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La chermesse delle boiate!


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Non c'è più pesce, solo che prima stava più fondo. Bastava scendere oltre i 25 per vederlo coi propri occhi e lo spettacolo non era molto diverso da quello che oggi si vede a 15 metri.

Spostamento<>Accrescimento, per questo credo nella malafede della categoria o, in qualche raro caso, in un insufficiente afflusso di sangue alla corteccia, o ancora che gli insufficienti mezzi a vostra disposizione non vi mettano in condizione di fare delle ricerche accurate e che quindi queste si tengano sul "superficiale andante".

Fintanto che ci sono persone che vanno blaterando il successo delle AMP in termini di accrescimento di stock, e considerato che solo i pescasub ne sono stati tenuti lontani, passa in maniera neanche tanto velata che i pescasub fossero la vera causa del depauperamento. Invece l'unico impatto che può avere un esercito di pescasub è quello di modificare il comportamento dei pesci, facendoli "affondare" sempre di più. Quindi state solo distraendo, ingannando e facendo temporeggiare chi dovrebbe muovere il culo OGGI, per prendere vere misure di protezione. Che ci siano anche dei pescasub che avvallino e assecondino questa finzione ambientalista, è quantomeno disdicevole.

 

Ciao Salsedine

se facessi un giretto ad Ustica vedresti pesce da 0 a 40m sia in apnea che con le bombole...quando mio padre pescava negli stessi posti di pesce non ne girava poi così tanto....neanche profondo! E Ustica a quanto si dice è una riserva allo "sbando"...Lasciando da parte l'incompetenza degli organismi preposti alla gestione delle aree e il ridotto budget destinato alla ricerca, non vedo nulla di disdicevole a considerare una AMP un polmone per il nostro mare. Attenzione io odio la parchizzazione selvaggia tipica volontà degli ecologisti...io ho una formazione (e mi sto formando) da ecologo (che è ben diverso!!) e non ci vedo nulla di incompatibile con la mia passione di pescatore in apnea!!

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quindi in un amp prima della sua istituzione non ci sei mai stato,e quei 4 pesci che ci sono oggi ti fanno gridare al miracolo,ma non sei in grado di citarmi UN divieto tra i tanti del regolamento dell'amp che abbia permesso questo miracolo.

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Conosco molto bene Capo Gallo che frequento da molto tempo prima dell'istituzione...2002 se non sbaglio.

Comunque il divieto assoluto di pesca e di immersione nelle zone A "di riserva integrale"....più che miracolo semplice sviluppo di un ecosistema poco impattato dall'uomo.

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Conosco molto bene Capo Gallo che frequento da molto tempo prima dell'istituzione...2002 se non sbaglio.

Comunque il divieto assoluto di pesca e di immersione nelle zone A "di riserva integrale"....più che miracolo semplice sviluppo di un ecosistema poco impattato dall'uomo.

che generalmente non è neppure il 10% di un amp.e anzi dato che non è remunerativo si stà pensando di eliminarla del tutto...ciccio chiariamo una cosa:quì non si discute se sia necessario o meno proteggere il mare sia italiano che no,si discute delle amp italiane che non servono a niente proprio perchè comportano una microzona in cui pochissimo può svilupparsi,e una macrozona che grazie alla prima non attira uno sviluppo dell'ecosistema ma orde di turisti e di natanti.

e torno a chiedere:quale divieto nel regolamento di un amp provoca quel miglioramento e aumento della fauna acquatica che continuate a citare con mirabolanti esempi,che tra l'altro riguardano zone che amp non sono a decine e centinaia di km di distanza.

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:oops: ....vi assicuro che non volevo montare tutto sto casino!!!

La miseria come vi scaldate subito! :huh:

Comunque è vero sono anch'io biologo (molecolare) ma ammetto la mia ignoranza in materia di biologia marina (non avendo mai studiato e tanto meno approfondito l'argomento) infatti speravo tanto che gente come Carlo_p e altri biologi marini potessero illuminarmi da questo punto di vista! ;)

Ovviamente il riferimento fatto all'inizio del post della cernia che attraversa le 36 miglia che separano Ustica dalla Sicilia era una "provocazione" (passatemi il termine senza incazzarvi) cercata, ma, il post voleva essere solo un piccolo sfogo riguardo un certo tipo di propaganda televisiva che ahinoi ultimamente sta attraversando un florido e altrettanto pericoloso interessamento mediatico manipolato alla perfezione da molti enti che inutile negarlo, si stanno facendo il bagno con soldi letteralmente rubati all'UE per finanziare AMP presenti solo nella carta; per carità magari il caso di Lavezzi sarà uno di quelli in cui le cose girano nel verso giusto, ma IO e sottolineo io senza voler convincere nessuno, credo che siamo lontani anni luce dalla realizzazione di aree di tutela con la T maiuscola, tutto questo senza voler minimamente sminuire il lavoro di tante persone che nel loro piccolo ci mettono davvero l'anima!

 

P.S. Charlie non stai parlando con uno che si è comprato la laurea alla cepu e per grazia di Dio nessuno qui possiede l'onniscienza nelle sue mani, io con molta modestia sono pronto a riconoscerlo, se però la minima caxxata deve essere presa come pretesto per far vedere quanto siamo ferrati e cazzuti nella nostra materia qui va a finire a casino generale! Cavolo un pò di elasticità nel capire un certo tipo di interventi!

Saluti a tutti, :bye:

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Onestamente non credo proprio che siano in discussione le zone di riserva integrale...semmai si discute sulle altre zone! Premettiamo che l'estensione della zona A nonostante sia ridotta rispetto alle altre dovrebbe essere proporzionale all'home range delle specie oggetto di protezione...se vuoi proteggere cernie o saraghi sceglierai un'area ristretta...se vuoi proteggere, ad esempio ricciole, non ti basta il Mediterraneo. Posto questo, se durante la pianificazione della AMP, la zona A è sufficiente a proteggere le specie target, allora basta questo ad assicurare un successo riproduttivo per quelle specie. Mi rivolgo alla zona A perchè è l'unica zona davvero protetta (divieto di: pesca, balneazione, navigazione per tutti!)....torno a ripetere: in zona B si dovrebbe vietare la pesca sportiva di superficie...e la zona C abolita.

 

E se la zona A non è proporzionale all'home range della cernia (ormai la scegliamo come esempio)??

 

In Italia non possiamo farci un bel niente!! Le cernie della zona A per compiere i loro spostamenti giornalieri usciranno, anche se per poco, dalla zona protetta diventando potenziale preda del pescatore medio che ha scoperto il vertical jigging! Perchè? perchè la pesca con la canna in zona B è consentita e perchè io, biologo marino, se durante i censimenti mi accorgo dell'errore fatto durante la pianificazione, non ho cosa fare (a Palermo diremmo "ma manciu squarata!!)!! Perchè? perchè l'AMP è istituita per legge!! E per modificare qualcosa si deve modificare la legge!!! In Italia NON esiste gestione adattativa della fascia costiera. Se invece fosse un'ordinanza della CP ad istituirla, capisci bene che il discorso sarebbe diverso...

 

E se le AMP fossero istituite includendo tra i parametri di scelta i siti di riproduzione e la dispersione larvale si otterrebbe una rete funzionale di AMP che consentirebbe una distribuzione più o meno omogenea delle larve per tutta la costa rendendo in questo modo realmente palpabile l'effetto positivo dell'AMP. Cioè si eviterebbe ciò che attualmente avviene: la parchizzazione selvaggia delle coste!! Senza alcun senso!!

 

In tutto questo non abbiamo considerato gli interessi socio-economici che purtroppo spesso hanno il sopravvento...in Italia stiamo ancora ai costi/benefici!!

 

Comunque in questa valle di lacrime sono certo di una cosa: in molte riserve ogni anno si assiste a diversi eventi riproduttivi di cernie e le uova prodotte un effetto positivo dovranno averlo o no?!

Modificato da Ciccio Sacco
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vabbè,quando smetti di fare il pagliaccio e vuoi discutere seriamente avvisa:nel frattempo ricordatevi che le favole sui risultati ottenuti dalle amp potete raccontarle ad altri,non a chi ci si immerge da 25 anni col fucile e senza. ;)

Ma sai che sei un bel tipo? Se parlo seriamente mi prendi per povero ingenuo/ignorante/consulente prezzolato di chissa' chi... e se faccio una battuta mi prendi per pagliaccio... <_<

Il problema e' che le cose serie dette in questo thread le rifiuti in blocco per principio... come se ci fosse da "crederci" oppure no le riserve comportano un beneficio all'esterno! Ebbene, che ci crediate o no, la stragrande maggioranza degli studi fatti nelle riserve italiane, mediterranee e mondiali (parlo di studi, non di fuffa televisiva) ha rilevato maggiore taglia e abbondanza dentro la zona A e, con una diminuzione graduale, nelle zone immediatamente circostanti, di quelle specie ittiche che erano soggette a pesca. Se poi qualcuno pensa che, con questi risultati pubblicati, i biologi marini ci si arricchiscano, fatti suoi.

 

Su due cose siamo - pare - tutti d'accordo: che le zone A italiane sono troppo piccole per avere l'impatto forte che dovrebbero avere, e che le AMP italiane sono progettate e gestite con i piedi (inclusi i regolamenti discriminatori per i pescasub e soprattutto il fatto che la struttura a zone e i divieti siano decisi per legge e uguali per tutte le AMP). Il secondo di questi problemi e', purtroppo, di chiara natura politico-amministrativa, e come tale (e come tantissimi altri - e piu' gravi - problemi di questo paese) possiamo solo "sperare" nell'illuminazione di qualche ministro in un futuro piu' o meno lontano :( . Come dire... la nostra arma e' il voto e la protesta.

Il primo problema si risolverebbe molto semplicemente ingrandendo le zone A e assicurandone il rispetto, non eliminandole. Solo cosi' gli effetti attesi (che, mi preme ricordarlo, sono su tutto l'ecosistema e non solo sui pesci oggetto di pesca) sarebbero davvero evidenti e meriterebbero l'interesse - stavolta giustificato - di giornali e tv.

Tutto il resto (zone B e C, prevalenza di interessi settoriali, efficacia dei divieti, ecc.) sono aspetti particolari che andrebbero analizzati riserva per riserva e che, se ci fosse la gestione adattativa di cui parla Ciccio, potrebbero essere affrontati come meritano.

 

Riguardo ai particolari divieti che causerebbero gli effetti positivi delle AMP (aumento di pesce e propagazione di uova e larve nella fattispecie), il divieto realmente efficace e' uno solo: l'abolizione dell'impatto umano, finalizzato al ripristino delle condizioni quanto piu' possibile "originarie" dell'ecosistema. Questo e' esattamente l'obiettivo di tutte le riserve "no-take" (cioe' le nostre zone A) in tutto il mondo. Ma alla fine mi chiedo: chi e' contrario alle AMP italiane lia lo e' tout court (aboliamole e basta) oppure le vorrebbe davvero efficaci? Perche' l'efficacia passa inevitabilmente attraverso seri divieti ben posti, non attraverso la liberalizzazione della pesca sub...

--Carlo

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vabbè,quando smetti di fare il pagliaccio e vuoi discutere seriamente avvisa:nel frattempo ricordatevi che le favole sui risultati ottenuti dalle amp potete raccontarle ad altri,non a chi ci si immerge da 25 anni col fucile e senza. ;)

 

Riguardo ai particolari divieti che causerebbero gli effetti positivi delle AMP (aumento di pesce e propagazione di uova e larve nella fattispecie), il divieto realmente efficace e' uno solo: l'abolizione dell'impatto umano, finalizzato al ripristino delle condizioni quanto piu' possibile "originarie" dell'ecosistema. Questo e' esattamente l'obiettivo di tutte le riserve "no-take" (cioe' le nostre zone A) in tutto il mondo. Ma alla fine mi chiedo: chi e' contrario alle AMP italiane lia lo e' tout court (aboliamole e basta) oppure le vorrebbe davvero efficaci? Perche' l'efficacia passa inevitabilmente attraverso seri divieti ben posti, non attraverso la liberalizzazione della pesca sub...

--Carlo

 

Massimo rispetto per il mondo accademico, ricercatori etc...anche io ho avuto a che fare...

 

Però, il problema è proprio, come tu giustamente scrivi, che l'obiettivo delle riserve "no-take" è quello di abolire l'impatto umano...a parte che l'uomo ne fa pienamente parte e non vedo perchè bisogna "abolire"....allora "autosopprimiamoci" così risolveremo tutti i problemi del mondo...

 

ribaltando il discorso, così tanto per discutere e parlare di massimi sistemi, nella storia del nostro mondo, ci sono state tante specie animali e vegetali che in un determinato periodo hanno vissuto e proliferato e ad un certo punto si sono estinte.....mi domando se sia giusto forzare il corso naturale delle cose salvando alcune specie dall'estinzione...anche quello è un impatto...

 

se c'è vita in mare le attività subacque proliferano, se diminuisce, diminuiscono anche quelle.....

 

Comunque a parte le divagazioni....quante zone A dovrebbero esserci e quanto grandi per preservare il mare nostrum e garantire il suo ecosistema dall'impatto umano?....magari per tutta la sua estensione, allora che ce ne facciamo di un mare acquario

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Ciao a tutti, intervengo ancora su questo argomento.

 

Baso la mia esperienza su ciò che ho sotto casa e quindi mi riferisco a questo.

 

Sono d'accordo con le AMP, a patto che siano strutturate diversamente da come lo sono in Italia.

 

I pesci non sono cretini e hanno capito che le AMP sono effettivamente più tranquille delle aree libere.

Il fatto è anche dovuto al proliferare di AMP quasi contigue: prendete per esempio il parco nazionale dell'arcipelago de La Maddalena.

Con le sue propaggini meridionali( isole di Mortorio, Soffi, camere) arriva sino al golfo di Marinella o quasi, e sono soli pochi km da Golfo Aranci.

Poche miglia più a sud troviamo l'AMP Tavolara-Capo Coda Cavallo, che si estende da Capo Ceraso sino a Cala D'ambra di san Teodoro.

In mezzo c'è solo l'ingresso del golfo di Olbia e il suo traffico assurdo di navi.

 

Un pesce troverà rifugio nella AMP e si sentirà più sicuro e tranquillo.

Il suo spostamento naturale non si spingerà mai al di fuori delle enormi zone "B e C" che formano le AMP, sottraendosi di fatto alla nostra azione ma non a quella di tutti i pescatori professionisti e dilettanti( fasulli) che operano indisturbati nelle due aree.

I controlli sono poco frequenti e si limitano a pattugliare in orari da ufficio e sopratutto nei we le sole zone A.

 

Risultato: i professionisti attingono a piene mani e con mezzi assolutamente micidiali alle zone che marginalmente godono di spostamento di pesce, di fatto azzerando ogni aumento degli stock ittici.

Colgo l'occasione per dire che in zona di Tavolara operano pescatori professionisti che praticano la circuizione e poi entrano in mare con i fucili per sterminare i saraghi e le orate e le spigole.

Chiunque si sia immerso all'"occhio di Dio" ricorderà i grossi branchi di sparidi che venivano a mordere le pinne dei sub.....adesso la loro presenza è calata di almeno il 70%, frutto di pressione venatoria di professionisti e dilettanti che possono pescare a vertical, a bolentino, usando persino palamiti non segnalati che recuperano nelle ore in cui i guardiaparco non sono presenti.

 

Al di fuori delle aree protette è evidentissimo il calo dei pinnuti, la loro taglia minore rispetto anche al recente passato e la enorme pressione e il disturbo che devono sopportare da parte di tutti i pescatori in apnea che ormai si contendono i pochi km di costa libera.

 

L'effetto finale è una desertificazione delle aree limitrofe le AMP, una presenza di specie stressate e spaventate, mentre in parco è tutto un fiorire di personaggi che "legalmente" e senza controlli attingono al pesce che è stato attirato all'interno delle aree marine suddette.

In pratica, senza accorgersene praticano tecniche di pesca al limite della legalità su concentrazioni abnormi di pesci in aree solamente formalmente protette.

La distruzione è elevata al cubo perchè tali personaggi , ignoranti e senza nessuna preparazione culturale e perennemente in mano all'usura , razziano oggi anche il pesce che garantirebbe la loro sopravvivenza domani.

 

In sintesi, l'AMP sta diventando una sorta di laghetto in mezzo al deserto, che di fatto attira inesorabilmente le specie e consente di predarle con una efficacia e danno enormemente maggiori di prima.

 

Le avvisaglie ci sono già: diminuzione drastica della quantità di pesce anche dentro le AMP e ,logica conseguenza, un depauperamento di tratti di mare molto più estesi da qui a pochi anni.

 

Il nostro mare sta morendo, soffocato da questa pesca esagerata e dall'inquinamento antropico.

Nessuno ne parla e anzi si sentono solo disoneste figure professionali inneggiare alle AMP come alla vera salvezza del mare.

 

E noi che potremmo denunciare quanto sta accadendo siamo tenuti alla larga dal mare.

Un piano perfetto, anche miope e sconclusionato.

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premetto che sono solo un psub e non capisco nulla di biologia marina....

Volevo solo dire che le leggi sulle amp così come sono mi fanno molto incazzare per il semplice fatto che solo noi pescasub siamo esclusi dalle zone c che potrebbero essere abolite.

lo stato ci vieta di prendere un bel pesce e questo non è giusto soprattutto per come vengono gestite le cose all'interno del parco.

Un esempio lampante è l'amp dell'arcipelago toscano, che credo sia il più esteso d'europa...ma a che cavolo serve vietare di andare a pesca su tutte le isole esistentio in toscana?e adesso ci stanno provando in tutti i modi anche con il giglio,il mio giglio nel quale pesco da molti anni...

Un altro esempio emblematico il più assurdo e ANTICOSTITUZIONALE :blink: è quello dell'arcipelago della maddalena e di tavolara.

Anche qui sono riusciti a vietare la pesca in tutte le isole prospicenti la costa occidentale e nord-occidentale per tantissime miglia.

La cosa VERAMENTE COMICA è che essendo una regione a statuto speciale le leggi se le fanno da soli e cosi E' CONSENTITA LA PESCA IN APNEA NELLE ZONE C DELLE AMP DI TAVOLARA E DELLA MADDALENA AI SOLI RESIDENTI. MA CHE C...O IL MARE è DI TUTTI E QUESTO è INCOSTITUZIONALE MA NESSUNO DICE O FA NIENTE. :angry:

Bene essendo io di Roma la città + bella del mondo vorrei proporre una legge per far PAGARE il biglietto di ingresso al centro storico ai SOLI SARDI.... :lol:

Ovviamente sto scerzando non ce l'ho certo con le persone sarde ma con chi emana queste leggi....ora la finisco qui e aspetto una vostra replica rigurdo anche questo argomento trascurato

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Mi spiace deludere l'amico romano, ma a Tavolara la pesca in apnea NON E' CONSENTITA ai soli residenti nella zona C.

 

A Tavolara la pesca in apnea in zona C sarebbe forse la soluzione ideale per noi residenti, ma purtroppo non è così.

 

Nel Parco nazionale di La Maddalena c'è la possibilità di fare permesso di pesca in zona C per i residenti ma ciò dipende dalle particolari disposizioni e dalla genesi di tale Parco.

Che per altro sarà oggetto di referendum abrogativo popolare a breve.

 

Per il resto, non si preoccupi....già adesso devo pagare per andare a fare il bagno nella spiaggia di cala Girgolu che sta sotto casa mia come tutti i romani che affollano la zona( sempre meno, però...sarà la crisi), quindi...

 

Registro solo che ormai le mie coste sono in mano a persone non sarde che portano in continente i proventi dei loschi affari fatti sfruttando le (ormai ancora per poco) bellezze naturali dell'isola, per cui mi pare che i sardi stiano come al solito pagando col proprio culo le politiche decise a ROMA, dove si è legiferato in maniera monarchica e assolutista sulla costituzione delle AMP.

Le leggi regionali della Regione Autonoma della Sardegna non hanno mai deciso un fico secco circa la costituzione delle AMP.

Altra cosa è parlare del Parco Nazionale dell'arcipelago de La Maddalena.

 

Il tutto sia chiaro, detto con amara ironia, e senza voler assolutamente attaccare i turisti di altre regioni italiane.

A cui consiglio di venire in sardegna in questi anni, prima che lo scempio e la morte del mare siano definitivi.

In fondo è come una specie di Grande Fratello al cubo: solo che qui assisteremo più o meno in diretta alla morte del mare.

Non è cosa di tutti i giorni.

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(...) mentre in parco è tutto un fiorire di personaggi che "legalmente" e senza controlli attingono al pesce che è stato attirato all'interno delle aree marine suddette.

In pratica, senza accorgersene praticano tecniche di pesca al limite della legalità su concentrazioni abnormi di pesci in aree solamente formalmente protette.

(...)

Gianni, intendi dire che questo succede in zona A???

--Carlo

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vabbè,quando smetti di fare il pagliaccio e vuoi discutere seriamente avvisa:nel frattempo ricordatevi che le favole sui risultati ottenuti dalle amp potete raccontarle ad altri,non a chi ci si immerge da 25 anni col fucile e senza. ;)

Ma sai che sei un bel tipo? Se parlo seriamente mi prendi per povero ingenuo/ignorante/consulente prezzolato di chissa' chi... e se faccio una battuta mi prendi per pagliaccio... <_>

Il problema e' che le cose serie dette in questo thread le rifiuti in blocco per principio... come se ci fosse da "crederci" oppure no le riserve comportano un beneficio all'esterno! Ebbene, che ci crediate o no, la stragrande maggioranza degli studi fatti nelle riserve italiane, mediterranee e mondiali (parlo di studi, non di fuffa televisiva) ha rilevato maggiore taglia e abbondanza dentro la zona A e, con una diminuzione graduale, nelle zone immediatamente circostanti, di quelle specie ittiche che erano soggette a pesca. Se poi qualcuno pensa che, con questi risultati pubblicati, i biologi marini ci si arricchiscano, fatti suoi.

 

Su due cose siamo - pare - tutti d'accordo: che le zone A italiane sono troppo piccole per avere l'impatto forte che dovrebbero avere, e che le AMP italiane sono progettate e gestite con i piedi (inclusi i regolamenti discriminatori per i pescasub e soprattutto il fatto che la struttura a zone e i divieti siano decisi per legge e uguali per tutte le AMP). Il secondo di questi problemi e', purtroppo, di chiara natura politico-amministrativa, e come tale (e come tantissimi altri - e piu' gravi - problemi di questo paese) possiamo solo "sperare" nell'illuminazione di qualche ministro in un futuro piu' o meno lontano :( . Come dire... la nostra arma e' il voto e la protesta.

Il primo problema si risolverebbe molto semplicemente ingrandendo le zone A e assicurandone il rispetto, non eliminandole. Solo cosi' gli effetti attesi (che, mi preme ricordarlo, sono su tutto l'ecosistema e non solo sui pesci oggetto di pesca) sarebbero davvero evidenti e meriterebbero l'interesse - stavolta giustificato - di giornali e tv.

Tutto il resto (zone B e C, prevalenza di interessi settoriali, efficacia dei divieti, ecc.) sono aspetti particolari che andrebbero analizzati riserva per riserva e che, se ci fosse la gestione adattativa di cui parla Ciccio, potrebbero essere affrontati come meritano.

 

Riguardo ai particolari divieti che causerebbero gli effetti positivi delle AMP (aumento di pesce e propagazione di uova e larve nella fattispecie), il divieto realmente efficace e' uno solo: l'abolizione dell'impatto umano, finalizzato al ripristino delle condizioni quanto piu' possibile "originarie" dell'ecosistema. Questo e' esattamente l'obiettivo di tutte le riserve "no-take" (cioe' le nostre zone A) in tutto il mondo. Ma alla fine mi chiedo: chi e' contrario alle AMP italiane lia lo e' tout court (aboliamole e basta) oppure le vorrebbe davvero efficaci? Perche' l'efficacia passa inevitabilmente attraverso seri divieti ben posti, non attraverso la liberalizzazione della pesca sub...

--Carlo

finchè continui a fare discorsi del tipo che se vedi una salpa a genova il merito è dell'amp in sicilia e che quindi andrebbero ampliate e trasformate totalmente in zona a non posso fare a meno che tu sia prezzolato per farlo,o quantomeno più vicino a una visione fanatico ambientalista.

dopotutto,mi sembra di ricordare che sia stato tu stesso a giustificare e anzi applaudire la pesca a strascico all'interno delle amp,con la scusa delle finalità scientifiche che poi si risolvono nel rifornimento di gamberoni a ristoranti e pescherie...

riguardo la zona a e la domanda rivolta a gianni,solo chi non è neppure mai andato al mare può farsela:che dei pesci riescano a circalare attorno è un mezzo miracolo,dato che è proprio lì che si intensificano la pesca professionale e sportiva.

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(...) mentre in parco è tutto un fiorire di personaggi che "legalmente" e senza controlli attingono al pesce che è stato attirato all'interno delle aree marine suddette.

In pratica, senza accorgersene praticano tecniche di pesca al limite della legalità su concentrazioni abnormi di pesci in aree solamente formalmente protette.

(...)

Gianni, intendi dire che questo succede in zona A???

--Carlo

Ciao, in effetti la pesca in zona A è proibita e mi riferivo a tutto quello che accade nelle zone B e C, dove imperversano i professionisti.

 

Sarei portato a dire che , siccome i controlli sono pressochè inesistenti durante tutto l'anno e si intensificano solo nei due mesi di maggior afflusso turistico, anche nella zona A si sà di sconfinamenti e di pescate di frodo( da parte di professionisti per lo più).

Ma il vero problema è che essendo la zona A circoscritta ad una strettissima fascia costiera attorno all'isola di Tavolara e lo scoglio di Molarotto e i fratelli, praticamente tutta la AMP in questione è fruibile dai professionisti.

 

Esiste un sistema di video sorveglianza abbastanza sofisticato ma che nella realtà dei fatti non sembra incidere affatto sulla salvaguardia dell'area.

 

Circa alla discussione sull'effetto positivo delle zone protette sulle coste circostanti e libere, dissento totalmente e sono certo che quasi sempre le dichiarazioni sono solamente frutto di calcolo utilitaristico per avvalorare l'ipotesi assolutamente falsa che le AMP così come sono oggi concepite diano realmente dei risultati.

 

Certo, l'esclusione di alcuni tratti di mare dalle attività di prelievo e fruizione potrebbe portare ad un certo miglioramento della situazione....ma solo se si dovesse arrivare alla TOTALE esclusione dalle AMP dei pescatori professionisti e di TUTTI i dilettanti.

Se si proibisse TOTALMENTE il traffico nautico vacanziero e se si potesse avere un periodo di almeno 5-6 anni di chiusura totale alle attività altamente inquinanti e pericolose come gli scarichi abusivi, gli sversamenti in mare di sostanze pericolose e di inquinanti, allora forse cominceremmo a notare dei segnali positivi....

 

Ma stiamo parlando di utopie, di blocco di tutte le attività sociali e turistiche in zone che invece sono ormai avvitate nella sola politica di sfruttamento intensivo del bestiame -turisti da attirare nella trappola AMP promettendo mirabilie.

Impossibile solo pensare ad unasimile gestione di queste aree, tra l'altro difficilmente controllabile comunque, vista l'enorme estensione di tali aree.

E il fatto che questi baracconi ridicoli sorgano nelle zone fortemente antropizzate e a vocazione turistica escludono di fatto che si possa mai arrivare ad una situazione del genere.

 

Ci dovremo accontentare di sapere che larghi tratti di coste italiane, teoricamente fruibili da tutti i cittadini, sono di fatto trasformate in riserve di pesca private dove pochi accaniti predoni arraffano e raschiano via dal mare ogni forma di vita in barba non solo alle leggi ma alle regole di buonsenso.

Questo è quanto accade in Sardegna, e oltre a Tavolara potrei citare l'assurda AMP del Sinis, dove di fatto non fanno neanche finta di effettuare controlli, lasciando ai professionisti totale campo libero , in misura tale da arrivare all'assurdo che là dentro c'è ormai molto meno pesce delle zone circostanti fuori dal parco......

Ma ormai è un fatto che siamo pronti ad accettare: in Italia non si riesce a far funzionare neanche una AMP decentemente.

A poca distanza da noi e dal nostro mare agonizzante ci sono i francesi e la Corsica, e il loro mare scoppia di salute e se solo si passa da Razzoli a Lavezzi sembra di passare in un altro pianeta e in un'altra epoca.....

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Ritengo (come credo tutti) che per come la penso io sulla "cultura" e "conoscenza" dei nostri politici le amp siano nate senza assolutamente pensare ad una reale tutela del mare, ma solo come occasione per fare soldi.

SICURAMENTE in alcune zone protette ci sono stati miglioramenti nello stock ittico, ma inutile se pensato come polmone per ripopolare zone contigue dove ci pescano i professionisti. Una presa in giro.

Che serve poi parlare di limiti di pescato quando ci sono anche su sky filmati di paioli pieni di pesci alla faccia della legge, e un buon trainista può fare stragi.

Seguendo la logica si dovrebbe fare una zona A di tutto il mediterraneo...

Non sto a far notare la mancanza di mezzi, l'inadeguatezza dei controlli è un cancro tipico italiano in ogni campo e materia.

Per tutelare il mare non serve chiuderlo ma bloccare le attività impattanti come la pesca professionale effettuata con i metodi moderni. Per vari motivi ciò non è mai stato fatto, e le ultime recenti deroghe dello stato alle ferrettare ne dimostra l'assoluta indifferenza al problema...l'importante è produrre e vendere, al limite il pesce si acquisterà all'estero, come già avviene.

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