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A pesca con ELBRUSA'


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Costretto a 2 settimane di ferie non previste per chiusura dell'ufficio mi sono ritrovato a dover "inventare" qualche uscita di pesca.

Mercoledì 13/08 sono andato solo soletto a Krk. Sveglia alle 3:00 per essere in acqua alle 6:45 (non male vero?). Avvisto parecchie oratelle ma alla fine anche 3 pezzi di peso. Il primo quasi subito, messa la testa in acqua e fucile ancora scarico parte un'orata di 4 etti dal costone alla mia DX. La seguo con lo sguardo mentre carico il fucile. Per fortuna non si allontana più di tanto. Respiro profondo e giù all'aspetto in 3 metri d'acqua. La vedo al limite della visibilità mentre nuota da DX a SX...ma ecco che ne arrivano altre. Sono 5 di cui 4 della stessa taglia e 1 sul kilo. Inizia a mancarmi l'aria (era la prima apnea :mim: ) e loro sono ancora là, lontane e bellissime. Devo risalire e ovviamente le spavento. Proseguo e dopo un'ora conto altri due avvistamenti. Sono su una bella punta, faccio degli aspetti sul fondo, spesso avvisto delle orate (non grosse, roba da 3 forse 4 etti) in lontananza. Durante uno di questi appostamenti faccio un piccolo percorso sul fondo e scorgo dietro un gradino una bella condona che sventola in verticale. E' sicuramente un'orata intenta a sgranocchiare qualcosa. Mi affaccio piano piano e ti vedo un'oratona di 2 kg sicuri che indifferente si sposta piano dietro un altro gradino. :eek:

La sfortuna però mi accompagna sempre nelle mie uscite di pesca. Non mi accorgo che dietro di lei c'é un'altra orata da kg che mi vede e scappa come un razzo. Naturalmente la più grossa é allertata e la vedo seguire la sua compagna a velocità doppia. Il tutto é durato pochi interminabili secondi ma le parolacce sono durate per svariati minuti. :angry:

Girerò vedendo ancora qualche oratella ma sempre da lontano, questi sparidi sono veramente diffidenti. Tornerò a casa stanchissimo per l'alzataccia e 600 km sul groppone ma contento per aver visto la più grossa orata della mia vita.

Ho ancora parecchi giorni di ferie e così decido di tornare a pesca lunedì 18/08. Non trovo nessun compagno ma si prospetta una possibilità. Prendo contatto con Stefano Claut (in arte ELBRUSA'), forte agonista triestino che parteciperà al campionato di 2° cat. all'Elba, per sondare la sua disponibilità. Lui ha in programma un'uscita a Dugi Otok con un suo amico ma niente é ancora sicuro. Rimaniamo che se non andrà a Dugi partiremo per una 2 giorni (17 e 18/08) in gommone da qualche parte in Croazia.

Mercoledì mi telefona dicendomi che Dugi é saltato quindi la nostra uscita si farà.

Sabato sera concordiamo l'appuntamento per le 6 a Trieste.

Ci aspetta un viaggetto di 4 ore ma il tempo trascorre allegramente, abbiamo tante cose da raccontarci poiché fino a quel momento c’eravamo solo scritti o sentiti per telefono.

In realtà c’eravamo salutati/visti una volta mentre uscivamo a pesca ma non c'era stato tempo per troppe chiacchiere.

Arrivati alla meta caliamo il gommone, carichiamo l'attrezzatura, la tenda e le vivande molto ordinatamente e si parte.

Il ragazzo conosce molto bene la zona e faremo un tipo di pesca a me sconosciuto, quello a HOT SPOT!

L'obbiettivo principale sono i dentici e con l'aiuto del GPS ed ecoscandaglio lui ritrova i punti su cui calarci a turno. Uno resta sul gommone a fare il barcaiolo e chi é in acqua fa qualche tuffo per vedere la presenza di pesce.

Finita la secca o il ciglio si riparte verso un nuovo posto.

L'acqua é limpida ma presenta un taglio freddo a 9-10 mt che ormai da mesi infastidisce i pescatori. I dentici si mantengono sempre sopra il taglio ed é una vera impresa riuscire ad avvicinarli.

Proviamo 3-4 posti ma avvistiamo solo qualche bel pizzuto.

Proviamo allora a spostarci sotto riva per prendere un pò di pesce bianco. Lascio Stefano in un punto da lui conosciuto, io mi sposterò di 50 mt. Butto l'ancora prendo il Pelagos 90 e mi calo in acqua. Ho buttato l'ancora proprio su un bel lastrone piatto a 5 metri di profondità, peccato, avrò sicuramente spaventato i pesci. Mentre carico il fucile vedo una corvinotta (stimata 5-6 etti) che s’infila con calma proprio sotto il sassone.

Beh meglio di così! :blink:

Prendo fiato e vado a vedere sotto il lastrone e...mi trovo davanti una specchiata argentea bella grossa! Penso (o spero) in un'orata ma é un saragone bellissimo (pesato 1060 gr.) che mi mostra quasi subito il fianco e si prende una Devoto da 6,5 sul fianco! Naturalmente l'asta s'incastra e risalgo. Prendo fiato e scendo subito dalla parte opposta del sassone. Blocco il sarago (insagolato) e recupero l'asta ma....il fucile é dall'altra parte dell'ancora! Che palle! Faccio uno sforzo in più, libero tutto e risalgo con il mio bellissimo sparide. Nel frattempo arriva Stefano e lo avviso che sotto il lastrone ci dovrebbe essere una corvina. Lui scende ma non vede niente (secondo me ha guardato troppo a DX). Scendo io e inizio a guardare in controluce. Distinguo la forma di una corvina e intravedo la coda di un'altra, miro con calma (ma nella penombra) e sparo. Appena fuori del sasso RABBRIVIDISCO! Stefano era dalla parte opposta e l'asta gli é passata a 1 metro dalla testa!!!! c@**o a pensare cosa poteva succedere mi viene la pelle d'oca! :(

Io non avevo visto che si era messo da quella parte altrimenti non avrei mai sparato.

Per un momento ci guardiamo negli occhi e capiamo che entrambi abbiamo fatto un errore (grave) ma é finito tutto bene!

Lui scende a prendere il fucile ma l'asta s'incastra sotto il sasso. Scendo io e libero tutto ma della corvina non c'é traccia. Stefano giura che quando era sceso aveva sentito che sbattere qualcosa. Aspetto un attimo che si depositi un pò di sospensione e scendo nuovamente. Vedo ancora la coda della seconda corvina, mi sposto un pò e distinguo abbastanza bene la sagoma. Sparo e salta fuori una corvinetta di 3 etti :huh: . Mah non proprio una bella preda.

Si risale in gommone verso altri posti e raccattiamo un paio di bei pizzuti.

Il sole inizia a tramontare e su una bella secca al largo Stefano avvista un bellissimo branco di dentici. Mi racconterà che saranno stati 100 pezzi, i più grossi di circa 3 kg. Il taglio freddo però li manterrà sempre sopra la sua postazione senza possibilità di farli arrivare a tiro. Ci spostiamo ancora su una cigliata e m’indica il punto preciso dove fare la posta. Scendo sul fondo e dopo pochi secondi mi accorgo che un paio di denticiotti arrivano da dietro. Decido di risalire e provare un altro appostamento. Mi sposto sopra un panettone di roccia un pò più alto tutto spaccato. Mi ventilo e scendo infilandomi proprio dentro una spaccatura. I denticiotti (forse 1 kg) non tardano ad arrivare ma dietro ne scorgo uno bello grosso (stimato 3kg). Aspetto ma rimane distante anche se la mia posizione mi sembra buona. A fine apnea mi passa davanti (in ogni caso non vicino) uno di quelli piccoli e provo il tiro.....LISCIATO! <_<

Proviamo ancora un posticino mentre il sole sta quasi scomparendo all'orizzonte ma senza successo.

La pesca per oggi é finita e in pochi minuti troviamo una spiaggetta dove accamparci per la notte. Stefano dirige le operazioni di montaggio della tenda e in pochi minuti é tutto pronto. Ceniamo a panini e melone e io sono cotto al punto giusto per farmi una buona dormita dopo aver puntato la sveglia alle 6.

La notte scorre tranquilla quando....BIP BIP BIP....BIP BIP BIP....una maledetta sveglia elettronica rompe l'incantesimo (e non solo quello!).

Ok ci alziamo pigramente, facciamo colazione (miele, merendina e acqua) e iniziamo a sbaraccare con molta calma. Verso le 7:45 siamo nuovamente in pescata.

Iniziamo a fare a ritroso alcuni i posti del giorno precedente (i più vicini).

Non gira molto pesce e i dentici non si vedono. Puntiamo allora sulla secca dove Stefano aveva visto il grosso branco di sparidi la sera precdente ma prima mi fa calare su un ciglio fuori da una punta. Il fondo si vede e credo di dover scendere sui 20-22 mt. Mi preparo e scendo...scendo...scendo....ma quanto scendo? Arrivo sul fondo ed ho la sensazione di essere fondino e così aspetto solo 30 secondi (ho rivisto in seguito la discesa sul D3) e risalgo. Per curiosità guardo l'orologio: 26,8 mt!!! :blink::o

Mai fatta una posta così fonda!!!

Ah...comunque non ho visto niente.

Muoviamo definitivamente verso la secca e già al primo tuffo Stefano vede i dentici ma, come sempre, inavvicinabili.

Io rimango sul gommone anche se di barche non ne girano ancora molte. Lui continua a vedere dentici sempre al limite del tiro. Dopo 15 minuti mi chiama dicendo di ancorare vicino al cappello così avrei potuto scendere anch’io in acqua. Detto fatto e sono in pesca anch’io. Il primo tuffo lo faccio a circa 14 mt e avvisto anch’io dei dentici che arrivano dalla parte più alta della secca. Naturalmente rimangono sempre sopra il taglio freddo (9-10 mt). Decido allora di spostarmi proprio sul cappello (un pianoro di posidonia) dove non dovrei trovare il taglio. Inizio la posta e dopo poco arrivano denticini, denticiotti, dentici (max 3 kg) a formare un branco di 50-60 esemplari. Un vero spettacolo ma….non si avvicinano neanche i piccolini. Io mi scavo una buca tra le alghe ma loro rimangono lontani per il mio Tahiti 110. Faccio altre 3-4 poste senza successo ma li vedo sempre e questo in ogni modo mi consola. Durante un aspetto sono arrivate a tiro ma da dietro due orate discrete (6-7 hg), ovviamente ho dovuto girarmi e….VIA veloci come il vento!

Vedo Stefano sul gommone e mi avvisa che si sposterà più in fuori e di stare attento ai pesci che ha appeso fuori dell’imbarcazione. Io faccio un paio di poste e decido di risalire in gommone (dove troverò due belle palamite appese fuori bordo) e seguire Stefano, le barche iniziano ad aumentare. Mentre sorveglio Stefano nei suoi movimenti, sento degli strani rumori in lontananza. Guardo all’orizzonte ma non riesco a distinguere cosa provochi questi continui sciabordii. Inforco gli occhiali e scruto con attenzione la superficie marina. Sento ancora quei rumori e finalmente ne individuo la sorgente: dei pesci scodano violentemente a pelo d’acqua.

Individuo almeno 3 punti a circa 100 – 150 mt dal gommone dove avvengono queste "emersioni". Avverto Stefano della presenza di mangianza (molto probabilmente altre palamite) giusto di fronte a lui. La curiosità inizia a montare inesorabilmente ma devo rimanere in gommone. Le scodate si fanno sempre più vicine al gommone, ormai saranno a 50 mt. e non resisto, devo scendere in acqua a vedere. Non mi sono ancora messo le pinne che Stefano mi chiama dicendomi di entrare in acqua perché é pieno di "Sarda sarda". Mi dirigo nella sua direzione e lo trovo con un’altra bella Palamita sulla sagola lasciata a mezz’acqua. Proprio sotto mi accorgo del passaggio di altri esemplari (probabilmente attirati da quella insagolata) e mi tuffo nella loro direzione. Riesco quasi a raggiungere un esemplare in caduta ma aspetto e non sparo. Mi dispongo orizzontalmente per un aspetto nel "blu" (l’eco segnava qualcosa più di 40 mt) e un bel branco mi sfila davanti ma non a tiro. Ci riproverò altre 3-4 volte ma passeranno sempre troppo lontane. Decidiamo di spostarci (+ Stefano, io sarei rimasto lì a tentare la cattura della mia prima Palamita) su un altro punto della secca. Io rimango sul gommone mentre Elbrusà s’immerge per il primo aspetto. Appena riemerso mi racconta di aver visto un bel brancone di dentici ma come il solito lontani. Io continuo a sentire in lontananza le scodate delle palamite in caccia. Dopo il terzo tuffo riemerge con il fucile scarico (lo vedo galleggiare) e spero nel primo dentice ma dopo poco mi dice di entrare in acqua perché anche lì sono arrivate le palamite, lui ne aveva appena catturata un’altra. Mi butto immediatamente e mentre mi ventilo mi sfila davanti un bel branco di "Sarda sarda". Provo a puntarne una direttamente dalla superficie ma sento le urla di Stefano che mi ORDINA di fare un aspetto a mezz’acqua. Capovolta e giù sui 7-8 metri dove inizio ad avere un assetto neutro. Come previsto da Elbrusà iniziano a sfilarmi davanti le palamite, sono a tiro e ne punto una, la seguo e sparo. Colpita! La vedo mentre si dirige verso il fondo srotolando un bel pò di sagola dal mulinello. L’ho presa bassa e sulla coda, non ho dato anticipo al tiro e così rischio di perderla. Lascio che il pesce si sfoghi e mi piace vedere tutta quella sagola uscire, é veramente combattiva. Dopo un paio di minuti inizio il recupero e capisco che se avesse avuto ancora un pò di forza si sarebbe sicuramente strappata. Mi avvicino al gommone con la palamita e la passo a Stefano che mi accoglie con: "Oh, finalmente te ne gà ciapada una!". Decidiamo di lasciar stare le palamite che continuano a girare dedicandoci solo ai dentici. Purtroppo i "Dentex dentex" si fanno solo vedere. Ci spostiamo allora su un’altra zona, un ciglio quasi in mezzo ad un canale navigabile (un canalone tra 2 isole, saranno stati 500 mt). Stefano mi starà praticamente sopra con il gommone per evitare brutte sorprese in risalita. Al primo tuffo mi arriva a tiro un gruppetto di 4-5 saraghi di cui catturo il più grosso (860 gr). Il secondo tuffo lo farò pochi metri più avanti e fallirò un’occasione d’oro. Mentre sono in posta mi guardo attorno finché vedo arrivare da DX ma posteriormente alcuni saragotti con un denticino. Mi soffermo sul gruppetto per vedere se arriva qualche cosa di più grosso. Volgo nuovamente lo sguardo davanti e mi ritrovo un bel dentice di circa 3 kg che era passato sicuramente a tiro. M’immobilizzo e tento la mossa del polpo ritraendomi nel mio nascondiglio. La mossa ha successo, il pesce si avvicina…si avvicina…si avvicina e SBRAM….sparo! Mi accorgo subito di aver padellato clamorosamente! Come ho fatto non so, la direzione dell’asta era giusta ma il dentice non l’ho toccato. Riemergo imprecando e racconto a Stefano l’accaduto. Provo un altro tuffo senza vedere niente e risalgo in gommone per dare il cambio. Ci spostiamo nuovamente di qualche centinaio di metri e Stefano prenderà all’aspetto un bel pizzuto in acqua bassa. Facciamo l’ennesimo spostamento su una zona individuata con l’ecoscandaglio e Stefano troverà un paio di saragoni (penso da 8-9 hg) che catturerà uno all’aspetto e l’altro in tana: MICIDIALE!

Ormai le ore di pesce sono tante e iniziamo a tornare verso lo scivolo di partenza. Facciamo tappa su altri posti ma senza vedere grandi cose. Su una punta troverò ancora dei dentici (non grossi) già visti il giorno precedente e scorgerò allontanarsi a mezz’acqua una ricciola di 5-6 kg che devo aver spaventato in risalita. Usciamo definitivamente distrutti verso le 19 e ci aspetta ancora un bel viaggetto di ritorno. Riuscirò ad essere a casa per le 12:40 ma puliti i saraghi, la corvina e la palamita mi coricherò solo all’1:20. Io fortunatamente il giorno dopo potrò riposare ma c’é chi é andato a lavorare (ELBRUSA’).

 

Ringrazio Stefano per avermi portato su dei posti bellissimi. Mi sono divertito in acqua e fuori in sua compagnia.

Alla prossima MARZONE!!! :lol:

 

Ciao

Max Crovato

Udine

 

p.s. sono stato troppo prolisso? :rolleyes::D

p.p.s. scusate gli errori ma non avevo voglia di rileggerlo tutto! :P

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Stefano, in arte ElBrusà (tradotto dal dialetto triestino: il bruciato), è una persona molto ospitale in fatto di battute di pesca. Mi ha invitato molte volte a partecipare ad una pescata lungo le terre croate precisando fin da subito quali sarebbero stati i sui ritmi e orari. Fin ora non siamo ancora riusciti a combinare una pescata insieme ma, so di gente che è tornata stravolta fisicamente ma sempre soddifatta dei bei pesci presi e della allegra giornata trascorsa con un divertente pescatore mostruosamente motivato. Mai meno di 9 ore filate, dall'alba al tramonto, spostamenti continui su tutti i sui waypoint e tutto questo inidipendentemente dal clima e dalla stagione. Mi è stato raccontato che in inverno non è raro trovare sul piano di calpestio del suo gommone lastre di acqua ghiacciata!!!!!!!!Brrrrr

Beh, complimenti ad entrambi per la favolosa pescata che spero un giorno che essa abbia vita con me come protagonista assieme ovviamente allo stupefacente ElBrusà.

Un "mandi" a Cromax e un "ciao legera marza" a Stefano.

 

 

mike_sea

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Complimenti per il racconto!

Che dire, ho sentito la storia da un'altro autore (ElBrusà).Ma devo dire che questa è più avvincente.

Inoltre non posso che aggiungere la mia attestazione di stima per questo fenomeno della natura.Perchè di questo si tratta, credetemi.Io pesco da parecchi anni e ho conosciuto tantissimi pescatori triestini e non, ma Stefano e l'unico che ha la mia stessa malattia (non passione) ,solo che lui è in stato più avanzato....

Ho partecipato con lui alle ultime due edizioni della coppa delle città, e sono andato più volte a pesca con lui (lo go visto cresser).E quindi azzardo un paragone: L'Antonini del futuro (se non se brusa troppo.....)

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Ho partecipato con lui alle ultime due edizioni della coppa delle città, e sono andato più volte a pesca con lui (lo go visto cresser).

Allora tu sei il MITICO Igor Bisulli!!!! :eek:

Beh anche tu, da quanto ho sentito da Stefano, come frenesia pescatoria non scherzi! :thumbup:

 

Chissà che non ci si veda alla prossima Coppa delle città, io dovrei partecipare con Carlo Furian.

 

Ciao

Max Crovato

Udine

:subh:

 

p.s. buone le palamite? Meglio gli spaghetti con le cozze? :D

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Ebbene si....ma lasciamo stare il mitico, per quello bisogna saper pescare in sardegna......

Salutami tanto gli amici di Udine : Solini e compagnia bella!

Ci vediamo a Lussino a fine anno!

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Questi sono i racconti che ci mancano, quelli che ci fanno vivere un'emozione pur essendo lontano dal mare,

grazie :clapping::clapping::clapping::clapping:

 

Luca Orlotti MI

 

P.S. Dico ci nel senso di noi che purtroppo viviamo lontano dal mare e passiamo piu' tempo davanti al monitor che non dietro ad un bel massone a fare un aspetto

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