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malasanità negli incidenti degli apneisti


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Per me è doveroso esternare un ringraziamento ufficiale al Prof.Malpieri di fronte a tutti gli utenti del forum e, in particolare, di fronte a tutti coloro che, almeno una volta, hanno seguito o aperto una discussione della sezione Medicina e Sicurezza.

Parlo per esperienza personale: se, per caso, un paio di anni fa, non avessi letto una discussione sul nostro sito non avrei scoperto una patologia anche grave che può colpire noi pescatori in apnea e che può portare a delle conseguenze a dir poco spiacevoli: l’emottisi dell’apneista.

Vi invito a digitare queste due parole su un qualsiasi motore di ricerca di internet e documentarvi perché a 36 anni, praticando apnea da quando ne avevo 10/12, pur ritenendomi sufficientemente informato sulla tecnica del nostro splendido sport per aver letto libri e riviste in materia, ancora non conoscevo tale patologia. Solo quando ne sono rimasto vittima ho ripensato a quanto letto sul nostro sito, ho riconosciuto i sintomi e ho capito di essere incappato in un incidente, di lieve entità, ma che ha procurato un trauma al mio fisico. E fate attenzione: questa cosa non è avvenuta a profondità mirabolanti, sul filo dei 20, 30 o 40 mt., bensì risalendo da un anonimo aspetto sui 13/14 mt. profondità che, attualmente, è alla portata di tante persone che scrivono e leggono sul forum. Durante l’estate, con l’acqua calda e il giusto allenamento e preparazione ho fatto tuffi profondi, sul filo dei trenta metri, tanti sui 27/28, molti sui 24/25 ancora di più a cavallo dei 20 ma, paradossalmente, l’unico incidente che ho riportato nella mia ventennale esperienza subacquea è avvenuto nell’immersione che ricordavo prima, nella fase finale di in uno stupido aspetto a bassa quota.

Quindi, se l’esperienza personale può essere utile a qualcuno, vi dico e vi ripeto: attenti e attenzione. Sempre, comunque e dovunque. La nostra è una disciplina meravigliosa, autentica e dura, perché risveglia istinti atavici e ancestrali che la società moderna vorrebbe cancellare: ma proprio nella sua atavica naturalezza è insita la sua pericolosità. Iin mare siamo soli: noi, la nostra mente, il nostro corpo, il nostro respiro. Non dobbiamo deconcentrarci e rimanere sempre vigili su tutto quello che facciamo perché, purtroppo, il pericolo è dietro l’angolo. Quindi vi dico: attenzione, attenzione, attenzione.

Chiusa questa premessa vorrei a questo punto rendere il giusto merito al Prof. Malpieri il quale non solo si è dimostrato disponibile in ogni occasione in cui lo ho interpellato, ma ha anche dimostrato (se solo ce ne fosse stato ulteriore bisogno) che nel suo campo è un vero mago, un guru. In poche parole il numero uno per competenza, conoscenze e professionalità. Nell’ordine: ha diagnosticato il mio problema quando suoi colleghi avevano sottovalutato/escluso la possibilità di una patologia di questo genere per chi pratica la pesca sub; ha ribaltato la lettura di una TAC che altri colleghi avevano repertato come negativa; ha ottenuto in un schiocco di dita (giustappunto in un tac) un appuntamento per una TAC che in altre occasioni sarebbe stata fissata almeno sei mesi dopo; e, dulcis in fundo, ha preparato una cura su misura infarcendola di incoraggiamenti e sostegno dal punto di vista umano, mettendosi dalla parte del paziente e del pescatore (che comprende la sofferenza di chi deve necessariamente stare lontano dall’acqua e non ci considera dei pazzi scatenati cui è più prudente e semplicistico vietare categoricamente le immersioni piuttosto che trovare una adeguata cura).

Quindi, da parte del sottoscritto, tre volte grazie al Prof. Dott. Massimo Malpieri:

1. il primo grazie va al Professore che , dall’alto della sua conoscenza e amore per la materia, per primo ha studiato e classificato l’emottisi dell’apneista.

2. il secondo grazie va la Dottore che ha saputo individuare e curare la patologia, dimostrando in ogni occasione conoscenza assoluta, capacità e disponibilità illimitate, finalmente degne del giuramento di Ippocrate.

3. l’ultimo grazie, infine, va a Massimo, uomo di spessore, di immensa umanità e dal bagaglio di esperienze professionali e subacquee invidiabile da tutti noi

Non si vive di ringraziamenti e di sola gloria ma penso che un riconoscimento pubblico della stima, dell’affetto e della simpatia per il ns. Prof. sia quantomeno dovuto da tutti coloro che, direttamente o indirettamente, hanno avuto un contatto con questa meravigliosa persona o hanno risolto problemi più o meno gravi grazie al suo intevento.

 

P.S.: appena conosciuti hai voluto che ti dessi del tu perché hai detto: “…siamo colleghi pescatori…...i titolo accademici lasciamoli ad altre sedi”. Ma caro Massimo, questo è un elogio alla tua persona che comprende anche il titolo di Professore; per questa volta, quindi, non ti offendere se ho abusato del titolo nel rivolgermi a te, ma credo, nel mio piccolo, che tu sia uno dei pochi medici e professionisti che possano effettivamente fregiarsi di tale appellativo.

Ancora grazie

Massimiliano

 

Massimiliano Calò – Maxsub74

 

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Per me è doveroso esternare un ringraziamento ufficiale al Prof.Malpieri di fronte a tutti gli utenti del forum e, in particolare, di fronte a tutti coloro che, almeno una volta, hanno seguito o aperto una discussione della sezione Medicina e Sicurezza.

Parlo per esperienza personale: se, per caso, un paio di anni fa, non avessi letto una discussione sul nostro sito non avrei scoperto una patologia anche grave che può colpire noi pescatori in apnea e che può portare a delle conseguenze a dir poco spiacevoli: l’emottisi dell’apneista.

Vi invito a digitare queste due parole su un qualsiasi motore di ricerca di internet e documentarvi perché a 36 anni, praticando apnea da quando ne avevo 10/12, pur ritenendomi sufficientemente informato sulla tecnica del nostro splendido sport per aver letto libri e riviste in materia, ancora non conoscevo tale patologia. Solo quando ne sono rimasto vittima ho ripensato a quanto letto sul nostro sito, ho riconosciuto i sintomi e ho capito di essere incappato in un incidente, di lieve entità, ma che ha procurato un trauma al mio fisico. E fate attenzione: questa cosa non è avvenuta a profondità mirabolanti, sul filo dei 20, 30 o 40 mt., bensì risalendo da un anonimo aspetto sui 13/14 mt. profondità che, attualmente, è alla portata di tante persone che scrivono e leggono sul forum. Durante l’estate, con l’acqua calda e il giusto allenamento e preparazione ho fatto tuffi profondi, sul filo dei trenta metri, tanti sui 27/28, molti sui 24/25 ancora di più a cavallo dei 20 ma, paradossalmente, l’unico incidente che ho riportato nella mia ventennale esperienza subacquea è avvenuto nell’immersione che ricordavo prima, nella fase finale di in uno stupido aspetto a bassa quota.

Quindi, se l’esperienza personale può essere utile a qualcuno, vi dico e vi ripeto: attenti e attenzione. Sempre, comunque e dovunque. La nostra è una disciplina meravigliosa, autentica e dura, perché risveglia istinti atavici e ancestrali che la società moderna vorrebbe cancellare: ma proprio nella sua atavica naturalezza è insita la sua pericolosità. Iin mare siamo soli: noi, la nostra mente, il nostro corpo, il nostro respiro. Non dobbiamo deconcentrarci e rimanere sempre vigili su tutto quello che facciamo perché, purtroppo, il pericolo è dietro l’angolo. Quindi vi dico: attenzione, attenzione, attenzione.

Chiusa questa premessa vorrei a questo punto rendere il giusto merito al Prof. Malpieri il quale non solo si è dimostrato disponibile in ogni occasione in cui lo ho interpellato, ma ha anche dimostrato (se solo ce ne fosse stato ulteriore bisogno) che nel suo campo è un vero mago, un guru. In poche parole il numero uno per competenza, conoscenze e professionalità. Nell’ordine: ha diagnosticato il mio problema quando suoi colleghi avevano sottovalutato/escluso la possibilità di una patologia di questo genere per chi pratica la pesca sub; ha ribaltato la lettura di una TAC che altri colleghi avevano repertato come negativa; ha ottenuto in un schiocco di dita (giustappunto in un tac) un appuntamento per una TAC che in altre occasioni sarebbe stata fissata almeno sei mesi dopo; e, dulcis in fundo, ha preparato una cura su misura infarcendola di incoraggiamenti e sostegno dal punto di vista umano, mettendosi dalla parte del paziente e del pescatore (che comprende la sofferenza di chi deve necessariamente stare lontano dall’acqua e non ci considera dei pazzi scatenati cui è più prudente e semplicistico vietare categoricamente le immersioni piuttosto che trovare una adeguata cura).

Quindi, da parte del sottoscritto, tre volte grazie al Prof. Dott. Massimo Malpieri:

1. il primo grazie va al Professore che , dall’alto della sua conoscenza e amore per la materia, per primo ha studiato e classificato l’emottisi dell’apneista.

2. il secondo grazie va la Dottore che ha saputo individuare e curare la patologia, dimostrando in ogni occasione conoscenza assoluta, capacità e disponibilità illimitate, finalmente degne del giuramento di Ippocrate.

3. l’ultimo grazie, infine, va a Massimo, uomo di spessore, di immensa umanità e dal bagaglio di esperienze professionali e subacquee invidiabile da tutti noi

Non si vive di ringraziamenti e di sola gloria ma penso che un riconoscimento pubblico della stima, dell’affetto e della simpatia per il ns. Prof. sia quantomeno dovuto da tutti coloro che, direttamente o indirettamente, hanno avuto un contatto con questa meravigliosa persona o hanno risolto problemi più o meno gravi grazie al suo intevento.

 

P.S.: appena conosciuti hai voluto che ti dessi del tu perché hai detto: “…siamo colleghi pescatori…...i titolo accademici lasciamoli ad altre sedi”. Ma caro Massimo, questo è un elogio alla tua persona che comprende anche il titolo di Professore; per questa volta, quindi, non ti offendere se ho abusato del titolo nel rivolgermi a te, ma credo, nel mio piccolo, che tu sia uno dei pochi medici e professionisti che possano effettivamente fregiarsi di tale appellativo.

Ancora grazie

Massimiliano

 

Massimiliano Calò – Maxsub74

 

 

 

TANTO DI CAPPELLO ALL' UOMO CHE A SAPUTO SCRIVERE QUESTE PAROLE MA ANCOR DI PIU A COLUI CHE LE HA ISPIRATE MI SONO COMMOSSO SAPERE CHE CI SONO PERSONE COSI MI FA SENTIRE MEGLIO GRAZZIE AL PROFF. MALPIERI ANCHE DA PARTE MIA

 

Bruno Improta - hunter17

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iscritto da poco piu di un anno, non mi ero mai ancora imbattuto in qualche intervento o in qualche articolo di questa esimia persona. sono felice e ripeto felice dopo aver creduto per anni di essere solo dal punto di vista medico per la nostra attivita' di avere memorizzato in rubrica questo preziosissimo numero telefonico. una sola parola GRAZIE :bye:

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Un grazie di vero cuore al Prof. Malpieri.

Nonostante, grazie a Dio, non ne abbia mai avuto bisogno, ho sempre avuto la certezza che il tuo numero in rubrica fosse assolutamente necessario.

 

Mi piacerebbe prendere un caffe' insieme e conoscere una persona decisamente positiva.

 

Ciao e ancora grazie.

 

 

 

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poi si dice che il paese va male... <_< ci vorrebbero persone come il nostro DOC nei punti chiave del potere ... persone "vere" come lo è lui

GRAZIE PER QUELLO CHE FAI anche da parte mia , e un auguro a Mario per una guarigione completa.

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Grazie professore, per la sua competenza, professionalità, umanità e per l'impegno che mette nel cercare di far valere le giuste ragioni.

Grazie.

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