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Elastici e temperatura


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Aspetta,le condizioni ambientali sono costanti fondamentali nell'eseguire un test che sia ripetibile...ed è indispensabile che siano fisse e costanti.Questo perchè io produttore magari voglio rendermi conto di cosa sto producendo e in che direzione sto andando.Che poi magari siano variabili ininfluenti ai fini della pesca posso essere anche d'accordo,che poi in quella tabella siano riportati solo per fare scena sono altrettanto d'accordo...così come sono d'accordo con quanto è stato in buona parte scritto (almeno dal punto di vista fisico...come "pescatore" non ho certo l'esperienza per esprimermi).

Le variazioni sicuramente ci sono,sia al variare della temperatura che al variare delle pressione...magari sono variazioni anche interessanti dal punto di vista chimico fisico...di sicuro lo sono poco all'atto pratico.

Io ritengo,parere strettamente personale,che l'approccio "scientifico" che le aziende stanno cercando di dare alla pescasub (per mettersi al passo coi tempi) sia totalmente fuorviante e poco utile....ma noi non sappiamo (almeno io) quali siano i test che vengono effettuati in pre-produzione...non voglio credere che si limitino solo ai messaggi pubblicitari che giungono fino a noi...penso (spero) che vadano ben oltre.

In ogni caso è stato un piacere leggerti (vi) ,molto bello l'approccio e la trattazione...peccato non poter approfondire (decisamente poco in tema col forum). :)

:bye:

Non ho MAI detto che non siano variabili importanti in senso generale, ho solo detto che nell'ambito di quello specifico test sono del tutto inutili.

Ogni test deve avere un preciso obiettivo, quello oggetto della tabella in questione era dimostrare la "resa" delle gomme misurata però in una situazione del tutto innaturale...utilità del test quindi prossima allo zero.

 

Intendiamoci poi, la ricerca costa e molti hanno una percezione assolutamente ingigantita di quelli che sono realmente i numeri della pesca subacquea. A molti produttori semplicemente non conviene investire oltre un certo limite, in fondo se si guarda bene, i pesci si prendono sia con gli apache di 20 anni fà che con gli arbalegni di oggi.

 

:bye:

 

 

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Aspetta,le condizioni ambientali sono costanti fondamentali nell'eseguire un test che sia ripetibile...ed è indispensabile che siano fisse e costanti.Questo perchè io produttore magari voglio rendermi conto di cosa sto producendo e in che direzione sto andando.Che poi magari siano variabili ininfluenti ai fini della pesca posso essere anche d'accordo,che poi in quella tabella siano riportati solo per fare scena sono altrettanto d'accordo...così come sono d'accordo con quanto è stato in buona parte scritto (almeno dal punto di vista fisico...come "pescatore" non ho certo l'esperienza per esprimermi).

Le variazioni sicuramente ci sono,sia al variare della temperatura che al variare delle pressione...magari sono variazioni anche interessanti dal punto di vista chimico fisico...di sicuro lo sono poco all'atto pratico.

Io ritengo,parere strettamente personale,che l'approccio "scientifico" che le aziende stanno cercando di dare alla pescasub (per mettersi al passo coi tempi) sia totalmente fuorviante e poco utile....ma noi non sappiamo (almeno io) quali siano i test che vengono effettuati in pre-produzione...non voglio credere che si limitino solo ai messaggi pubblicitari che giungono fino a noi...penso (spero) che vadano ben oltre.

In ogni caso è stato un piacere leggerti (vi) ,molto bello l'approccio e la trattazione...peccato non poter approfondire (decisamente poco in tema col forum). :)

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Non ho MAI detto che non siano variabili importanti in senso generale, ho solo detto che nell'ambito di quello specifico test sono del tutto inutili.

Ogni test deve avere un preciso obiettivo, quello oggetto della tabella in questione era dimostrare la "resa" delle gomme misurata però in una situazione del tutto innaturale...utilità del test quindi prossima allo zero.

 

Intendiamoci poi, la ricerca costa e molti hanno una percezione assolutamente ingigantita di quelli che sono realmente i numeri della pesca subacquea. A molti produttori semplicemente non conviene investire oltre un certo limite, in fondo se si guarda bene, i pesci si prendono sia con gli apache di 20 anni fà che con gli arbalegni di oggi.

 

:bye:

 

Si si,io facevo un discorso in generale. :)

Soprattutto con la tua conclusione sono decisamente d'accordo...è che Dapiran oltre al grande contributo scientifico che ha dato (è l'unico che bene o male ha provato a studiare determinati fenomeni) ha creato anche una sorta di "moda"...oramai leggo parecchi utenti che spulciano in modo pauroso fucili commerciali da 100€...quasi aspettandosi le stesse finezze tecniche lette negli studi di Dapiran.

Bisogna anche guardare la pesca subacquea col giusto "occhio" e rendersi conto dell'importanza economica che ha (come dici bene tu appunto)...da un commerciale si può pretendere solo che spari dritto...non che abbia 5 metri di gittata. :P

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Nel caso specifico Pepu, i filmati sarebbero un ottimo modo per capire proprio i perchè di quello che succede e poter agire di conseguenza.

Uno stesso fenomeno può avere tante cause diverse d'altronde.

Sono sempre più convinto che la conoscenza tecnico/scientifica di persone come voi abbinata alla competenza "sportiva" del Tiro Sub possa fornire validissmi strumenti per lo sviluppo delle attrezzature.

 

Che ne pensate?

In linea teorica direi di si, per quanto pesca e tiro siano due ambiti applicativi un pò differenti; il vero problema è, tu sei davvero convinto che la progettazione odierna del 90% delle armi subacquee in commercio segua criteri tecnico/scientifici e non quasi esclusivamente commerciali?!

 

Pepu, ritengo assolutamente importante il feedback degli atleti del tiro, così come quello degli agonisti della pesca. Ma la domanda che dobbiamo anche porci è: come me ne devo servire? Voglio dire che "impressioni" maturate sulla base di una grandissima esperienza non fanno una spiegazione scientifica. Voglio dire che fenomeni, come l'abbassamento del tiro che riporti tu o che prima ha riportato Adriano possono essere considerati alla stregua di dati di fatto per via della vostra grande abilità e della ripetibilità dei vostri tiri. Allora come mettere d'accordo queste due affermazioni che sono in antitesi tra loro? Il mio punto di vista è che l'atleta è affidabile, affidabilissimo nel notare una differenza di prestazione (tanto da poter considerare il fenomeno da lui riportato praticamente certo), molto meno certa è la spiegazione che ne può dare.

 

Il compito del tecnico è quello di vagliare le ipotesi più probabili e cercare di riprodurre il fenomeno in modo tale che le variabili in gioco siano ridotte a quelle strettamente influenti. Per esempio cercando di escludere un affaticamento del polso o una diversa contrazione dei muscoli per via della temperatura... queste sono assolutamente parole in libertà per dire che se sospetto che l'elastomero possa rispondere differentemente in funzione della temperatura dell'acqua, voglio anche affrancarmi dall'influenza del tiratore e valutare il comportamento dell'elastomero da solo. In questo modo posso rispondere ad un quesito scientifico.

 

L'impressione che con Davide e Andrea, se non ho compreso male il loro pensiero, condividiamo è che, sulla base delle leggi a noi note, non ci possa essere una perdita di performances così netta solo sulla base della temperatura. Antolas, invece, riporta questa possibilità. Antonio, se non ho letto male, ha studiato approfonditamente gli elastomeri... ma non è più intervenuto a chiarire la questione...

 

Personalmente sto mettendo su un piccolo laboratorio dove effettuare misure dinamiche di questo genere... devo passare in qualche modo i w/e nebbiosi della padania! Quindi spero di poter dare qualche dato durante l'inverno... almeno mi piacerebbe!

 

Pensi che a livello aziendale sia ritenuta più "valida" una consulenza tecnica o l'esperienza dell'agonista/ex campione?!

 

Temo di non voler sapere la risposta... :(

 

Ciao

 

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Cerco di rispondere sia a Davide sia a Mario, ma non sarà facile condensare i vostri 2 interventi.

 

Davide, mi conosci e sai che non sono presuntuoso, ma per alcuni atleti del Tiro Sub, un fucile visto per la prima volta, dopo una decina di tiri sul bersaglio non ha più segreti...

 

Non mi riferisco al fatto di fare centro, ma a capire come spara il fucile.

 

E' solo una questione di posizione di tiro, che il pescatore non-tiratore subacqueo (visto che siamo anche noi pescasub) non riesce a replicare, ma detto questo, sulla fisica e sugli elastomeri ne sappiamo ancora meno di prima... :oops:

 

Ci sono atleti del tiro sub che passano ore su ore a sparare al bersaglio una quantità di tiri che un pescatore di livello medio/alto farà forse in qualche anno, per questo motivo, se prendi un qualsiasi fucile DA PESCA di un tirasub di alto livello sarà perfettamente equilibrato e difficilmente con tutti i pezzi "originali".

 

Noi, sparando riflettiamo, osserviamo, sperimentiamo, sostituiamo, accorciamo o allunghiamo e spesso non ci raccapezziamo e ricominciamo daccapo.

 

Certo che il nostro ambito può essere esportato alla pesca, probabilmente essere un esperto tiratore subacqueo non ci farà prendere più pesci ma ci dà comunque una marcia in più e se non hai mai visto un pescatore provare il Tiro Sub non capirai mai cosa intendo... :devil:

 

Quanto alle ditte, sono gestite o da appassionati oppure da "consigli di amministrazione".

 

Le prime, sfornano idee su idee per sopravvivere e perchè credono nelle loro convinzioni più che nei dati scientifici, rischiando e mettendosi in discussione, anche a costo di floppare le altre ti rinnovano un fucile ogni dieci anni e deve essere venduto a tutti i costi, motivo per cui spesso è lo stesso di dieci anni prima con qualche restyling inevitabile...

 

Probabilmente non sarebbe difficile creare un fucile al livello di un'arma da fuoco, affidabile e precisa oppure delle pinne con tecnologia aerospaziale che sfrutta la migliore spinta attiva e passiva col minore sforzo ed il massimo rendimento, ma quanti potrebbero permettersi di acquistarle?

 

Non ho molta esperienza in commercializzazione delle attrezzature da pesca, ma rimasi colpito anni fa quando uno dei titolari di una ditta artigiana leader nella produzione di mute su misura, col quale si stava parlando del più e del meno mi rivelò che aveva appena ricevuto una partita di neoprene completamente diverso da quello ordinato, per una spesa di diverse migliaia di euro, con l'impossibilità di rivalersi sul produttore perchè gli sarebbe costato ancora di più la semplice rispedizione e di fatto costretti a realizzare accessori perchè il materiale non poteva essere utilizzato per farci le mute perchè eccessivamente rigido...

 

Noi giochiamo con le attrezzature e ci divertiamo a trovare i tanti punti deboli di tutti i nuovi prodotti con la competenza di ingegneri, matematici o fisici, ma gli altri devono fare quadrare i bilanci e ricavarci anche di che vivere, per loro e qualche famiglia, per cui trovo del tutto normale che il parere del Marco Bardi di turno (mi perdoni se lo cito) è economicamente più praticabile dello studio di Rubbia sull'applicazione del nucleare nella pesca subacquea.

 

Diciamo, in estrema sintesi, che da un progetto alla sua realizzazione ci stanno le fasi intermedie con i loro costi ed inconvenienti che ne limitano l'applicazione, costringendo le ditte a ripiegamenti, spesso effettuati per contenere i costi il più possibile.

 

Ho estremizzato il concetto visto il rapporto con gli interlocutori, certo di non essere stato malinteso. :P

 

Rimane la grande competenza che voi dimostrate di avere e che, veicolata nel modo corretto può diventare un ottimo spunto per chi ha sete di nuove sfide.

 

Per rendere l'argomento meno serioso, chiudo con un piccolo indovinello per i NON Tirasub, prendendo spunto dall'ennesimo insegnamento di Maestro De Luca, da me poi sperimentato e verificato.

 

Descrivetemi, in estrema sintesi, quale sostanziale differenza si riscontrerà nell'utilizzo di un'asta da 6 mm. e di un'asta da 6,5 mm. con le seguenti caratteristiche:

 

Le due aste hanno identica lunghezza e tipo di materiale, cambia solo il diametro.

 

Entrambe sono prive di aletta ed hanno lo stesso tipo di legatura con monofilo di nylon di identico spessore e lunghezza.

 

Si utilizzerà lo stesso fucile, con elastici più lunghi del normale, diciamo un 100 con elastico circolare da 16 mm. di diametro per 72 cm. di lunghezza, con mescola progressiva e caricati alla prima tacca (quella meno potente) e la distanza delle tacche delle due aste è identica.

 

La distanza di tiro è di 3 metri dalla punta dell'asta, alla profondità di 160 cm. (quella del fucile, staccato dal fondo) e la temperatura dell'acqua, visto che siamo in piscina quindi è dolce, è di 26°.

 

Quello che mi interessa sapere è come si comporteranno le due aste in riferimento all'impatto sul bersaglio.

 

Sono certo che risponderete subito in modo corretto, ma poi dovrete darmi una spiegazione tecnica, visto che io prima di effettuare le prove, solo sulla logica avrei scommesso con convinzione ed avrei perso...

 

'Notte. Pepu.

Modificato da Pepu
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Per rendere l'argomento meno serioso, chiudo con un piccolo indovinello per i NON Tirasub, prendendo spunto dall'ennesimo insegnamento di Maestro De Luca, da me poi sperimentato e verificato.

 

Descrivetemi, in estrema sintesi, quale sostanziale differenza si riscontrerà nell'utilizzo di un'asta da 6 mm. e di un'asta da 6,5 mm. con le seguenti caratteristiche:

 

Le due aste hanno identica lunghezza e tipo di materiale, cambia solo il diametro.

 

Entrambe sono prive di aletta ed hanno lo stesso tipo di legatura con monofilo di nylon di identico spessore e lunghezza.

 

Si utilizzerà lo stesso fucile, con elastici più lunghi del normale, diciamo un 100 con elastico circolare da 16 mm. di diametro per 72 cm. di lunghezza, con mescola progressiva e caricati alla prima tacca (quella meno potente) e la distanza delle tacche delle due aste è identica.

 

La distanza di tiro è di 3 metri dalla punta dell'asta, alla profondità di 160 cm. (quella del fucile, staccato dal fondo) e la temperatura dell'acqua, visto che siamo in piscina quindi è dolce, è di 26°.

 

Quello che mi interessa sapere è come si comporteranno le due aste in riferimento all'impatto sul bersaglio.

 

Sono certo che risponderete subito in modo corretto, ma poi dovrete darmi una spiegazione tecnica, visto che io prima di effettuare le prove, solo sulla logica avrei scommesso con convinzione ed avrei perso...

 

'Notte. Pepu.

 

 

Ciao Peppe

 

.....non comprendo l'attinenza del test che proponi con il problema elastici/temperature in oggetto ma, se è per dimostrare che sui libri si imparano delle cose e in acqua se ne imparano delle altre........ben venga ! vediamo un pò..........

 

intanto direi di non confondere l'allestimento di un fucile per il tiro e lo stesso allestimento per la pesca !

Come dimostri dai dati che indichi come oggetto del test........... il fattore di allungamento risulta essere 2,6 (100-5 = 95 x 2 = 190:72= 2.6) ...non avete alcuna esigenza di mantenere la capacità vulnerante del dardo (tipica della pesca) bensì avete (giustamente) come unico target la precisione.

 

Come in modo incontrovertibile ha scritto MarioB, perchè una prova su un evento balistico abbia un senso....bisognerebbe almeno escludere la variabile del tiratore che ha giocoforza un ruolo basilare.

 

Comprenderai che con un allestimento così (poco estremo) fattori ergonomicamente (interazione uomo/macchina) rilevanti come il rinculo, la posizione di tiro (la vostra è una posizione standard predefinita) giocheranno un ruolo importante.

 

Ora la teoria (mi dirai poi cosa avete rilevato nella pratica) dimostrerebbe che un'asta dotata di massa/peso maggiore sparata alla stessa velocità avrà una maggiore capacità di vincere l'attrito dell'acqua rispetto ad un'altra asta più leggera, perderà qualcosa in velocità iniziale per poi perderne meno nel tragitto verso il bersaglio mantenendo quindi anche un maggiore potere penetrativo sullo stesso. Inoltre a parità di lunghezza un'asta di sezione maggiore 6,5 , se composta dello stesso materiale. (leggi qui perchè dire che due aste sono dello stesso materiale non è semplice)

 

http://www.apneamagazine.com/ibf/index.php?showtopic=62344

 

avrà una maggiore capacità di smorzare il naturale moto flessuoso che si sviluppa nello sparo migliorando la rettilineità del suo moto verso il bersaglio.

 

Comprenderai anche che il raffronto tra i due comportamenti delle due aste che proponi non è reale poiché manca la condizione base, come ho già scritto :

sparata alla stessa velocità considerato che: è uguale il fucile (100), uguale l'elastico (16 x 72) e che le due aste che pesano rispettivamente 364 gr la 6,5 e 311 gr la 6,0 (-15,5%) non potranno mai essere proiettate alla medesima velocità dallo stesso elastico che arma lo stesso fucile !

evento che si verificherebbe solo se sparando la 6,5 ..............le si applicasse una maggiore quantità energia cinetica.

1) cambiando il diametro della gomma oppure

2) cambiando il fattore di allungamento dell'elastico.

 

Sullo stesso sito di Antolas trovi le tabelle secondo le quali, per proiettare correttamente un'asta da 6,0 lunga 140 si consiglia una determinata gomma tirata ad un determinato fattore di allungamente mentre. per sparare la stessa 140 ma da 6,5 mm si consiglia un'altra gomma tagliata ad un'altro fattore di allungamento. Non so attraverso quali test scientifici sia maturata la tabella ma in teoria non fa una piega.

 

Stando così le cose, cioè ipotizzando una anomalia rispetto alla teoria come segnali, non è escluso che, contrariamente a quanto si possa, in prima battuta teorizzare, la 6,0 possa avera l'energia sufficiente per raggiungere correttamente il bersaglio mentre la 6,5 no, soffrendo troppo per il suo peso.

Il bersaglio a 3 mt in acqua ....non è mica un bersaglio a 1,5 mt a secco :P

 

Resto in attesa dei risultati in acqua.

Modificato da Andrea Zani
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Grazie Andrea!

 

Speravo in un tuo intervento.

 

Naturalmente, l'argomento non è attinente agli elastici ed al loro comportamento in base alla temperatura diversa, ma è solo per giocare un po'.

 

C'è comunque un nesso col discorso fatto prima e riguarda il fatto che è vero che spesso i test commerciali vengono spiattellati con troppa semplicità palesando scarse attinenze con le leggi della fisica e della matematica, ma è anche vero che talvolta, la rigida applicazione di queste leggi non è sempre possibile, per il gran numero di variabili... renendo banalmente vero il tutto ed il suo contrario!

 

Per la cronaca, trattasi di due aste Cressi per Apache, quelle con le tacche più arretrate rispetto a quelle realizzate per il Comanche, non so se il procedimento di lavorazione ha prodotto lo stesso tipo di materiale, ma non è quello a cui mi ispiro per questo gioco.

 

Il tuo ragionamento iniziale mi lasciava ben sperare sulla risposta esatta, ma poi ti sei perso... :devil:

 

La risposta ve la darò dopo che leggerò qualche altro intervento, mi piacerebbe quello di Daviduccio, però ti fornisco un ulteriore elemento di valutazione, perchè mi sono reso conto di non essere stato troppo chiaro.

 

Sto usando l'asta da 6.5 e faccio una serie di tiri, diciamo una decina, mirando sempre nello stesso punto del bersaglio per apprezzare la rosa assoluta e non cercando di fare centro a tutti i costi.

 

Ottengo una rosa di circa 2 cm. con diversi tiri che si toccano tra loro ed alcuni che addirittura si sovrappongono.

 

Adesso prendo l'asta da 6 ed effettuo altrettanti tiri, mirando nello stesso identico punto di prima, con le stesse finalità di valutazione.

 

Non pensate al fatto che gli elastici possono avere sparato più volte o che sono subentrate altre variabili nel frattempo, l'ordine di utilizzo ed il numero di tiri che ho descritto è puramente casuale e può essere invertito, senza cambiare l'esito.

 

La domanda è: la serie di tiri con asta da 6, mantenendo una rosa molto simile a quella da 6,5, in quale punto del bersaglio me la ritrovo rispetto ai tiri effettuati con l'asta da 6,5?

 

E' implicito che la velocità delle due aste, essendo il propulsore identico, sarà differente.

 

Così credo di essere stato più chiaro...

 

 

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non sono mica sicuro di essermi perso :devil:

 

a parte il fatto che ho parlato di possibili scenari e non ho dato una risposta certa.

 

Certo è che con una configurazione così blanda........tutti quei fattori (rinculo, posizione di sparo etc) che andranno valutati in un determinato modo negli allestimenti classici per la pesca, potrebbero giocare un ruolo diverso.

Quindi il rinculo che normalmente ci fa sparare basso.......non so che effetto avrà in queste particolari condizioni.

 

Riconfermo quanto detto da MarioB.....vincoliamo sti benedetti fucili su un cavalletto (o simile) e vediamo se scienza e pratica sono amiche o nemiche.

 

Che a pari velocità un'asta di Ø più importante risulti avere una traiettoria più uniforme rispetto ad un'altra più leggera ma dello stesso materiale è certo; come altrettanto certo è che per avere una balistica corretta ci dovrà essere proporzione tra il dardo e l'elastico.

 

 

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La domanda è: la serie di tiri con asta da 6, mantenendo una rosa molto simile a quella da 6,5, in quale punto del bersaglio me la ritrovo rispetto ai tiri effettuati con l'asta da 6,5?

Così, ad intuito, penso più in alto rispetto alla rosa della 6.5

Comunque Pepu, ipotizzare la balistica di un'asta è cosa assai più complessa che spiegarla... ;)

 

:bye:

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La domanda è: la serie di tiri con asta da 6, mantenendo una rosa molto simile a quella da 6,5, in quale punto del bersaglio me la ritrovo rispetto ai tiri effettuati con l'asta da 6,5?

Così, ad intuito, penso più in alto rispetto alla rosa della 6.5

Comunque Pepu, ipotizzare la balistica di un'asta è cosa assai più complessa che spiegarla... ;)

 

:bye:

 

Avevo scritto: "Stando così le cose non è escluso che, contrariamente a quanto si possa, in prima battuta teorizzare, la 6,0 possa avera l'energia sufficiente per raggiungere correttamente il bersaglio mentre la 6,5 no, soffrendo troppo per il suo peso"

Se la gomma che hai usato per sparare la 6,5 era sufficientamente carica per proiettarla correttamente da dimostrare.

Se così fosse ....la regola l'abbiamo vista.

 

quindi vedo che Davide, che ipotizza una rosa più alta (quindi anche una conseguente minor influenza del rinculo) non la vede mica tanto diversa da me (anche lui forse ipotizza che il carico della gomma sia insufficiente per la 6,5)...................

 

l'ARBA è la macchina automatica più elementare del mondo ! perchè non abbia segreti l'unica via è eliminare tutte le possibili variabili perchè finchè le cose stanno così.................il problema di quello che fa 10 su 10 con un pezzo d'antiquariato e quello che non prende in un Capodoglio da 2 metri, con l'ultimo nato, non lo risolveremo mai continuando a non sapere a chi dare la colpa.

Modificato da Andrea Zani
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Ohhh!

 

Finalmente una risposta!

 

Ma, Andrea, la tua di risposta, qual'è? :P

 

Datemi ancora qualche indicazione che poi sveliamo "l'arcano"... :laughing:

 

Ciao.

 

P.S. Dimenticavo, una rosa da due cm. può ragionevomente considerarsi un "surrogato" di cavalletto, benché umano?

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Ohhh!

 

Finalmente una risposta!

 

Ma, Andrea, la tua di risposta, qual'è? :P

 

Datemi ancora qualche indicazione che poi sveliamo "l'arcano"... :laughing:

 

Ciao.

 

P.S. Dimenticavo, una rosa da due cm. può ragionevomente considerarsi un "surrogato" di cavalletto, benché umano?

 

 

La risposta l'ho data sopra e cioè che la teoria darebbe per più precisa la 6,5 ma che in particolari condizioni questo potrebbe non verificarsi anche se è frutto di un'ipotesi.

 

Per il PS la mia risposta è NO ! anzi, è forse il motivo dell'eventuale discrepanza tra la teoria e la pratica

 

Comunque Peppe ...se la cosa ti può confortare sei quanto di più simile ad un cavalletto si possa desiderare ! :wub::P

Modificato da Andrea Zani
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Wow come siete andati avanti! Che piacevole lettura! Datemi il tempo di trovare il tempo per risponderVi motivatamente.

 

Preannuncio:

- per quanto riguarda il test, Pepu, il risultato non è scontato e, in funzione delle variabili troverai entrambe le possibilità, ovvero rossata della 6.0 più alta e rosata della 6.5 più alta. Possiamo solo descrivere il fenomeno qualitativamente. Per tentare di quantificare dovremmo avere dati di cui non siamo in possesso. Ma chiarirò...

 

- Andrea mi hai frainteso con la storia della morsa: un discorso è valutare gli elastici da soli un discorso è valutare il comportamento di un arba nella sua globalità.

 

- Mi è piaciuto, molto, moltissimo l'intervento di Pepu che mette a confronto le esperienze degli atleti vs quelle dei tecnici spiegandoci in modo garbato il suo punto di vista. Penso che restando in questo clima di pacatezza si possano trovare tanti punti in comune e spunti per imparare e indagare nuove cose.

 

A dopo.

 

Ciao

Mario

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- Andrea mi hai frainteso con la storia della morsa: un discorso è valutare gli elastici da soli un discorso è valutare il comportamento di un arba nella sua globalità.

 

 

A dopo.

 

Ciao

Mario

 

Il compito del tecnico è quello di vagliare le ipotesi più probabili e cercare di riprodurre il fenomeno in modo tale che le variabili in gioco siano ridotte a quelle strettamente influenti.

 

 

Si Mario forse ho estremizzato il tuo pensiero .......

Io invece credo veramente che, dal punto di vista strettamente progettuale/prestazionale, il fucili vadano provati senza l'uomo per escluderne eventuali vizi di fabbricazione e per effettuarne le corrette misurazioni.

 

Va da se che non si possa prescindere dal fatto che sto benedetto fucile dovrà essere utilizzato da un'essere umano quindi nulla in contrario a ergonomizzarne il concetto cioè forme, adattare potenze, scegliere particolari alla luce che proprio l'uomo dovrà utilizzarlo ma solo in seconda battuta.

 

Adesso rifacciamo le stesse prove che abbiamo già fatto sul cavalletto e, dalla differenza dei dati, finalmente potremo stimare quanto la riuscita o meno di un tiro dipenda dal tiratore.

Può darsi che quei centri che non si possono fare con l'arma vincolata diventino possibili per il tiratore grazie alle correzioni del suo cervello..............siamo in fase di indagine no ??

magari, contro le vedute Cartesiane....., il tiratore potrebbe rivelersi un valore aggiunto .... :rolleyes:

Modificato da Andrea Zani
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Rimarrebbe un problema...vincolando il fucile ad una morsa o ad un cavalletto si annullerebbe il suo rinculo...azzerando differenze importanti tra diverse tipologie di arbalete.Situazione diversa se vogliamo solo studiare gli elastici nello specifico...a quel punto annullare il rinculo potrebbe anche essere un vantaggio.

Secondo me finchè c'è un operatore umano un test non può considerarsi ripetibile e l'errore "strumentale" è tropop elevato...si potrebbe studiare un vincolo mobile a carico predefinito...in modo tale da simulare sempre lo stesso assorbimento del rinculo e del suo momento...ma forse sto divagando. :)

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