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I retroscena del mondiale 2014


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Vergognoso è dir poco!

 

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Da tempo rimpiangiamo i tempi di Colucci, quella era davvero un'epoca felice.

 

Che la pesca subacquea non sia gradita al vertice della federazione è cosa risaputa, talvolta qualcuno nega ma non va mai dimenticato che il presidente federale fin da una decina di anni fa dichiarò sul forum federale (allora attivo) che "la pesca in apnea è un fenomeno in via di esaurimento".

La dichiarazione è stata pesantemente smentita dai fatti, la pesca in apnea è la specialità che sta meglio in un contesto complessivo "pesca" devastato.

 

C'è da dire che il "mare" è perfino meno gradito della pesca subacquea, non a caso è stato distrutto.

 

 

Sulle sponsorizzazioni pare che la scelta della federazione sia quella di obbligare le aziende a versare un cospicuo obolo (da qualche parte evevo letto di una cifra prossima ai 20.000 euro di quota fissa), ovvio che nessuna azienda non sponsorizzerà mai nulla, alle aziende piace sponsorizzare le cose che funzionano e con una reale ricaduta. Quella direttiva del CF va inquadrato in questa direzione.

 

 

Comunque resta sorprendente l'assidua volontà di tal dirigenza di essere ricorda come quella del peggior tracollo, al punto che non c'è più nessuno disposto a raccoglierne l'eredità.

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I giocatori di calcio le scarpe le hanno griffate . Non rompono le balle li' , xche' dovrebbero in una competizione dove girano due spiccioli ?

 

Anni fa' comunque venne gia' fuori la questione , mi pare che fecere dell mute "italia" ... se non sbaglio sporasub .

 

Io da un certo punto di vista sarei anche d'accordo con la federazione , pero' le cose van dette per tempo e sopratutto chiare . E poi TU , federazione , devi dotare gli atleti convocati , ancor molto prima della partenza , del materiale (mute guanti etc..) che tu stessa ti impegni a far fare per affrontare al meglio la competizione , se vuoi .

Altrimenti , visto che la muta non e' una maglietta , ma una parte essenziale per la riuscita della prestazione agonistica , ogni atleta ha diritto a mettersi addosso quel che vuole e visto che esistono i produttori e' giusto che ci sia il logo/scritta di chi produce quel determinato materiale a maggior ragione se questi pagassero un obolo di sponsorizzazione (che sia di soldi o semplice cessione di materiale) .

Modificato da Luca S
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a me sembra che la fipsas abbia dato un'interpretazione volutamente restrittiva della norma,che io interpreto come che se la federazione firma un contratto con uno sponsor tecnico che fornisce il materiale o le attrezzature gli atleti sono tenuti a utilizzarli,la muta è un attrezzo non certo una divisa,infatti gli atleti azzurri hanno tutti le divise delle varie federazioni,mentre per le attrezzature nessuna federazione ha mai posto veti,a quanto mi risulta.

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a me sembra che la fipsas abbia dato un'interpretazione volutamente restrittiva della norma,che io interpreto come che se la federazione firma un contratto con uno sponsor tecnico che fornisce il materiale o le attrezzature gli atleti sono tenuti a utilizzarli,la muta è un attrezzo non certo una divisa,infatti gli atleti azzurri hanno tutti le divise delle varie federazioni,mentre per le attrezzature nessuna federazione ha mai posto veti,a quanto mi risulta.

 

Quando si perde di vista lo sport e ci si burocratizza, succede che la burocrazia diventa l'essenza stessa dello sport.

E non c'è nulla di più ottuso della burocrazia e dei burocrati, se poi ci aggiungi il vecchiume che c'è in circolazione la frittata (ammuffita) è fatta.

Il vecchio è il disastro dell'Italia e dell'Europa.

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a me sembra che la fipsas abbia dato un'interpretazione volutamente restrittiva della norma,che io interpreto come che se la federazione firma un contratto con uno sponsor tecnico che fornisce il materiale o le attrezzature gli atleti sono tenuti a utilizzarli,la muta è un attrezzo non certo una divisa,infatti gli atleti azzurri hanno tutti le divise delle varie federazioni,mentre per le attrezzature nessuna federazione ha mai posto veti,a quanto mi risulta.

 

Interpretazione restrittiva con chi le è parso e piaciuto, questo è il vero problema.

 

La pesca in apnea è stata trattata con arroganza, il tirosub anche ma non ha il coraggio di ammetterlo, anzi a leggere i commenti della dirigenza sembra sia stata cosa buona e giusta accettata con gioia dagli atleti, all'apnea invece nessuno ha posto il problema.

 

PERCHE' ?

 

:bye:

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Infatti qui le questioni sono molteplici.

 

1 - C'è il fatto che sono stati fatti 2 pesi e 2 misure (apnea e PIA).

 

2 - C'è il problema del metodo. L'atleta deve essere messo in condizioni di massima serenità. Non lo puoi mettere in condizioni di scegliere all'ultimo momento.

La questione doveva essere chiarita prima tra sponsor e federazione.

 

3 - La federazione si scrive plurale ma si legge singolare......trattasi di una sola persona. Ci dovrebbe invece essere un comitato che sceglie per votazione.

 

Infine c'è da dire che gli strascichi e le polemiche del mondiale di Vigo che hanno portato al processo federale nei confronti di Felice, Villani e Milano sono dovuti ad una pessima gestione dell'accaduto. Non si può fare un processo con sole dichiarazioni e senza nessuna prova. E sopratutto mancava la testimonianza più importante, cioè quella del commissario di bordo.

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Infatti qui le questioni sono molteplici.

 

1 - C'è il fatto che sono stati fatti 2 pesi e 2 misure (apnea e PIA).

 

2 - C'è il problema del metodo. L'atleta deve essere messo in condizioni di massima serenità. Non lo puoi mettere in condizioni di scegliere all'ultimo momento.

La questione doveva essere chiarita prima tra sponsor e federazione.

 

3 - La federazione si scrive plurale ma si legge singolare......trattasi di una sola persona. Ci dovrebbe invece essere un comitato che sceglie per votazione.

 

Infine c'è da dire che gli strascichi e le polemiche del mondiale di Vigo che hanno portato al processo federale nei confronti di Felice, Villani e Milano sono dovuti ad una pessima gestione dell'accaduto. Non si può fare un processo con sole dichiarazioni e senza nessuna prova. E sopratutto mancava la testimonianza più importante, cioè quella del commissario di bordo.

1- Che è anche la questione principale ma per la federazione pare invece marginale, anzi, volevano essere elogiati per il giro di vite (anche se selettivo) in fatto di ostentazione dei loghi. Che poi ci sarebbe molto da dire visto che gli atleti usano materiale commerciale identico a quello che viene venduto, non che sia arricchito all'uopo di scritte indebite. La cosa risibile è trattano da approfittatrici le aziende e poi vanno in giro per internet a pietire 1000 euro di sponsorizzazione.

 

2- Ma và, non c'erano i tempi tecnici, il regolamento è fresco di approvazione (gennaio 2012), non si poteva essere più rapidi di così! :devil:

 

3- Sola persona che da tempo ha eletto l'apnea a unico cavallo di settore su cui puntare, lo vogliamo dire una volta per tutte?!

 

4- La giustizia sportiva è uno strumento meramente punitivo, il manganello con cui tutte le federazioni, mica solo la FIPSAS, regolano i conti interni. Ed è un'istituzione talmente antiquata che infatti usa ancora formule che nel processo ordinario sono state cancellate da un decennio. Però però, la cara vecchia "insufficienza di prove" ha il grande pregio di danneggiare comunque l'imputato a prescindere dall'esito del processo, perchè rinunciarvi se lo scopo è quello di punire a prescindere?!

 

:bye:

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a me sembra che la fipsas abbia dato un'interpretazione volutamente restrittiva della norma,che io interpreto come che se la federazione firma un contratto con uno sponsor tecnico che fornisce il materiale o le attrezzature gli atleti sono tenuti a utilizzarli,la muta è un attrezzo non certo una divisa,infatti gli atleti azzurri hanno tutti le divise delle varie federazioni,mentre per le attrezzature nessuna federazione ha mai posto veti,a quanto mi risulta.

 

Interpretazione restrittiva con chi le è parso e piaciuto, questo è il vero problema.

 

La pesca in apnea è stata trattata con arroganza, il tirosub anche ma non ha il coraggio di ammetterlo, anzi a leggere i commenti della dirigenza sembra sia stata cosa buona e giusta accettata con gioia dagli atleti, all'apnea invece nessuno ha posto il problema.

 

PERCHE' ?

 

:bye:

 

Ciao a tutti,

premetto che il mio intervento è limitato solo a dare un contributo sui fatti, ma solo per quanto riguarda la mia funzione di componente del Comitato Organizzatore del Campionato Europeo Open di Tiro Sub.

Comprenderete, spero, che in qualità di atleta non voglio e non posso entrare nel merito di polemiche, in quanto avendo accettato e sottoscritto un regolamento delle squadre nazionali, devo attenermi a quello, ma ciò non toglie che ho rappresentato il mio pensiero nella sede più opportuna e direttamente a chi di competenza.

Per quanto riguarda gli atleti della Nazionale Italiana convocati per il Camp. Europeo, degli undici, soltanto quattro (forse 5) eravamo sotto contratto di sponsorizzazione con un'azienda.

Quando è arrivata la comunicazione di cui siete tutti al corrente, ovviamente c'è stato un momento di comprensibile dosorientamento.

Personalmente, ho immediatamente messo al corrente il mio Team Manger ed il Direttore Generale di Omersub Spa, i quali hanno subito convenuto nell'autorizzarmi a gareggiare anche senza evidenziare i marchi, convinti del fatto che lo sport non può essere in qualche modo ostacolato per questioni che vanno discusse nelle sedi opportune, se è il caso.

Durante la riunione del Comitato Organizzatore presieduto dal Prof. Azzali, è stato chiarito che questa determinazione non riguardava solo il settore Attività Subacquee, ma l'intera FIPSAS, essendo partita dalle Acque Interne, dove il problema degli sponsor è particolarmente sentito, essendoci aziende del settore che investono cospicue somme e pretendono di non vedere evidenziati i marchi di altre aziende, le quali avrebbero beneficiato, seppure in modo marginale, di un ritorno pubblicitario a costo zero.

Da lì, la necessità di adeguare tutti i settori della federazione ad una norma già esistente e che a partire dal Mondiale di pesca in Perù in poi dovrà essere estesa a tutte le discipline del settore che finora non si erano adeguate a tale norma.

Posso assicurare, essendo stato parte attiva e propositiva del confronto nato all'interno del Comitato Organizzatore, che da parte della Presidenza del Settore Attività Subacquee non sono state date indicazioni fortemente restrittive, piuttosto, a fronte di schermature totali dei marchi che già alcuni di noi atleti stavano provvedendo a realizzare, è stata data indicazione di coprire soltanto quelli più evidenti sulle mute, lasciando inalterate le altre attrezzature.

Alcuni atleti non sponsorizzati, hanno comunque preferito oscurare in modo definitivo i marchi delle attrezzature utilizzate, nonostante non fossero strettamente obbligati a farlo.

L'idea della maglietta di lycra (azzurra con la scritta ITALIA) è stata un ottimo escamotage per caratterizzare la squadra nazionale con un'identità comune e, che sia stata o meno una buona idea, è stata unica nel proprio genere e di impatto visivo molto positivo, considerando anche e soprattutto la diretta Streaming Live che ha avuto un successo di contatti addirittura inatteso.

Spero di avere contribuito a fornire degli elementi di chiarezza.

Ne approfitto per fare un sincero augurio di Buone Feste a tutti voi ed ai vostri cari! :winkiss:

Peppe.

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Pepu intanto grazie per aver esposto i fatti avendoli subiti in prima persona,ma almeno per me me quanto riporti non fà che rimarcare l'atteggiamento della federazione nei confronti della PIA.

Senza contare che è quantomeno dilettantesco scambiare le attrezzature neccessarie a svolgere le attività sportive per spazi pubblicitari,se gommonautica avesse dato un euro alla fipsas i nostri atleti avrebbero dovuto gareggiare a nuoto...

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