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Pesce crudo (anisakis)


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Ed io che ero convinta che il tonno fosse l'unico pesce a sangue caldo! Quindi non lo è? E' come tutti gli altri pesci = temperatura dell'acqua?

Quasi..non è esattamente così. Gli animali ectotermi tendono ad assumere in stato di relativa quiete la temperatura dell'ambiente circostante ma come per tutte le macchine termiche biologiche viventi, i loro muscoli producono calore extra che ne innalza la temperatura corporea rispetto alla temperatura ambientale. Anche di molto come nel caso del tonno.

Se le temperature interna ed esterna fossero perfettamente uguali ciò significherebbe che l'animale è praticamente morto o in animazione sospesa.

Gli ectotermi hanno un sistema circolatorio semplificato rispetto a quello degli animali endotermi perchè la circolazione sanguigna arteriosa si mischia alla circolazione sanguigna venosa e questa proprietà si manifesta nel cuore che è sensibilmente diverso.

 

 

Ottima questa discussione, ci si arricchisce la propria cultura!

 

L'osservazione sul campo è che questi meccanismi di regolazione degli ectotermi è particolarmente efficace nei tunnidi.

E' facile constatare che i tunnidi raggiungono elevate temperature muscolari in tempi rapidi anche in acque fredde e non soffrono neppure di grandi differenze di energia disponibile tra inverno ed estate, evidentemente sono anche in grado di regolarsi per bene questa temperatura scaldandosi in inverno e non surriscaldandosi in estate.

Ecco, se c'è una grande differenza tra i tunnidi e gli altri pesci è che questi in inverno sono attivissimi mentri gli altri si fermano e spariscono, e se vengono trovati diventano prede quasi inermi.

L'unico dubbio è che i tunnidi restano efficenti in inverno senza differenza di taglia, non mi è mai sembrato che in inverno siano più attivi i grossi pesci, non c'è differenza di taglia nell'attività. Forse però il Mediterraneo è per la loro taglia e biologia un habitat perfetto con le sue temperature profonde costanti sui 12/13 °C e le superficiali mai eccessive sia di minima che di bassa.

 

 

Sull'IPCC non ho grandissima stima, visto che è un organismo ONU che non ha solo connotati scientifici ma anche politici.

Di certo il GW è fenomeno innegabile negli ultimi 30 anni (0,7°C circa), ma se iniziamo a parlare di gw e pesci si entra in quel campo che viene chiamato tropicalizzazione dei mari.

Dal mio punto di vista dire che se prolificano specie prima meno frequenti come barracuda e serra e viene data la colpa al gw è disinformazione pura, si utilizza una foglia di fico discutibile (il riscaldamento superficiale estivo non giustifica nulla proprio perchè superficiale, per quanto calda sia l'acqua sopra sotto resta il taglio freddo) per nascondere i veri misfatti della pesca professionale.

Se ci sono più serra e barracuda è perchè i proff con i ciancioli hanno distrutto le ricciole, non è colpa del gw e l'IPCC centra nulla.

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L'osservazione sul campo è che questi meccanismi di regolazione degli ectotermi è particolarmente efficace nei tunnidi.

E' facile constatare che i tunnidi raggiungono elevate temperature muscolari in tempi rapidi anche in acque fredde e non soffrono neppure di grandi differenze di energia disponibile tra inverno ed estate, evidentemente sono anche in grado di regolarsi per bene questa temperatura scaldandosi in inverno e non surriscaldandosi in estate.

 

L'unico dubbio è che i tunnidi restano efficenti in inverno senza differenza di taglia, non mi è mai sembrato che in inverno siano più attivi i grossi pesci, non c'è differenza di taglia nell'attività. Forse però il Mediterraneo è per la loro taglia e biologia un habitat perfetto con le sue temperature profonde costanti sui 12/13 °C e le superficiali mai eccessive sia di minima che di bassa.

Il fenomeno di "isteresi termica" che coinvolge tutti gli ectotermi è il fenomeno noto anche come "effetto elefante".

Se si divide il volume delle visceri di un ectotermo in tanti cubetti succede che il calore si trasmette da cubetto a cubetto da faccetta di cubo alla faccetta di cubo adiacente.

Siccome ogni cubo ha 6 facce allora il calore si disperde nelle visceri con legge proporzionale a 6 volte l'area della faccetta o anche a lato (L) per lato per 6 (S = 6*L*L) mentre il volume delle visceri è proporzionale al cubo del lato della faccetta elementare (V=L*L*L)

Quindi V = k*S*L dove k è il parametro che dipende dal calore specifico delle carni e naturalmente cambia da bestia a bestia.

La superficie di scambio cresce con legge quadratica mentre il volume cresce con legge cubica e ne consegue che più la bestia è voluminosa e più imprigiona calore.

Ecco fornita la spiegazione della Regola di Bergmann : fisica elementare che spiega perchè i dinosauri erano enormi e che tipo di economia ci trova la natura nel creare giganti partendo dal loro bilancio energetico con l'ambiente.

 

Sull'IPCC non ho grandissima stima, visto che è un organismo ONU che non ha solo connotati scientifici ma anche politici.

Di certo il GW è fenomeno innegabile negli ultimi 30 anni (0,7°C circa), ma se iniziamo a parlare di gw e pesci si entra in quel campo che viene chiamato tropicalizzazione dei mari.

Dal mio punto di vista dire che se prolificano specie prima meno frequenti come barracuda e serra e viene data la colpa al gw è disinformazione pura, si utilizza una foglia di fico discutibile (il riscaldamento superficiale estivo non giustifica nulla proprio perchè superficiale, per quanto calda sia l'acqua sopra sotto resta il taglio freddo) per nascondere i veri misfatti della pesca professionale.

Se ci sono più serra e barracuda è perchè i proff con i ciancioli hanno distrutto le ricciole, non è colpa del gw e l'IPCC centra nulla.

Ma abbiamo degli amici dentro all' IPCC e ogni amico è prezioso sopratutto quando si stà perdendo la guerra.

Che è proprio quello che ci stà capitando, ahimè. :frustry:

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Di solito l'anisakis va dal bianco al giallo opaco all'ocra, probabilmente la colorazione cambia con il cambiare della composizione delle carni del pesce di origine. L'anisakis nella palamita è giallo dorato.

 

Dal mio punto di vista quelle sono triglie con anisakis davvero enormi, spero che tu abbia buttato tutto subito visto che sono anche nelle carni.

 

 

ho cercato un pò nel web e direi che sono proprio Anisakis, se non ho capito male ne esistono di diversi tipi.

i pesci erano serrani, qui si chiamano saragne, somigliano alle perchie, li prendono a bolentino.

 

La voglia di mangiare una frittura era troppa e ho buttato solo quelli che avevano i parassiti, il resto anche se poteva avere le uova l 'ho fritto per bene ed era buonissimo, pensai che dopo tutto il pesce crudo che mangiavo fino a qualche anno fa( di tutti i tipi, spatola compresa) ho pensato che quello ben cotto non mi poteva fare male!!

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Di solito l'anisakis va dal bianco al giallo opaco all'ocra, probabilmente la colorazione cambia con il cambiare della composizione delle carni del pesce di origine. L'anisakis nella palamita è giallo dorato.

 

Dal mio punto di vista quelle sono triglie con anisakis davvero enormi, spero che tu abbia buttato tutto subito visto che sono anche nelle carni.

ho cercato un pò nel web e direi che sono proprio Anisakis, se non ho capito male ne esistono di diversi tipi.

i pesci erano serrani, qui si chiamano saragne, somigliano alle perchie, li prendono a bolentino.

 

La voglia di mangiare una frittura era troppa e ho buttato solo quelli che avevano i parassiti, il resto anche se poteva avere le uova l 'ho fritto per bene ed era buonissimo, pensai che dopo tutto il pesce crudo che mangiavo fino a qualche anno fa( di tutti i tipi, spatola compresa) ho pensato che quello ben cotto non mi poteva fare male!!

 

Non vuol dire niente, ma la saragna è un pesce arancione che di solito staziona sotto il taglio freddo, e come tanti alti pesci da acqua fredda portano l'anisakis (vedi spatola o san pietro). Non centra neppure la specie, visto che la saragna non è un generico pesce azzurro ma un serranide (come cernie e spigole).

 

Direi che non è la temperatura dll'acqua a favorire o meno la presenza del parassita, visto che l'infestazione coinvolge pesci da freddo e da caldo abbastanza indistintamente, anzi pare che siano più soggetti all'infestante i pesci dei freddi mari nordici rispetto alle specie dei tropici

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