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Pesca Professionale (tremaglio, Cianciolo, Strascico)


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(...) Poche e piccole aree con divieto totale di prelievo ma non di balneazione o immersione(modello scoglietto)

?!?!? :blink:

Piccolo e con permesso di balneazione e immersione... sarebbe questa la nuova via italiana alle AMP? E a che cosa servirebbe uno scoglietto del genere? A proteggere la biodiversita' e ad aumentare la quantita' di pesce?

<_<

Dimmi che ho capito male...

--Carlo

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Giusto (a parte che con il valore aggiunto di una riserva aumenta un certo tipo di turismo, soprattutto subacqueo, che francamente preferisco a quello caratterizzato da super-motoscafi, SUV, ristoranti da nababbi e alberghi a 4 stelle)... Ma prova un po' a far accettare alla popolazione residente una riserva in cui non vedano almeno qualche vantaggio immediato, sia pure sotto forma di sovvenzioni (che esistono anche per le riserve terrestri e per centomila altre attivita')... Nessuna riserva avra' successo senza il coinvolgimento dei locali. E non parlatemi di altri Paesi e altre realta', perche' questo problema e' uguale DAPPERTUTTO, anche se e' verissimo che all'estero le riserve funzionano meglio: ma cio' per via di maggiori controlli, non certo perche' i limiti sono meno restrittivi.

Un pescatore in apnea che preferisce il turismo subacqueo, sempre che tu intenda i diving, forse non lo avevo ancora visto...sarà che a furia di vedermi calare le ancore sulla testa perchè loro devono lavorare non mi stanno troppo simpatici. Un comportamento tra l'altro molto diffuso in tutte le coste italiane purtroppo. Io, sinceramente, dal turismo da nababbi ci traggo gran parte del mio sostentamento quindi ovviamente non posso che avere un punto di vista alquanto differente.

 

I limiti delle riserve straniere non sono meno restrittivi, sono sicuramente molto più ragionati. I maggiori controlli ci sono, ma le aree da controllare sono un pò meno vaste di quelle che sono armai abitudine in casa nostra. Per noi l'importante è recintare e proibire, poco male se controllare e far rispettare le regole diventa di fatto impossibile.

Una cosa e' risanare una zona degradata (ammesso che sia economicamente fattibile e che abbia un senso), un'altra e' proteggere la biodiversita' di un ecosistema ricco: nel secondo caso l'unica forma di protezione sensata e' la riserva; nel primo si potranno pensare altre cose, ma e' una fattispecie totalmente diversa. Anche questo concetto e' valido in tutto il mondo. Le zone degradate si risanano con altri tipi di interventi, principalmente sulla fascia costiera (emersa), non con una riserva naturale.

Nel dubbio nessuno si è mai posto il problema...

Non so di che parli. Tu avrai delle esperienze alle quali ti riferisci (anche se non capisco bene come possa generalizzare le tue accuse a TUTTE le riserve italiane, parlando addirittura di un "modello italiano di AMP")... Quando dico "posti di lavoro" intendo ad es. diving center, guide di snorkelling, pescaturismo, centri di accoglienza, e tutto l'indotto derivato dal flusso turistico legato alla riserva. Puo' sembrare poca roba, ma puo' essere molto importante per piccoli centri con situazioni economiche tutt'altro che floride. Prima della AMP ad Ustica non c'era quasi piu' pesce in mare, e il turismo era fatto in gran parte dai ricchi palermitani. Dopo la AMP la situazione e' cambiata radicalmente (a parte l'assurda mancanza di un vero ente gestore, dopo che la riserva e' stata tolta al Comune e affidata alla Capitaneria).

--Carlo

Quando su decine di AMP istituite, quelle invidiabili per organizzazione e per funzionamento si contano sulle dita di una mano, mi pare ovvio che il modo in cui in Italia si è sempre ragionato per istituire le AMP non funziona.

 

Le tristi AMP sarde le conosco abbastanza bene, sò quanto il bracconaggio sia all'ordine del giorno, sò da chi viene praticato abitualmente, sò quali pescatori (tutti, subacquei e no) non hanno mai mosso un dito contro l'AMP di turno e sono diventati dei riservisti vendi pesce da far vomitare. Sò quanta parte dei fondi di certe AMP sia stato realmente investito in attività e quanto distratto abilmente, sò quanto le guardie del parco si impegnino a fare tutt'altro (specie in una AMP della costa orientale), sò tante cose che dimostrano che così proprio non và. E poi, tanti amici di altre parti d'Italia sanno altrettanto di tante altre realtà...

 

Ripeto, qualcuna funziona ed è senza dubbio un esempio di quello che intendi tu e noi tutti per AMP, ma la maggior parte andrebbero cancellate e ripensate per servire realmente a qualcosa, non solo a fagocitare denaro pubblico.

 

:bye:

 

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Un pescatore in apnea che preferisce il turismo subacqueo, sempre che tu intenda i diving, forse non lo avevo ancora visto...

Ma perche' sei (siete) cosi' pescasub-centrici? Non intendevo una riconversione di pescatori in apnea in sub, ma semplicemente proprio i sub (esistono anche loro, con pieno diritto a stare sott'acqua e a vedere tanti pesci...) che sono senz'altro attirati dalle AMP.

Una cosa e' risanare una zona degradata (ammesso che sia economicamente fattibile e che abbia un senso), un'altra e' proteggere la biodiversita' di un ecosistema ricco: nel secondo caso l'unica forma di protezione sensata e' la riserva; nel primo si potranno pensare altre cose, ma e' una fattispecie totalmente diversa. Anche questo concetto e' valido in tutto il mondo. Le zone degradate si risanano con altri tipi di interventi, principalmente sulla fascia costiera (emersa), non con una riserva naturale.

Nel dubbio nessuno si è mai posto il problema...

Quale dubbio? Non c'e' dubbio: una cosa e' proteggere, un'altra risanare. Obiettivi diversi, metodi diversi, niente in comune.

Quando su decine di AMP istituite, quelle invidiabili per organizzazione e per funzionamento si contano sulle dita di una mano, mi pare ovvio che il modo in cui in Italia si è sempre ragionato per istituire le AMP non funziona.

Le tristi AMP sarde le conosco abbastanza bene, sò quanto il bracconaggio sia all'ordine del giorno, sò da chi viene praticato abitualmente, sò quali pescatori (tutti, subacquei e no) non hanno mai mosso un dito contro l'AMP di turno e sono diventati dei riservisti vendi pesce da far vomitare. Sò quanta parte dei fondi di certe AMP sia stato realmente investito in attività e quanto distratto abilmente, sò quanto le guardie del parco si impegnino a fare tutt'altro (specie in una AMP della costa orientale), sò tante cose che dimostrano che così proprio non và. E poi, tanti amici di altre parti d'Italia sanno altrettanto di tante altre realtà...

Ripeto, qualcuna funziona ed è senza dubbio un esempio di quello che intendi tu e noi tutti per AMP, ma la maggior parte andrebbero cancellate e ripensate per servire realmente a qualcosa, non solo a fagocitare denaro pubblico.

Non pensi che sarebbe giusto battersi (come individui o, meglio, come associazioni, come enti di ricerca, ecc. - io faccio il mea culpa, sia ben chiaro) per pretendere la sorveglianza, o anche dei cambiamenti nella zonazione, invece che dire genericamente "le AMP non funzionano quindi chiudiamole"?

Il tuo senso di frustrazione lo conosco bene e lo condivido in pieno. A Palermo e' stata istituita una grande AMP (Capo Gallo-Isola delle Femmine), secondo me abbastanza inutile perche' non ha senso fare una riserva lungo le coste di una grande citta', in una zona da sempre stra-frequentata (anche se ci sono alcune importanti emergenze naturalistiche che andrebbero in qualche modo protette). Due settimane fa ho visto uscire dall'acqua in zona B un apneista (tipico polparo con dieci kg di polpi e 3-4 tordi da 200 gr). Pochi giorni fa era di nuovo li', appena entrato in acqua. Ho chiamato la Capitaneria... non e' venuto nessuno (figuriamoci...). E nella zona A di Isola (dove sono andato diverse volte per ricerca) ho visto tante volte bracconieri con i tremagli (non so se dilettanti o professionisti)... Ma non chiedo per questo di chiuderla... chiedo alla CP di intervenire... e se non interviene posso sempre scrivere ai giornali o sollevare il problema in qualche modo. Lo abbiamo fatto in convegni e articoli scientifici per le paranze che entrano illegalmente nelle zone di divieto di strascico (e anche li' non abbiamo notato un aumento dei controlli...). Che squallore...

:bye:

--Carlo

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(...) Poche e piccole aree con divieto totale di prelievo ma non di balneazione o immersione(modello scoglietto)

?!?!? :blink:

Piccolo e con permesso di balneazione e immersione... sarebbe questa la nuova via italiana alle AMP? E a che cosa servirebbe uno scoglietto del genere? A proteggere la biodiversita' e ad aumentare la quantita' di pesce?

<_<

Dimmi che ho capito male...

--Carlo

 

Non non hai capito male. Il divieto di balneazione in un'isola antropizzata e che vive di turismo come l'isola d'Elba è semplicemente assurdo. Esiste da anni (se non sbaglio dagli anni 70) una piccola riserva a largo di Portoferraio intorno allo 'Scoglietto' e pesci ce ne sono in abbondanza, ti puoi informare. Di riserve di questo tipo potrebbero sorgerne altre anhe nei posti di maggior pregio. Se poi da queste ci aspettiamo un ripopolamnto di tutto il tirreno torniamo al mio discorso, non è tramite le AMP che si risolve il problema. Se invece si concepisce una AMP come limitazione alla pesca industriale allora siamo tutti d'accordo. Infatti le piccole riserve costiere no-take andrebbero abbinate ad una larga fascia di protezione allo strascico ed altre pesche distruttive ed a riserve d'altura funzionanti magari a rotazione. Dimmi che non puoi che essere d'accordo :thumbup: .

Bisogna tener conto poi che nell'arcipelago esistono già le riserve integrali (Pianosa, Montecristo) e riserve quasi-integrali (Capraia, Giannutri, Gorgona). Pianosa, Montecristo e Gorgona sono poi praticamente inaccessibili ad eccezione di pochi fortunati e pare di alcuni bracconieri. Cosa vogliamo fare vogliamo rendere il mare uno spazio per pochi senza risolvere un gran chè ?

 

 

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Ma perche' sei (siete) cosi' pescasub-centrici? Non intendevo una riconversione di pescatori in apnea in sub, ma semplicemente proprio i sub (esistono anche loro, con pieno diritto a stare sott'acqua e a vedere tanti pesci...) che sono senz'altro attirati dalle AMP.

Io non ho mai parlato di "riconversione", io ho semplicemente detto che i diving ci sfrattano già da porzioni di mare che non sono riserva, quindi mi sarei stancato di sacrificare il mio diritto a stare in mare con il loro, dietro la solita scusa secondo cui io vado a divertirmi mentre il diving lavora...

 

Se arrivo sulla secca X e trovo il diving mi sposto correttamente altrove; se sono io sulla secca e arriva il diving, mi cala l'ancora sul pallone, mi intima di sloggiare e non farmi più vedere, dopo di chè, se non abbozzo, mi prendo le minacce mafiose dei turisti che scarrozza...alle tue giuste lamentele sul rispetto della distanza dal pallone e sul fatto che fossi arrivato prima, ti sei mai sentito rispondere: "noi siamo in 12 e voi solo in 4!"???

 

Tutti amici del forum...in quel di toscana...

 

Sono assolutamente disposto a convivere e rispettare chi mi ricambia con la stessa moneta, diversamente non solo non se ne parla proprio ma farei di tutto per osteggiare questo tipo di turismo...

 

:bye:

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Ma perche' sei (siete) cosi' pescasub-centrici? Non intendevo una riconversione di pescatori in apnea in sub, ma semplicemente proprio i sub (esistono anche loro, con pieno diritto a stare sott'acqua e a vedere tanti pesci...) che sono senz'altro attirati dalle AMP.

In merito al diritto di vedere molti pesci nutro forti dubbi...

In natura niente è sempre uguale,col tempo cambiano le condizioni ambientali,ci sono predatori che scompaiono e altri cha fanno la propria comparsa,idem per le prede,e per sopravvivere occorre adattarsi ai cambiamenti e quindi...cambiare.

Se vero è che per risanare un mare malato occorra la cura AMP e che ovviamente non si possa certo "chiudere" ogni tratto di mare,è anche vero che le zone vicine alle AMP debbano godere di un benefico influsso dell'AMP,tradotto in termini di incremento della popolazione ittica e,di conseguenza,dei frutti delle pescate (sia professionali che sportive).

Anche in prossimità delle pochissime AMP ritenute "funzionanti",non mi risulta che tali incrementi ci siano stati,il che significa che il pesce entra in AMP e non ne esce più.

Mi sembra d'altra parte logico il motivo : in un'AMP si vorrebbero ricreare le condizioni del mare di 50 anni fa,ma si dimentica che al di fuori il mare continua ad essere quello del 2009 e che i pesci non accettano di buon grado dei viaggi nel tempo quando in gioco c'è la loro sopravvivenza,per cui preferiscono rimanere lì dove si sentono più tranquilli.

Il diritto di vedere tanto pesce,quindi,ce l'ha solo chi si immerge in un acquario e non in un'area da cui dovrebbero trarre giovamento quelle adiacenti.

Tuttavia si insiste co sta storia dell'AMP acquario,dell'ambiente in vetrina,in mostra,venghino siori venghino...e così succede che per il "sacrosanto diritto di veder tanto pesce " certa gente (tanta) ricorra al fish feeding,pratica assolutamente illegale ma assai comune,guarda caso,proprio nelle AMP più note,quelle in cui il sub può vedere tantissimo pesce girargli attorno,con i saraghi,le occhiate e soprattutto le cernie,a pochissimi centimetri dalle mani (in attesa ovviamente di ricevere qualcosa da mangiare e non certo una carezza).

Voglio ricordare che il fish feeding subacqueo nacque decenni fa oltreoceano,nelle stesse zone che una volta divenute AMP hanno fatto "scuola di protezione" in tutto il mondo (Italia compresa) e che ancora oggi vengono continuamente tirate in ballo come esempi di Aree Marine Protette funzionanti.

Il risultato è proprio st'idea di un luogo in cui si "ha il diritto" di vedere e,aggiungo io,di avere un rapporto quasi carnale con tanto pesce.

Mio padre pescava 40-50 anni fa, ma le scene di AMP che tanti video diffusi su internet mostrano...oh...non le ha mai viste...come mai ?

 

Mi sembra evidente,quindi,che quella del risanamento di un mare malato sia soltanto una scusa per poter istituire acquari in mare.

Tra l'altro,chi preme per l'istituzione di ulteriori AMP sembra non rendersi conto che più mare togli alla pesca (strascico e affini),più questa si concentrerà in certe zone,col risultato che queste ultime "soffriranno" molto più di quanto avveniva ai tempi in cui si poteva scegliere dove andare.

Se veramente si volesse il bene del mare si dovrebbe invece intervenire in modo pesante e deciso su quell'attività che a partire dagli anni 50,assieme all'inquinamento,ha ridotto gli stock ittici al punto che oggi diverse specie sono in via di estinzione: parlo della pesca industriale.

Questo,soprattuto in Italia,non si fa,perchè il nostro è il Paese della facciata,sulla carta siamo ecologissimi,ma in realtà all'italiano medio dell'ambiente non glie ne fotte niente.

Quanto ai censimenti ripeto: se non lo vedi non è detto che il pesce non ci sia !

Butta un bombolaro nel mare catanese in qusto periodo e lui ti dirà che urge allargare i confini dell'Area Marina Protetta Isole Ciclopi perchè non c'è vita (non ne ha vista) e la situazione è drammatica.

Prova a buttare me (o tanti altri pescatori più bravi di me) nello stesso specchio di mare e nello stesso periodo e ti dirò che il pesce è super diffidente...ma c'è (comprese le cernie...a Febbraio :o ).

Per i biologi il pescatore in apnea dovrebbe essere una risorsa,un'importantissima fonte d'infomazioni soprattutto per quanto concerne le abitudini delle specie costiere (lo sa bene Giovanni Mangano,biologo marino e forte pescatore in apnea, delle cui conoscenze la stessa AM s'è avvalsa in più occasioni)...dovrebbe...ma di fatto noi siamo solo dei deficienti incompatibili con chi lavora con l'immagine del sub che accarezza le cernie e quindi siamo tagliati fuori .

Si tende a ragionare (e a mio giudizio ciò è assolutamente normale,comprensibile e giusto) da "pescasub-centrci" perchè ci si trova al centro di una vergognosa discriminazione...

Modificato da siccia
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premetto di non aver letto tutto, sono arrivato a pagina 2

lo farò cmq, non sono ricercatore ma analista, lauera in vita vissuta, mi pare di capire che il discorso sia, sicenziati si, scienziati no

fù uno scenziato a trovare la bomba atomica, ma furono gl'uomini a usarla, se avessero voluto, il mondo intero oggi sarebbe scomparso

quel che voglio dire che il mare, come la terra, và gestito da uomini e no da incompetenti

chi meglio dei sub allora

in fondo al mare , come molti già hanno scritto, trovi cernie, corvi, dentiti ect, ma con l'apnea trovi te stesso

i pescasub, non come una setta ma come elite, capaci di trovare le giuste soluzioni per tutti in quanto uomini

ho letto molto ma in conclusione credo che sia questo che stavate cercando

:bye:

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(...)voglio dire che il mare, come la terra, và gestito da uomini e no da incompetenti

chi meglio dei sub allora in fondo al mare , come molti già hanno scritto, trovi cernie, corvi, dentiti ect, ma con l'apnea trovi te stesso

i pescasub, non come una setta ma come elite, capaci di trovare le giuste soluzioni per tutti in quanto uomini (...)

Caro Massimo (o Angelo...?),

nel mondo reale, dove ogni determinata risorsa - esauribile o no, rinnovabile o no - deve essere gestita per assicurarne uno sfruttamento "ottimale" (ché tale in teoria deve essere, anche se in pratica non sempre lo è), il gestore non può essere lo sfruttatore finale (nel nostro caso il pescatore, sportivo o professionista), perché quest'ultimo non ha le conoscenze e gli strumenti necessari a quest'opera delicatissima. Il gestore e' l'organismo che, sulla base delle conoscenze scientifiche, deve assicurarsi che la risorsa sia sfruttata in modo razionale nel quadro ovviamente della legislazione esistente. Ovviamente il gestore può anche utilizzare, se è il caso, anche il supporto di altri "non-scienziati" che, nel caso dei pesci costieri, potrebbero essere i pescasub (ovvero le loro associazioni). Ma non devi perdere di vista che l'obiettivo della gestione di qualsiasi risorsa e' il suo sfruttamento razionale (o la sua conservazione) ai fini del beneficio collettivo presente e futuro. Nel caso nostro, al massimo i pescatori subacquei potrebbero contribuire alla gestione delle poche specie costiere delle quali, per lo spirito di osservazione e di curiosità personale che hanno, possono conoscere aspetti quali la distribuzione, il legame con l'habitat, lo stato di maturita' sessuale (solo relativamente alla presenza o meno delle uova). Ma puoi capire bene che, al massimo, un supporto del genere puo' essere piu' utile ad es. se c'e' in corso un piccolo studio (ad es. sui saraghi della zona "X": i pescasub potrebbero dire ai ricercatori dove si trovano i saraghi). Tutto qui, niente di piu'.

Puo' essere suggestiva l'idea che i pescatori (solo quelli subacquei? :huh: ; la stessa cosa, bada bene, potrebbero dirla anche quelli professionisti) si gestiscano i "loro" pesci, i minatori i "loro" minerali, e cosi' via... Ma la risorsa non e' "loro", ed essendo un bene comune va gestito nell'interesse comune... e avendo anche un forte valore economico, nell'interesse del massimo beneficio economico prolungato nel tempo, ovvero in modo sostenibile. Questa e' la realta' dei fatti (altro che stare io sui libri e voi a mare, come qualcuno scioccamente ha detto... Io sto sui libri E ANCHE da 30 anni a mare).

Ho letto il tuo post nell'altro thread dove dici di essere stufo di questi concetti... Ma i principi sono e restano questi. Sta agli uomini applicarli o no, ma non e' certo un problema di pescatori italiani "delinquenti", semmai le colpe della cattiva gestione stanno nei governanti... e, ripeto, e' un problema globale e non limitato al cianciolaro che nel mare di fronte casa nostre si è pescato (ammesso che sia obiettivamente possibile affermarlo) tutte le ricciole... Ma i governanti locali e nazionali li scegliamo noi... <_<

Ciao,

Carlo

Modificato da carlo_p
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angelo stà per una lunga storia sull'apnea ed il resto io mi chiamo Massimo

non dico che devono essere i pescatori in apnea a gestire le risorse ma gl'uomini,

posso essere operaio, marito, padre, etc ma prima di tutto sono uomo e le decisioni le prendo da uomo e poi da tutto il resto, dicasi uomo colui che si è sacrificato per il bene di tutti, prendere il Cristo come esempio è buona cosa (parer mio)

quindi il ragionamento non fà grinze, se gli apneisti trovano se stessi vuol dire che hanno buone capacità nel trovare il giusto in tutte le cose

io mi fido piu' degli uomini che degli scienziati

 

ora devo scappare ma se ne riparla

:bye:

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io ancora non comprendo come si possa attualmente parlare di pesca industriale e sostenibilità.

La risposta la trovi proprio nell'articolo:

"L’Australia, nonostante sia tra le nazioni responsabili dell’inefficacia del codice, ha recentemente adottato il miglior sistema di governance del patrimonio ittico. Il piano consiste nel togliere ogni incentivo all’industria della pesca responsabile dell’overfishing favorendo invece la conservazione delle risorse. Seconda cosa fondamentale, ha aumentato l’estensione delle aree marine protette, senza dubbio il miglior strumento per salvare i nostri oceani".

Queste sono due tra le vie possibili per raggiungere l'obiettivo della pesca sostenibile. Come vedete non si parla di metodi draconiani tipo "abolire la pesca", ma di razionalizzare il prelievo tentando anche di conservare le risorse. Se tieni a mente il problema della SCALA a cui ho fatto spesso riferimento in questo thread, essendo impensabile abolire la pesca industriale a livello planetario, si deve cercare di renderla meno dannosa possibile. E questo non affinche' noi pescasub possiamo continuare a trovare pesci da pescare, ma affinche' i nostri figli abbiano un ecosistema sano da godere (anche per le loro pescatine... ;) ).

--Carlo

 

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