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Domanda sulla sicurezza nel nolimits


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Gente mi sono appena imbattuto sul "documentario" della morte di Audrey (la compagna di Ferreras)

(il video è molto toccante) ,

e premettendo che non so niente del no limts ... mi viene da chiedere se oggi giorno gli assistenti di profondita hanno dei palloni gonfiabili d emergenza (da legare ) per assicurare una rapida risalita al sincopato !

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Fabriz ok grazie ho notato!! beh secondo me a prescindere dal sistema di discesa e risalita.... sarebbe SEMPRE opportuno averne uno addosso (o cmq qlks d simile)... Purtroppo per molte volte si pensa al modo di evitare gli incidenti solo dopo che questi accadono!!

No limts ok... ma purtroppo le branchie le ha solo Kevin Costner nel suo film !

Modificato da colapesce
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Sinceramente non sono d'accordo con quanto dici, avere troppe cose addosso è pericoloso anche qualora queste sono legate alla sicurezza, infatti, più cose hai più rischi di poter avere problemi di vario tipo, aperture accidentali, incagliamenti in meccanismi etc... Quando si sceglie un sistema di sicurezza lo si fa in base al tipo di metodologia utlizzato per la discesa e risalita, le slitte del no limits possono basarsi su mille concetti diversi. Parlo per esperienza diretta da istruttore, atleta e saefty diver.

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Uhmmmm beh a sto punto nn sarebbe opportuno che siano i safety diver ad essere muniti di un jacket da mettere all agonista in pericolo, cosi da lasciarlo libero durante tutto il tragitto?? Sempre meglio di fargli esplodere i polmoni con una boccata dall aerogatore e farlo risalire, o aspettare che qlk1 se lo venga a prendere? Visto che riportarlo su é pericoloso anche per i diver... A quelle profonditarisalire amche d 10 metri per consegnarlo al diver successivo l embolo é in agguato...

PS non so se con le miscele, l azoto residuo é inferiore!

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come ti ho già detto quando si organizza una cosa del genere si sceglie un sistema di sicurezza e ci si affida a quello, inoltre avere bombolari lungo il cavo è un problema perchè bisogna preoccuparsi anche della loro assistenza visto che sono tutte immersioni tecniche con tutti i rischi che ciò comporta. Le cose non sono così facili come uno le fa.

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Il mio pensiero è che in sport estremi si può morire...è concesso

magari sul lavoro morire è rifiutato categoricamente

ma se si sfida la parete a mani nude o la cima del k2 come pure l'abisso si può morire, il rischio è messo nel bagaglio insieme a tutte le altre cose

Quindi si sà e si accetta il fato qel che sia...si può parlare di sicurezza sul lavoro ci stà ma quando vedi atleti che pur di giocare inghiottono qualsiasi cosa vuol dire che accettano il fatto di poterci restare secchi

nello sport e più nella sfida è concesso arrivare al limite ed oltre, parlare di sicurezza diventa superficiale e basta perchè è l'operatore stesso a farla passare in secondo piano accettando i rischi

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Il mio pensiero è che in sport estremi si può morire...è concesso

magari sul lavoro morire è rifiutato categoricamente

ma se si sfida la parete a mani nude o la cima del k2 come pure l'abisso si può morire, il rischio è messo nel bagaglio insieme a tutte le altre cose

Quindi si sà e si accetta il fato qel che sia...si può parlare di sicurezza sul lavoro ci stà ma quando vedi atleti che pur di giocare inghiottono qualsiasi cosa vuol dire che accettano il fatto di poterci restare secchi

nello sport e più nella sfida è concesso arrivare al limite ed oltre, parlare di sicurezza diventa superficiale e basta perchè è l'operatore stesso a farla passare in secondo piano accettando i rischi

 

Bisogna però vedere se l'atleta questi rischi li vuole accettare o no...

Se io fossi un atleta e dovessi tentare un record in profondità (sapendo che è alla mia portata), ci proverei solo se assistito, non vorrei rischiare la mia vita per un minimo errore. I rischi ci sono comunque, ma tra pensare "non devo assolutamente fare errori, alrtimenti MUOIO" e pensare "non devo fare errori, altrimenti RISCHIO DI MORIRE", c'è una bella differenza. La probabilità di morire in caso di errore c'è in entrambi i casi, ma nel primo è pari a 1 (evento certo), nel secondo è molto più limitata.

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@Daniel tutto corretto quel che scrivi

ma morire è concesso...si può

il senso è che la moltitudine di operatori che ruotano intorno all'atleta non impediscono il fattore rischio

per esempio i meccanici di una ferrari preparano la macchina per correre a 350 km/h

un'atleta che voleva assistenza sempre sò che risalì da 150m con una pala spezzata

e così via

in parole povere nello sport il rischio è accettato e messo in conto sicuramente ma mai evitato al 100°/. e da qui il poter morire è ammesso e concesso, oltretutto non è completamente nel potere dell'atleta controllare tutti i meccanismi ma nelle mani di molti fino agli ultimi spettatori che incitano e vogliono il campione

 

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@Daniel tutto corretto quel che scrivi

ma morire è concesso...si può

il senso è che la moltitudine di operatori che ruotano intorno all'atleta non impediscono il fattore rischio

per esempio i meccanici di una ferrari preparano la macchina per correre a 350 km/h

un'atleta che voleva assistenza sempre sò che risalì da 150m con una pala spezzata

e così via

in parole povere nello sport il rischio è accettato e messo in conto sicuramente ma mai evitato al 100°/. e da qui il poter morire è ammesso e concesso, oltretutto non è completamente nel potere dell'atleta controllare tutti i meccanismi ma nelle mani di molti fino agli ultimi spettatori che incitano e vogliono il campione

 

Concordo con quello che hai scritto, il rischio c'è sempre.

Quello che volevo dire si riferiva a quanto tu avevi scritto precedentemente: "parlare di sicurezza diventa superficiale".

Il fattore sicurezza non deve essere trascurato: già è impossibile avere una sicurezza totale, anche se si adottano delle precauzioni particolari;

ma se mancano anche queste precauzioni...

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@Daniel tutto corretto quel che scrivi

ma morire è concesso...si può

il senso è che la moltitudine di operatori che ruotano intorno all'atleta non impediscono il fattore rischio

per esempio i meccanici di una ferrari preparano la macchina per correre a 350 km/h

un'atleta che voleva assistenza sempre sò che risalì da 150m con una pala spezzata

e così via

in parole povere nello sport il rischio è accettato e messo in conto sicuramente ma mai evitato al 100°/. e da qui il poter morire è ammesso e concesso, oltretutto non è completamente nel potere dell'atleta controllare tutti i meccanismi ma nelle mani di molti fino agli ultimi spettatori che incitano e vogliono il campione

 

Concordo con quello che hai scritto, il rischio c'è sempre.

Quello che volevo dire si riferiva a quanto tu avevi scritto precedentemente: "parlare di sicurezza diventa superficiale".

Il fattore sicurezza non deve essere trascurato: già è impossibile avere una sicurezza totale, anche se si adottano delle precauzioni particolari;

ma se mancano anche queste precauzioni...

qui bisogna dire che il significato sicurezza nel campo sport estremi è diverso dal concetto che si ha nel quotidiano

come in guerra i soldati cercano la sicurezza ma in un contesto altamente pericoloso diverso dalla sicurezza cercata in un normale posto di lavoro

 

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Si corrono i rischi e non sono pochi.... è uno sport "estremo" anche farsi la pescatella...Non credo che parlare di sicurezza sia MAI riduttivo... non perche ci si lancia col paracadute e si corre il rischio che non si apre....non si debba avere qll di riserva!! nel caso del free climbing secondo me è tutta un altra storia...li c è molta piu incoscenza di un apneista secondo me...qst ultimo in teoria ha il vantaggio di avere in un certo senso la "controllo della situazione" (per questo c è la differenza che dice Daniele : Se sbaglio muoio o Se sbaglio RSCHIO di morire.... Cmq sia di certo un immersione fuori curva è pericolosa per l ass di prof.. ma penso che una "sacca" in piu per il jkt non sia troppo d impaccio!! in ogni caso molte volte qll che frega una persona è la troppa sicurezza dei propri mezzi!! e per questo sarebbe in ogni caso necessario non lasciare mai nulla al caso!

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Infatti Colapesce

Se fai un gesto estremo metti a rischio la tua vita

se non lo fai sei in sicurezza

se fai un gesto estremo in tuttta sicurezza non sarebbe estremo

Nello sport morire è concesso quindi può scuotere le coscienze ma resta che è concesso

come pure in guerra morire è concesso

se fossero dei lavori con diritti e doveri la morte non potrebbe essere a contratto

ma nello sport dove si sfidano gli elementi e i propri limiti parlare si sicurezza diventa surreale, secondo me sarebbe meglio il termine "pararsi il culo"

Cioè vado a fare una cosa altamente pericolosa e faccio di tutto per pararmi il culo, anche pregare e riti anti malocchio dunque

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ah no??? quindi uno che bunjee jumping non fa sport estremo?? .. uno che corre in F1 non fa sport estremo? tango scusami ma non sono ASSOLUTAMENTE d accordo con te sta volta!! sono sicuro che avrebbe piu senso parlare di sicurezza sul lavoro...ma penso che anche su un forum di free climbing parlerebbero di come EVITARE DI RESTARCI SECCHI!!

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Scusa Colapesce io qualche lancio col paracadute a militare l'ho fatto e nonostante la corda vincolata e il paracadute di emergenza i miei istruttori non mi hanno mai detto che ero perfettamente al sicuro

ho imparato le preghiere del paracadutista! di fatto lanci andati a male ne ho visti e sentiti parecchi

quindi paracadutismo è un gesto estremo

bangi jamp è un salto emozionante con elevata sicurezza finchè in gioco non entra la sfida e si sfiora il terreno ed a questo punto diventa estremo, quindi qualche preghierina ci starebbe bene

La pescasub è estrema perchè in un ambiente poco ospitale c'è la sfida col pinnuto che respira sott'acqua

la F1 è sfida(gara) a 350km/h quindl estrema

il calcio diventa estremo quando si inghiottono porcherie senza controllo per rendere di più

 

si può dedurre che dove c'è sfida ci può essere l'estremo e la sicurezza và a farsi benedire(scusa il gioco di parole, benedire, pregare)

La guerra è una sfida e dunque prepararsi alla guerra è un'azione estrema pure

 

il cerchio si chiude...se si vuol fare azioni estreme bisogna imparare a pregare

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