MarioB Inviato Gennaio 19, 2011 Autore Segnala Condividi Inviato Gennaio 19, 2011 Ciao Stefano , il vero problema è bucare l'acqua ,a quelle velocità anche la punta dell'asta trova difficolta a penetrare . Ci sarebbe da fare uno studio proprio sulle punte ,e vedere la forma che penetri meglio l'acqua . E secondo mè non è detto che debba per forza avere la punta . Forse ....... Mi trovo davvero daccordo con tutti. - I dubbi di Oreste sono giustificatissimi: il limite indicato e' assolutamente teorico, vale a dire che in base ai dati dei soli elastici senza carico e senza attriti con il fusto o altre gomme (scrivero' anche in merito a questo) possiamo pensare di arrivare verso quelle velocita', ma molto piu' probabilmente i 32 m/s saranno gia' un grande successo per qualsiasi fucile che sfrutti delle gomme!! Di piu': chi racconta di velocita' strabilianti vicine o superiori ai 40 m/s, per la mia modestissima opinione e alla luce dei dati che abbiamo ottenuto, ma confortati dalla letterartura scientifica, racconta... bufale! A meno che non disponga di elastici strabilianti! - Itio ha centrato il secondo grosso problema: le aste e il problema di "bucare" l'acqua. - Stefano ha correttamente sollevato il problema dell'inutilita' di accelerare aste leggere fino a velocita' di uscita molto elevate se poi queste vengono frenate troppo rapidamente. Abbiamo due grossi limiti davanti: - il fatto che l'elastico piu' di tanto non e' in grado di andare in termini di velocita' - il fatto che le aste sottili non sopportano efficientemente accelerazioni superiori ad un dato valore (cerchero' di chiarire con una arbapillola anche questo problema) Ne consegue che la direzione che ha senso prendere e' quella di ottenere prestazioni dell'ordine dei 30 m/s su aste piu' spesse e pesanti che assicurano una gittata superiore. Questo almeno per quanto riguarda la trazione diretta di arbalete e roller. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
arbagianfry Inviato Gennaio 19, 2011 Segnala Condividi Inviato Gennaio 19, 2011 (modificato) Bellissima discussione bella anche la relazione!!! La cosa che mi ha sorpreso è che la velocità in contrazione libera delle gomme resta costante per un bel tratto (fig. 6 e fig. 7). Dopo una prima lettura però non ho ben capito con cosa hai relazionato la velocità, mi riferisco alla 'distanza' che trovo sulle ascisse, cosa si intende per distanza? grazie Modificato Gennaio 19, 2011 da arbagianfry Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
MarioB Inviato Gennaio 19, 2011 Autore Segnala Condividi Inviato Gennaio 19, 2011 Bellissima discussione bella anche la relazione!!! La cosa che mi ha sorpreso è che la velocità in contrazione libera delle gomme resta costante per un bel tratto (fig. 6 e fig. 7). Dopo una prima lettura però non ho ben capito con cosa hai relazionato la velocità, mi riferisco alla 'distanza' che trovo sulle ascisse, cosa si intende per distanza? grazie Se dai un occhio alla fig 1, le gomme sono ancorate ad un supporto e sono sottoposte a trazione. Per distanza ho inteso la distanza percorsa dal capo libero durante la contrazione: la velocita' e' monitorata in base allo spazio percorso e hai interpretato bene dicendo che si mantiene costante durante la contrazione. In realta' dovrebbe, idealmente, essere una funzione a gradino, ovvero, passare da zero al valore limite. Di fatto, sperimentalmente, non potra' mai essere cosi' per via del meccanismo di sgancio e della inerzia. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
catandrea84 Inviato Gennaio 19, 2011 Segnala Condividi Inviato Gennaio 19, 2011 Bellissima discussione bella anche la relazione!!! La cosa che mi ha sorpreso è che la velocità in contrazione libera delle gomme resta costante per un bel tratto (fig. 6 e fig. 7). Dopo una prima lettura però non ho ben capito con cosa hai relazionato la velocità, mi riferisco alla 'distanza' che trovo sulle ascisse, cosa si intende per distanza? grazie Se dai un occhio alla fig 1, le gomme sono ancorate ad un supporto e sono sottoposte a trazione. Per distanza ho inteso la distanza percorsa dal capo libero durante la contrazione: la velocita' e' monitorata in base allo spazio percorso e hai interpretato bene dicendo che si mantiene costante durante la contrazione. In realta' dovrebbe, idealmente, essere una funzione a gradino, ovvero, passare da zero al valore limite. Di fatto, sperimentalmente, non potra' mai essere cosi' per via del meccanismo di sgancio e della inerzia. Natura non facit saltus Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
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