rodolfi Inviato Aprile 11, 2007 Segnala Condividi Inviato Aprile 11, 2007 Un altro brutto incidente nel no-limits dopo quello di Carlos Coste. E stavolta è anche peggio: l' apneista francese Loic Leferme, ex recordman mondiale del NL, è morto durante un "allenamento" a 171 metri di profondità. Condoglianze alla famiglia e a chi gli voleva bene. http://www.lemonde.fr/web/depeches/0,14-0,...133@7-37,0.html Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Davide Serra Inviato Aprile 11, 2007 Segnala Condividi Inviato Aprile 11, 2007 (modificato) C'è il drammatico annuncio anche sul sito ufficiale dell'apneista: http://loic.leferme.free.fr/detect1.html Mi chiedo solo se il sofisticato sistema di salvataggio ideato già nel 2002 fosse previsto solo per il tentativo effettivo di record o presente anche negli allenamenti... http://www.apneamagazine.com/articolo.php/122 Quando finirà questa corsa al suicidio sarà sempre troppo tardi... Davide Modificato Aprile 11, 2007 da Davide Serra Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
zefiro Inviato Aprile 11, 2007 Segnala Condividi Inviato Aprile 11, 2007 Audrey Mestre, Carlos Coste (che non è morto per fortuna), adesso Leferme. Mi dispiacerebbe aprire una polemica a incidente appena avvenuto, però una cosa mi sento di dirla lo stesso: il no limits è una disciplina che andrebbe vietata. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite tanadeisaragoni Inviato Aprile 11, 2007 Segnala Condividi Inviato Aprile 11, 2007 il no limits è una disciplina che andrebbe vietata. <{POST_SNAPBACK}> Inanzitutto condoglianze. Per quanto riguarda l'affermazione di Zefiro non sono per nulla in accordo: Il No Limits è, come dice il nome stesso, una disciplina al limite che concerne rischi e pericoli che ogni atleta si assume. Non è un lavoro, non è un obbligo, è semplicemente una disciplina "estrema" in cui un atleta, se crede di averne le capacità, si cimenta. Che c'è di strano?. Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
root Inviato Aprile 11, 2007 Segnala Condividi Inviato Aprile 11, 2007 il no limits è una disciplina che andrebbe vietata. <{POST_SNAPBACK}> Inanzitutto condoglianze. Per quanto riguarda l'affermazione di Zefiro non sono per nulla in accordo: Il No Limits è, come dice il nome stesso, una disciplina al limite che concerne rischi e pericoli che ogni atleta si assume. Non è un lavoro, non è un obbligo, è semplicemente una disciplina "estrema" in cui un atleta, se crede di averne le capacità, si cimenta. Che c'è di strano?. <{POST_SNAPBACK}> Sono d'accordo. Siamo liberi di suicidarci come meglio crediamo..... Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Giorgio Volpe Inviato Aprile 11, 2007 Segnala Condividi Inviato Aprile 11, 2007 ho appena pubblicato la news, non avevo visto questo thread.... Mamma mia.... Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Francesco Giardina Inviato Aprile 11, 2007 Segnala Condividi Inviato Aprile 11, 2007 Condoglianze alla Famiglia Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ottavio Infantino Inviato Aprile 11, 2007 Segnala Condividi Inviato Aprile 11, 2007 ... Che c'è di strano?.... .. morire, sincopare (o forse meglio dire "perdere conoscenza" ) e sambare .. che c'è di strano??? Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
jacklosquartagronghi Inviato Aprile 11, 2007 Segnala Condividi Inviato Aprile 11, 2007 Non si raggiungerà mai un'opinione "vera" ed universale a priori riguardo ad argomenti così delicati. E parlarne significa tirare in ballo anche la politica. Sebrerà strano ma così è. Se sono permessi sport in cui (diciamocelo) è molto facile morire, allora è doveroso iniziare a parlare di "eutanasia", pratica non permessa nella grande maggioranza degli stati: si tratta di persone che veramente stanno male e non possono per loro scelta abbandonare questo mondo. A questo punto mi sorge una domanda. Ma se questi poveretti chiedessero di andare a morire a 171 m di profondità li accontenterebbero? Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
zefiro Inviato Aprile 11, 2007 Segnala Condividi Inviato Aprile 11, 2007 Non si raggiungerà mai un'opinione "vera" ed universale a priori riguardo ad argomenti così delicati. E parlarne significa tirare in ballo anche la politica. Sebrerà strano ma così è. Se sono permessi sport in cui (diciamocelo) è molto facile morire, allora è doveroso iniziare a parlare di "eutanasia", pratica non permessa nella grande maggioranza degli stati: si tratta di persone che veramente stanno male e non possono per loro scelta abbandonare questo mondo. A questo punto mi sorge una domanda. Ma se questi poveretti chiedessero di andare a morire a 171 m di profondità li accontenterebbero? L'opinione non può essere vera e universale perché è un'opinione appunto, ma mi sa che stai andando fuori tema come si dice in gergo scolastico. Si sta parlando di sport, cioè di un mezzo che permette a un uomo (o a una donna) di eccellere attraverso il confronto con altri uomini e altre donne. Il no limits, arrivato a questo punto e a queste quote ha ancora qualcosa a che vedere con questa definizione? Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
jacklosquartagronghi Inviato Aprile 11, 2007 Segnala Condividi Inviato Aprile 11, 2007 Non si raggiungerà mai un'opinione "vera" ed universale a priori riguardo ad argomenti così delicati. E parlarne significa tirare in ballo anche la politica. Sebrerà strano ma così è. Se sono permessi sport in cui (diciamocelo) è molto facile morire, allora è doveroso iniziare a parlare di "eutanasia", pratica non permessa nella grande maggioranza degli stati: si tratta di persone che veramente stanno male e non possono per loro scelta abbandonare questo mondo. A questo punto mi sorge una domanda. Ma se questi poveretti chiedessero di andare a morire a 171 m di profondità li accontenterebbero? <{POST_SNAPBACK}> L'opinione non può essere vera e universale perché è un'opinione appunto, ma mi sa che stai andando fuori tema come si dice in gergo scolastico. Si sta parlando di sport, cioè di un mezzo che permette a un uomo (o a una donna) di eccellere attraverso il confronto con altri uomini e altre donne. Il no limits, arrivato a questo punto e a queste quote ha ancora qualcosa a che vedere con questa definizione? <{POST_SNAPBACK}> Se si parla di sport in quanto tale il no limits lo è eccome. Perchè non dovrebbe esserlo? Perchè è pericoloso? Dove stà scritto che uno sport pericoloso non può esistere? Gente il discorso è molto più complesso, e se si finisse per vietare ed abolire una disciplina sportiva per la sua pericolosità ecco che la questione "politica" entrerebbe in gioco. Dal mio punto di vista, non ha senso che in uno stato in cui non è ammessa la possibilità di lasciarsi morire in condizioni pietose vengano finanziati e pubblicizzati certi tentativi di record assurdi. La verità che qui si stà scherzando con la vita umana. La verità è che certa gente ha parlato di limite umano oltre i 200 metri e passa....la verità è che ormai il limite è stato superato ed ogni immersione per qualsiasi essere umano a quelle batimetriche è un mezzo suicidio. La mia domanda retorica nel messaggio precedente era posta giusto per sottolineare in che società ipocrita viviamo Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Alessandro Fini Inviato Aprile 11, 2007 Segnala Condividi Inviato Aprile 11, 2007 (modificato) Il no-limits non è disciplina sportiva...la CMAS o la FIPSAS non riconoscono tale attività, limitando il costante a 65mt per motivi di sicurezza dell'apneista e di chi deve fare l'assistenza. Dato per scontato la possibiltà dell'uomo di scegliere consapevolmente cosa fare della propria vita, umanamente mi dispiace per la tragedia. Mi dispiace altrettanto sapere che esistono "scuole" di no-limits e che l'AIDA continua a permettere e OMOLOGARE questi "record"..dando solo cattivo esempio.. e traendone vantaggio..sulla pelle dei prossimi.. Modificato Aprile 11, 2007 da Alessandro Fini Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
gpredator Inviato Aprile 11, 2007 Segnala Condividi Inviato Aprile 11, 2007 Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
jacklosquartagronghi Inviato Aprile 11, 2007 Segnala Condividi Inviato Aprile 11, 2007 Il no-limits non è disciplina sportiva...la CMAS o la FIPSAS non riconoscono tale attività, limitando il costante a 65mt per motivi di sicurezza dell'apneista e di chi deve fare l'assistenza. Dato per scontato la possibiltà dell'uomo di scegliere consapevolmente cosa fare della propria vita, umanamente mi dispiace per la tragedia. Mi dispiace altrettanto sapere che esistono "scuole" di no-limits e che l'AIDA continua a permettere e OMOLOGARE questi "record"..dando solo cattivo esempio.. e traendone vantaggio..sulla pelle dei prossimi.. <{POST_SNAPBACK}> Esatto, condivido tutto quello che hai detto... Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Barbara Pignataro Inviato Aprile 11, 2007 Segnala Condividi Inviato Aprile 11, 2007 Che dire? A parte le condoglianze alla famiglia, immagino che lui sia stato ben conscio dei rischi che avrebbe corso e ha tentato la sorte. 170 metri sono tanti, e ormai iniziano ad essere troppi gli "incidenti". Prima o poi si vieteranno questi no-limts troppo rischiosi. Barbara Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
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