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manovra globale di risalita di del bene.. parliamone!


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ma quale corso insegna ai propri allievi a bloccare la naturale espirazione una volta giunti in superficie?? dopo un'apnea è impossibile ed innaturale inspirare senza aver prima espirato. parola agli esperti.

 

il mio corso fipsas di 10 anni fa, che riprendeva le manovre insegnate ad un corso di AA. Non si parla di inspirare alla riemersione ma di espirare in modo trattenuto.

Questo gesto è innaturale, basta lasciare che l'aria esca senza forzare l'espirazione, e se abbiamo il boccaglio anche a svuotarlo.

L'aria nella maschera non l'ho mai inspirata, credo però che di ossigeno ce ne sia poco, proveniendo in parte dai polmoni e quindi già "usata".

 

se fosse come dici allora sarebbe nociva anche la rianimazione di un individuo tramite la respirazione bocca a bocca, ma invece non è così inquanto ad essere utilizzata, è l'aria residua contenuta nelle vie aeree superiori che non partecipa allo scambio gassoso.

 

detto questo credo che, come qualcuno ha già detto, bisognerebbe essere meno teorici e più pratici nonchè meno presuntuosi e più umili, nel cercare almeno di prendere in considerazione certe cose dette da persone che sanno il fatto loro.

 

la scienza ha sempre dimostrato che è sul "campo" che si fanno le nuove scoperte e non sul "banco"!

 

roberto

 

p.s. io c'ho provato a far allagare il tubo aprendo la bocca ma mica mi riesce!

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ma quale corso insegna ai propri allievi a bloccare la naturale espirazione una volta giunti in superficie?? dopo un'apnea è impossibile ed innaturale inspirare senza aver prima espirato. parola agli esperti.

 

il mio corso fipsas di 10 anni fa, che riprendeva le manovre insegnate ad un corso di AA. Non si parla di inspirare alla riemersione ma di espirare in modo trattenuto.

Questo gesto è innaturale, basta lasciare che l'aria esca senza forzare l'espirazione, e se abbiamo il boccaglio anche a svuotarlo.

L'aria nella maschera non l'ho mai inspirata, credo però che di ossigeno ce ne sia poco, proveniendo in parte dai polmoni e quindi già "usata".

 

se fosse come dici allora sarebbe nociva anche la rianimazione di un individuo tramite la respirazione bocca a bocca, ma invece non è così inquanto ad essere utilizzata, è l'aria residua contenuta nelle vie aeree superiori che non partecipa allo scambio gassoso.

 

detto questo credo che, come qualcuno ha già detto, bisognerebbe essere meno teorici e più pratici nonchè meno presuntuosi e più umili, nel cercare almeno di prendere in considerazione certe cose dette da persone che sanno il fatto loro.

 

la scienza ha sempre dimostrato che è sul "campo" che si fanno le nuove scoperte e non sul "banco"!

 

roberto

 

p.s. io c'ho provato a far allagare il tubo aprendo la bocca ma mica mi riesce!

 

Non può riuscire perchè metà boccaglio è fuori dall'acqua e subisce la pressione atmosferica...

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è vero.. apri un po le labbra tipo sorridere, scendi appena ed è fatta.. è semplicissimo, e se ho imparato subito io che sono il re degli imbranati.... :thumbup:

Ho provato l'allagamento del tubo pochi giorni fa e...che dire...a me di allagarlo come dite (sorridendo) non riesce, o meglio...oltre alla smorfia ero costretto a spostarlo leggermente con la mano libera, altrimenti delle due l'una, o non si allagava o lo faceva troppo lentamente...

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  • 3 settimane dopo...

Ciao a tutti

Premetto che non sono un medico nè un fisiologo.

Conosco Gabriele da tanti anni e so che le tecniche di immersione, riemersione, pesca sono ai massimi livelli.

Certamente la scienza non ha ancora dato delle risposte definitive su alcuni fenomeni che si sviluppano durante tutte le fasi di una immersione. Certe convinzioni di pochi anni fa sono state completamente ribaltate e sostituite con altre, ma chissà che fra qualche anno anche queste ultime nn vengano smentite.

Io posso solo dire come faccio io da 36 anni :

1) valuto le mie condizioni fisiche del giorno (ogni giorno sono diverse anche quando penso di essere in piena forma)

2) mi mantengo un 15% al di sotto dei limiti del giorno

3) se vado molto fondo cerco di avere sempre un compagno con cui stabilire termini di sicurezza

4)valuto molto bene la piombatura

5)uso se necessario il piombo mobile nn per scendere più fondo ma per faticare meno alle quote raggiungibili a peso costante

6) in risalita: se posso inizio lo stacco aiutandomi con le mani che consumano meno ossigeno delle gambe,

7) mentre risalgo recupero un po' di aria dalla maschera

8) linito al massimo lo sforzo delle gambe: nessuno l'ha detto sinora ma è importantissimo sfruttare quando è possibile la spinta di galleggiamento, molto pericoloso arrivare sino in superficie pinneggiando, bisogna imparare a risparmiare al massimo lo sforzo muscolare

9) quando sto per arrivare in superficie comincio a svuotare i polmoni, il boccaglio di solito lo tolgo appena inizio l'immersione, sia perchè in immersione mi infastidicse, sia perchè mi rende meno idrodinamico, e nn lo rimetto in bocca finche nn sono arrivato e ho respirato, perchè per me è vero che se arrivi in superficie svenuto e col boccaglio in alto puoi respirare aria (ma solo se sei riuscito a buttare fuori prima l'acqua se no ingoi certamente acqua) ma se arrivi di pancia (come ho saputo da molti casi che si sono appunto risvegliati a pancia in su grazie a dio salvandosi) sei morto.

Quindi negliultimi metri di risalita non muovere le gambe, sfruttare la corrente col principio di portanza, espirare piano piano in modo da inspirare subito appena bucata la superfiicie dell'acqua.

Ah dimenticavo quando sento che ho tirato un po il tuffo sgancio la fibbia dei piombi e tengo un capo della cintura con la mano già orientandomi ad arrivare in superficie di schiena cosi se dovessi svenire prima in superficie ci arivo e la muta senza piombi mi tiene su.

 

 

stefano gentile

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ho letto solo ora alcuni interventi di Max De Pascalis e sinceramente debbo contraddirlo sulla maggior parte di quanto ha scritto:

  • manovra Del Bene - come già affermato non è di alcuna utilità in quanto l'aria inspirata dalla maschera non raggiungerà mai i polmoni per effetto dell'elevata pressione vigente nell'albero tracheobronchiale e qualora vi giungesse non potrebbe essere utilizzata per l'alta pressione parziale dell'Anidride Carbonica nel sangue che blocca ogni scambio dall'alveolo al sangue (esistono molte pubblicazioni scientifiche su questo argomento);
  • Blood Shift - non è affatto vero che si verifica sul fondo ma inizia già in superficie in contemporanea con il Diving Reflex, come dimostrato dalle radiografie subacquee eseguite su J. Mayol nel secolo scorso dall'equipe della Scuola di Chieti, e continua sino a 6 -8 ore dalla fine dell'immersione (come documentato dall'attività di ricerca del nostro gruppo universitario sul team Omer e molti altri apneisti);
  • Sincope può manifestarsi sul fondo e durante la risalita e non è dovuta al consumo di Ossigeno (O2) ma ad un mancato rifornimento di sangue nel circolo cerebrale (cioè mancato apporto di O2) con un meccanismo di tipo cardioinibitorio (abbassamento della frequenza cardiaca e comparsa di aritmia). Mi spiego meglio: l’aumentata produzione di Anidride Carbonica (CO2) provoca la stimolazione del centro inspiratorio, situato nel tronco cerebrale, che trasmette le onde di eccitazione ai centri vicini per cui ci sarà stimolazione del nucleo del nervo glossofaringeo (deglutizione forzata o singhiozzo), stimolazione del nervo frenico (contrazioni diaframmatiche) e stimolazione del nervo vago (abbassamento della frequenza cardiaca). Più aumenta la pressione parziale della CO2 maggiori saranno gli impulsi nervosi eccitatori che raggiungono questi centri sino a provocare la perdita di coscienza del sub, sia sul fondo che in risalita.

Riguardo alla seguente affermazione:

“Per quanto riguarda il fenomeno del B.S. del quale parli è solo un riflesso secondario dei tessuti epiteliali che rispondono a livello neuromuscolare diminuendo il battito cardiaco, ma per quanto riguarda il problema in questione sono effetti poco rilevanti.”

Ritengo opportuno sottolineare che oltre a non aver nessun significato fisiologico è totalmente errata, in quanto il Blood Shift è la “compensazione spontanea” che l’apparato cardiocircolatorio mette in atto per fronteggiare l’aumento della pressione idrostatica. Infatti l’aumento della pressione sulla superficie del corpo comporta un aumento del ritorno venoso al cuore destro che provoca, unitamente all’abbassamento della temperatura esterna, una vasocostrizione periferica e dell’area splancnica. Si tratta in pratica di una vasocostrizione, che si produce mediante stimolazione del sistema nervoso simpatico sulle arterie periferiche, responsabile del rallentamento del flusso sanguigno in periferia a cui consegue lo spostamento di un notevole quantitativo di sangue verso le arterie centrali che irrorano gli organi più importanti per l’economia del corpo (cervello, cuore, reni e polmoni), in modo da garantire al massimo la riserva di ossigeno. Quindi non solo non è un riflesso secondario dei tessuti epiteliali (???? Che non capisco cosa c’entrano) ma è di fondamentale importanza perché provoca il collasso alveolare da compressione dei vasi intrapolmonari e NON consente alcun tipo di scambio gassoso sino alla totale riemersione del subacqueo.

Spero con questo di aver chiarito una volta per tutte che la fisiologia subacquea non s’improvvisa senza una laurea in Medicina e una specializzazione in medicina Subacquea ed Iperbarica.

Per approfondimenti sull’argomento:

http://www.timeoutintensiva.it/tecne_data/11%20Emottisi%20dell'Apneista.pdf

 

http://www.alertdiver.eu/c/document_library/get_file?uuid=fdc01864-4886-4551-a29d-7c4d1c4c9ad7&groupId=27255

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Direi che l'argomento è abbastanza chiaro ora...mi piacerebbe tanto leggere un commento del prof.Malpieri anche in merito ad un'altro post che trattava, ,se non ricordo male, gli effetti sul corpo umano causati dalla pratica frequente e costante della pesca in apnea praticata per anni.

solo che ora non lo trovo più, chi mi aiuta?

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Ciao a tutti

Premetto che non sono un medico nè un fisiologo.

Conosco Gabriele da tanti anni e so che le tecniche di immersione, riemersione, pesca sono ai massimi livelli.

Certamente la scienza non ha ancora dato delle risposte definitive su alcuni fenomeni che si sviluppano durante tutte le fasi di una immersione. Certe convinzioni di pochi anni fa sono state completamente ribaltate e sostituite con altre, ma chissà che fra qualche anno anche queste ultime nn vengano smentite.

Io posso solo dire come faccio io da 36 anni :

1) valuto le mie condizioni fisiche del giorno (ogni giorno sono diverse anche quando penso di essere in piena forma)

2) mi mantengo un 15% al di sotto dei limiti del giorno

3) se vado molto fondo cerco di avere sempre un compagno con cui stabilire termini di sicurezza

4)valuto molto bene la piombatura

5)uso se necessario il piombo mobile nn per scendere più fondo ma per faticare meno alle quote raggiungibili a peso costante

6) in risalita: se posso inizio lo stacco aiutandomi con le mani che consumano meno ossigeno delle gambe,

7) mentre risalgo recupero un po' di aria dalla maschera

8) linito al massimo lo sforzo delle gambe: nessuno l'ha detto sinora ma è importantissimo sfruttare quando è possibile la spinta di galleggiamento, molto pericoloso arrivare sino in superficie pinneggiando, bisogna imparare a risparmiare al massimo lo sforzo muscolare

9) quando sto per arrivare in superficie comincio a svuotare i polmoni, il boccaglio di solito lo tolgo appena inizio l'immersione, sia perchè in immersione mi infastidicse, sia perchè mi rende meno idrodinamico, e nn lo rimetto in bocca finche nn sono arrivato e ho respirato, perchè per me è vero che se arrivi in superficie svenuto e col boccaglio in alto puoi respirare aria (ma solo se sei riuscito a buttare fuori prima l'acqua se no ingoi certamente acqua) ma se arrivi di pancia (come ho saputo da molti casi che si sono appunto risvegliati a pancia in su grazie a dio salvandosi) sei morto.

Quindi negliultimi metri di risalita non muovere le gambe, sfruttare la corrente col principio di portanza, espirare piano piano in modo da inspirare subito appena bucata la superfiicie dell'acqua.

Ah dimenticavo quando sento che ho tirato un po il tuffo sgancio la fibbia dei piombi e tengo un capo della cintura con la mano già orientandomi ad arrivare in superficie di schiena cosi se dovessi svenire prima in superficie ci arivo e la muta senza piombi mi tiene su.

 

 

stefano gentile

 

Inspirare aria dalla maschera come già detto non solo non serve ma espone ad un consumo energetico pericoloso;

 

espirare durante larisalita è altrettanto pericoloso in quanto stimola ulteriormente i centri inspiratori aumentando il rischio di sincope.

 

Che non sia mai successo nulla in 36 anni non vuol dire che non possa accadere nel futuro (mi auguro mai, sia chiaro) a meno che tu non corregga questi due elementi.

 

Have good time

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non c'è alcuno studio sugli effetti della pesca in apnea, posso solo dirti che pratico la pesca in apnea dall'età di 11 anni ne ho 62 e continuo ad andare in acqua tranquillamente; ho diversi pazienti più grandi di me (anche 70enni) che ancora pescano anche a profondità invidiabili per l'età 15 - 18 metri . Quindi direi che effetti a distanzapossono solo essere benefici.

 

have a good time

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ma quale corso insegna ai propri allievi a bloccare la naturale espirazione una volta giunti in superficie?? dopo un'apnea è impossibile ed innaturale inspirare senza aver prima espirato. parola agli esperti.

 

il mio corso fipsas di 10 anni fa, che riprendeva le manovre insegnate ad un corso di AA. Non si parla di inspirare alla riemersione ma di espirare in modo trattenuto.

Questo gesto è innaturale, basta lasciare che l'aria esca senza forzare l'espirazione, e se abbiamo il boccaglio anche a svuotarlo.

L'aria nella maschera non l'ho mai inspirata, credo però che di ossigeno ce ne sia poco, proveniendo in parte dai polmoni e quindi già "usata".

 

Confermo!

Io il corso l'ho fatto a giugno scorso, nelle stesse modalità (fipsas, ma didattica AA), e il mio istruttore mi ha insegnato le stesse cose. Anch'io pensai che era innaturale, ma ora pratico solo questa manovra e mi trovo di gran lunga meglio rispetto all'inspirazione diretta una volta in superficie. Manovra che puntualmente ignoro quando pesco in acqua bassa e prima di risalire rimetto lo snorkel in bocca. :banging:

Quando chiesi il perchè, mi fu spiegato che è importantissimo far uscire un pò di aria "usata" prima di inalare quella pura. Per una questione di scompenso o di troppa differenza tra i valori di CO2 e O2, se non erro.

 

Inoltre, e se per nostra incoscienza e/o per un evento imprevisto ci ritrovassimo a risalire in ritardo arrivando al limite in superficie? L'istruttore mi fece proprio questo esempio per validare l'assenza dello snorkel in bocca, oltre a quello della sincope in prossimità della superficie.

Se, facendo doppie corna, ci capitasse una disgrazia del genere, avremmo l'ONERE di aver la forza ed il tempo necessario affinchè riusciamo a sputare l'acqua

nel tubo per riprendere fiato. Ed una manovra del genere può costare molto caro.

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il mio corso fipsas di 10 anni fa, che riprendeva le manovre insegnate ad un corso di AA. Non si parla di inspirare alla riemersione ma di espirare in modo trattenuto.

Questo gesto è innaturale, basta lasciare che l'aria esca senza forzare l'espirazione, e se abbiamo il boccaglio anche a svuotarlo.

L'aria nella maschera non l'ho mai inspirata, credo però che di ossigeno ce ne sia poco, proveniendo in parte dai polmoni e quindi già "usata".

 

se fosse come dici allora sarebbe nociva anche la rianimazione di un individuo tramite la respirazione bocca a bocca, ma invece non è così inquanto ad essere utilizzata, è l'aria residua contenuta nelle vie aeree superiori che non partecipa allo scambio gassoso.

 

detto questo credo che, come qualcuno ha già detto, bisognerebbe essere meno teorici e più pratici nonchè meno presuntuosi e più umili, nel cercare almeno di prendere in considerazione certe cose dette da persone che sanno il fatto loro.

 

la scienza ha sempre dimostrato che è sul "campo" che si fanno le nuove scoperte e non sul "banco"!

 

roberto

 

p.s. io c'ho provato a far allagare il tubo aprendo la bocca ma mica mi riesce!

 

 

A Robbè , c'hai sta cosa delle bolle dal boccaglio e non me lo dici?

Ma m'hai mai visto durante le capovolte?

Mo te la do io la dritta.

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Conosco Gabriele da tanti anni e so che le tecniche di immersione, riemersione, pesca sono ai massimi livelli.

Certamente la scienza non ha ancora dato delle risposte definitive su alcuni fenomeni che si sviluppano durante tutte le fasi di una immersione. Certe convinzioni di pochi anni fa sono state completamente ribaltate e sostituite con altre, ma chissà che fra qualche anno anche queste ultime nn vengano smentite.

Io posso solo dire come faccio io da 36 anni :

1) valuto le mie condizioni fisiche del giorno (ogni giorno sono diverse anche quando penso di essere in piena forma)

2) mi mantengo un 15% al di sotto dei limiti del giorno

3) se vado molto fondo cerco di avere sempre un compagno con cui stabilire termini di sicurezza

4)valuto molto bene la piombatura

5)uso se necessario il piombo mobile nn per scendere più fondo ma per faticare meno alle quote raggiungibili a peso costante

6) in risalita: se posso inizio lo stacco aiutandomi con le mani che consumano meno ossigeno delle gambe,

7) mentre risalgo recupero un po' di aria dalla maschera

8) linito al massimo lo sforzo delle gambe: nessuno l'ha detto sinora ma è importantissimo sfruttare quando è possibile la spinta di galleggiamento, molto pericoloso arrivare sino in superficie pinneggiando, bisogna imparare a risparmiare al massimo lo sforzo muscolare

9) quando sto per arrivare in superficie comincio a svuotare i polmoni, il boccaglio di solito lo tolgo appena inizio l'immersione, sia perchè in immersione mi infastidicse, sia perchè mi rende meno idrodinamico, e nn lo rimetto in bocca finche nn sono arrivato e ho respirato, perchè per me è vero che se arrivi in superficie svenuto e col boccaglio in alto puoi respirare aria (ma solo se sei riuscito a buttare fuori prima l'acqua se no ingoi certamente acqua) ma se arrivi di pancia (come ho saputo da molti casi che si sono appunto risvegliati a pancia in su grazie a dio salvandosi) sei morto.

Quindi negliultimi metri di risalita non muovere le gambe, sfruttare la corrente col principio di portanza, espirare piano piano in modo da inspirare subito appena bucata la superfiicie dell'acqua.

Ah dimenticavo quando sento che ho tirato un po il tuffo sgancio la fibbia dei piombi e tengo un capo della cintura con la mano già orientandomi ad arrivare in superficie di schiena cosi se dovessi svenire prima in superficie ci arivo e la muta senza piombi mi tiene su.

 

 

stefano gentile

 

Inspirare aria dalla maschera come già detto non solo non serve ma espone ad un consumo energetico pericoloso;

 

espirare durante larisalita è altrettanto pericoloso in quanto stimola ulteriormente i centri inspiratori aumentando il rischio di sincope.

 

Che non sia mai successo nulla in 36 anni non vuol dire che non possa accadere nel futuro (mi auguro mai, sia chiaro) a meno che tu non corregga questi due elementi.

 

Have good time

 

 

Non voglio assolutamente contraddire il parere di un espertissimo,

tuttavia io nn noto alcuno sforzo nel inspirare un poco di aria risalendo, è aria che se non inspirata da me esce dalla maschera in bolle e quando la inspiro è perchè mi viene spontaneo enn faccio sforzo alcuno, forse nn mi da ossigeno ma un qualche effetto psicologico sicuramente si. stesso discorso per l'espirazione a pochi metri dalla superficie. diciamo a due metri comicnio a sentire l'aria che riespandendosi forza nei miei polmoni per uscire e quindi farei uno sforzo a trattenerla mentre lasciandola andare semplicemente mi consente di arrivare con la bocca in superficie e subito inspirare. il tutto a braccia e gambe completamente ferme perchè in quella fase sto sfrutando la spinta idrodinamica che mi porta su.

 

quindi non sento sforzo nessuno nel fare questa manovra, spero di nn sbagliarmi ovviamente.

 

stefano gentile

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Ciao a tutti

Premetto che non sono un medico nè un fisiologo.

Conosco Gabriele da tanti anni e so che le tecniche di immersione, riemersione, pesca sono ai massimi livelli.

Certamente la scienza non ha ancora dato delle risposte definitive su alcuni fenomeni che si sviluppano durante tutte le fasi di una immersione. Certe convinzioni di pochi anni fa sono state completamente ribaltate e sostituite con altre, ma chissà che fra qualche anno anche queste ultime nn vengano smentite.

Io posso solo dire come faccio io da 36 anni :

1) valuto le mie condizioni fisiche del giorno (ogni giorno sono diverse anche quando penso di essere in piena forma)

2) mi mantengo un 15% al di sotto dei limiti del giorno

3) se vado molto fondo cerco di avere sempre un compagno con cui stabilire termini di sicurezza

4)valuto molto bene la piombatura

5)uso se necessario il piombo mobile nn per scendere più fondo ma per faticare meno alle quote raggiungibili a peso costante

6) in risalita: se posso inizio lo stacco aiutandomi con le mani che consumano meno ossigeno delle gambe,

7) mentre risalgo recupero un po' di aria dalla maschera

8) linito al massimo lo sforzo delle gambe: nessuno l'ha detto sinora ma è importantissimo sfruttare quando è possibile la spinta di galleggiamento, molto pericoloso arrivare sino in superficie pinneggiando, bisogna imparare a risparmiare al massimo lo sforzo muscolare

9) quando sto per arrivare in superficie comincio a svuotare i polmoni, il boccaglio di solito lo tolgo appena inizio l'immersione, sia perchè in immersione mi infastidicse, sia perchè mi rende meno idrodinamico, e nn lo rimetto in bocca finche nn sono arrivato e ho respirato, perchè per me è vero che se arrivi in superficie svenuto e col boccaglio in alto puoi respirare aria (ma solo se sei riuscito a buttare fuori prima l'acqua se no ingoi certamente acqua) ma se arrivi di pancia (come ho saputo da molti casi che si sono appunto risvegliati a pancia in su grazie a dio salvandosi) sei morto.

Quindi negliultimi metri di risalita non muovere le gambe, sfruttare la corrente col principio di portanza, espirare piano piano in modo da inspirare subito appena bucata la superfiicie dell'acqua.

Ah dimenticavo quando sento che ho tirato un po il tuffo sgancio la fibbia dei piombi e tengo un capo della cintura con la mano già orientandomi ad arrivare in superficie di schiena cosi se dovessi svenire prima in superficie ci arivo e la muta senza piombi mi tiene su.

 

 

stefano gentile

 

Inspirare aria dalla maschera come già detto non solo non serve ma espone ad un consumo energetico pericoloso;

 

espirare durante larisalita è altrettanto pericoloso in quanto stimola ulteriormente i centri inspiratori aumentando il rischio di sincope.

 

Che non sia mai successo nulla in 36 anni non vuol dire che non possa accadere nel futuro (mi auguro mai, sia chiaro) a meno che tu non corregga questi due elementi.

 

Have good time

 

 

Non voglio assolutamente contraddire il parere di un espertissimo,

tuttavia io nn noto alcuno sforzo nel inspirare un poco di aria risalendo, è aria che se non inspirata da me esce dalla maschera in bolle e quando la inspiro è perchè mi viene spontaneo enn faccio sforzo alcuno, forse nn mi da ossigeno ma un qualche effetto psicologico sicuramente si. stesso discorso per l'espirazione a pochi metri dalla superficie. diciamo a due metri comicnio a sentire l'aria che riespandendosi forza nei miei polmoni per uscire e quindi farei uno sforzo a trattenerla mentre lasciandola andare semplicemente mi consente di arrivare con la bocca in superficie e subito inspirare. il tutto a braccia e gambe completamente ferme perchè in quella fase sto sfrutando la spinta idrodinamica che mi porta su.

 

quindi non sento sforzo nessuno nel fare questa manovra, spero di nn sbagliarmi ovviamente.

 

stefano gentile

Condivido quello che dice Stefano , magari fisiologicamente non serve , ma psicologicamente mi aiuta tanto recuperare l'aria in risalita sopratutto d'estate quando i tuffi sono fondi , mentre non espiro mai se non sono arrivato in superficie.

Condivido , anzi prendo atto di quello che dice dott. Malpieri , ma .....se in risalita non procura nessun danno , perchè non farlo se mi aiuta anche solo psicologicamente ?

Capisco e conosco invece gli effetti della spremitura diaframmatica sul fondo :boxed: , esperienza personale di questa estate, :banging:

 

Sandro

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