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Caro Molonovo,

 

credo utile rammentare che quello delle AMP è ormai un format ben preciso , regolamentato da leggi. Basta andare sul sito del Ministero dell'Ambiente e si trova tutto.

Il format prevede la zona A, B e C con tutto quello che ne consegue.

Zone a rotazione come in Corsica che potrebbero anche essere viste con simpatia non mi sembra che siano realizzabili poichè la normativa quadro sulle AMP è diversa, e per cambiare una legge ne occorre una nuova.

 

Capisco di generalizzare, ma mi risulta che in molte aree che sono diventate AMP nel periodo di "istruzione della pratica e di ottenimento dei pareri favorevoli da parte degli enti locali" di balle ne sono girate parecchie. Poi la realtà è stata ben diversa. ma era tardi.

Se la cosa al Giglio andrà avanti, nessuno si illuda: la zona A sarà qualla più interessante ( Scole? Capel Rosso? Scoglio del Corvo?) , a segure la B e la C. Se va bene lasceranno libero un 25% della costa vicino al porto.

 

Enrico

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Questo è il copia/incolla dal sito del Ministero dell'Ambiente nella pagina in cui illustrano come avvengono le cose. Invito tutti gli interessati all'argomento che non lo avessero già fatto a leggere con attenzione. Tutto è chiaramente illustrato; e non mi sembra che si lascino spazi a illusioni spesso create ad arte per far passare la cosa.

Enrico

 

 

Iter per l'istituzione di un'area marina protetta

 

 

Nell'ambito dell'elenco di aree di reperimento stabilito dalle leggi, per l'effettiva istituzione di un'area marina protetta occorre innanzitutto disporre di un aggiornato quadro di conoscenze sull'ambiente naturale d'interesse, oltre ai dati necessari sulle attività socio-economiche che si svolgono nell'area.

Il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, Servizio Difesa del Mare, per l'acquisizione di tali conoscenze e dati può anche avvalersi di istituti scientifici, laboratori ed enti di ricerca. Gli studi sono generalmente distinti in due fasi: nella prima viene esaminata la letteratura già esistente sull'area; nella seconda fase vengono effettuati gli approfondimenti necessari per un quadro conoscitivo concreto ed esaustivo.

Successivamente gli Esperti della Segreteria tecnica per le Aree Marine Protette (art.2,co.14 L. n. 426 del 1998) possono avviare l'istruttoria istitutiva. Al fine di delineare una proposta della futura area marina protetta che ne rispetti le caratteristiche naturali e socio-economiche, gli Esperti della Segreteria tecnica arricchiscono l'indagine conoscitiva fornita dagli studi con sopralluoghi mirati e con confronti con gli Enti e le comunità locali.

La definizione di perimetrazione dell'area (i confini esterni), la zonazione al suo interno (le diverse zone A, B e C), e la tutela operata attraverso i diversi gradi di vincoli nelle tre zone, sono parte dello schema di decreto istitutivo redatto alla fine dell'istruttoria. Sullo schema di decreto vengono sentiti la Regione e gli enti locali interessati dall'istituenda area marina protetta, per l'ottenimento di un concreto ed armonico consenso locale. Infine, come stabilito dal Decreto Legislativo n. 112/98 art.77, occorre acquisire il parere della Conferenza Unificata su tale schema di DM.

A questo punto, il Ministro dell'ambiente, d'intesa con il Ministro del tesoro, procede all'effettiva istituzione dell'area marina protetta, autorizzando anche il finanziamento per far fronte alle prime spese relative all'istituzione (L. n. 394/91 art.18 e L. n. 93/01 art.8).

Il Decreto Ministeriale, se non diversamente specificato, entra in vigore il giorno successivo dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

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grazie dell informazione dotto......i gigliesi comunque da quello che so sono tutti incaz..anche perchè di pesca ci vivono solo due_tre famiglie e ti posso assicurare che i pescatori professionisti non calano le reti al giglio.ma di turismo vive tutta l isola..se non ci fossero i soldi dei pescatori traina e pescasub ne risentirebbero ristoranti,alberghi,il campeggio....

speriamo bene

 

e pensare che in un posto che hai citato ciò la posta di un cernione che è due anni che lo vedo e non mi riesce di levarlo.... :frustry: mi devo muovere prima dell' amp :laughing:

 

saluti andrea

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per informazione è partita a ruota anche una petizione all' Elba, precisamente nel comune di Rio Marina a cui faranno seguito anche, si spera, altri comuni. La petizione chiede un referendum contro l' istituzione di una AMP lungo la costa e più in generale la fuoriscita del suddetto comune dal PNAT. La battaglia è ricominciata.......... Ciao

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Ecco qui cosa ne pensa legambiente della petizione sollevata dagli elbani .....

 

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All´Elba un´altra petizione contro l´area marina protetta

Legambiente: «Gli antiparco vogliono trasformare il mare in una calamita per la pesca a strascico».

 

LIVORNO. Dopo quella dell’isola del Giglio spunta un’altra petizione contro l’istituzione dell’Area marina protetta (Amp) dell’Arcipelago toscano, stavolta le firme sono raccolte a Rio Marina, all’Elba e le idee sono poche ma puntano al bersaglio grosso: «vogliamo decidere il nostro futuro da cittadini protagonisti e non da sudditi – si legge nei fogli che girano in bar e nell’unico supermercato del paese- pertanto chiediamo: 1) Che venga promosso un referendum popolare, sulla permanenza del territorio del Comune di Rio Marina nel perimetro del Parco Nazionale dell´Arcipelago Toscano. 2) Di non accettare l´istituzione dell´Area Marina Protetta, al fine di mantenere l´isola ed il suo mare liberi da vincoli e penalizzazioni».

 

Per Legambiente «il risorgere del movimento antiparco a Rio Marina non solo è anacronistico, è politicamente e culturalmente penoso perché basato sulla riproposizione di bugie stantie e ad orologeria. La base di partenza della petizione – spiegano gli ambientalisti elbani - che sta circolando a Rio Marina è infatti la contrarietà all’istituzione di un’Amp prevista dalle leggi della Repubblica Italiana, la 979 del 1982 e la 394 del 1991, che questi ignoranti vorrebbero abolire con un referendum locale insieme ai confini del parco nazionale istituiti nel 1996 da un Decreto del Presidente della Repubblica».

 

Per Legambiente «la malafede politica è evidente» perché l’iter per l’Amp stato avviato «dal governo di centro-destra del quale faceva parte come sottosegretario il sindaco di Rio Marina Francesco Bosi, e sostenuta giustamente e con forza a livello nazionale dal ministro dell’Ambiente di An Altero Matteoli, che ha avuto il merito di istituire molte aree marine protette e di avviarne molte altre, e localmente dal Commissario del parco, anche lui di An, Ruggero Barbetti. I comuni elbani, allora in maggioranza di centro-destra, si dichiararono favorevoli (con l’esclusione di Marciana. Ora gli antiparco si svegliano dal loro sonno silenzioso e, dimentichi di tutto questo, sparano una serie di bugie invereconde e propongono cose che si trasformerebbero in un danno per Rio Marina e i riesi (e gli elbani)».

 

Legambiente sospetta che gli antiparco «vorrebbero eliminare il parco a terra solo per poter tornare a cacciare tranquillamente di frodo nell’aree minerarie dove l’attività venatoria era già proibita prima dell’istituzione del Parco».

 

Ma il cigno Cigno verde è preoccupato per le ricadute che avrebbe un no all’Amp: «Si stanno istituendo le aree marine protette della Maremma, delle Formiche di Grosseto, delle secche della Meloria; sono state avanzate proposte di Amp per l’Argentario; Giannutri, Montecristo, Pianosa; Capraia e Gorgona sono già protette a mare, quindi praticamente lungo la costa toscana resterebbero senza area marina protetta solo l’Elba (in questo caso Rio Marina) e il Giglio. Quindi – afferma Legambiente - deve essere chiara una cosa: chi si oppone all’istituzione dell’area marina protetta vuole trasformare il mare dell’Elba e Rio Marina in una calamita per tutti i grandi pescherecci della costa Toscana che troveranno qui l’ultima zona franca per fare quello che gli pare. Quella incompetente petizione non è contro il Parco, è a favore della pesca a strascico, è contro la piccola pesca costiera che dall’area marina protetta sarebbe sostenuta e favorita, è contro la pesca sportiva che si potrà continuare a svolgere secondo regole condivise e già comprese nelle normative nazionali»

 

http://www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=6234

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La definizione di perimetrazione dell'area (i confini esterni), la zonazione al suo interno (le diverse zone A, B e C), e la tutela operata attraverso i diversi gradi di vincoli nelle tre zone, sono parte dello schema di decreto istitutivo redatto alla fine dell'istruttoria. Sullo schema di decreto vengono sentiti la Regione e gli enti locali interessati dall'istituenda area marina protetta, per l'ottenimento di un concreto ed armonico consenso locale. Infine, come stabilito dal Decreto Legislativo n. 112/98 art.77, occorre acquisire il parere della Conferenza Unificata su tale schema di DM.

 

Ancora una volta ho fatto un copia/incolla, dal sito del Ministero dell'Ambiente, dove si illustra l'iter di una AMP.

L' "ottenimento di un concreto e arminico consenso" locale tra regione ed enti locali ( comuni interessati ) è avvenuto, l'iter previsto dalla legge si è perfezionato e quindi se non fanno le barricate il destino è segnato.

I comuni debbono dare il parere favorevole tramite apposita delibera. Se poi cambia l'intera giunta non mi risulta che le delibere precedenti possano essere annullate.

E Rio Marina aveva aderito all' AMP!

 

Sia chiaro: tutte le AMP istituite sono state approvate dai rispettivi comuni e nulla "è stato calato dall'alto".

 

Enrico

 

ps

forse i cittadini dovrebbero "marcare più stretto" i sindaci

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Ho letto il decreto istitutivo del PNAT ma ancora non mi è tutto chiaro e quindi chiedo aiuto a chi è più informato di me.

La mia domanda è:

sul sito del Ministero dell'Ambiente, nella pagina relativa all'iter istitutivo di una AMP, si legge :

 

"Sullo schema di decreto vengono sentiti la Regione e gli enti locali interessati dall'istituenda area marina protetta, per l'ottenimento di un concreto ed armonico consenso locale"

 

il concreto ed armonico consenso locale esclude i Comuni?

Il decreto istitutivo del PNAT ( o di una qualsiasi altra AMP ) doveva essere preceduto da un consenso esplicito ( delibera comunale di adesione all'AMP ) del comune/i interessato/i?

 

Saluti e grazie

Enrico

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Ciao Enrico,

 

io ti racconto una storiella, poi trai le tue conclusioni.

 

C'era una volta un'isola su cui si voleva fare una AMP. Dietro mille promesse di vantaggi economici inauditi, chi proponeva l'istituzione dell'AMP ottenne il consenso di buona parte dei comuni interessati dal perimetro dell'AMP, ma non tutti. Premesso che chi accettava non pensava certo a noi e ai problemi che le AMP ci provocano, e se anche ci pensava ... giustamente se ne infischiava, restavano dei comuni che non ne volevano sapere.

 

A quel punto, dalle promesse si passò alle minacce: se voi non entrerete nell'AMP, tutti i pescatori professionisti degli altri comuni potranno liberamente pescare sia nell'AMP che a casa vostra, mentre voi potrete pescare solo a casa vostra e dividere i vostri pesci con tutti gli altri. Perderete un'occasione d'oro e rispetto ad ora non solo non ci guadagnerete, ma ci rimetterete.

 

Se tu fossi stato nei panni di uno di questi comuni dissenzienti della storiella, che avresti fatto?

 

Ciao,

 

Giorgio

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Ciao Enrico,

 

io ti racconto una storiella, poi trai le tue conclusioni.

 

C'era una volta un'isola su cui si voleva fare una AMP. Dietro mille promesse di vantaggi economici inauditi, chi proponeva l'istituzione dell'AMP ottenne il consenso di buona parte dei comuni interessati dal perimetro dell'AMP, ma non tutti. Premesso che chi accettava non pensava certo a noi e ai problemi che le AMP ci provocano, e se anche ci pensava ... giustamente se ne infischiava, restavano dei comuni che non ne volevano sapere.

 

A quel punto, dalle promesse si passò alle minacce: se voi non entrerete nell'AMP, tutti i pescatori professionisti degli altri comuni potranno liberamente pescare sia nell'AMP che a casa vostra, mentre voi potrete pescare solo a casa vostra e dividere i vostri pesci con tutti gli altri. Perderete un'occasione d'oro e rispetto ad ora non solo non ci guadagnerete, ma ci rimetterete.

 

Se tu fossi stato nei panni di uno di questi comuni dissenzienti della storiella, che avresti fatto?

 

Ciao,

 

Giorgio

 

Un incubo...

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Caro Giorgio,

grazie par la storiella/risposta.

 

A scanso di equivoci chiarisco che le mie curiosità sono esclusivamente accademiche -sono romano e quindi "lontanissimo" dai processi decisionali locali - ma sempre interessato a capire come funzionano le cose in Italia.

Ammetto di avere una fissazione con la AMP. Probabilmente causata dalla delusione nell'aver perso in pochi anni tutti i miei luoghi storici ( 25 anni! ) di pesca e vacanze ( Tremiti, Villasimius, Giannutri, Capo Caccia e Lampedusa ). Persi quasi sempre in cambio di nulla poichè per molti aspetti il mare, nella sostanza, è stato ben poco tutelato.

 

Enrico

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Vi cito un passo di un documento approvato dal Parlamento Europeo il 17 Novembre 1986 ( D/ll 1184/86, serie B, punto C, comma 27), vent'anni fa, esso recita: che nelle istituzioni dei parchi nazionali è necessario il rigoroso rispetto del principio secondo il quale " l' istituzione di aree protette non può avvenire senza il consenso delle popolazioni locali, le quali devono partecipare alla politica di conservazione dei propri territori".

Dieci anni fa, quando fu imposto il Parco non tennero conto di nulla, nemmeno del parere della Regione Toscana che con Delibera Regionale n. 57 del 14 Febbraio 1996, espresse: parere negativo per l' istituzione del parco, a terra nelle isole del Giglio e dell' Elba; ci passarono sopra come carri armati..........

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A quanto mi risulti la regione toscana espresse parere negativo alla tutela a MARE di Elba, Giglio, Argentarola e non ricordo se anche le formiche, che cmq fanno parte dell'area di reperimento dei Monti dell'Uccellina/Bocca d'Ombrone (dove pesco solitamente).

 

L'amp è la gabola per superare quel parere negativo. Dato che le isole dell'Arcipelago TUTTE sono indicate come area di reperimento da una legge dello stato....

 

Sulle AMP mi sono lambiccato il capo molto a lungo, studiando le normative con grande lena. Sono giunto alla conclusione che ce l'abbiamo in saccoccia, punto e basta.

 

Forse, ma forse, ma forse.... si potrebbe ottenere qualcosina tramite la FIPSAS, ma è più un sogno che una possibilità concreta. Lo dico con lo stato d'animo di chi sa che tolto Giglio, Talamone e Argentario (avete letto? A detta di Legambiente ci sarebbe una proposta di AMP anche per l'Argentario :() non gli resterebbe che Punta Ala, ormai ridotta ad un deserto del Gobi.

 

Purtroppo, il meccanismo della legge è perverso, ci costringe a sperare semplicemente che l'AMP non si faccia.-I processi decisionali sono relativi... chi mai potrebbe dire NO solo per noi!?!?!?!? NESSUNO, questa è la verità. E finché la legge quadro configurerà il diritto di esercitare attività impattanti come un'eccezione al principio del divieto totale di ogni attività impattante, non potremo mai lamentarci di essere gli unici per i quali non si fa l'eccezione....non so se mi spiego.

 

Bah, mi viene da piangere, soprattutto quando vedo colleghi saltare di gioia e sentirsi forti e gagliardi al grido di "insieme vinceremo".... salvo poi ignorare totalmente la realtà dei problemi, che per noi è sempre politico/giuridica. Se ci fosse stato un occhio più lungo, forse avremmo potuto prevenire certe situazioni. Ormai è automatico che un'AMP preveda il divieto di CACCIA subacquea, perché... tutte le altre lo prevedono. Ormai è normale che si faccia AMP in ogni angolo di mare DEGNO, perché... sennò diventa "calamita per tutta la pesca industriale" ..... non so se mi rispiego.... ormai l'esclusione della psub dalle AMP è tautologica, così come l'esigenza di fare infinite AMP.

 

Che dire.... vorrei chiudere con un po' di ottimismo ma sono a corto di idee. Speriamo che il modello economico fallimentare prima o poi faccia girare i corbelli a chi l'AMP non la può fare e si stanca di essere tar-tassato (AMP = tassi i non residenti = continui a beccare i voti e mungi chi non deve eleggerti).

 

Ve lo immaginate se alla barriera SUD di Milano si facesse pagare la tassa di ingresso ai non residenti? Beh, se Milano potesse diventare AMP (Area metropolitana protetta) sarebbe normale e logico! Aggiungo io: GIUSTO!

 

Joefox

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Ospite reggiano

Contrari o favorevoli l''amp si farà .è inutile pensare al meglio .Per consolarvi e per godere appieno della ns passione andate a vedere cosa sta facendo il PECORONE SCANIO in un forum di caccia terrestre e vi garantisco che vi sentirete dei privilegiati.Quello che più di ogni altra cosa ci danneggia è che alle nuove generazioni della natura importa quanto a me del calcio :nulla!!! Inoltre ,e lo dico perchè ci ho lavorato i ns più grossi NEMICI sono i discount sub (diving) che pur di far vedere una murenina a un bombolaro che a malapena sa cos'è l'acqua ,sarebbero disposti a eradicarci .Si parla di mosse ,contromosse e per fortuna abbiamo questo forum ,ma l'unica ancora di salvezza ns è la licenza in modo da eliminare i cretini estivi che fanno più danni dello strscico ,in modo da contare economicamente attraverso tasse di concessione governative ,in modo da avere gente in acqua che non spara in dicembre a una spigola gravida ecc..ecc...Per quanto riguarda lo schieramento politico che uno sceglie poco conta perchè ben che vada sia dx che sx sono la medesima cosa e sono per la medesima linea : soldo ,potere e CEMENTO.PENSATE CHE FRA POCO A RICCIONESORGERANNO ISOLE ARTIFICIALI CON SOPRA LOCALI E NEGOZI .è vero sono astemio .Ciao egodetevi il godibile

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