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Sicurezza Come Tutelarci?


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ma in queste occasioni dove hai rischiato, pescavi al limite? a parte gli episodi da speleologo, ti è mai capitato un incidente in acque basse?

 

sempre che ti vada di raccontarlo, anche con due righe. gli errori fatti spaventano e insegnano a tutti.

 

ciao e grazie.

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Miglior contributo in questa discussione

Ospite Gianfranco Ciavarella

Roberto,

l'argomento che hai postato è di una serietà fuori dal comune perchè possiamo permetterci di polemizzare.

 

Se scrivo certe cose non è per polemizzare con alcuno ma semplicemente per cercare di costruire sicurezza per tutti, anche per quelli che appaiono più sicuri e credono, in assoluta buona fede, di avere conoscenze e consapevolezze adeguate.

I cimiteri d'Italia e del mondo sono pieni di pescatori bravissimi ed espertissimi, nessuno lo deve mai dimenticare.

 

Ciao da :jrgian:

Modificato da Gianfranco Ciavarella
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Leggo sempre differenziazioni, anche da parte di Mariano, fra sub esperti, molto esperti e gli ..... altri.

 

No amici miei, non mi fate anticipare nulla del tread sul recupero ma sappiate che non esistono consapevolezze che possano metterci al sicuro.

L'unica certezza è che non siamo consapevoli di nulla e che i segnali che ci arrivano sono errati.

Credere che si possa "tarare" l'errore è un ORRORRE ulteriore non un correttivo.

 

Nessuna differenza e se proprio dobbiamo essere attenti è proprio di persone che s autoaffibbiano la sicurezza dovuta all'esperienza, a COMINCIARE DA ME!

 

Oltre a tutti i "mali" dovuti alle variate condizioni fisiologiche ed esterne teniamo conto che esistono mali difficilmente curabili e gran parte delle volte inconsapevoli.

 

L'INVIDIA!

L'INGORDIGIA!

LA MEGALOMANIA!

L'EGOCENTRISMO!

 

In alcuni si possono vedere tracce di vere e proprie malattie psicosomatiche non riconosciute.

Naturalmente non mi rivolgo a nessuno in particolare e neanche, è meglio specificarlo, a nessuno degli amici che non ci sono più.

 

Il resto nel tread del recupero e se ne avrò la voglia nell'articolo sulla risalita....

 

Ciao da :jrgian:

 

ps: la sicurezza la si comincia a perseguire quando non si ha la presunzione di poter indicare agli altri come la si persegue...

La sicurezza è dentro di noi, in ognuno di noi, occorre dare spazio al grillo parlante che tutti abbiamo ma che non ascoltiamo mai....

concordo in pieno al 1000x1000

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...sappiate che non esistono consapevolezze che possano metterci al sicuro.

L'unica certezza è che non siamo consapevoli di nulla e che i segnali che ci arrivano sono errati.

Sacrosanto Gianfranco, ecco perchè bisogna conoscere le proprie sensazioni, o meglio i segnali del nostro organismo, ma non solo per esperienza, anche studiando per quanto possa essere noioso...

Non penso che nessuno si possa permettere di imparare sulla propria pelle dal nulla che più aumenta la profondità e meno si avverte la fame d'aria, tutt'altro!

Nessuna differenza e se proprio dobbiamo essere attenti è proprio di persone che si autoaffibbiano la sicurezza dovuta all'esperienza, a COMINCIARE DA ME!

Questa la prendo con le molle, tutti possono sbagliare e lo sappiamo, ciò non toglie che insegnare quali comportamenti possono essere pericolosi e in che modo evitarli è un insegnamento valido in quanto tale e non per colui che lo propone, senza nulla togliere alle tue parole sia chiaro.

Io penso che sia importante il messaggio, purtroppo spesso le parole più sensate di questo mondo dette dal Sig. Nessuno di turno non valgono assolutamente nulla, viceversa le idiozie dell'Esperto di turno si...questo è sbagliato e tremendamente dannoso (e con la discussione sulle didattiche ce lo hai dimostrato ampiamente).

ps: la sicurezza la si comincia a perseguire quando non si ha la presunzione di poter indicare agli altri come la si persegue...

Hai ragione, nessuna presunzione di avere la risposta e il rimedio a tutto, però sensibilizzare come fai tu la trovo una gran cosa!

La sicurezza è dentro di noi, in ognuno di noi, occorre dare spazio al grillo parlante che tutti abbiamo ma che non ascoltiamo mai....

Giusto ancora una volta, solo che a molti il "grillo parlante" dice fesserie, anche lui và educato a modo. Legendo si potrebbe pensare che la sicurezza sia un qualcosa di innato dentro di noi a prescindere, ma so che non intendi questo.

 

Ciao Dave! :bye:

Modificato da dave
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La discussione è entrata nel vivo, rispondendo a fred ho cercato di dare un taglio che invitasse ad alcune riflessioni, ma vedrò di essere più esplicito.

1) E' importante stimolare il conseguimento dei brevetti di pesca subacquea, dove si "dovrebbe" dedicare una lezione alla sicurezza. Qui, capisco, si potrebbero dire molte cose sui corsi, ma ritengo siano importanti e non solo per fare le gare.

2) Fred ha ragione quando dice "non sò se sarei in grado di salvare il compagno sul fondo", ed è per questo che il compagno deve essere un paritetico nella quota dell'immersione, e speriamo che basti.

3)Tutti dovrebbero sapere il motivo per cui a quote profonde abbiamo una sensazione di benessere delle volte " apparente", pressioni parziali elevate e scambi gassosi facilitati che diminuiscono in risalita, le sincopi spesso prendono negli ultimi metri dove le pressioni parziali diminuiscono e qualche volta non sono sufficienti a garantire gli scambi gassosi.

4) Per pescare in reale sicurezza è fondamentale il compagno, con un solo fucile, che il compagno vigili sopra di noi e che possa scendere alle nostre quote.

5) Tutti dovrebbero sapere perchè è negativo iperventilare, sopratutto se si scende a quote elevate.

6) Siamo tutti pronti dopo 5 minuti di pesca per fare le nostre migliori performance? A me serve un ora circa.

7) Cosa significa avere il controllo del nostro corpo?

Mi fermo, non ho esaurito l'argomento ma spero di aver dato spunti interessanti di discussione.

Ciao.

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Leggo spesso di pesca in coppia come forma di sicurezza più importante.

Premetto che sono favorevolissimo al pesca in coppia, ma c'è qualcosa che non mi convince.

 

A mio avviso la pesca in coppia è la prima e nello stesso tempo l'ultima delle sicurezze attuabili.

La prima perchè è certamente la forma di sicurezza più efficace in caso di incidente.

L'ultima perchè mai e poi mai si deve arrivare all'incidente.

Guardare alla pesca in coppia come forma di sicurezza in caso di sincope mi sembra pericolosissimo (ma dove abbiamo imparato questa cosa?), abbiamo altri motivi per pescare in coppia.

 

Leggo spesso di persone salvate dal compagno, molto di più di ciò che leggete voi (tanti si confidano in privato), e anche in questa discussione leggo che Roy ha salvato tanti :eek: compagni.

Mi sembra assurdo.

Mediamente la pesca in apnea si porta via ogni anno una decina circa di fratelli, leggendo la cronaca spesso si legge che il compagno c'era, che non erano solitari, ma che il compagno non c'era nel momento dell'incidente o qualcosa è andato storto (in almeno 3 incidenti mortali di quest'anno è andata così).

L'anno scorso Filippo Biondin (blasonato istruttore di AA) e Domenico Pennetta (soccorritore subacqueo professionista del SAR della Guardia Costiera) sono morti in coppia.

 

Non c'è proporzione nel numero di incidenti, pare quasi che il rapporto incidenti (inclusi i salvataggi) sia di 100 a 1 tra chi pesca in coppia e chi pesca da solo.

Non c'è una statistica, ma la faccenda è sospetta.

Il sospetto è che la coppia faccia decadere tutte le altre forme di sicurezza, come se la coppia servisse per fare ciò che normalmente uno non farebbe mai da solo.

 

So che adesso direte tutti che si sbaglia, che non è così, che non deve essere così.

Ma provate a rileggervi, non è possibile che ognuno parli di un compagno salvato perchè si pescava in coppia.

Mi duole dirlo, ma la coppia è utilizzata per rischiare, per fare ciò che chiunque non farebbe mai da solo. Brutta premessa, il salvataggio che è cosa a cui mai si dovrebbe arrivare diviene la forma di sicurezza primaria.

Brutta cosa.

 

 

Mauro

 

 

 

Ps: se un compagno mi dicesse di vigilare su di lui perchè deve farsi un tuffo impegnativo, cambio compagno di pesca.

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Guardare alla pesca in coppia come forma di sicurezza in caso di sincope mi sembra pericolosissimo (ma dove abbiamo imparato questa cosa?), abbiamo altri motivi per pescare in coppia.

 

Ma infatti la pesca in coppia , con assistenza assoluta, non deve essere vista come paracadute alla sincope ma come sicurezza in ognuno di quei casi che non possiamo prevedere quando iniziamo un tuffo. Reti malori disattenzione ecc... cose che , come dici tu " non devono accadere" ma che sono umane.

 

Leggo spesso di persone salvate dal compagno, molto di più di ciò che leggete voi (tanti si confidano in privato), e anche  in questa discussione leggo che Roy ha salvato tanti  :eek: compagni.

Mi sembra assurdo.

Mediamente la pesca in apnea si porta via ogni anno una decina circa di fratelli, leggendo la cronaca spesso si legge che il compagno c'era, che non erano solitari, ma che il compagno non c'era nel momento dell'incidente o qualcosa è andato storto (in almeno 3 incidenti mortali di quest'anno è andata così).

 

Questo dovrebbe far riflettere su quanto la cultura della sicurezza in mare sia argomento con priorità assoluta ANCHE per i pescatori!

Prioritario rispetto al saper avvicinare il pesce o al saper scendere silenziosamente.

 

L'anno scorso Filippo Biondin (blasonato istruttore di AA) e Domenico Pennetta (soccorritore subacqueo professionista del SAR della Guardia Costiera) sono morti in coppia.

 

Tu sai come è andata? sai se chi ha cercato di salvare il compagno è stato costretto ad una manovra od una ricerca troppo pericolosa e prolungata per avere successo?

 

Non c'è proporzione nel numero di incidenti, pare quasi che il rapporto incidenti (inclusi i salvataggi) sia di 100 a 1 tra chi pesca in coppia e chi pesca da solo.

Non c'è una statistica, ma la faccenda è sospetta.

Il sospetto è che la coppia faccia decadere tutte le altre forme di sicurezza, come se la coppia servisse per fare ciò che normalmente uno non farebbe mai da solo.

 

Il mio sospetto è che gli incidenti, talvolta leggeri, che accadono a chi è da solo rimangano taciuti.

 

 

So che adesso direte tutti che si sbaglia, che non è così, che non deve essere così.

Ma provate a rileggervi, non è possibile che ognuno parli di un compagno salvato perchè si pescava in coppia.

Mi duole dirlo, ma la coppia è utilizzata per rischiare, per fare ciò che chiunque non farebbe mai da solo. Brutta premessa, il salvataggio che è cosa a cui mai si dovrebbe arrivare diviene la forma di sicurezza primaria.

Brutta cosa.

 

Eppure è quello che i pescatori riportano spontaneamente.

 

 

 

 

Ps: se un compagno mi dicesse di vigilare su di lui perchè deve farsi un tuffo impegnativo, cambio compagno di pesca.

 

Qui posso solo quotare!!! :):clapping:

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1)  E' importante stimolare il conseguimento dei brevetti di pesca subacquea, dove si "dovrebbe" dedicare una lezione alla sicurezza. Qui, capisco, si potrebbero dire molte cose sui corsi, ma ritengo siano importanti e non solo per fare le gare.

Per come sono strutturati i corsi di pesca e di apnea, nei quali l'istruttore realmente preparato rappresenta l'eccezione e non la regola come dovrebbe, credo che sia molto più utile riformare correttamente le didattiche. Devono diventare un vero strumento d'insegnamento e non uno strumento per far soldi, e chi conosce da vicino i corsi lo sa bene.

 

Fare uno,due,cento corsi (per come sono adesso) non mette al riparo da nulla nè è garanzia di sicurezza in se stesso, alla base ci vuole sempre una testa pensante. L'istruttore insegna ma non può garantire che l'allievo fuori dal corso si comporti come dovrebbe.

3)Tutti dovrebbero sapere il motivo per cui  a quote profonde abbiamo una sensazione di benessere delle volte " apparente", pressioni parziali elevate e scambi gassosi facilitati che diminuiscono in risalita, le sincopi spesso prendono negli ultimi metri dove le pressioni parziali diminuiscono e qualche volta non sono sufficienti a garantire gli scambi gassosi.

Purtroppo sono parti noiose da insegnare ma soprattutto da apprendere, non sono commercialmente vendibili, ci vuole adeguata cultura per capire e per semplificare l'insegnamento, spesso chi insegna è il primo a non avere le idee chiare.

4) Per pescare in reale sicurezza è fondamentale il compagno, con un solo fucile,  che il compagno vigili sopra di noi e che possa scendere alle nostre quote.

E' una tecnica difficilmente attuabile, necessita di un lungo rodaggio, di un perfetto affiatamento tra compagni e di totale assenza di competizione e invidia tra i due, talvolta non succede ai campioni figurati agli altri.

5) Tutti dovrebbero sapere perchè è negativo iperventilare, sopratutto se si scende a quote elevate.

Già, ma quanti sanno realmente che cosa significa iperventilare? Sapresti dare una definizione esaustiva di questa pratica? Se si dovresti sapere che la sua definizione per tanti è molto parziale. L'iperventilazione si pratica senza sapere che la si fa, e anche qui penso che tanti istruttori abbiano le idee poco chiare.

 

Non me ne vogliano gli istruttori realmente preparati, ma quando se ne formano di nuovi a cento alla volta è impossibile sondare in modo corretto la loro preparazione.

 

Ciao Dave! :bye:

Modificato da dave
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Ospite Gianfranco Ciavarella

Quoto dave e aggiungo che durante i corsi attuali si praticano cose assolutamente da evitare per i pescatori e informazioni pericolose e fuorvianti.

 

Certo ci sono cose positive ma anche, purtroppo cose assolutamente negative.

 

Occorre prenderne atto il prima possibile.

 

La pesca in coppia?

Certo è una cosa utile ma vediamo di analizzare in quali casi prima di renderla una sorta di totem della sicurezza.

 

Ciao da :jrgian:

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Ciao Fred!

 

Lo sai quanti amici ho tirato fuori negli ultimi anni?

 

Chiedi a Massimo!

 

E non avevano fatto dei tuffi particolarmente spinti!

 

E se non c'ero??

....

 

Scusa Roy, dicendo "non sai quanti amici ho tirato su negli ultimi anni" uno deve ipotizzare almeno 5 o 6, e se non sbaglio tu peschi in modo serio da circa quattro anni, il che fanno quasi un compagno e mezzo l'anno!

 

Allora c'è qualcosa di profondamente sbagliato su come te e i tuoi amici affrontate la pesca in apnea perchè una media del genere, considerando anche le non numerose uscite relativamente profonde che l'Adriatico consente durante l'anno, (non saranno andati in sincope sui frangiflutti...) è veramente spaventosa!

 

Datevi una regolata! :bye:

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Bene, l'argomento si fa interessante.

Io non pesco mai in coppia, è una mia scelta, e non sempre la pesca in coppia è praticabile, ad esempio nella torba con mareggiata in basso fondale, è auspicabile invece sulle secche a 20-25 metri con acque chiare. Potrei citare tantissime situazioni diverse dove tutto muta ed è opinabile.

Ma se vogliamo dare una indicazione di sicurezza, la più efficace e praticabile con tutte le riserve che volete, questa è l'indicazione di pescare in coppia con un solo fucile a quote accessibili per entambi. Con questo non voglio dire che chi non pratica la pesca in coppia commette un errore, fa una scelta, quella di affidare la sicurezza al controllo del proprio corpo.

A proposito, nessuno mi dice cosa si intende per controllo del proprio corpo? Dave, dove sei?

I corsi di pesca subacquea : sono state fatte due osservazioni corrette, Dave e Ciavarella dicono giustamente che i corsi potrebbero essere svolti da persone non perfettamente qualificate, esiste un problema economico e cioè che questo tipo di corsi non dovrebbero avere uno scopo di lucro, ma solo finalità didattiche con il solo recupero delle spese, inoltre i temi trattati e tutto l'impianto del corso non hanno indicazioni strutturate ed uguali per tutti. Insomma, i corsi di pesca subacquea necessitano di una normativa precisa , di corsi di aggiornamento per gli istruttori, soprattutto per i più giovani di esperienza nel settore.

Ma i corsi di pesca subacquea sono l'unico punto di riferimento per un neofita, o per chi vuole affinare alcune tecniche, oppure per chi sente la necessita di confrontarsi e consigliarsi con qualcuno del suo stesso interesse.

I corsi possono essere aggregazione, momenti in cui si possono invitare personaggi "noti" e preparati su distinti argomenti, è vero che ad oggi cè ancora da lavorare, ma è comunque un punto di inizio, forse anche l'unico?

Una settima fa, all'incirca, un compagno sub del nostro circolo ci raccontava " per fortuna" la sua recente "sincope", sui 23 metri all'aspetto, un brivido ghiaccio ci è sceso a tutti dalla schiena, ci siamo ammutoliti e credo siamo rimasti tutti un poco sconcertati. Durante il racconto il nostro compagno di pesca ci diceva che quando ha staccato dal fondo "stava bene", poi a pochi metri dalla superficie le "sambe", il tempo di mollare il fucile e per fortuna c'era il compagno, che però attenzione, non sarebbe potuto scendere a 23 metri a salvarlo, perchè non pesca a quelle quote.

Bene Dave, rendiamolo semplice, pescare dai 15 ai 30 o più metri, ed avere la sensazione di stare bene sul fondo non ci libera dalla possibilità di andare in sincope, che è molto soggettiva e variabile nel suo manifestarsi, il compagno sopra citato era "stanco", ma non lo sapeva, c'era corrente, ma in quel momento non ne ha percepito la pericolosità , aveva già fatto numerose immersioni a quelle quote, ma " stava bene".

Ora, un corso può anche non affrontare con la dovuta dovizia gli argomenti, ma consente comunque momenti di incontro e scambio di idee, opinioni anche utili come quelle che si trovano in questo forum, quindi presidente Azzali, miglioriamo e potenziamo i corsi di pesca subacquea.

Ad un neofita, invece direi: fondo 0,50/5 metri, pinne corte " altrimenti gli viene voglia di andare più fondo", tuta 5 mmm si veste da aprile a dicembre,maschera non piccola, fucile medisten-sten con fiocina 5 punte, si carica bene ed è versatile, il coltello è d'obbligo, non serve mai ma se serve meglio averlo, piombatura e cavigliere non si deve affondare a galla e nemmeno faticare troppo per scendere" fare prove", pesca in tana e un poco di aspetto- agguato, pesci triglie scorfani muggini sarpe polpi e colpi di.... tutti sopra i 250-300 gr, il tutto almeno per un anno, poi fatevi un corso o un amico bravo con " sénno".

Ciao, a tutti.

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A mio avviso sarebbe presunzione da parte dell'istruttore di pesca ritenere di poter spiegare in un corso cosa è la sicurezza, come la si applica e come la si realizza.

E' un obiettivo fuori portata.

A tutti noi occorre una maturazione che non possiamo raggiungere di colpo, ma per gradi, giorno per giorno, e questo vale per la sicurezza.

Se a un allievo viene detto che la sicurezza è la pesca di coppia, questo utlizzerà la coppia per garantirsi dai propri rischi.

Nel tempo rischieremmo effetti negativi, peggiori degli attuali.

 

La pesca in coppia la vedo molto come affiancamento tra un pescatore esperto e un neofita, dove l'esperto si adatta al neofita e cerca di trasmettergli le conoscenze e le esperienze, senza nessuna forma di competizione.

Ma questo avviene già nei circoli, è uno dei valori positivi dell'associazionismo.

 

Se invece la pesca in coppia è tra due equivalenti, il rischio che scatti una sorta di competizione è reale, e la competizione unita alla falsa convinzione di avere maggiori margini di sicurezza grazie alla presenza del compagno porta a situazioni di pericolo continuo.

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