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Fipsas E Tutela Della Psub: Basta Bufale!!!


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Che una licenza (non un tesserino) per i soli pescatori in apnea sia auspicabile, mi appare invece incomprensibile. L'assicurazione RC è obbligatoria in Francia. Visto che non mutuiamo gli altri aspetti (gestione AMP su tutti), non vedo perchè dovremmo mutuare proprio questo. Qual'è il danno annuale causato dai fucili subacquei in normale azione di pesca per responsabilità civile contro terzi?

Fabrizio D'Agnano

Totemsub Srl

Roma

Fabrizio, prima di capire se esista o meno un nesso tra la licenza e il non mutuare la gestione francese delle AMP vale la pena di farsi un'altra fondamentale domanda:

1- Qual è il ministero che ha posto l'esigenza del censimento dei pescasportivi e al quale la FIPSAS ha presentato la sua proposta?

 

Non è banale come sembra, perchè a leggere in giro credo che ci sia totale confusione su chi sono i nostri interlocutori...

 

La RC non è così difficile da capire. Ogni tesserato ne possiede già una e nessuno ha mai detto che serva soltanto a coprire la responsabilità civile per danni arrecati a terzi. Già quella attuale federale, per quanto inadeguata per varie ragioni, non copre solo quella eventualità. Un indennizzo sicuro in caso di incidente lo considero un servizio, non una spesa ingiusta.

 

Certo, l'altra discriminante poteva essere la visita medica agonistica ma la trovo estremamente più limitante.

 

Che il permesso francese con tessera federale sia gratuito e un dato di fatto (con le eccezioni ricordate da Andrea) ma ciò non vuol dire che non costi, bisogna vedere chi si accolla i costi per non farlo pagari ai propri associati. Chi non è socio FIPSAS paga non perchè sia brutto e cattivo, ma semplicemente perchè non c'è nessuno che si accolli i costi anche per lui.

 

Perchè mutuare proprio questo aspetto? Perchè si prende a modello anche quello che, altri paesi che hanno affrontato il problema prima di noi, hanno scelto di fare. Può essere giusto o sbagliato, ma per capire questo è necessario saper rispondere correttamente alla domanda che ho fatto a te e a tutti gli altri, diversamente si farà solo tanta tanta confusione.

Un'altra annotazione.. firmando il "protocollo"  di condotta, la Fipsas ammette che non possa neanche pescare con la canna. Sempre di prelievo o uccisione di organismi marini si tratta  :blink:

Assolutamente no, tutta la pesca sportiva non rientra in quel protocollo che è volto solo ed esclusivamente a regolamentare le attività ricreative finalizzate all'osservazione dei pesci.

 

Il problema risiede invece nel fatto che il ministero promotore del tavolo tecnico non ha mai dimostrato di recepire la distinzione tra attività ricreative e pesca sportiva, ma questo è anche comprensibile.

 

Davide :bye:

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Ciao Davide.

Temo di non essere stato chiaro, o forse non ho capito qualcosa.

Dato che ci è stato richiesto questo censimento, e comunque, data la particolare situazione generale, sono favorevole a che sia istituito un tesserino obbligatorio, consegnato insieme ad un foglio contenente le disposizioni di legge e le taglie minime. Mi piacerebbe fosse possibile ottenerlo senza particolari complicazioni, dietro un ragionevole esborso, parte del quale potrebbe magari andare a costituire un fondo per la pesca professionale. Sono certamente contrario all'obbligatorietà di un'assicurazione RC. Sono tesserato FIPSAS, so quindi che se non pago in Corsica è perchè ho già pagato quì. Continuo a non capire il motivo per cui questo servizio dovrebbe essere reso obbligatorio in Italia. Avalliamo l'idea ministeriale che il fucile subacqueo sia spesso causa di usi impropri e danni sociali? Ammesso che si sia disposti a pagare quegli euro in più per il tesserino, destiniamoli a qualche altra cosa. Sono anche contrario all'istituzione di una licenza amatoriale, che presupponga corsi o esami psico/fisico/attitudinali, come invece è ragionevole avvenga per chi voglia affrontare la carriera agonistica. Comprendo la strategia del poter vantare una certificazione che i cugini cannisti non hanno, dato che siamo di fatto già discriminati. La mia considerazione negativa si basa sul fatto che, a mio avviso, ci sarebbero meno persone disposte a seguire un corso, etc, rispetto a quelle che prenderebbero il solo tesserino, acquistabile magari anche in un negozio specializzato. Vogliamo contarci per contare? allora troviamo il modo più favorevole a noi.

Ciao

Fabrizio

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Ciao Davide.

Temo di non essere stato chiaro, o forse non ho capito qualcosa.

Dato che ci è stato richiesto questo censimento, e comunque, data la particolare situazione generale, sono favorevole a che sia istituito un tesserino obbligatorio, consegnato insieme ad un foglio contenente le disposizioni di legge e le taglie minime. Mi piacerebbe fosse possibile ottenerlo senza particolari complicazioni, dietro un ragionevole esborso, parte del quale potrebbe magari andare a costituire un fondo per la pesca professionale. Sono certamente contrario all'obbligatorietà di un'assicurazione RC.

Fabrizio, sul presupposto base la pensiamo allo stesso modo.

 

Pensando per me, però, reputo più giusto che parte dei miei soldi servano a farmi stipulare una RC (che sarebbe comprensiva nel costo del tesserino, esattamente come è ad oggi per la tessera federale) che possa, in caso di incidente, assicurarmi un indennizzo sicuro senza le normali odissee cui ad oggi si và incontro, se ricordi il caso Beltrami, sai di cosa parlo. Questo dovrebbe essere l'obiettivo primario dell'assicurazione all'interno della proposta.

 

Costituire un fondo per la pesca professionale lo trovo assolutamente fuori luogo, preferirei tuttalpiù che si stanziasse qulcosa per potenziare i controlli come si dovrebbe.

Sono tesserato FIPSAS, so quindi che se non pago in Corsica è perchè ho già pagato quì. Continuo a non capire il motivo per cui questo servizio dovrebbe essere reso obbligatorio in Italia. Avalliamo l'idea ministeriale che il fucile subacqueo sia spesso causa di usi impropri e danni sociali? Ammesso che si sia disposti a pagare quegli euro in più per il tesserino, destiniamoli a qualche altra cosa.

Ripeto, anche se è solo una mia convinzione personale, che la RC mi garantisce qualcosa, una eventuale visita medica agonistica no. Queste due erano le alternative proposte analizzando le esperienze dei nostri vicini. Non la trovo una proposta balzana, fermo restando che ad avanzarne altre alla federazione si è sempre in tempo.

 

Il ministero poi (tra l'altro bisognerebbe chiarire ancora quale) non ha mai detto che i fucili siano causa di danni sociali, e non è mai stato lui a chiedere espressamente la stipula di una RC.

Sono anche contrario all'istituzione di una licenza amatoriale, che presupponga corsi o esami psico/fisico/attitudinali, come invece è ragionevole avvenga per chi voglia affrontare la carriera agonistica. Comprendo la strategia del poter vantare una certificazione che i cugini cannisti non hanno, dato che siamo di fatto già discriminati. La mia considerazione negativa si basa sul fatto che, a mio avviso, ci sarebbero meno persone disposte a seguire un corso, etc, rispetto a quelle che prenderebbero il solo tesserino, acquistabile magari anche in un negozio specializzato. Vogliamo contarci per contare? allora troviamo il modo più favorevole a noi.

Ciao

Fabrizio

Questo lo trovo eccessivo anche io e non credo che sia la strada giusta da seguire. Se il discorso dei corsi e dei brevetti fosse da considerare per l'accesso nelle AMP (cosa che allo stato attuale nulla ha a che vedere con il permesso obbligatorio!) sarei daccordo. Certo, è un sacrificio, ma non impedirebbe a chi non vuole farli di continuare a pescare dove finora ha sempre fatto.

 

Davide :bye:

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Il ministero poi (tra l'altro bisognerebbe chiarire ancora quale) non ha mai detto che i fucili siano causa di danni sociali,

 

Puoi trovare l'affermazione sulla famigerata lettera dell'On. A. Pecoraro Scanio, reperibile su diversi forum. Cito in parte:" L'attuale disposizione di legge che non equipara alla "armi" i fucili subacquei appare quanto meno inadeguata, in considerazione della pericolosità di tali dispositivi, e dei frequenti utilizzi impropri, abbondantemente documentati dalle fonti di informazione e dai fatti di cronaca....."

A me risulta, per il poco che so, che i fucili subacquei non sono causa di rilevanti problemi, sicuramente meno di martelli, ferri da stiro e coltelli da cucina, per i quali nessuno richiede una assicurazione RC.

Ciao

Fabrizio

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Puoi trovare l'affermazione sulla famigerata lettera dell'On. A. Pecoraro Scanio, reperibile su diversi forum. Cito in parte:" L'attuale disposizione di legge che non equipara alla "armi" i fucili subacquei appare quanto meno inadeguata, in considerazione della pericolosità di tali dispositivi, e dei frequenti utilizzi impropri, abbondantemente documentati dalle fonti di informazione e dai fatti di cronaca....."

A me risulta, per il poco che so, che i fucili subacquei non sono causa di rilevanti problemi, sicuramente meno di martelli, ferri da stiro  e coltelli da cucina, per i quali nessuno richiede una assicurazione RC.

Ciao

Fabrizio

Conosco benissimo quella lettera Fabrizio ed è per questo che ho chiesto a quale ministero si faccia riferimento.

 

Se parliamo di AMP appecorato ha, purtroppo, voce in capitolo; ma se parliamo di permesso obbligatorio e quindi di regolamentazione della pesca sportiva (che è quello che ci interessa in questo momento) il Ministero dell'Ambiente non ci interessa minimamente, è questo che tanti, forse troppi ancora non hanno capito.

 

Non è Pecoraro ad aver chiesto come poter censire i pescatori sportivi!

Non è il Ministero dell'Ambiente a legiferare in materia di regolamenti sulla pesca!

Non è con gli ambientalisti che dobbiamo discutere del nostro futuro.

 

Se è chiaro questo forse si può iniziare ad intravedere un pò di luce sulla questione, diversamente no.

 

I santoni che consigliano l'immobilismo e dispensano lezioni di politica sono ancora convinti, e qui dimostrano tutta la loro incapacità di leggere e comprendere a fondo la questione, che il nostro interlocutore debba essere il Ministero dell'Ambiente, che sia lui ad averci imposto il censimento e altre fantasiose corbellerie...e ovviamente tutti quelli che pendono dalle labbra di questi pseudoesperti hanno una visione distorta della cosa. :frustry::frustry::frustry:

 

:bye:

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A me risulta, per il poco che so, che i fucili subacquei non sono causa di rilevanti problemi, sicuramente meno di martelli, ferri da stiro  e coltelli da cucina, per i quali nessuno richiede una assicurazione RC.

 

Da ciò l'evidenza di quanto possa fregare al ministro dei danni che certi utensili possano arrecare alle persone...

Quella lettera è blasfema,io la leggo come una successione di bestemmie!

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Non è

 

I santoni che consigliano l'immobilismo e dispensano lezioni di politica sono ancora convinti, e qui dimostrano tutta la loro incapacità di leggere e comprendere a fondo la questione, che il nostro interlocutore debba essere il Ministero dell'Ambiente, che sia lui ad averci imposto il censimento e altre fantasiose corbellerie...e ovviamente tutti quelli che pendono dalle labbra di questi pseudoesperti hanno una visione distorta della cosa. :frustry::frustry::frustry:

 

:bye:

 

Non sono tra gli immobilisti, qundi immagino che il commento citato non sia rivolto a me.

Il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali però regola anche la pesca professionale. Immagino che i professionisti siano ascoltati ed abbiano ampia rappresentanza, dato che ottengono parecchio, pesca in zona C a parte. So che la regola vale anche fuori dall'Italia, ma non posso prelevare in apnea nemmeno una sola granseola o aragosta. Sono specie protette, o sono oggetto di intensa pesca professionale? I professionisti ci sono amici, o ci vedono come pericolosi sottrattori di risorse sempre più scarse, quando non addirittura concorrenti illegali sul mercato? Ci vogliono sempre più numerosi, o relegati con la cannetta sull'antemurale a prendere roba per il gatto? Ecco da dove scaturiva l'idea di destinare parte del tesserino ad un fondo per la pesca professionale invece che ad una RC. Non so bene quali possano essere le trattative, e chi sieda al tavolo, ma mentre per la parte regolata dal Ministero dell'Ambiente (AMP) ci si può aspettare di trovarsi contro posizioni ideologiche, in una trattativa al Ministero P.A e F. potrebbe trovare rilievo la parte "concreta". Il problema è la concorrenza illegale? magari possono essere più ricettivi a che i soldi servano ad aumentare i controlli sul prelievo illegale e che costituiscano un sia pur minimo fondo, utile magari a tenere le paranze a casa un giorno all'anno in più, o che ne so io. Chiaramente la cosa avrebbe molto più senso quando i "censiti obbligatori", oltre ai 20.000/80.000 pescatori in apnea, diventassero tutti i pescatori sportivi in mare, come mi sembra peraltro sia richiesto. Se i numeri sono quelli ventilati, non parleremmo più di spiccioli. Chiaro, si tratta di idee in libertà. Purtroppo, non conosco i meccanismi che portano alla decisione finale. Non so se e quanto FIPSAS, le organizzazioni pesca professionale e delegazioni varie siano ascoltate, e quanto peso abbia ognuna sulla decisione finale del Ministero P.A.e.F, ne quanto l'eventuale decreto possa essere oggetto di altre modifiche per esigenze politiche di altri ministeri. La FIPSAS ha formulato la sua proposta, e vedremo qello che ne verrà fuori. Io sono già tesserato da molti anni, e rifarò comunque la tessera compresa RC anche per quello prossimo, nel frattempo incrocio le dita.

Con l'occasione, faccio i miei migliori auguri di buon Natale a tutti, pure a chi ce vo' male :-), ed anche di un anno nuovo dove si possa pescare in serenità, certi di non essere considerati pericolosi fuorilegge o nemici della natura.

Ciao

Fabrizio D'Agnano

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E questa è la mia risposta ad Antonino, che ti prego di salutarmi:

 

 

Caro Antonino,

 

mi spiace sinceramente che ti senta toccato dalla mia colorita espressione, solitamente si addice a chi parla tanto e a sproposito senza mai combinare nulla. Sul protocollo e sul Presidente Matteoli taglio corto: credo che il tuo contributo sia stato preso in controtempo dalla lettera inviata questa mattina (giovedì 20 dicembre) al Ministro Pecoraro Scanio e al dott. Cosentino. Sappi, comunque, che la mia interpretazione è condivisa anche dal dott. Terlizzi, che conosci senz'altro in quanto hai cooperato con lui alla stesura del Libro Bianco. Il dott. Terlizzi fornisce consulenza per i regolamenti AMP, quindi credo sia persona titolata per giudicare il protocollo in oggetto. Del resto, ti contraddici da solo quando nella seconda parte dell'articolo pretendi, giustamente, che il pescatore in apnea sia trattato come tutti gli altri pescatori sportivi. Evidentemente devi deciderti: facciamo attività subacquea ricreativa finalizzata all'osservazione dei pesci o pratichiamo pesca sportiva? Secondo me, Matteoli e Terlizzi, ma anche secondo l'ordinamento giuridico, siamo pescatori sportivi. Del resto, il protocollo non può fare alcun danno, perché non solo l'esclusione sistematica della pesca in apnea si avvia a compiere 11 anni, ma anche perché la restaurazione con conseguente eliminazione della pesca in apnea anche nelle AMP dove in precedenza era consentita è inziata nel 2004. Già prima della recente firma del protocollo, infatti, scrivevo un articolo su Pia in cui parlavo di un passaggio dal pregiudizio alla tautologia, notando come l'unico argomento utilizzato per respingere proposte di introduzione e regolamentazione della pia nelle AMP fosse l'esigenza di un sistema di regolamenti armonizzati.... in altre parole, la pietra tombale sulla pesca in apnea è stata già messa e gli attuali tentativi sono volti a resuscitare un cadavere ormai ridotto alle ossa.

 

Sul discorso del permesso, comprendo il tuo punto di vista ma non concordo. La FIPSAS non fa alcuna discriminazione, è il settore AS che sta muovendosi autonomamente. E' un tuo diritto dissentire, e lottare politicamente per un cambio di rotta e guardia. Per quanto riguarda i tecnici come me, se non sarà gradito il mio operato sarà sufficiente non interprellarmi, io sarò felice di andarmene a fare quello che altri non hanno mai smesso di fare, cioé pescare, salvo vagliare più o meno distrattamente il lavoro altrui di tanto in tanto e profondermi in articolatissime critiche.

 

Per il resto, mi limito ad una notazione: è vero che la FIPSAS in passato non ha brillato per attivismo, ma era la FIPSAS della tua generazione, quella che ha lasciato un'eredità disastrosa a quelli della mia generazione. Personalmente oggi tento di mettere una pezza e di recuperare una situazione apparentemente irrecuperabile, del passato non posso certamente rispondere più di quanto non possa fare, nel tuo caso, uno specchio.

 

Un caro saluto,

Giorgio Volpe

 

Riposto per Antonino Vella

 

:bye::bye::thumbup: TANTI AUGURI A TUTTI !!! :bye::bye::thumbup:

 

28/12/07

 

Caro Giorgio

Ti rispondo volentieri ed aggiungo una serie di considerazioni cui , spero ,vorrai dar seguito una volta recuperate le forze grazie alla meritata vacanza che ti sarai preso.

Quando nel mio precedente intervento auspico anche l’inserimento della pesca in apnea fra le attività subacquee ricreative contemplate nel famigerato e frainteso documento dell’Eudi Show , non mi contraddico affatto e non ho bisogno di scegliere fra attività ricreativa o sportiva in quanto ( Dizionario Garzanti ed. ’78 ) per “ ricreativo” si intende “ ciò che ha lo scopo di ricreare,rigenerare lo spirito ed il corpo “ ; e fra gli esempi cita testualmente” lo sport è un’attività ricreativa molto salutare “ .

E’ per questo motivo che insisto nel dire che il testo avrebbe avuto un altro significato e non avrebbe permesso interpretazioni errate o forzate se nel suo interno fosse stata specificata anche la pesca in apnea come attività ricreativa e sportiva.

Ma il rappresentante della Fipsas ( che ancora non conosciamo )si è ben guardato dal proporre questa integrazione (che sicuramente avrebbe sollevato i dissensi di molti altri “esperti” seduti al tavolo ministeriale ,ma avrebbe chiarito la posizione della Fipsas) .

La mia prima critica , perciò, è sulla scelta del personaggio che la Federazione ha delegato a rappresentarci ; probabilmente il nostro Presidente di settore o il dott. Terlizzi oppure proprio tu sareste stati più adeguati a tale appuntamento.

E quando in un altro documento citavo il “ …..tardivo interessamento della federazione a difesa della pesca in apnea nelle AMP …”mi riferivo proprio al fatto che è dal 1996 ( a detta del Ministro già dal 1986 ) che la nostra attività è esclusa dalle AMP fra l’indifferenza assoluta delle Presidenze Federali

precedenti ed attuale.

Anche stavolta il nostro presidente Matteoli arriva dopo i fuochi : è del 20 dicembre la sua missiva al Ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio e al Direttore Generale Protezione della Natura Aldo Cosentino dopo che il Deputato On. Gianni Pagliarini in data 12 Settembre u.s. aveva già affrontato il problema ed aveva ricevuto dal Ministro una risposta delirante nella quale (in data 23 Ottobre ) si afferma e conferma una personalissima interpretazione del documento contro la pesca in apnea nelle AMP.

Apprezzo ,ovviamente ,moltissimo il passaggio in cui il presidente dichiara che “ la pesca in apnea è l’unica forma di pesca sportiva altamente selettiva “ ; forse avrebbe avuto un significato ancora più forte se avesse aggiunto …..” molto meno impattante rispetto a tutti gli altri tipi di pesca consentiti nelle AMP, sia professionali che sportivi “ e certamente avrebbe dato più forza al documento se , come ha fatto in difesa della Pesca al Tonno Rosso , fosse sceso in campo ricordando la forza globale della FIPSAS a livello nazionale .

E riconosci anche tu che in passato la Fipsas non ha brillato per attivismo e ci tieni a precisare che quella era la mia generazione; forse dimentichi che un certo Massimo Scarpati negli anni 80 aveva proposto un regolamento ecologico che non venne neanche preso in considerazione salvo poi adottarne, adesso ,le linee guida .

Forse presentandosi allora ad un tavolo Ministeriale con un programma ed un regolamento innovatori avremmo avuto un’altra credibilità ed avremmo potuto intavolare un dialogo più sereno con gli estensori dei regolamenti nelle AMP

E forse non conosci la “ letteratura “ mia personale intercorsa sia con la Federazione che con il Ministero dell’Ambiente e con trasmissioni televisive quali il Maurizio Costanzo Show o Geo & Geo in difesa della Pia ,contro la pesca a strascico , contro la pesca al bianchetto e con le nasse ,contro giganti inquinanti come Enel , Montedison , Solmine , Tioxide , Depuratori cittadini ed Inceneritori di rifiuti ( a richiesta te ne posso fornire copie ) .

Dimentichi anche che il presidente di settore con cui collabori (e con cui ho collaborato ) è della mia generazione ; questo non significa che ,precipitando gli eventi , ci si debba nascondere dietro errori o mancanze passate.

Basterebbe sfrondare il campo dai dubbi,dalle supposizioni ed avere l’umiltà di accettare idee , consigli, critiche ed essere pronti ad un confronto continuo.

E’ vero che siamo in una democrazia rappresentativa e che gli organi liberamente votati hanno il diritto/dovere di operare in nostro nome salvo poi essere sostituiti o riconfermati a fine mandato.

Ciò non esclude però che periodicamente ci siano delle verifiche con la base e che queste siano

“ dovute “ quando è la base stessa che le chiede .

Dopo un’ interrogazione alla nostra Presidenza sulle sue intenzioni verso il Ministero dell’Ambiente riguardo alla Pia nelle costituite e costituende AMP, sottoscritta da oltre 450 tesserati nel mese di giugno, ancora oggi non abbiamo ricevuto una sola risposta diretta; tutto ciò che sappiamo veniamo a conoscerlo da altre fonti : personalmente non ritengo corretto né tale comportamento né la sua difesa.

 

Infine concordo in pieno con te , con il Presidente Matteoli ,con l’onorevole Gianni Pagliarini e con l’amico Terlizzi sulla corretta interpretazione del documento in oggetto .

Il timore mio e di quanti appoggiano la mia tesi è che come controparte non abbiamo persone ragionevoli che accettano un dialogo e che sono disposte ad ascoltare le motivazioni altrui : la risposta del Ministro Alfonso Pecoraio Scanio che è delirante, arrogante, approssimativa , superficiale ed unta di presunzione mista a falsità ne è la dimostrazione .

D’altronde tale ministro ha scelto e nominato Presidente del Parco dell’Arcipelago Toscano un suo degno rappresentante il Dott. Mario Tozzi che , tronfio del potere mediatico ottenuto con l’immagine televisiva , in una sua delirante affermazione cerca di dimostrare che l’uomo è nato preda e non predatore .

Questo per poter dichiarare poi che l’uomo moderno va contro natura ;in origine ,cioè,l’uomo sarebbe stato erbivoro e solo con l’evoluzione ( andando contro natura ) è diventato onnivoro .

 

Tutto ciò per poter poi affermare successivamente che , essendo Lui vegetariano , dovremmo uniformarci alle sue scelte e smettere tutti di mangiare carne e pesce ( perciò basta con qualsiasi tipo di pesca !! ) .

Certi personaggi fanno della loro cultura e della loro notorietà un’arma per abbindolare gli stolti creduloni , spacciando per verità alcune loro convinzioni seguendo ed imponendo le mode più estreme con cui raccattano consensi nelle fasce “bene “ della società e ne fanno proprio potere .

Non andiamo a cercare i talebani in giro per il mondo ;ne abbiamo a sufficienza e altrettanto pericolosi in casa nostra !!!!

 

 

Saluti cari ,

Antonino VELLA

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  Quando nel mio precedente intervento auspico anche l’inserimento della pesca in apnea fra le attività subacquee ricreative contemplate nel famigerato e frainteso documento dell’Eudi Show , non mi contraddico affatto e non ho bisogno di scegliere fra attività ricreativa o sportiva in quanto ( Dizionario Garzanti ed. ’78 ) per “ ricreativo” si intende “ ciò che ha lo scopo di ricreare,rigenerare lo spirito ed il corpo “ ; e fra gli esempi cita testualmente” lo sport è un’attività ricreativa molto salutare “ .

Questo esempio l'ho sentito decine di volte eppure speravo di non leggerlo nella sua analisi. Spiegare le classificazioni giuridiche con il vocabolario sottobraccio lo trovo di una ingenuità unica...

 

Se il ministero dell'ambiente non ha mai recepito la corretta classificazione delle attività subacquee, separando giustamente la pesca da quello che non lo è, perchè farlo adesso. L'emerito (e qui ognuno ci legga ciò che vuole!) ministro si occupi pure di AMP, ma sulla regolamentazione pesca (che poi è quello che ci interessa) il referente è un'altro, e pochi dimostrano di averlo capito.

 

Ma poi siamo davvero convinti che includendo la Pia nelle attività ricreative non sarebbero stati fatti dei distinguo? Siamo seri, conosciamo bene il personaggio in questione, e forse lei meglio di tutti. La strumentalizzazione del protocollo è frutto di una mente distorta, non certo della fraintendibilità di quanto sotoscritto dai vertici federali.

 

Senza contare che, come già fatto notare da Giorgio, sembra che tutti si siano svegliati adesso è abbiano scoperto che siamo fuori dalle AMP! Signori, lo siamo sempre stati, molto prima del tavolo tecnico, anche se mi rendo che cercare dei capri espiatori è sempre stato uno sport nazionale molto praticato. E molto spesso essendo solo "dimenticati", magari ad arte, chissà, nella stesura dei regolamenti; questo per ricordare che il profilo basso ha fatto già troppi danni.

 

L'unica cosa che mi fà essere un minimo ottimista è il seguito che questa realtà che è AM dimostra di avere. Sono e resto convinto che la nostra corretta informazione arrivi e lasci il segno, infinitamente più dei vomitevoli sproloqui del barone di turno che dopo 30 anni di federazione ha scoperto la strada del nuovo organismo (bene, e ci sono voluti 30 anni mi verrebbe da chiedere?!) o delle riviste di settore dove pseudo opinionisti scrivono di cose che dimostrano di non conoscere neppure marginalmente, rimediando figuracce esilaranti.

 

Davide :bye:

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azz!

TOTEM mi piace!!

lui destinerebbe un fondo ai pescatori professionisti :thumbup:

ogni tanto tra tante parole di colti pescatori qualcuno non si è dimenticato di avere un cervello che pensa.

Mi sembra corretto che se si voglia prendere la pescapnea in custodia la fipsas dovrebbe, da buon tutore, accollarsi le responsabilità dei danni che la stessa reca come la vendita abusiva del pescato

dalle mie parti è difficile avere sia la botte piena che la moglie ubriaca

io per il momento mi immobilizzo anche perchè non vedo nessun nemico da combattere

o non c'è?

:bye:

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