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la maori chiude i battenti


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Più che altro una riflessione. Una ditta come maori non chiude e basta, come farebbe il fruttivendolo sotto casa perchè schiacciato dall'Ipermegacentrocommerciale.

Da fuori si sovrastima enormemente il mercato della subacquea in genere.

 

Quoto, anche se credo che il progetto che sta alla base del kit mamba possa essere facilmente assorbito, a livello tecnico ed economico, da qualsiasi industria del settore.

 

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Quoto, anche se credo che il progetto che sta alla base del kit mamba possa essere facilmente assorbito, a livello tecnico ed economico, da qualsiasi industria del settore.

I "colossi" fino ad oggi non hanno considerato abbastanza affidabile il sistema del sottovuoto (quindi come concetto) per una produzione industriale su larga scala; in fondo è lo stesso motivo per cui nessuno di loro si è mai nemmeno cimentato in una produzione propria.

 

E' assolutamente possibile anche se, per il mio modo di vedere, piuttosto improbabile.

 

Vedremo, potrebbe anche solo cambiare nome. ;)

 

:bye:

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Quoto, anche se credo che il progetto che sta alla base del kit mamba possa essere facilmente assorbito, a livello tecnico ed economico, da qualsiasi industria del settore.

I "colossi" fino ad oggi non hanno considerato abbastanza affidabile il sistema del sottovuoto (quindi come concetto) per una produzione industriale su larga scala; in fondo è lo stesso motivo per cui nessuno di loro si è mai nemmeno cimentato in una produzione propria.

 

E' assolutamente possibile anche se, per il mio modo di vedere, piuttosto improbabile.

 

Vedremo, potrebbe anche solo cambiare nome. ;)

 

:bye:

 

Bè, c'era anche lo scoglio di un brevetto depositato. Se cade quello scoglio magari le cose possono cambiare. E poi tutto evolve. L'X-Power ad esempio ha dimostrato che la scarsa affidabilità strutturale del sottovuoto è un concetto del tutto superato.

 

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Bè, c'era anche lo scoglio di un brevetto depositato. Se cade quello scoglio magari le cose possono cambiare. E poi tutto evolve. L'X-Power ad esempio ha dimostrato che la scarsa affidabilità strutturale del sottovuoto è un concetto del tutto superato.

I brevetti non sono mai uno scoglio realmente insormontabile, almeno fino a quando non parliamo di reattori a fissione nucleare.

 

Per il resto sono d'accordo che il sistema abbia fatto grandi passi avanti, ma anche l'X-power continua a necessitare di qualche manutenzione in più, almeno così mi pare di aver capito dal sito aziendale e dai video ufficiali in giro per la rete. Nulla di invalidante certo, ma alle volte si tratta solo di trovare le persone giuste che siano in grado di scorgere le reali potenzialità di un'idea, questo è il vero ostacolo.

 

:bye:

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parlando da ignorante,ho sempre pensato che alle grosse aziende convenisse più che gli utilizzatori finali montassero il kit di una terza parte,prendendosene le responsabilità,che avviare una produzione che comporterebbe rivoluzionare completamente le linee produttive attive oggi per costruire fucili in grado di reggere all'aumento di potenza e pressione permesso dal sottovuoto.

chissà,magari oggi il mercato lo potrebbe permettere,ma qualche anno fà non sò quanto fosse possibile,considerando che nel frattempo anche i materiali non sono più li stessi.

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parlando da ignorante,ho sempre pensato che alle grosse aziende convenisse più che gli utilizzatori finali montassero il kit di una terza parte,prendendosene le responsabilità,che avviare una produzione che comporterebbe rivoluzionare completamente le linee produttive attive oggi per costruire fucili in grado di reggere all'aumento di potenza e pressione permesso dal sottovuoto.

chissà,magari oggi il mercato lo potrebbe permettere,ma qualche anno fà non sò quanto fosse possibile,considerando che nel frattempo anche i materiali non sono più li stessi.

 

Forse non è l'esempio giusto, ma considera che il mirage quaranta anni fa poteva essere portato a 40 atm, e il pistone era bello pesante. E non parliamo dei vecchi idropneumatici.

Con il pneumatico classico le industrie di settore hanno per anni sfruttato un progetto "quasi" perfetto: costo di produzione relativamente basso, spese di ricerca ampiamente ammortizzate, progetto semplice e dai costi di manutenzione irrisori, parziale intercambiabilità delle parti tra marche diverse. Salvo poi perdere irrimediabilmente terreno nei confronti dell'arbalete.

I kit sottovuoto, autoprodotti o mamba, non erano facili da gestire su scala industriale. Tuttavia i materiali oggi disponibili e le tecnologie a disposizione rendono il sottovuoto veramente a portata di principiante.

 

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parlando da ignorante,ho sempre pensato che alle grosse aziende convenisse più che gli utilizzatori finali montassero il kit di una terza parte,prendendosene le responsabilità,che avviare una produzione che comporterebbe rivoluzionare completamente le linee produttive attive oggi per costruire fucili in grado di reggere all'aumento di potenza e pressione permesso dal sottovuoto.

chissà,magari oggi il mercato lo potrebbe permettere,ma qualche anno fà non sò quanto fosse possibile,considerando che nel frattempo anche i materiali non sono più li stessi.

 

Forse non è l'esempio giusto, ma considera che il mirage quaranta anni fa poteva essere portato a 40 atm, e il pistone era bello pesante. E non parliamo dei vecchi idropneumatici.

Con il pneumatico classico le industrie di settore hanno per anni sfruttato un progetto "quasi" perfetto: costo di produzione relativamente basso, spese di ricerca ampiamente ammortizzate, progetto semplice e dai costi di manutenzione irrisori, parziale intercambiabilità delle parti tra marche diverse. Salvo poi perdere irrimediabilmente terreno nei confronti dell'arbalete.

I kit sottovuoto, autoprodotti o mamba, non erano facili da gestire su scala industriale. Tuttavia i materiali oggi disponibili e le tecnologie a disposizione rendono il sottovuoto veramente a portata di principiante.

infatti,tu pensa se a quel fucile avessero applicato un kit che permetteva di caricarlo fino a 50 o oltre,e poi magari non al primo ma al decimo-centesimo sparo partiva testata e pistone,o "esplodeva"il serbatoio!

molto meglio per i produttori che le responsabilità nel caso fossero di chi lo montava,e continuare a vendere lo stesso prodotto per decenni cambiando magari un paio di adesivi ogni due anni piuttosto che rivoluzionare la produzione,per tutti i motivi che hai elencato.

oggi che l'evoluzione di tecniche e materiali comunque rende obbligatorio rivedere le linee produttive periodicamente,studiare un nuovo progetto che preveda una canna sottovuoto non comporterebbe difficolta superiori che non la prevedano.

ovviamente è un parere personale e che lascia il tempo che trova e rimane il dispiacere nel sapere che l'ennesima azienda del settore chiude i battenti,dopo l'effesub e la cessione della spora viene da pensare che ormai lo spazio sia troppo piccolo per avere più di due-tre grossi produttori e una miriade di piccoli e medi artigiani che magari non vivono solo di quello,che magari si ritrovano in crisi proprio quando tentano il salto verso produzioni e numeri più importanti. :(

dimenticavo:come hai detto tu,il sottovuoto è quasi a portata di principiante quindi un conto è creare una linea di fucili con questa tecnologia,un altro è vendere kit che in molti preferirebbero realizzarsi da soli!

:bye:

Modificato da ciappuzzo
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parlando da ignorante,ho sempre pensato che alle grosse aziende convenisse più che gli utilizzatori finali montassero il kit di una terza parte,prendendosene le responsabilità,che avviare una produzione che comporterebbe rivoluzionare completamente le linee produttive attive oggi per costruire fucili in grado di reggere all'aumento di potenza e pressione permesso dal sottovuoto.

chissà,magari oggi il mercato lo potrebbe permettere,ma qualche anno fà non sò quanto fosse possibile,considerando che nel frattempo anche i materiali non sono più li stessi.

 

Forse non è l'esempio giusto, ma considera che il mirage quaranta anni fa poteva essere portato a 40 atm, e il pistone era bello pesante. E non parliamo dei vecchi idropneumatici.

Con il pneumatico classico le industrie di settore hanno per anni sfruttato un progetto "quasi" perfetto: costo di produzione relativamente basso, spese di ricerca ampiamente ammortizzate, progetto semplice e dai costi di manutenzione irrisori, parziale intercambiabilità delle parti tra marche diverse. Salvo poi perdere irrimediabilmente terreno nei confronti dell'arbalete.

I kit sottovuoto, autoprodotti o mamba, non erano facili da gestire su scala industriale. Tuttavia i materiali oggi disponibili e le tecnologie a disposizione rendono il sottovuoto veramente a portata di principiante.

infatti,tu pensa se a quel fucile avessero applicato un kit che permetteva di caricarlo fino a 50 o oltre,e poi magari non al primo ma al decimo-centesimo sparo partiva testata e pistone,o "esplodeva"il serbatoio!

Bè, poi come lo carichi? Secondo me un'azienda che produce un pneumatico dovrebbe preoccuparsi di garantire la sicurezza a pressioni gestibili da un essere umano, non di più.

dimenticavo:come hai detto tu,il sottovuoto è quasi a portata di principiante quindi un conto è creare una linea di fucili con questa tecnologia,un altro è vendere kit che in molti preferirebbero realizzarsi da soli!

:bye:

Mi riferivo alla gestione del sottovuoto in pesca, non alla realizzazione del medesimo.

 

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