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Sicurezza Come Tutelarci?


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Ciao Fred!

 

Lo sai quanti amici ho tirato fuori negli ultimi anni?

 

Chiedi a Massimo!

 

E non avevano fatto dei tuffi particolarmente spinti!

 

E se non c'ero??

....

 

Scusa Roy, dicendo "non sai quanti amici ho tirato su negli ultimi anni" uno deve ipotizzare almeno 5 o 6, e se non sbaglio tu peschi in modo serio da circa quattro anni, il che fanno quasi un compagno e mezzo l'anno!

 

Allora c'è qualcosa di profondamente sbagliato su come te e i tuoi amici affrontate la pesca in apnea perchè una media del genere, considerando anche le non numerose uscite relativamente profonde che l'Adriatico consente durante l'anno, (non saranno andati in sincope sui frangiflutti...) è veramente spaventosa!

 

Datevi una regolata! :bye:

 

Fai i conti senza sapere i numeri??

 

Gli amici sono 3, l'ultimo per profondità, uno per tirare fuori una cernia da una tana in sardegna e uno per contrastare una ricciola in pochi metri d'acqua.

 

Sono proprio quegli incidenti che mi hanno fatto vedere le cose in maniera diversa!

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Miglior contributo in questa discussione

A tutti i neofiti: i pesci sono nell'acqua bassa, anche bassissima, anche pesci molto grossi.

E' il momento che conta, il posto "sopratutto", il periodo, le acque crescenti, la temperatura, non è necessario scendere fondi per fare belle catture " molti lo sanno già", non è necessario avere volumi polmonari da Superman per pescare.

L'esperienza è importante, con un buon compagno esperto accanto si fa prima e meglio, in mancanza dell'esperto pescare, pescare.....

Consiglierei, restando in tema di sicurezza, di praticare qualche tecnica di rilassamento e di respirazione, non è solo il fisico che ci aiuta la sotto, è la mente, la concentrazione, la tranquillità e il rispetto di se stessi e di tutto ciò che ci circonda. L'obbiettivo non è di prolungare l'apnea, ma di staccare sempre in sicurezza controllando il proprio corpo, con risalite lente senza aspettare nessun segnale evidente.

Non conta solo quanta aria si immagazzina, ma quanto ossigeno si brucia.

Pranayama amici.

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A tutti i neofiti: i pesci sono nell'acqua bassa, anche bassissima, anche pesci molto grossi.

E' il momento che conta, il posto "sopratutto", il periodo, le acque crescenti, la temperatura, non è necessario scendere fondi per fare belle catture " molti lo sanno già", non è necessario avere volumi polmonari da Superman per pescare.

L'esperienza è importante, con un buon compagno esperto accanto si fa prima e meglio, in mancanza dell'esperto pescare, pescare.....

Consiglierei, restando in tema di sicurezza, di praticare qualche tecnica di rilassamento e di respirazione, non è solo il fisico che ci aiuta la sotto, è la mente, la concentrazione, la tranquillità e il rispetto di se stessi e di tutto ciò che ci circonda. L'obbiettivo non è di prolungare l'apnea, ma di staccare sempre in sicurezza controllando il proprio corpo, con risalite lente senza aspettare nessun segnale evidente.

Non conta solo quanta aria si immagazzina, ma quanto ossigeno si brucia.

Pranayama amici.

 

Insomma, obbietto su qualcosa.

Il rilassamento a pesca non è il rilassamento canonico dei corsi di apnea.

Il pranayama con la pesca proprio non ci entra, ma neppure di striscio.

Sarebbe meglio parlare di alimentazione, recupero, allenamento e preparazione atletica, di conoscenza dei rischi medici e di tecnica. Sai, a pesca ci si sta qualche ora, e alla fine i tuffi sono tanti. :bye:

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Ospite Gianfranco Ciavarella
A tutti i neofiti: i pesci sono nell'acqua bassa, anche bassissima, anche pesci molto grossi.

E' il momento che conta, il posto "sopratutto", il periodo, le acque crescenti, la temperatura, non è necessario scendere fondi per fare belle catture " molti lo sanno già", non è necessario avere volumi polmonari da Superman per pescare.

L'esperienza è importante, con un buon compagno esperto accanto si fa prima e meglio, in mancanza dell'esperto pescare, pescare.....

Consiglierei, restando in tema di sicurezza, di praticare qualche tecnica di rilassamento e di respirazione, non è solo il fisico che ci aiuta la sotto, è la mente, la concentrazione, la tranquillità e il rispetto di se stessi e di tutto ciò che ci circonda. L'obbiettivo non è di prolungare l'apnea, ma di staccare sempre in sicurezza controllando il proprio corpo, con risalite lente senza aspettare nessun segnale evidente.

Non conta solo quanta aria si immagazzina, ma quanto ossigeno si brucia.

Pranayama amici.

 

 

Questa è la quint'essenza della tragedia annunciata!

 

Credere che i consumi siano solo mentali senza sapere cosa e come consumiamo a livello muscolare a seconda del lavoro che compiamo.

Non ricomincerò a scrivere mi rendo conto che tutti questi ragazzi sono figli dei corsi d'apnea convinti di quanto dicono e convinti di essere nella verità.

 

E' mostruoso!

 

Ciao da :jrgian:

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Giacu, cerco di racchiudere il tutto in una sola frase.

 

Il savataggio del compagno grazie alla pesca in coppia, non è il successo, ma il fallimento di tutto ciò che sappiamo e pratichiamo nell'apnea.

 

concordo con te, ma su queste pagine è stato scritto che NESSUNO è immune dall'incidente! e sott'acqua si è tutti in pericolo, sempre, esperti o no. Preferisco il fallimento di tutto ciò che si sa rispetto alla perdita di un amico. Fermo restando che il compagno NON E' un motivo per tirare, ma questo l'avevo gia scritto.

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Giacu, cerco di racchiudere il tutto in una sola frase.

 

Il savataggio del compagno grazie alla pesca in coppia, non è il successo, ma il fallimento di tutto ciò che sappiamo e pratichiamo nell'apnea.

 

concordo con te, ma su queste pagine è stato scritto che NESSUNO è immune dall'incidente! e sott'acqua si è tutti in pericolo, sempre, esperti o no. Preferisco il fallimento di tutto ciò che si sa rispetto alla perdita di un amico. Fermo restando che il compagno NON E' un motivo per tirare, ma questo l'avevo gia scritto.

 

Guarda,

da parte mia il compagno a pesca lo si può anche mettere obbligatorio per legge, come le cinture di sicurezza e l'airbag in macchina.

Ma capirai, se un istruttore di guida imposta la qualità del proprio corso sull'uso delle cinture di sicurezza, quel corso sarà inutile e di pessimo livello.

 

Se ci rifletti su queste parole, capirai quanto siano inadeguati gli attuali corsi di apnea venduti ai pescatori. Si può e si deve fare meglio, molto meglio.

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Ciavarella, hai mai notato che il ritmo cardiaco e le "emozioni" cambiano e non di poco il tempo di immersione?

Pensi che non serva saper respirare correttamente?

Con cosa controlliamo il nostro corpo?

Non dico che sia semplice, ma è una strada percorribile il pranayama, provate prima di una immersione pochi minuti di rilassamento, male che vada non succede niente.

Aggiungo e sottolineo che queste tecniche migliorano il nostro rapporto con l'acqua, non le nostre prestazioni.

Zeni invece, ha perfettamente interpretato con una battuta lo spirito della discussione, lui è già molto rilassato.

Allenamento e corretta alimentazione sono molto importanti, ma io non ho mai detto il contrario, tanto che di solito nei corsi di pesca subacquea si dovrebbe riservare un argomento specifico sull'alimentazione e sull'apparato digerente.

Ho cercato di dare qualche consiglio ai neofiti per salvaguardali da eccessi o inutili rischi: ho detto di pescare in acque basse, anche perchè ci sono i pesci, di controllare le maree e le direzioni dei venti e farne tesoro, di non attendere le contrazioni diafframmatiche o la "fame d'aria" per risalire, di fare possibilmente dei corsi o di documentarsi in qualche modo sull'apnea e pesca in apnea.

Lo dico perchè per i neofiti mi preoccupano le cattive frequentazioni, lo sbandieramento delle prede con relative quote, le autocelebrazioni, i cicciai.

La pesca subacquea è prima di tutto gradualità e rispetto.

Mi ricordo un esperto pescatore Tahitiano che dice, per avvicinare i pesci gli sorrido e loro si sentono tranquilli, quanto contano il corpo e i movimenti nell'aspetto, il rilassamento e l'ignorare il pesce per la cattura, non c'enta un poco la mente in tutto questo?

Ciao a tutti.

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Consiglierei, restando in tema di sicurezza, di praticare qualche tecnica di rilassamento e di respirazione, non è solo il fisico che ci aiuta la sotto, è la mente, la concentrazione, la tranquillità e il rispetto di se stessi e di tutto ciò che ci circonda.

 

Caro Testaelisca,

non so da quanto tu pratichi la pesca in apnea,

ma ti assicuro che il mare non è una vasca da bagno...è una massa d'acqua in continuo movimento, vuoi per le correnti vuoi per il vento, e ti assicuro che mi sono trovato in situazioni, in cui altro che rilassamento...è un pinneggiare continuo per mantenere il punto in cui vuoi sommozzare, è un pinneggiare continuo se sei senza imbarcazione per raggiungere i vari punti di pesca, e i tuffi li esegui in condizioni di stress e affaticamento che aumentano con l'aumentare della permanenza in acqua, altro che pranayama o tranning autogeno, allenamento e ore di mare. Sicuramente possono aiutare in condizioni ottimali, mare calmo assenza di corrente per preparare un tuffo un po' impegnativo, ma non stiamo effettuando un tuffo sul cavo, ma impugnamo un fucile e il nostro fine è una cattura.

 

Per quanto concerne il tema sicurezza, concordo che la pesca in coppia potrebbe garantire un minimo di sicurezza in più a condizione che a mio personale avviso:

 

1) il compagno deve essere del nostro stesso livello o superiore;

2) vigili senza alcuna distrazione ogni secondo della nostra immersione.

 

Perchè questo?

 

1) Perchè non auguro a nessuno di dover recuperare un compagno sul fondo cosa difficilissima per un semplice motivo che forse nessuno a mai preso in considerazione in questi post, una parola che si chiama PANICO.

Trovarsi in superficie e vedere il nostro amico cadere verso il fondo o peggio non vederlo ritornare quando dovrebbe, ci creerà uno stato di PANICO.

 

PANICO= APNEA a 0, non saremo in grado di effettuare un tuffo in 5 mt d'acqua.

 

2) Perchè in alcuni incidenti non tanto remoti, dei pescatori hanno perso la vita andando in sincope in superficie perchè il loro compagno credeva che stavano recuperando per effettuare un'altro tuffo.....eppure erano in due.

 

Quindi qualcosa non funziona perfettamente nella regola la pesca in coppia è sicura...

 

Quanti di noi hanno effettuato un corso di salvamento, magari siamo in tanti, ma a quanti è capitato di dover soccorrere qualcuno? Vi assicuro che la teoria è una cosa, la pratica tutt'altro....

 

BLU

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Caro Blu, l'allenamento e le ore di mare non escludono concentrazione e rilassamento, una meditazione prima di una pescata avvicina all'elemento acqua in cui stiamo per entrare, è un modo per vivere la pesca in apnea.

Anzi, direi che più si è tranquilli meglio si affronta il mare grosso, ad esempio, un aspetto nel torbo, molto torbo, con l'alga che fluttua avanti e indietro e la corrente sotto che ti sbatticchia e ti costringe ad afferrarti ad un ciuffo o uno scoglio, la tranquillità non ti aiuta a risparmiare ossigeno?

Cosa cè di meglio di un pesce che si materializza all'improviso uscendo dal torbo e ti si para davanti, magari a 45° dalla punta del fucile, o ti sfila da dietro, non ti aiuta essere rilassato nel lento brandeggio e puntamento?

Non è importante praticare il pranayama, soprattutto se non lo si vuole, è importante però conoscere il proprio corpo e avere il controllo del proprio corpo.

Pranayama a tutti. :D

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E' normale che la tranquillità aiuta,

ma i miei pensieri quando sono sul fondo in condizioni di scarsa visibilità, con i marosi che mi sballottano a dx e a sx sono ben lontani dal rilassamento.

Ho la muscolatura che lavora per rimanere il più possibile fermo sul fondo, i miei occhi cercano di scrutare un segnale, un'ombra, un luccichio che mi segnali la presenza della preda, il braccio sx, (sono mancino) che cerca di tenere il fucile il più fermo possibile, l'indice sx teso e pronto a premere il grilletto...altro che rilassamento.... :D:D , sono una corda di violino.

Come credi che in natura i predatori caccino, ne va della loro sopravvivenza, un felino pronto a tendere un'aguato ad una preda ha ogni suo muscolo contratto pronto a scattare e una carica andrenalinica, che gli manda il cuore in fibrillazzione, e noi mentre peschiamo non siamo tanto lontani da questa situazione...

 

Lo yoga e tutte le sue diramazioni, pur apprezzandole, scusami se mi ripeto son ben lontani da una battuta di pesca, e a mio avviso hanno poco a che vedere con questo argomento.

 

:bye:

 

BLU

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Per praticare un pranayama corretto occorrono anni di pratica, anni, anni di pratica passati in una scuola o con un istruttore di pranayama (non di apnea) al proprio fianco.

Se si va a raccontare ad un neofita di farsi della bella respirazione pranayama, questo ci capisce meno di nulla.

Cosa deve fare il neofita? Farsi il corso per corrispondenza?

Lasciate perdere queste cose.

 

Il rilassamento a pesca è importante, ma solo il rilassamento muscolare.

Il rilassamento muscolare è abbastanza semplice da ottenere, l'importante è capire quali muscoli abbiamo contratto.

In acqua otteniamo in modo naturale un certo livello di rilassamento grazie al riflesso di immersione, ma nel contempo possiamo avere dei muscoli fortemente contratti. I muscoli contratti vanno decontratti, si cercano, si trovano e si decontraggono.

Con l'abitudine è una operazione che si può effettuare quasi automaticamente.

 

Entrare in acqua pensando di rilassarsi e rilassare i muscoli è la cosa peggiore che si può fare.

Perchè?

Perchè non si troveranno mai i muscoli contratti, ma si rilasserà la mente, e allora ci si esporrà facilmente al sonno eterno.

Sono rilassato....., sono rilassato......., sono rilas..........

Si sincopa cercando di rilassarsi, si fa esattamente così a sincopare.

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Sanvito ci dice che : " i muscoli contratti vanno decontratti, si cercano, si trovano, e si decontraggono.

E' una buona tecnica Pranayama, bravo.

:thumbup:

A blu invece consiglio di ascoltare il cuore,"si sente", e cercare di mantenere bassi i battiti.

Aggiungo, per entrambi, che rilassamento e concentrazione non sono antitetici.

Con simpatia, Riccardo " testaelisca".

:bye:

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Sanvito ci dice che : " i muscoli contratti vanno decontratti, si cercano, si trovano, e si decontraggono.

E' una buona tecnica Pranayama, bravo.

:thumbup:

A blu invece consiglio di ascoltare il cuore,"si sente", e cercare di mantenere bassi i battiti.

Aggiungo, per entrambi, che rilassamento e concentrazione non sono antitetici.

Con simpatia, Riccardo " testaelisca".

:bye:

 

Pensi che il pranayama siano 2 esercizietti e per andare in acqua sicuri basti un poco di rilassamento appreso in un corso di apnea di una dozzina di lezioni?

 

Guarda, lascia perdere tutti questi argomenti, la pesca è una attività seria, estremamente più complessa di un tuffo in apnea, la pesca va praticata e le conoscenze vanno studiate e approfondite.

Tutte le conoscenze.

Con pranayama e rilassamento non ci stai in acqua per ore, rischieresti seriamente la vita. Spero Riccardo, per la tua incolumità, che tu non vada in mare per ore affidandoti al rilassamento, sii prudente, il rilassamento e la stanchezza sono un mix micidiale.

 

Per quanto riguarda i battiti e tuoi consigli a Blu, lascia stare.

Un pescatore non è un apneista (nel senso riduttivo del termine ovviamente), il tempo passa veloce e non c'è tempo da perdere per sentirsi.

Il ritmo del battito cardiaco lo abbatti in pochi istanti espirando lento e spostando il diaframma, basta una espirazione, e non c'è proprio nulla da ascoltare e sentire.

Lo si fa una volta sola e basta.

E anche su questo attenzione:

Il battito cardiaco troppo basso porta facilmente alla sincope, evitate queste tecniche apneistiche nella pesca, se mal gestiti questi sono errori mortali.

Questo è uno dei motivi per cui i corsi di apnea sono da sconsigliare ai pescatori, l'utilizzo errato di queste tecniche aumenta a dismisura i rischi.

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