> Pesca Professionale (tremaglio, Cianciolo, Strascico) - Pagina 4 - Pesca in Apnea - AM FORUMS Vai al contenuto

Pesca Professionale (tremaglio, Cianciolo, Strascico)


Messaggi raccomandati

io ancora non comprendo come si possa attualmente parlare di pesca industriale e sostenibilità.

La risposta la trovi proprio nell'articolo:

"L’Australia, nonostante sia tra le nazioni responsabili dell’inefficacia del codice, ha recentemente adottato il miglior sistema di governance del patrimonio ittico. Il piano consiste nel togliere ogni incentivo all’industria della pesca responsabile dell’overfishing favorendo invece la conservazione delle risorse. Seconda cosa fondamentale, ha aumentato l’estensione delle aree marine protette, senza dubbio il miglior strumento per salvare i nostri oceani".

Queste sono due tra le vie possibili per raggiungere l'obiettivo della pesca sostenibile. Come vedete non si parla di metodi draconiani tipo "abolire la pesca", ma di razionalizzare il prelievo tentando anche di conservare le risorse. Se tieni a mente il problema della SCALA a cui ho fatto spesso riferimento in questo thread, essendo impensabile abolire la pesca industriale a livello planetario, si deve cercare di renderla meno dannosa possibile. E questo non affinche' noi pescasub possiamo continuare a trovare pesci da pescare, ma affinche' i nostri figli abbiano un ecosistema sano da godere (anche per le loro pescatine... ;) ).

--Carlo

 

 

Parliamo di concetti semplici.

Pesca professionale DEVE essere economicamente vantaggiosa per chi la pratica.

Oggi per essere in attivo in questo campo occorre pescare illegalmente (si che si parli di quote, periodi, taglie....).

Mi sfugge qualcosa?

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
  • Risposte 94
  • Creato
  • Ultima Risposta

Miglior contributo in questa discussione

Miglior contributo in questa discussione

Immagini Pubblicate

Carlo non capisco bene questo schema, ce lo spieghi?

http://www.environment.gov.au/coasts/mpa/gab/activities.html

In quest'area molto grande c'e' una sola attivita' concessa sempre - a meno che non siano presenti cetacei: l'accesso dell'overcraft. Altre sono concesse con un permesso e/o con limitazioni temporali. La ricerca scientifica e' concessa con un permesso senza limiti temporali. La nota "#" stabilisce un divieto dal 31 maggio al 31 ottobre nelle aree sovrapposte spazialmente alla MMPZ.

--Carlo

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Questo modello mi pare istruttivo, riguarda un insieme di aree marine protette del sudest:

http://www.environment.gov.au/coasts/mpa/s...t/activity.html

Infatti lo e' davvero. Addirittura il 78% dell'area protetta (non di tutta l'area) e' chiuso alla pesca commerciale... In pratica una mega zona A.

--Carlo

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Parliamo di concetti semplici.

Pesca professionale DEVE essere economicamente vantaggiosa per chi la pratica.

Oggi per essere in attivo in questo campo occorre pescare illegalmente (si che si parli di quote, periodi, taglie....).

Mi sfugge qualcosa?

Che per esere in attivo si DEBBA pescare illegalmente mi sembra un'affermazione un po' azzardata. Illegale vuol dire in zone vietate, o con attrezzi vietati, o in periodi vietati oppure pesci sotto taglia. Non dite per favore che oggi TUTTA la pesca professionale opera illegalmente perche' non e' vero.

Se poi si dovesse verificare (non nego che sia una condizione frequente) che il pescatore non ce la fa a portare il pane a casa, allora dovrebbe lasciare il settore e fare qualcos'altro... ma qui entriamo nel problema enorme della disponibilita' di posti di lavoro alternativi e in genere dell'occupazione... Chi non rispetta le leggi e' indubbio che debba essere perseguito, ma da qui a dire che la pesca professionale e' tutta illegale ce ne corre...

--Carlo

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

mi sembra che la discussione si sia spostata un pò troppo nell'ottenere la ragione ad ogni costo da parte di chi la pensa in un modo e chi la pensa in un altro...l'ovvietà stà nel mezzo?

pesca professionale certo non colpa di tutti i mali ma comuqnue una delle colpe possiamo dirlo?

e che non ci starebbe a fare niente in un area protetta è scandaloso pensarlo?come non ci farebbero niente neanche i pescatori sportivi tra l'altro,altrimenti si ritorna al protetta da che?

c'è pesca e pesca,pescatori e pescatori,nessuno afferma o pensa che la pesca professionale sia del tutto illegale:quella più dannosa però sì e è sotto gli occhi di tutti,come sono sotto gli occhi di tutti i pesci sotto taglia nei banchi delle pescherie o sono sotto gli occhi di tutti i pesci pescati e venduti legalmente,ma da qui a arrivare a sostenere che la pesca professionale sia solo l'una o solo l'altra è un azzardo da politicanti!

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Mi sembrava si fosse d'accordo sul fatto che la politica della tutela del mare non sia il massimo, qui in Italia.

Dall'esperienza dei primi della classe - se non altro per anzianità - e dei paesi del bacino mediterraneo non possiamo che apprendere.

 

Chi mastica l'inglese dovrebbe farsi un giro sul sito. L'ho trovato molto interessante, così come in passato ho trovato interessante spulciarmi documenti dell'UE e aree marine protette di altri paesi.

 

Le aree marine protette mirano a tutelare gli ambienti marini e favorire il ripopolamento nelle zone attigue. Perseguono finalità miste, di conservazione ai fini di un razionale e sostenibile sfruttamento turistico ed anche di sostegno alla pesca commerciale. Esistono molte aree marine protette all'estero, ed il quadro è molto vario sotto il profilo della regolamentazione della pesca commerciale e ricreativa. Però una cosa è certa: tante AMP tutte regolamentate in modo pressoché identico sotto il profilo dei divieti (nelle batimetriche che ci interessano: ormeggio selvaggio e pesca in apnea) si trovano solo ed esclusivamente in Italia. All'esterno non funziona così.

 

Sarebbe interessante fare un gruppo di studio, cominciare ad affrontare il problema della conoscenza di materie vaste distribuendo gli argomenti e condividendo relazioni (Google Docs è mitico allo scopo) da aggiornare con nuovi appunti e grafici nel tempo. Mappare tutti i divieti in Italia, per iniziare, per poi schedare con una serie di informazioni omogenee tutte le AMP del mondo, per poter elaborare grafici e statistiche sui modelli di gestione della pesca praticati nelle AMP del mondo e sapere veramente come stanno le cose.

 

Secondo voi siamo maturi per una cosa del genere o ci vorranno altri lustri?

Oggi mi accontenterei di una mappa dei divieti, ma domani chissà?

 

Joefox

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Onore al merito per ciappuzzo Salomone! :thumbup:^_^

 

(...)Mappare tutti i divieti in Italia, per iniziare, per poi schedare con una serie di informazioni omogenee tutte le AMP del mondo, per poter elaborare grafici e statistiche sui modelli di gestione della pesca praticati nelle AMP del mondo e sapere veramente come stanno le cose.

Secondo voi siamo maturi per una cosa del genere o ci vorranno altri lustri?

Oggi mi accontenterei di una mappa dei divieti, ma domani chissà?

:wacko: Ammazza Giorgio, complimenti per l'ambizione! :)

Sarebbe molto interessante, se non altro per conoscere come vanno le cose nel mondo, ma mi sembra uno sforzo sovrumano... Considera poi che, fra tutte le AMP del globo (che dubito siano censibili facilmente), solo in una minima percentuale sono stati fatti studi che ne valutano l'efficacia e gli effetti... e anche quelli sono stati fatti solo su specifici settori: la pesca, o il popolamento ittico, o qualche specie particolare... Non esiste studio sull'efficacia complessiva di una riserva.

Domani dal lavoro spero di non dimenticare di inviare qui qualche link, giusto per cominciare. Mandami magari un promemoria domattina, se puoi.

Sul fatto che e' abbastanza assurdo che tutte le AMP italiane abbiano lo stesso regolamento, in effetti concordo abbastanza. Ma non credo che la loro efficacia dipenda da quello.

--Carlo

Modificato da carlo_p
Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Parliamo di concetti semplici.

Pesca professionale DEVE essere economicamente vantaggiosa per chi la pratica.

Oggi per essere in attivo in questo campo occorre pescare illegalmente (si che si parli di quote, periodi, taglie....).

Mi sfugge qualcosa?

Che per esere in attivo si DEBBA pescare illegalmente mi sembra un'affermazione un po' azzardata. Illegale vuol dire in zone vietate, o con attrezzi vietati, o in periodi vietati oppure pesci sotto taglia. Non dite per favore che oggi TUTTA la pesca professionale opera illegalmente perche' non e' vero.

Se poi si dovesse verificare (non nego che sia una condizione frequente) che il pescatore non ce la fa a portare il pane a casa, allora dovrebbe lasciare il settore e fare qualcos'altro... ma qui entriamo nel problema enorme della disponibilita' di posti di lavoro alternativi e in genere dell'occupazione... Chi non rispetta le leggi e' indubbio che debba essere perseguito, ma da qui a dire che la pesca professionale e' tutta illegale ce ne corre...

--Carlo

 

Carlo, purtroppo gli esempi a suffragio della mia forte affermazione ci sono (vedi la puntata di Report sulla pesca professionale) e chi vive quotidianamente a contatto con queste realtà sa che la verità è proprio più vicina a quanto da me affermato che al contrario. Non nascondiamoci dietro ad un dito.

Altro, semplice ed indiscutibile (almeno per me), punto fermo di ogni attività professionale dovrebbe essere questo: non ce la fai a vivere? Fine dei giochi. Essere imprenditori significa essere in grado di ottenere utili a fine anno, non sovvenzioni.

 

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Carlo, purtroppo gli esempi a suffragio della mia forte affermazione ci sono (vedi la puntata di Report sulla pesca professionale) e chi vive quotidianamente a contatto con queste realtà sa che la verità è proprio più vicina a quanto da me affermato che al contrario. Non nascondiamoci dietro ad un dito.

Altro, semplice ed indiscutibile (almeno per me), punto fermo di ogni attività professionale dovrebbe essere questo: non ce la fai a vivere? Fine dei giochi. Essere imprenditori significa essere in grado di ottenere utili a fine anno, non sovvenzioni.

Corrado, infatti Report parlava di una particolare fattispecie, non di tutta la pesca professionale.

Ma, a parte questo, parlare giusto ora di "imprenditoria sana" e sovvenzioni... con Fiat e Alitalia che ancora scottano...

Al contrario di certi manager diventati miliardari pur avendo portato al collasso fior di aziende senza avere pagato per questo, i pescatori con le sovvenzioni ci campicchiamo, non ci si arricchiscono... E sottolineo che sono contro gli assistenzialismi controproducenti e inutilmente costosi a chiunque siano rivolti... Il problema e' che la situazione delle risorse ittiche e' arrivata a questo punto (e non solo in Italia) per colpa dell'ignavia e dell'interesse personale dei politici: quindi comincino adesso a sbracciarsi per porre rimedio ai danni fatti!

--Carlo

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Carlo, purtroppo gli esempi a suffragio della mia forte affermazione ci sono (vedi la puntata di Report sulla pesca professionale) e chi vive quotidianamente a contatto con queste realtà sa che la verità è proprio più vicina a quanto da me affermato che al contrario. Non nascondiamoci dietro ad un dito.

Altro, semplice ed indiscutibile (almeno per me), punto fermo di ogni attività professionale dovrebbe essere questo: non ce la fai a vivere? Fine dei giochi. Essere imprenditori significa essere in grado di ottenere utili a fine anno, non sovvenzioni.

Corrado, infatti Report parlava di una particolare fattispecie, non di tutta la pesca professionale.

Ma, a parte questo, parlare giusto ora di "imprenditoria sana" e sovvenzioni... con Fiat e Alitalia che ancora scottano...

Al contrario di certi manager diventati miliardari pur avendo portato al collasso fior di aziende senza avere pagato per questo, i pescatori con le sovvenzioni ci campicchiamo, non ci si arricchiscono... E sottolineo che sono contro gli assistenzialismi controproducenti e inutilmente costosi a chiunque siano rivolti... Il problema e' che la situazione delle risorse ittiche e' arrivata a questo punto (e non solo in Italia) per colpa dell'ignavia e dell'interesse personale dei politici: quindi comincino adesso a sbracciarsi per porre rimedio ai danni fatti!

--Carlo

 

Carlo, io mi indigno tanto per la Fiat quanto per il pescatore...occorre coerenza.

L'assistenzialismo è stato il nostro male. A me soldi non ne regala nessuno e se a fine anno non pago le tasse sono guai.

La puntata di Report parlava di spada e strascico...direi non cose da poco.

Per il resto cosa dire? Tu non vedi l'illegalità; io la vivo quotidianamente...ma, come al solito, sono sicuro (a questo punto) di vivere nella solita mela marcia.

 

 

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Onore al merito per ciappuzzo Salomone! :thumbup:^_^

 

(...)Mappare tutti i divieti in Italia, per iniziare, per poi schedare con una serie di informazioni omogenee tutte le AMP del mondo, per poter elaborare grafici e statistiche sui modelli di gestione della pesca praticati nelle AMP del mondo e sapere veramente come stanno le cose.

Secondo voi siamo maturi per una cosa del genere o ci vorranno altri lustri?

Oggi mi accontenterei di una mappa dei divieti, ma domani chissà?

:wacko: Ammazza Giorgio, complimenti per l'ambizione! :)

Sarebbe molto interessante, se non altro per conoscere come vanno le cose nel mondo, ma mi sembra uno sforzo sovrumano... Considera poi che, fra tutte le AMP del globo (che dubito siano censibili facilmente), solo in una minima percentuale sono stati fatti studi che ne valutano l'efficacia e gli effetti... e anche quelli sono stati fatti solo su specifici settori: la pesca, o il popolamento ittico, o qualche specie particolare... Non esiste studio sull'efficacia complessiva di una riserva.

Domani dal lavoro spero di non dimenticare di inviare qui qualche link, giusto per cominciare. Mandami magari un promemoria domattina, se puoi.

Sul fatto che e' abbastanza assurdo che tutte le AMP italiane abbiano lo stesso regolamento, in effetti concordo abbastanza. Ma non credo che la loro efficacia dipenda da quello.

--Carlo

 

Si potrebbe iniziare a catalogare le AMP italiane dal punto di vista della loro potenziale efficacia; ovvero dai vincoli aggiuntivi (rispeto a quelli normalmente vigenti) alla pesca professionale con particolare enfasi alle pesche più distruttive. Ad esempio, sappiamo tutti della normativa che riguarda lo strascico (fuori le 3 miglia o oltre i 50 mt), quali AMP rafforzano questo già inadeguato limite ? E in che misura ?

 

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
(...)Ad esempio, sappiamo tutti della normativa che riguarda lo strascico (fuori le 3 miglia o oltre i 50 mt), quali AMP rafforzano questo già inadeguato limite ? E in che misura ?

Credo che, a parte l'AMP Egadi (che e' enorme, tanto da avere addirittura una zona D di alti fondali fangosi con permesso di strascico), nessuna altra AMP italiana sia tanto estesa verso il largo da includere fondali strascicabili, cioe' oltre i 50 m di profondita' (o 3 miglia al largo). Comunque si potrebbe indagare.

--Carlo

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
(...) Per il resto cosa dire? Tu non vedi l'illegalità; io la vivo quotidianamente...

Corrado,

al di la' della differenza di vedute, non attribuirmi per favore cose che non ho mai detto. So benissimo che molti pescatori professionali (per non parlare di quelli sportivi...) sconfinano in un modo o nell'altro nell'illegalita'. Ma affermare che tutta la pesca professionale oggi adotta pratiche illegali (hai detto: "Oggi per essere in attivo in questo campo occorre pescare illegalmente") non risponde a verita'.

E poi io dico: badino le Forze preposte a far rispettare le leggi, e che ca**o! Non sono certo contrario ad applicare pene severe a chi va fuori regola...

--Carlo

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
(...) Per il resto cosa dire? Tu non vedi l'illegalità; io la vivo quotidianamente...

Corrado,

al di la' della differenza di vedute, non attribuirmi per favore cose che non ho mai detto. So benissimo che molti pescatori professionali (per non parlare di quelli sportivi...) sconfinano in un modo o nell'altro nell'illegalita'. Ma affermare che tutta la pesca professionale oggi adotta pratiche illegali (hai detto: "Oggi per essere in attivo in questo campo occorre pescare illegalmente") non risponde a verita'.

E poi io dico: badino le Forze preposte a far rispettare le leggi, e che ca**o! Non sono certo contrario ad applicare pene severe a chi va fuori regola...

--Carlo

 

E se sostituissimo con la maggior parte? All'atto pratico, ovvero la salvaguardia dell'ambiente marino, cambierebbe qualcosa?

Le forze dell'ordine, ai fini della sostenibilità, cosa c'entrano?

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
(...)Ad esempio, sappiamo tutti della normativa che riguarda lo strascico (fuori le 3 miglia o oltre i 50 mt), quali AMP rafforzano questo già inadeguato limite ? E in che misura ?

Credo che, a parte l'AMP Egadi (che e' enorme, tanto da avere addirittura una zona D di alti fondali fangosi con permesso di strascico), nessuna altra AMP italiana sia tanto estesa verso il largo da includere fondali strascicabili, cioe' oltre i 50 m di profondita' (o 3 miglia al largo). Comunque si potrebbe indagare.

--Carlo

 

Questa è una risposta chiara. Infatti anche la nuovissima AMP del regno di Nettuno, a quanto ho letto, è stata ritagliata, guarda un po', sul contorno della batimetrica dei 50. Se mai verrà istituita quella all'Elba sarà lo stesso.

 

Se la logica non è un'opinione potremmo formulare una banale regole di inferenza:

 

Lo strascico è la pesca più impattante, le AMP (italiane) non riducono questa pesca, allora le AMP non sono efficaci.

Naturalmente vale per lo strascico ma anche per le altre pesche più distruttive.

 

 

Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Partecipa alla conversazione

Puoi pubblicare ora e registrarti più tardi. Se hai un account, accedi ora per pubblicarlo con il tuo account.

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Sono consentiti solo 75 emoticon max.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Pulisci editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...

×
×
  • Crea Nuovo...