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Attenzione Al Recupero Delle Prede..!!!!!


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Forse non sto dicendo niente di particolare ma per quanto riguarda il recupero della Cernia " che alla fine e' sempre quello piu' impegnativo e pericoloso" si potrebbe insegnare a portarsi sempre apresso un boetta di trazione.

 

Non so se tutti i Pescatori in apnea la usano ma si tratta di un atrezzo che ti consente di non spaccarti i polmoni salendo e scendendo per disincastrare il pesce.

 

Io per un pesce di 5kg ho impiegato due giorni per l'estrazione e nonostante il pesce fosse in neanche 10 metri d'acqua ho fatto degli sforzi allucinanti prima di mollare e riprovarci il giorno dopo.

I tempi sono cambiati e penso che non valga piu' la pena lavorare un pesce come la Cernia a profondita' importanti e solo con la forza delle braccia perche' il pericolo e' troppo grande.

 

Io ho fatto fatica con un pesce di 5kg!!!

Non oso immaginare con uno di 10 o 20kg magari ben arrocato alla tana.

 

In seguito il grande Belloni mi ha regalato una boetta di trazione che tengo sempre attacata alla boa in ogni pescata!!

La sorpresa puo sempre capitare e la prossima volta voglio fare le cose con molta calma!!!

A costo di perderci ore ed ore per estrarla.

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Miglior contributo in questa discussione

Attenzione sempre,TUTTE le situazioni che avete elencato sono pericolose e TUTTE possono essere letali!

Grazie per ricordarcelo ogni tanto,sopratutto in questo periodo che vuoi per le acque più limpide,vuoi per il tempo libero che permette di pescare più spesso e di sentirsi più allenati,vuoi per le mute più sottili,capita poi che quando guardi verso l'alto ti rendi conto che la superficie è moooolto lontana!

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parole saggissime, però non sempre, quando hai la preda a portata di mano si riescono a fare queste riflessioni, molto spesso si pensa a prendere la preda il più rapidamente possibile per averla saldamente in mano, evitando così di perdere un pesce, ma aumentando i rischi.

 

è proprio perchè con la preda a portata di mano che non si riflette che bisogna pensarci bene prima...abbiamo imparato che con l'iperventilazione aumentano esponenzialmente i rischi della sincope, bisogna avere ben presente che la fase del recupero è pericolosissima. da quando evito di cercare di recuperare il pesce nello stesso tuffo risalgo sempre lucido e perdo anche meno pesci. sento spesso pescatori non molto esperti che per forzare il recupero non solo rischiano ma finiscono per strappare molti pesci. le gare mi hanno insgnato a cercare di perdere il minor numero possibile di prede, e alla fine ho visto che un pesce sparato male si recupera meglio lasciandolo sul fondo e poi doppiandolo con un secondo colpo.

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Ospite CapoRama

Ho salvato la "pelliccia" un paio di volte grazie a questa tecnica del "passo dopo"! :clover::thumbup: Ossia, sparo e recupero al prossimo tuffo oppure dalla superfice.

Ho perso qualche pescione, è vero, ma sono certo che se avessi forzato il recupero non avrei avuto modo di raccontare a nessuno quella mia cattura...

Consiglio da tenere sempre a mente, grazie Leonardo.

 

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lungi da me fare polemiche inutili, ma a volte sono propio alcuni video che danno per buono l'esatto opposto, purtroppo non tutti i giovani dilettanti che iniziano riescono a scremare quello che possono fare e quello che non possono.

Comunque sono dello stesso vostro parere.

 

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Nella mia lunga carriera di cacciatore subacqueo, ho lasciato alcuni amici per strada, a volte per cernie, a volte per dentici, a volte per chi sa cosa...

Comunque sia, nessuno di loro aveva mai pensato di usare la zavorra mobile e in ogni caso erano sempre soli. Gli incidenti mortali continueranno purtroppo ad esserci, ma son più che convinto che con zavorra mobile( come dice Salvatori anche a 20m) e con compagno, potrebbero drasticamente diminuire.

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Le cernie oltre i 25 metri non si sparano: non si sparano quando si è quasi sicuri di ammazzarle figuriamoci quando si cerca il jolly. Per quanto possa essere esperto un sub di 29 anni, questi sono azzardi che non s'hanno da fare, mi dispiace. Detto da me, potete anche fregarvene, è certo. Ma se non gli tira Cagnolati e gente del suo livello, allora un minimo di attendibilità questo monito lo acquista.

Le cernie a queste profondità le potete sparare solo quando stanno sulla sabbia e ben lontane dal primo scoglio: in tutti gli altri casi (il 99%) consideratele come pezzi da museo, di livello ricreativo per gli occhi. Guardare e non toccare.

 

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Ciao Leonardo, grazie per il saggio consiglio! :thumbup:

 

Il tema SICUREZZA per la pesca in apnea è direttamente connesso alla PREVENZIONE; premesso che per prevenire è necessario avere un'adeguata formazione circa la fisiologia e fisiopatologia legata all'apnea, nonchè un bagaglio di esperienza che solo i campioni ed esperti possono trasmettere, è giusto ricordare che la cultura della pesca alle alte profondità si è diffusa rapidamente, grazie anche ai personaggi "noti", al cambiamento delle abitudini della fauna ecc.

 

L'avvento dei video ha poi completato l'opera ed ora ci troviamo a piangere amici e colleghi che spesso, come fa notare Leonardo, perdono la vita in batimetriche impegnative.

 

Si sente spesso dire (anche auto-ironicamente) che si è "scarsi" poichè si pesca bassi: quali le conseguenze di questa frase? O qual'è l'origine?

Sempre la stessa: la ricerca della massima prestazione, ai limiti del record personale.

 

Anch'io pesco a quote molto basse, sia per insufficienti dote atletiche e fisiologiche (sinusite), sia per scelta (ho paura di incappare in MDD o sincopi); quindi se posso, evito!

Ma non per questo mi sento scarso o devo essere considerato tale; eppure, se non ricordo male, l'attuale campione del mondo ha vinto in una batimetrica bassa.

 

Il basso/bassissimo fondo può regalare emozioni, carnieri ed una certa dose di serenità nella pesca, quindi perchè snobbarla?

 

Fate caso ad alcuni utenti del forum, tipo il bravo Adriano Crea (nonchè campione di Tirosub, scusa se ti cito) che ha postato diversi video girati in strusciapanza, che documentano carnieri di tutto rispetto.

 

Deve cambiare la mentalità, che dev'essere insegnata con umiltà e portare alla ragione le nuove leve.

 

Per dove e quanto mi sarà possibile, farò questo; se poi gli allievi e/o amici non diventereanno campioni di profondità, avrò già ottenuto un gran risultato, dimezzandogli il rischio di incorrere in incidenti.

 

 

...

Gli incidenti mortali continueranno purtroppo ad esserci, ma son più che convinto che con zavorra mobile( come dice Salvatori anche a 20m) e con compagno, potrebbero drasticamente diminuire.

 

 

Questa è la mentalità da cambiare (scusa se riporto la tua frase).. 20 metri sono una quota di tutto rispetto per la quasi totalità dei pescatori dilettanti; Salvatori & C. sono l'eccezione.

 

Chi possiede tali doti, abbia la correttezza e maturità di non farne sfoggio, o quantomeno di dare peso a ciò che dice.

 

Ci sono troppi giovani ed inesperti, magari intellettualmente immaturi, che assorbono come spugne ogni informazione, specialmente quelle che portano all'autoesaltazione.

 

Meditiamo!

 

Spero che questo pensiero possa essere compreso e condiviso da tutti. :bye:

Modificato da Ottavio Infantino
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Si sente spesso dire (anche auto-ironicamente) che si è "scarsi" poichè si pesca bassi: quali le conseguenze di questa frase? O qual'è l'origine?

Sempre la stessa: la ricerca della massima prestazione, ai limiti del record personale.

 

La causa di quella frase è il bisogno che ognuno di noi ha di giudicare gli altri.

L'effetto di quella frase è la preoccupazione per il giudizio che gli altri danno a noi,cui segue spesso la volontà di voler dimostrare qualcosa agli altri per ottenere un riconoscimento delle proprie capacità e quindi...un buon giudizio sul nostro conto.

Il problema è anche e soprattutto culturale e ce lo inculca la società sin dalla nascita, per cui difficilmente potremo risolverlo del tutto.

Nonostante ciò credo che sarebbe importante provare,almeno, a fottercene dei giudizi degli altri e considerare le ore in mare come la ricreazione per uno studente,divertimento puro,svago che prescinde dal conseguimento dell'obbiettivo (predere il pesce).

E' na parola...ma risalire in sicurezza per respirare, deve implicare la capacità di saper rinunciare,di dire "affanculo" e quindi di fregarsene di tutto, perchè altrimenti in un attimo il divertimento può diventare tragedia e ciò non ha senso se uno va a mare per divertirsi.

Ovviamente tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare...

Cagnolati parla del recupero della preda e io estendo il problema alla fase finale dell'immersione ,di cui il recupero stesso,solitamente,fa parte .

Quando l'autonomia sta per finire, l'attenzione che prima rivolgevamo a quello che ci circondava, dovremmo rivolgerla a noi stessi per stabilire quando è il momento di risalire con un buon margine.

Il potenziale pericolo del recupero della preda,ma anche quello dell'avvistamento di un pesce in avvicinamento o fermo a pochi metri da noi, a fine apnea,è dovuto al fatto che nel momento in cui la nostra attenzione dovrebbe concentrarsi soprattutto su noi stessi,noi continuiamo a rivolgerla a ciò che sta attorno e ci dimentichiamo che i secondi passano...

Quando questo succede,certe volte va bene...ma certe altre va male,e così muoiono gli apneisti inesperti come pure quelli esperti.

Quindi la capacità di fregarsene dei pesci,della perdita della cintura (nel caso si dovesse sganciare al minimo dubbio di essersi trattenuti più del dovuto sul fondo), e soprattutto dei giudizi degli altri...ci fa tornare a casa e ci mette nelle condizioni di divertirci in mare con ottima sicurezza.

Se questa capacità non la si ha,il rischio di lasciarci le penne sarà sempre eccessivo.

Modificato da siccia
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Ciao Leonardo, grazie per il saggio consiglio! :thumbup:

 

Il tema SICUREZZA per la pesca in apnea è direttamente connesso alla PREVENZIONE; premesso che per prevenire è necessario avere un'adeguata formazione circa la fisiologia e fisiopatologia legata all'apnea, nonchè un bagaglio di esperienza che solo i campioni ed esperti possono trasmettere, è giusto ricordare che la cultura della pesca alle alte profondità si è diffusa rapidamente, grazie anche ai personaggi "noti", al cambiamento delle abitudini della fauna ecc.

 

L'avvento dei video ha poi completato l'opera ed ora ci troviamo a piangere amici e colleghi che spesso, come fa notare Leonardo, perdono la vita in batimetriche impegnative.

 

Si sente spesso dire (anche auto-ironicamente) che si è "scarsi" poichè si pesca bassi: quali le conseguenze di questa frase? O qual'è l'origine?

Sempre la stessa: la ricerca della massima prestazione, ai limiti del record personale.

 

Anch'io pesco a quote molto basse, sia per insufficienti dote atletiche e fisiologiche (sinusite), sia per scelta (ho paura di incappare in MDD o sincopi); quindi se posso, evito!

Ma non per questo mi sento scarso o devo essere considerato tale; eppure, se non ricordo male, l'attuale campione del mondo ha vinto in una batimetrica bassa.

 

Il basso/bassissimo fondo può regalare emozioni, carnieri ed una certa dose di serenità nella pesca, quindi perchè snobbarla?

 

Fate caso ad alcuni utenti del forum, tipo il bravo Adriano Crea (nonchè campione di Tirosub, scusa se ti cito) che ha postato diversi video girati in strusciapanza, che documentano carnieri di tutto rispetto.

 

Deve cambiare la mentalità, che dev'essere insegnata con umiltà e portare alla ragione le nuove leve.

 

Per dove e quanto mi sarà possibile, farò questo; se poi gli allievi e/o amici non diventereanno campioni di profondità, avrò già ottenuto un gran risultato, dimezzandogli il rischio di incorrere in incidenti.

 

 

...

Gli incidenti mortali continueranno purtroppo ad esserci, ma son più che convinto che con zavorra mobile( come dice Salvatori anche a 20m) e con compagno, potrebbero drasticamente diminuire.

 

 

Questa è la mentalità da cambiare (scusa se riporto la tua frase).. 20 metri sono una quota di tutto rispetto per la quasi totalità dei pescatori dilettanti; Salvatori & C. sono l'eccezione.

 

Chi possiede tali doti, abbia la correttezza e maturità di non farne sfoggio, o quantomeno di dare peso a ciò che dice.

 

Ci sono troppi giovani ed inesperti, magari intellettualmente immaturi, che assorbono come spugne ogni informazione, specialmente quelle che portano all'autoesaltazione.

 

Meditiamo!

 

Spero che questo pensiero possa essere compreso e condiviso da tutti. :bye:

 

A parte che io parlavo di 20 m con zavorra mobile, forse ti è sfuggito che un certo Cagnolati citava pescate a 33 m senza sganciare, vaglielo a fare a lui il predicozzo.... :laughing:

Modificato da zeneise
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Ciao Leonardo, grazie per il saggio consiglio! :thumbup:

 

 

 

...

Gli incidenti mortali continueranno purtroppo ad esserci, ma son più che convinto che con zavorra mobile( come dice Salvatori anche a 20m) e con compagno, potrebbero drasticamente diminuire.

 

 

Questa è la mentalità da cambiare (scusa se riporto la tua frase).. 20 metri sono una quota di tutto rispetto per la quasi totalità dei pescatori dilettanti; Salvatori & C. sono l'eccezione.

 

Chi possiede tali doti, abbia la correttezza e maturità di non farne sfoggio, o quantomeno di dare peso a ciò che dice.

 

Ci sono troppi giovani ed inesperti, magari intellettualmente immaturi, che assorbono come spugne ogni informazione, specialmente quelle che portano all'autoesaltazione.

 

Meditiamo!

 

Spero che questo pensiero possa essere compreso e condiviso da tutti. :bye:

 

A parte che io parlavo di 20 m con zavorra mobile, forse ti è sfuggito che un certo Cagnolati citava pescate a 33 m senza sganciare, vaglielo a fare a lui il predicozzo.... :laughing:

 

Ciao Zeneise, forse hai frainteso, il mio non era un predicozzo, tantomeno diretto a te (ho solo citato una tua frase), bensì era un chiarimento intento a far notare come si parla facilmente di 20-30 e passa metri (anche se con zavorra mobile - argomento spinoso -).

 

Lungi da me fare queste prediche a chi, prima di parlare di pesca a 33m, ha aperto questa discussione sulla sicurezza nella pesca, intendendo dare un contributo personale a tale causa; a Leonardo non gli si può rimproverare nulla, dato che è anche uno dei pochi atleti di livello a scrivere intelligentemente sul Forum.

 

Un giovane e/o nefita che legge i consigli di un Campione, sarà maggiormente spronato ad applicare i suoi consigli piuttosto che i miei o di chiunque altro sconosciuto.

 

E' normale che non si debba nascondere o demonizzare la pesca di profondità, ma parlarne con cautela..

 

Salutoni! ;)

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quando scrivo sul forum cerco sempre di non scatenare inutili polemiche. ho citato certe quote di pesca non per farmi grande ma per sottolineare che soprattutto quando si va vicino ai propri limiti, che sono ovviamente soggettivi, il tentare un recupero forzato della preda ci fa superare il limite di sicurezza. per me 30m sono tantissimi ed invito tutti a non provare ad andare fondi se non si ha la giusta esperienza. non voglio allargare troppo il discorso e focalizzare l'attenzione di tutti sul recupero del pesce. appena sparato aprite il mulinello e risalite. una volta in superfice rilassatevi e prendetevi tutto il tempo necessario prima di riscendere a prendere il pesce se non potete recuperarlo dalla superfice. avete appena fatto un'apnea magari lunga per sparare e avrete ancora più bisogno di riposo in superfice, tanto se il pesce è sparato bene non scapperà. non siate mai pigri ed usate il mulinello anche per un pesce di mezzo chilo. nel 1998 ho fatto il barcaiolo al Bardi che è famoso per avere un'apnea eccezionale. verso la fine della seconda giornata trovò un branco di corvine a 29m. lo vidi risalire filando il mulinello e pensai ad una cernia, invece recuperò con tutta calma una corvina da kg. rimasi un po deluso e pensai che avrebbe potuto recuperarla senza filare il mulinello e perdere tempo. oggi capisco quando fosse giusta la sua scelta tanto più che appena finì di sistemare il fucile scese a prenderne un'altra...

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