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Asta effesub blackblade open,la curiosità è troppa


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Ho un blackblade open 90,con asta da 7 mm corta con doppio 17.Mi sono chiesto....ma che cavolo di materiale è??E' un'asta assurda,ci ho sparato ripetutamente in tana col doppio elastico,sulle rocce di dritto,di piatto di striscio ecc ecc ma NON HO MAI DOVUTO FARE NEANCHE LA PUNTA.Per non parlare del fatto che non si sono mai e dico mai piegate.Ho provato praticamente tutte le aste in commercio,e buona parte si sono rotte o spuntate con pochi tiri.MA CO CHE SO FATTE CON IL METALLO DEGLI ARTIGLI DI WOLVERINE???Talmente era la curiosità che le ho portate in un "negozio di metalli" di mia conoscenza,ma anche lui non mi ha saputo aiutare.Ha parlato di acciaio (quale non lo so) non inox,temprato rinvenuto e fosfatato.Qualche super tecnico qui sul forum mi può dare una mano a soddisfare la mia curiosità???

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Ho il tuo stesso identico fucile solo che 100 e a testata chiusa, e l'asta è indistruttibile come da te detto, rocce prese diverse volte e neanche spuntato. Infatti sto cercando di vedere se ne trovo una di scorta nel caso succedesse qualcosa all'originale.

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Ho il tuo stesso identico fucile solo che 100 e a testata chiusa, e l'asta è indistruttibile come da te detto, rocce prese diverse volte e neanche spuntato. Infatti sto cercando di vedere se ne trovo una di scorta nel caso succedesse qualcosa all'originale.

La cerco anche io ma quelle che mettono sul sito sono simili ma diverse in realtà, e in ogni caso quasi nessun negozio le ha.Chissà che acciaio e che trattamento gli fanno a quell'asta.Niente eh?Un Andrea Zani (ah complimenti per l'articolo sulle aste) che mi possa aiutare nel soddisfare la mia curiosità? :P

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Grazie per i complimenti !

....queste cose fanno parte del mio lavoro quotidiano, il fatto di poterle applicare alla mia passione, la pesca subacquea, mi è di grande aiuto e stimolo.

 

Ora..

ho cercato in lungo e in largo sul web indicazione riguardanti la sigla UNI-En o AISI dell'acciaio impiegato dalla casa in oggetto ma senza esito. Non escludo che, proprio il fatto di celare le caratteristiche specifiche, possa essere sintomo dell'impiego di qualcosa di esclusivo, non tanto dal punto di vista della qualità materiale impiegato quanto, piuttosto, dal punto di vista dei trattamenti ai quali il materiale è stato sottoposto anche se...... una azienda sapesse di avere qualche carta da giocarsi dal punto di vista pubblicitario immagino avrebbe grande convenienza a farlo...........infatti più sotto parlerò di efftto "NON VOLUTO"

 

Per riprendere quanto già accennato nell’articolo, una volta le aziende optavano per l'acciaio armonico garantendosi una grande capacità della materia di assorbire gli urti e di smorzare il moto ondulatorio che si sviluppa inevitabilmente nello sparo ma rinunciando all'alta resistenza alla corrosione tipica degli acciai inossidabili oppure, viceversa, optavano per un acciaio inox, con tutti i suoi vantaggi in termini di resistenza alla corrosione, rinunciando alle più spiccate doti meccaniche degli acciai armonici.

Oggi, grazie alle richieste del mondo nautico per la realizzazione di winches e assi porta-elica sempre più resistenti a urti e torsioni, esistono acciai che, grazie alla loro composizione, garantiscono un mix di caratteristiche che sono tipiche sia agli acciai per molle che a quelli inossidabili.

Uno di questi, per fare un esempio, è l'Aisi630 conosciuto anche come 17.4PH = En X5CrNiCiNb 16-4 .

Vi possono essere altri acciai conosciuti con sigle diverse, coperte da royalties, che in realtà non tradiscono il medesimo spirito produttivo del Aisi630.

 

Un acciaio per essere definito con una determinata sigla deve avere una composizione chimica che è normalmente data da valori, per singolo componente, minimi o massimi o da una forcella di valori (da

Questo solo per dire che, avendone la potenza contrattuale (non è che si possa chiedere ad una acciaieria di produrre 200 kg di prodotto speciale...) una casa produttrice potrebbe commissionare un acciaio per le aste che, a parità di nome, mostrerà nella pratica prestazioni diverse.

 

Vediamo un esempio nello specifico (Aisi630)

 

C max Mn max P max S max Si max Cr Ni Mo Altri elementi

 

0,07 1,50 0,04 0,015 0,70 15-17 3-5 0,6 max Cu ; Nb

 

Comprenderai quindi che un conto sarà un'acciaio prodotto secondo una determinata stringa di valori e un'altro secondo una stringa diversa pur compresa nei valori indicati in tabella.

 

Stessa cosa succede per i trattamenti termici; trattare il materiale ad una temperatura piuttosto che ad un'altra produrrà risultati diversi così come il raffreddamento o l'esposizione al tempo di trattamento.

Gli acciai per aste di ultima generazione ("ultimo impiego" perchè esistono da quando esiste la metallurgia) vengono induriti non tramite i classici trattamenti di Tempra e raffreddamento bensì tramite "invecchiamento per precipitazione" dove, a temperature determinate alcuni elementi "precipitati" fungono da legante e indurente della materia base; operazione che elimina l'annoso problema delle aste che si storcevano per effetto del trattamento termico.

 

Bada bene !!! questi effetti possono essere VOLUTI OPPURE NON VOLUTI; mi spiego meglio se io commissiono alla acciaieria una piccola quantità di acciaio Ø 6 (esempio) per fare delle aste e non ho il potere contrattuale per farmene fare una colata controllata tutta per me ......... potrebbe succedere che lo stesso acciaio prodotto e venduto dalla stessa acciaieria abbia, pur rimanendo fedele ai parametri minimi costruttivi imposti dalle norme di riferimento, oggi determinate caratteristiche perchè facente parte di una determinata colata ma che potrebbe averne di differenti se acquistato mesi dopo facente parte di altra colata.

 

Considerate le tirature del mondo della pesca sub ...io sarei più per un effetto NON VOLUTO e mi è già capitato più volte, anche perchè ci faccio particolarmente caso, che la medesima asta della medesima marca ricomprata per mille motivi ...non abbia in acqua lo stesso comportamento della prima.

 

Ho altresì rilevato che all’aumentare della qualità e della rigidità del prodotto aumentano anche le prestazioni e la mia soddisfazione di utilizzo.

 

Se avessero scoperto il segreto dell'asta indistruttibile..........il cuore del segreto non l'avrebbero divulgato ma di avere un'asta indistruttibile stai certo che l'avrebbero detto ai 4 venti.

 

nel dubbio .....

Modificato da Andrea Zani
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Ciao a Tutti,

 

dove posso trovare l'articolo sulle aste di Andrea Zani ?

 

Vi ringrazio,

Antonio

 

Grazie per i complimenti !

....queste cose fanno parte del mio lavoro quotidiano, il fatto di poterle applicare alla mia passione, la pesca subacquea, mi è di grande aiuto e stimolo.

 

Ora..

ho cercato in lungo e in largo sul web indicazione riguardanti la sigla UNI-En o AISI dell'acciaio impiegato dalla casa in oggetto ma senza esito. Non escludo che, proprio il fatto di celare le caratteristiche specifiche, possa essere sintomo dell'impiego di qualcosa di esclusivo, non tanto dal punto di vista della qualità materiale impiegato quanto, piuttosto, dal punto di vista dei trattamenti ai quali il materiale è stato sottoposto anche se...... una azienda sapesse di avere qualche carta da giocarsi dal punto di vista pubblicitario immagino avrebbe grande convenienza a farlo...........infatti più sotto parlerò di efftto "NON VOLUTO"

 

Per riprendere quanto già accennato nell’articolo, una volta le aziende optavano per l'acciaio armonico garantendosi una grande capacità della materia di assorbire gli urti e di smorzare il moto ondulatorio che si sviluppa inevitabilmente nello sparo ma rinunciando all'alta resistenza alla corrosione tipica degli acciai inossidabili oppure, viceversa, optavano per un acciaio inox, con tutti i suoi vantaggi in termini di resistenza alla corrosione, rinunciando alle più spiccate doti meccaniche degli acciai armonici.

Oggi, grazie alle richieste del mondo nautico per la realizzazione di winches e assi porta-elica sempre più resistenti a urti e torsioni, esistono acciai che, grazie alla loro composizione, garantiscono un mix di caratteristiche che sono tipiche sia agli acciai per molle che a quelli inossidabili.

Uno di questi, per fare un esempio, è l'Aisi630 conosciuto anche come 17.4PH = En X5CrNiCiNb 16-4 .

Vi possono essere altri acciai conosciuti con sigle diverse, coperte da royalties, che in realtà non tradiscono il medesimo spirito produttivo del Aisi630.

 

Un acciaio per essere definito con una determinata sigla deve avere una composizione chimica che è normalmente data da valori, per singolo componente, minimi o massimi o da una forcella di valori (da < a); le acciaierie producono gli acciai, se non secondo richieste specifiche del committente, curandosi solo di rispettare tali parametri ma, dietro richiesta specifiche del committente che richiedesse determinati valori specifici...........si potrebbe certamente produrre acciaio che, a parità di NOME, manifesterà in maniera più spiccata questa o quella caratteristica meccanica in ragione dell'elemento chimico sul quale si è calcata la mano.

Questo solo per dire che, avendone la potenza contrattuale (non è che si possa chiedere ad una acciaieria di produrre 200 kg di prodotto speciale...) una casa produttrice potrebbe commissionare un acciaio per le aste che, a parità di nome, mostrerà nella pratica prestazioni diverse.

 

Vediamo un esempio nello specifico (Aisi630)

 

C max Mn max P max S max Si max Cr Ni Mo Altri elementi

 

0,07 1,50 0,04 0,015 0,70 15-17 3-5 0,6 max Cu ; Nb

 

Comprenderai quindi che un conto sarà un'acciaio prodotto secondo una determinata stringa di valori e un'altro secondo una stringa diversa pur compresa nei valori indicati in tabella.

 

Stessa cosa succede per i trattamenti termici; trattare il materiale ad una temperatura piuttosto che ad un'altra produrrà risultati diversi così come il raffreddamento o l'esposizione al tempo di trattamento.

Gli acciai per aste di ultima generazione ("ultimo impiego" perchè esistono da quando esiste la metallurgia) vengono induriti non tramite i classici trattamenti di Tempra e raffreddamento bensì tramite "invecchiamento per precipitazione" dove, a temperature determinate alcuni elementi "precipitati" fungono da legante e indurente della materia base; operazione che elimina l'annoso problema delle aste che si storcevano per effetto del trattamento termico.

 

Bada bene !!! questi effetti possono essere VOLUTI OPPURE NON VOLUTI; mi spiego meglio se io commissiono alla acciaieria una piccola quantità di acciaio Ø 6 (esempio) per fare delle aste e non ho il potere contrattuale per farmene fare una colata controllata tutta per me ......... potrebbe succedere che lo stesso acciaio prodotto e venduto dalla stessa acciaieria abbia, pur rimanendo fedele ai parametri minimi costruttivi imposti dalle norme di riferimento, oggi determinate caratteristiche perchè facente parte di una determinata colata ma che potrebbe averne di differenti se acquistato mesi dopo facente parte di altra colata.

 

Considerate le tirature del mondo della pesca sub ...io sarei più per un effetto NON VOLUTO e mi è già capitato più volte, anche perchè ci faccio particolarmente caso, che la medesima asta della medesima marca ricomprata per mille motivi ...non abbia in acqua lo stesso comportamento della prima.

 

Ho altresì rilevato che all’aumentare della qualità e della rigidità del prodotto aumentano anche le prestazioni e la mia soddisfazione di utilizzo.

 

Se avessero scoperto il segreto dell'asta indistruttibile..........il cuore del segreto non l'avrebbero divulgato ma di avere un'asta indistruttibile stai certo che l'avrebbero detto ai 4 venti.

 

nel dubbio .....

 

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Anche conoscere il tipo di acciaio impiegato non è una discriminante valida, quello che si può oggettivamente valutare, delle caratteristiche finali dell'acciaio, è la durezza superficiale (misurata generalmente in punti Rockwell) e la rigidità per cui basta conoscere il modulo elastico per fare una valutazione di massima già soddisfaciente.

 

Per confermare quanto detto da Andrea, basta pensare che l'AISI 630, quello che tutti chiamano erroneamente acciaio sandvik, è uno degli acciai più usati nella produzione di aste per arbalete, eppure le durezze superficiali variano considerevolmente, passiamo dai 40 HRC ai 52 HRC. Due aste con durezza così diversa sono anche due pianeti diversi, e magari la differenza è "solo" nel trattamento termico.

 

Per questioni di economia si usa anche, con risultati comunque eccellenti, l'AISI 301 che essendo un inox armonico ma austenitico, non è sensibile alla tempra e viene incrudito (indurito) mediante trafilatura a freddo. La durezza superficiale arriva a 45/47 HRC, viene impiegato, per fare un nome, dalla DEMKA per la realizzazione di tutte le sue tahitiane.

 

:bye:

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Per confermare quanto detto da Andrea, basta pensare che l'AISI 630, quello che tutti chiamano erroneamente acciaio sandvik, è uno degli acciai più usati nella produzione di aste per arbalete, eppure le durezze superficiali variano considerevolmente, passiamo dai 40 HRC ai 52 HRC. Due aste con durezza così diversa sono anche due pianeti diversi, e magari la differenza è "solo" nel trattamento termico.

 

:bye:

 

 

Yessssssssss !

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Grazie Andrea, gentilissimo.Mi hai chiarito molte cose,dato che pensavo ad un processo molto piu standardizzato,mentre a quanto pare ci sono molte "variabili impazzite".Sarebbe infatti da vedere se tutte le aste che danno in dotazione ai blackblade sono cosi indistruttibili.Mah rimarrà il mistero....

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Grazie Andrea, gentilissimo.Mi hai chiarito molte cose,dato che pensavo ad un processo molto piu standardizzato,mentre a quanto pare ci sono molte "variabili impazzite".Sarebbe infatti da vedere se tutte le aste che danno in dotazione ai blackblade sono cosi indistruttibili.Mah rimarrà il mistero....

 

 

...in un certo senso è così in realtà sono tutt'altro che impazzite !

Come spesso accade, è solo un problema di costi !

 

Colare l'acciaio è un pò come fare una grosso gelato ! il gelataio, al fine di contenere i suoi costi, mette all'interno della ricetta il MINIMO INDISPENSABILE perchè il gelato sia definibile come tale ma, tra un gelato qualsiasi e un gelato buono la differenza la capisce anche mio figlio.

Se hai dei gusti raffinati non potrai andare da un gelataio qualsiasi e nei casi estremi dovrai farti fare un galato tutto e solo per te con le quantità e i costi che ne conseguono.

 

In siderurgia è uguale, se puoi permetterti di ordinare merce specifica con caratteristiche controllate avrai uniformità di prodotto e merce che rispetterà le tue esigenze tecniche se, causa la tua scarsa tiratura in termini di numeri, non puoi o non ti conviene...presterai sempre il fianco al fatto che oggi ti forniscano merce di una colata e domani di un'altra.

Modificato da Andrea Zani
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Grazie Andrea, gentilissimo.Mi hai chiarito molte cose,dato che pensavo ad un processo molto piu standardizzato,mentre a quanto pare ci sono molte "variabili impazzite".Sarebbe infatti da vedere se tutte le aste che danno in dotazione ai blackblade sono cosi indistruttibili.Mah rimarrà il mistero....

 

 

...in un certo senso è così in realtà sono tutt'altro che impazzite !

Come spesso accade, è solo un problema di costi !

 

Colare l'acciaio è un pò come fare una grosso gelato ! il gelataio, al fine di contenere i suoi costi, mette all'interno della ricetta il MINIMO INDISPENSABILE perchè il gelato sia definibile come tale ma, tra un gelato qualsiasi e un gelato buono la differenza la capisce anche mio figlio.

Se hai dei gusti raffinati non potrai andare da un gelataio qualsiasi e nei casi estremi dovrai farti fare un galato tutto e solo per te con le quantità e i costi che ne conseguono.

 

In siderurgia è uguale, se puoi permetterti di ordinare merce specifica con caratteristiche controllate avrai uniformità di prodotto e merce che rispetterà le tue esigenze tecniche se, causa la tua scarsa tiratura in termini di numeri, non puoi o non ti conviene...presterai sempre il fianco al fatto che oggi ti forniscano merce di una colata e domani di un'altra.

Scusa se approfitto della tua conoscenza...ma in teoria esiste un acciaio duro (dai 48 ai 52 mi sembra di capire) senza bisogno di nessun tipo di trattamento da lavorare direttamente al tornio-fresa?Che so un acciaio duro da coltelleria per esempio.Certo più è duro più si buttano utensili.No perché una mezza idea di farmi qualche asta facendomi dare un po di acciaio dai fornitori di un amico che lavora coltelli ce l'avrei...

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tra l'altro la effesub da quello che so è finita zampe all'aria.

Per cui ho paura che tali aste di Mithril siano andate perdute per sempre!

Mi sto ancora spaccando dalle risate per il metallo di Tolkien :lol: e io che ti avevo quasi creduto.Anche tu hai fatto le visure delle aziende?Se vuoi ce ne scambiamo qualcuna per mail.L'effesub in effetti me la da in liquidazione,a meno che non sia per altri motivi.In ogni caso sono due anni ( e non per la recessione mondiale essendo piu recente) che il settore sub sta vivendo una bella crisi,sono tutte in perdita,specie i leader di mercato.

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scusate ma il blackblaqde non e' un fucile greco rimarchiato effesub?

ora non mi ricordo quale ma sicuramente le aste da qualche parte ci saranno ancora

io le avevo viste da fotoshark a pisa ma in molti me le avevano sconsigliate perche' di bassa qualita'

mah.....

 

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scusate ma il blackblaqde non e' un fucile greco rimarchiato effesub?

ora non mi ricordo quale ma sicuramente le aste da qualche parte ci saranno ancora

io le avevo viste da fotoshark a pisa ma in molti me le avevano sconsigliate perche' di bassa qualita'

mah.....

Ho sentito dire che a volte si staccano i pernetti,ma che dire a me non è mai successo.Poi il pernetto che si rompe vale un'asta quasi indistruttibile...In ogni caso non so se sia un fucile greco o effesub sinceramente...

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