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Diametro delle aste


Ospite sasy81

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Ciao a tutti.

Quella che vi pongo potrebbe essere una domanda fatta e rifatta chissà quante volte, ma anche fra gli articoli di AM non sono riuscito a trovare granchè in merito ed una risposta del tutto esaustiva.

 

Cosa cambia in rapporto al diametro delle aste ( in particolare delle thaitiane ) ?

Scegliendo un diametro maggiore o inferiore, quali ed in che modo mutano le prestazioni del tiro ?

 

Grazie in anticipo a tutti ed a chi saprà essermi di aiuto.

tolto velocità d'uscita e potenza d'impatto,si tiene conto anche dello sforzo necessario a caricare un arbalete con asta di alto spessore,sopratutto nelle misure più lunghe:perchè venga sparata a una velocità tale da non permettere ai pesci di scansarla e di trapassarli,occorrerebbero elastici potenti e tirati,che non tutti sono in grado di caricare :( .

 

Ciao Ciapuzzo

 

i fattori di allungamento normalmente impiegati per la realizzazione delle gomme vanno da 2,8 a 4,0, quelli più impiegati spaziano da 3,0 a 3,6; una gomma da 19 foro 3 tagliata a fattore 3,5, stando ai calcoli presentati in questa arba-pillola

http://www.arbalogica.net/ita/arbapillola_3.htm

comportano un carico in kg pari a 69/70 che, al netto delle dispersioni....ne rendono al sistema 62/63.

 

con le aste a 3 perni, oggi in commercio, quindi con la relativa possibilità di frazionare lo sforzo......grossi problemi di caricamento non dovrabbero esserci, certamente non per un fisicaccio come il tuo :clover:

Questo se si parla di gomme singole ! nessuno, se non la massa del tuo fusto, ti vieterà comunque di sparare un asta pesante utilizzando due gomme lente e facilmente armabili anzichè una sola grossa e tirata.

che ti devo dire,sono affezionato alle gomme da 16 e asta da 6.5 :laughing:

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Ciao a tutti.

Quella che vi pongo potrebbe essere una domanda fatta e rifatta chissà quante volte, ma anche fra gli articoli di AM non sono riuscito a trovare granchè in merito ed una risposta del tutto esaustiva.

 

Cosa cambia in rapporto al diametro delle aste ( in particolare delle thaitiane ) ?

Scegliendo un diametro maggiore o inferiore, quali ed in che modo mutano le prestazioni del tiro ?

 

Grazie in anticipo a tutti ed a chi saprà essermi di aiuto.

tolto velocità d'uscita e potenza d'impatto,si tiene conto anche dello sforzo necessario a caricare un arbalete con asta di alto spessore,sopratutto nelle misure più lunghe:perchè venga sparata a una velocità tale da non permettere ai pesci di scansarla e di trapassarli,occorrerebbero elastici potenti e tirati,che non tutti sono in grado di caricare :( .

 

Ciao Ciapuzzo

 

i fattori di allungamento normalmente impiegati per la realizzazione delle gomme vanno da 2,8 a 4,0, quelli più impiegati spaziano da 3,0 a 3,6; una gomma da 19 foro 3 tagliata a fattore 3,5, stando ai calcoli presentati in questa arba-pillola

http://www.arbalogica.net/ita/arbapillola_3.htm

comportano un carico in kg pari a 69/70 che, al netto delle dispersioni....ne rendono al sistema 62/63.

 

con le aste a 3 perni, oggi in commercio, quindi con la relativa possibilità di frazionare lo sforzo......grossi problemi di caricamento non dovrabbero esserci, certamente non per un fisicaccio come il tuo :clover:

Questo se si parla di gomme singole ! nessuno, se non la massa del tuo fusto, ti vieterà comunque di sparare un asta pesante utilizzando due gomme lente e facilmente armabili anzichè una sola grossa e tirata.

che ti devo dire,sono affezionato alle gomme da 16 e asta da 6.5 :laughing:

 

...liberissimo !

sarai costretto per garantirti la velocità d'uscita necessaria a tirarlo molto esempio a 3,8 con un carico di 53 kg circa e un bello sforzo per caricarlo .......se però prendi un 19 a fattore 3,2 , avrai una gomma più lunga relativamente facile da caricare e con un carico di oltre 10 kg in più.

Lo sforzo di caricamento non è solo un problema di carico in kg ma dipende anche da quanto risulti agevole il gesto.

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Mi spiego meglio. Hai mai visto il lancio del giavellotto alle olimpiadi? Nel lancio del giavellotto si cerca la gittata massima a scapito della precisione di tiro, quindi è un esempio abbastanza calzante anche se il lanciere (si dice così? Boh..) la spinta (impulso) la applica al giavellotto in corrispondenza del baricentro e non in coda come fà la balestra e quindi il braccio della leva è la metà rispetto alla balestra, ma poco importa. Che fà il giavellotto durante il volo? Si dimena come una biscia e si flette in seni e coseni sottesi tra ogiva e coda con ampiezza massima che si smorza lentamente in oscillazioni della stessa durata ma sempre più piccole. Questo tipo di forza elastica viene descritta come "cardanica del 4° grado" nel piano Cartesiano perchè il buon Gerolamo Cardano, stolido assassino, gran puttaniere ed emerito baro di mestiere era tra le altre cose riprovevoli anche un geniale matematico e per primo scoprì il metodo per estrarre le radici reali delle equazioni polinomiali con esponenti di 3° e 4° grado: esattamente la famiglia di equazioni che descrive le oscillazioni smorzate delle molle, degli ammortizzatori per auto, delle ali degli aeroplani e anche delle aste metalliche compresse da un impulso violento come il giavellotto (..ma è metallico?) o l'asta dell' arbalete. Nella canna da pesca questa stessa forza elastica viene sfruttata per amplificare a dismisura il movimento del polso e un piccolo sforzo genera una violenta frustata che consente di gettare l'amo a decine di metri di distanza. Nell'asta questo effetto "parassita" invece non è voluto tanto quanto non è eliminabile quindi la risposta alla tua domanda è semplice: l' asta non è mai totalmente rigida quindi bisogna scegliere il migliore compromesso accettabile tra precisione e gittata: se flette molto l'asta và più lontano ma diventa imprecisa invece se flette troppo poco và meno lontano ma è più precisa. Se devi bucare la pelle della verdesca meglio l' asta flessibile ma se vai per occhiate e triglie allora meglio l'asta più rigida. Altra considerazione non ovvia: il peso dell' asta aumenta la forza d'impatto molto meno della velocità dell'asta stessa e se aumenti la massa del 5% l'impatto sarà più violento del 5% ma se aumenti la velocità del 5% l'mpatto sarà più violento addirittura del 25% :rolleyes: .. E = 0.5* m* v*v joules non perdona :lol: ..vige la legge del quadrato.

Il conto della spesa a ben vedere lo paghi sempre tu che tendi l'elastico. L'elastico lo cede all'asta e l'asta paga dazio parte alla resistenza d'avanzamento nell' acqua e fenomeni correlati, parte alla gravità, parte al trascinamento della sagola, parte alla cardanica di cui sopra e quello che rimane se ne và in traiettoria pressochè rettilinea. Quello che resta è energia d'impatto, quello che ti serve per davvero. :rolleyes:

Apprezzo molto la citazione e lo stile, ma continuo a non capire. Non ho dubbi sul fatto che l'oscillazione sia ineliminabile, in quanto l'asta non sarà mai perfettamente rigida.

 

Non per polemica, ma perché davvero non ti seguo: perché un'asta che viaggia in acqua oscillando dovrebbe andare più lontano di una che non oscilla?

 

In pratica riprendo il tuo calcolo energetico: l'elastico cede energia all'asta, questa perde energia per attriti, oscillazioni etc. Ergo, meno oscilla meno energia perde... più veloce va... o no?

Modificato da MarioB
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In pratica riprendo il tuo calcolo energetico: l'elastico cede energia all'asta, questa perde energia per attriti, oscillazioni etc. Ergo, meno oscilla meno energia perde... più veloce va... o no?

L'oscillazione è una perdita di energia se anelastica, cioè al termine dello smorzamento. Prima del completo smorzamento invece l'oscillazione è elastica almeno in parte e in pratica l'energia sottratta al momento del lancio viene restituita in parte al momento dell' impatto. Ma avresti ragione tu il bilancio finale vedrebbe comunque una perdita seppur di ridotte dimensioni se non avvenissero contemporaneamente altri fenomeni non marginali che comportano grossi vantaggi.

 

1-Considera l'oscillazione sinusoidale semplice dell' asta (per semplicità con più seni non cambia molto).

 

2-Durante un ciclo di oscillazione l'asta si allunga e si accorcia nel senso della sua lunghezza. Di poco ma lo fà...

 

3-Quindi l'ogiva in traiettoria non è sempre soggetta alla forza resistente ritenuta costante F = -b*v newtons perchè l'ogiva in realtà non viaggia a velocità costante v m/s ma oscilla attorno al valore v+dv e v-dv dove dv è l*(1-4a) dove l = lunghezza dell'asta in metri e a è l'ampiezza del seno dell'onda sinusoidale trasversale nell'asta.

 

4-Quindi se v fosse un valore molto prossimo alla velocità di cavitazione anche per un dv molto piccolo succederebbe che nei tratti di traiettoria dove l'ogiva si sposta con velocità v+dv essa possa supercavitare e in pratica si formerebbe attorno alla punta e grazie all'onda di pressione uno strato limite gassoso molto lubrificante che fà crollare verticalmente la resistenza opposta all' avanzameo a valori minimi. Anche se per un millisecondo la punta avanza quasi senza resistenza per tornare al valore precedente fino alla pulsazione successiva. Questo di fare pulsare la velocità in prossimità del regime di cavitazione è un vecchio trucco tedesco usato per aumentare la gittata dei siluri a corsa libera anche di un buon 15-20%...come contropartita si aveva la formazione di bolle che rendevano la scia dell'ordigno bianca di spuma e visibile a grande distanza ma nel caso di un verrettone di arbalete credo che un pò di bollicine non dovrebbero infastidire. Grazioso fenomeno la cavitazione... e non servono grandi velocità per provocarla quanto forme adatte dell'ogiva. E ora sai perchè l'asta (...è un verrettone!) che corre verso il pesce lascia spesso e volentieri una scia di bolle finissime: ti sei mai chiesto da dove arriva quel gas? :rolleyes: Non ce lo hai portato tu...

 

Questo ragionamento lascia scettica tanta gente: la stessa gente che poi strabuzza gli occhi quando gli racconto che la prima macchina supersonica creata dall'uomo è la frusta :eek: lo schiocco della frusta da domatore di leoni in realtà è il bang sonico della piccola punta che sfonda il numero di Mach al suolo. (circa 330 m/s ) E' incredibile ma è così che gira il mondo... :lol:

 

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Quella che vi pongo potrebbe essere una domanda fatta e rifatta chissà quante volte, ma anche fra gli articoli di AM non sono riuscito a trovare granchè in merito ed una risposta del tutto esaustiva.

 

Cosa cambia in rapporto al diametro delle aste ( in particolare delle thaitiane ) ?

Scegliendo un diametro maggiore o inferiore, quali ed in che modo mutano le prestazioni del tiro ?

 

Grazie in anticipo a tutti ed a chi saprà essermi di aiuto.

tolto velocità d'uscita e potenza d'impatto,si tiene conto anche dello sforzo necessario a caricare un arbalete con asta di alto spessore,sopratutto nelle misure più lunghe:perchè venga sparata a una velocità tale da non permettere ai pesci di scansarla e di trapassarli,occorrerebbero elastici potenti e tirati,che non tutti sono in grado di caricare :( .

 

Ciao Ciapuzzo

 

i fattori di allungamento normalmente impiegati per la realizzazione delle gomme vanno da 2,8 a 4,0, quelli più impiegati spaziano da 3,0 a 3,6; una gomma da 19 foro 3 tagliata a fattore 3,5, stando ai calcoli presentati in questa arba-pillola

http://www.arbalogica.net/ita/arbapillola_3.htm

comportano un carico in kg pari a 69/70 che, al netto delle dispersioni....ne rendono al sistema 62/63.

 

con le aste a 3 perni, oggi in commercio, quindi con la relativa possibilità di frazionare lo sforzo......grossi problemi di caricamento non dovrabbero esserci, certamente non per un fisicaccio come il tuo :clover:

Questo se si parla di gomme singole ! nessuno, se non la massa del tuo fusto, ti vieterà comunque di sparare un asta pesante utilizzando due gomme lente e facilmente armabili anzichè una sola grossa e tirata.

che ti devo dire,sono affezionato alle gomme da 16 e asta da 6.5 :laughing:

 

...liberissimo !

sarai costretto per garantirti la velocità d'uscita necessaria a tirarlo molto esempio a 3,8 con un carico di 53 kg circa e un bello sforzo per caricarlo .......se però prendi un 19 a fattore 3,2 , avrai una gomma più lunga relativamente facile da caricare e con un carico di oltre 10 kg in più.

Lo sforzo di caricamento non è solo un problema di carico in kg ma dipende anche da quanto risulti agevole il gesto.

per questo uso l'asta sottile,e non dover caricare troppo gli elastici!che comunque a parità di energia restituita,con un coefficente di allungamento più alto danno il vantaggio di essere più corte e quindi di agire per una lunghezza maggiore,senza provocare tutte quelle flessioni che dice OLOTURIA :bye:

dimenticavo:di elastici ce ne sono due! :frustry:

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In pratica riprendo il tuo calcolo energetico: l'elastico cede energia all'asta, questa perde energia per attriti, oscillazioni etc. Ergo, meno oscilla meno energia perde... più veloce va... o no?

L'oscillazione è una perdita di energia se anelastica, cioè al termine dello smorzamento. Prima del completo smorzamento invece l'oscillazione è elastica almeno in parte e in pratica l'energia sottratta al momento del lancio viene restituita in parte al momento dell' impatto. Ma avresti ragione tu il bilancio finale vedrebbe comunque una perdita seppur di ridotte dimensioni se non avvenissero contemporaneamente altri fenomeni non marginali che comportano grossi vantaggi.

 

1-Considera l'oscillazione sinusoidale semplice dell' asta (per semplicità con più seni non cambia molto).

 

2-Durante un ciclo di oscillazione l'asta si allunga e si accorcia nel senso della sua lunghezza. Di poco ma lo fà...

 

3-Quindi l'ogiva in traiettoria non è sempre soggetta alla forza resistente ritenuta costante F = -b*v newtons perchè l'ogiva in realtà non viaggia a velocità costante v m/s ma oscilla attorno al valore v+dv e v-dv dove dv è l*(1-4a) dove l = lunghezza dell'asta in metri e a è l'ampiezza del seno dell'onda sinusoidale trasversale nell'asta.

 

4-Quindi se v fosse un valore molto prossimo alla velocità di cavitazione anche per un dv molto piccolo succederebbe che nei tratti di traiettoria dove l'ogiva si sposta con velocità v+dv essa possa supercavitare e in pratica si formerebbe attorno alla punta e grazie all'onda di pressione uno strato limite gassoso molto lubrificante che fà crollare verticalmente la resistenza opposta all' avanzameo a valori minimi. Anche se per un millisecondo la punta avanza quasi senza resistenza per tornare al valore precedente fino alla pulsazione successiva. Questo di fare pulsare la velocità in prossimità del regime di cavitazione è un vecchio trucco tedesco usato per aumentare la gittata dei siluri a corsa libera anche di un buon 15-20%...come contropartita si aveva la formazione di bolle che rendevano la scia dell'ordigno bianca di spuma e visibile a grande distanza ma nel caso di un verrettone di arbalete credo che un pò di bollicine non dovrebbero infastidire. Grazioso fenomeno la cavitazione... e non servono grandi velocità per provocarla quanto forme adatte dell'ogiva. E ora sai perchè l'asta (...è un verrettone!) che corre verso il pesce lascia spesso e volentieri una scia di bolle finissime: ti sei mai chiesto da dove arriva quel gas? :rolleyes: Non ce lo hai portato tu...

 

Questo ragionamento lascia scettica tanta gente: la stessa gente che poi strabuzza gli occhi quando gli racconto che la prima macchina supersonica creata dall'uomo è la frusta :eek: lo schiocco della frusta da domatore di leoni in realtà è il bang sonico della piccola punta che sfonda il numero di Mach al suolo. (circa 330 m/s ) E' incredibile ma è così che gira il mondo... :lol:

 

...ho dovuto prendere 2 Moment- Act diluiti nella Coca Cola :D

 

L'acqua è una brutta, bellissima bestia !

 

.....il giavellotto è un giavellotto, si libra in aria e dove arriva arriva purchè sia lontano e la sua tecnica di lancio è parabolica, la frusta supersonica lavora in aria (fallo in acqua poi mi dici ! :P ).... anche se non senti lo schiocco......Ti dovrai accontantare del dolore fisico :D ; insomma ..non è che, quanto a precisione, siano due strumenti chirurgici.

 

battute a parte ....Qui parliamo di sparare a 3/4 metri un dardo che deve prendere in un bersaglio utile, perchè sia vulnerante (si spera che la preda in oggetto sia più grande) di 5/6 cm......ergo, resto fedele al vecchio detto:

"la potenza è NULLA senza controllo !"

quindi per il momento i migliori risultati li stanno ottenendo con aste rigide ma con un elevato modulo elastico atte cioè ad assorbire prima possibile le vibrazioni in modo che la traiattoria dell'asta risulti la più pulita (rettilinea) possibile.

Modificato da Andrea Zani
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Quella che vi pongo potrebbe essere una domanda fatta e rifatta chissà quante volte, ma anche fra gli articoli di AM non sono riuscito a trovare granchè in merito ed una risposta del tutto esaustiva.

 

Cosa cambia in rapporto al diametro delle aste ( in particolare delle thaitiane ) ?

Scegliendo un diametro maggiore o inferiore, quali ed in che modo mutano le prestazioni del tiro ?

 

Grazie in anticipo a tutti ed a chi saprà essermi di aiuto.

tolto velocità d'uscita e potenza d'impatto,si tiene conto anche dello sforzo necessario a caricare un arbalete con asta di alto spessore,sopratutto nelle misure più lunghe:perchè venga sparata a una velocità tale da non permettere ai pesci di scansarla e di trapassarli,occorrerebbero elastici potenti e tirati,che non tutti sono in grado di caricare :( .

 

Ciao Ciapuzzo

 

i fattori di allungamento normalmente impiegati per la realizzazione delle gomme vanno da 2,8 a 4,0, quelli più impiegati spaziano da 3,0 a 3,6; una gomma da 19 foro 3 tagliata a fattore 3,5, stando ai calcoli presentati in questa arba-pillola

http://www.arbalogica.net/ita/arbapillola_3.htm

comportano un carico in kg pari a 69/70 che, al netto delle dispersioni....ne rendono al sistema 62/63.

 

con le aste a 3 perni, oggi in commercio, quindi con la relativa possibilità di frazionare lo sforzo......grossi problemi di caricamento non dovrabbero esserci, certamente non per un fisicaccio come il tuo :clover:

Questo se si parla di gomme singole ! nessuno, se non la massa del tuo fusto, ti vieterà comunque di sparare un asta pesante utilizzando due gomme lente e facilmente armabili anzichè una sola grossa e tirata.

che ti devo dire,sono affezionato alle gomme da 16 e asta da 6.5 :laughing:

 

...liberissimo !

sarai costretto per garantirti la velocità d'uscita necessaria a tirarlo molto esempio a 3,8 con un carico di 53 kg circa e un bello sforzo per caricarlo .......se però prendi un 19 a fattore 3,2 , avrai una gomma più lunga relativamente facile da caricare e con un carico di oltre 10 kg in più.

Lo sforzo di caricamento non è solo un problema di carico in kg ma dipende anche da quanto risulti agevole il gesto.

per questo uso l'asta sottile,e non dover caricare troppo gli elastici!che comunque a parità di energia restituita,con un coefficente di allungamento più alto danno il vantaggio di essere più corte e quindi di agire per una lunghezza maggiore,senza provocare tutte quelle flessioni che dice OLOTURIA :bye:

dimenticavo:di elastici ce ne sono due! :frustry:

 

 

..infatti ti avevo scritto :

 

nessuno, se non la massa del tuo fusto, ti vieterà comunque di sparare un asta pesante utilizzando due gomme lente e facilmente armabili anzichè una sola grossa e tirata.

 

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In pratica riprendo il tuo calcolo energetico: l'elastico cede energia all'asta, questa perde energia per attriti, oscillazioni etc. Ergo, meno oscilla meno energia perde... più veloce va... o no?

L'oscillazione è una perdita di energia se anelastica, cioè al termine dello smorzamento. Prima del completo smorzamento invece l'oscillazione è elastica almeno in parte e in pratica l'energia sottratta al momento del lancio viene restituita in parte al momento dell' impatto. Ma avresti ragione tu il bilancio finale vedrebbe comunque una perdita seppur di ridotte dimensioni se non avvenissero contemporaneamente altri fenomeni non marginali che comportano grossi vantaggi.

 

1-Considera l'oscillazione sinusoidale semplice dell' asta (per semplicità con più seni non cambia molto).

 

2-Durante un ciclo di oscillazione l'asta si allunga e si accorcia nel senso della sua lunghezza. Di poco ma lo fà...

 

3-Quindi l'ogiva in traiettoria non è sempre soggetta alla forza resistente ritenuta costante F = -b*v newtons perchè l'ogiva in realtà non viaggia a velocità costante v m/s ma oscilla attorno al valore v+dv e v-dv dove dv è l*(1-4a) dove l = lunghezza dell'asta in metri e a è l'ampiezza del seno dell'onda sinusoidale trasversale nell'asta.

 

4-Quindi se v fosse un valore molto prossimo alla velocità di cavitazione anche per un dv molto piccolo succederebbe che nei tratti di traiettoria dove l'ogiva si sposta con velocità v+dv essa possa supercavitare e in pratica si formerebbe attorno alla punta e grazie all'onda di pressione uno strato limite gassoso molto lubrificante che fà crollare verticalmente la resistenza opposta all' avanzameo a valori minimi. Anche se per un millisecondo la punta avanza quasi senza resistenza per tornare al valore precedente fino alla pulsazione successiva. Questo di fare pulsare la velocità in prossimità del regime di cavitazione è un vecchio trucco tedesco usato per aumentare la gittata dei siluri a corsa libera anche di un buon 15-20%...come contropartita si aveva la formazione di bolle che rendevano la scia dell'ordigno bianca di spuma e visibile a grande distanza ma nel caso di un verrettone di arbalete credo che un pò di bollicine non dovrebbero infastidire. Grazioso fenomeno la cavitazione... e non servono grandi velocità per provocarla quanto forme adatte dell'ogiva. E ora sai perchè l'asta (...è un verrettone!) che corre verso il pesce lascia spesso e volentieri una scia di bolle finissime: ti sei mai chiesto da dove arriva quel gas? :rolleyes: Non ce lo hai portato tu...

 

Questo ragionamento lascia scettica tanta gente: la stessa gente che poi strabuzza gli occhi quando gli racconto che la prima macchina supersonica creata dall'uomo è la frusta :eek: lo schiocco della frusta da domatore di leoni in realtà è il bang sonico della piccola punta che sfonda il numero di Mach al suolo. (circa 330 m/s ) E' incredibile ma è così che gira il mondo... :lol:

 

Ti ringrazio, Oloturia, per aver spiegato così bene.

Certamente mi sono chiare molte delle cose che dici... ma mi restano dei dubbi. Nel regime di cui stiamo parlando, per le resistenze idrodinamiche, possiamo trascurare la dipendenza dalla velocità e dobbiamo considerare una dipendenza dal quadrato della velocità ovvero F=-bv^2 cosa che ben descrive il moto di un'asta proiettata da un arbalete.

Trovo inoltre che la "realtà" che descrivi sia molto diversa dall'esperienza comune. Esperienza sia spannometrica o occhiometrica, come preferisci, sia esperienza appropriatamente misurata. Aste più sottili mostrano una maggiore tendenza ad oscillare e in conseguenza di ciò esse perdono velocità molto repentinamente nel primo metro di gittata fintanto che l'oscillazione non si smorza del tutto. Questo fenomeno si attenua sempre di più per aste meno snelle.

 

Tutto questo è esattamente il contrario di quello che hai appena spiegato. E' anche vero che non esistono al momento prove comparative tra aste della stessa snellezza ma di materiali di rigidità differente e peso specifico simile... per cui una piccola possibilità di osservare la realtà di cui parli ancora esiste. ne resto però dubbioso. Tendo a pensare che la supercavitazione in punta sia un fenomeno mai osservato sulle aste, a differenza della cavitazione in coda.

 

Da fisico, ovviamente, mi solletica l'idea che si possano teorizzare fenomeni non ancora osservati e che solo con le appropriate verifiche si riesca ad osservarli, ma allo stesso tempo credo che vi siano ambiti dove ciò è possibile e ambiti in cui tali possibilità siano remote. Perdonami, ma in tal caso mi sento di dire "finché non vedo, non credo".

 

Con ciò, non prenderla come se io stia dicendo che quello che hai spiegato è errato o peggio (non mi permetterei mai!), ma semplicemente la tua spiegazione non mi ha convinto. Grazie comunque per questo interessante scambio di idee.

 

Mario

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Da fisico, ovviamente, mi solletica l'idea che si possano teorizzare fenomeni non ancora osservati e che solo con le appropriate verifiche si riesca ad osservarli, ma allo stesso tempo credo che vi siano ambiti dove ciò è possibile e ambiti in cui tali possibilità siano remote. Perdonami, ma in tal caso mi sento di dire "finché non vedo, non credo".

:lol: ...veramente qui il fisico sarei io e che tu ci creda o no la cavitazione esiste ed è facilmente osservabile fuori da un laboratorio. :lol: Basta quardare con attenzione i danni che reca alle eliche delle motonavi tirate in secca.... Non ti devi convincere: mi devi dare una spiegazione alternativa alle bollicine della scia... :laugh: sennò ma chi se ne frega se non ci credi :lol:

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:lol: ..insomma, qui, quello messo peggio di tutti sono io !

per me la parola "fisico" si coniuga solo con il verbo avere (es: io avevo il fisico) anzichè con il verbo essere, come per Voi che potete dire "io sono un Fisico" :lol:

Modificato da Andrea Zani
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:lol: ..insomma, qui, quello messo peggio di tutti sono io !

per me la parola "fisico" si coniuga solo con il verbo avere (es: io avevo il fisico) anzichè con il verbo essere come per Voi che potete dire "io sono un Fisico" :lol:

:lol: .. perchè ti sembrano pochi i miei 110 Kg con l'osso e i grasso? .lol: ..e mi stò facendo pure casa a Viterbo come i giullari di Tozzi, il trio Medusa quando impersonano gli scienziati di Viterbo. :lol:... anch'io farò ricerca sul campo.. ma di patate! :lol: Maritozzo arrivoooooo...

 

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Da fisico, ovviamente, mi solletica l'idea che si possano teorizzare fenomeni non ancora osservati e che solo con le appropriate verifiche si riesca ad osservarli, ma allo stesso tempo credo che vi siano ambiti dove ciò è possibile e ambiti in cui tali possibilità siano remote. Perdonami, ma in tal caso mi sento di dire "finché non vedo, non credo".

:lol: ...veramente qui il fisico sarei io e che tu ci creda o no la cavitazione esiste ed è facilmente osservabile fuori da un laboratorio. :lol: Basta quardare con attenzione i danni che reca alle eliche delle motonavi tirate in secca.... Non ti devi convincere: mi devi dare una spiegazione alternativa alle bollicine della scia... :laugh: sennò ma chi se ne frega se non ci credi :lol:

Oloturia credo tu mi abbia frainteso o io mi sono spiegato male. Non ho mai detto che la cavitazione non esiste, ho detto che non vi sono prove per asserire che l'asta supercaviti. La cavitazione in coda all'asta, invece, e' evidente. Non serve fornire una spiegazione ad un fenomeno sul quale concordiamo.

 

Sono stato piu' chiaro?

 

Inoltre i pochi dati sperimentali che abbiamo mostrano che una maggiore snellezza (che era il problema posto nel topic) causa un maggior rallentamento fintanto che l'oscillazione non si e' sufficientemente smorzata. E' questo il motivo del mio dubbio su quanto teorizzi: maggior oscillazione=maggior velocita'. Io vedo esattamente l'opposto.

 

Forse te la sei presa troppo... :bye:

 

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Forse te la sei presa troppo... :bye:

 

..infatti il mio intervento serviva proprio per stemperare gli animi ! ;)

Questo è uno spazio appositamente creato per confrontarsi dove è buona norma ascoltarsi ma non è obbligatorio essere sempre d'accordo.

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Da fisico, ovviamente, mi solletica l'idea che si possano teorizzare fenomeni non ancora osservati e che solo con le appropriate verifiche si riesca ad osservarli, ma allo stesso tempo credo che vi siano ambiti dove ciò è possibile e ambiti in cui tali possibilità siano remote. Perdonami, ma in tal caso mi sento di dire "finché non vedo, non credo".

:lol: ...veramente qui il fisico sarei io e che tu ci creda o no la cavitazione esiste ed è facilmente osservabile fuori da un laboratorio. :lol: Basta quardare con attenzione i danni che reca alle eliche delle motonavi tirate in secca.... Non ti devi convincere: mi devi dare una spiegazione alternativa alle bollicine della scia... :laugh: sennò ma chi se ne frega se non ci credi :lol:

Oloturia credo tu mi abbia frainteso o io mi sono spiegato male. Non ho mai detto che la cavitazione non esiste, ho detto che non vi sono prove per asserire che l'asta supercaviti. La cavitazione in coda all'asta, invece, e' evidente. Non serve fornire una spiegazione ad un fenomeno sul quale concordiamo.

 

Sono stato piu' chiaro?

 

Inoltre i pochi dati sperimentali che abbiamo mostrano che una maggiore snellezza (che era il problema posto nel topic) causa un maggior rallentamento fintanto che l'oscillazione non si e' sufficientemente smorzata. E' questo il motivo del mio dubbio su quanto teorizzi: maggior oscillazione=maggior velocita'. Io vedo esattamente l'opposto.

 

Forse te la sei presa troppo... :bye:

...veramente i pochi dati sperimentali li hai tu: io imvece ho un vecchio amico alla vasca navale che se non è andato in pensione te lo chiamo che ti fà vedere tutti i documenti che non hai. Tra l'altro sebbene dovrebbe essere tutto caricato nel database del RINA non ritengo che il db sulla cavitazione vs. coefficiente di forma idrodinamica siano dati classificati sebbene siano proprio i militari i più interessati per le ovvie ragioni che ti lascio immaginare. Potrebbe costarti addirittura un caffè fatto con la cartuccia...

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