> Selettive 2007 - Pagina 7 - Pesca in Apnea - AM FORUMS Vai al contenuto

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Concordo con quanto asserito da Gianfranco sul rapporto agonismo/giovani.

E cioè, sintetizzando, parlando di agonismo vero, le gare individuali, così come vengono svolte a livello internazionale, necessitano dell'assistenza del barcaiolo (qualificato) nel rapporto 1/1.

 

Per i meno esperti vanno benissimo, all'inizio e a livello promozionale, le gare a coppie con un fucile.

 

Altrimenti rinunciamo alle gare individuali a tutti i livelli. Quanti agonisti sono disposti a pagare questo prezzo?

 

Un bombolaro su ogni gommone, gente con la maglietta bianca che assiste l'atleta (e chi assiste lui?), eliminazione della cernia, della pesca profonda, degli spostamenti,........ mi sembrano soluzioni poco praticabili e che spesso vengono utilizzate per alimentare solo polemiche.

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Ospite Gianfranco Ciavarella

Voglio dire che il tentativo di fare gare meno costose era un tentativo che aveva una sua dignità, cercava di avvicinare i ragazzi alle gare senza costringerli ad acquistare un gommone.

Bene, una caratteristica delle persone intelligenti è quella di rendersi conto che non è praticabile e non concilia la semplice accessibilità con la sicurezza. PUNTO !

 

Ora che si prenda atto di ciò nell'interesse di tutto il movimento.

 

Vedete se ci fossero gare a coppie con un solo fucile e fosse necessario stare in acqua con un ragazziono per avviarlo alle gare anche io mi renderei disponibile, sarebbe un bel gioco divertente e sicuro.

Naturalmente lo farei per prendere a pesci in faccia Mariano Satta che legge e non commenta!!!!!

 

He he he he credo che tanti vecchietti, potrebbero fare queste manifestazioni NON agonistiche aperte che ridonino slancio e goliardia.

 

Ciao da :jrgian:

Modificato da Gianfranco Ciavarella
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Voglio dire che il tentativo di fare gare meno costose era un tentativo che aveva una sua dignità, cercava di avvicinare i ragazzi alle gare senza costringerli ad acquistare un gommone.

Bene, una caratteristica delle persone intelligenti è quella di rendersi conto che non è praticabile e non concilia la semplice accessibilità con la sicurezza. PUNTO !

 

Ciao da :jrgian:

 

mi hai tolto le parole di bocca brutto Vecchiaccio :laughing::devil:

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Ospite Gianfranco Ciavarella

Sai qual'è la cosa più assurda?

E' che ho scritto cose solo ovvie!

:frustry::blink::P

 

Sarà SOLO tre/quattro anni che le scriviamo Giorgio?????

 

Mah!!??? :blink::wacko::frustry:

Modificato da Gianfranco Ciavarella
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Ospite raybumbummancini

ancora nn ho ben capito dov e' la sicurezza con la formula 2 atleti + un barcaiolo,e in questo caso che responsabilita' hanno i barcaioli?perche' qua si parla di trovare i bombolari,ma un barcaiolo con la responsabilita' di essere preso come capro espiatorio in caso di incidente lo si trova??.o sto sbgliando qualcosa :bye:

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ancora nn ho ben capito dov e' la sicurezza con la formula 2 atleti + un barcaiolo,e in questo caso  che responsabilita' hanno i barcaioli?perche' qua si parla di trovare i bombolari,ma un barcaiolo con la responsabilita' di essere preso come capro espiatorio in caso di incidente lo si trova??.o sto sbgliando qualcosa :bye:

 

Questo è un aspetto molto importante.

Spesso si tende a non parlarne, ma il barcaiolo si assume grosse responsabilità morali, civili e penali.

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Con alcuni amici del circolo partecipiamo alle selettive solo per divertimento e spirito di aggregazione , ritenendole divertenti e anche utili .

Io sono sicuramente fra quelli che non passeranno mai e pertanto anche a livello di regolamenti prendo ciò che viene con filosofia , ma anche per me che sono l' ultimo della categoria appare evidente che i sub di soccorso non portino niente in termini di sicurezza mentre ben venga il più alto numero possibile di barche di assistenza per non stare, come mi accade praticamente sempre, tutta la gara senza vedere quasi nessuno .

Non mi sentirei però di far portare al mio barcaiolo la maschera e le pinne , perche nel caso di incidente ( sto scrivendo solo con la mano destra mentre la sinistra è a pelle sui co***oni ) dovrebbe venire a prendermi senza praticamente preparare il tuffo con dentro di se tutta l 'agitazione del mondo magari senza muta in fredde e torbe acque primaverili .

Gli amici con cui condivido questa passione sono gli stessi con cui sono cresciuto , e non voglio certo che paghino un mio errore.

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Difficile, molto difficile ceare sicurezza oggettiva in un'attività che vede principalmente rischi soggettivi, l'unica vera strada sarebbe quella di creare sicurezza soggettiva ma è strada molto difficile e avversa: per poterlo fare bisognerebbe apportare tante e tali variazioni al modo attuale di fare agonismo nella pesca in apnea che apparirebbe uno snaturamento della stessa.

 

Uno dei punti fondamentali è sicuramente l'assistenza 1 a 1 e detta assistenza dev'essere fatta in acqua (compagno non competitivo, specializzato nell'assistenza in acqua e nelle manovre di soccorso e rianimazione), il barcaiolo può solo, e deve, fare il barcaiolo. Poi bisognerebbe categoricamente limitare ai 10/15m le profondità operative che, sebbene non uniche, indubbiamente determinano maggiori rischi e, comunque, rendono più difficile l'intervento il caso di problemi sul fondo (vedi il caso dell'incastro in una buco). Le competizioni dovrebbero annullarsi ogni qualvolta la visibilità sia tale da non permettere all'assistente di vedere il compagno dalla superficie (l'alternativa sarebbe la sagolatura costante dell'atleta in gara, ma questo potrebbe essere di suo un fattore di rischio). Riduzione dei tempi di gara a 3/4 ore (per ridurre l'affaticamento nell'atleta e le distrazioni nell'assistente), eventualmente facendo disputare le gare in due manche a distanza di diverse ore l'una dall'altra. E via dicendo.

 

Riguardo alla responsabilità giuridica, mediando da quanto avviene ormai da diversi anni in alpinismo, rammento che la stessa esiste al di sopra di ogni specifica attribuzione o specifico ruolo: anche due compagni che vanno a pesca per i fatti loro sono solidalmente responsabili l'uno per l'altro, poi se uno ha qualche titolo specifico che ne comprova una maggiore "abilità", la sua responsabilità non è che cresce ma diventa più "provabile" e quindi le sue azioni devono essere più corrette e preventive possibili, si viene indagati per negligenza, colpa o dolo (quest'ultimo si presume possa essere scartato a priori).

 

So che ambedue i discorsi sono solo abbozzati e forse anche non perfettamente comprensibili, ma devo andare a scuola e non ho tempo di verificarli e chiarirli, d'altra parte volevo solo dare degli spunti di discussione, non ho pretese risolutive, che vedo assai difficili: da una parte si tende più a pararsi il culo che a risolvere, dall'altra si pensa più al proprio agonismo che alla propria (e altrui) sicurezza!

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Ospite Piscitelli
per notizie da me ricevute non ancora in via ufficiale e quindi facilmente smentibili ho sapute che facendo preventiva domanda si potrebbe richiedere l'assistenza da parte delle forze dell'ordine che potrebbero mettere a dispozione i loro corpi di sommozzatori.

comunque non saprei ancora dirvi come ci si debba muovere per fare la suddetta richiesta.

La dritta mi è stata data da un mio compagno di circolo che fà parte delle forze dell'ordine e sta cercando notizie + precise visto che anche lui è agonista e insieme organizziamo le gare x il nostro circolo.

 

 

:thumbup: complimenti per il sito ''sestri levante'' :bye:

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Difficile, molto difficile ceare sicurezza oggettiva in un'attività che vede principalmente rischi soggettivi, l'unica vera strada sarebbe quella di creare sicurezza soggettiva ma è strada molto difficile e avversa: per poterlo fare bisognerebbe apportare tante e tali variazioni al modo attuale di fare agonismo nella pesca in apnea che apparirebbe uno snaturamento della stessa.

 

La domanda è vogliamo snaturare la pesca in apnea?

Sono state già apportate molte modifiche forse troppe prima per una questione di immagine,ora per la sicurezza la gente muore purtroppo anche al di fuori delle gare anzi muore decisamente di più ,non fosse altro per il numero di appassionati che fanno questo sport in maniere non agonistica.

 

Uno dei punti fondamentali è sicuramente l'assistenza 1 a 1 e detta assistenza dev'essere fatta in acqua (compagno non competitivo, specializzato nell'assistenza in acqua e nelle manovre di soccorso e rianimazione), il barcaiolo può solo, e deve, fare il barcaiolo. Poi bisognerebbe categoricamente limitare ai 10/15m le profondità operative che, sebbene non uniche, indubbiamente determinano maggiori rischi e, comunque, rendono più difficile l'intervento il caso di problemi sul fondo (vedi il caso dell'incastro in una buco). Le competizioni dovrebbero annullarsi ogni qualvolta la visibilità sia tale da non permettere all'assistente di vedere il compagno dalla superficie (l'alternativa sarebbe la sagolatura costante dell'atleta in gara, ma questo potrebbe essere di suo un fattore di rischio). Riduzione dei tempi di gara a 3/4 ore (per ridurre l'affaticamento nell'atleta e le distrazioni nell'assistente), eventualmente facendo disputare le gare in due manche a distanza di diverse ore l'una dall'altra. E via dicendo.

 

L'unica cosa che mi sento di avvallare è l'assistenza di un compagno in acqua ,le altre cose cambierebbero a tal punto la pesca in apnea da renderal un altra cosa,a questo punto meglio sparare con fucili laser ai pesci robot in piscina....

Riguardo alla responsabilità giuridica, mediando da quanto avviene ormai da diversi anni in alpinismo, rammento che la stessa esiste al di sopra di ogni specifica attribuzione o specifico ruolo: anche due compagni che vanno a pesca per i fatti loro sono solidalmente responsabili l'uno per l'altro, poi se uno ha qualche titolo specifico che ne comprova una maggiore "abilità", la sua responsabilità non è che cresce ma diventa più "provabile" e quindi le sue azioni devono essere più corrette e preventive possibili, si viene indagati per negligenza, colpa o dolo (quest'ultimo si presume possa essere scartato a priori).

In in italia la certezza della legge è un utopia..ci sono istruttori sub  che sono usciti indenni da omicidi colposi dovuti a negligenza...solo perche avevano un avvocato con le PALLE, quindi il discorso mi sembra del tutto teorico

 

So che ambedue i discorsi sono solo abbozzati e forse anche non perfettamente comprensibili, ma devo andare a scuola e non ho tempo di verificarli e chiarirli, d'altra parte volevo solo dare degli spunti di discussione, non ho pretese risolutive, che vedo assai difficili: da una parte si tende più a pararsi il culo che a risolvere, dall'altra si pensa più al proprio agonismo che alla propria (e altrui) sicurezza!

Ci sarebbe di che filosofeggiare riguardo lo sport e la sicurezza...la realtà è uno sport sicuro al 100% non esiste e se si guardano le statistiche assicurative gli sport subaquei sono i più sicuri in assoluto e quelli che provocano meno morti in relazione al numero di praticanti.

Modificato da bblood
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Ho letto tutti i post.

Si parla molto dei nuovi regolamenti ( chi pro e chi contro ).

Io penso che dato un insieme di regole vince chi le interpreta meglio. La fortuna ( come dappertutto ) esiste una volta...alla lunga però si distribuisce equamente.

Questo ovviamente non significa che chi vince le gare sia un bravo pescasub....e viceversa! Mi sembra che troppo spesso si confondano le 2 cose!

Le gare si vincono più che altro con la pesca in tana...ma i pesci si prendono in tanti altri modi! Ci sarebbero molte considerazioni da fare! La bravura non c'è solo quando sei in acqua....ma anche prima , quando scegli dove e quando andarci!

 

Diverso è invece il problema della sicurezza!

Mi sembra ovvio che le modifiche apportate non servano molto se non a mettere in difficoltà gli organizzatori! Se così non fosse la soluzione potrebbe essere semplice!

 

La FIPSAS dia disposizioni affinchè i loro tesserati debbano ( magari per mantenere validi i loro brevetti ) fare da assistenza ad almeno una gara di pesca in apnea all'anno!

Sarebbe un modo per far capire chiaramente che non si vuole intralciare...ma migliorare!

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Attenzione a fare affidamento esclusivo sulle forze dell'ordine: in occasione del campionato italiano società 2005 i Vigili del Fuoco avevano assicurato la loro presenza "salvo emergenze". L'emergenza si è verificata et voilà, il giorno della gara, senza alcun avviso, i vigili del Fuoco non si sono presentati.

 

Joefox

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Ospite Gianfranco Ciavarella

Se le regole fossero applicate seriamente e con assoluta severità punite tutte le trasgressioni dei soliti furbacchini che s'inventano sempre nuovi alibi per non rispettarle non ci sarebbe bisogno di alcun assistente in acqua.

Basterebbe essere SEMPRE attaccati al pallone, S E M P R E !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

Un giudice non dovrebbe mai sentire ragione neanche dai più grandi campioni e se trovati non legati dovrebbe squalificarli IMMEDIATAMENTE, invitandoli a tornare in porto. Chiusa la manifestazione per lo scemo!

 

Naturalmente sentiremo le scuse del c@**o sul pallone che s'impiccia e menate del cavolo simili.

Tolleranza ZERO!

 

La sicurezza o la si fa o no e a chi non piace così, ...... quella è la porta!

 

:bye::bye::bye::bye:

 

In questo modo un barcaiolo fa solo il barcaiolo senza complicare troppo le cose e senza neanche cairace di peso organizzativo e di responsabilità i terzi che aiutano la riuscita delle gare.

In questa maniera non ci sarebbe bisogno di avere Un campione per seguirmi nelle gare ma basterebbe anche un semplice ma sveglio barcaiolo!!!!!!!!!!!!!!!!

 

E DDDDDDDDDDDDDDdaii, non facciamo le cose troppo difficili!

 

:bye: da :jrgian:

Modificato da Gianfranco Ciavarella
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Gianfranco hai perfettamente ragione, ma lavorare sul soggettivo è sempre molto, molto difficile, spesso impossibile.

 

I giudici non possono arrivare dappertutto e i soliti furbi farebbero a gara per fregarli!

 

Come detto nel mio precedente intervento, che altro non voleva dimostrare questo: la vedo dura, molto dura, arrivare ad una soluzione efficace, efficiente, applicabile a tutti e in ogni condizione.

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