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Attenzione Al Recupero Delle Prede..!!!!!


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è ancora vivissimo il dolore della scomparsa di uno di noi e non vorrei ferire i sentimenti di nessuno con questo argomento. non ho dei dati statistici però in quasi tutti gli incidenti che ricordi il subacqueo è andato in sincope mentre recuperava una preda. nell'incidente di martedì si trattava di una cernia, a luglio all'isola d'Elba è stato ritrovato il fucile con un grosso dentice sparato. io stesso ho avuto una sicope diversi anni fa mentre risalivo da una tana a 32m con una grossa corvina e 2 fucili in mano. a Pantelleria ho salvato il mio compagno di pesca che era andato in sincope per recuperare una tanuta di non più di 500g. un'altro ragazzo del club sub grossetano a perso la vita diversi anni fa per lavorare una cernia. si parla molto di sicurezza, di tecniche di rilassamento di respirazione, della giusta zavorra di pinne ma non si parla mai della fase più pericolosa della pesca, il momento del recupero del pesce. ogni volta che scendo molto fondo e sparo ad un pesce mi si accende un campanello d'allarme e so che sto affrontando il momento più pericoloso della pescata. forse anche l'emozione della cattura ci fa bruciare qualcosina in più, magari un movimento più rapido per afferrare il pesce e poi anche un sarago di 500g messo di piatto frena moltissimo il sub che deve risalire da più di 30m. la scorsa settimana ho pescato al Giglio dove aimè i pesci sono sempre più fondi. ho preso 3 saraghi in una tana a 33m, appena sparati ho aperto completamente il mulinello e sono risalito. li ho poi recuperati comodamente a galla, respirando e rilassandomi per un nuovo tuffo. può essere noioso riarrotolare 35m di sagolino solo per un sarago ma tanto quando si pesca a quelle quote non fa certo male rimanere 5 minuti in superfice. il terzo sarago si era incastrato ma non ho assolutamente cercato di levarlo nello stesso tuffo. sono risalito con il mulinello completamente aperto e al tuffo successivo l'ho levato dalla tana e l'ho lasciato sul fondo recuperandolo da galla. ci vuole un po di più ma così facendo non si rischia la vita....

vorrei che tutti mettessero più attenzione a questa fase della cattura, ormai il pesce è sparato ed il più è fatto, risalite subito senza cercare di recuperare il pesce e salpatelo poi con tutta calma dalla superfice. se poi si dovesse liberare avrete entrambi salva la vita...

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In linea di massima sono d'accordo con te ma probabilmente, uno tende a forzare quando vede che un pesce si avvicina in maniera molto lenta e cerca di prolungare l'apnea con lo scopo di scoccare il tiro; è lì il vero pericolo.

Quando un pesce è insagolato il più è fatto, tanto vale risalire e recuperare la preda in un secondo momento.

 

Può essere che sbaglio ma per esperienze diretta...

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parole saggissime, però non sempre, quando hai la preda a portata di mano si riescono a fare queste riflessioni, molto spesso si pensa a prendere la preda il più rapidamente possibile per averla saldamente in mano, evitando così di perdere un pesce, ma aumentando i rischi.

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Sarò forse in controtendenza, ma vi assicuro che anche quando ho un pesce in sagola, magari sparato male, lascio tutto lì e salgo a respirare: fancu.... :censored: .....lo tutto, non posso rischiare per un pesce... ne ho persi tanti nella vita di pesci, uno in più non cambia nulla.

 

Non c'è bisogno di aver sparato una cernia o un dentice, avvolte si rischia per molto meno: qualche anno fa mi son sentito male dopo esser sceso già un pò di volte per tirar fuori un bel polpo a circa 10 mt, ma oramai non mi rendevo più conto che avevo bisogno di recuperare maggiormente ed ho rischiato, come potete vedere, per una preda da niente. Ma questo mi è sservito da insegnamento e ne faccio tesoro specialmente adesso che pesco sempre da solo.

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Concordo !

A me è successo di vedere arrivare grosse ricciole dopo un'aspetto piuttosto lungo, ma il pensiero di sparare e soprattutto di doverla recuperare al limite dell'apnea, mi ha fatto desistere dal tiro.

Forse è un pò diverso con il dentice, perchè è più facile mollare il mulinello e tornare su. Con le ricciole mollare il mulinello e basta non è sufficiente, il rilascio va dosato e a volte bisogna contrastare la corsa. Non è facile, meglio rinunciare se non hai autonomia piena.

Ciao Gianpa

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è ancora vivissimo il dolore della scomparsa di uno di noi e non vorrei ferire i sentimenti di nessuno con questo argomento. non ho dei dati statistici però in quasi tutti gli incidenti che ricordi il subacqueo è andato in sincope mentre recuperava una preda. nell'incidente di martedì si trattava di una cernia, a luglio all'isola d'Elba è stato ritrovato il fucile con un grosso dentice sparato. io stesso ho avuto una sicope diversi anni fa mentre risalivo da una tana a 32m con una grossa corvina e 2 fucili in mano. a Pantelleria ho salvato il mio compagno di pesca che era andato in sincope per recuperare una tanuta di non più di 500g. un'altro ragazzo del club sub grossetano a perso la vita diversi anni fa per lavorare una cernia. si parla molto di sicurezza, di tecniche di rilassamento di respirazione, della giusta zavorra di pinne ma non si parla mai della fase più pericolosa della pesca, il momento del recupero del pesce. ogni volta che scendo molto fondo e sparo ad un pesce mi si accende un campanello d'allarme e so che sto affrontando il momento più pericoloso della pescata. forse anche l'emozione della cattura ci fa bruciare qualcosina in più, magari un movimento più rapido per afferrare il pesce e poi anche un sarago di 500g messo di piatto frena moltissimo il sub che deve risalire da più di 30m. la scorsa settimana ho pescato al Giglio dove aimè i pesci sono sempre più fondi. ho preso 3 saraghi in una tana a 33m, appena sparati ho aperto completamente il mulinello e sono risalito. li ho poi recuperati comodamente a galla, respirando e rilassandomi per un nuovo tuffo. può essere noioso riarrotolare 35m di sagolino solo per un sarago ma tanto quando si pesca a quelle quote non fa certo male rimanere 5 minuti in superfice. il terzo sarago si era incastrato ma non ho assolutamente cercato di levarlo nello stesso tuffo. sono risalito con il mulinello completamente aperto e al tuffo successivo l'ho levato dalla tana e l'ho lasciato sul fondo recuperandolo da galla. ci vuole un po di più ma così facendo non si rischia la vita....

vorrei che tutti mettessero più attenzione a questa fase della cattura, ormai il pesce è sparato ed il più è fatto, risalite subito senza cercare di recuperare il pesce e salpatelo poi con tutta calma dalla superfice. se poi si dovesse liberare avrete entrambi salva la vita...

 

Concordo pienamente e mi fa piacere che un campione della pesca subacquea dia questi consigli. Aggiungerei che molti incidenti si stanno verificando con i dentici, non nella fase di recupero ma probabilmente perché sono quelle prede che ti spingono a prolungare l'apnea quando sembra si stiano avvicinando durante l'aspetto. Per quel che riguarda le cernie, altra causa di di incidenti, consiglio di desistere a spararle, specie a profondità impegnative, se sono in tana e se non si è sicuri di colpirle in testa.

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E' sempre un piacere leggere le tue perle di saggezza,mi piacerebbe che codeste perle le si insegnasse anche ai corsi di pesca in apnea..sembrano piccole cose ma possono salvare una vita...e sono sicuramente più importanti dei diametri degli elastici..delle aste ,dei sofismi sui fucili...me ne sono accorto personalmente quest'estate risalendo da profondità per me decisamente impegnative sopratutto pescando in tana, la diminuzione dello sforzo è esponenziale tornando su in sicurezza srotolando il mulinello o nel caso non ci fosse recuperando il pesce in un tuffo successivo...

Grazie per i tuoi interventi qui sul forum...mi piacerebbe che anche altri grandi campioni fossero presenti con maggiore costanza... ;)

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...davvero un bel consiglio :clapping: ...anch'io da qualche anno risalgo spesso dando filo con il mulinello...una volta ho stanato una mostella colpita piuttosto fonda (Pe le mie capacita....) e una volta in superficie non è che stessi male, ma ero decisamente "annebbiato".....non credo proprio che ne valga la pena....concordo pienamente che è molto meglio perdere cinque minuti in più e magari fare due tuffi in tranquillità piuttosto che uno tirato....

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Ottimo intervento, molto appropriato. :thumbup:

Vorrei aggiungere che per quanto riguarda le cernie sparate in tana o cmq rifugiate in tana dopo il tiro, anche a quote più accessibili ai molti 15/20 mt, lavorarle per molto tempo con un sali e scendi, magari a fine pescata è molto pericoloso specie se si è da soli.

Sempre estrema prudenza e calma...perchè il pesce che non si prende oggi lo possiamo prendere domani! ;)

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Ottimo consiglio! Però 33 metri a scendere (e 33 a risalire) sono da soli sufficienti a fare di una pescata un terno a lotto.

Sono daccordo con te...ma Leonardo è IL CAMPIONE ITALIANO IN CARICA e quindi uno dei migliori pescatori in Italia in europa e nel Mondo..non dico che per lui siano una passeggiata di salute ma stiamo parlando di eccellenza nel mondo comuque le profondità sono relative...per me che sono una pippa 20 mt in tana sono l'abisso per altri possono essere la normale quota di pesca dipende dalle capacità individuali,dall'esperienza e dallo stato di forma del momento...fatto sta che l'esperienza nel valutare la situazione è fondamentale

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