Stefano Soriano Inviato Giugno 22, 2012 Segnala Condividi Inviato Giugno 22, 2012 Ma siete troppo forti .... completamente fuori. Questa del fiuto del pesce è epica ! Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite RickCT75 Inviato Giugno 22, 2012 Segnala Condividi Inviato Giugno 22, 2012 (modificato) Bella davvero, Messere Zefiro Ora ho da proporvi la terza novella, che qui sotto, dato che di porre direttamente a vista il testo non son capace, io in file di word 2003 vi allego:3a Novella-Chichibio trainista e i delle Foreste guardiani..doc Modificato Giugno 22, 2012 da RickCT75 Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Stefano Soriano Inviato Giugno 22, 2012 Segnala Condividi Inviato Giugno 22, 2012 Rick ... hai un futuro da narratore !!! Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite RickCT75 Inviato Giugno 22, 2012 Segnala Condividi Inviato Giugno 22, 2012 Grazie davvero Stefano!Il fatto è che infatti, modestamente, già lo sono... MA credo che moltissimi, provando riuscirebbero... anche usando parole un pò più semplici.Up, quindi, up!!!!! Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
pejo Inviato Giugno 22, 2012 Segnala Condividi Inviato Giugno 22, 2012 ...a se ce fosse er Goracci!!a Walterì, non c'è verso?? Bravi...continuate! Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
zefiro Inviato Giugno 22, 2012 Segnala Condividi Inviato Giugno 22, 2012 molto bella , mi ricorda qualcosa.Se riesco butto giù qualcosa oggi, se no salto a sett proxima. Dipende da quanto mi lasciano a fare un cazz...ehm lavorare Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite RickCT75 Inviato Giugno 22, 2012 Segnala Condividi Inviato Giugno 22, 2012 Grazie Zefiro... Anch'io credo di postare l'altra sett. prossima Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
zefiro Inviato Giugno 22, 2012 Segnala Condividi Inviato Giugno 22, 2012 (modificato) IL RAMPONE DEL DIAVOLOErano sette giorni che il mare batteva senza pietate et con maglio di fabbro ciclope contra le coste del levante ligure e le nubi passavan basse e veloci come falchi della notte soltanto per esser rimpiazzate da altre nubi ancor più minacciose e cariche di pioggia, ragion per cui la nostra conventicola decameroniana si trovava in condizioni di grande afflizione: tacevano i cazzari, sonnecchiavano i biliosi e gli accaniti fustigatori, non raspavan più gli arbageppetti né computavano i matematici, ed eran finite anche le bottiglie di vermentino, gran consolatore di ogni pena, specie di quelle d’amore, a maggior ragione quando l’amor non c’è. Insomma era un quadro più simile a una seduta di alcolisti anonimi che di pescatori illustri sconosciuti qual erano. Il vento di ostro ululava attraverso le imposte sfinestrate e una piccola vela arrancava in mezzo al pelago ostile. Insomma in quest’atmosfera poco allegra uno dei convitati, rispondente al nik assai impegnativo di Robert Louis Stevenson, si alzò, prese, una mela dalla fruttiera e addentandola cominciò a raccontare rompendo così quel silenzio di piombo e pece. - Vi ho ascoltato favellare senza sosta di pulegge, paranchi, fibre, famose marche e fantastici auto de fé. Bene ognuna di queste armi, proprio perché figlia dell’ingegno umano è poca cosa di fronte al maligno rampone del diavolo, della cui forza e precisione letali vi voglio ora parlare.Parecchi anni fa, quando la Polinesia era un orizzonte perduto dipinto da Gauguin e cantato da Jacques Breil e non un catalogo Valtour viveva un pescatore giovane e bello di nome Keawe. Un giorno Keave mentre tornava dal mare con i suoi quattro pesciotti a tracolla si fermò davanti a una casetta sul mare, piccola ma rifinita come una casa di bambole, con un giardino tutto frutti e ghirlande di fiori.“Com’è bella questa casa- pensava Keawe – e come deve essere felice e senza pensieri la vita di chi abita lì dentro” . E per usare le parole del vero Stevenson, stando così fermo, si accorse di un uomo che lo guardava da una finestra così trasparente che Keawe lo vedeva come si vede un pesce in una pozza fra gli scogli. L'uomo era attempato, e aveva la testa calva e la barba nera; e il suo viso era grave di dolore,e sospirava amaramente. E la verità è che, mentre Keawe guardava l'uomo lì dentro e l'uomo guardava Keawe là fuori, essi si invidiavano a vicenda. Improvvisamente l'uomo sorrise e fece un cenno col capo, invitò Keawe ad entrare e lo accolse sulla porta di casa.Keawe riconobbe subito il vecchio: era molto più che un grande pescatore, era una leggenda in fatto di imprese subacquee in tutto l’arcipelago. Nessuno aveva mai visto carnieri come i suoi, e le dimensioni delle mascelle degli animali essiccati e appesi alle pareti stavan lì a testimoniarlo; nessuno era stato abile come lui nell’immergersi in profondità; nessuno aveva fronteggiato e schivato tanti pericoli e nessuno aveva una simile collezione di arbalete sulla rastrelliera, che Keawe stava ora fissando in estasi. Uno di essi in particolare attrasse la sua attenzione tanto era bello e diverso da tutti gli altri. Nero e lucente, pareva fatto di pietra ossidiana, senonché a muoverlo era insospettabilmente leggero e, se messo controluce, mandava un bagliore cangiante e emetteva un leggero sibilo, come di un ferro rovente immerso in un secchio d’acqua. L’arpione pareva temprato in maniera tale da essere indistruttibile, gli elastici avevano una morbidezza e mandavano un suono finora sconosciuto a Keawe e l’insieme era quello di un attrezzo tanto comodo da usare quanto rapido e letale.- Che strano fucile! – disse Keawe –pare di vetro, ed è come se dentro ci fosse qualcosa.-E in effetti è vetro – disse il vecchio – un vetro soffiato nelle fiamme dell’inferno e dicendolo lo scaraventò contro una prete senza che si facesse un graffio. Guarda bene! quella che intravedi è l’anima stessa del demonio imprigionata lì dentro.Keawe si ritrasse spaventato.- Non devi averne paura. Tutti i più grandi pescatori dell’arcipelago l’hanno posseduto: alcuni sono finiti male, altri no, dipende da quanto uno è disposto a accontentarsi. Ma tutti sono stati grandi come nessun altro. E ti garantisco che senza di esso io per primo non sarei stato niente di speciale. E io te lo cedo volentieri per la somma che hai in tasca ora.- E perché parlate di venderlo? - disse Keawe.- Ho tutto ciò che desidero e sto invecchiando, - rispose l'uomo. - C'è una cosa che il diavolo non puòfare; non può allungare la vita; e, non sarebbe onesto nascondervelo, l’arbalete ha un inconveniente: seuno muore prima di venderlo, dovrà bruciare per sempre all'inferno.- Certo, questo è un inconveniente, è chiaro! - disse Keawe. - Non voglio averci niente a che fare. Possofare a meno di essere il più grande pescatore, grazie a Dio; ma c'è una cosa che non vorrei mai, cioè essere dannato.- Dio mio, non siate così precipitoso nelle cose, - rispose l'uomo. - Tutto quel che dovete fare è usare ilpotere del diavolo con moderazione, e poi venderlo a qualcun altro, come io a voi, e finire in agiatezza lavita. Dopo aver pescato tutto ciò che vuoi ed esserti arricchirto.- Com’è possibile? – disse Keawe rigirandoselo con una mano, mentre con l’altra quasi soprapensiero estrasse dalla tasca quattro monete da un centesimo.- Questo complica le cose –rispose il vecchio accigliandosi-. Devi sapere che l’arbalete deve essere venduto a un prezzo inferiore a quello a cui è stato acquistato. Inizialmente, quando fu forgiato, ai tempi del mito di Glauco e di Colapesce, il suo valore era inestimabile; ma dopo innumerevoli passaggi di mano il suo valore è sceso a soli cinquanta dollari, e se tu ora hai solo quattro centesimi questo sarà il suo nuovo prezzo, e sarà più difficile per te liberartene a meno. Ma non impossibile. Devi sapere altre due cose. La prima è che lo stesso vale per il pescato: qualunque pesce lo dovrai vendere, non potrai tenertelo per te o la tua famiglia, non potrai regalarlo o mangiarlo con gli amici; e ogni volta il prezzo del pescato sarà più basso, indipendentemente da quanto hai preso o dalla sua qualità. Ultima cosa, perché io sono un uomo onesto e tengo a dirti tutto, anche perché non potrei fare diversamente: queste condizioni le dovrai dire palesemente al tuo compratore, che non potrà essere ingannato sulla presenza del diavolo. Allora accetti?E le quattro monete e l’arbalete di pietra nera cambiarono di mano prima ancora che Keawe dicesse sì......CONTINUA SETT PROX. Modificato Giugno 22, 2012 da zefiro Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite RickCT75 Inviato Giugno 22, 2012 Segnala Condividi Inviato Giugno 22, 2012 (modificato) Promette bene.... Mi ricorda un po' le ballate di "Samuel Taylor Coleridge", ma anche luoghi ludici come "Christine la macchina infernale"Insomma, la novella noire ci stava come il pane.... Modificato Giugno 22, 2012 da RickCT75 Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Leonardo Inviato Giugno 22, 2012 Segnala Condividi Inviato Giugno 22, 2012 ...a se ce fosse er Goracci!!Ma chi è "er Goracci"?Se è un personaggio pittoresco che ben venga.... Anche le storie in dialetto laziale (alla Enrico Montesano) sono ben accette!!!!Pittoresco senza dubbio! è anche tuo omonimo, ma più che Enrico Montesano direi... er Monnezza con la genialità e la raffinatezza di trilussaCredimi... non poi compete! Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite RickCT75 Inviato Giugno 22, 2012 Segnala Condividi Inviato Giugno 22, 2012 ...a se ce fosse er Goracci!!Ma chi è "er Goracci"?Se è un personaggio pittoresco che ben venga.... Anche le storie in dialetto laziale (alla Enrico Montesano) sono ben accette!!!!Pittoresco senza dubbio! è anche tuo omonimo, ma più che Enrico Montesano direi... er Monnezza con la genialità e la raffinatezza di trilussaCredimi... non poi compete!Competere? E chi voleva?Up! Scrivete tutti! Forza! Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Sciacchetrà Inviato Giugno 23, 2012 Segnala Condividi Inviato Giugno 23, 2012 Complimenti a tutti, questo subforum è esagerato, stupendo!!!! La versione trecentesca dei racconti di pesca tropicale che stiamo cercando di portare avanti, senza pretesa di giugngere agli stessi livelli aulici, in Fun Club Gulf Stream. Stefano Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite RickCT75 Inviato Giugno 23, 2012 Segnala Condividi Inviato Giugno 23, 2012 (modificato) Ho dato un'occhiata ed è veramente carino...Vi chiederei quasi di convergere, ma è giusto che abbiate fatto la vostra scelta (tra l'altro, se ho ben capito, avete pure iniziato prima di noi e cmq l'argomento è diverso) In ogni caso se volete aggiungere una copia di racconto anche qui siete certo i benvenuti! Grazie per i complimenti... A breve metterò la quarta novella. Modificato Giugno 23, 2012 da RickCT75 Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite RickCT75 Inviato Giugno 23, 2012 Segnala Condividi Inviato Giugno 23, 2012 (modificato) Ciao a tuttiQuesta è la 5a Novella, la quarta è quella di zefiro di cui aspettiamo ancora la seconda parte. Per me, adesso, almeno una settimana di pausa...vi allego il file5a Novella-Duminicio e l'mare.doc Modificato Giugno 23, 2012 da RickCT75 Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Tango Inviato Giugno 23, 2012 Segnala Condividi Inviato Giugno 23, 2012 Mi complimento ma non ce la faccio proprio al limite vi posso cantare un poema :-) Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
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