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Le considerazioni dopo tragedia ... servono?


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Il mio appello rivolto soprattutto ai più giovani è quello di fare tesoro delle esperienze e tragedie altrui e cercare di evitare di bruciare le tappe

la conoscenza delle cause/effetto è la cosa più preziosa ... da quella ti puoi un minimo difendere con la prevenzione , cosa diversa ed estremamente più inquietante è l'ignoto , il non sapere la causa di un decesso inspiegabile come purtroppo sta accadendo sempre più spesso .

 

Continuiamo ad indirizzare gli appelli alla prudenza ai più giovani, inesperti, ma non sarà un caso che continuano a morire più spesso i sub esperti.

Anche questo ragazzo stava pescando a 27 metri e dubito che un novellino si spinga a quelle profondità !.

 

L'unica verità è che tanto più profondi si scende e maggiori sono i rischi perchè si riducono i margini per rimediare a qualsiasi errore o imprevisto INDIPENDENTEMENTE DALLA BRAVURA.

 

Ma questo è un concetto che piace a pochi perchè c'è sempre chi pensa che "l'esperto" possa fare in sicurezza cose che per altri sarebbero un azzardo. Questo è SBAGLIATO !! L'esperienza ti aiuta a ridurre la percentuale di errori ma non li ELIMINA perchè il caso e la fatalità sono variabili indipendenti e quando il fato colpisce l'esperto che sta pescando a 30 metri, l' esperto MUORE.

 

Avete mai parlato con un appassionato di moto? Quando gli fate presente la quantità di decessi per incidenti vi darà ragione, vi darà tanti bei consigli ma... aspettate un attimo e vedrete che finirà con il dire che a lui non è mai successo nulla perchè lui guida al massimo dell'attenzione, della prontezza di riflessi, perchè la sua moto ha i freni speciali, il disco supercoso, la tenuta a prova di zunami ed altre fesserie.

 

Il problema è che non c'è mai una seconda volta perchè nella moto, come nella PIA purtroppo la prima volta è anche l'ultima

 

E' una attività sportiva ad altissimo rischio e dobbiamo essere consapevoli che più scendiamo e maggiori sono i rischi che ci assumiamo indipendentemente dalla nostra bravura. Giusto comunque insistere sulla pesca in coppia e sui corsi ma...insistiamo sulla prudenza e sulla autolimitazione ad ogni tuffo, che è meglio!

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io pesco n max 10mt d'acqua visto anche la mia ridottissima esperienza, ma ho preso il vizio/l'abitudine di andare sempre con un mio compagno.

Abbiamo iniziato entrambi da un annetto e mezzo, spesso andiamo e neppure scarichiamo il fucile (ormai abbiam passato la fase di tirare ai pesci tanto per fare) ma siamo contenti lo stesso, condividiamo le esperienze, svuotiamo la mente e passiamo mezza giornata tranquilli. Non sempre peschiamo alternandosi, ma comunque restiamo sempre a una distanza di 50mt al max e dopo ogni tuffo ci diamo un occhio sempre, se i tuffi passano i 7/8mt...ci alternamo e ci guardiamo a vicenda.

A volte è difficile organizzarsi, soprattutto quando si abita a 100km dal mare, ma l'uno da la carica all'altro, se uno non può andare...spesso rinuncia anche l'altro o quello che va parte da terra in profondità ancor più irrisorie.

 

Al di là delle prede, credo che questa passione mi ha già insegnato tante cose....2 su tutte, il rispetto per il mare e la condivisione di una passione con un amico, senza invidie e opportunismi vari.

 

Siete sulla buona strada ma cinquanta metri l'uno dall'altro sono come pescare da soli. Non si potrebbe fare nulla in caso di incidente sia per la distanza che per il tempo necessario ad accorgersi della mancata riemersione del compagno. Immagina anche di doverlo cercare in prossimità della boa magari pedagnata. I tempi in cui si può rianimare il malcapitato sono solo entro pochi minuti dalla sincope. A meno di non pescare in due-tre metri si può tranquillamente restare appena dietro il compagno immerso (circa una decina di metri ad esempio) ma SENZA pescare, dobbiamo aver visto il punto di immersione e aspettare fermi in superficie senza far rumore ovviamente la sua riemersione avvicinandoci quando lo avvistiamo. E' utile ricordare che la sincope può avvenire anche dopo la riemersione quindi accertarsi sempre del perfetto recupero del compagno prima di lasciarlo. La pesca in apnea concede emozioni straordinarie ma espone a rischi importanti se non particata in sicurezza. Sicurezza che si acquisisce con moltissimi anni di pratica, guadagnando i metri uno alla volta senza affidarci alla sola esuberanza fisica, ma puntando al controllo completo delle proprie discese. E anche nel caso di subacquei esperti con esperienze trentennali alle spalle oltre certe quote è obbligatoria la pesca in coppia. Come altri hanno già scritto su questo post il 90% delle disgrazie si sarebbe evitato.

Quindi per i giovani è giusto iniziare a impostare le vostre battute di pesca con questo metodo, anche tra 7 e 10 metri, imparate a gioire anche delle catture del compagno, non siate egoisti, non cercate la competizione, non serve ed è pericolosa. Non immaginate quanto sia bello ricordare in due una cattura eccezionale.

 

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Io vado a pesca da quando avevo 10 anni (all'epoca si era molto naif), ora ne ho 44 e qualche volta pesco fondo, molto fondo.

Ho imparato ad andare sott'acqua in un periodo in cui si insegnava l'iperventilazione come tecnica di respirazione.

Ho visto tanti morti riportati sui moli dei porti e tanti padri e tante madri piangere davanti ad un corpo coperto da un telo...

Per tanti anni sono andato sempre da solo per gelosia dei posti e per pescare al mio modo... ed ho rischiato tantissimo.

 

Oggi quando devo scendere fondo ho sempre un compagno di fidata esperienza e provata preparazione atletica con cui mi alterno.

Inoltre mi alleno tutto l'anno duramente.

 

Sott'acqua a certe quote non si può avere la certezza di essere al sicuro al 100%.

Il compagno fidato sulla verticale serve, ovvio, ma la vera sicurezza (relativa!) stà nella preparazione atletica e nel non tirare mai.

 

 

Oggi la psub e la discesa in apnea sono uno sport di massa , quasi una moda.

A scendere fondi non ci vuole un fisico da superman, ma bisogna vedere come si torna su e come si stà dopo diverse ore di pesca profonda o addirittura giorni.

 

Quando sento parlare i ragazzi di metri e di tempi, mi vengono i brividi, anzi mi irrito... il mare non è fatto di queste cose.

 

Io non uso mai l'orologio o il profondimetro.

I posti li ho trovati e conosciuti negli anni e ho preso le misure con essi andando e riandando. Provando tecniche e quote in quei posti.

Ora so che in quel posto posso fare certe cose ed altre no e non mi serve nessun profondimetro per questo.

 

Ma ricordate, se volete essere certi di non rischiare, cambiate sport... li giù nessuno è al sicuro!

Modificato da Senex
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Anche questo ragazzo stava pescando a 27 metri e dubito che un novellino si spinga a quelle profondità !.

 

Scusami Azziz, non sono d'accordo.

27 metri non dicono nulla, oggi ci vanno tutti, o quasi.

Comunque ci possono arrivare tutti a volerlo fare.

Pescare fondo non significa essere esperto.

Sai quanto tempo ci vuole per scendere e pescare a 30 metri, se sai scendere e sai pescare?

Anche solo UN MINUTO E TRENTA SECONDI!

 

Il problema è che esperti o non esperti oggi la profondità è diventata una cosa alla portata di molti di noi.

 

 

Un famoso scalatore di vette Himalayane diceva che la cosa più facile è salire sino alla cima, e quella più difficile e scendere VIVI!

 

Credo che questo possa essere riportato pari pari alla nostra disciplina!

... ovviamente all'inverso!

Modificato da Senex
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Io pesco da 27/28 anni , posseggo il gommone dal 1989 , ho pescato in tutti i modi , non sono mai stato un fondista , anche se a fondo ci sono andato , qualche volta ho rischiato , ma veramente poche volte in circa 30 anni di mare .

Ma una cosa ho fatto come lo hanno fatto il 99% dei pescatori della mia eta'................la gavetta.

Ho iniziato a sparare gronghi, murene, per poi passare ai tordi, salpe e via via ad arrivare a prede piu' nobili, 5 mt. 10 mt, 15 mt, e via dicendo col tempo.

tana , aspetto , agguato , ho fatto centinaia e centinaia di km attaccato al gommone a trovare posti nuovi, gionate intere in mare , cercando di rubare quallche segreto.

Adesso non faccio altro che leggere solo di mt., di apnee di 3 minuti, di dentici , cernie , tonni e balle varie.

Hanno ragione tutti chi sostiene che da giovani si puo' andare fondissimo e' vero , ma si muore questo e' un dato di fatto.

Internet, video, corsi apnea e pesca , certo aiutano, ma aiutano alle persone sagge, per gli altri sono bombe ad orologeria , prima o poi esplodono. Mi rendo conto quando parlo con pescatori, che veramente la meta' di loro , anche se prendono 2 pesci , non sanno l' ABC del mare , se poi sono giovani , ancora peggio.

Non distinguono il maestrale dallo scirocco, pensano che la pesca e' matematica, ecco perche' si continua a morire.

Poco tempo fa un amico mi ha detto dopo un' apnea fonda di 2.50 non e' arrivato nulla , era meravigliato, come se per arrivare il pesce devi perforza stare 5 minuti sul fondo.

Da qui' ho capito veramente tanto .

Ogni anno sara' sempre cosi' !!

 

non parliamo poi che se uno non ha un fucile a a 2 elestici non entra in acqua ..

Modificato da ant64
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Io pesco da 27/28 anni , posseggo il gommone dal 1989 , ho pescato in tutti i modi , non sono mai stato un fondista , anche se a fondo ci sono andato , qualche volta ho rischiato , ma veramente poche volte in circa 30 anni di mare .

Ma una cosa ho fatto come lo hanno fatto il 99% dei pescatori della mia eta'................la gavetta.

Ho iniziato a sparare gronghi, murene, per poi passare ai tordi, salpe e via via ad arrivare a prede piu' nobili, 5 mt. 10 mt, 15 mt, e via dicendo col tempo.

tana , aspetto , agguato , ho fatto centinaia e centinaia di km attaccato al gommone a trovare posti nuovi, gionate intere in mare , cercando di rubare quallche segreto.

Adesso non faccio altro che leggere solo di mt., di apnee di 3 minuti, di dentici , cernie , tonni e balle varie.

Hanno ragione tutti chi sostiene che da giovani si puo' andare fondissimo e' vero , ma si muore questo e' un dato di fatto.

Internet, video, corsi apnea e pesca , certo aiutano, ma aiutano alle persone sagge, per gli altri sono bombe ad orologeria , prima o poi esplodono. Mi rendo conto quando parlo con pescatori, che veramente la meta' di loro , anche se prendono 2 pesci , non sanno l' ABC del mare , se poi sono giovani , ancora peggio.

Non distinguono il maestrale dallo scirocco, pensano che la pesca e' matematica, ecco perche' si continua a morire.

Poco tempo fa un amico mi ha detto dopo un' apnea fonda di 2.50 non e' arrivato nulla , era meravigliato, come se per arrivare il pesce devi perforza stare 5 minuti sul fondo.

Da qui' ho capito veramente tanto .

Ogni anno sara' sempre cosi' !!

 

non parliamo poi che se uno non ha un fucile a a 2 elestici non entra in acqua ..

 

Anche io la penso come te , e come ho scritto nel post iniziale , la gavetta di un tempo era diversa da quella di ora , alla fine è vero che i corsi di apnea servono, ma secondo me sono armi a doppio taglio, un giovane che si approccia alla Pescasub di oggi è molto diverso da come poteva essere 30 anni fa , oggi si fa molto affidameto sulla tecnica , arrivare a fare tuffi a 30 mt per un fisico sano ed allenato non è poi così un'impresa impossibile , ma un tuffo è un tuffo, pescarci invece è tutt'altra cosa , entrano in ballo altri fattori come l'emozione che a volte può essere traditrice, non so se avete mai provato sulla vostra pelle quella sensazione strana che si verifica certe volte quando fai l'aspetto e non vedi nulla dopo 3 o 4 aspetti si riduce l'apnea ... senti la mancanza d'aria ...stai per staccarti dal fondo per risalire ma all'improvviso vedi arrivare un bel pesce ... magicamete ti ritorna aria nei polmoni... a me succede , sicuramente è lo sconforto di non vedere nulla che prima mi fa mancare l'aria , aria che invece probabilmente nei miei polmoni ho ancora, questo non lo reputo un rischio più di tanto quando pesco a quote che considero di sicurezza ... ma immaginatevi una situazione del genere a 30 mt ??? a quelle quote ogni piccola cazzata diventa un problema enorme ... l'asta che si incastra , un pesce grosso che ti fa ritardare la risalita il mulinello che si iparrucca ed esiti a mollare il fucile ( pagato centinaia di euro) tornando al passato direi che a quei tempi si imparava con più lentezza cercando di capire i meccanismi sulla propria pelle , certi risultati sembravano irraggiungibili , guardavi i giornali di subacquea ( unica fonte di allora ) e strabiliavi a leggere di cernie stanate a 25 mt ecc. ecc. oggi fa notizia uno che pesca per 6 ore a 35 / 40 mt . pescare a 15 / 20 metri era quasi un traguardo di arrivo , oggi ???

 

Per rispondere ad AZZIZ -.... è vero che gli incidenti riguardano anche pescatori esperti , e che l'esperienza da sola non basta mai se non è affiancata dalla prudenza... ma è sui giovani che bisogna "lavorare" anche perchè ormai per "educare" gli esperti penso sia troppo tardi.

 

condivido con SENEX ... la pescasub non è il ping pong comporta sempre una dose di rischio sta a noi decidere quanto esporci .

 

( intanto continuo tenere nascoste queste tragedie a mia moglie .. :(. )

 

 

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Io invece ho scoperto che c'è molta gente che racconta un sacco di panzane.

Molti dicono di pescare a quote abissali e veramente pochi sono quelli che realmente lo sanno e lo possono fare.

 

Me lo diceva da anni un forte agonista e non volevo crederci, ma è vero.

Non credete a tutti quelli che raccontano di 30-35 o 40 metri, nel 99% dei casi sono dei gran bugiardi! :siiiii:

Tutte hazzate... lo dico per esperienza!

 

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Mi spiego meglio.

Sino a 25-30 metri ci arrivano più o meno tutti.

I rischi sono quelli che tutti conosciamo.

Oltre, molti lo raccontano e pochi (pochissimi) lo possono fare veramente.

Tra 25 e 30...c'è un abisso.

 

Sono d'accordo...

Ma sono orientativamente quelle che ho visto raggiungere da molti, più o meno allenati.

Poi essere lucidi e tornare su con il pesce e non in samba è un'altro par di maniche.

 

 

 

 

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Di "tragedie" ne ho viste un po', anche per lavoro, ho avuto amici morti in montagna, gente di cui mai avresti pensato che sarebbero incappati in un incidente.. eppure... non ci sono più. E' un ambiente molto simile al mare.

In tanti forum di montagna ho letto appelli come questo.

Mia personale opinione attuale: dopo le tragedie le considerazioni non servono a niente. Non servono a chi è morto e non servono a chi è ancora vivo. Convincono solo chi è già convinto. Non è la tragedia che spinge un amante della mare o della montagna a pensare innanzitutto alla sicurezza (propria e altrui) frequentando ad esempio un corso specifico. E' la consapevolezza dei propri limiti che ci frena e ci tiene distanti dai limiti stessi. Poi un incidente può sempre accadere, purtroppo ci sono combinazioni di eventi che sfuggono al nostro controllo, ma tra prestare tutte le attenzioni possibili e andarsele a cercare ci passa una bella differenza che però sovente ha una linea di demarcazione molto labile. La consapevolezza della sicurezza per me serve a marcare meglio dei confini labili.

Io non do importanza alla sicurezza perché qualcuno è morto, ma perché ci tengo alla mia vita. Metterei le cinture di sicurezza in auto anche se non avessi mai visto gente morta sbalzata sull'asfalto. Se mi appassiono all'arrampicata mi viene spontaneo frequentare amici molto competenti o seguire un corso specifico. Se mi appassiono all'apnea vale lo stesso discorso! Questa mia scelta non ha nulla a che vedere con le paternali che si leggono spesso nei forum o con le tragedie che avvengono ogni anno, vuoi cercando funghi, scalando montagne, pescando in apnea o semplicemente nuotando in superficie.

E' vero che muore gente esperta. Quando sei all'inizio sovrastimi le difficoltà. Il problema grosso è quando cominci a sottostimarle, perché quel posto lo conosci come le tue tasche, perché ti dicono che sei bravo, perché da sempre vai lì e non ti succede mai nulla etc. etc.

C'è bisogno di educazione. In senso lato. La cosa migliore che posso fare quando un amico mi chiede come cominciare ad andare in montagna o al mare è dirgli di frequentare questi ambienti particolari in compagnia di gente competente e la con testa sempre sul collo, oppure di frequentare un buon corso. Il resto IMHO non serve a molto.

Modificato da vare
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Me lo diceva da anni un forte agonista e non volevo crederci, ma è vero.

Non credete a tutti quelli che raccontano di 30-35 o 40 metri, nel 99% dei casi sono dei gran bugiardi! :siiiii:

Tutte hazzate... lo dico per esperienza!

Il pescatore in sè è spesso un "cazzaro" nato, i metri crescono esattamente come i kg delle prede...

 

Non ho visto in azione grandi profondisti ma pescatori normali si, tanti, e sovrastimare sia le quote che i pesi delle prede è una costante...così come confondere il saper fare UN tuffo ad una quota x ed il saperci pescare...

 

5 metri in più o in meno sembrano nulla quando nella realtà ne basta anche uno per essere costretti a lasciare un pesce arroccato in tana.

 

:bye:

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Il pescatore in sè è spesso un "cazzaro" nato, i metri crescono esattamente come i kg delle prede...

 

Non ho visto in azione grandi profondisti ma pescatori normali si, tanti, e sovrastimare sia le quote che i pesi delle prede è una costante...così come confondere il saper fare UN tuffo ad una quota x ed il saperci pescare...

 

5 metri in più o in meno sembrano nulla quando nella realtà ne basta anche uno per essere costretti a lasciare un pesce arroccato in tana.

 

:bye:

 

...o quando gli stessi 5 o forse anche meno fanno la differenza tra uscire bene, uscire male o non uscire proprio.....

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Io pesco da 27/28 anni , posseggo il gommone dal 1989 , ho pescato in tutti i modi , non sono mai stato un fondista , anche se a fondo ci sono andato , qualche volta ho rischiato , ma veramente poche volte in circa 30 anni di mare .

Ma una cosa ho fatto come lo hanno fatto il 99% dei pescatori della mia eta'................la gavetta.

Ho iniziato a sparare gronghi, murene, per poi passare ai tordi, salpe e via via ad arrivare a prede piu' nobili, 5 mt. 10 mt, 15 mt, e via dicendo col tempo.

tana , aspetto , agguato , ho fatto centinaia e centinaia di km attaccato al gommone a trovare posti nuovi, gionate intere in mare , cercando di rubare quallche segreto.

Adesso non faccio altro che leggere solo di mt., di apnee di 3 minuti, di dentici , cernie , tonni e balle varie.

Hanno ragione tutti chi sostiene che da giovani si puo' andare fondissimo e' vero , ma si muore questo e' un dato di fatto.

Internet, video, corsi apnea e pesca , certo aiutano, ma aiutano alle persone sagge, per gli altri sono bombe ad orologeria , prima o poi esplodono. Mi rendo conto quando parlo con pescatori, che veramente la meta' di loro , anche se prendono 2 pesci , non sanno l' ABC del mare , se poi sono giovani , ancora peggio.

Non distinguono il maestrale dallo scirocco, pensano che la pesca e' matematica, ecco perche' si continua a morire.

Poco tempo fa un amico mi ha detto dopo un' apnea fonda di 2.50 non e' arrivato nulla , era meravigliato, come se per arrivare il pesce devi perforza stare 5 minuti sul fondo.

Da qui' ho capito veramente tanto .

Ogni anno sara' sempre cosi' !!

 

non parliamo poi che se uno non ha un fucile a a 2 elestici non entra in acqua ..

Quanto hai ragione. Per capire il fenomeno basta dare un'occhiata al mercatino. Quando abbiamo iniziato noi, bastavano un fucile medio corto (che spesso era quello del papà o del fratello maggiore) una maschera un paio di pinne (spesso corte) il resto era passione. Poi si acquistava la muta che era di seconda o terza mano, spesso dura come cartone, ma era la nostra prima muta.... Adesso il neofita, che spesso non conosce la differenza tra sarago e spigola, pretende di acquistare l'ultimo modello di muta in spaccato/liscio mimetico superfantacazzolato, che spesso non sà nemmeno indossare e strappa alla prima uscita, il fucile in legnocarboniorollertriploelasticopneumaticosottovuotodellasupercazzolafulminante

allaser misura rigorosamente dal 100 in sù, le pinne in carboniovetroresinaconelicapneumaticabilateralesticazzici. E la cosa più stupefacente che a consigliarli sono altri neofiti, o persone che, pur andando in mare non posseggono le doti per essere buoni maestri (quel che va bene a me non sempre è buono per gli altri) e quindi consigliano con io ho fatto così quindi.... Naturalmente questi ragazzi presi dall'entusiasmo, dall'energia della giovinezza non esitano a emulare le avventure che leggono anche in questi forum, convinti che bastino le pinne in carboniovetroresinaconelicapneumaticabilateralesticazzici per andare a 30 m e tornare su. Molti dimenticano che per imparare a scrivere bisogna prima fare le aste.....

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