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Info Utili Dopo Il Serra La Corvina


Ospite Mariano Satta

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Ospite Mariano Satta

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Dove vive.

 

La Corvina è comune nel Mediterraneo, nel Mar Nero e nell'Atlantico orientale, a nord fino al Golfo di Biscaglia e a sud fino al Senegal. Vive generalmente tra i cinque e i sessanta metri di profondità, ma la si trova facilmente tra i quindici e i quaranta metri.

 

Come la Cernia, è un pesce di scoglio con abitudini stanziali. Perciò non si allontana mai troppo dalla sua tana e dalle scogliere sommerse. Al contrario della Cernia però, non usa emigrare "in verticale" nel corso dei mesi invernali rimane più o meno nella stessa zona anche quando fa freddo e la superficie delle acque è percorsa dai gelidi venti di tramontana.

 

Le sue tane sono tutt'altro che complicate ed inaccessibili: di solito sono ampie grotte munite di diverse aperture alle quali filtra la luce del sole, come se si invece di essere sott'acqua si fosse all'interno di una chiesa o sotto la navata di una solenne cattedrale; oppure sono gallerie spaziose; oppure ancora balconate di roccia praticamente invisibili dall'alto.

 

Spesso l'ingresso di queste tane non dà direttamente allo scoperto, ma in riparati canaloni stretti tra due pareti, dove le Corvine più piccole del gruppo evoluiscono mollemente, con tutte le pinne d'oro spiegate come le vele di altrettanti galeoni, sotto gli occhi severi e tranquilli dei genitori, che invece se ne stanno al riparo, subito dietro l'ingresso di casa. Insomma: nonostante la Corvina sembri una personcina assennata e molto pratica, in realtà coltiva in sé una notevole mania di grandezza .

 

Le tane piccole e buie, i tortuosi cunicoli tetri ma sicuri non le sono congeniali. La Corvina è di stampo nobile e pertanto rifiuta le stamberghe per abitare soltanto gli incantati palazzi delle fate, dove la penombra azzurra è sovrana e dove i raggi di luce dorata fanno risalire la sua elegante livrea.

 

La Corvina, che per i suoi colori metallici e le sue pinne leggiadre un ambiente del Mediterraneo, è invece da noi una preda abbastanza comune. La si trova esclusivamente sui fondali rocciosi, specialmente dove ciclopici macigni si alzano dal fondo, alla base di pareti verticali o sull'orlo di un abisso.

 

 

L'importante è che il fondale sia sufficientemente tormentato e ricco di ampie caverne. Un altro habitat molto congeniale della Corvina è la zona di conifere tra la roccia e l'alga, oppure tra la roccia e la sabbia, ma sempre dove la luce del sole arriva attutita e mitigata da qualche riparo.

 

CONTINUA.......

 

Mariano Satta

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Ospite Mariano Satta

http://image.forum4you.it/images/Q8Z25389.jpgM.Satta

 

Caratteristiche.

 

È un bel pesce robusto, corpulento e nello stesso tempo sinuoso e delicato come un fiore. Il corpo è alto e compresso, il profilo è curvo, il muso arrotondato, le mascelle sono grandi e si estendono sino al margine posteriore dell'occhio.

 

 

Le scaglie sono evidenti e ruvide. Le pinne dorsali sono due, ma distinte e unite solo da una sottile membrana. La pinna anale è breve , caratterizzata dalla seconda spina grossa e appuntita.

 

Gli esemplari adulti hanno la pinna caudale squadrata e delineata, mentre gli individui giovani ce l'hanno leggermente dentata. Il colore ha riflessi bronzei, iridati e metallici, come l'arcobaleno che si forma quando si spande la benzina sull'asfalto.

Il dorso e i fianchi sono prevalentemente bruni con i riflessi dorati; il ventre è più chiaro e sfuma dal bianco all'argento.

 

Le pinne sono scure, bronzee anch'esse, me le spine delle pinne pelviche e della pinna anale sono addirittura candide e sott'acqua ben visibili pure nelle tane più scure.

 

Può arrivare comunque a una lunghezza di quaranta centimetri e a quattro chilogrammi di peso, benché certe volte possa raggiungere dimensioni superiori, dai sessanta centimetri di lunghezza e tra i cinque e i sei chili di peso.

 

Nel Mediterraneo la Corvina si riproduce nella tarda primavera e in estate. È carnivora e va pazza di piccoli crostacei e di teneri molluschi, benché, quando ha proprio fame e non trova di meglio, non disdegni nemmeno i minuti pesci azzurri che si avvicinano alla costa e che attacca con la foga di un predatore di razza, dimostrando una decisione e una grinta veramente insospettabili, visto il suo aspetto apparentemente mansueto e ascetico.

 

La Corvina ha gli occhi neri grandi e rotondi. L'etichetta e la buona educazione che le sono state inculcate da piccola sono sempre presenti nel suo mondo di vivere. La Corvina si raggruppa sempre in piccole tribù di individui tutti più o meno della stessa grandezza e tutti talmente ossessionati dal pericolo di dare fastidio al prossimo che, pur di non correre questo rischio, quasi non si muovono, rimanendo nella penombra di una tana come palloncini di natale.

 

CONTINUA................

 

Mariano Satta

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Ospite Mariano Satta

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I suoi movimenti particolarmente sinuosi in acqua attraggono subito l'attenzione di ogni sub, lenta e sicura di se, non disdegna l'attenzione accordatagli ma non ama essere avvicinata troppo… assecondatela quindi, se vorrete ammirarla da vicino.

 

 

CONTINUA........

 

Mariano Satta

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Vi allego una

RICETTA (SICURAMENTE SCONOSCIUTA A TANTI)

 

CORVINA AI PEPERONI

 

Ingredienti per 4 porzioni

 

1 corvina

 

4 peperoni

 

1 grossa cipolla

 

2 limoni

 

olive nere

 

senape

 

olio

 

sale

 

pepe

 

 

 

 

Preparazione

 

Pulite la Corvina, sventratela e squamatela, lavatela e asciugatela.

In una teglia da forno (meglio se in vetro) disponete la cipolla affettata finemente con un filo d'olio, adagiate il pesce sulle cipolle.

 

Affettate i peperoni a striscioline, disponeteli intorno al pesce e in parte sopra insieme ad una manciata di olive nere al forno (si può essere molto artistici giocando con i colori tenendo le strisce della larghezza del pesce).

 

Date una spolverata di sale ed una pepe ed aggiungete ancora un filo d'olio (poco) su tutto.

Infornate a 200°C per 20 minuti.

 

Intanto preparate una emulsione di olio, il succo dei due limoni e due cucchiaini di senape (dolce o forte secondo il gusto).

 

Tirate fuori il pesce dal forno, lasciate colare la salsina sul pesce e sulle verdure circostanti, infornate di nuovo per altri 10- 15 minuti sempre a 200°C.

 

CONTINUA.........

Mariano Satta

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Ospite Mariano Satta

TERRITORI

 

Le zone più adatte alla pesca in tana sono quelle prevalentemente rocciose e ricche di pietre e massi, oppure quelle di grotto. A seconda della morfologia del fondo si scelgono armi di differenti misure; le più utilizzate sono gli oleopneumatici da 60 centimetri e gli arbalete da 60/75 centimetri, anche se c'è anche chi ne usa di più corte.

 

 

Chi parte da terra deve conoscere la zona e i punti che meritano una visita, poiché l'improvvisazione difficilmente porterà al successo della battuta: non tutti i fondali presentano tane.

 

Qualora si peschi con l'ausilio di un gommone, la scelta cade il più delle volte sulle secche o sulle franate sotto i promontori, gli isolotti e le pareti in genere; inoltre, offrono grandi soddisfazioni le pietre isolate.

Queste ultime si trovano con successo ispezionando le zone con la tecnica del "paperino", e cioè trainati con il gommone grazie ad una lunga cima (il paperino non ha nulla a che vedere con la trainetta. Per informazioni sul paperino, clicca qui).

 

Tanti esperti preferiscono "interpretare il fondo" e cercare le pietre isolate a forza di pinne, ma sono scelte personali che variano in funzione delle esperienze e dei mezzi di cui il pescatore dispone.

 

Chi parte da terra solitamente si porta sulla batimentrica più congeniale in base alla propria preparazione. In continuo movimento, avanzando sulla batimetrica si raggiungono le franate o le secche, dove si concentreranno maggiormente le azioni di caccia.

 

Chi si muove con il gommone avrà la possibilità di risparmiare al massimo le energie, evitando gli spostamenti a pinne in superficie e dando il massimo in punti precisi prestabiliti. Nei momenti finali della pescata ci si può dedicare ad ispezionare posti nuovi.

 

LA PESCA IN TANA I PARTE clicca qui

 

LA PESCA IN TANA II PARTE clicca qui

 

LA PESCA ALLA CORVINA clicca qui

 

 

CONTINUA...........

 

Mariano Satta

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Ciao Mariano,

 

sono Tiziano, quel ragazzo che in più riprese ti ha chiesto informazioni

 

per assemblare il fusto del Master 16.

 

Io ho preso pressochè tutti i pesci del mediterraneo,

 

ma non ho mai portato a casa una corvina.

 

Solo una volta ne ho mancato una che scorazzava, troppo distante, nei pressi

 

di un anfratto inpenetrabile.

 

In genere non riesco a trovarne ma sono consapevole che nella zona che

 

frequento è presente in buona quantità.

 

Hai suggerimenti per la ricerca delle tane da corvine?

 

Ciao

 

Tiziano

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Ospite Mariano Satta
Ciao Mariano,

 

sono Tiziano, quel ragazzo che in più riprese ti ha chiesto informazioni

 

per assemblare il fusto del Master 16.

 

Io ho preso pressochè tutti i pesci del mediterraneo,

 

ma non ho mai portato a casa una corvina.

 

Solo una volta ne ho mancato una che scorazzava, troppo distante, nei pressi

 

di un anfratto inpenetrabile.

 

In genere non riesco a trovarne ma sono consapevole che nella zona che

 

frequento è presente in buona quantità.

 

Hai suggerimenti per la ricerca delle tane da corvine?

 

Ciao

 

Tiziano

 

Ciao Tiziano

dai un'occhiata agli articoli sulla pesca in tana, ho linkato sopra.

 

Detto questo:

La Corvina è un pesce benthonico, quindi per tentare l'avvistamento è bene procedere con planate esplorative dove ci sono sommi, anfratti, massi, pietre, grotto o franate circondati da posidonia...questi sono i punti dove

è possibilissimo l'incontro.

 

Scorrendo il fondo è abbastanza facile incontrare voli di giovani esemplari dai due etti in su.

 

La Corvina si pesca con frequenza adottando le tecniche di pesca profonda...diciamo dai 15 metri in giù è più facile incontrarla anche se non è raro fare catture a quote meno fonde.

 

E' un pesce che ama la tranquillità.

 

Ciao da Mariano Satta

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Ospite Mariano Satta

A PESCA CON ANDREA CALVINO

 

Autore: Mariano Satta

 

Data di pubblicazione: 22-06-2003

 

http://www.apneamagazine.com/img_am/artpsub0509.jpg

 

Striscio sul fondo con l'aiuto della mano sinistra e mi affaccio alla spaccatura. Davanti mi si presenta un bellissimo carosello di corvine, ed immediatamente l'occhio cade su uno degli esemplari più grossi e, per fortuna, quasi isolato.

 

Il pesce è posizionato di muso di fronte a me, e dopo averlo puntato di fronte lascio partire la freccia lo trafiggo, fulminandolo. Estratta la preda dalla spaccatura, la porto in superficie senza problemi. E' di nuovo il turno di Andrea, anche lui raggiunge il fondo a qualche metro di distanza dalla spaccatura per poi avvicinarvisi lentamente. Mentre avanza, lo vedo immobilizzarsi per poi cambiare decisamente direzione e scendere qualche metro più in basso verso alcune spaccature orizzontali su sabbia. Con disinvoltura infila il capo in una delle aperture e immediatamente fa partire il colpo: in un attimo, eccolo che sfila l'asta su cui troneggia una grossa corvina. Mentre risale tenendo la preda fra le mani, mi fa dei cenni per indicarmi che in quelle spaccature ci sono altri pesci di mole.

 

Una volta riemerso, Andrea mi spiega di aver avvistato un'altra grossa corvina accanto a quella che ha appena catturato e mi spiega dove è andata ad infilarsi, intorno ai 24 metri di profondità. Impugnato un corto arbalete, preparo il tuffo e, una volta effettuata la capovolta, mi dirigo verso il fondo puntando direttamente la tana. A pochi metri dalla chiazza di sabbia interrompo la pinneggiata e mi lascio cadere dolcemente sul fondo, dove arrivo in posizione quasi orizzontale per evitare di sollevare troppa sospensione. Mentre atterro sul fondo, il forte canto ritmico denuncia la presenza di un buon numero di corvine: mi affaccio puntando l'arbalete nella direzione indicata da Andrea, e nonostante il buio riesco ad intravedere in fondo al buco una pinnetta ventrale bianca, segno che aiuta spesso ad individuare questo pesce, altrimenti ben mimetizzato grazie alla sua livrea bronzea.

Una volta abituato l'occhio all'oscurità, mi appare uno scenario sorprendente: diverse grosse corvine girano come in un carosello all'interno della tana. Ne punto una più isolata sulla destra, miro in testa e premo il grilletto: la scelta dell'arbalete mi premia, ed in un attimo estraggo la preda evitando scodate conseguente polverone.

 

 

http://www.apneamagazine.com/img_am/artpsub0510.jpg

 

 

 

A PESCA CON ANDREA CALVINO clicca qui

 

CONTINUA........

 

Mariano Satta

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