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Questo Luglio abbiamo trovato condizioni abbastanza inusuali per questo tratto di mare: poco Maestrale, e corrente dominante da Levante. Purtroppo corrente da Levante significa acqua fredda e sporca, e poco pesce. Oggi decidiamo di tentare un'uscita su di una secca lontana, alla ricerca di acqua piu' calda. La secca e' molto ben conosciuta, essendo frequentata sia da pescatori professionisti (principalmente reti), che da pescasportivi sia di superficie che in apnea. Inoltre la secca e' molto limitata, essendo compresa in un fazzoletto di mare di poco piu' di 50 metri per 50, ed e' spesso solcata da forti correnti che, in passato, a volte mi hanno impedito di pescarci. E' pero' un posto bellissimo: una serie di panettoni di roccia e pinnacoli di granito, che salgono da un fondale di circa 50 metri fino a circa 12 sui cappelli piu' alti. Bellissimo e inquietante, in quanto quasi tutti i gradini guardano nel blu profondo del mare aperto. Si pesca principalmente nei canaloni tra i vari cappelli, all'aspetto e all'agguato, oppure in caduta.

 

Arriviamo sulla secca la mattina molto presto. Non ci sono altri gommoni, e non vediamo segnali di reti in vicinanza. Ancoro il gommone e faccio filare la sagola del pallone: sembra che non ci sia corrente. Il mare e' appena increspato. Scivoliamo in acqua in silenzio. Sui cappelli piu' alti c'e' presenza di mangianza. Buon segno. Purtroppo c'e' pero' la solita corrente fredda da levante, ma se non altro qui e' piu' bassa rispetto a terra: il taglio e' intorno ai 14 metri. Ai primi aspetti vedo parecchi pizzuti grossi: un branco appena fuori una delle guglie, che come mi metto all'aspetto viene a vedermi. Non abbiamo fatto questo viaggio per sparare ai saraghi, pero'. La speranza e' di incontrare i dentici. Dopo 4-5 immersioni, infatti, oltre ai soliti saraghi vedo passare un bel branco di dentici: sono 5-6 pesci, i piu' grossi sui 3-3,5 kg. Mi sfilano davanti fuori tiro; non sono nervosi, ma neppure curiosi. Si tengono appena sopra il taglio, guardinghi. fanno un'unica passata, e non li rivedro' piu'. Michele mi dice di aver visto due orate enormi in fondo ad uno dei canaloni, ma erano molto fonde e non si sono curate minimamente di lui.

 

Mi sposto, e comincio a passare i vari cappelli. Non ce ne sono molti, e so che abbiamo a disposizione 10-15 tuffi a testa, non di piu'. Faccio un aspetto su di un gradino inclinato che sprofonda nel blu. Sulla mia sinistra, as una ventina di metri, c'e' una guglia di granito. Ad un certo punto vedo le castagnole schizzare impazzite, e una ventina di metri davanti a me passa un tonno, velocissimo. E' molto lontano, non si cura minimamente di me; lo stimo sui 60-80 kg. Un pesce bellissimo. Mi passa da destra a sinistra, e scompare dietro la guglia di granito, verso il mare aperto. Risalgo, e decido di tentare una discesa sulla guglia.

 

Mi ventilo, e scendo. La guglia e' alta qualche metro e si appoggia su un gradino di roccia attorno ai 12 metri, gradino che poi picchia nel blu, verso il mare aperto. Scendo alla base della guglia, e mi affaccio oltre l'orlo del gradino. Qualche metro davanti a me, piu' sotto, c'e' una bella cernia. Mi da' il fianco, appena sollevata dalla roccia, con il muso in corrente. E' probabilmente sorpresa tanto quanto lo sono io, ma sono sceso molto in silenzio, e non si e' spaventata. Distendo il braccio con il fucile e mi avvicino lentamente, aiutandomi con la mano sinistra, attaccato al fondo. Riesco a guadagnare quei pochi metri che mi consentono, scoperto, di arrivare a tiro. La cernia mi ha sentito, ma e' troppo tardi: scocco il tiro, e la colpisco dietro l'opercolo branchiale destro. Presa! L'asta da 7 passa bene il pesce, e l'aletta si e' aperta. Comincio a risalire, filando piano il mulinello, e tenendo sempre la cernia in tensione staccata dal fondo. La cernia si dibatte, ma viene su senza problemi. E' presa bene. Una volta in superficie la immobilizzo con la presa sugli occhi, e la finisco col coltello. E' la seconda cernia che prendo quest'anno, ma questa e' un po' piu' grossa della precedente. Anche la precedente e' stata catturata in maniera simile: un aspetto che si trasforma in agguato, alla base di una guglia di granito.

 

La cernia e' circa 9 kg, e le faro' onore a tavola mangiandola a tranci, e usando la testa per fare il sugo per la pasta.

 

http://img340.imageshack.us/img340/7881/dscn34191.jpg

 

 

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La fine della cernia

 

Alcuni tranci li abbiamo fatti alla brace, altri infarinati in padella con foglie di mirto, altri ancora al cartoccio con patate, mirto e pomodorini.

 

http://img196.imageshack.us/img196/4895/dscn34301.jpg

 

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