Skillo

Dipende da che sensibilità hai. Molti di noi hanno pinne in carbonio delle migliori marche, "perchè la spinta .... e la risposta elastica .... e poi la curvatura sotto spinta ... etc, etc, ..." e poi magari se ne rompe una, la riparano con due pezze e non si accorgono della differenza tra quella riparata e quella integra. Questo non perchè essi siano degli "scarponi", è solo che a volte cerchiamo cose che non possiamo realmente percepire nella loro pienezza quindi non preoccuparti se sia meglio il vetro o il carbonio; comincia a prendertene un paio abbastanza morbide (o comunque adatte alle

Ma il vela a cinque coppie aveva anche l'elastichino diretto?

Volcan in acqua, asta da 130 x 7 con tacche: carico la prima gomma compresi gli utimi 10 cm a trazione diretta, capovolgo il fucile e carico la seconda coppia, afferro la terza coppia e arrivo quasi ad agganciare. SBREM! Archetto tranciato nella tacca e fine delle prove. Per ora ...

Piccolo corollario al teorema del vela (che, ricordo, recita:" il Vela è troppo complicato"): il Volcan è 10 volte più complicato.

Si, tutto giusto; troppo complicato. Però adesso vi lascio perchè devo tagliare un paio di gomme da 14 per il mio Cat...... PARDON! Per il mio CENTO in alluminio marca Decathlon. BUONA PASQUA A TUTTI!

Concordo pienamente sul PS2

Io torno al discorso Volcan. Sono perplesso perchè se dedico alla trazione diretta troppi cm credo che risulti troppo breve la fase vela. A parte il casino che c'è nel far quadrare il pretensionamento e il posizionamento dei trasformatori (i blocchi per i bozzelli) sono perplesso sulla percentuale di trazione diretta da sottrarre alla trazione vela. Forse questo we porterò finalmente a termine qualche prova di tiro e ho quindi preparato da un po' un Volcan con due gomme da 16 e i blocchi sulla sagola posti in modo da "rubare" al vela solo la distanza tra le due pinnette finali (asta Sigal)

Con questo fucile non posso usare aste più pesanti della 130x7 che sto usando ora (e non ho voglia di mettermi ancora a modificare la struttura). Ho ovviamente già provato anche la sequenza che suggerisci tu ma i kg finali sono di più facendo come faccio ora. Addirittura avrei la tentazione di usare un 19 al posto del 17,5. X Stefano: Bello il tuo invertiroller velico ma ho il dubbio che la prestazione non sarà all'altezza della complessità del sistema. Hai confrontato i grafici teorici tra i vari sistemi? Intendo un semplice trapezoide costruito sulla lunghezza del fusto e con i kg a ini

Salve a tutti. Mi sono astenuto perchè conoscevo già il meccanismo del Volcan ma ora siamo di nuovo alla pari e posso ripartecipare. Ho modificato da tempo il mio Catamarano per testare il sistema Volcan ma il mare di questo periodo è veramente pessimo e ho preferito provare a pescare qualche pesce nella schiuma con un paio di buoni arbanormal. Di caricare a secco e completamente quel mucchio di bozzelli e rotelle non se ne parlava proprio già quando era in versione I^ generazione, ora che c'è di mezzo pure l'invertiroller carico giusto una gomma per volta perchè l'idea di avere due (tre?)

Oreste, guarda che l'elastico che va sull'asta non è attaccato in testa al fucile ma sul bozzello.

Ma voi parlate della regola del parallelogramma che si usa per la somma di due (o più) vettori applicati in uno stesso punto. Il parallelogramma di watt è un'applicazione meccanica di un altro concetto. Il T-lete o il T-roller sono fucili che in acqua mi paiono sinceramente definibili come il buon Fantozzi definì "La corazzata Potemkin", quindi sottoscrivo il suggerimento di Andrea: tirem annanz.

Si ma se la fodera interna si bagna infilarla diventa una tragedia. Io per le invernali (7 mm) sono tornato al liscio-spalmato, da tre anni, e non mi muoverò più da lì. Da asciutta la infilo con uno spruzzo di borotalco (che d'inverno è una goduria) e da bagnata aggiungo acqua e sapone. Per la 5 mm uso il liscio-spaccato perchè la temperatura d'utilizzo consente vestizioni bagnate sopportabili quando non piacevoli e l'uso frequente rende spesso impossibile l'asciugatura completa tra una vestizione e l'altra. Per la 3mm uso invece foderato-spaccato per tutti i motivi che riguardano la 5mm e p

perchè ti sembra macchinoso? ...rispetto all'arba convenzionale il T-lete avrebbe in più solo la testa a T e un anello che unisce insieme i 2 elastici. Non sono buono a disegnare ma ci provo lo stesso.. poi con calma. I rendimenti in acqua? ...uguali a quelli di un normale arba con 2 elastici. Ma dai i numeri o stai scherzando? :eek: :eek:

Stefano, ma che è quella specie di "giunto" che si vede all'altezza della prima tacca dell'asta?

Bellissimo lavoro! Adesso inizia la mia parte preferita: il "Bar Sport" nel quale si lanciano ipotesi. Quella della cavitazione è un'ipotesi nella quale credo molto (e da molto) ma sarebbe forse più logico che si manifestasse nella prima parte (dove l'accelerazione è maggiore) e non nella parte in cui la velocità cala. Però potrebbe essere invece che essa effettivamente faccia così ma che noi non la si percepisca. Potrebbe essere quindi che la bolla di cavitazione esista da subito ma che noi non la si "veda" che quando essa si sfalda. Potrebbe essere che l'eventuale bolla prodotta dalla

Non c'è solo una specie di pesce vela e Andreoli aveva fatto il record "di quella specie" non di tutte. Ma voi tutti costruttori/utilizzatori di vela non avete mai casini coi cuscinetti della testata? Li ho solo io? Ma voi che misure e tipo usate?

Provo a buttar giù due idee. Solo per le aste a pinnette: -Guida asta capace di stringere l'asta per una ventina di cm nella parte verso il calcio. Tipo un profilo ad U in gomma dura e facilmente sostituibile (neoprene denso, camera d'aria, etc) -Fusto con l'asta a scomparsa e forte attrito tra legno e gomme nella parte iniziale dello scorrimento (circa i soliti 20 cm) Anche per le aste a tacche: -Spezzoni di filo sugli archetti delle gomme e perni verticali annegati nel calcio attorno ai quali dare volta con gli spezzoni. Quando l'elastico parte lo spezzone deve svolgersi dal p

Si, è possibile. Altrochè se lo è Il confronto però non dovrebbe fermarsi alle sole prove di tiro perchè in mare le cose sono diverse. A mio parere oltre all potenza contano molto: le difficoltà di caricamento, lo sforzo di caricamento, il brandeggio, l'affidabilità, la precisione e la gestione nel suo toto.

Tutte, le pinne in composito (carbonio, vetro, etc), hanno stratificazione "graduale". Le migliori ottimizzano materiali e stratificazioni per ottenere i migliori compromessi tra resa e robustezza. E' ormai facile per quasi tutti i costruttori realizzare pale robuste e medio-dure o dure, mentre una pinna morbida e abbastanza robusta per partire da terra o per pescare con mare mosso non è cosa facilissima da realizzare.

Per quel poco che ne so, scusami Oreste se approfitto della tua temporanea debacle, il Volcan parte da un grafico delle accelerazioni "dolce" del vela alzandolo, mentre l'idea di frenare la troppa esuberanza lavora sul principio inverso che sarebbe quello di addolcire una curva troppo accentuata. Il vela correttamente pretensionato ha un sistema di accelerazione che fa raggiungere la massima velocità dell'asta in prossimità delle rotelle in testa, in seguito ad alcune prove si è visto che se si riesce ad accelerare un po' più velocemente l'asta nella parte iniziale il sistema raggiunge veloci

Si, ho presentissimo il vela, però per raggiungere quel tipo di curva su un arbanormal si dovrebbe accelerare l'asta aggiungendo potenza pian piano durante la fase di spinta, ossia si dovrebbe fare in modo che mano a mano che l'asta avanza lungo il fusto un elastico si aggiunga alla spinta. Per farlo su un 100 si dovrebbero avere magari 4-5 elastichini tesi capaci di agganciarsi all'asta uno per volta dopo 5 cm di corsa, dopo 10 cm di corsa, dopo 15 cm di corsa e via così. In questo modo avresti un elastico in più ogni 5 cm di corsa dell'asta e, con un un sistema adeguato, una spinta crescen

Se non ho capito male quanto Stefano suggerisce, dico: non ho dati nè test di questa possibile configurazione ma mi sbilancio e la casso. Se ho nelle braccia i kg per agganciare una gommina dalla testata a metà fusto (corsa utile pochi cm), ne avrò per agganciare una gommina più lunga vicino alla prima già tesa. Che la somma dell'energie disponibili possa essere minore di quella della somma delle energie nella configurazione "in medio" ho seri dubbi. Inoltre, sempre a naso, mi sa che il grafico della velocità della configurazione "in medio" potrebbe somigliare molto a quello di una gomma sin

Beh, Meloria, ma che c'entra? Una p-sub "normale" non batte un campione nemmeno se gli lega una mano dietro la schiena. Eppure nemmeno lui, Bellani, pesca più con gli originali fucili polinesiani o con le mute in gomma o con la granfacciale o con le pinne di legno. Inoltre Bellani è un agonista, uno che con lo stesso fucile è abituato a pescare qualsiasi pesce al libero, in tana e pure nella schiuma. Gli agonisti, quelli forti, pescano in un modo diverso dalla gente normale e abbisognano di attrezzatura dimensionata per quel tipo di pesca "senza fronzoli". Pensa che all'Eudi un agonista c

Senza andare fuori tema però possiamo ribadire che il Marlin R è un roller precaricato, tanto precaricato, perchè, indipendentemente da come venga caricato, a fine tiro l'archetto ha ancora svariati kg di trazione.

Oh Gesù ... Menomale che Stefano va dritto per la sua strada senza curarsi di adulti infantili ed echinodermi indigesti. Cercherò di seguire il suo saggio esempio.