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Perchè Siamo Fuori Dalle Amp?


Ospite Gianfranco Ciavarella

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Siamo fuori perche siamo disorganizati ed è prevalsa la linea morbida, quella cioè di far capire agli ambientalisti che siamo ecocompatibili.

SVEGLIAAAAAA!!!!!!

A quelli non gliene frega niente della pesca selettiva e sportiva e di tutte le altre belle menate che stiamo qui a raccontarci!!!

Usiamo un fucile? Allora niente AMP e basta!!!!

Quelli fanno finta di starci a sentire e poi appena ci voltiamo SOTOMAYOR!!!! come dicevano Aldo, Giovanni e Giacomo.

Serve un'organizzazione forte e lo scontro frontale e stop.

Lo vedo con la caccia Molte associazioni ambientaliste sono nate al solo scopo di farla chiudere ormai da venti anni. Ma a caccia seppur con molte limitazioni ci si va ancora. Se andiamo avanti così a pesca noi nel giro di un paio d'anni non ci andremo piu!!!

L'ordinamento giudiziario italiano è talmente vasto e confuso che un appiglio da qualche parte si può sempre trovare.

Esempio: gli ambientalisti non volevano che si cacciassero storni e fringuelli in liguria quest'anno e quindi hanno fatto ricorso al TAR. La federcaccia con i suoi avvocati ha fatto un contro ricorso e lo storno ed il fringuello si sono cacciati.

 

Basta calarsi le braghe, bisogna essere più agguerriti.

 

Sullo scontro frontale temo che avremmo solo da perdere.

 

Mi dici chi fa ricorso al TAR a nome dei pescapneisti? La FIPSAS? A nome di 1200 iscritti?

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Ospite deep75

E' proprio questo il punto!

Se noti ho iniziato dicendo che siamo disorganizzati, cioè NON ORGANIZZATI!!!!

 

Come in tutte le altre cose del mondo chi vuole tutelare i propri diritti si riunisce in associazioni in quanto come tuttti sanno l'unione fa la forza. Se stiamo qui ad aspettare che dall'alto ci piova la manna..... tanti auguri!

 

Scusami ma con la linea morbida cosa abbiamo guadagnato?

 

Mi pare che nel giro di pochi anni la situazione sia precipitata ad un ritmo tale che se va avanti così nel giro di un paio d'anni la pesca sub la vedremo solo sui documentari

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E' proprio questo il punto!

Se noti ho iniziato dicendo che siamo disorganizzati, cioè NON ORGANIZZATI!!!!

 

Come in tutte le altre cose del mondo chi vuole tutelare i propri diritti si riunisce in associazioni in quanto come tuttti sanno l'unione fa la forza. Se stiamo qui ad aspettare che dall'alto ci piova la manna..... tanti auguri!

 

Scusami ma con la linea morbida cosa abbiamo guadagnato?

 

Mi pare che nel giro di pochi anni la situazione sia precipitata ad un ritmo tale che se va avanti così nel giro di un paio d'anni la pesca sub la vedremo solo sui documentari

 

Il fatto e' che la linea non era ne' dura ne' morbida: non c'e' mai stata una linea!

 

Concordo assolutamente sul fatto che che ci si debba organizzare. Iscrivendosi in massa alla Federazione. Se non facciamo numero non contiamo.

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Ciao Giorgio,tempo fa avevo proposto un'idea sul forum dimmi che ne pensi e se,secondo te,sarebbe ipotizzabile e con che iter legislativo da seguire.

 

Il pescasub,prima di ogni battuta nell'AMP deve andare in un apposito ufficio a ritirare una particolare boa di colore magari particolare e specifica per l'AMP.Tale boa sarebbe numerata e in numero limitato in modo che in ogni giornata non ci possa essere nell'AMP più di un certo numero di pescasub stabilito.  Prendendo la boa il sub deve lasciare un documento e,eventualmente,pagare una gabella.

 

A fine pescata il sub riporta la boa negli uffici e mostra il carniere.Se tutto è in regola gli si ridà indietro il documento e lo si saluta.

 

I controllori in ogni momento possono controllare il sub in acqua e,se ci sono infrazioni(ad esempio specie stanziali catturate) segnalano il numero della boa agli uffici.L'ufficio,avendo i documenti del sub può benissimo elevare sanzioni,sospensioni dalla possibilità di pescare nell'AMP temporanee o definitive a seconda del tipo di infrazione.

 

Questa soluzione avrebbe costo zero e sarebbe molto semplice da realizzare,soprattutto se le boe si potessere prendere anche in qualche punto in riva al litorale (dove c'è il magazzino dei diving o dove c'è il bagnino o dove ci sono le guardieparco,ecc).

 

In alternativa ci sarebbe la possibilità di pescare solo dietro accompagnamento di un pescatore ma questo avrebbe con sè anche altri problemi.

 

Che ne pensi?

 

 

PS:La questione del fucile sub come arma non esiste perchè nella nostra legislazione il fucile sub NON è considerato un arma ma un attrezzo individuale da pesca esattamente come gli altri. Di questo "equivoco",sfruttato ad arte dai nostri oppositori,ne abbiamo discusso più volte con relazioni di esperti del settore

 

 

Ciao Uccio è arivata l'email?

Che ne penso della tua idea? Non male il discorso di boe numerate......il mio dubbio sta nel effettivo mostrare tutto il pesce preso, quindi un controllo in logo sarebbe migliore ma sicuramente con più "problemi" rispetto quelli da te esposti.

 

Leggevo ora la domanda iniziale che Gianfranco faceva a tutti riguardo il perchè siamo fuori le AMP.....penso che le nostre argomentazioni siano andate di lungo in largo, affrontando il problema in tutte le sue sfaccettaature.....io ho risposto sui problemi morali,istituzionali, economici, politici e di figura...diciamo così che circondano la pescasub.....

la mia domanda che poi non è una domanda ma è un invito....rispondiamo solo su questo è tiriamo assieme la somma finale!!!!

Mi rivolgo a te in particolare Fabio, vorrei che approfondissi questo aspetto!

 

Ciao Giorgio,

ho risposto alla domanda del titolo all'inizio della discussione e credo anche di essermi espresso al limite delle mie competenze,oltre,credo,correrei il rischio di dire scemenze,anzi...,sicuramente secondo qualcuno le ho già dette.

 

Molto probabilmente quanto da mè proposto è irrealizzabile ma mi chiedevo:

non si potrebbe risolvere il problema su eventuali responsabilità in caso di incidente,semplicemente, facendo firmare ai "clienti" un documento con cui si sollevano pescatori-guida ed ente gestore dell'AMP da ogni problema derivante dalla mancata osservanza di determinate regole?

di fatto,a mare,se osservi alla lettere certe regole comportamentali non può succederti proprio niente e queste regole,magari, potrebbero essere rese note alla gente prima di imbarcarla.

 

Come si regolano i diving o i pescatori che portano in giro i turisti per la pesca-turismo,con questi problemi?

 

Infine rispondo ad Uccio riguardo il problema del modo in cui rendere partecipi gli eventuali turisti, dell'azione del pescatore subacqueo.

Ci ho pensato un pò e credo che con un certo dispiego di mezzi il problema potrebbe essere superabile:il pescatore subacqueo potrebbe essere seguito nella sua azione da un video operatore che abbia le sua stesse capacità apneistiche(un pò come accade quando si fa un video di pescasub),le immagini sarebbero trasmesse su un monitor posto sull'imbarcazione, per cui i turisti vedrebbero tutto in tempo reale e senza neanche bagnarsi;sulla barca(o gommone) oltre ai turisti ci sarebbe un altro pescasub che avrebbe il compito di commentare le immagini:quindi si affronteranno le tecniche di respirazione,la capovolta,la pinneggiata,la tecnica di discesa e le varie tecniche di pesca,sarebbe un specie di mini corso,in cui tutte le informazioni sarebbero date,però,in versione "turistica" e quindi in modo molto veloce e sintetico;

in questo modo si eviterebbe il problema noia e si valorizzerebbe l'aspetto spettacolare(in cui io credo molto) del nostro sport.

Tra l'altro,in un lavoro del genere,la cattura del pesce avrebbe un aspetto secondario ed eventuali cappotti non sarebbero un problema,dato che, comunque, gli aspetti tecnici ed atletici della pesca sub,da soli,potrebbero essere la vera attrattiva e valere "il biglietto".

 

Secondo alcuni parlo di fanta-pescasub,ma siamo sicuri che qualcosa del genere sia veramente irrealizzabile?

Ciao.

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Molto probabilmente quanto da mè proposto è irrealizzabile ma mi chiedevo:

non si potrebbe risolvere il problema su eventuali responsabilità in caso di incidente,semplicemente, facendo firmare ai "clienti" un documento con cui si sollevano pescatori-guida ed ente gestore dell'AMP da ogni problema derivante dalla mancata osservanza di determinate regole?

La declinazione di responsabilità è valida solo per la responsabilità civile (e anche qui entro certi limiti e con varie eccezioni) non per quella penale: nessuno può rinunciare ai propri diritti costituzionali ed eventuali clausole contrattuali, anche se specificatamente firmate, sono difatto nulle.

In caso di morte o prognosi superiore ai 60 giorni (salvo variazioni subentrate in questi ultimi anni) il giudice apre un'indagine processuale anche senza denuncia di parte civile. Quindi, ovviamente si presume che nessuno possa, in questo campo, operare per dolo, rimangono in ogni caso le rogne (tempo perso, fastidio, stress, eccetera) di un eventuale processo aperto per determinare la sussistenza di imperizia o colpa, e qui casca l'asino: per evitare rogne spesso e molti preferiscono rinunciare a priori.

Secondo alcuni parlo di fanta-pescasub,ma siamo sicuri che qualcosa del genere sia veramente irrealizzabile?

Io no, parto sempre dal presupposto che qualsiasi cosa, per quanto complessa e assurda, sia idealmente realizzabile!

 

Piuttosto, davanti ad un qualsiasi progetto, ad una qualsiasi idea, seguendo la tecnica del problem-solving mi chiedo:

 

- cosa servirebbe per la sua realizzazione?

- quanto costerebbe (in risorse, ossia tempo, persone, denaro, eccetera) la realizzazione?

- sarebbe realizzabile con gli attuali dispositivi di legge (e con questo intendo anche le attuali forme contrattuali assicurative e tutti gli altri contorni) o richiederebbe la modifica di alcuni dispositivi o la promulgazione di nuove leggi, decreti, emendamenti, eccetera?

- in sintesi, ne vale la pena?"

 

Qui mi fermo poichè la continuazione del discorso esula dal filo specifico del tema (capire perchè siamo fuori), mi limito solo ad osservare che quello che tu proponi è simile a quello che già esiste in Alpinismo da molti, moltissimi anni (e, in se stesso, non serve ne a fare propaganda): le Guide Alpine, infatti, sono esperti alpinisti che portano altre persone in montagna; dietro a loro, però, esiste un complesso impianto logistico e legislativo (corsi di formazione delle Province con ammmissione a consorso, iscrizione alla camera di commercio, specifica sezione del Club Alpino Italiano dedicata alle Guide Alpine, e via dicendo). Lascio perdere le specifiche problematiche dell'ambiente acquatico e subacqueo, anche perchè qualche idea su come, almeno in parte, risolverle l'avrei anche.

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Infine rispondo ad Uccio riguardo il problema del modo in cui rendere partecipi gli eventuali turisti, dell'azione del pescatore subacqueo.

Ci ho pensato un pò e credo che con un certo dispiego di mezzi il problema potrebbe essere superabile:il pescatore subacqueo potrebbe essere seguito nella sua azione da un video operatore che abbia le sua stesse capacità apneistiche(un pò come accade quando si fa un video di pescasub),le immagini sarebbero trasmesse su un monitor posto sull'imbarcazione, per cui i turisti vedrebbero tutto in tempo reale e senza neanche bagnarsi;sulla barca(o gommone) oltre ai turisti ci sarebbe un altro pescasub che avrebbe il compito di commentare le immagini:quindi si affronteranno le tecniche di respirazione,la capovolta,la pinneggiata,la tecnica di discesa e le varie tecniche di pesca,sarebbe un specie di mini corso,in cui tutte le informazioni sarebbero date,però,in versione "turistica" e quindi in modo molto veloce e sintetico;

in questo modo si eviterebbe il problema noia e si valorizzerebbe l'aspetto spettacolare(in cui io credo molto) del nostro sport.

Tra l'altro,in un lavoro del genere,la cattura del pesce avrebbe un aspetto secondario ed eventuali cappotti non sarebbero un problema,dato che, comunque, gli aspetti tecnici ed atletici della pesca sub,da soli,potrebbero essere la vera attrattiva e valere "il biglietto".

 

Secondo alcuni parlo di fanta-pescasub,ma siamo sicuri che qualcosa del genere sia veramente irrealizzabile?

Ciao.

 

 

L'idea e' realizzabile avendo adeguati fondi, ma mi chiedo: ai turisti interesserebbe davvero?

Se fossi un turista in visita ad una AMP, vorrei vedere il fondo del mare attraverso uno schermo televisivo, oppure vorrei essere io stesso in acqua?

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Infine rispondo ad Uccio riguardo il problema del modo in cui rendere partecipi gli eventuali turisti, dell'azione del pescatore subacqueo.

Ci ho pensato un pò e credo che con un certo dispiego di mezzi il problema potrebbe essere superabile:il pescatore subacqueo potrebbe essere seguito nella sua azione da un video operatore che abbia le sua stesse capacità apneistiche(un pò come accade quando si fa un video di pescasub),le immagini sarebbero trasmesse su un monitor posto sull'imbarcazione, per cui i turisti vedrebbero tutto in tempo reale e senza neanche bagnarsi;sulla barca(o gommone) oltre ai turisti ci sarebbe un altro pescasub che avrebbe il compito di commentare le immagini:quindi si affronteranno le tecniche di respirazione,la capovolta,la pinneggiata,la tecnica di discesa e le varie tecniche di pesca,sarebbe un specie di mini corso,in cui tutte le informazioni sarebbero date,però,in versione "turistica" e quindi in modo molto veloce e sintetico;

in questo modo si eviterebbe il problema noia e si valorizzerebbe l'aspetto spettacolare(in cui io credo molto) del nostro sport.

Tra l'altro,in un lavoro del genere,la cattura del pesce avrebbe un aspetto secondario ed eventuali cappotti non sarebbero un problema,dato che, comunque, gli aspetti tecnici ed atletici della pesca sub,da soli,potrebbero essere la vera attrattiva e valere "il biglietto".

 

Secondo alcuni parlo di fanta-pescasub,ma siamo sicuri che qualcosa del genere sia veramente irrealizzabile?

Ciao.

 

 

L'idea e' realizzabile avendo adeguati fondi, ma mi chiedo: ai turisti interesserebbe davvero?

Se fossi un turista in visita ad una AMP, vorrei vedere il fondo del mare attraverso uno schermo televisivo, oppure vorrei essere io stesso in acqua?

 

Dipende da quali sono le attrattive che l'AMP propone;

se si riuscisse a rendere la pesca sub una fonte di interesse e poi si mettesse la nostra attività a disposizione dei turisti credo che la "domanda" non mancherebbe.

 

Questo,ovviamente,non può avvenire da un giorno all'altro ma presuppone un periodo(più o meno lungo) di promozione del nostro sport.

Esempio:

immaginiamo di trovarci dentro un AMP; mentre una barca accompagna i turisti verso i luoghi d'immersione,passa accanto ad un paio di pescatori subacquei(che hanno preso accordi preventivi con l'amministrazione dell'AMP,per alcune immersioni promozionali),si ferma 5 minuti e la guida,o l'istruttore del diving,spiega alla gente che quelle persone stanno svolgendo un'attività ecocompatibile,di alto valore tecnico e atletico e per praticare la quale occorre grandissimo allenamento e dedizione; a seguire i turisti verranno invitati a tornare, negli anni futuri,a visitare l'AMP ,in cui troveranno tante altre novità interessanti rispetto a quel momento,tra cui un sevizio di pescasub-turismo al termine del quale,magari,verrebbe rilasciato una sorta di attestato(sapeste quanta gente viene ai corsi di pescasub solo ed esclusivamente per avere un pezzo di plastica con su scritto "Brevetto di pescasub" da mostrare,poi,agli amici....).

 

Una cosa del genere imporrebbe la collaborazione tra pescatori subacquei,diving ed ente gestore,quindi è a questi che dovremmo,prima, far capire che tipo di attività svolgiamo e,poi,come si potrebbe sfruttare dal punto di vista economico sia per noi che per loro;anzi soprattutto per loro,perchè solo facendo perno sulle loro tasche,a mio giudizio, potremmo entrare nelle AMP.

 

Una situazione del genere non permetterebbe,sicuramente,a tutti i pescatori subacquei di entrare in queste aree, ma comporterebbe un rilancio della nostra immagine che,attualmente,sarebbe impossibile e questo perchè tale rilancio verrebbe fatto non solo da noi ma anche dai diving e dai comuni.

L'essere accettati e non sopportati,una maggiore popolarità, sono tutti fattori che comporterebbero un maggiore peso sociale e politico della nostra categoria e a quel punto aumenterebbero anche i nostri diritti,dei quali usufruirebbero non solo gli operatori delle AMP ma tutti i pescsub.

 

Sto delirando?

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In conclusione: se siamo esclusi dalle AMP e' solo per pura logica!!!!!!!!

(anche se io un gran danno nn lo causerei)  <_<  <_<  <_<  <_<  <_<  <_<

 

Guardati l'elenco delle AMP istituite e di quelle che saranno istituite tra pochi anni (iter già avviato quindi è certo che verranno istituite) e pensa se tu abitassi in zona e non avessi gommone

 

 

Ciao Uccio,

dove posso trovare la lista delle nuove AMP che verranno istituite nei prox anni?

 

Luc. :bye:

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Dal sito del ministero

 

AREE MARINE PROTETTE ISTITUITE

 

AREE MARINE PROTETTE DI PROSSIMA ISTITUZIONE(saranno istituite tra poco)

 

AREE MARINE PROTETTE "DI REPERIMENTO" (saranno istituite tra qualche tempo)

 

A questo si aggiungono,come dicevo,le oasi blu del WWF,le zone militari ed archeologiche e tutte quelle interdette per ordinanze e leggi varie.

 

Poi ci sono tutte le zone che ancora devono diventare aree di reperimento(moltissimi comuni stanno facendo pressione) e i "temutissimi" parchi regionali.

 

Tra qualche anno ci daremo tutti alla pesca ai tonni nel blu...

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Ho notato che tra le riserve già istituite e non, non figura quella relativa all'isola bella. Per chi non la conoscesse si trova sotto Taormina (Me), a metà strada tra Catania e Messina.

Mi avevano detto che fosse riserva, quindi non capisco il perchè non figura tra le aree marine protette.

Qualcuno può chiarirmi questo dubbio? Ve ne sarei grato.

Alex :bye:

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Dal sito del ministero

 

AREE MARINE PROTETTE ISTITUITE

 

AREE MARINE PROTETTE DI PROSSIMA ISTITUZIONE(saranno istituite tra poco)

 

AREE MARINE PROTETTE "DI REPERIMENTO" (saranno istituite tra qualche tempo)

 

A questo si aggiungono,come dicevo,le oasi blu del WWF,le zone militari ed archeologiche e tutte quelle interdette per ordinanze e leggi varie.

 

Poi ci sono tutte le zone che ancora devono diventare aree di reperimento(moltissimi comuni stanno facendo pressione) e i "temutissimi" parchi regionali.

 

Tra qualche anno ci daremo tutti alla pesca ai tonni nel blu...

 

Tra le aree di prossima istituzione figura anche quella di Capo Testa-Punta Falcone presso S. teresa di Gallura in Sardegna. Zona che conosco molto bene frequentandola da piu' di trent'anni.

 

Ebbene, la popolazione in toto si e' opposta all'istituzione del parco, inclusi operatori turistici, diving centers, e pescatori professionisti. L'opposizione e' stata tale che la Giunta Comunale ha promesso che il parco non verra' istituito a meno che la popolazione di S. Teresa non sia d'accordo.

 

Ora, so bene che le promesse di questo tipo lasciano il tempo che trovano, purtroppo. ma questo e' un esempio che se ci si organizza e ci si fa ascoltare, le cose possono cambiare.

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Tra le aree di prossima istituzione figura anche quella di Capo Testa-Punta Falcone presso S. teresa di Gallura in Sardegna. Zona che conosco molto bene frequentandola da piu' di trent'anni.

 

Ebbene, la popolazione in toto si e' opposta all'istituzione del parco, inclusi operatori turistici, diving centers, e pescatori professionisti. L'opposizione e' stata tale che la Giunta Comunale ha promesso che il parco non verra' istituito a meno che la popolazione di S. Teresa non sia d'accordo.

 

Ora, so bene che le promesse di questo tipo lasciano il tempo che trovano, purtroppo. ma questo e' un esempio che se ci si organizza e ci si fa ascoltare, le cose possono cambiare.

 

Sono daccordo con te. :clapping:

Forse la vicinanza di un diving di un famoso Apneista può aver spostato in parte l'ago della bilancia? Non solo in termini economici intendo.

 

Saluti Birrino

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