al tempo che passa...durante la risalita mi accorgo di certi formicolii agli arti inferiori...la vista comincia ad offuscarsi..ho la mano nella cintura ma non sgancio....intravedo la superfice...riemergo(x miracolo)..tutta una serie di scosse pervadono il mio corpo...mi appoggio alla boa legata all'acquascooter e dopo essermi ripreso ringrazio il Signore che mi ha salvato....per sei mesi ho sofferto di crisi di panico che fortunatamente ho superato.....l'esperienza negativa mi ha insegnato a capire i miei limiti e......miei errori....OCCHIO RAGAZZI :bye::bye::bye:

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qualche volta mi è capitato di riemergere a dopo il primo atto respiratorio vedevo tutto nero, ma avevo ancora il controllo del corpo, come quando si ha un calo di pressione alzandosi da terra o da seduti, poi ho diminuito il tempo delle mie apnee e il problema si è risolto....

un'altra volta a capo comino in sardegna ci ho messo un'ora x rientrare a terra, distanza circa 400m, pinneggiavo come un pazzo 45° controcorrente e mi muovevo di poco, ma ci ho messo tanto xchè sono voluto uscire da dove ero entrato e quindi ho dovuto contrastare la forza della corrente, altrimenti fatica zero ma poi tanti chilometri a piedi....

infine un cretino che mi è passato a 2 metri dalla testa mentre risalivo da un'aspetto in 4 metri d'acqua....nemmeno lo avevo sentito....

quindi niente di grave ma forse spesso abbastanza vicino al limite.

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  • 3 settimane dopo...

Da poco mi e' capitato un altro piccolo incidente e il caso ha voluto che fosse nella stessa tana di corvine dove era avvenuto il precedente che ho segnalato un paio di pagine fa'..... sceso nella tana mi infilo a testa in giu' con il fucile corto, sparo una bella corvina bassa e tirando mi rendo subito conto che cosi' incastrata e sparata malela potrei perdere. risalgo e prendo il 75. riscendo mi rinfilo e sparo anche con il secondo fucile. come torno indietro per uscire dalla tana mi si avvolge il sagolino attorno alla maschera e mi si strappa dalla faccia :angry:

in gommone non avevo altre maschere e sono rimasto mezzora facendo sali e scendi nel buco cercando di individuarla a occhi aperti ma niente lo spazio dove poteva essere era troppo grande e completamente al buio... dopo un po' avevo gli occchi viola, due fucili e una maschera sul fondo.... disperato sono tornato a terra e sono andato a piedi in un villaggio poco lontano dalla spiaggia dove per fortuna un signore che sistemava il giardino mi ha prestato una maschera del nipote (quelle piccoline dei bambini).. tornato sul posto in due tuffi o recuperato tutto e la bella corvina e' stata gentilmente omaggiata al buon uomo del villaggio

Andrea

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  • 1 mese dopo...
Ospite Black Cobra
SI 2 sincopi da pesca profonda.

 

LA PRIMA primi anni 80:

 

La prima presso le lastre di Monte Russu, sommozzavo oltre i 30 metri sparando saraghi. Al settimo tuffo da -32 il buio. Franco Meledina di tanti racconti è venuto a prendermi a -15, mi ha portato su, tolta la maschera, il cappuccio, due schiaffi e mi ha rianimato.

 

Causa: iperventilazione che ha portato all'assenza di contrazioni e sensazione di benessere e fiato. Dalla lucidità massima al sopraggiungere la sincope è avvenuto in un miliardesimo di secondo. Luce e buio come un interruttore.

 

      LA SECONDA sempre anni 80:

Ispezione di una tana dove si era infilata una cernia sul ciglio di fuori di Mortorio. In risalita da circa -30 a mezz'acqua sono stato avvolto da un grosso branco di Ricciole, ne ho sparata una di 15 chili con lo sten senza mulinello. L'ho portata su di forza e nel momento che dovevo prendere la prima boccata d'aria mia ha tirato giù...luce e BUIO come un interuttore.

 

Quando mi sono svegliato ero tra le braccia di Franco. Non sono riuscito a mangiare nessun pezzettino di quel pesce...solo a vederlo era "molto amaro".

 

 

UNA TERZA SINCOPE

Franco Meledina sempre primi anni 80 portato su in sincope da iperventilazione da -24 a C. Ceraso. Recuperato a fondo a -24 e portato SU.

 

Oggi Franco ha 45 anni ed è considerato uno dei pi abili e veterani pescasub dell'intera isola. L'immagine di cosa significa pescare in sicurezza.

 

Peschiamo insieme da 30 anni e ci chiamano tutt'ora i "gemelli del mare".

Non esiste un solo tuffo profodo senza che uno dei due sia sulla verticale e dichiaratamente allenato.

 

Oggi come allora peschiamo sul filo dei 30 metri, ma non esiste niente di paragonabile alle iperventilazioni e le cazzate d'autodidatti degli anni 80.

 

Majorca si iperventilava e se lo faceva Lui lo abbiamo fatto anche noi.

 

Mariano Satta

senta ma non è che ce lo presta questo Franco? è un angelo custode!!! cmq direi che gli anni 80 sono stati un tantino sfortunati :blink: , ma l'importante è poterle raccontare certe cose. Personalmente non ho mai avuto incidenti (grattatio pallorum !!!!!!!!!!!!!!!!!! :laughing: ) e spero di non averne mai. :(

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Ospite Black Cobra

Onstamente credo che il VERO vantaggio sia la paura. Personalmente di solito vado a pesca da solo e vi assicuro che ogni volta la passione è tantissima ma la paura non è da meno. Sul posto di pesca però la paura si trasforma in concentrazione, ci sono abituato a stare concentrato. grazie allo studio e soprattutto allo sport agonistico che faccio la concentrazione è fondamentale. mi permette sempre di rimanere lucido. Fino ad ora non ho mai superato ne mi sono mai avvicinato al mio limite anche perchè pescando da solo e non avendo mai fatto un corso di apnea (cosa che mi riprometto di fare il prima possibile) mi sento di prendere la pescasub come un momento di relax non come una sfida con me stesso o con il mare. Ho sempre quel leggero fremito di paura che mi tiene in allarme, non credo sia un male. Dal mio punto di vista serve eccome. Come diceva giustamente qualcuno: meglio un perdere un pesce che la pellaccia! :bye:

 

PS: mi sento di ringraziare tutti voi, tutti gli appassionati di questo forum che mettono a disposizione in ogni momento e con estrema gentilezza e disponibilità le loro esperienze e le loro conoscenze. grazie davvero . un giorno mi piacerebbe pescare con uno di voi...ammesso che qualcuno decida di portarsi appresso un neofita come me. ma nessuno è nato imparato no? :thumbup::thumbup:

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SI 2 sincopi da pesca profonda.

 

LA PRIMA primi anni 80:

 

La prima presso le lastre di Monte Russu, sommozzavo oltre i 30 metri sparando saraghi. Al settimo tuffo da -32 il buio. Franco Meledina di tanti racconti è venuto a prendermi a -15, mi ha portato su, tolta la maschera, il cappuccio, due schiaffi e mi ha rianimato.

 

Causa: iperventilazione che ha portato all'assenza di contrazioni e sensazione di benessere e fiato. Dalla lucidità massima al sopraggiungere la sincope è avvenuto in un miliardesimo di secondo. Luce e buio come un interruttore.

 

      LA SECONDA sempre anni 80:

Ispezione di una tana dove si era infilata una cernia sul ciglio di fuori di Mortorio. In risalita da circa -30 a mezz'acqua sono stato avvolto da un grosso branco di Ricciole, ne ho sparata una di 15 chili con lo sten senza mulinello. L'ho portata su di forza e nel momento che dovevo prendere la prima boccata d'aria mia ha tirato giù...luce e BUIO come un interuttore.

 

Quando mi sono svegliato ero tra le braccia di Franco. Non sono riuscito a mangiare nessun pezzettino di quel pesce...solo a vederlo era "molto amaro".

 

 

UNA TERZA SINCOPE

Franco Meledina sempre primi anni 80 portato su in sincope da iperventilazione da -24 a C. Ceraso. Recuperato a fondo a -24 e portato SU.

 

Oggi Franco ha 45 anni ed è considerato uno dei pi abili e veterani pescasub dell'intera isola. L'immagine di cosa significa pescare in sicurezza.

 

Peschiamo insieme da 30 anni e ci chiamano tutt'ora i "gemelli del mare".

Non esiste un solo tuffo profodo senza che uno dei due sia sulla verticale e dichiaratamente allenato.

 

Oggi come allora peschiamo sul filo dei 30 metri, ma non esiste niente di paragonabile alle iperventilazioni e le cazzate d'autodidatti degli anni 80.

 

Majorca si iperventilava e se lo faceva Lui lo abbiamo fatto anche noi.

 

Mariano Satta

senta ma non è che ce lo presta questo Franco? è un angelo custode!!! cmq direi che gli anni 80 sono stati un tantino sfortunati :blink: , ma l'importante è poterle raccontare certe cose. Personalmente non ho mai avuto incidenti (grattatio pallorum !!!!!!!!!!!!!!!!!! :laughing: ) e spero di non averne mai. :(

 

Si vabbè Mariano è uno stuntman della pescasub!!! :laughing::laughing::laughing:

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Ospite Tortugas

purtroppo ragazzi io si. Sarò di poche parole perchè la ferita è freschissima e brucia molto. Mi è successo in allenamento in piscina: ho richiesto a me stesso una prestazione di poco superiore a ciò che ho sempre (dall'autunno 2005...) fatto...mi ricordo che ho deciso di uscire, poi mi hanno raccontato che non ho dato l'ok, ero in piedi e guardavo il bordo piscina, mi sono messo a camminare tipo ubriaco verso l'acqua alta, avevo un compagno che mi seguiva, ma avendo gli occhialetti scuri ci ha messo pochi secondi a capire cosa succedeva, ho iniziato ad abbassare la testa verso l'acqua, mi ha sorretto per 5 sec durante i quali mi sono agitato...ho ripreso subito conoscenza mentre mi accorgevo che stavo agitando ancora la testa avanti e in dietro accompagnando il movimento a una respirazione forzata non volontaria...credo che sarà dura...il morale è a terra...la paura è salita ovviamente...dopo 3 gg ho provato a rientrare in mare (quando si cade da cavallo bisogna risalire subito no?!)...non so se l'impatto psicologico che ho avuto in questa vicenda sia normale...forse si...comunque forse è presto per dire altro...

so solo che ho fatto un grosso errore.

 

buon mare a tutti...non si offendano gli amanti del lago!

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  • 1 mese dopo...
Ospite Venustus

Beh, una volta...ma non durante una battuta di pesca!

 

Nuotavo stile libero verso la boa che segnalava la fine dell'area balneabile, nel mare ,marchigiano.

Niente muta, pinne, maschera, boccaglio...solo un costumino tipo tarzan.

Tutti che mi dicevano:" ti farà bene nuotare senza muta!"...e io fesso a ascoltarli.

Così mi sono trovato appiccicato addosso decine di quelle piccole e letali medusine rosa, e tipo cartone animato sono volato a riva fra le urla...che scossa, ragazzi!!!

Centro medico del camping e via, con la pelle a striscie tipo zebra... <_<:lol:

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il più "serio"incidente è stato nel 1981, mi sembra.

In 3 metri d'acqua mi sono agganciato dentro una tana con una stupida retina portapesci a cintura (ve la ricordate?) e lo sgancio rapido in quel momento era dietro!

Ho seguito i preziosi consigli che fino ad allora i più esperti di me dispensavano attraverso racconti e tramite le prime riviste del settore (mondo sommerso, con Marò, mi pare...!).

Non mi sono assolutamente agitato (molto difficile, in questi casi), ho ragionato su tutte le mosse da fare in meno tempo possibile: mollare il fucile, sganciare i piombi, con grande calma ribaltare piano piano la fibbia della cintura senza esagerare con i movimenti e.... clic!! sono tornato a galle senza problemi.

 

ovviamente ho buttato la retina!!

 

Ho sentito di persone che, per colpa del panico, hanno peggiorato lo stato delle cose e se la sono vista più brutta di me.

 

A parte questo episodio, il resto è stato una decina di volte quel senso di "addormentamento" che arriva dopo un apnea tirata e quando ancora iperventilarsi era il sistema conosciuto (e predicato) da tutti.

 

Un brutto incidente (O.T.) mi è successo nel 1987 ma con le bombole.

Brevemente:

Lvoravo a Finale Ligure per la posa di tubazioni con scarico a mare della rete fognaria e mentre "flangiavo" a 48 mt mi si è staccato il "morso" in silicone dell'erogatore (unico!!) per una leggerezza e una noncuranza di chi ci mandava sotto (colpa nostra, sicuramente, a non esserci responsabilizzati!).

sono risalito con il rimanente del 2° stadio respirando aria e acqua senza soste.

Risultato: ridiscesa rapida con decompressione interminabile sotto panico.

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Ospite Dennis

A me è successo solo una volta il sagolino del pallone era rimasto attaccato ad un spuntone di roccia e senza farmi prendere dal panico sono sceso e l' ho sganciato il tutto condotto senza fiato ovviamente!

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Ospite paguro

un grosso spavento l'ho avuto per sistemare l'ancora del gommone.ero sull'isolotto dello sparviero fuori Puntala,c'era un pò di corrente cosi filai parecchia cima non contento e visto che stavo da solo ,scesi per sicurezza sull'ancora e la assicurai sul fondo,poi in tutta tranquillità tornai sù,ma a mezz'acqua mi inizio' a girare tutto,cosi chiusi gli occhi e finalmente arrivai in superfice ma la testa continuava a girarmi. mi precipitai al gommone e ci rimasi attaccato come una "cozza".il motivo della vertigine,mi spiego il mio dottore era forse dovuto al fatto che in risalita c'era stato uno scompenso di pressione tra i due orecchi.per fortuna non mi è piu' risuccesso.poi un altra volta fu per colpa di una riccioletta cha e me la feci addosso:ero sul fondo in meno di 10 metri quando tiro ad una ricciola sul kg insagolandola.mi stacco dal fondo e cerco di recuperare il pesce ma la sagola si era incastrata sul fondo,e la ricciola ha la bella idea di farmi un paio di giri intorno alla gamba.panico.colpo di reni e sono sul fondo,affero l'asta e mentre torno su, asta tra le mani, do uno strattone con tutta la forza.....la sagola si libera ma me la conficco nella coscia,fortuna che l'asta era spuntata!

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