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Come Avete Iniziato?


Ospite Francescorata

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Ero in vacanza all'Isola d'Elba con mio fratello ( più grande di me di 5 anni ).

Allora ne avevo 17 e lui "il marpione" "imbarca una che ha una sorella di 16 anni, simpatica ma bella.... in carne!!!! Questa mi è ronzata intorno per giorni, io non ne volevo sapere...quando mi chiede di andare a fare un giro con la maschera e le pinne; non ne ero fornito e non sapevo neanche come si faceva pero la proposta mi incuriosì. Lei si ingegnò a trovarmi l'attrezzatura e andammo a fare snorkelling intorno a Capo Enfola...LACERAI IL VELO... e scoprii che vi era un'altro universo sotto la superfice del mare. Non so se fu questa stupefacente scoperta, o un premio alla perseveranza o la "fame" dopo 3 settimane di vacanza, ma Lei ottenne ciò che cercava....le conseguenze di quella esperienza la stà ancora pagando.....la mia famiglia.

Oreste

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Miglior contributo in questa discussione

Il mio amore per il mare scattò dopo i primi 5 minuti in cui mio padre mi fece fare il primo bagnetto; la terrore iniziale di un bimbo di un anno si sostituì quella gioia che, nel tempo, si tramutò in passione irrefrenabile. Babbo, appassionato di pesca sub, è stato determinante perchè da lui ho conosciuto quell'attrezzo meraviglioso che è la maschera, un vetro che ti dischiude un mondo nuovo e fantastico. Procurarmi maschera e pinne fu una cosa immediata e già mi ritrovai a seguire mio padre che con l'aiuto di un fuciletto a molla cercava di catturare qualche pesce...Sto parlando di di circa 30/35 anni fa :(:(:(

Poi dopo la terza media (mio padre già a veva abbandonato l'attività venatoria....) acquistai, contro il parere di mia madre, la mia prima atterzzatura: consisteva in un fucile oleo Technisub (il mitico Jaguarino), maschera e pinne Cressi, corpetto della muta Mares (con cappuccio staccato e cerniera) ed immancabile coltell...one. Che ricordi ragazzi, che bei tempi andati, quel mare aveva un azzurro così intenso, un profumo di una natura ancora incontaminata, una ricchezza di pesci incredibile.......

Mio padre è stato fondamentale ma la mia passione ha superato di gran lunga la sua: lo ringrazio per questo bel regalo e, per sdebitarmi, ogni tanto gli porto qualche pesce da cucinare.

Ciao,

Osvaldo.

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Il tema del post mi riporta indietro di almeno 20 anni (cavolo quanto tempo è passato)...Inizi in quel di Castelvolturno a raccogliere vongole e telline a 2 metri di profondità, al seguito di un amico, era il periodo delle mascherone e dei tubi respiratori che avevano la pallina galleggiante per impedire l'ingresso dell'acqua in immersione...Proseguimento a Rimini, con maschera Pinocchio, tubo senza pallina e pinne Mares Riviera (qualcuno se le ricorda?) a raccogliere vongole in prossimità delle boe di segnalazione (talvolta le si raggiungeva con il pedalò appositamente affittato). Poi la svolta: martellato dall'amico di cui sopra, acquistai (o meglio acquistò mio padre) uno Scout Technisub (forse l'unico esemplare venduto in tutta Italia, visto che non ne ho mai visto un'altro) e vai con il razzolare nel sottocosta di Serapo insidiando sogliole, bavose, scorfanetti, cefali...A 16 anni la muta, il corso ARA tenuto da quella che all'epoca si chiamava FIAS, a 18 le rondine gara, a 20 l'apache cressi 100, il resto poi è venuto giù come una slavina.

Ettore

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Mio padre non è mai stato un subacqueo e nemmeno un pescatore ma gli piaceva molto nuotare.

Andavamo in vacanza a Pineto in Adriatico e io ho imparato a nuotare fin da piccolissimo. Avrò avuto non più di sei o sette anni e lo accompagnavo con le mie pinnette in grandi nuotate. Ero molto orgoglioso di questa mia capacità e mi sembrava mitico sbarcare sulla spiaggia con mio padre davanti agli amichetti che ci avevano visto nuotare al largo saltellando sulla spiaggia.

Quando facevo il bagno da solo passavo il tempo cercando cannolicchi e stelle marine senza pinne ne maschera. Ad occhi aperti sott'acqua.

 

Dopo anni e anni di vacanze a Pineto un bel giorno all'età di dodici anni andai con mio zio ed i miei cugini a fare una vacanza di due settimane all'isola del giglio.

 

Non potrò mai dimenticare quello che provai guardando quel fondale con la maschera nel 1971. Si accese immediatamente un fuoco dentro di me che finirà solo con la mia morte.

 

Sperò però che nessuno dei miei tre figli maschi sia contagiato dalla mia passione. Diciamoci la verità: il nostro sport è troppo pericoloso.

 

Gherardo

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Ospite jrgian

Se davvero credi in ciò che hai scritto, agisci di conseguenza.....

Spero di leggere una correzione di posizione.

Ritengo incredibile che un giornalista la pensi in questo modo e poi scriva e giochi sui figli degli altri.

Sono profondamente deluso ed amareggiato.

Ciao da :jrgian:

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Come ho iniziato a pescare l'ho descritto nella mia scheda di presentazione del Club e quindi non mi ripeto.

 

A Gherardo, che stimo molto come giornalista e uomo, devo confessare che sono rimasto molto stupito dal suo post.

 

Ho sempre apprezzato i tuoi articoli, che trasmettono una grande passione per la pesca in apnea, ma onestamente non capisco proprio perché parli della pesca se la ritieni pericolosa.

 

O lo è per tutti, figli tuoi e i giovani minorenni che leggono i tuoi articoli o non lo è per nessuno.

 

Io voglio che i miei figli si avvicinino a questa disciplina con consapevolezza e prudenza, perché sono convinto che se praticata nel rispetto di elementari regole di prudenza la pesca in apnea sia un'attività sana e non più pericolosa di mille altre cose che i giovani fanno di continuo, come i pattini, i motorini, i sabati in discoteca e così via.

 

Gherardo, ti confesso che un'affermazione del genere da te non me la sarei mai aspettata.

 

Giorgio

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Ciao Gherardo

 

Francamente sono rimasto spiazzato dal tuo post e fatico ancora a comprenderlo.

Da tempo leggo i tuoi articoli(ho ancora conservato il primo numero di pescasub) e mi ha sempre colpito la tua grande passione,ma poi vengo a scoprire che saresti felice che i tuoi figli non praticassero questa disciplina.

Io credo che avendo una grande passione non ci sia niente di più bello che fare avvicinare ad essa la cosa che si ama più al mondo,cioè un figlio,in modo da condividerla con lui,anche se sono del parere che bisogna comunque evitare forzature.

Dopo quello che ho letto nel tuo post che posso dire?

Quello che affermi mi fa pensare che non sei molto coerente,scrivi,scrivi,contribuendo comunque a creare interesse ed a stimolare gli eventuali neofiti ad avvicinarsi a questo sport e poi te ne esci dicendo che ti auguri che i tuoi figli non pratichino mai la pescasub,allora fai una cosa,scrivilo pure su pescasub.

Secondo me la pescasub non è affatto pericolosa se ci si avvicina al mare guidati da una persona che ben ti fa capire i limiti da non oltrepassare e che nessun pesce vale la vita e che la prima cosa è la sicurezza,così ha fatto mio padre con me e lui non era neanche un gran patito,ma resosi conto della mia passione,si è soffermato con insistenza su questi punti fondamentali;a maggior ragione mi disorienta il fatto che proprio tu che potresti essere una sicurezza per i tuoi figli affinchè (qualora lo volessero)si avvicinino a questo sport, affermi un tal pensiero.

Se sei convinto di una cosa del genere, ti ricordo che i figli sono tutti uguali,i tuoi e quelli degli altri,la cosa più saggia e coerente che potresti fare :è smettere di scrivere su pescasub(e lo di ce un tuo assiduo lettore)gli articoli che tanti altri figli leggono.

 

Un caro saluto

 

Un deluso

 

Andrea Raulli

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Sperò però che nessuno dei miei tre figli maschi sia contagiato dalla mia passione. Diciamoci la verità: il nostro sport è troppo pericoloso.

 

Gherardo

sinceramente fatico a capire!!!! :o:o:o:o

non si fa altro che parlare di apnea consapevole, di sistema di coppia e di quant'altro sia utile proprio affinchè i rischi del nostro sport siano minimizzati, e proprio una delle più importanti firme di una delle più lette riviste, se ne esce con un affermazione che ci riporta indietro di 50 anni.

Altro che risollevare l'immagine della pescasub a me pare proprio che ci diamo la zappa sui piedi da soli!!!!!!!

 

un pò di coerenza non sarebbe male!!!

 

 

ciao

Marco

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Ospite qqaa11
Mio padre non è mai stato un subacqueo e nemmeno un pescatore ma gli piaceva molto nuotare.

Andavamo in vacanza a Pineto in Adriatico e io ho imparato a nuotare fin da piccolissimo. Avrò avuto non più di sei o sette anni e lo accompagnavo con le mie pinnette in grandi nuotate. Ero molto orgoglioso di questa mia capacità e mi sembrava mitico sbarcare sulla spiaggia con mio padre davanti agli amichetti che ci avevano visto nuotare al largo saltellando sulla spiaggia.

Quando facevo il bagno da solo passavo il tempo cercando cannolicchi e stelle marine senza pinne ne maschera. Ad occhi aperti sott'acqua.

 

Dopo anni e anni di vacanze a Pineto un bel giorno all'età di dodici anni andai con mio zio ed i miei cugini a fare una vacanza di due settimane all'isola del giglio.

 

Non potrò mai dimenticare quello che provai guardando quel fondale con la maschera nel 1971. Si accese immediatamente un fuoco dentro di me che finirà solo con la mia morte.

 

Sperò però che nessuno dei miei tre figli maschi sia contagiato dalla mia passione. Diciamoci la verità: il nostro sport è troppo pericoloso.

 

Gherardo

L'unico modo x non far prendere la passione di questo sport ai tuoi figli e' non fargi vedere il mare, soprttutto in tua presenza, perche' il fascino del mare unito alla tua grande passione, sara' una miscela che inevitabilmente coinvolgera' i tuoi figli. :siiiii::siiiii:

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Ospite walter

Condivido gran parte di quello che ha scritto Andrea Raulli e gli altri, ma capisco anche Gherardo.

Da un lato è vero che se i principianti vengono correttamente educati si possono ridurre (e di molto) i rischi legati alla pratica del ns. sport...ed'è certamente quello che farò se mio figlio vorrà praticare la pesca in apnea o l'apnea stessa. E' anche vero che si sta cercando di migliorare la sicurezza con nuove iniziative...(quelle intraprese dal ns. Giorgio sono sicuramente positive, come anche l'iniziativa delle gare in coppia), e penso inoltre che il ns. sport non sia fra i più pericolosi.

 

Ma non possiamo negare, per esempio, che il numero di balordi che si improvvisano natanti della domenica cresce a dismisura. Se solo pensiamo che si può guidare fino a 40 CV senza nessuna patente...

 

Sono uno dei tantissimi estimatori di Gherardo, e la sua grande passione traspare dai suoi articoli che leggo con molto interesse. Forse non si strapperà i capelli se i suoi figli non praticheranno la pesca-subacquea, perchè magari è un pò apprensivo....per me non c'è niente di male.

Un caro saluto a tutti

Walter

p.s. Non me ne vogliano i centauri di tutto il mondo, ma io non comprerò MAI una moto a mio figlio!

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Ospite jrgian

Caro Walter non mi risulta che tu sia un giornalista di motociclismo.

Non mi risulta che tu descriva la pesca in apnea come bella e divertente. Non mi risulta che tu scriva su di un giornale che vive di pesca in apnea. Non mi risulta che tu scriva descrivendo tecniche e luoghi di pesca.

Vedi Walter a me non risulta che tu faccia una cosa e ne pensi un'altra.

Ciao da :jrgian:

 

ps faccio davvero fatica e frenarmi ma sono davvero arrabbiato.

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Carissimo Jrgian,

condivido la tua perplessità sulla mancanza di coerenza di Gherardo; e resto stupito per il ruolo che ricopre, e ha ricoperto per tanto tempo per tanti di noi....pero anche se non lo giustifico, per "amore filiale" ho visto fare tante cazzate a moltissimi genitori. ben più gravi di una speranza.

Comunque non è il solo che conosco che ha questo tipo di atteggiamento.

Nel mio caso non è proprio cosi ma...Linda, mia figlia è più pesce che donna e stà valutando se darsi all'apnea....credimi se dovesse farlo la seguirò ma ti assicuro che durante una sua eventuale gara di costante assisterei con il cuore in gola.....non dire che sono incoerente: ho avuto già 4 amici morti in mare!!! La mia apprensione ormai la ritengo un riflesso condizionato, eppure continuo ad immergermi e a trasmetterele la mia passione, e ogni volta che mi chiede di uscire per una battuta di pesca sono felice come un bambino.

In ogni caso non penso che nell'incoerenza di Gherardo vi siano ragioni di opportunismo o peggio venali...

Oreste

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