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La chermesse delle boiate!


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Il fatto che la categoria dei ricercatori veda persone serie convivere con millantatori e cialtroni mi pare lo specchio dell'italietta squallida che sta sprofondando nei suoi stessi escrementi, e quindi non si dovrebbe nemmeno perdere tempo a ribadirlo...il vero problema dell'Italia è che quasi sistematicamente i soldi e i progetti vengono drenati sempre nella stessa direzione, cioè quella dei parassiti incistati nel sistema che ormai divorano le pochissime risorse a disposizione della ricerca.

 

In campo AMP si deve partire dal "peccato originale".

Le AMP italiane sono nate sotto la pressione di clientele enormi e di bacini di malaburocrazia locale, popolata dalla feccia politica; tutti i cespugli e le merde del sottobosco politico che cercano di sfruttare a loro esclusivo vantaggio( e dei loro servi-amici-sodali-compari-elettori privilegiatireferenti occulti)somme messe ingenuamente a disposizione dallo stato e dall'europa con lo scopo di salvaguardare l'ambiente.

Partendo dal fatto che tali cialtroni con tesserino siano assolutamente fuori da ogni capacità di comprensione delle problematiche ambientali e marine, si è partiti col piede sbagliato dando alle AMP la valenza di mezzi atti a promuovere principalmente lo "sviluppo socio-economico" della zona XY.

La salvaguardia ambientale è stato solo il grimaldello istituzionale e legale per arraffare i primi soldi e mettere in moto la macchina oscena.

Poi , dopo poco tempo, si è gettata la maschera quando ci si è resi conto che una vera tutela dell'ambiente marino e delle coste avrebbe causato il crollo delle sole economie locali esistenti:

 

Il mattone selvaggio e la pesca professionale cieca e ottusa praticata dalla categoria più disgraziata, ignorante e incravattata dell'universo.

 

Partendo da questi peccati originali, mirando solo a conseguire il vantaggio economico personale e parentale( nomine nei pochi posti dirigenziali delle AMP, con il fiorire di notissimi arrampicatori sociali, leccaculi universitari e portascroto dei grandi baroni e dei politici referenti in loco), a favorire enti di dubbia fama e in cerca di cadaveri da spolpare, favorire con le briciole alcuni influenti "imprenditori turistici" che avevano partecipato al piano di lottizzazione e organizzazione della truffa, si è arrivati al mostro ecocompatibile delle AMP.

 

-Riserve di pesca professionale indiscriminata per i pescatori prof, messi quindi a tacere facendogli saccheggiare il mare di cui si ha tanta pena.

 

-Isituire una serie di assurdi e anacronistici divieti tanto per fare vedere che la salvaguardia ambientale è salva.

 

-Individuazione delle categorie più deboli e/o meno interessate a questa politica: ed ecco saltare fuori l'uomo nero con la muta, vittima sacrificabile sull'altare dell'ecologismo di maniera e salottiero alla Tozzi e alla Pratesi...WWF Italia....etc.

Ma per convincere il pubblico idiota e ignorante che la mossa era quella giusta serviva la complicità di "scienziati" a prova di sputtanamento pubblico.

Ed ecco , pescando dalla cantina degli orrori delle università controllate dai baroni/ politicamente corretti e accettati che avevano tutti gli interessi per pescare nel pentolone della sbobba protezionista( purchè si mangi, sarebbero disposti a vendere anche le vecchie madri paralitiche), dagli enti di protezione ambientale accettati dalle forze politiche come affidabili( inutile fare i nomi, tanto li conosciamo tutti), dai gabinetti delle province , dai sottoscala dei comuni e degli assessorati all'ambiente, spuntare l'esercito dei paladini del mare, dei superesperti protezionisti e ambientalisti, dei biologi marini infallibili che hanno spiegato per filo e per segno come e perchè il pescatore subacqueo dovesse essere sbattuto in prima pagina come il mostro ammazzapesci.

 

Per fare questo, ci si è serviti del sistema più stupido e ignobile( culturalmente parlando) che si possa immaginare:

 

Il principio di precauzione.

 

Basta che un certo numero di idioti , totalmente a digiuno delle vere cause del depauperamento ittico o colpevolmente ignoranti,proclamino che la pesca sub è pericolosa per le specie ittiche....ma siccome non possono portare a suffragio nessuna prova scientifica reale, allora si dichiara che, precauzionalmente i sub devono essere comunque considerati responsabili , sino a che degli studi seri non provino il contrario.

Siccome gli studi seri, in teoria, li dovrebbero fare personaggi come loro, ecco spiegato il motivo della nostra espulsione "sine die" da ogni AMP del regno di Pulicenella.

Avendo l'accortezza di fare da cassa di risonanza per questi deliri culturali antiscientifici tramite i mezzi di informazione , stampa e tv su tutti, con la compiacente partecipazione di chi questi mezzi detiene o sfrutta, e avendo altresì l'ulteriore accortezza di cancellare dal pubblico dibattito tutte le voci dissonanti e oneste, ecco creata nel corso di pazienti anni di addestramento una verità assoluta e incontestabile.

 

Gli Italiani , mi spiace dirlo, sono talmente lobotomizzati e mediocri, impegnati a nutrirsi di merda mediatica per ben altre cose, che bevono come alcolizzati cronici ogni cosa che passi attraverso il tubo catodico.

Magari veicolati da veri e propri guru del pensiero unanimamente considerati affidabili e onesti.

 

Il resto viene da sè.

 

Se un Comune costiero, disastrato dal malgoverno di bande di grassatori al soldo del partito del mattone e della speculazione edilizia, impotenti nella loro ignoranza e incapacità amministrativa, vede piovere soldi e posti sicuri per amici e sodali , si butterà a corpo morto in questa avventura.

 

E chissenefrega se fra 10 anni qualcuno oserà osservare che il mare sta morendo di sovrapesca, di inquinamento delle spiagge, di sversamenti non controllati, di speculazione edilizia su coste teoricamente soggette a protezione marcata, flagellato da tonnellate di cemento abusivo, con il crollo delle presenze turistiche e del famoso sviluppo socioeconomico....

 

Si dà la colpa alla crisi economica mondiale e si tira avanti ancora qualche anno, giusto in tempo per arraffare gli ultimi spiccioli prima di una onorata pensione godendosi i frutti di tanto duro lavoro fatto per l'ambiente e per la comunità.

 

Questo è quanto accaduto, con piccolissime e insignificanti varianti , nelle AMP di cui sono a conoscenza nella mia regione sfortunata.

Inutile dire che ci sarà moltissima gente che potrebbe ribattere che invece la loro esperienza è esattamente opposta.

Beati loro.

 

Io mi consolo pensando che il vantaggio di essere sardo è sopratutto quello di avere la Corsica e le leggi francesi a un tiro di schippo da casa mia.

Quando non ne posso proprio più e sto per esplodere, mi faccio la traversata e mi godo il mare mediterraneo che in sardegna esisteva 30 anni fa.

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Miglior contributo in questa discussione

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Gianni sei un grande!!!!!!!!!!

Noi continuiamo ad ignorare che solamente copiare il sistema francese sarebbe la soluzione più giusta ed adeguata per tutti, pescatori, turisti, popolazioni locali interessate direttamente al bacino economico ecc ecc!! zone piccole, controllabili, ristrette per tutti (abitanti e non), ma sopratutto che ruotino!!

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Vedo che il clima si è acceso su fatti che definirei "filosofici".

 

Il fatto che la categoria dei ricercatori veda persone serie convivere con millantatori e cialtroni mi pare lo specchio dell'italietta squallida che sta sprofondando nei suoi stessi escrementi, e quindi non si dovrebbe nemmeno perdere tempo a ribadirlo...il vero problema dell'Italia è che quasi sistematicamente i soldi e i progetti vengono drenati sempre nella stessa direzione, cioè quella dei parassiti incistati nel sistema che ormai divorano le pochissime risorse a disposizione della ricerca.

 

In campo AMP si deve partire dal "peccato originale".

Io mi consolo pensando che il vantaggio di essere sardo è sopratutto quello di avere la Corsica e le leggi francesi a un tiro di schippo da casa mia.

Quando non ne posso proprio più e sto per esplodere, mi faccio la traversata e mi godo il mare mediterraneo che in sardegna esisteva 30 anni fa.

 

Bravo Gianni, bellissima spiegazione con la quale concordo pienamente (non l'ho quotata tutta per ragioni di spazio).

Per il resto invece noto con dispiacere come molti di noi pescasubbi sembrino più che altro interessati a polemizzare tra di loro con la speranza (vana) di imporsi l'uno sull'altro. Devo dirla tutta? La dico (poi magari mi prenderò anche io la mia buona dose di insulti): è la classica "guerra tra poveri".

Ciao

Pier

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Secondo mè però state discutendo della politica Italiana non delle AMP <_<

Come ho già detto a mio aviso le AMP sono positive se viste nell'ottica di salvaguardia dell'ambiente marino dalla crescente attività umana...e infatti penso che le AMP dovrebbero essere off-limits per tutti...è in Italia che qualunque progetto diventa un'occasione del politicante di turno per arraffare soldi...perciò non bisogna condannare le AMP e non bisogna mettere in dubbio che lasciare imperturbata dall'uomo una porzione di mare dia dei benefici alla stessa, bisogna condannare chi ci sguazza in queste cose e approfitta della buonafede della gente

 

Certo che se si permette ad un moto pesca di scorazzare per amp, ai trainisti di trucidare centinaia di chili di pesce a battuta l'amp diventa un trappola più che un rifugio...è il metodo sbagliato non il concetto!!

I pescasub non possono far danno quanto un peschereccio questo è sicuro...ma ai pesca sub è vietato pescare...è una bestialità ma scannandosi come i cani su un forum e attaccando chi crede in alcuni benefici delle amp che si risolve il problema...

 

che ne dite di una raccolta di firme da presentare alla federazione o a qualche altro ente competente chiedendo di modificare il regolamento delle amp, ma non chiedendo che ci possano andare anche i pescasub <_< , perche senò non abbiamo fatto niente tranne che un piagnisteo generale, piuttosto chiedendo l'adeguamento alle norme francesi che mi pare di capire siano buone...

se si farà un'azione ben motivata e argomentata (anche scientificamente) sono sicuro che non saranno solo i pescasub ad aderire ma anche gli amici sardi che sono rimasti "fot...ti" dai romani e tutta la gente che per l'uso improprio delle AMP si è vista negare qualcosa...è ambiziosa come cosa ma si potrebbe organizzare!!! ;)

 

E noi psub dobbiamo stare UNITI e sostenere la stessa idea altrimenti facciamo la fine della sinistra in Italia!!! :bye:

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Prima che mi vengano chieste cose che non posso sapere...

 

NON sono biologo marino, ne pescasub esperto, sono un dilettante che ama il mare che si incazza allo steso modo se vede un motopesca fare strascico o un subacqueo che esce dall'acqua con 200 ricci nel retino... :bye:

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altre brillanti idee?tipo castrarci legandoci le palle alla sagola dell'arbalete per poi ovviamente offrirle come nutrimento alle cernie?

è un sacrificio certo,ma non possono contionuare a mangiare uova sode!

 

come non detto, ciao a tutti e buona discussione....

andrea,forse non si è capito ma quì ci siamo rotti i cosidetti,di dirci che siamo migliori,che siamo piu' ecocompatibili,che non dobbiamo chiedere per noi ma per l'ambiente...e nel frattempo farci incul@re senza vaselina.

vogliamo fare una raccolta di firme,unirci per ottenere qualcosa?ok allora facciamo una colletta,ma per pagare un avvocato e presentare un ricorso contro le discriminazioni che ci colpiscono,aspettando nel frattempo che le varie amp dopo lo slancio iniziale di contributi a pioggia si spengano da sole,come stà accadendo a partire dalle più vecchie come istituzione,alla faccia di chi continua a decantare risultati esistenti solo nella loro fantasia,o in "pubblicazioni"che continuo a veder minacciato di ritrovarmi sbattute in faccia ma chissà perchè continuano a non saltar fuori :laughing:

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...nelle amp la pesca non è vietata solo ai sub...

A quali altri pescatori sportivi è vietata?

 

Domanda agli esperti: tre mesi dopo l'istituzione dell'AMP del Plemmirio, Enzo Incontro&Co sostenevano che il numero di cernie fosse triplicato...

Oggi chi s'è immerso da quelle parti parla di un paradiso di cernie, saraghi, corvine, dentici, ecc.

Mi spiegate come mai nelle zone limitrofe come Ognina di Siracusa et similia, i carnieri dei pescatori non sono migliorati rispetto al periodo precedente l'istituzione della suddetta AMP?

 

P.S.

E' di pochi giorni fa la notizia che a breve chiuderanno alla pesca in apnea il mare in cui sono nato e cresciuto, quello di Catania.

L'intenzione dell'amministrazione è quella di ampliare i confini dell'AMP Isole Ciclopi comprendendo Ognina a Sud e Stazzo a Nord.

Il fatto singolare è che i fautori di questa iniziativa vorrebbero querelare esponenti di gruppi ambientalisti che (ogni tanto fanno na cosa buona) denunciano il fatto che in piena zona A dell'AMP, l'acqua non sia balneabile a causa di sbocchi fognari ripresi più volte anche dalle telecamere di Striscia la Notizia.

Secondo i signori dell'amministrazione comunale di Acitrezza, infatti, l'acqua dell'AMP sarebbe in buona salute e quegli attacchi ingiustificati...

 

A CT , l'estate 2009 è stata la più povera di pesce mai vista, il mare ha ormai assunto una definitiva colorazione verde stagno, si nuota tra liquami e benzina, il traffico nautico è tale da rendere ogni pescata una roulette russa, tutta la costa è percorsa in lungo e in largo da km di reti che i professionisti si guardano bene dal segnalare ( classica bottiglia di plastica e via) e questo ovviamente non cambierà con l'ampliazione dei confini dell'AMP...

Gli sbocchi fognari non scompariranno come per magia, mezza bandierina blu non la metteranno mai neanche a pagarla in oro, il traffico nautico ,come sempre, sarà maggiore dell'anno precedente, la G.C. continuerà a dover vigilare in zona A a discapito di tutto il resto di costa, i pescatori professionisti (con le annesse e kilometriche reti non segnalate) continueranno ad essere specie protetta,padrona e distruttrice del mare, mentre i pesci continueranno ad abbondare nell'unico e solito posto di sempre, ossia nella zona A di riserva integrale ( nonostante il "lavoro dei bombolari notturni",pensa te...).

Lascio perdere i bombolari che pescano la notte sotto i faraglioni, per loro non cambierà niente dato che fuorilegge erano e fuorilegge resteranno...

W le AMP all'italiana -_-

Modificato da siccia
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...nelle amp la pesca non è vietata solo ai sub...

A quali altri pescatori sportivi è vietata?

 

Ciao siccia...parlavo della riserva integrale...e non sapevo cosa si potesse fare e cosa no in zona b e c....comunque per il resto ti dò ragione, anche io noto dalle mie parti reti non segnalate e pescatori di frodo notturni.....è tutto molto triste anche perchè in Sicilia abbiamo il mare più bello (senza offesa per il resto d'Italia) e vederlo saccheggiato e inquinato è ANGOSCIANTE!!! :(

 

Oh stai attento che se ti vedo sott'acqua ti sparo....poi mi faccio la pasta con il nero di SICCIA!!! :P

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alla faccia di chi continua a decantare risultati esistenti solo nella loro fantasia,o in "pubblicazioni"che continuo a veder minacciato di ritrovarmi sbattute in faccia ma chissà perchè continuano a non saltar fuori :laughing:

(...)alla faccia di chi continua a decantare risultati esistenti solo nella loro fantasia,o in "pubblicazioni"che continuo a veder minacciato di ritrovarmi sbattute in faccia ma chissà perchè continuano a non saltar fuori :laughing:

Eccoti servito con le pubblicazioni. L'elenco e' ovviamente parziale, visto che ho anche altro da fare nella mia giornata, e cosi' mi sono fermato solo fino alla lettera "D" per gli effetti su taglia o abbondanza. Poi ho messo qualche lavoro sullo spostamento dei pesci dalla riserva verso l'esterno ("spillover"). Non ho messo lavori sugli effetti a livello di comunita' bentoniche, che sono altrettanto importanti.

Mi spiace di prendere molto spazio, avrei potuto inviarti la lista in privato, ma visto che tu ed altri continuate a denigrare il lavoro e/o le competenze mie e di altri pubblicamente, posto qui questo semplice elenco di pubblicazioni sull'argomento "Effetti delle riserve sull'abbondanza e/o la taglia delle specie oggetto di pesca al di fuori della riserva" a beneficio di tutti.

Ho evitato di includere l'ampia tematica della gestione ecosistema delle risorse, entro la quale le varie tipologie di riserve e approcci di conservazione hanno ampio spazio.

Alcune di queste pubblicazioni le ho in pdf e potrei inviarle (le altre sono su carta), ma dubito seriamente che chi e' contro le riserve per partito preso sia interessato a leggerle.

Non c'e' nulla o quasi sulla dispersione di uova e larve, perche' e' un argomento talmente complesso e costoso da affrontare che finora non e' stato fatto molto in proposito. Dovrebbe partire un grosso studio finanziato dalla UE, del quale il mio Istituto farebbe parte. D'altra parte, sebbene il concetto ti sembri bizzarro, le uova e larve devono pur andare da qualche parte seguendo le correnti (a meno che non pensi che i saraghi di 10 cm che trovi nella zona XYZ siano figli dei saraghi di 25 cm che vivono nella stessa zona... perche' NON e' cosi!), e quindi se e' vero - come e' vero - che in zona A i pesci sono piu' abbondanti e piu' grossi e quindi producono piu' uova, vicino o lontano che sia queste uova devono pur andare a schiudere...

 

Alcala, A.C., G.R. Russ, A.P. Maypa and H.P. Calumpong, 2005. A long-term, spatially replicated experimental test of the effect of marine reserves on local fish yields. Can. J. Fish. Aquat. Sci., 62, 98-108.

 

Auster, P.J. and R.J. Malatesta, 1995. Assessing the role of non-extractive reserves for enhancing harvested populations in temperate and boreal marine systems. In: Shackell, N.L. and J.H.M. Willison, eds. Marine protected areas and sustainable fisheries. Wolfville, N.S., Canada: Science and Management of Protected Areas Association, 1995, 82-89.

 

Auster, P.J. and N.L. Shackell, 1997. Fishery reserves. in: Boreman J.G., Nakashima B.S., Wilson J.A. & Kendall R.L. (eds.), Northwest Atlantic groundfish: perspectives on a fishery collapse. American Fisheries Society, Bethesda, Maryland, 159-166.

 

Auster, P.J. and N.L. Shackell, 2000. Marine protected areas for the temperate and boreal northwest Atlantic: the potential for sustainable fisheries and conservation of biodiversity. Northeast. Natur., 7(4), 419-434.

 

Baskett, M.L., M. Yoklavich and M.S. Love, 2006. Predation, competition, and the recovery of overexploited fish stocks in marine reserves. Can. J. Fish. Aquat. Sci., 63, 1214-1229.

 

Bell, J.D., 1983. Effects of depth and marine reserve fishing restrictions on the structure of a rocky reef fish assemblage in the N/W Mediterranean Sea. J. Appl. Ecol., 20, 357-369.

 

Bennett, B.A. and C.G. Attwood, 1991. Evidence for recovery of a surf-zone fish assemblage following the establishment of a marine reserve on the southern coast of South Africa. Mar. Ecol. Prog. Ser., 75, 173-181.

 

Bennett, B.A. and C.G. Attwood, 1993. Shore-angling catches in the De Hoop Nature Reserve, South Africa, and further evidence for the protective value of marine reserves. S. Afr. J. mar. Sci., 13, 213-222.

 

Béné, C. and A. Tewfik, 2003. Biological evaluation of marine protected area: evidence of crowding effect on a protected population of queen conch in the Caribbean. P.S.Z.N.I: Mar. Ecol., 24(1), 45-58.

 

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Bohnsack, J.A., 1996. Maintenance and recovery of reef fishery productivity. In: C.M., P.N.V.C.R., ed. Reef fisheries. London: Chapman & Hall, 1996, 283-313.

 

Buxton, C.D. and M.J. Smale, 1989. Abundance and distribution patterns of three temperate marine reef fish (Teleostei: Sparidae) in exploited and unexploited areas off the southern Cape coast. J. Appl. Ecol., 26, 441-451.

 

Chapman, M.R. and D.L. Kramer, 1999. Gradients in coral reef fish density and size across the Barbados Marine Reserve boundary: effects of reserve protection and habitat characteristics. Mar. Ecol. Prog. Ser., 181, 81-96.

 

Chiappone, M., R. Sluka and K. Sullivan Sealey, 2000. Groupers (Pisces: Serranidae) in fished and protected areas of the Florida Keys, Bahamas and northern Caribbean. Mar. Ecol. Prog. Ser., 198, 261-272.

 

Chiappone, M. and K.M. Sullivan Sealey, 2000. Marine reserve design criteria and measures of success: lessons learned from the Exuma Cays Land and Sea Park, Bahamas. Bull. Mar. Sci., 66(3), 691-706.

 

Claudet, J., C.W. Osenberg, L. Benedetti Cecchi, P. Domenici, J.A. Garcia Charton, A. Perez Ruzafa, F. Badalamenti, J. Bayle Sempere, A. Brito, F. Bulleri, J.M. Culioli, M. Dimech, J.M. Falcon, I. Guala, M. Milazzo, J. Sanchez Meca, P.J. Somerfield, B. Stobart, F. Vandeperre, C. Valle and S. Planes, 2008. Marine reserves: size and age do matter. Ecol. Letters, 11, 481-489.

 

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Abesamis, R.A. and G.R. Russ, 2005. Density-dependent spillover from a marine reserve: long-term evidence. Ecol. Appl., 15(5), 1798-1812.

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alla faccia di chi continua a decantare risultati esistenti solo nella loro fantasia,o in "pubblicazioni"che continuo a veder minacciato di ritrovarmi sbattute in faccia ma chissà perchè continuano a non saltar fuori :laughing:

(...)alla faccia di chi continua a decantare risultati esistenti solo nella loro fantasia,o in "pubblicazioni"che continuo a veder minacciato di ritrovarmi sbattute in faccia ma chissà perchè continuano a non saltar fuori :laughing:

Eccoti servito con le pubblicazioni. L'elenco e' ovviamente parziale, visto che ho anche altro da fare nella mia giornata, e cosi' mi sono fermato solo fino alla lettera "D" per gli effetti su taglia o abbondanza. Poi ho messo qualche lavoro sullo spostamento dei pesci dalla riserva verso l'esterno ("spillover"). Non ho messo lavori sugli effetti a livello di comunita' bentoniche, che sono altrettanto importanti.

Mi spiace di prendere molto spazio, avrei potuto inviarti la lista in privato, ma visto che tu ed altri continuate a denigrare il lavoro e/o le competenze mie e di altri pubblicamente, posto qui questo semplice elenco di pubblicazioni sull'argomento "Effetti delle riserve sull'abbondanza e/o la taglia delle specie oggetto di pesca al di fuori della riserva" a beneficio di tutti.

Ho evitato di includere l'ampia tematica della gestione ecosistema delle risorse, entro la quale le varie tipologie di riserve e approcci di conservazione hanno ampio spazio.

Alcune di queste pubblicazioni le ho in pdf e potrei inviarle (le altre sono su carta), ma dubito seriamente che chi e' contro le riserve per partito preso sia interessato a leggerle.

Non c'e' nulla o quasi sulla dispersione di uova e larve, perche' e' un argomento talmente complesso e costoso da affrontare che finora non e' stato fatto molto in proposito. Dovrebbe partire un grosso studio finanziato dalla UE, del quale il mio Istituto farebbe parte. D'altra parte, sebbene il concetto ti sembri bizzarro, le uova e larve devono pur andare da qualche parte seguendo le correnti (a meno che non pensi che i saraghi di 10 cm che trovi nella zona XYZ siano figli dei saraghi di 25 cm che vivono nella stessa zona... perche' NON e' cosi!), e quindi se e' vero - come e' vero - che in zona A i pesci sono piu' abbondanti e piu' grossi e quindi producono piu' uova, vicino o lontano che sia queste uova devono pur andare a schiudere...

 

Alcala, A.C., G.R. Russ, A.P. Maypa and H.P. Calumpong, 2005. A long-term, spatially replicated experimental test of the effect of marine reserves on local fish yields. Can. J. Fish. Aquat. Sci., 62, 98-108.

 

Auster, P.J. and R.J. Malatesta, 1995. Assessing the role of non-extractive reserves for enhancing harvested populations in temperate and boreal marine systems. In: Shackell, N.L. and J.H.M. Willison, eds. Marine protected areas and sustainable fisheries. Wolfville, N.S., Canada: Science and Management of Protected Areas Association, 1995, 82-89.

 

Auster, P.J. and N.L. Shackell, 1997. Fishery reserves. in: Boreman J.G., Nakashima B.S., Wilson J.A. & Kendall R.L. (eds.), Northwest Atlantic groundfish: perspectives on a fishery collapse. American Fisheries Society, Bethesda, Maryland, 159-166.

 

Auster, P.J. and N.L. Shackell, 2000. Marine protected areas for the temperate and boreal northwest Atlantic: the potential for sustainable fisheries and conservation of biodiversity. Northeast. Natur., 7(4), 419-434.

 

Baskett, M.L., M. Yoklavich and M.S. Love, 2006. Predation, competition, and the recovery of overexploited fish stocks in marine reserves. Can. J. Fish. Aquat. Sci., 63, 1214-1229.

 

Bell, J.D., 1983. Effects of depth and marine reserve fishing restrictions on the structure of a rocky reef fish assemblage in the N/W Mediterranean Sea. J. Appl. Ecol., 20, 357-369.

 

Bennett, B.A. and C.G. Attwood, 1991. Evidence for recovery of a surf-zone fish assemblage following the establishment of a marine reserve on the southern coast of South Africa. Mar. Ecol. Prog. Ser., 75, 173-181.

 

Bennett, B.A. and C.G. Attwood, 1993. Shore-angling catches in the De Hoop Nature Reserve, South Africa, and further evidence for the protective value of marine reserves. S. Afr. J. mar. Sci., 13, 213-222.

 

Béné, C. and A. Tewfik, 2003. Biological evaluation of marine protected area: evidence of crowding effect on a protected population of queen conch in the Caribbean. P.S.Z.N.I: Mar. Ecol., 24(1), 45-58.

 

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quante di queste sono state fatte in mediterraneo e quante di queste ultime sono state fatte in amp nel territorio italiano?

e quante fra tutte quelle citate non sono finanziate dalle stesse amp oggetto dello studio,o dai ministeri che le hanno istituite?

così per curiosità,rispondi pure con calma ;)

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Non c'e' nulla o quasi sulla dispersione di uova e larve, perche' e' un argomento talmente complesso e costoso da affrontare che finora non e' stato fatto molto in proposito. Dovrebbe partire un grosso studio finanziato dalla UE, del quale il mio Istituto farebbe parte. D'altra parte, sebbene il concetto ti sembri bizzarro, le uova e larve devono pur andare da qualche parte seguendo le correnti (a meno che non pensi che i saraghi di 10 cm che trovi nella zona XYZ siano figli dei saraghi di 25 cm che vivono nella stessa zona... perche' NON e' cosi!), e quindi se e' vero - come e' vero - che in zona A i pesci sono piu' abbondanti e piu' grossi e quindi producono piu' uova, vicino o lontano che sia queste uova devono pur andare a schiudere...

:eek: non avevo messo a fuoco:vuoi dire che siamo quì a discutere di una cosa che in realtà è a livello di intuizione da parte di un pinco pallino del menga qualsiasi,in realtà devono ancora partire degli studi che da quello che scrivi Dovrebbe partire un grosso studio finanziato dalla UE, del quale il mio Istituto farebbe parte. e quali sono le tue opinioni al riguardo conosciute finora,possiamo già immaginare a quali risultati arriveranno????

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quante di queste sono state fatte in mediterraneo e quante di queste ultime sono state fatte in amp nel territorio italiano?

e quante fra tutte quelle citate non sono finanziate dalle stesse amp oggetto dello studio,o dai ministeri che le hanno istituite?

così per curiosità,rispondi pure con calma ;)

Che cavolo dici, ciappu'? La ricerca non la si fa perche' l'ente gestore vuole dimostrare che la riserva funziona, oppure perche' il Gruppo Pescasub XYZ vuole al contrario dimostrare che non funziona. E - checche' ne pensiate qui - nessun ricercatore serio si sputtana pubblicando dati non veri, e per me tutti i miei colleghi sono seri.

E gli effetti attesi e da verificare sono gli stessi in tutte le riserve del mondo. Il valore della ricerca (in senso lato) e' proprio quello di mostrare che il risultato ottenuto ha una applicabilita' generale. Percio' se in USA si fanno 50 studi l'anno che mostrano i benefici delle riserve, anche se in Mediterraneo se ne fanno 10, il risultato generale va considerato valido anche in Mediterraneo o nel Mar Giallo (e ovviamente chiunque faccia ricerca e' libero di andare a verificare le ipotesi contrarie). Questo e' il modo di procedere della Ricerca, ti piaccia o no. Vorra' dire che tutti i biologi marini al mondo sono volgari servitori della pesca professionale? Fai tu...

 

non avevo messo a fuoco:vuoi dire che siamo quì a discutere di una cosa che in realtà è a livello di intuizione da parte di un pinco pallino del menga qualsiasi,in realtà devono ancora partire degli studi che da quello che scrivi Dovrebbe partire un grosso studio finanziato dalla UE, del quale il mio Istituto farebbe parte. e quali sono le tue opinioni al riguardo conosciute finora,possiamo già immaginare a quali risultati arriveranno????

Ti ri-spiego come funziona: dei ricercatori (non un pinco pallino qualsiasi) sostengono un'idea (sulla base delle conoscenze biologiche ed ecologiche, non di un sogno fatto la notte prima), scrivono un progetto con un disegno di campionamento rigoroso, dopodiche' cercano i soldi per finanziarlo e concluderlo. Ti pare strano, pazzesco, assurdo? Tant'e', e' cosi' che funziona (ripeto: in tutto il mondo. Non sono stranezze dei ricercatori italiani). Il lavoro del ricercatore e' realizzare degli studi e pubblicarne i risultati: e' pagato per questo.

Ora mi spieghi cosa c'e' di tanto pazzesco nell'aspettarsi che le uova di Mamma Pesce si vadano a schiudere a 500 km di distanza??? Fior di studiosi con tanto di co***oni ritengono che sulla base di questo processo ecologico si possono progettare reti di riserve e gestire meglio le risorse. Per sapere con piu' precisione dove vanno a schiudersi si fa un bello studio come ti ho detto e si verifica l'ipotesi fatta. Immagino che quei tizi (non so chi fossero) della trasmissione televisiva abbiano fatto uno studio del genere. Quando lo pubblicheranno lo potro' leggere. La ricerca non si fa per compiacere qualcuno, ma per capire il funzionamento delle cose.

--Carlo

 

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e quindi veniamo al punto:

Delle AMP si salva solo la zona A che serve a fare ricerche e "salvare" solo i pesci residenti.

Tutto attorno imperversa la pesca professionale che fa manbassa di zone dove non c'è il ripopolamento se non quello minimo che viene dalla zona A (dove i pesci hanno capito che stanno al sicuro e li restano).

I pesci che nasceranno a 500km di distanza verranno pescati da altri pescatori professionisti.

 

Capisco gli sforzi dei ricercatori che studiano e a seguito ipotizzano, credo però che nel contesto italiano il loro lavoro sia fine a se stesso perchè chi dovrebbe beneficiare dei loro studi è evidentemente non solo disinteressato ma anche colluso con attività imprenditoriali di sfruttamento e non di protezione.

 

Mi raccomando:

Discussioni serene ;)

:bye:

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Alessandro, per quanto mi riguarda: piu' sereno di cosi'... ;)

 

e quindi veniamo al punto:

Delle AMP si salva solo la zona A che serve a fare ricerche e "salvare" solo i pesci residenti.

Beh, messa cosi' e' a dir poco riduttiva... Le zone A (o riserve integrali, o no-take zones...) servono in genere a conservare un ecosistema, di cui i pesci sono solo un piccolo anello. Talvolta le riserve integrali sono state istituite (credo mai in Italia finora) allo scopo specifico di far aumentare l'abbondanza di pesce per beneficiare la pesca professionale all'esterno. Eh gia', proprio cosi'... E' l'uso delle riserve a scopo di gestione della pesca, ed e' considerata dalla letteratura mondiale una delle vie principali di gestione ecosistemica delle risorse per il futuro, visto che i metodi tradizionali basati su modelli matematici rigidi non hanno funzionato granche'. Quindi, nella fattispecie di queste "fishery reserves": se prima tot professionisti pescavano 100 e dopo la riserva gli stessi pescano 200 (o anche solo 110...), l'obiettivo e' stato raggiunto. Idem se prima 80 pescatori pescavano 100 e ora 90 pescatori pescano sempre 100. E se pescano di piu' i professionisti, pescheranno di piu' anche gli sportivi.

E questo a prescindere dalla "via italiana alle riserve" (che non ho mai ne' condiviso ne' approvato). I processi ecologici alla base restano gli stessi. Il ricercatore studia e pubblica, i politici (eletti da qualcuno) decidono.

 

Tutto attorno imperversa la pesca professionale che fa manbassa di zone dove non c'è il ripopolamento se non quello minimo che viene dalla zona A (dove i pesci hanno capito che stanno al sicuro e li restano).

I pesci che nasceranno a 500km di distanza verranno pescati da altri pescatori professionisti.

Credo di avere risposto sopra. Quando faranno riserve destinate ai soli pescatori sportivi, ne beneficeranno solo questi ultimi... Negli USA hanno creato ampie zone di barriere sommerse di calcestruzzo per incrementare la pesca sportiva dalla barca (e quindi il turismo).

 

Capisco gli sforzi dei ricercatori che studiano e a seguito ipotizzano,

E, soprattutto, ri-studiano per verificare se le ipotesi erano corrette. ;)

 

credo però che nel contesto italiano il loro lavoro sia fine a se stesso perchè chi dovrebbe beneficiare dei loro studi è evidentemente non solo disinteressato ma anche colluso con attività imprenditoriali di sfruttamento e non di protezione.

Hai ragione. Ma spero che non crederai che, per questo, i ricercatori smettano di fare il loro mestiere... Quando si saranno scocciati di vedere cadere nel vuoto i loro studi cambieranno magari argomento: le migrazioni dei pesci, l'accoppiamento delle aragoste, la lunghezza del pisello degli squali... Finche' avranno (gia', fino a quando?) finanziamenti per produrre ricerca sugli argomenti di loro scelta, lo faranno. Quando ci diranno "o studiate tutti l'acquacoltura o vi tagliamo i fondi"... ne riparleremo :( .

Un piccolo aneddoto: il gruppo di ricerca di cui faccio parte ha studiato per alcuni anni l'effetto delle barriere artificiali costruite sui fondali di una certa zona, per capire se attirassero tanto pesce da favorire la pesca professionale locale. Sia dai nostri studi che dalle dichiarazioni dei pescatori, lo scopo NON e' stato raggiunto, e l'abbiamo ovviamente detto sia in convegni locali che nelle pubblicazioni. Ebbene, pensi che abbiano smesso di sprecare denaro e buttare massi di calcestruzzo in acqua? Manco per niente! Beh, per noi l'argomento e' concluso, abbiamo fornito i risultati e abbiamo studiato altre cose. E ti assicuro che avremmo fatto un po' di soldini sia come Istituto che singolarmente se fossimo stati piu' compiacenti...

Cio' non toglie che in altre zone caratterizzate da condizioni diverse le barriere artificiali possano essere efficaci.

--Carlo

Modificato da carlo_p
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quante di queste sono state fatte in mediterraneo e quante di queste ultime sono state fatte in amp nel territorio italiano?

e quante fra tutte quelle citate non sono finanziate dalle stesse amp oggetto dello studio,o dai ministeri che le hanno istituite?

così per curiosità,rispondi pure con calma ;)

Che cavolo dici, ciappu'? La ricerca non la si fa perche' l'ente gestore vuole dimostrare che la riserva funziona, oppure perche' il Gruppo Pescasub XYZ vuole al contrario dimostrare che non funziona. E - checche' ne pensiate qui - nessun ricercatore serio si sputtana pubblicando dati non veri, e per me tutti i miei colleghi sono seri.

E gli effetti attesi e da verificare sono gli stessi in tutte le riserve del mondo. Il valore della ricerca (in senso lato) e' proprio quello di mostrare che il risultato ottenuto ha una applicabilita' generale. Percio' se in USA si fanno 50 studi l'anno che mostrano i benefici delle riserve, anche se in Mediterraneo se ne fanno 10, il risultato generale va considerato valido anche in Mediterraneo o nel Mar Giallo (e ovviamente chiunque faccia ricerca e' libero di andare a verificare le ipotesi contrarie). Questo e' il modo di procedere della Ricerca, ti piaccia o no. Vorra' dire che tutti i biologi marini al mondo sono volgari servitori della pesca professionale? Fai tu...

 

non avevo messo a fuoco:vuoi dire che siamo quì a discutere di una cosa che in realtà è a livello di intuizione da parte di un pinco pallino del menga qualsiasi,in realtà devono ancora partire degli studi che da quello che scrivi Dovrebbe partire un grosso studio finanziato dalla UE, del quale il mio Istituto farebbe parte. e quali sono le tue opinioni al riguardo conosciute finora,possiamo già immaginare a quali risultati arriveranno????

Ti ri-spiego come funziona: dei ricercatori (non un pinco pallino qualsiasi) sostengono un'idea (sulla base delle conoscenze biologiche ed ecologiche, non di un sogno fatto la notte prima), scrivono un progetto con un disegno di campionamento rigoroso, dopodiche' cercano i soldi per finanziarlo e concluderlo. Ti pare strano, pazzesco, assurdo? Tant'e', e' cosi' che funziona (ripeto: in tutto il mondo. Non sono stranezze dei ricercatori italiani). Il lavoro del ricercatore e' realizzare degli studi e pubblicarne i risultati: e' pagato per questo.

Ora mi spieghi cosa c'e' di tanto pazzesco nell'aspettarsi che le uova di Mamma Pesce si vadano a schiudere a 500 km di distanza??? Fior di studiosi con tanto di co***oni ritengono che sulla base di questo processo ecologico si possono progettare reti di riserve e gestire meglio le risorse. Per sapere con piu' precisione dove vanno a schiudersi si fa un bello studio come ti ho detto e si verifica l'ipotesi fatta. Immagino che quei tizi (non so chi fossero) della trasmissione televisiva abbiano fatto uno studio del genere. Quando lo pubblicheranno lo potro' leggere. La ricerca non si fa per compiacere qualcuno, ma per capire il funzionamento delle cose.

--Carlo

ho capito benissimo,dei ricercatori sostengono un finanziamento e si inventano un idea per farselo dare,tipo che le uova risalgono la corrente per schiudersi a 500km di distanza.

in mezzo ci buttano un pò di ambientalismo,così non li si può criticare o si passa per vandali,e l'assegno è incassato.

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