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Report - Incidente Piscina


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Spero che la sezione sia quella adatta.

 

Vorrei condividere ciò che mi è successo stasera in piscina, sia per avere risposte "mediche" sia per dare un po' di materiale a chi è giustamente interessato ai rischi della nostra bella attività.

 

Mi stavo allenando alla rana alternata.

 

Premesso che faccio i 50 metri in vasca corta senza affanni con 4 passate per vasca, ultimamente sto' piano piano aggiungendo metri mano a mano che sento che è possibile.

 

Veniamo al fatto: chiusa la seconda vasca (50 metri) e sentendomi ancora disteso e non in debito, decido di mettere la seconda virata. Spingo dal bordo-vasca con le gambe energicamente come al solito, ma subito dopo mi accorgo che non sono al 100%. Mi sento un po' fiacco e la successiva passata di braccia conferma la sensazione. Ultimata la spinta della prima passata di braccia, decido di riemergere perchè ho notato che il campo visivo mi si stava leggermente restringendo. Mi trovo a metà vasca, proprio prima del gradino che porta il fondo da 1,40 metri a 1,80 metri: questo mi consente di restare in emersione senza la necessità di sostentarmi con braccia e/o gambe.

 

Emerso, espiro al 50% come al solito (non avevo affatto fame d'aria, o meglio: non più del normale) e poi inspiro. Qui il campo visivo mi si restringe ulteriormente ed avverto la sensazione che si prova immediatamente prima di svenire. Resto calmo ed eseguo un paio di atti respiratori molto lenti. Nel mentre avverto la sensazione di un movimento oscillatorio molto lento del capo, avanti ed indietro: quasi come se i muscoli del collo si rilassassero da soli e li ricontraessi io per ridurre l'iperestensione del capo.

 

Chi era fuori (2 assistenti: 1 istruttore apnea ed un secondo grado) ha detto che sono riemerso pulito, ma che appena dopo aver preso aria ho fissato lo sguardo ed ho preso a tremare quasi impercettibilmente all'altezza delle spalle. Il tutto per un paio di secondi. Non ho mai perso coscienza e lucidità e sono sempre riuscito a fare ciò che volevo (a parte il non essermi reso conto di quei piccoli movimenti delle spalle), ossia controllare la respirazione quando mi sono accorto che stavo per spegnermi.

 

Ripreso il controllo totale, mi sono accorto che uno dei due assistenti era già in acqua al mio fianco e l'altro mi era praticamente faccia-a-faccia, sdraiato sul bordo piscina.

 

Le mi prime parole sono state: "Al pelo!" (nel senso che c'è mancato poco, non era una dedica al Pelizzari... eheheh).

 

Quello che vorrei dire e passare, soprattutto ai principianti che leggono, è che la sincope (o la Samba - leggera - come in questo caso) non telefonano!!! Ossia: quando manca ossigeno, la spina viene staccata senza preavviso e da lì in poi...

 

Aspetto ansioso commenti e suggerimenti.

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Un'aggiunta...

 

Seguendo il corso di apnea degli allievi di primo e secondo grado (sto conseguendo il terzo), ho notato che c'è spesso un errore nel sistema di coppia. Quando colui il quale esegue l'esercizio riemerge, deve dare l'OK al compagno per segnalare che non ci sono problemi. Lo si dice durante le lezioni teoriche, ma spesso il risultato è che chi esegue l'esercizio riemerge con il pollice già verso il cielo a segnalare il tutto ok...

 

E' molto pericoloso, perchè siccome i guai iniziano (se non sono iniziati prima) dopo la prima inspirazione post-riemersione... Insomma: se segnalo il tutto OK e il mio compagno si volta perchè registra un "tutto a posto" ed io mi sento male dopo la prima inspirazione, non ho garanzia che possa essere preso subito,prima di reimmergere (magari incosciente) la testa sott'acqua.

 

Stasera, abituato a non dare l'OK se non quando tutto lo è davvero, ho atteso fino a dopo i tremoni, ossia fino a quando la respirazione non è stata regolare ed il campo visivo ripristinato. Fortunatamente ero assistito da persone che non fanno apnea da 1 mese, ma questa procedura consente di segnalare un'anomalia, senza fare nulla, anche a persone con l'occhio non "allenato". In sostanza: chiunque non veda l'OK e veda l'apneista sprofondare ha l'obbligo (secondo me) di acciuffare l'apneista perchè probabilmente c'è qualcosa che non va. Meglio prenderlo per la muta per nulla, piuttosto che doverlo rianimare...

 

Quindi: riemersi, si da l'OK solo quando la respirazione è a posto. 3 secondi in più di tempo possono fare la differenza e di certo non guastano nulla a nessuno, giusto? ;-D

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Un'aggiunta...

 

Seguendo il corso di apnea degli allievi di primo e secondo grado (sto conseguendo il terzo), ho notato che c'è spesso un errore nel sistema di coppia. Quando colui il quale esegue l'esercizio riemerge, deve dare l'OK al compagno per segnalare che non ci sono problemi. Lo si dice durante le lezioni teoriche, ma spesso il risultato è che chi esegue l'esercizio riemerge con il pollice già verso il cielo a segnalare il tutto ok...

 

E' molto pericoloso, perchè siccome i guai iniziano (se non sono iniziati prima) dopo la prima inspirazione post-riemersione... Insomma: se segnalo il tutto OK e il mio compagno si volta perchè registra un "tutto a posto" ed io mi sento male dopo la prima inspirazione, non ho garanzia che possa essere preso subito,prima di reimmergere (magari incosciente) la testa sott'acqua.

 

Stasera, abituato a non dare l'OK se non quando tutto lo è davvero, ho atteso fino a dopo i tremoni, ossia fino a quando la respirazione non è stata regolare ed il campo visivo ripristinato. Fortunatamente ero assistito da persone che non fanno apnea da 1 mese, ma questa procedura consente di segnalare un'anomalia, senza fare nulla, anche a persone con l'occhio non "allenato". In sostanza: chiunque non veda l'OK e veda l'apneista sprofondare ha l'obbligo (secondo me) di acciuffare l'apneista perchè probabilmente c'è qualcosa che non va. Meglio prenderlo per la muta per nulla, piuttosto che doverlo rianimare...

 

Quindi: riemersi, si da l'OK solo quando la respirazione è a posto. 3 secondi in più di tempo possono fare la differenza e di certo non guastano nulla a nessuno, giusto? ;-D

 

Sull'ok ti confermo che prima si respira, si recupera e solo dopo si da l'ok.

Per non anticipare il segnale di ok sarebbe opportuno introdurre altre manovre, da effettuarsi prima dell'ok. Come togliersi la maschera o gli occhialini e stringinaso ad esempio (sarebbe ancora più consigliabile abituarsi al solo utilizzo degli occhialini, senza stringinaso, si respira meglio in riemersione).

Sul segnale di ok considera che in gara non è più previsto perchè è stato giudicato inutile, molti hanno sincopato dopo aver dato un ok fasullo.

 

In questa parte chiedo a Massimo di verificare ed eventualmente correggermi.

Sull'incidente che hai subito, i sintomi che hai avvertito dovrebbero essere quelli legati all'abbassamento improvviso del battito cardiaco che si ha quando ci si avvicina al punto di rottura.

In dinamica il battito cardiaco aumenta dopo circa una quindicina di secondi dall'inizio dell'azione, sale progressivamente fino a superare le contrazioni, ma poi diminuisce di colpo.

E' il corpo che si mette sulla difensiva, cercando di risparmiare ossigeno.

Te ne accorgi perchè le gambe ti si piantano di colpo.

L'apneista agonista di talento è colui che gestisce al meglio questa fase, ma questa è anche la fase che non può essere gestita, se non a rischio sincope.

L'impiantamento delle gambe con la chiusura del campo visivo è calo di pressione, penso che questa volta ci sei andato davvero molto vicino. Il quanto non ti fa esperienza per il futuro, non tutti i giorni e di conseguenza le condizioni fisiche sono uguali. Ciò che oggi ti è successo così domani ti può capitare più lentamente oppure di colpo, non puoi considerare come base di paragone l'esperienza di oggi.

 

Comunque Blumaniac ammiro la franchezza e il buon senso con cui ne parli, non è da tutti nell'ambiente.

 

Ciao Mauro

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...sarebbe ancora più consigliabile abituarsi al solo utilizzo degli occhialini, senza stringinaso, si respira meglio in riemersione...

 

Non è rischioso? Voglio dire: se uno non ha il controllo delle contrazioni (penso ai principianti) non rischia di "bere" dal naso?

 

Sul segnale di ok considera che in gara non è più previsto perchè è stato giudicato inutile, molti hanno sincopato dopo aver dato un ok fasullo.

 

E' anche vero che magari in gara si tende a dare l'OK anche se non ci si sente perfettamente OK per cercare di prendere un punteggio valido con un'uscita pulita. In allenamento... gioca solo la maggiore o minore capacità dell'apneista di capire quello che gli accade (laddove possibile). Oltre ad un buon occhio del/degli assistente/i.

 

...

Sull'incidente che hai subito, i sintomi che hai avvertito dovrebbero essere quelli legati all'abbassamento improvviso del battito cardiaco che si ha quando ci si avvicina al punto di rottura.

In dinamica il battito cardiaco aumenta dopo circa una quindicina di secondi dall'inizio dell'azione, sale progressivamente fino a superare le contrazioni, ma poi diminuisce di colpo. E' il corpo che si mette sulla difensiva, cercando di risparmiare ossigeno.

Te ne accorgi perchè le gambe ti si piantano di colpo.

L'apneista agonista di talento è colui che gestisce al meglio questa fase, ma questa è anche la fase che non può essere gestita, se non a rischio sincope.

L'impiantamento delle gambe con la chiusura del campo visivo è calo di pressione, penso che questa volta ci sei andato davvero molto vicino. Il quanto non ti fa esperienza per il futuro, non tutti i giorni e di conseguenza le condizioni fisiche sono uguali. Ciò che oggi ti è successo così domani ti può capitare più lentamente oppure di colpo, non puoi considerare come base di paragone l'esperienza di oggi.

 

Stra-quoto! Mi ci hai fatto riflettere! Effettivamente ciò che provavo e che ho riassunto come "la sensazione che si prova immediatamente prima di svenire" era proprio quello. In passato (fuori dall'acqua e da ragazzino) mi è capitato un paio di volte di svenire, in conseguenza di forti traumi. La "sensazione" che si prova immediatamente prima è proprio quella da te descritta e conseguente ad un calo/crollo della pressione.

 

Vero anche che questo caso è sì iscrivibile in una gamma di esiti ripetibili con determinate azioni, ma che non è il risultato preciso di una sequenza di azioni. Ossia: la stessa dinamica avrebbe potuto finire bene (magari bastava non fare quella quarta passata di braccia ad un terzo della forza a fine prima-vasca: alla fine della terza passata completa ero sulla "T" ed ho dato una mezza bracciata per arrivare in risparmio al muro, solo che l'ho data troppo debole e mi ci è voluta anche una mezza gambata per arrivare al muro) oppure peggio di come è finita ieri sera. OGNI VOLTA IN ACQUA SIAMO DIVERSI!

 

Mi viene da chiedere una cosa: non è che ho sbagliato a respirare quando riemerso? In quelle condizioni, se per caso avessi respirato troppa aria e troppo in fretta, potrei aver chiesto al cuore un'accelerazione troppo rapida del ritmo?

 

Comunque Blumaniac ammiro la franchezza e il buon senso con cui ne parli, non è da tutti nell'ambiente.

 

Ciao Mauro

 

Ti ringrazio! Mi affascina molto l'apnea e sono ormai una quindicina d'anni che la pratico (pochi), e solo 9 ad un livello più "consapevole" di quello che faccio: mi piacerebbe un giorno poter conseguire il brevetto di istruttore (sempre che in FIPSAS decidano quali siano i requisiti d'accesso e capiscano se vogliono il solo terzo grado - che sto conseguendo - od anche il brevetto di aiuto istruttore, che attualmente non esiste... bah... un pasticcio tipico della Repubblica delle Banane...) e quindi cerco sempre di smontare pezzo per pezzo tutte le situazioni, soprattutto gli incidenti (questo è il primo) per poter avere una casistica da tenere in memoria e trasmettere un giorno a quei poveri disgraziati che saranno sotto le mie sgrinfie. In questo fose sono stato ben educato dal mio istruttore, il quale ha sempre dedicato molto spazio agli incidenti, non lesinando mai dettagli e spiegazioni. Fa sempre 2 interrogazioni, all'esame: una generica ed una solo per gli incidenti e gli aspetti fisiologici che li riguardano.

 

DI NUOVO GRAZIE PER LA RISPOSTA!!! Sei l'unico "coraggioso" dei quasi 50 utenti che hanno letto finora... ;-D

Modificato da Blumaniac
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Sull'incidente che hai subito, i sintomi che hai avvertito dovrebbero essere quelli legati all'abbassamento improvviso del battito cardiaco che si ha quando ci si avvicina al punto di rottura.

In dinamica il battito cardiaco aumenta dopo circa una quindicina di secondi dall'inizio dell'azione, sale progressivamente fino a superare le contrazioni, ma poi diminuisce di colpo.

E' il corpo che si mette sulla difensiva, cercando di risparmiare ossigeno.

 

Anche io credo che siano compatibili con la situazione citata da Mauro. Qualche secondo prima della prima contrazione diaframmatica c'è un crollo della saturazione arteriosa dell'O2 a valori molto bassi, meno del 60%, con contestuale caduta della frequenza cardiaca fino a circa 25 battiti al minuto.

 

Mi pare un pò strano che l'apnea non sia stata percepita come "tirata", ma può anche darsi che lo sforzo e l'impegno abbiano distratto Blumaniac dal percepire i segnali del corpo. Vale la pena di ricordare che quella caduta a cui accennavo prima, può portare seri problemi a soggetti con una cardiopatia, magari latente.

 

Infine quel tremore delle spalle che è stato descritto, non mi sembra una manifestazione tipica della Samba, che si presenta molto più frequentemente con un vero e proprio scoordinamento motorio non finalizzato, delle convulsioni in pratica.

 

Penso che Massimo saprà senza dubbio chiarici le idee. :D

Comunque Blumaniac ammiro la franchezza e il buon senso con cui ne parli, non è da tutti nell'ambiente.

Non posso che associarmi, si tende sempre a nascondere e a sottovalutare, ma questo deve essere l'esempio da seguire per tutti. ;)

 

Ciao, Davide :bye:

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Mi pare un pò strano che l'apnea non sia stata percepita come "tirata", ma può anche darsi che lo sforzo e l'impegno abbiano distratto Blumaniac dal percepire i segnali del corpo. Vale la pena di ricordare che quella caduta a cui accennavo prima, può portare seri problemi a soggetti con una cardiopatia, magari latente.

 

Mi sono espresso male: la prima contrazione l'ho avuta appena dopo la metà della seconda vasca e la sensazione di "fame" è aumentata leggermente appena dopo la seconda virata, ma siccome subito dopo ho recuperato la rilassatezza, ho imputato il fatto alla forse non perfettamente fluida seconda-virata. Difatti, appena dopo la gambata di ripartenza dal bordo ho perso il senso di "malessere" da fame d'aria. Certo: poi il 99.9% della mia attenzione si è spostata a capire che c'era qualcosa che non andava e dunque è verosimile che non mi sia accorto che in realtà non sentivo la "fame" in quanto ero quasi completamente concentrato su altro. Come può anche essere che fossi già un po' annebbiato/rintontito: non lo escludo, nemmeno sapendo che sono sempre rimasto vigile e con la capacità di decidere senza panico o fretta.

 

Grazie anche a te per la risposta! ;-D

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Sulla scelta di utilizzare solo gli occhialini ti posso dire che nella nostra squadra è prassi, sia in pinnato che in apnea.

In apnea il vantaggio a mio avviso è tutto nel primo respiro alla riemersione.

Prima espirazione parziale sia da naso che da bocca, inspirazione da naso e bocca, glottide comunque aperta. Ci si deve abituare, ma i vantaggi sono sensibili. Sul fatto che possa entrare acqua dalle vie nasali, considera che ci si abitua a nuotare in immersione sul dorso. In pinnato dopo la virata la prima battuta è a dorso, a diaframma appena spremuto dalla capovolta stretta.

 

Sul segnale forse mi sono spiegato male, non ho detto di togliere l'ok ma di integrarlo con altri gesti rituali.

 

In riemersione i primi respiri sono fondamentali, bisogna gestirsi i primi atti respiratori con attenzione. Bisogna concentrarsi sulla inspirazione, evitando di espirare troppo e di colpo.

Inspirare troppo e con violenza significa far salire di colpo il diaframma, magari ampiamente stimolato da precedenti contrazioni. Se a diaframma alto si chiude la glottide (fallendo quindi la gestione della respirazione) ci si ritroverà nell'impossibilità di inspirare visto che le vie nasali sono bloccate dalla maschera o dal tappanaso (per quello che dico che è meglio utilizzare solo gli occhialini) e il diaframma funzionerà da ventosa tenendo bloccata la glottide.

Questa si chiama samba, che in queste condizione degenererà rapidamente in sincope, salvo intervento risolutivo dei soccorritori.

Nel tuo caso forse (se ho ben capito) hai espirato troppo a lungo, esponendoti ad un ulteriore calo della pressione parziale dell'ossigeno (gli alveoli continuano a scambiare sempre, anche a solo volume residuo). Da lì quella brutta sensazione di blak-out imminente.

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ragazzi quì ci sono una serie di convinzioni estremamente pericolose, porca miseria!

 

Cominciamo dall'espirazione a fine apnea: hai fatto un errore fondamentale che ha scatenato tutto quello sconquasso; errore veniale perchè comune a quasi tutti gli apneisti, per colpa degli istruttori che continuano ad insegnare la favola dell'espirazione ridotta.

hai espirato al 50% cioè a dire che hai lasciato negli alveoli il 50% di aria carica di CO2 con la conseguenza che ulteriore CO2 (per differenza di pressione) è passata negli alveoli così che alla prima inspirazione invece di caricare il sangue di O2 lo hai ulteriormente ricaricato di CO2 (sempre per differenza di pressione), aumentando lo stato di ipossia tanto da darti quella che in gergo si chiama "visione a tunnel" e senso di mancamento per depressione dei centri cardioaccelleratori cerebrali (bradicardia spinta); tutto ciò è confermato dalla comparsa dei sintomi subito dopo la prima inspirazione.

La pressione arteriosa in queste situazioni tende a salire per effetto dell'ipossia e dell'ipercapnia, così come aumenta il flusso ematico cerebrale (per aumentare al massimo l'apporto di O2) per lo stesso motivo.

Altro errore continuare dopo la prima contrazione, indice di un livello ematico di CO2 troppo alto ed ovviamente di O2 basso.

anche le scosse tonico-cloniche che hai avuto conseguono allo stato di ipercapnia ingravescente da mancato rifornimento di O2 e da "sblocco" della vasocostrizione periferica da Diving Reflex.

 

Alla fine dell'apnea l'espirazione deve essere totale e completa per lavare gli alveoli di tutta la CO2 presente e l'inspirazione deve essere altrettanto completa perchè la pressione dell'O2 dell'aria inspirata deve vincere quella della CO2 del sangue per entrare in circolo; con il tuo sistema, che è poi comune a quasi tutti gli apneisti, hai respirato nuovamente la tua CO2 facendo diventare l'inspirato un sacchetto d'aria inutilizzato e fermo sopra il gas ad alta pressione accumulato negli alveoli tale da esercitare un vero e proprio blocco degli scambi gassosi.

 

aspetto domande.

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Ospite Gianfranco Ciavarella

SI, una!

Hai mai pensato di fare un bel corso d'apnea?

potresti prendere tutti i dentici profondi che non hai mai preso ed imparare cose straordinarie al limite dell'inimmaginabile.

Pensaci vecchietto! ... :devil::devil:

 

ciao da :jrgian:

Modificato da Gianfranco Ciavarella
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Alla fine dell'apnea l'espirazione deve essere totale e completa per lavare gli alveoli di tutta la CO2 presente e l'inspirazione deve essere altrettanto completa perchè la pressione dell'O2 dell'aria inspirata deve vincere quella della CO2 del sangue per entrare in circolo; con il tuo sistema, che è poi comune a quasi tutti gli apneisti, hai respirato nuovamente la tua CO2 facendo diventare l'inspirato  un sacchetto d'aria inutilizzato e fermo sopra il gas ad alta pressione accumulato negli alveoli tale da esercitare un vero e proprio blocco degli scambi gassosi.

 

aspetto domande.

Oh finalmente! Tanto ci voleva a scriverlo chiaramente senza tanti giri di parole??? E' una vita che tengo il morso del boccaglio in immersione proprio per questo motivo, e ne ho sempre sentito di tutti i colori...mah

 

Una domanda ce l'avrei caro Massimo... :P

 

Assodato che la mezza espirazione NON serve a risparmiare una quota parte di O2 (cosa invece riportata anche in questo numero di Pescasub e Apnea :eek:) a cosa dovrebbe servire?

 

Da qualche parte ho sentito che dovrebbe servire a limitare la risalita del diaframma che, dopo un apnea molto tirata, potrebbe bloccarsi o dare luogo ad una respirazione "a strappo" (*) che renderebbe molto difficoltosa l'introduzione di ossigeno e porterebbe a peggiorare molto la situazione.

 

* Credo che in un articolo di Salvatore Rovella sulla e-zine la respirazione "a strappo" sia indicata come una delle possibili manifestazioni di una Samba in atto.

 

Grazie, Davide :bye:

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che il diaframma si blocchi in fase espiratoria è una vera e propria masturbazione mentale e non ho timore a dirlo, a meno che non si sia colti da una paralisi improvvisa :laughing::laughing: ; non sò su quali basi "parafisiologiche" sia basata tale affermazione ma vale la pena ricordare che l'espirazione è una atto totalmente passivo conseguente al rilasciamento del diaframma, cioè i visceri addominali, compressi dalla contrazione del muscolo diaframma, lo spingono in alto passivamente nel momento del suo rilasciamento: cioè a dire che con l'espirazione il diaframma non lavora e quindi non si "blocca" (ammesso e non concesso che possa bloccarsi).

Mi chiedo da dove nascono queste affermazioni che non hanno alcun fondamento scientifico, boh?

 

Altra cosa è il blocco inspiratorio come ben delineato in questo passaggio dal prof. Mariano Rubiu:

La maggior parte dei muscoli antigravitari sono inspiratori e sono situati al di sopra della cintura addominale. Per evitare un blocco del diaframma in inspirazione è opportuno effettuare gli esercizi di stiramento (stretching) impedendo il blocco inspiratorio e insistendo al contrario sull’espirazione che si deve eseguire liberamente, senza controllo della bocca o della laringe e deve diventare progressivarnente più ampia (Souchard).

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Alla fine dell'apnea l'espirazione deve essere totale e completa per lavare gli alveoli di tutta la CO2 presente e l'inspirazione deve essere altrettanto completa perchè la pressione dell'O2 dell'aria inspirata deve vincere quella della CO2 del sangue per entrare in circolo; con il tuo sistema, che è poi comune a quasi tutti gli apneisti, hai respirato nuovamente la tua CO2 facendo diventare l'inspirato  un sacchetto d'aria inutilizzato e fermo sopra il gas ad alta pressione accumulato negli alveoli tale da esercitare un vero e proprio blocco degli scambi gassosi.

 

aspetto domande.

 

Ce ne ho una sola Massimo, siamo sicuri che non conviene che mi ridia al paracadutismo lasciando perdere l'apnea??

 

La prossima volta che qualcuno mi dice che sono uno scemo a lanciarmi attaccato ad una mutanda gli do il tuo numero così capisce quale sia uno sport veramente pericoloso....

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