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Computer per apneisti


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Entrando in questo tema il valutare sulla scelta non e' tanto difficile.

Sono partito con tanti,del tipo .....ed altri ma alla fine si evidenziano problemi.

Quindi nel pensare bene e giusto affidarsi ad aziende di un solo marchio che producono solo orologi anche se diversi ma con lo scopo di dare il meglio.

Secondo me' la Suunto da il massimo di sicurezza,affidabilita',eleganza e precisione,perche' questi nascono come computer per chi pratica ARA e quindi su certi argomenti una azienda non puo' permettersi di mettere sul mercato prodotti economici ed inaffidabili.

Nel nostro discorso di apnea certo cambia tutto,ma e' anche giusto comprarne 1 e buono che duri.

Tutto questo dipende anche dalla nostra diponibilita' di portafoglio,ma si punta in orologi belli,cassa in acciaio,tasti in acciaio ecc.

HO provato il D4 stupendo preciso,poi vendendo questo ho preso il D4I CHE cambia poco,poi puntando propio ad avere un orologio sia per uso apnea e sia per uso quotidiano ho scelto l'ultimo D6I DI cui cambia veramente tutto.

Per concludere esiste il prosciutto crudo che si vende a 10,00 euro e quello da 20,00 e quello da 50,00 euro sicuramente una differenza esiste.

Modificato da profondo
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Computer per pesca in apnea . Quali sono i pregi e i diffetti nell'usarlo....? Ma usarlo non sarà un tantino pericoloso? Ricordiamoci che è una macchina e che invece il nostro organismo è quello che ci da i segnali giusti .Affidarci a questo ci può spingere a ignorare i segnali che il nostro computer interno ci manda mettendoci seriamente in pericolo.Purtroppo questo l'ho toccato con mano.....e se ve lo raccontassi almeno una pulce nell'orecchio ve la metterei.

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Computer per pesca in apnea . Quali sono i pregi e i diffetti nell'usarlo....? Ma usarlo non sarà un tantino pericoloso? Ricordiamoci che è una macchina e che invece il nostro organismo è quello che ci da i segnali giusti .Affidarci a questo ci può spingere a ignorare i segnali che il nostro computer interno ci manda mettendoci seriamente in pericolo.Purtroppo questo l'ho toccato con mano.....e se ve lo raccontassi almeno una pulce nell'orecchio ve la metterei.

C'è il problema inverso, chi nell'ascoltare i segnali del proprio corpo non rispetta quelle che sono le precauzioni proprie dell'attività in apnea.

Una su tutte il tempo di recupero.

Credo che nessuno se non si sente pronto effettuerà un'apnea anche se sarà passato il doppio del tempo di apnea in superficie mentre (questo per esperienza personale condivisa anche dall'amico Siccia) è molto più probabile che chi abbia recuperato in tempi brevi tenda ad effettuare un tuffo senza rispettare la giusta sosta di superficie.

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Mares nemo apneist inico neo il cambio batteria te lo devi far fare dalla casa ... ma tanta roba di meglio solo i sunto

Se vai in mare una volta a settimana è un neo trascurabile, se sono due o tre diventa un costo insostenibile.

 

:bye:

condivido, cambio in media due batterie all'anno...tra perdita di tempo nel mandare in assistenza l'orologio e costi non mi conviene.

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Computer per pesca in apnea . Quali sono i pregi e i diffetti nell'usarlo....? Ma usarlo non sarà un tantino pericoloso? Ricordiamoci che è una macchina e che invece il nostro organismo è quello che ci da i segnali giusti .Affidarci a questo ci può spingere a ignorare i segnali che il nostro computer interno ci manda mettendoci seriamente in pericolo.Purtroppo questo l'ho toccato con mano.....e se ve lo raccontassi almeno una pulce nell'orecchio ve la metterei.

Purtroppo non va sempre come dici ed i segnali dell'organismo delle volte non sono il giusto riferimento per pescare con la sicurezza di non incorrere in un Taravana...

Ripeto, m'è bastato un po' di allenamento aerobico per avere recuperi troppo brevi, nel senso che pochi secondi dopo il tuffo i segnali che il mio corpo mi mandava erano quelli del recupero ultimato.

Se Cono non mi avesse fatto notare che nel tempo che lui impiegava per recuperare e fare un tuffo, io ne facevo due, probabilmente non me ne sarei mai accorto...

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Con Tonino ,mio carissimo amico,parlavamo di pesca e di suo figlio ,degli studi che Luigi faceva all'università ,degli allenamenti che faceva e della sua grande passione , la pesca in apnea .Luigi durante la settimana studiava e si allenava,ogni due settimane rientrava in paese e andava a pescare,e a detta del padre si immergeva in fondali di 8-10mt,controllava il suo computerino,quando questo segnava circa 2 minuti , risaliva ( aveva anche una telecamera montata sul fucile da dove poi analizzava le sue azioni di pesca ).Il sabato successivo, assieme al suo inseparabile compagno di pesca, alla periferia di Cagliari,per tutto il giorno si sono divertiti nei giochi d'acqua( all'ACQUA DRIM ) .La sera ,rientrando in paese,Luigi aveva proposto al compagno di andare a pesca insieme ma il compagno le aveva risposto che era troppo stanco per la giornata trascorsa e che lui si sarebbe alzato solamente all'ora di pranzo (come poi aveva fatto).Luigi invece si era alzato di buon mattino e si era messo a studiare sino alle 13 ,poi aveva preso l'attrezzatura da pesca e con la macchina si era diretto al mare.....Dalla sua prima immersione (la PRIMA )non è più riemerso .Quel giorno ,stavamo rientrando dal festeggiare il compleanno di mia figlia ,quando abbiamo ricevuto la notizia che Luigi non era rientrato a riva. Siamo stati sulla riva sino alle 4 del mattino sperando l'impossibile ascoltando la madre che lo chiamava disperata....poi,siamo rientrati assieme a mio fratello e il nostro amico Mauro(che lo ha cercato per più di quattro ore indossando le bombole )per prendere anche noi la nostra attrezzatura e partecipare alle ricerche.Alle sette del mattino ci siamo ritrovati sul posto con la motovedetta della capitaneria e con i vigili del fuoco per stilare un piano di ricerca, abbiamo iniziato e .....purtroppo è toccato a me ritrovarlo....prima ho visto il fucile e a circa 10mt da questo,Luigi.Solamente dopo venti giorni mi sono deciso a rientrare in acqua e, quando l'ho fatto ,sono andato dritto nel punto dove era adagiato Luigi e ho toccato,accarezzato quel punto ,solo allora mi sono rincuoratoe da allora successivamente ho ricominciato a pescare .Le preoccupazioni per l'esame da sbarcare,lo stress e la fatica del giorno prima lo hanno fregato alla prima apnea .Secondo me ,se sei da un'altra parte con la testa ,se sei preoccupato per qualcosa se fisicamente sei affaticato il computerino non lo può sapere e calcolare,per questo attenti ad affidare la vostra sicurezza a una macchina.Personalmente mi porto appresso solamente un comunissimo orologio da polso per rendermi conto dell'orario per poi rientrare,per la profondità uso lo scandaglio del gommone e per i tempi di apnea a fine pescata me li comunica il mio compagno e così ne prendo atto e basta.

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Con Tonino ,mio carissimo amico,parlavamo di pesca e di suo figlio ,degli studi che Luigi faceva all'università ,degli allenamenti che faceva e della sua grande passione , la pesca in apnea .Luigi durante la settimana studiava e si allenava,ogni due settimane rientrava in paese e andava a pescare,e a detta del padre si immergeva in fondali di 8-10mt,controllava il suo computerino,quando questo segnava circa 2 minuti , risaliva ( aveva anche una telecamera montata sul fucile da dove poi analizzava le sue azioni di pesca ).Il sabato successivo, assieme al suo inseparabile compagno di pesca, alla periferia di Cagliari,per tutto il giorno si sono divertiti nei giochi d'acqua( all'ACQUA DRIM ) .La sera ,rientrando in paese,Luigi aveva proposto al compagno di andare a pesca insieme ma il compagno le aveva risposto che era troppo stanco per la giornata trascorsa e che lui si sarebbe alzato solamente all'ora di pranzo (come poi aveva fatto).Luigi invece si era alzato di buon mattino e si era messo a studiare sino alle 13 ,poi aveva preso l'attrezzatura da pesca e con la macchina si era diretto al mare.....Dalla sua prima immersione (la PRIMA )non è più riemerso .Quel giorno ,stavamo rientrando dal festeggiare il compleanno di mia figlia ,quando abbiamo ricevuto la notizia che Luigi non era rientrato a riva. Siamo stati sulla riva sino alle 4 del mattino sperando l'impossibile ascoltando la madre che lo chiamava disperata....poi,siamo rientrati assieme a mio fratello e il nostro amico Mauro(che lo ha cercato per più di quattro ore indossando le bombole )per prendere anche noi la nostra attrezzatura e partecipare alle ricerche.Alle sette del mattino ci siamo ritrovati sul posto con la motovedetta della capitaneria e con i vigili del fuoco per stilare un piano di ricerca, abbiamo iniziato e .....purtroppo è toccato a me ritrovarlo....prima ho visto il fucile e a circa 10mt da questo,Luigi.Solamente dopo venti giorni mi sono deciso a rientrare in acqua e, quando l'ho fatto ,sono andato dritto nel punto dove era adagiato Luigi e ho toccato,accarezzato quel punto ,solo allora mi sono rincuoratoe da allora successivamente ho ricominciato a pescare .Le preoccupazioni per l'esame da sbarcare,lo stress e la fatica del giorno prima lo hanno fregato alla prima apnea .Secondo me ,se sei da un'altra parte con la testa ,se sei preoccupato per qualcosa se fisicamente sei affaticato il computerino non lo può sapere e calcolare,per questo attenti ad affidare la vostra sicurezza a una macchina.Personalmente mi porto appresso solamente un comunissimo orologio da polso per rendermi conto dell'orario per poi rientrare,per la profondità uso lo scandaglio del gommone e per i tempi di apnea a fine pescata me li comunica il mio compagno e così ne prendo atto e basta.

Uso il computer da apnea da diversi anni e non mi sono mai sognato di adoperarlo per misurare la durata dei miei tuffi, men che meno durante l'apnea stessa. Quando si parla di sicurezza e tenere d'occhio i tempi di recupero, parliamo dello stazionamento a galla necessario tra un tuffo e l'altro.

 

Non posso che rammaricarmi per l'incidente di Luigi, ma non posso neanche fare a meno di notare che quello che hai descritto è un utilizzo del computer completamente fuori da ogni logica; pericoloso al pari di contare le contrazioni o tirare incoscientemente le apnee.

 

:bye:

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Io credo che il tempo di apnea vada visto per ultimo, e non debba servire da riferimento per la risalita...tutto questo però mi sembra molto ovvio...

 

Anche io non ho mai guardato l'orologio sott'acqua, tranne in rarissimi casi, ed esclusivamente per controllare la profondità.

L'orolgio lo guardo solo una volta in superficie, per sapere quanto sono stato in immersione, e quando sento di aver recuperato.

L'uso più corretto mi pare questo, sicuramente è molto pericoloso se usato come fece il povero Luigi, ed a mio parere può essere dannoso anche se usato per misurare quanto si sta in superficie;

mi spiego meglio: credo sia sbagliato controllare l'orologio in fase di recupero ed immergersi quando è trascorso il tempo di recupero, conviene non farci caso e controllarlo solo quando si crede di aver già recuperato.

Così facendo mi è capitato a volte di effettuare un recupero di 6/7 minuti dopo un tuffo da un minuto scarso, altre volte di controllarlo un minuto dopo la mia riemersione da un tuffo di più di due minuti.

Ed è in queste occasioni che ne ho scoperto l'importanza, per non dire la necessità...

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Ragazzi , quello che ho voluto dire è che sebbene allenati a dovere ,avere la testa da un'altra parte quando si va a pescare ,essere affaticati dopo una settimana intera di lavoro pensare di pescare e quindi avere delle prestazioni come o meglio alle pescate precedenti secondo me è un po'pericoloso .Io in queste condizioni rinuncio a pescare,perchè proprio non riesco a rilassarmi.Il mio stato d'animo ,lo stress accumulato i giorni prima ,le mie preoccupazioni il computer non le può valutare e calcolare.In questi casi secondo me è salutare rinunciare.

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Ragazzi , quello che ho voluto dire è che sebbene allenati a dovere ,avere la testa da un'altra parte quando si va a pescare ,essere affaticati dopo una settimana intera di lavoro pensare di pescare e quindi avere delle prestazioni come o meglio alle pescate precedenti secondo me è un po'pericoloso .Io in queste condizioni rinuncio a pescare,perchè proprio non riesco a rilassarmi.Il mio stato d'animo ,lo stress accumulato i giorni prima ,le mie preoccupazioni il computer non le può valutare e calcolare.In questi casi secondo me è salutare rinunciare.

 

Sul rinunciare a pescare se si è particolarmente affaticati concordo in pieno, anche se no sempre è facile.

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Con Tonino ,mio carissimo amico,parlavamo di pesca e di suo figlio ,degli studi che Luigi faceva all'università ,degli allenamenti che faceva e della sua grande passione , la pesca in apnea .Luigi durante la settimana studiava e si allenava,ogni due settimane rientrava in paese e andava a pescare,e a detta del padre si immergeva in fondali di 8-10mt,controllava il suo computerino,quando questo segnava circa 2 minuti , risaliva ( aveva anche una telecamera montata sul fucile da dove poi analizzava le sue azioni di pesca ).Il sabato successivo, assieme al suo inseparabile compagno di pesca, alla periferia di Cagliari,per tutto il giorno si sono divertiti nei giochi d'acqua( all'ACQUA DRIM ) .La sera ,rientrando in paese,Luigi aveva proposto al compagno di andare a pesca insieme ma il compagno le aveva risposto che era troppo stanco per la giornata trascorsa e che lui si sarebbe alzato solamente all'ora di pranzo (come poi aveva fatto).Luigi invece si era alzato di buon mattino e si era messo a studiare sino alle 13 ,poi aveva preso l'attrezzatura da pesca e con la macchina si era diretto al mare.....Dalla sua prima immersione (la PRIMA )non è più riemerso .Quel giorno ,stavamo rientrando dal festeggiare il compleanno di mia figlia ,quando abbiamo ricevuto la notizia che Luigi non era rientrato a riva. Siamo stati sulla riva sino alle 4 del mattino sperando l'impossibile ascoltando la madre che lo chiamava disperata....poi,siamo rientrati assieme a mio fratello e il nostro amico Mauro(che lo ha cercato per più di quattro ore indossando le bombole )per prendere anche noi la nostra attrezzatura e partecipare alle ricerche.Alle sette del mattino ci siamo ritrovati sul posto con la motovedetta della capitaneria e con i vigili del fuoco per stilare un piano di ricerca, abbiamo iniziato e .....purtroppo è toccato a me ritrovarlo....prima ho visto il fucile e a circa 10mt da questo,Luigi.Solamente dopo venti giorni mi sono deciso a rientrare in acqua e, quando l'ho fatto ,sono andato dritto nel punto dove era adagiato Luigi e ho toccato,accarezzato quel punto ,solo allora mi sono rincuoratoe da allora successivamente ho ricominciato a pescare .Le preoccupazioni per l'esame da sbarcare,lo stress e la fatica del giorno prima lo hanno fregato alla prima apnea .Secondo me ,se sei da un'altra parte con la testa ,se sei preoccupato per qualcosa se fisicamente sei affaticato il computerino non lo può sapere e calcolare,per questo attenti ad affidare la vostra sicurezza a una macchina.Personalmente mi porto appresso solamente un comunissimo orologio da polso per rendermi conto dell'orario per poi rientrare,per la profondità uso lo scandaglio del gommone e per i tempi di apnea a fine pescata me li comunica il mio compagno e così ne prendo atto e basta.

Storia tristissima, ma adesso te ne racconto un'altra.

Un mio amico, nome noto dell'agonismo del recentissimo passato (chiamiamolo Mario), ha sempre pescato con recuperi brevissimi in superficie senza mai riscontrare il minimo problema e senza mai portare con sè l'apposito computer.

Ricordo un campionato italiano del 2002 in cui gli feci da barcaiolo: tuffo, 1'50'', risale, 30'' e poi di nuovo giù per quasi 2' e così per tutta la competizione.

Fuori gara il ritmo variava di poco perché lui è sempre stato allenatissimo e pescare in questo modo gli veniva naturale e non lo affaticava.

Un bel giorno, durante l'ennesima gara che stava conducendo attorno ai 25m, ecco l'inconveniente: Taravana.

Un altro giorno, durante una garetta sociale a cui abbiamo partecipato un inverno di qualche anno fa, su un fondo di 17-18m, ecco nuovamente il problema: Taravana alla 3a ora (e lo dovettero riportare a terra trascinandolo a nuoto, perchè non riusciva a muoversi).

Un altro giorno ancora, durante una pescata estiva, mentre pescava attorno ai 27-28m, eccolo di nuovo: Taravana con emiparesi (quella volta in ospedale lo accompagnai io).

Dalle risonanze immediatamente successive ai primi incidenti, risultava che le macchie inizialmente rilevate scomparivano dopo poco, ma gli esami che seguirono gli ultimi incidenti rilevarono danni permanenti (anche se non sono, o almeno non sembrano, danni funzionali)...e tanti, troppi per non capire che non si poteva più continuare a pescare in quel modo.

E' ipotizzabile che al Taravana si possa essere predisposti e che i rischi aumentino dopo i 35-38 anni di età, ma nel dubbio i medici gli hanno vietato di praticare ancora la pesca subacquea, anche perchè il suo fisico non gli ha mai mandato nessun segno premonitore...

Per la cronaca, dopo un periodo di stop Mario è tornato in mare, ma ha abbandonato l'agonismo, non supera gli 8-10 di fondo e cerca sempre di restare in superficie più di quanto il suo corpo gli suggerisce, conscio del fatto di avere il cervello a manto di leoprado e due figlie piccole a casa che lo aspettano...

Morale: al di là dell'uso improprio che se ne possa fare, il computer è senza ombra di dubbio un modo (forse l'unico) per scongiurare un Taravana quando un pescatore fisicamente allenato pesca a buon ritmo dai 15m in giù e coi recuperi che gli suggerisce il proprio fisico.

Modificato da siccia
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questo tuo amico è stato un vero kamikaze, chi non impara dalle proprie esperienze e ci ricasca sempre su quelle non lo si può solo chiamare testa dura,visto che in questi casi si rischia veramente la vita.Per recuperare in pieno ,almeno secondo gli studi ci vuole il triplo del tempo trascorso in apnea.Chi non rispetta queste REGOLE FISIOLOGICHE ,rischia la vita....

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