> Quesito! - Pagina 3 - Pesca in Apnea - AM FORUMS Vai al contenuto

Messaggi raccomandati

Ciao a tutti, non sò se a voi vi è mai capitato di sentire questa regola! Io ho 5,15 minuti di apnea statica, e stando alla regola dovrei riusire a toccare perlomeno i 45 metri, ma come mai faccio una fatica tremenda e non riesco a pescare oltre 22/23 metri? :wacko:  Forse perchè essendo di Mlano non mi immergo frequentemente? Spero che qulcuno di voi esperto mi sappia rispondere. Grazie :bye:

 

 

secondo me è il contrario

 

nel senso che chi pesca a 40 metri ha sicuramente 5 minuti di statica

 

ma nn è detto che chi ha 5 minuti di statica possa scendere a 40 metri

 

 

ne l'una ne l'altra ..

 

ciao

 

Luca

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
  • Risposte 41
  • Creato
  • Ultima Risposta

Miglior contributo in questa discussione

Miglior contributo in questa discussione

Ciao a tutti, non sò se a voi vi è mai capitato di sentire questa regola! Io ho 5,15 minuti di apnea statica, e stando alla regola dovrei riusire a toccare perlomeno i 45 metri, ma come mai faccio una fatica tremenda e non riesco a pescare oltre 22/23 metri? :wacko:  Forse perchè essendo di Mlano non mi immergo frequentemente? Spero che qulcuno di voi esperto mi sappia rispondere. Grazie :bye:

 

 

secondo me è il contrario

 

nel senso che chi pesca a 40 metri ha sicuramente 5 minuti di statica

 

ma nn è detto che chi ha 5 minuti di statica possa scendere a 40 metri

 

 

ne l'una ne l'altra ..

 

ciao

 

Luca

 

 

Sono d'accordo con Luca, infatti secondo me, uno può avere 5 minuti di statica, poca acquaticità e trovarsi male anche a 10 metri... e uno può scendere a 40 metri e avere molta acquaticità e appena 2 minuti di statica... (sono ovviamente esempi). Oltre alla statica entrano mille fattori, mentali e fisici che si acquisiscono solo con l'andare migliaia di volte in mare...

Se non ricordo male è esistito un personaggio greco (tanti anni fa) che non avendo che 1 minuto e mezzo di statica è riuscito a scendere a 70 metri per doppiare l'occhiello di un ancora con una cima, che poi è stata recuperata dalla nave in superficie... il tipo pare avesse pure i timpani perforati... Pelizzari ne ha imitato le gesta qualche anno fa...

 

Ciao Michele

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
ma tu hai mandato un articolo a pesca in apnea con la cattura di una Leccia in liguria?

 

per il resto penso che il tempo e la calma siano i nostri alleati migliori.

 

:bye:

 

:eek: No non ho mandato nessuna foto! :bye:

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
  non riesci a pescare oltre i 23 metri perchè hai paura e  non ti senti a tuo agio in profondità, quindi  lo stress ed  i battiti aumentano.

Praticando maggiormente la pesca ed abituando gradualmente il corpo alla profondità tutto andrà molto meglio e le quote aumenteranno!

 

 

credo che parte della risposta sia questa (quella di Eruam :bye: ) e, la rimanente parte, è che nelle immersioni in profondità buona parte del ossigeno che incameri lo disperdi con l'utilizzo dei muscoli che, in statica, cerchi di neutralizzare (neutralizzandone la richiesta di ossigeno) oltre che con la compensazione; ci sono tecniche di compensazione più o meno dispendiose, con la mano o senza mani. (Valsalva, Marcante -Odaglia e tecniche miste).

Se non sei a tuo agio, causa l'autosuggestione, compenserai quando te lo chiede il cervello e non quando te lo chiede l'effetto pressorio sull'orecchio o sulla maschera, compensando molte più volte del necessario. (a me capitava così).

 

Con l'allenamento e l'abitudine l'effetto rientra attenuandosi.

 

Psicologicamente la statica e la profondità sono molto diverse; se in statica senti di non farcela sai che 15 mm sopra di te c'è l'aria, in profondità l'aria potrebbe essere 15 mt sopra di te e psicologicamente non è la stessa cosa.

Concordo quindi anche con Antolas quando dice che la pesca profonda è in gran parte psicologica.

 

Infatti, ad esempio, parte delle difficoltà delle immersioni dinamiche sotto i ghiacci (tolto il freddo) sono proprio date dal fatto che dalla lastra non si esce fino al foro d'uscita e non credo che chi fa 150 mt in dinamica in piscina ....giurerebbe di rifarli sotto la lastra. :clover:

 

Parte della cura inizia ....buttando il profondimetro o utilizzandolo per sapere se l'ora di cena è a tiro !

Modificato da Andrea Zani
Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Credo che avesse anche un polmone malandato.

Lo stesso record di Pelizzari in assetto variabile assoluto no limist, se non sbaglio, l'apnea è durata meno di 3' minuti x la precisione 2'57'minuti x 150 metri.

Un'altro maestro non faccio il nome mi diceva qualche anno fa:

"non fate aspetti lunghi tanto se non viene nei primi 20" (secondi) è inutile".

 

 

Ciao a tutti, non sò se a voi vi è mai capitato di sentire questa regola! Io ho 5,15 minuti di apnea statica, e stando alla regola dovrei riusire a toccare perlomeno i 45 metri, ma come mai faccio una fatica tremenda e non riesco a pescare oltre 22/23 metri? :wacko:  Forse perchè essendo di Mlano non mi immergo frequentemente? Spero che qulcuno di voi esperto mi sappia rispondere. Grazie :bye:

 

 

secondo me è il contrario

 

nel senso che chi pesca a 40 metri ha sicuramente 5 minuti di statica

 

ma nn è detto che chi ha 5 minuti di statica possa scendere a 40 metri

 

 

ne l'una ne l'altra ..

 

ciao

 

Luca

 

 

Sono d'accordo con Luca, infatti secondo me, uno può avere 5 minuti di statica, poca acquaticità e trovarsi male anche a 10 metri... e uno può scendere a 40 metri e avere molta acquaticità e appena 2 minuti di statica... (sono ovviamente esempi). Oltre alla statica entrano mille fattori, mentali e fisici che si acquisiscono solo con l'andare migliaia di volte in mare...

Se non ricordo male è esistito un personaggio greco (tanti anni fa) che non avendo che 1 minuto e mezzo di statica è riuscito a scendere a 70 metri per doppiare l'occhiello di un ancora con una cima, che poi è stata recuperata dalla nave in superficie... il tipo pare avesse pure i timpani perforati... Pelizzari ne ha imitato le gesta qualche anno fa...

 

Ciao Michele

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
ma tu hai mandato un articolo a pesca in apnea con la cattura di una Leccia in liguria?

 

per il resto penso che il tempo e la calma siano i nostri alleati migliori.

 

:bye:

 

:eek: No non ho mandato nessuna foto! :bye:

 

 

non mi prendere per matto, ma ho visto la foto del tuo avatar e proprio dietro quel ricciolone c'è uno che assomiglia molto a questo qui della leccia. Forse non sei tu, ma lui mi pare proprio uguale!

 

:bye:

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
ma tu hai mandato un articolo a pesca in apnea con la cattura di una Leccia in liguria?

 

per il resto penso che il tempo e la calma siano i nostri alleati migliori.

 

:bye:

 

:eek: No non ho mandato nessuna foto! :bye:

 

 

non mi prendere per matto, ma ho visto la foto del tuo avatar e proprio dietro quel ricciolone c'è uno che assomiglia molto a questo qui della leccia. Forse non sei tu, ma lui mi pare proprio uguale!

 

:bye:

 

Non penso che sei matto, può essere uno che gli somiglia! Partendo da destra: Stefano Bellani, io, un amico conosciuto in crociera, ed un mio amico che non può essere lui! Tu di chi stai parlando? :bye:

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Pejo per tornare alla tua domanda, io ho iniziato a fare apnea per la mia grande passione per il mare, dopo anni di pratica da autodidatta mi ero stabilizzato su apnee di pesca di 1',45", la mia quota operativa era max 15 metri, capitava di fare tuffi a 20, ma tocca e fuggi! Poi nel 2002 mi sono deciso, per la mia sicurezza a fare un corso di apnea, ed ho avuto la fortuna di farlo con una persona che reputo molto professionale, Stefano Tovaglieri di Apnea Accademy, in un posto meraviglioso come l'isola di Ustica. In quella settimana full immersion nel vero senso della parola, e credo che sia il solo modo di fare un corso di apnea, ho riscontrato un notevole incremento della mia apnea. I fattori determinanti sono stati la didattica, l'istruttore ed il luogo in egual misura. In una settimana sono arrivato a fare 5',35" di statica e toccare in asseto costante 40 metri. Tornato da questa meravigliosa esperienza, credevo di fare fuoco e fiamme sott'acqua, ma mi resi subito conto che una cosa e starsene rilassato, consapevole dell'istruttore che ti segue ed il compagno che ti assiste in acque cristalline ed un altra è trovarsi soli in mezzo al mare e scendere giù nel blu per cercare del pesce. Corrente, preoccupazione delle barche che cercano assolutamente di prendere quella strana boa rossa, stato di forma in quello specifico momento, sono tutti fattori che determinano il tuo rilassamento in acqua.

Tre anni dopo è nata mia figlia, dopo il primo mese di astinenza dal mare per ovvi motivi, ho ricominciato ad andare in acqua. Sebbene le notti trascorse con mia figlia accanto non fossero proprio riposanti, infatti dormivo massimo 4 ore per notte, lo stato di grazia che la presenza di questa creatura accanto a me mi procurava, mi ha fatto scattare una molla psicologica.

Ho iniziato, senza forzare in modo molto naturale, a fare apnee con una media di 2' fino ad un massimo di 3,15 su un fondale di 12 metri.

Tutto questo è stato un insieme di fattori, primi quelli di una conoscenza tecnica dell'apnea dove a mio avviso è stato fondamentale la pratica dell'apnea statica. Quì vorrei precisare che, almeno nel mio corso, non si fà mai iperventilazione nè in statica ne in nessuna circostanza. Nella statica, seguendo delle tecniche respiratorie del Pranayama, ho imparato a sentire il mio corpo ed a gestire la mia mente, controllandone le paure e le tensioni. Nell'assetto profondo ho messo in atto queste conoscenze sul mio corpo in movimento verso il fondo, dove senti l'aumentare della pressione e del freddo delle quote più profonde.

Ritornando alla risposta ti posso dire che raggiungere una certa profondità è questione di allenamento, fisico e sopratutto mentale. Io ogni tuffo faccio un controllo partendo dai muscoli della mandibola fino alle dita dei piedi, come uno scanner, rilasso tutto. Non guardare il fondo mentre scendi in quanto inarchi la schiena ed automaticamente irrigidisci la muscolatura dorsale e la traiettoria di discesa diviene obliqua epiù lunga.

:devil: ....ma i miei pesci più grandi li ho presi entro i 15 metri!!!!!!!!!

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

:thumbup:

Pejo per tornare alla tua domanda, io ho iniziato a fare apnea per la mia grande passione per il mare, dopo anni di pratica da autodidatta mi ero stabilizzato su apnee di pesca di 1',45", la mia quota operativa era max 15 metri, capitava di fare tuffi a 20, ma tocca e fuggi! Poi nel 2002 mi sono deciso, per la mia sicurezza a fare un corso di apnea, ed ho avuto la fortuna di farlo con una persona che reputo molto professionale, Stefano Tovaglieri di Apnea Accademy, in un posto meraviglioso come l'isola di Ustica. In quella settimana full immersion nel vero senso della parola, e credo che sia il solo modo di fare un corso di apnea, ho riscontrato un notevole incremento della mia apnea. I fattori determinanti sono stati la didattica, l'istruttore ed il luogo in egual misura. In una settimana sono arrivato a fare 5',35" di statica e toccare in asseto costante 40 metri. Tornato da questa meravigliosa esperienza, credevo di fare fuoco e fiamme sott'acqua, ma mi resi subito conto che una cosa e starsene rilassato, consapevole dell'istruttore che ti segue ed il compagno che ti assiste in acque cristalline ed un altra è trovarsi soli in mezzo al mare e scendere giù nel blu per cercare del pesce. Corrente, preoccupazione delle barche che cercano assolutamente di prendere quella strana boa rossa, stato di forma in quello specifico momento, sono tutti fattori che determinano il tuo rilassamento in acqua.

Tre anni dopo è nata mia figlia, dopo il primo mese di astinenza dal mare per ovvi motivi, ho ricominciato ad andare in acqua. Sebbene le notti trascorse con mia figlia accanto non fossero proprio riposanti, infatti dormivo massimo 4 ore per notte, lo stato di grazia che la presenza di questa creatura accanto a me mi procurava, mi ha fatto scattare una molla psicologica.

Ho iniziato, senza forzare in modo molto naturale, a fare apnee con una media di 2' fino ad un massimo di 3,15 su un fondale di 12 metri.

Tutto questo è stato un insieme di fattori, primi quelli di una conoscenza tecnica dell'apnea dove a mio avviso è stato fondamentale la pratica dell'apnea statica. Quì vorrei precisare che, almeno nel mio corso, non si fà mai iperventilazione nè in statica ne in nessuna circostanza. Nella statica, seguendo delle tecniche respiratorie del Pranayama, ho imparato a sentire il mio corpo ed a gestire la mia mente, controllandone le paure e le tensioni. Nell'assetto profondo ho messo in atto queste conoscenze sul mio corpo in movimento verso il fondo, dove senti l'aumentare della pressione e del freddo delle quote più profonde.

Ritornando alla risposta ti posso dire che raggiungere una certa profondità è questione di allenamento, fisico e sopratutto mentale. Io ogni tuffo faccio un controllo partendo dai muscoli della mandibola fino alle dita dei piedi, come uno scanner, rilasso tutto. Non guardare il fondo mentre scendi in quanto inarchi la schiena ed automaticamente irrigidisci la muscolatura dorsale e la traiettoria di discesa diviene obliqua epiù lunga.

:devil:  ....ma i miei pesci più grandi li ho presi entro i 15 metri!!!!!!!!!

:thumbup:

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Partecipa alla conversazione

Puoi pubblicare ora e registrarti più tardi. Se hai un account, accedi ora per pubblicarlo con il tuo account.

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Sono consentiti solo 75 emoticon max.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Pulisci editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...

×
×
  • Crea Nuovo...