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Santa Teresa di Gallura, Capo Testa diventa area marina protetta


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Padella, nelle acque di Talamone ci son tanti bei soldini per il comune (o i comuni interessati) ..... non lo sapevi che il nostro mare mediterraneo nasconde più tesori di tutti i mari dei caraibi? I pirati non avevano capito una mazza.... invece di andare a cercare i tesori là dovevano venirsene dalle nostre parti.... già ma erano anche altri tempi.....

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Grazie Matteo. Molto utile.

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  • 2 mesi dopo...

Non e' ancora finita, e qualche novita' c'e'.

 

Al momento non c'e' ancora nulla di ufficiale. Di ufficioso c'e' che l'ISPRA ha iniziato a fare le immersioni a S. Teresa ai primi di Novembre. Cosa alquanto demenziale: a Marzo pubblica la proposta di zonazione ma gli studi sul sito li fa a Novembre, otto mesi dopo... Tutto al contrario di quanto logica vorrebbe.

 

Di novita' c'e' che sul sito della Regione e del Comune, all’albo pretorio on-line del Comune e' presente una determina di impegno di spesa per trasferta. Cliccandola e leggendola ecco la notizia: trasferta del Sindaco, Assessore alle Finanze e Delegato all’Ambiente a Roma per discussione su AMP, incontro fissato per il 16 Dicembre 2015. Immagino che a tale incontro al Ministero fara' seguito la proposta di regolamentazione.

 

Si spera che il Sindaco tenga conto anche delle perplessita' espresse da diverse parti della popolazione. Non solo la nostra proposta di zonazione alternativa con tanto di firme e email di supporto, ma anche i documenti presentati dal Movimento Sardo Pro-Territorio, e i dubbi sollevati in maniera ufficiale sia dalla Confcommercio che dal Sindacato Italiano Balneari.

 

In ogni caso la proposta di regolamentazione e' il passo successivo. Una volta pubblicato il regolamento si vedra' cosa sara' ancora possibile fare.

 

:bye:

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  • 2 mesi dopo...

Che io sappia al momento nulla di nuovo.

 

Come ho gia' scritto, immagino che alla riunione del 16 Dicembre al Ministero il Sindaco abbia presentato la proposta di regolamentazionedell'AMP. Proposta che comunque va approvata dal Ministero (ossia se al Ministero qualcosa non va, la proposta viene rimandata indietro al Sindaco e alla Giunta Comunale affinche' venga modificata).

Una volta che il Regolamento diverrà attuativo per Decreto del MATTM, ci sono purtoppo solo 60 giorni dalla pubblicazione del Decreto per presentare un eventuale ricorso (cosa che io, ad esempio, non sarei certamente in grado di fare).

 

La cosa importante e' l'attenzione di tutti, soprattutto dei locali, in modo da segnalare tempestivamente a chi di dovere (in primis la FIPIA) la pubblicazione del Decreto.

 

Si spera che, visti i tempi geologici con cui si muove la burocrazia, il tutto tiri per le lunghe, lasciandoci pescare almeno per un'altra stagione. Io tra breve dovro' prenotare viaggio e posto barca per l'estate 2016; ovviamente se la AMP parte gia' da questa stagione le vacanze vado a farle altrove.

 

:bye:

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  • 2 settimane dopo...

"Fra l'altro, apprendiamo dalla recente ordinanza della Capitaneria che dal 20 febbraio al 4 marzo verrà avviata dall'Ispra una campagna per la realizzazione degli studi propedeutici all'Amp, quindi ci chiediamo su quali basi sia stata fatta la zonizzazione proposta."

 

Appunto....

 

Questi prima fanno la zonazione, e un anno dopo gli studi propedeutici sull'AMP.

 

Viene da chiedersi su quali basi scientifiche si siano basati per la zonazione.

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  • 1 mese dopo...

Indirettamente, ma questa petizione comunque riguarda anche l'AMP:

 

https://www.change.org/p/salviamo-cala-spinosa-no-alla-privatizzazione-del-mare?recruiter=527070587&utm_source=share_petition&utm_medium=email&utm_campaign=share_email_responsive

 

la creazione di una pedana per imbarco e sbarco con tanto di campo boe in quella che probabilmente e' la cala piu' bella all'interno della corrente proposta di zonazione dell'AMP.

 

E' l'equivalente della creazione di un bel parcheggio a pagamento nel posto piu' bello di un parco. A ulteriore dimostrazione che l'area marina protetta servira' solo a proteggere gli interessi economici dei pochi, a scapito della fruibilita' del mare da parte di tutti.

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domanda:dialogando con quello che ritengo sia l'addetto stampa ufficiale dell'amp capo carbonara,mi dice che non possono ammettere la pia perchè cit Se c'e una legge a monte che vieta, nessun ente (AMP, Parco,Riserva) può derogare autonomamente.

avete qualche riferimento per rispondergli che si può fare diversamente?anche che già applicano delle deroghe?

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domanda:dialogando con quello che ritengo sia l'addetto stampa ufficiale dell'amp capo carbonara,mi dice che non possono ammettere la pia perchè cit Se c'e una legge a monte che vieta, nessun ente (AMP, Parco,Riserva) può derogare autonomamente.

avete qualche riferimento per rispondergli che si può fare diversamente?anche che già applicano delle deroghe?

 

Non c'e' nessuna legge.

 

Dovrebbe stupirmi che qualcuno che di professione si occupa di AMP cio' non lo sappia, ma quando il Sindaco di S. Teresa ammette candidamente che lui la legge-quadro non l'ha manco letta, non ci si stupisce piu' di nulla.

 

Sfido questo addetto stampa dell'AMP di Capo Carbonara di tirare fuori questa legge di cui parla.

 

Che la prassi da parte del Ministero sia di bocciare tutte le proposte di regolamentazione di AMP che prevedano la pesca in apnea e' un conto; una legge che vieti la pesca in apnea esplicitamente e', invece, una cosa ben diversa. Prassi =/= legge. Altrimenti non si capisce come Capraia possa avere una AMP in cui sara' permessa la pesca in apnea: http://www.apneamagazine.com/capraia-avra-la-sua-amp-in-cui-si-potra-fare-pescasub-22162

 

Questi non sanno manco di cosa parlano, e lo fanno pure di professione.

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Ad oggi non c'è AMP italiana in cui la pesca in apnea sia permessa, quella di Capraia è una proposta che ha possibilità di essere approvata cancellando la zona D e lasciandola fuori dal perimetro della riserva.

 

Concettualmente la legge quadro a cui spesso gli enti gestori fanno riferimento vieta QUALUNQUE attività impattante. Sta poi all'ente gestore elaborare un regolamento in cui derogare al divieto totale, disciplinando le attività nelle varie zone della riserva.

 

Sono diverse le AMP che hanno provato ad introdurre la Pia ma si sono dovute scontrare con l'intransigenza del Ministero dell'Ambiente. Infatti, se è vero che spetta all'ente gestore elaborare il regolamento e stabilire su cosa e come derogare, l'ultima parola spetta al Ministero che può cassare il tutto.

 

Farsi cassare il regolamento può avere pesanti ripercussioni sull'esistenza della riserva, per cui chi vuole evitare rogne non contempla la pia, chi ci ha provato invece si è dovuto piegare per evitare che saltasse il banco.

 

Esisto o delle strade praticabili per ottenere qualcosa ma sono tutte giuridiche, i direttori delle AMP anche volendo non possono nulla.

 

A questo proposito Giorgio Volpe ha trattato la questione in 3 articoli a tema:

 

http://www.apneamagazine.com/aree-marine-protette-e-pesca-sub-15034

 

"bye"

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A mio parere per un senso di giustizia civica bisognerebbe limitare le AMP in Sardegna a quelle già esistenti , altrimenti aumentandole sempre il territorio diventa completamente coperto da AMP e quindi i pescatori subacquei completamente estromessi dalla Sardegna , la prevista AMP di Capo testa ad esempio si collegherebbe alla gà molto ampia AMP della Maddalena ed isolotti vari , a questo punto non si parla più di aree marine protette ma estesissimi territori .

Il discorso è che i locali la vogliono per interessi di lucro ed assurda convinzione che il mare è loro, lo stato non aspetta altro per tentare nuovi guadagni e quindi i poveri mortali ci possono solo rimettere , a questo punto secondo me possiamo solo sperare in un permesso di pesca a pagamento per le zone C. gli paghiamo la " Gabella " come la chiama il Maestro Dapiran e ci lasciano in pace .

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