> Hai mai avuto un incidente sott'acqua? - Pagina 10 - I Sondaggi di AM - AM FORUMS Vai al contenuto

Hai mai avuto un incidente sott'acqua?


  

601 utenti hanno votato

  1. 1. Hai mai avuto un incidente sott'acqua?

    • No, mai
      336
    • Sì, una volta
      166
    • Sì, più di una volta
      64


Messaggi raccomandati

Ospite marwhite
Sentite a me...

Invece di bisticciare, ci si fa un bel grappino e poi ci si mette davanti alla TV finché non passa l'arrabbiatura. Se l'arrabbiatura non passa... un altro grappino o due e si torna ad essere amici del mondo.

 

Se poi la bottiglia finisce e l'arrabbiatura non passa, si usano i messaggi privati per coprire l'antagonista di insulti, o al limite si fissa un appuntamento e ci si gonfia di botte, come da ragazzi.

 

Ve gusta?

 

Giorgio

Giorgio, sei mitico!!!!

effettivamente basta un nulla, negli scritti, per incrinare irrimediabilmente una discussione iniziata bene.

è difficile interpretare oggettivamente quanto si è appena scritto, bisognerrebbe rileggerlo dopo una mezz'ora quando non sei più caliente e sei più aperto mentalmente.

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
  • Risposte 306
  • Creato
  • Ultima Risposta

Miglior contributo in questa discussione

Miglior contributo in questa discussione

Ospite Mariano Satta

Se il recupero dell'infortunato non è immediato si verificherà:

 

1>un'inondazione di acqua nei polmoni, che comprometterà ulteriormente le capacità di ripresa del subacqueo.

 

2>Al contrario, un soccorso immediato, una volta riportato il sub in superficie, consente quasi sempre una valida ripresa dell'attività cordiorespiratoria senza alcuna conseguenza.

 

(Testo Dott. M.Malpieri)

 

3>Nessunissima operazione di soccorso è un'impresa facile:

 

Un elevatissima percentuale di incidenti mortali vincolati alla sincope si sarebbero potuti evitare pescando in coppia. Senza alcun dubbio la pesca in apnea è uno sport individuale dove serve un elevato istinto all’individuazione della preda inoltre serve abilità, tecnica ed anche le capacità fisiche.

 

Non tutti siamo uguali e non tutti riusciamo ad immergerci con continuità. Alla base deve stare sempre il divertimento e non devono esistere gelosie verso nessuno. Chi è convinto che più si va in mare da soli più si pesca “sbaglia”.

 

Questa tesi può essere smontata facendo riferimento ad una sola gara agonistica, decine e decine di pescasub in un fazzoletto d’acqua riescono a fare carnieri superiori a chiunque neofita o solitario andrebbe a ricercare da solo.

 

I buoni compagni si possono trovare con grande facilità e per trovarli è sufficiente “volerlo”. Quando si pesca in coppia sono da evitare sempre le situazioni a rischio come per esempio “tirare le apnee”.

 

(Breve anteprima: da un articolo in probabile prossima uscita su A.M.)

 

Mariano Satta

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Vorrei semplicemente sentir dire che la sincope non è un evento di cui vantarsi, tutt'altro ...

 

E ci sarebbero anche altre "provocazioni" da fare, p.e. circa "la sicurezza" della boa segna-sub, che viceversa considero, oltre che uno strumento obbligatorio per legge, anche un pericoloso attrezzo per l'apnea.

 

Infatti non pochi incidenti si devono alla boa (alla sagola), che se da una parte segnala la presenza sub, di contro può rivelarsi fatale.

 

Come è noto, in acque libere offre un forte attrito alla risalita, e sullo scoglio si può impigliare.

 

Se dobbiamo parlare di incidenti dobbiamo mettere a nudo tutto, per far crescere la sicurezza.

 

A volte resto allibito di fronte alla disinvoltura di certi post, nei quali si parla di schienalini, piombi alle caviglie, pedagni vari, e poi si sente che lo stesso sub ha subito una sincope come se nulla fosse.

 

Siccome il forum è leggibile anche da molti giovani, i quali magari pur di prendere una bella ricciola, da mostrare come trofeo, a mio parere non si sottolinea mai abbastanza che l'apnea è prima di tutto è una disciplina:

 

che può far morire se fatta con superficialità.

 

Banalità?, luoghi comuni? .... eppure si continua a morire.

 

saluti piter

 

saluti piter

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Ospite Mariano Satta

Se tutti capissero l'importanza di una boa segnasub e quanto è facile portarsela dietro il problema di essere visibili e segnalati si risolverebbe a monte.

 

PER EVITARE DI INGROVIGLIARSI CON LA SAGOLA è semplicissimo:bisogna usarla come un semplice pedagno e sommozzare entro i confini della stessa.

 

In questo modo si è correttamente segnalati come la legge vuole e liberi da qualunque vincolo. In caso di sgancio della cintura spetterà al compagno correttamente zavorrato andare giù ad agganciare il moschettone della boa-pedagno stessa. Si recupera dalla superficie e mai si deve tentare di portare su la zavorra sganciata (le zavorre sarebbero 2).

Mariano Satta

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Una piccola precisazione.

per evitare che la sagola si impigli sugli scogli, a distanza di sei/*dieci metri dl pedagno ( o comunque in ragone della profondità operativa) posizionare un galleggiante da rete. Un tal modo la sagola rimarrà sempre perpendicolare o quantomeno a 40/50° rispetto alla linea di fondo e non parallela così da non impigliarsi.

Saluti

Alessio

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Ospite Mariano Satta

Dall'articolo di MAX FOX "il Pallone segnasub: un compagno fidato:

 

"Mi sono talmente rassegnato all'uso della boa segnasub che non me ne separo mai, nemmeno quando pesco nei luoghi più isolati, in giornate in cui in mare non potrebbe esserci nessun altro, magari di Gennaio, con il mare mosso, freddo...

 

Dirò di più: se scendo in acqua senza boa....mi sento letteralmente nudo, mi manca qualcosa, mi sento a disagio, non pesco bene. Proprio per questo, nel corso degli anni ho cercato di adattare la boa alle mie esigenze, provando a renderla un accessorio utile non solo alla segnalazione di sicurezza, il meno ingombrante possibile, in definitiva, non più un inutile orpello ma un insostituibile alleato, un compagno fidato."

 

Mariano Satta

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Mi dispiace, ma continuo a non condividere l'impostazione "filosofica" di alcuni rispetto alla pesca in apnea.

 

Qui parliamo di incidenti, bene; allora dobbiamo considerare alcuni dati:

- non tutti i sub navigano su internet ( direi una minoranza );

- non tutti i sub fanno corsi, o cmq sono veramente preparati alla

disciplina sub ( direi una minoranza );

- non tutti i sub vanno in battuta con gommone e compagno fidato

( direi una minoranza );

- non tutti fanno gare agonistiche ( direi una minoranza).

 

Le statistiche parlano chiaro : si continua a morire, esperti o meno, e sempre troppo rispetto al numero dei praticanti.

 

Allora non si può continuare a divulgare l'apnea come una serie di tecniche sub e attrezzature varie ( forse per far sopravvivere le ditte del settore ) a scapito della sicurezza.

 

Prima di tutto ci deve essere consapevolezza che se non si respira si muore ( che banalità ), eppure anche i più esperti a volte muoiono.

 

Me la volete svelare questa banalità.

 

Chi ha subito una sincope non è il più titolato a rispondere.

 

saluti piter

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Ospite lux1984

caro piter, scusa se mi intrometto , ma non sono molto d'accordo con te.

mi sembra chiaro che una sincope non dipende soltanto dall'incoscienza del subacqueo, ma anche da molti fattori "secondari"...quali le condizioni psicofisiche del subacqueo stesso.

Il fratello di mio cognato era un grande subacqueo, ha girato il mondo, dallo yemen alla polinesia, aveva una miriade di diplomini e diplometti,

eppure è morto per sincope in 5 metri d'acqua davanti casa propria, e a quanto pare a causa di alcuni valori bassi nel sangue dovuti al fatto che da una settimana si era messo a dieta.

Questo è solo uno dei mille esempi che potrei farti.

O per non andare lontano, anche Mariano che si è beccato la sincope, credo che in fatto di sicurezza potrebbe insegnare moltissimo a me che non ne ho mai avuta una.

Ti prego quindi di "correggere il tiro", anche, come dice Giorgio, per una questione di rispetto verso quelli che sott'acqua sono morti.

:bye:

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Ospite Mariano Satta

Ciao Piter:

potresti spiegare a tutti:

 

1>impostazione filosofica di alcuni

 

2>Chi ha subito una sincope non è il più titolato a rispondere.

 

Al contrario di quanto dici:

Chi ha subito una sincope è il più titolato a rispondere, la sua esperienza porterà tanti a capire dove stanno gli errori.

 

Nei miei due casi di gioventù sono state causate dalla moda degli anni 80 <l'iperventilazione> e forse < scelleratezza dei 20anni> eppure andavo in acqua con i campioni di quel tempo dai quali attingevo ed imparavo.

 

Ricordo perfettamente i mugolii che Salvatore Vitale faceva attraverso il tubo aspettando il <famoso formicolio> dietro la nuca prima di andare giù.

 

Nei corsi di apnea attuali una delle prime cose che si presentano sono <le cassette con Sambe e Sincopi>, chi s'iscrive ad un circolo ha da apprendere da chi ha <toccato con mano> alcuni pericoli e può raccontarlo e chi s'immerge d'autodidatta viene sempre più allertato verso i pericoli del mare ed iscriversi al primo corso.

 

In terra si possono commettere tanti errori, in mare a volte è sufficiente uno solo...che magari non si conosceva per evitare di commetterlo.

 

Mariano Satta

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Ospite maredacqua

Francamente Piter di banalità ne ho lette molte, nei tuoi post però.

Ovvio dire che non sono d'accordo con quello che dici.

Che la pesca in apnea sia uno sport pericoloso fin qua ci siamo.

Su come evitare che qualcuno si faccia male direi che non ci sono molti modi.

Cito dal tuo post:

 

"Qui parliamo di incidenti, bene; allora dobbiamo considerare alcuni dati:

- non tutti i sub navigano su internet ( direi una minoranza );

- non tutti i sub fanno corsi, o cmq sono veramente preparati alla

disciplina sub ( direi una minoranza );

- non tutti i sub vanno in battuta con gommone e compagno fidato

( direi una minoranza );

- non tutti fanno gare agonistiche ( direi una minoranza).

"

 

Se metti insieme tutte queste fonti sarai d'accordo che si riesce a raggiungere molti pescatori, quindi ha diffondere una corretta informazione sulla sicurezza.

 

 

"

Le statistiche parlano chiaro : si continua a morire, esperti o meno, e sempre troppo rispetto al numero dei praticanti.

 

Allora non si può continuare a divulgare l'apnea come una serie di tecniche sub e attrezzature varie ( forse per far sopravvivere le ditte del settore ) a scapito della sicurezza.

"

 

Questo non è vero. Diffondento informazioni riguardo a tecniche e migliorando le attrezzature che si riducono i rischi. Se pensi che fino a pochi anni fa si andava in apnea utilizzando l'iperventilazione ti rendi subito conto di quanto una corretta informazione possa essere utile allo scopo. Tralascio volutamente l'affermazione tra parentesi sulle ditte......

Si continua a morire anche dopo essersi formati correttamente?? E' vero, ma la colpa non è della didattica o dell'attrezzatura... il difetto sta nel manico.

Poi c'è anche da conderare il fattore "fatalità"... va beh, non vuoi che si filosofeggi...

 

:bye:

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Permettete la replica, che vuole solo sottolineare il mio personale rapporto con l'apnea, cioè con il mare.

 

Sui principi ispiratori dell'apnea in mare voglio ribadire che la cultura, la didattica, l'esperienza, la conoscenza, devono essere rivolte prima di tutto e in maniera ossessiva alla deprecabile evenienza della sincope.

 

Perchè quasi sempre si muore. E' ovvio, direi naturale, e questo significa che la responsabilità del proprio operato non c'è stata.

 

Ecco perchè dico che chi ha subito la sincope non la deve portare solo come un fregio da mostrare perchè non debba capitare ad altri, ma bensì come un marchio assolutamente negativo, per il quale tutte le prede catturate non ne valevano la pena.

 

Un esempio da non imitare altro che storie, perchè con il mare non si entra in competizione.

 

Ritengo aspetti secondari la fatalità, l'iperventilazione ecc., la sincope è imputabile sempre e solo al sub, il quale in mare deve essere coscente dei propri limiti, e anche in condizioni favorevoli, deve contare sempre e soprattutto sulle proprie forze ed in piena autonomia.

 

Questa è la vera premessa della sicurezza, per evitare gravi incidenti.

 

saluti piter

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Ospite Mariano Satta

Qualunque incidente <piccolo o grave evitato> è un incidente <evitato>.

 

Peter non avermene a male ma da come hai postato dai per <scontato> che tutti sappiano e conoscano tutti i pericoli del mare...ma non è così.

 

Semplice esempio: onda anomala che frange e fa sbattere il capo al pescatore in apnea....stordimento o mancanza dei sensi provocano una sicura morte per annegamento. Eppure il pescatore pescava in bassofondo e in poca schiuma per evitare i pericoli della sincope profonda.

 

In mare gli errori di qualunque entità si pagano a volte a caro prezzo...ma esistono anche gli errori legati all'inesperienza come questo caso di onda anomala. (L'onda anomala è una situazione normalissima che si verifica spessissimo nella mia isola nella pesca a patella).

 

E' errato segnalare alcuni pericoli gravi dandoli per scontati. Tanti non sanno neanche cosè <la sincope> come non sanno che delle errate valutazioni Meteo celano dei pericoli invisibili.

 

Mariano Satta

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

E' proprio questo che voglio combattere, la convinzione che in definitiva a volte nonostante la prevenzione "il fato " non lo si può prevenire.

 

Al contrario, basta guardare le statistiche p.e. col casco obbligatorio per i motorini le morti dei giovani sono crollate di numero ( idem per le cinture), eppure c'è ancora qualcuno che dice che se è arrivato il momento non c'è prevenzione che tenga.

 

Mi vorresti forse far credere che si muore in apnea per il destino? ...

... che a volte la colpa è dell'onda anomala, ...

... che a volte anche un piccolo errore può costare caro in mare, ...

... che ecc. ecc.

 

Oppure anche perchè ci sono quelli come te che propagandano con racconti corredate di foto, fantastiche catture come se questo fosse alla portata di tutti, tipo "basta volerlo", ....

 

E' bello sognare ma per favore su argomenti come la sicurezza e gli incidenti gravi in mare sei da me bocciato.

 

saluti piter

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Scritto da Piter:

Oppure anche perchè ci sono quelli come te che propagandano con racconti corredate di foto, fantastiche catture come se questo fosse alla portata di tutti, tipo "basta volerlo", ....

 

 

Veramente (anche se certe volte non condivido il suo modo di porsi) Mariano Satta ha sempre battuto con insistenza sul tasto della sicurezza e ha sempre messo in guardia chi lo leggeva sui potenziali pericoli della nostra attività, e i suoi racconti raramente parlano di prestazioni esasperate ma piuttosto di catture dove è valsa più la capacità tecnica del pescatore che non la prestazione fisica o il rischio assunto.

 

Ciao :bye:

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Piter, io penso che il tuo modo di porti sia estremistico... e come tale, proprio perchè estremo...sbagliato!

Se te ne stai seduto in poltrona e non vai a mare è difficile che ti capiti un incidente subacqueo!

Cosa intendo dire: che se pratichi spesso un'attività per quanto esperto, coscienzioso, preprato tu possa essere il rischio insito nella sua pratica ti porta ade avere degli incidenti...se non giochi a pallavolo è molto probabile che tu non soffrirai mai di una slogatura alle dita che è uno dei traumi tipici di questo sport!

Non voglio con questo giustificare le sincopi!!Ma semplicemente dire che è il calcolo delle probabilità che gioca a tuo sfavore!

Ho vissuto in mare molte esperienze poco piacevoli...alcune causate dalla mia dabbedaggine, altre da quella altrui e altre dalle circostanze...ma non per questo ho smesso di continuare a praticare lo sport che preferisco...Anzi sono proprio queste esperienze che mi guidano verso una maggiore sicurezza.

Ben vengano i Mariano Satta che ci permettono di capire cosa assolutamente evitare!Dipende da noi come interpretare i fatti...Non saranno certo le Sue catture che mi faranno rischiare maggiormente per un pesce ma credo che dalle sue esperienze dovrò solo cogliere cosa non fare!

 

Oreste

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

×
×
  • Crea Nuovo...