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Info Utili Dopo Il Serra La Corvina


Ospite Mariano Satta

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Troppo bella questa descrizione. Ed è la prima volta che leggo un trattato su una specie fatta con così tanta sensibilità e gusto per il racconto.

 

L'immagine della tana della corvina come la navata di una grande cattedrale è impareggiabile.

 

Ciao e grazie,

 

Vito.

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Ciao Mariano,

visto che nelle zone in cui pesco abitualmente la corvina, specie in certe stagioni, è discretamente presente e spesso finisce nell'igloo, ti chiedo alcuni pareri.

 

Appurato che spesso trovare una tana di corvi vuol dire avere per le mani un tesoro salva-cappotto da custodire nel tempo, ti chiedo, secondo te, come gestirla nel tempo per evitare di sperperarla.

 

Ognuno ha i suoi pareri al riguardo ma sarebbe utile conoscere anche i tuoi su un tema fino a questo momento non trattato e che invece, per questo pesce, credo sia di primaria importanza.

 

L'altr'anno ho infatti trovato una tana magica che, putroppo, credo di aver gestito nel peggiore dei modi :laughing: poichè oggi, a parte pesciotti di qualche etto, i big-corvi non si vedono più.

 

Altra domanda: Secondo te quanto incide la pesca sub sulla presenza o meno della specie?

Aldilà dei facili moralismi credo infatti che a differenza di altre specie per le quali la pesca sub è esente da ogni responsabilità, per i corvi qualche scheletro nell'armadio ce lo abbiamo...

Ultimissa domanda: Il mitico canto dei corvi che indicazioni ti dà nella ricerca?

Sentire i corvi in una zona all'apparenza priva di tane come ti fa impostare l'azione di pesca?

 

Saluti a tutti.

 

Piero Malato

Roma - S. Marinella

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Oltre a fare i complimenti a Mariano per il bellissimo articolo , e a Gianfranco per le foto ..........................stavo per sparare , una goduria, belle davvero e grosse sopratutto, volevo chiedere questo.

Secondo me , ultimamente sono tornati i branchi grossi di corvi, con capi branco enormi ,e' una mia impressione o lo hai notato anche tu , specialmente nel periodo invernale e a quote umane . Ciao :bye:

Modificato da ant64
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Ospite Mariano Satta

Ciao Mariano,

visto che nelle zone in cui pesco abitualmente la corvina, specie in certe stagioni, è discretamente presente e spesso finisce nell'igloo, ti chiedo alcuni pareri.

 

 

********************************************************************

 

 

DOMANDA

Appurato che spesso trovare una tana di corvi vuol dire avere per le mani un tesoro salva-cappotto da custodire nel tempo, ti chiedo, secondo te, come gestirla nel tempo per evitare di sperperarla.

RISPOSTA

La possibilità di gestire una tana di Corvi stanziale è sempre stato il mio obiettivo...se si rispetta adottando i giusti criteri di prelievo rimarrà attiva e piena di vita nel corso di anni e anni.

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DOMANDA

Ognuno ha i suoi pareri al riguardo ma sarebbe utile conoscere anche i tuoi su un tema fino a questo momento non trattato e che invece, per questo pesce, credo sia di primaria importanza.

RISPOSTA

La Corvina con la Cernia sono pesci "protetti" e questo dimostra che è un pesce che ha attirato le attenzioni su di se a livello comunitario. I pesci bentonici meritano di essere prelevati in modo selettivo sia dalla pesca professionale che da Noi indiscriminatamente.

 

 

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DOMANDA:

L'altr'anno ho infatti trovato una tana magica che, putroppo, credo di aver gestito nel peggiore dei modi :laughing: poichè oggi, a parte pesciotti di qualche etto, i big-corvi non si vedono più.

RISPOSTA:

In gergo si usa il termine "bruciare una tana" e con le Corvine a volte è sufficiente ferire e strappare un solo esemplare per vedere la tana desertificarsi. Se una tana viene bruciata a volte è sufficiente verificare se viene abitata dai Re di Triglie, in questo caso sarà molto difficile che le grosse Corvine la riabitino.

 

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DOMANDA

Altra domanda: Secondo te quanto incide la pesca sub sulla presenza o meno della specie?

Aldilà dei facili moralismi credo infatti che a differenza di altre specie per le quali la pesca sub è esente da ogni responsabilità, per i corvi qualche scheletro nell'armadio ce lo abbiamo...

RISPOSTA

La pescasub sulle Corvine e sulle Cernie incide tantissimo così come su tante specie del benthos. E' giustissimo fare un MEA CULPA, a parere mio noi apparteniamo a quella percentuale di maggior prelievo.

VOGLIO DENUNCIARE UNA REALTA':

i Diving ARA hanno la colpa di danneggiare il loro habitah con le loro continue visite e incursioni. Conosco zone, tane e anfratti che erano abitate da anni e anni da grossi Corvi ma poi nel giro di qualche anno di visite da parte dei sub ARA si sono letteralmente desertificate.

 

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DOMANDA

Ultimissa domanda: Il mitico canto dei corvi che indicazioni ti dà nella ricerca?

Sentire i corvi in una zona all'apparenza priva di tane come ti fa impostare l'azione di pesca?

 

RISPOSTA:

Il canto dei CORVI è un'indicazione chiara della loro presenza. Se, ispezionando il fondale, i Corvi cantano vuol dire che si trovano in un raggio a circa 20 metri da noi. Se invadiamo il loro campo sotto questa misura smettono di cantare e quindi siamo vicinissimi alla loro postazione.

 

In assenza di corrente: quando sento il canto, pedagno e ispeziono con agguati profondi la zona a 360°.

 

Con corrente sul fondo: Solitamente quando si sente il canto mi dirigo controcorrente sempre in azioni di agguato sul fondo. Vi sembrerà strano ma, una volta individuati i Corvi applico la tecnica dell'aspetto puro per evitare di sparare il primo colpo nelle tane.

 

Un tiro ben piazzato a fulminare il primo corvo permette di agire una seconda volta all'imboccatura della tana sempre evitando di sparare dentro.

 

Solo dopo queste due azioni ispeziono l'anfratto per colpire un eventuale terzo esemplare...solitamente il più isolato...poi abbandono per mantenere VIVA LA TANA.

 

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Saluti a tutti.

 

Piero Malato

Roma - S. Marinella

 

Sperando di aver esaudito le curiosità rimango a disposizione per ulteriori approffondimenti

 

Grazie delle domande

Mariano Satta

Modificato da Mariano Satta
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Ospite Mariano Satta

DOMANDA

Oltre a fare i complimenti a Mariano per il bellissimo articolo , e a Gianfranco per le foto ..........................stavo per sparare , una goduria, belle davvero e grosse sopratutto, volevo chiedere questo.

Secondo me , ultimamente sono tornati i branchi  grossi di corvi, con capi branco enormi ,e' una mia impressione o lo hai notato anche tu , specialmente nel periodo invernale e a quote umane .  Ciao :bye:

 

RISPOSTA:

 

La Corvina, come descritto, è un pesce che ama la tranquillità, quindi in inverno è abbastanza normale che le grosse Corvine abbandonino le zone più fonde e fredde a favore del bassofondo dove è più facile soddisfare le esigenze alimentari. D'Inverno con i marosi s'innesca maggiormente la cosidetta "catena alimentare" e la corvina va matta di tremolina e piccoli crostacei che abitano le fascie costiere più ricche di microorganismi.

 

Le grosse Corvine solitamente sono esemplari femmina e, a seconda delle zone, vanno in frega già dalla primavera per essere gravide a maggio-giugno...

Per questo motivo feci qua nel forum questo appello (vi allego il link della discussione LA CORVINA prelievo selettivo >CLICCA QUI SOPRA

LA CORVINA, prelievo selettivo e rispetto delle femmine.

 

Non so se tutti sapete che:

in questo periodo inizia la frega cioè la stagione degli amori e dell'accoppiamento di alcune specie Bentoniche e in particolar modo della regina del Benthos "la corvina".

In varie pescate capiterà di trovare sotto massi e coralligeno i primi "voli" di questa splendida creatura. L'occhio del pescatore in apnea si concentrerà sempre sugli esemplari più grandi dei branchi e su quei pesci "indirizzerà la punta della sua tahitiana.

 

 

 

Mariano Satta

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Ospite Gianfranco Ciavarella

Mi permetto di aggiungere alle giuste considerazioni di Mariano che la corvina è un pesce incapace di variare le sue abitudini, come invece ha fatto il sarago, restando vincolata alle tane di cui è regina.

Credo, è solo una convinzione personale, che le corvine si accrescano molto lentamente e quindi eliminate le corvine più grosse da una zona di pesca per trovarne altre delle stesse dimensioni occorra tanto tempo e tranquillità.

Devo dirvi che anche dalle nostre parti le considerazioni di Mariano trovano effettivi riscontri.

Mi pare pure di poter affermare che le acque del Gargano siano fra le più ricche di corvine d'Italia e fra le più ricche dell'intero Mediterraneo.

Un fermo pesca, almeno nel periodo riproduttivo, andrebbe realizzato e non sarebbe male che a proporlo fossero i pesca sub stessi.

Convinzione personalissima e capisco che potrebbe essere non condivisa.....

 

 

Ciao e grazie alla Vecchia Canaglia, ora vado a pesca che è meglio.....

:bye: da :jrgian:

 

http://image.forum4you.it/images/6U286047.jpg

Modificato da Gianfranco Ciavarella
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Una mia grande passione sono i fornelli e la cucina in genere.

Una decina di giorni fa, avendo per le mani un corvo di "una chilata" ho deciso di dare libero sfogo alla mia fantasia...

A giudicare dai complimenti dei commensali credo che il risultato sia stato grandioso.

Ve lo riporto:

Pulite e squamate a mare il pesciazzo e fatelo frollare in frigo per un giorno.

Conditelo esternamente con un trito grossolano di sale, pepe e olio e lasciatelo riposare per qualche ora possibilmente coperto da un panno umido.

Nel frattempo fate appassire in padella del radicchio rosso tagliato a listarelle con uno spicchio di aglio, una generosa manciata di capperi e qualche filetto di acciuga sotto sale.

Aggiustate in cottura con del vino bianco in modo da rendere il radicchio carnoso e mai troppo secco.

La cottura del radicchio, a fiamma bassissima, non dovrà superare i 10 minuti.

Terminata la cottura del radicchio create con questo una base di cottura su una pirofila e adagiatevi la corvina debitamente riempita con un trito di aglio, capperi, radicchio e olive nere.

Ricoprite il pesce con il radicchio rimasto e infornate a 220 gradi.

 

A cottura ultimata, i tempi dipendono dalle dimensioni del pesce, estraete dal forno e ponete in un vassoio da portata guarnito con foglie di radicchio rosso crudo a far da cornice a quello che, secondo me, è uno dei pesci più buoni che il mare possa offrirci.

 

Un buon vino bianco renderà giustizia a quella che è una vera prelibatezza.

Buon appetito e buoni Corvi a tutti.

 

Piero Malato

Roma - S. Marinella

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Una mia grande passione sono i fornelli e la cucina in genere.

Una decina di giorni fa, avendo per le mani un corvo di "una chilata" ho deciso di dare libero sfogo alla mia fantasia...

A giudicare dai complimenti dei commensali credo che il risultato sia stato grandioso.

Ve lo riporto:

Pulite e squamate a mare il pesciazzo e fatelo frollare in frigo per un giorno.

Conditelo esternamente con un trito grossolano di sale, pepe e olio e lasciatelo riposare per qualche ora possibilmente coperto da un panno umido.

Nel frattempo fate appassire in padella del radicchio rosso tagliato a listarelle con uno spicchio di aglio, una generosa manciata di capperi e qualche filetto di acciuga sotto sale.

Aggiustate in cottura con del vino bianco in modo da rendere il radicchio carnoso e mai troppo secco.

La cottura del radicchio, a fiamma bassissima, non dovrà superare i 10 minuti.

Terminata la cottura del radicchio create con questo una base di cottura su una pirofila e adagiatevi la corvina debitamente riempita con un trito di aglio, capperi, radicchio e olive nere.

Ricoprite il pesce con il radicchio rimasto e infornate a 220 gradi.

 

A cottura ultimata, i tempi dipendono dalle dimensioni del pesce, estraete dal forno e ponete in un vassoio da portata guarnito con foglie di radicchio rosso crudo a far da cornice a quello che, secondo me, è uno dei pesci più buoni che il mare possa offrirci.

 

Un buon vino bianco renderà giustizia a quella che è una vera prelibatezza.

Buon appetito e buoni Corvi a tutti.

 

Piero Malato

Roma - S. Marinella

 

La ricetta deve essere spettacolare... manca solo la corva!

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Ospite Mariano Satta
Aggiungo una nota alla nota di Gianfranco.

 

La corvina rimane si vincolata alla tana ma nelle zone dove viene spesso insidiata ha imparato a "buttarsi nella posidonia" intorno alla tana dove poi e' molto molto difficile da ritrovare :-)

 

 

Ciao

 

Luca

 

 

LA TECNICA DELL'ASPETTO PRODUCE I SUOI FRUTTI ANCHE QUANDO LA CORVINA SPARISCE NELLA POSIDONIA:

 

Se avete eseguito una corretta e silenziosa capovolta e vi avvicinate al punto dove le corvine si sono tuffate nella posidonia bloccatevi in posta ferma e silenziosissima. Non muovete un solo cappello, qualche Corvina si solleverà dalla posidonia diventando visibile e vulnerabile. La vostra invasione verrà annullata dal vostro immobilismo e dopo un pò di tempo la tranquillità porterà la Corvina a uscire allo scoperto. Serve silenziosità e tecnica con assenza totale di nostre vibrazioni.

 

Mariano Satta

Modificato da Mariano Satta
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Una cosa che ho notato, dopo che spariscono nelle alghe , e' attendere anche in superfice, specialmente con buona visibilita', e buttare l' occhio nelle macchie di sabbia bianca tra e in mezzo alla posidonia , sara' perche' e' piu' visibile, sara' perche' gli piace , parecchie catture in questi casi li faccio cosi' ! :boat:

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