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Nuova Scheda "lo Scorfano Rosso"


Ospite Mariano Satta

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Info e schede raccolte liberamente dal web:

SCORFANO ROSSO (Scorpaena scrofa)

 

 

 

 

È comune nel Mediterraneo e nell'Atlantico orientale, dal Golfo di Biscaglia al Senegal. Predilige fondali misti di rocce e di alghe, in mezzo alle quali si confonde in assoluta immobilità. Lo Scorfano rosso infatti, come del resto gli altri Scorfani, non si stacca mai dal fondo, se non per brevi momenti. Rispetto allo Scorfano nero, però, lo Scorfano rosso vive generalmente a profondità più rilevanti, tra i quindici e i duecento metri.

 

Solo i giovani si possono incontrare in acque più basse. Il suo habitat ideale è rappresentato perciò soprattutto dalla base delle scogliere profonde, specialmente dove si accumulano i detriti di roccia che precipitano dall'alto per via delle intemperie.

 

Ma non è difficile incontrare corpulenti individui neppure alla sommità di secche che si innalzano dal blu. Sovente, anche se non abitudinariamente, lo Scorfano rosso ama nascondersi sulla soglia di piccole grotte.

 

 

 

E' senza dubbi lo Scorfano più grosso e corpulento che abita i nostri mari, ricercato specialmente per cucinare le zuppe di pesce. Il corpo è particolarmente. robusto e il capo, molto evidente, è ricoperto di spine.

L'occhio è leggermente ovale e più piccolo, in proporzione, di quello della Scorpaena porcus e della Scorpaena notata. Anche le appendici carnose della testa sono meno sviluppate di quelle della Scorpaena porcus, tranne che sul mento, dove sono invece numerose.

 

Le scaglie sono piuttosto grandi: lungo la linea laterale se ne possono contare da trentacinque a quaranta. il colore è molto variabile, secondo gli esemplari, la latitudine e la natura del fondo. Di solito è bruno rossastro, con macchie più scure e più chiare.

 

Sott'acqua, a meno di non illuminare l'ambiente con una lampada impermeabile, il rosso non è visibile, per l'assorbimento dei raggi solari, e il pesce si mimetizza perfettamente, con estrema facilità, al fondo di rocce e di alghe su cui si posa.

 

Spesso, a metà della pinna dorsale, dotata di raggi spinosi nella parte anteriore, e di raggi molli in quella posteriore, è visibile una macchia nera. Può arrivare comunemente a una lunghezza di quaranta centimetri ed occasionalmente anche a cinquanta.

 

È carnivoro e la riproduzione avviene in primavera e in estate. Una cosa da ricordare: fare molta attenzione a non pungersi con i raggi spinosi, che inoculano nella vittima un veleno secreto da apposite ghiandole; veleno che, pur non essendo mortale, può dare tuttavia seri fastidi, specialmente se la ferita non è prontamente e convenientemente curata.

 

 

Nomi dialettali:

 

GENOVA

Pesciu cappoun.

 

IMPERIA

Pesciu cappoun.

 

SAVONA

Cappone.

 

LIVORNO

Cappone

 

TRIESTE

Scarpena rossa

 

ROMA

Cappone

 

NAPOLI

Scorfane russe, Scorfane 'e funnale.

 

ANCONA

Scarpina rossa.

 

PESCARA

Scarpina.

 

VENEZIA

Scarpena rossa.

 

RIMINI

Scorfano, Scarpigna.

 

OLBIA

Cappone.

 

CASTRO

Ròfina.

 

BARI

Scrofu.

 

TARANTO

Scorfane russe de fanghe.

 

Manfredonia

Scrofola rossa.

 

CROTONE

Cipuddra

 

REGGIO Calabria

Scrofina, Scoffina

 

CATANIA

Cipudduzza di petri.

 

MESSINA

Cipudda.

 

PALERMO

Cipudda, Scrofunu russu.

 

Continua.........

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LE INSIDIE DEL MARE: LA PUNTURA DELLO SCORFANO E' VELENOSA

 

Pesce da fondo, è caratterizzato dalle sue capacità di mimetismo per cui si può confondere con la sabbia, con le alghe, con i coralli, con le rocce. Punge quando viene calpestato.

 

La puntura dei raggi della pinna dorsale produce, in pochi minuti, un dolore martellante che tende a durare parecchie ore.

 

Sono possibili sintomi sistemici quali nausea, vomito, cefalea, vertigini, ipotensione, perdita di conoscenza. Talvolta nella sede di puntura si produce una necrosi dei tessuti.

 

Primo soccorso.

 

Il trattamento è identico a quello della puntura da tracina

 

TRACINA

Detto anche “pesce ragno”, vive in acque poco profonde o lungo le spiagge, con l’abitudine di nascondersi, mimetizzandosi, sui fondali sabbiosi, appena sotto la superficie. Se calpestata a piedi nudi (consigliabile quindi usare sempre sandali di plastica quando si cammina in acque poco profonde) utilizza le pinne dorsali contenenti aculei velenosi per difendersi. E’ facile quindi pungersi. Il dolore è acuto, definito atroce, sproporzionato rispetto alla semplice lesione cutanea; progressivamente, nel giro di 30 minuti, può risale lungo l’arto sino all’inguine. Può durare 16-24 ore.

 

 

 

Primo soccorso.

 

· Lavare la ferita con acqua di mare.

 

· Rimuovere eventuali frammenti visibili di spine, evitando manovre traumatiche che possano danneggiare i tessuti.

 

· Per ritardare la diffusione del veleno si può applicare un laccio emostatico al di sopra della zona colpita, avendo l’attenzione di allentarlo per 90-120 secondi ogni 10 minuti, per non arrestare il flusso arterioso.

 

· Disponendo di un “aspiraveleno” (minipompa a forma di siringa che applicata sulla cute lesa crea una depressione), utilizzarlo per estrarre quanto più veleno possibile.

 

· Immergere comunque prima possibile il piede in acqua di mare o soluzione salina molto calda (la tossina è tremolabile) per 60-120 minuti o fintanto che il dolore non sia regredito: in tal modo si riesce a disattivare il veleno.

 

 

· E’ necessario comunque il supporto medico per la somministrazione di antidolorifici ed eventualmente farmaci antishock.

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AGGIUNGO ALTRO CONSIGLIO UTILE:

in casi estremi>succhiate nel punto della puntura, sputate e sciacquatevi la bocca con acqua di mare e poi ripetete per tante volte.

 

 

http://www.apneamagazine.com/store/8_7462.jpg

 

EPISODIO VERO:

Andrea Calvino è stato punto da un grosso Scorfano rosso in due punti sulla coscia...stava per abbandonare la gara per il forte dolore che personalmente sono intervenuto "ciucciandogli il veleno" e permettendogli di concorrere nella seconda frazione della gara interna del Team Omer...per la cronaca Andrea ha anche vinto la gara in coppia col Massimiliano Volpe...

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ALTRE SPECIE DI SCORFANI:

 

 

 

SCORFANO NERO

 

FAMIGLIA Scorpenidi

 

ORDINE Scorpeniformi

 

CLASSE Osteitti o pesci ossei

 

PHILUM Cordati

 

SUBPHILUM Vertebrati

 

Dove vive: Mediterraneo, Mar Nero, Atlantico Orientale dalle isole britanniche al Senegal. Comunissima lungo tutte le coste.

Ambiente: Predilige il litorale roccioso poco profondo ricoperto di alghe, in particolare le pareti ombreggiate verticali, dalla superficie sino ad oltre i 100 metri.

 

Descrizione: Corpo tozzo con profilo abbastanza convesso, testa grossa, massiccia, a profilo molto più ripido che non nello scorfano rosso e con occhio grande. Esistono delle appendici dermiche sopra gli occhi che sono ben sviluppate e ramificate e che viste quando il pesce è in acqua rassomigliano a due cornetti. Altre appendici termiche esistono sopra le aperture nasali anteriori. Non ne esistono invece al disotto della mandibola. Esiste una fossetta occipitale quadrata con spine frontali da ogni lato, ciascuna seguita da una cresta che porta una spina parietale e nucale. Un'altra cresta sopraoculare e una post-orbitale. Vi sono molte spine nasali e una piccola doppia spina timpanica seguita da due ben sviluppate sopra le quali ve ne è una più piccola e una grande.

Sei spine preopercolari di cui la seconda è la più grossa e due opercolari. Molte di queste spine non appaiono alla vista essendo incluse nell'epidermide. La bocca è ampia munita di fasce di denti villiformi che si trovano anche sul vomere e sui palatini.

Il corpo è coperto di squame piccole, più lunghe che larghe di cui se ne possono contare almeno 55 lungo la linea laterale. Non esiste vescica natatoria.

La pinna dorsale è unica con la parte spinosa più lunga e più sviluppata. La codale ha il bordo posteriore libero arrotondato e così pure le pettorali e le ventrali. Fondamentalmente di colore bruno seppia a macchie di varia intensità e varia disposizione. E' estremamente mimetico. Sul lato ventrale e sui bordi inferiori delle pinne pari presenta una colorazione rossiccia più o meno spiccata.

 

Dimensioni: Lunghezza fino a 30 cm

 

Biologia: Specie sedentaria costiera. Vive isolata nei bassi fondali rocciosi anche in pochi decimetri di profondità. Preferisce le praterie di posidonie e le piccole cavità sotto gli scogli dove si trova immobile sul fondo completamente mimetizzata con l'ambiente circostante. Se disturbata fugge velocemente ma per brevissimi tratti e la mancanza della vescica natatoria gli facilita la sua posizione di agguato appoggiata sul fondo. E' molto vorace e si sposta prevalentemente di notte per ricercare il nutrimento. Di giorno si nasconde sotto gli scogli e tra i sassi del fondo, assumendo una colorazione grigiastra mimetica. Le spine delle pinne posseggono internamente delle ghiandole velenifere situate in scalanature esistenti lungo i due terzi apicali. La loro puntura è pertanto molto dolorosa e i suoi effetti si risentono per qualche ora. La riproduzione avviene da maggio ad'agosto. Le uova sono emesse in una massa mucosa trasparente e galleggiante. I giovani di 15 millimetri si trovano tra gli scogli e le alghe litorali. E' carnivora e molto vorace.

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  • 1 mese dopo...

lo scorfano è un pesce che mi piace moltissimo.

tu mariano quali consigli daresti sul modo di maneggiarlo in sicurezza dopo averlo colpito?

ti ringrazio per le schede, che come ho avuto modo di dire altre volte, sono impagabili.

SB

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  • 1 mese dopo...

aggiungo una bella notizia: dopo le prime volte che vi sarete pizzicati (maneggiandolo o per caso) e avrete sofferto le pene dell'inferno, il vostro organismo avrà cominciato a produrre anticorpi in grado di alleviare il dolore nelle volte successive. Il loro effetto è duraturo, per cui anche a distanza di tempo, se vi pungete di nuovo non sarà più come le prime volte.

I pescatori di tramaglio sono quasi tutti insensibili al loro veleno.

Io stesso, è tanto se mi si gonfia il dito per un quarto d'ora quando mi succede.

E in forma blanda, oltretutto, tant'è che continuo ad usarlo quasi come prima.

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