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Diametro delle aste


Ospite sasy81

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Ospite sasy81

Ciao a tutti.

Quella che vi pongo potrebbe essere una domanda fatta e rifatta chissà quante volte, ma anche fra gli articoli di AM non sono riuscito a trovare granchè in merito ed una risposta del tutto esaustiva.

 

Cosa cambia in rapporto al diametro delle aste ( in particolare delle thaitiane ) ?

Scegliendo un diametro maggiore o inferiore, quali ed in che modo mutano le prestazioni del tiro ?

 

Grazie in anticipo a tutti ed a chi saprà essermi di aiuto.

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credo che sia:

asta di maggiore diametro,piu' peso,meno velocita',piu' forza d'impatto

asta di diametro minore ,meno peso,piu' velocita',meno forza d'impatto

di conseguenza a mio parere per aspetti a pesci "di mole"aste piu' pesanti,per pesca sempre all'aspetto,ma piu' per l'agguato al pesce bianco aste piu' sottili e veloci

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A parità di materiale l'asta più spessa tende a piegarsi di meno se impatta contro uno scoglio. Quindi la rigidità dell'asta è un argomento molto importante per i fucili oleopneumatici perchè un'asta storta si può inceppare nella canna. Il balestrino a elastico non è un fucile proprio perchè è privo della canna chiusa e deve la sua fortuna proprio perchè tira anche le aste storte piegate dagli scogli. I fucili sono provvisti di canna cilindrica chiusa lunga molte volte più del calibro per ragioni superiori almeno 20:1 e sotto questo rapporto canna/calibro sarebbero da considerare pistole.

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Ciao a tutti.

Quella che vi pongo potrebbe essere una domanda fatta e rifatta chissà quante volte, ma anche fra gli articoli di AM non sono riuscito a trovare granchè in merito ed una risposta del tutto esaustiva.

 

Cosa cambia in rapporto al diametro delle aste ( in particolare delle thaitiane ) ?

Scegliendo un diametro maggiore o inferiore, quali ed in che modo mutano le prestazioni del tiro ?

 

Grazie in anticipo a tutti ed a chi saprà essermi di aiuto.

Bisogna considerare l'asta come una parte del sistema, l'equivalente del piombo in una cartuccia da caccia.

Questo è fondamentale perchè una massa che viene proiettata con una quantità sbagliata di energia (troppa o troppo poca) si comporterà in maniera poco consona alle sue reali possibilità.

 

In linea di massima aste leggere hanno una velocità di uscita superiore, ma quelle più pesanti hanno maggiore capacità di vincere l'attrito idrodinamico, maggiore velocità e maggior energia d'impatto a fondo corsa.

 

Poi per la scelta è fondamentale conoscere le prede obiettivo di pesca, la tecnica e la distanza media a cui si colpiscono.

 

:bye:

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..................a integrazione di quanto già detto

 

a parità di diametro e lunghezza (parità di massa) la differenza la farà poi la qualità dell'acciaio impiegato per la relizzazione dell'asta, le sue caratteristiche meccaniche e, soprattutto, la sua capacità di smorzare prima possibile il moto flessuoso che si sviluppa in fase di sparo a tutto vantaggio dell'avanzamento in acqua del dardo e delle sua precisione su bersaglio.

 

se ti va di leggere....

"Acciai e Aste balistiche" di Andrea Zani (21-12-2007)

Modificato da Andrea Zani
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Ospite sasy81

Grazie mille a tutti voi per le risposte.

Mi sembra di capire che i pareri sono concordanti. E soprattutto mi è sempre più chiaro che ciò che conta è l'esperienza sul campo.

 

Al di la di tutte le formule teoriche ( la cui validità non è certo messa in discussione ), la conoscenza diretta degli svariati fattori concorrenti ( profondità di pesca, tipo di fondale, preda ambita, qualità dell'acqua, tipo di fucile, ecc... ) fa la differenza.

 

In ogni caso il vostro aiuto è stato illuminante e soddisfa pienamente la mia curiosità

Grazie mille e a presto.

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...bell' articolo complimenti. :clapping: Per completare lo specchietto che hai fatto mancherebbero all'appello solo le tecniche di saldatura e brasatura e un paio di acciai marini e/o leghe come l' AISI 318 o il CORTEN che del resto sono poco usati sebbene abbiano caratteristiche assai interessanti. Per raggiungere la perfezione lo specchietto andrebbe integrato da qualche nozione extra di balistica e di idrodinamica come la cavitazione e l'effetto giroscopico dell'asta e la relazione tra questi fenomeni, rigidità dell' asta e traiettoria rettilinea. Infatti un 'asta flessibile ben studiata può garantire una traiettoria più lunga e più rettilinea forse meglio di un'asta equivalente troppo rigida tutto a seconda delle variabili dinamiche e della forma della punta, esattamente come succede per i proiettili di arma da fuoco o per i verrettoni delle balestre.

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...bell' articolo complimenti. :clapping: Per completare lo specchietto che hai fatto mancherebbero all'appello solo le tecniche di saldatura e brasatura e un paio di acciai marini e/o leghe come l' AISI 318 o il CORTEN che del resto sono poco usati sebbene abbiano caratteristiche assai interessanti. Per raggiungere la perfezione lo specchietto andrebbe integrato da qualche nozione extra di balistica e di idrodinamica come la cavitazione e l'effetto giroscopico dell'asta e la relazione tra questi fenomeni, rigidità dell' asta e traiettoria rettilinea. Infatti un 'asta flessibile ben studiata può garantire una traiettoria più lunga e più rettilinea forse meglio di un'asta equivalente troppo rigida tutto a seconda delle variabili dinamiche e della forma della punta, esattamente come succede per i proiettili di arma da fuoco o per i verrettoni delle balestre.

 

Ciao Oloturia :king:

grazie per i complimenti ! ...............rilevo con piacere che hai completato la digestione delle libagioni del raduno :P

 

L'articolo era volutamente introduttivo alla materia e non aveva alcuna pretesa, se non incidentale, di entrare nella dinamiche connesse alla balistica dell'asta, non escludo però che in futuro, sempre ammesso che risulti di largo interesse, la redazione possa decidere di pubblicare un ulteriore articolo a integrazione del tema .

 

Venendo agli altri acciai che hai richiamato :

L'Aisi318 è poco più dell'Aisi316 ! sono acciai inossidabili "Austenitici" che hanno una buona resistenza alla corrosione salina ma, scarse proprietà meccaniche e Nessuna possibilità di essere trattati termicamente come gli Inossidabili "martensitici" di cui fanno parte l'Aisi630 (17.4Ph) o gli equivalenti Sandvik ergo, nessuna possibilità concreta di essere impiegati per aste balistiche.

Peggio ancora il Corten che NON è un inossidabile ma solo un acciao basso-legato anticorrosione !

Basta leggere su Wikipedia:

"La principale peculiarità dell'acciaio COR -TEN è quella di autoproteggersi dalla corrosione elettrochimica, mediante la formazione di una patina superficiale compatta passivante, costituita dagli ossidi dei suoi elementi di lega, tale da impedire il progressivo estendersi della corrosione." ma il colpo finale viene inferto dal fatto che, proprio per i suoi impieghi classici, il Corten viene prodotto solo in lamiere con le quali non vedo come si potrebbe realizzare un asta.

 

Le aste per fucili subacquei devo avere una buona resistenza alla corrosione, all'impatto ed una elevato modulo elastico che conferisca al dardo la capacità di smorzare prima possibile il moto flessuoso che si sviluppa nello sparo; alla luce di queste considerazioni...gli acciai potenzialmente impiegabili a costi accessibili, si riducono a 2 o 3 sigle.

 

mi scrivi anche:

Infatti un 'asta flessibile ben studiata può garantire una traiettoria più lunga e più rettilinea forse meglio di un'asta equivalente troppo rigida tutto a seconda delle variabili dinamiche e della forma della punta, esattamente come succede per i proiettili di arma da fuoco o per i verrettoni delle balestre.

 

...non so in aria ma in acqua le flessioni dell'asta, che si manifestano in uscita, sono un fortissimo veicolo di DISPERSIONI energetiche, poichè l'asta non sarà in grado di assorbire tutta l'energia impressale dalle gomme che già ne disperdono per i fatti loro inoltre, l'asta non avanzando rettilineamente, subisce maggiormente il fortissimo freno idrodinamico dell'acqua.

Modificato da Andrea Zani
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Infatti un 'asta flessibile ben studiata può garantire una traiettoria più lunga e più rettilinea forse meglio di un'asta equivalente troppo rigida tutto a seconda delle variabili dinamiche e della forma della punta, esattamente come succede per i proiettili di arma da fuoco o per i verrettoni delle balestre.

 

...non so in aria ma in acqua le flessioni dell'asta, che si manifestano in uscita, sono un fortissimo veicolo di DISPERSIONI energetiche, poichè l'asta non sarà in grado di assorbire tutta l'energia impressale dalle gomme che già ne disperdono per i fatti loro inoltre, l'asta non avanzando rettilineamente, subisce maggiormente il fortissimo freno idrodinamico dell'acqua.

Era solo una considerazione dovuta alla semplice constatazione che l'asta di metallo che è comunque sempre materiale omogeneo per densità della lega adoperata ha obbligatoriamente il baricentro posto nel suo bel mezzo. Invece il punto di applicazione dell'impulso di lancio avviene all'estremità posteriore mentre la resistenza all'avanzamento è un vettore applicato in vers contrario sempre esattamente in punta subito dietro l'ogiva. I momenti torcenti che si generano sono almeno 2 sono inevitabili e causano l'oscillazione apparente del baricentro che è ben visibile nel lancio del giavellotto, tanto per fare un esempio. Un' oscillazione smorzata descrivibile come una cardanica del 4° grado o superiore che effettivamente ruba parte dell'energia d'impulso ma con cui bisogna pur convivere perchè il mondo è fatto così con le sue leggi... :lol: l' importante credo sia nel fatto ricercato dal costruttore che la traiettoria dell' ogiva sia la più rettilinea possibile mettendo in conto che le oscillazioni dell'asta comunque rubano qualcosa alla gittata rettilinea massima teorica. E a questo calcolo bisogna aggiungere anche la piccola resistenza all' avanzamento che comunque viene opposta asimmetricamente dalla sagola di vincolo: quando si dipana anche la sagola ruba parte dell' energia all' impulso dell' asta e l'unico dispositivo che alla fine paga il conto del ristorante a tutti gli altri è sempre e solo il carico dell' elastico e/o la compressione del pistone.

L'elastico è come il buon Gesù: il poveretto paga per tutti :lol:

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Infatti un 'asta flessibile ben studiata può garantire una traiettoria più lunga e più rettilinea forse meglio di un'asta equivalente troppo rigida tutto a seconda delle variabili dinamiche e della forma della punta, esattamente come succede per i proiettili di arma da fuoco o per i verrettoni delle balestre.

 

...non so in aria ma in acqua le flessioni dell'asta, che si manifestano in uscita, sono un fortissimo veicolo di DISPERSIONI energetiche, poichè l'asta non sarà in grado di assorbire tutta l'energia impressale dalle gomme che già ne disperdono per i fatti loro inoltre, l'asta non avanzando rettilineamente, subisce maggiormente il fortissimo freno idrodinamico dell'acqua.

Era solo una considerazione dovuta alla semplice constatazione che l'asta di metallo che è comunque sempre materiale omogeneo per densità della lega adoperata ha obbligatoriamente il baricentro posto nel suo bel mezzo. Invece il punto di applicazione dell'impulso di lancio avviene all'estremità posteriore mentre la resistenza all'avanzamento è un vettore applicato in vers contrario sempre esattamente in punta subito dietro l'ogiva. I momenti torcenti che si generano sono almeno 2 sono inevitabili e causano l'oscillazione apparente del baricentro che è ben visibile nel lancio del giavellotto, tanto per fare un esempio. Un' oscillazione smorzata descrivibile come una cardanica del 4° grado o superiore che effettivamente ruba parte dell'energia d'impulso ma con cui bisogna pur convivere perchè il mondo è fatto così con le sue leggi... :lol: l' importante credo sia nel fatto ricercato dal costruttore che la traiettoria dell' ogiva sia la più rettilinea possibile mettendo in conto che le oscillazioni dell'asta comunque rubano qualcosa alla gittata rettilinea massima teorica. E a questo calcolo bisogna aggiungere anche la piccola resistenza all' avanzamento che comunque viene opposta asimmetricamente dalla sagola di vincolo: quando si dipana anche la sagola ruba parte dell' energia all' impulso dell' asta e l'unico dispositivo che alla fine paga il conto del ristorante a tutti gli altri è sempre e solo il carico dell' elastico e/o la compressione del pistone.

L'elastico è come il buon Gesù: il poveretto paga per tutti :lol:

 

 

Giuro che non ho capito! Siccome sono uno curioso ti chiederei se, in definitiva, secondo te è meglio che l'asta sia più flessibile o più rigida? E perché?

 

L'elastico paga il conto finché si contrae poi il conto lo paga l'asta... o sbaglio?

 

Ciao :bye:

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Ciao a tutti.

Quella che vi pongo potrebbe essere una domanda fatta e rifatta chissà quante volte, ma anche fra gli articoli di AM non sono riuscito a trovare granchè in merito ed una risposta del tutto esaustiva.

 

Cosa cambia in rapporto al diametro delle aste ( in particolare delle thaitiane ) ?

Scegliendo un diametro maggiore o inferiore, quali ed in che modo mutano le prestazioni del tiro ?

 

Grazie in anticipo a tutti ed a chi saprà essermi di aiuto.

tolto velocità d'uscita e potenza d'impatto,si tiene conto anche dello sforzo necessario a caricare un arbalete con asta di alto spessore,sopratutto nelle misure più lunghe:perchè venga sparata a una velocità tale da non permettere ai pesci di scansarla e di trapassarli,occorrerebbero elastici potenti e tirati,che non tutti sono in grado di caricare :(

 

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Ciao a tutti.

Quella che vi pongo potrebbe essere una domanda fatta e rifatta chissà quante volte, ma anche fra gli articoli di AM non sono riuscito a trovare granchè in merito ed una risposta del tutto esaustiva.

 

Cosa cambia in rapporto al diametro delle aste ( in particolare delle thaitiane ) ?

Scegliendo un diametro maggiore o inferiore, quali ed in che modo mutano le prestazioni del tiro ?

 

Grazie in anticipo a tutti ed a chi saprà essermi di aiuto.

tolto velocità d'uscita e potenza d'impatto,si tiene conto anche dello sforzo necessario a caricare un arbalete con asta di alto spessore,sopratutto nelle misure più lunghe:perchè venga sparata a una velocità tale da non permettere ai pesci di scansarla e di trapassarli,occorrerebbero elastici potenti e tirati,che non tutti sono in grado di caricare :( .

 

Ciao Ciapuzzo

 

i fattori di allungamento normalmente impiegati per la realizzazione delle gomme vanno da 2,8 a 4,0, quelli più impiegati spaziano da 3,0 a 3,6; una gomma da 19 foro 3 tagliata a fattore 3,5, stando ai calcoli presentati in questa arba-pillola

http://www.arbalogica.net/ita/arbapillola_3.htm

comportano un carico in kg pari a 69/70 che, al netto delle dispersioni....ne rendono al sistema 62/63.

 

con le aste a 3 perni, oggi in commercio, quindi con la relativa possibilità di frazionare lo sforzo......grossi problemi di caricamento non dovrabbero esserci, certamente non per un fisicaccio come il tuo :clover:

Questo se si parla di gomme singole ! nessuno, se non la massa del tuo fusto, ti vieterà comunque di sparare un asta pesante utilizzando due gomme lente e facilmente armabili anzichè una sola grossa e tirata.

Modificato da Andrea Zani
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Mi spiego meglio. Hai mai visto il lancio del giavellotto alle olimpiadi? Nel lancio del giavellotto si cerca la gittata massima a scapito della precisione di tiro, quindi è un esempio abbastanza calzante anche se il lanciere (si dice così? Boh..) la spinta (impulso) la applica al giavellotto in corrispondenza del baricentro e non in coda come fà la balestra e quindi il braccio della leva è la metà rispetto alla balestra, ma poco importa. Che fà il giavellotto durante il volo? Si dimena come una biscia e si flette in seni e coseni sottesi tra ogiva e coda con ampiezza massima che si smorza lentamente in oscillazioni della stessa durata ma sempre più piccole. Questo tipo di forza elastica viene descritta come "cardanica del 4° grado" nel piano Cartesiano perchè il buon Gerolamo Cardano, stolido assassino, gran puttaniere ed emerito baro di mestiere era tra le altre cose riprovevoli anche un geniale matematico e per primo scoprì il metodo per estrarre le radici reali delle equazioni polinomiali con esponenti di 3° e 4° grado: esattamente la famiglia di equazioni che descrive le oscillazioni smorzate delle molle, degli ammortizzatori per auto, delle ali degli aeroplani e anche delle aste metalliche compresse da un impulso violento come il giavellotto (..ma è metallico?) o l'asta dell' arbalete. Nella canna da pesca questa stessa forza elastica viene sfruttata per amplificare a dismisura il movimento del polso e un piccolo sforzo genera una violenta frustata che consente di gettare l'amo a decine di metri di distanza. Nell'asta questo effetto "parassita" invece non è voluto tanto quanto non è eliminabile quindi la risposta alla tua domanda è semplice: l' asta non è mai totalmente rigida quindi bisogna scegliere il migliore compromesso accettabile tra precisione e gittata: se flette molto l'asta và più lontano ma diventa imprecisa invece se flette troppo poco và meno lontano ma è più precisa. Se devi bucare la pelle della verdesca meglio l' asta flessibile ma se vai per occhiate e triglie allora meglio l'asta più rigida. Altra considerazione non ovvia: il peso dell' asta aumenta la forza d'impatto molto meno della velocità dell'asta stessa e se aumenti la massa del 5% l'impatto sarà più violento del 5% ma se aumenti la velocità del 5% l'mpatto sarà più violento addirittura del 25% :rolleyes: .. E = 0.5* m* v*v joules non perdona :lol: ..vige la legge del quadrato.

Il conto della spesa a ben vedere lo paghi sempre tu che tendi l'elastico. L'elastico lo cede all'asta e l'asta paga dazio parte alla resistenza d'avanzamento nell' acqua e fenomeni correlati, parte alla gravità, parte al trascinamento della sagola, parte alla cardanica di cui sopra e quello che rimane se ne và in traiettoria pressochè rettilinea. Quello che resta è energia d'impatto, quello che ti serve per davvero. :rolleyes:

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