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Licenza di pesca


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Il rilascio della Licenza di pesca dietro frequentazione di un corso non mi sembra una cosa da demonizzare. Il primo paragone è ovviamente con la Caccia dove si usano armi da fuoco, per cuui è assolutamente necessario visto il rischio.

Da bravi Italiani pensiamo subito a chi potrebbe trarne profitto (anche se parlare di profitto non è oltretutto opportuno perchè le associazioni sportive sono senza scopo di lucro, per cui...), tuttavia dovremmo guardare invece al beneficio che questo potrebbe portare a tanti ignari pescatori che ogni anno entrano in acqua senza sapere niente su leggi, regolamenti e nozioni di sicurezza e poi rischiano di beccarsi una sincope o di farsi affettare da un motoscafo!

Purtoppo fanno notizia solo le tragedie ma a ben pensarci si dovrebbe essere contenti di quante persone NON sono morte grazie a quello che hanno imparato ad un corso.

Ricordiamoci sempre che il nostro è uno sport bellissimo quanto rischioso, è inutile negarlo. Se non conosciamo il rischio o non sappiamo gestirlo può trasformarsi in pericolo e allora non va più bene. Secondo me avere consapevolezza di quel che facciamo può essere postivo per l'ambiente ma anche salvarci la pelle.

 

Scusa il mio disappunto, ma i primi a paragonare la caccia alla Pesca in Apnea sono gli ambientalisti, ti prego non farlo mai più...la mia fionda (arbalete) non può (deve) essere paragonata ad un arma da fuoco (di capacità offensiva notevomente maggiore), lo sforzo fisico che mi è richiesto non è uguale a quello di chi passeggia per le campagne (o peggio sta in un capanno sorseggiando thè caldo), l'unica cosa che può accumunarci è operare in un ambiente ancora selvaggio (si spera).

 

In quanto agli incoscenti che si immergono senza alcuna nozione...Quanti bombolari lasciano la pelle ogni anno pur essendo regolarmente brevettati? probabilmente più degli apneisti, eppure nel ns. paese per immergersi con le bombole non è richiesto alcun brevetto, perchè imporlo ai Pescatori?

 

Comunque se si vuole rendere obbligatoria una licenza bastava estendere quella per acque interne anche al mare e si sarebbe risolto il problema senza rompere ulteriormente i marroni, ma qui probabilmente entra in gioco la "lotta" fra stato e regioni sulle competenze territoriali.

 

 

 

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lasciamo stare il brevetto...se licenza o permesso sarà (ancora di deciso v'è nulla), potrebbe essere il rilascio simile a quello di altri paesi.

In Francia non c'è piu' ma il discorso assicurazione esiste ancora quindi: iscrizione a circolo e ovviamente compreso il tesseramento. Iscrivendosi alla fipsas tramite un circolo si presume che sia il circolo stesso a dare informazione corretta all'associato, magari con un opuscolo made in fipsas, con il regolamento dei diritti e dei doveri..

niente di complicato o troppo oneroso..e non c'è nulla di certo, se ne discute..

 

A quanto mi risulta chi si immerge con bombole senza brevetto non lo può fare con nessun diving, sarebbero pazzi a prendersi tale responsabilità.

Modificato da Alessandro Fini
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Ospite Forchetta
lasciamo stare il brevetto...se licenza o permesso sarà (ancora di deciso v'è nulla), potrebbe essere il rilascio simile a quello di altri paesi.

In Francia non c'è piu' ma il discorso assicurazione esiste ancora quindi: iscrizione a circolo e ovviamente compreso il tesseramento. Iscrivendosi alla fipsas tramite un circolo si presume che sia il circolo stesso a dare informazione corretta all'associato, magari con un opuscolo made in fipsas, con il regolamento dei diritti e dei doveri..

niente di complicato o troppo oneroso..e non c'è nulla di certo, se ne discute..

 

A quanto mi risulta chi si immerge con bombole senza brevetto non lo può fare con nessun diving, sarebbero pazzi a prendersi tale responsabilità.

 

:clapping::clapping::clapping: anchio sono sulla stessa linea , vedi altri paesi che si affacciano sul mediterraneo :siiiii:

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lasciamo stare il brevetto...se licenza o permesso sarà (ancora di deciso v'è nulla), potrebbe essere il rilascio simile a quello di altri paesi.

In Francia non c'è piu' ma il discorso assicurazione esiste ancora quindi: iscrizione a circolo e ovviamente compreso il tesseramento. Iscrivendosi alla fipsas tramite un circolo si presume che sia il circolo stesso a dare informazione corretta all'associato, magari con un opuscolo made in fipsas, con il regolamento dei diritti e dei doveri..

niente di complicato o troppo oneroso..e non c'è nulla di certo, se ne discute..

 

A quanto mi risulta chi si immerge con bombole senza brevetto non lo può fare con nessun diving, sarebbero pazzi a prendersi tale responsabilità.

 

Hai ragione Alessandro, anche solo l'iscrizione ad un circolo garantisce che venga impartita almeno l'informazione basilare sia sulla sicurezza che sulle norme da tenere per conoscere e rispattare l'ambiente e non incorrere in salatissime multe.

Quando abbiamo fondato il circolo alcuni iscritti erano pescatori solitari che non sapevano niente di niente, andavano di notte e solo per miracolo qualcuunno di loro non c'ha rimesso la pelle. Oggi oltre il 90% dei nostri soci ha avuto l'opportunità di seguire un corso di Apnea o di Pesca, partecipare a seminari o anche solo confrontarsi con persone che hanno come obiettivo quello di promuovere questo sport con la giusta consapevolezza. Siamo convinti di aver dato, nel notro piccolo, un contributo alla sicurezza e alla salvaguardia dell'ambiente che tutti noi amiamo frequentare.

Come mi ha confermato l'amico Blu Knight, fa più senzazione un incidente mortale che molti incidenti mancati grazie ad una corretta informazione.

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E' evidente che la nostra federazione non ha mai esperito il mimimo tentativo per rendere giustizia a questa sperequazione basata sul nulla e della quale anche gli estensori dei regolamenti delle AMP sono consci essendo priva dei mimini presupposti scientifici.

Alla luce della conferenza "Pesca in apnea e AMP proposte per un dialogo" svoltasi all'EUDI 2008, organizzata dalla FIPSAS e che ha visto la pertecipazione delle CP, del Ministero dell'Ambiente, di biologi stimati come il Prof. Terlizzi e di alcuni direttori di AMP straniere come quella di Bonifacio, solo per fare un esempio, è evidente che non basta pagare una tessera per dirsi a conoscenza di tutte le attività promosse e portate avanti dalla FIPSAS.

 

La cosa è però facilitata dalla presenza di AM che ha sempre dato conto e spiegazioni particolareggiate di tutti i progetti e gli obiettivi federali relativi all pesca in apnea.

 

Forse è stato fatto poco o non abbastanza, sicuro è che quel poco porta sempre il nome della federazione e non ad esclusiva tutela dei propri tesserati ma di tutti.

Riconosco, invece, alla Federazione una certa attività finalizzata all'iscirizione coatta o alla istituzione del brevetto (che ho conseguito sigh...) di pescatore in apnea.

Altra visione distorta della realtà, cito da un editoriale di Giorgio Volpe di Dicembre 2007

 

http://www.apneamagazine.com/articolo.php/2065

 

a FIPSAS non ha proposto il tesseramento federale obbligatorio per chi intende praticare la pesca in apnea sportiva, sarebbe difficile anche solo pensarlo. La FIPSAS ha solo chiesto che il rilascio del permesso presupponga il possesso di una polizza RC per danni procurati a se stessi e a terzi o, in alternativa, la tessera FIPSAS che già ne contiene una, al pari di quanto accade in Francia e Spagna.

 

Il resto sono supposizioni, legittime o meno non giudico, allo stato attuale delle cose solo infondate.

Contarci serve a poco, siamo e saremo sempre un numero estremamente esiguo rispetto ai cannisti e quindi minoritari nella federazione, si vuole, dunque, introdurre una licenza di pesca? Un balzello ulteriore? Va bene, purchè riguardi TUTTI i pescatori anche quelli di superficie, vorrei, però, non essere obbligato ad aderire ad una federazione che non mi rappresenta (non può e non sa, lo dimostra tutti i giorni ), devo pagare un'assicurazione come in Francia? E sia ma scelgo liberamente.

Contarci non è un'idea della FIPSAS nè se lo è inventato il Ministero dall'oggi al domani, sono precise richieste che ci muove l'Europa e che sono state disattese per molto tempo.

 

Ed è anche stato ribadito che, proprio perchè non è un italica invenzione, l'europa chiede un sistema di licenze che interessi TUTTA la pesca sportiva.

 

Giustissimo non essere obbligati ad adererire ad una federazione che non si riconosce (certo il discorso per l'estero è sempre stato diverso e nessuno lo ha mai contestato mi pare!), ma è altrettanto legittimo che la federazione cerchi di ottenere un canale preferenziale in modo che i suoi tesserati possano accedere alla licenza contestualmente al rilascio della tessera annuale.

Preferirei che la Fipsas continuasse, come fa, ad occuparsi di gare, lasciando ai semplici appassionati la scelta di come costituirsi in associazioni di settore e di non associarsi affatto come è ad esempio in Francia.

Nessuno impedisce a semplici appassionati di associarsi ma lo stato dei fatti dimostra che:

 

1- si parla tanto ma si fà poco, si favoleggia di associazioni alternative da anni e non si vede nulla

2- al tavolo permanente cui accenna Giorgio la FIPSAS (tutta e non solo la pesca in apnea!) siede con la delega della maggior parte delle associazioni di settore

 

Le gare possono non piacere, basta non dimenticarsi MAI che sono l'unica credenziale che permette alla pesca in apnea di essere riconosciuta come una disciplina sportiva dal CONI. Eliminate quelle non esiste nessuna pesca in apnea praticata come semplice appassionato, c'è solo il divieto assoluto.

 

La FIPSAS si occupa ANCHE di gare e, anche attraverso a questo, fà in modo che la pesca in apnea sia ancora permessa e che TUTTI La possano praticare.

 

Si cita sempre la Francia come modello, in realtà è proprio la nazione in cui la pratica della nostra disciplina è più a rischio.

 

:bye:

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Si cita sempre la Francia come modello, in realtà è proprio la nazione in cui la pratica della nostra disciplina è più a rischio.

 

(DAVIDE)

 

 

Scusa se ti smentisco ma in Francia (ci pesco ormai da piu' di 20 anni) non è esattamente come dici.

 

E' possibile pescare in zone e giorni stabiliti anche in molte AMP

Ci sono cartine che la disciplinano (se vuoi do il link)

 

Cio' che è a rischio è la pescasub agonistica non certo quella amatoriale

 

questo pero' è un discorso a parte col tesseramento e le azioni della nostra FIPSAS,io ,come penso altri ad esempio,in Italia ed anche in FRANCIA ho usufruito di benefici proprio perchè ero tesserato

Altri esempi:

essere tesserato ti fa entrare di diritto,almeno da noi ,in piscine per praticare subacquea.

Con le istituzioni i contatti sono formali e diretti se fai parte di una società affiliata al CONI

ecc ecc ecc

Modificato da lorynoc
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Allora, capisco che la rapida evoluzione degli eventi possa introdurre elementi di confusione mentale anche nei più attenti. Del resto, la materia è complessa.

 

Nel 2007 esisteva un proposito di "fuga in avanti" del settore AS, proprio perché la pesca in apnea è un po' la Cenerentola tra le forme di pesca sportiva. L'idea era quella di una regolamentazione cui associare DIRITTI certi e poche norme più eque.

 

L'idea è stata superata dai fatti, complice anche la crisi economica, che ha spinto il settore ad una seria riflessione sulle possibili ripercussioni di un eventuale documento abilitativo sul reparto economico già sofferente e su tutto il nostro mondo. I fatti che hanno superato la proposta del 2007 sono in particolare il nuovo "slancio" ministeriale, dovuto al cambio di marcia dell'UE, sempre più attenta al fenomeno della pesca ricreativa e sportiva (vedi vari reg CE citati nei vari editoriali degli ultimi due anni).

 

Nella proposta FIPSAS attuale ci sono solo i principi enucleati nell'editoriale in home page, peraltro accolti dai produttori di superficie, che hanno integrato il nostro capitolo sulla Pia - con minime modifiche non sostanziali - nel DDL recentemente depositato da un onorevole deputato del PDL.

 

In altre parole: la proposta federale attuale mira unicamente a correggere le storture delle regole ancora in vigore SENZA MENZIONARE ALCUN DOCUMENTO ABILITATIVO PER LA SOLA PESCA IN APNEA.

 

Ciò detto, vorrei rispondere alle domande di Ciavarella, ma ho qualche difficoltà:

 

 

"Leggo che secondo alcuni avere la tessera sub e il relativo brevetto di pescapneista FIPSAS oltre che la licenza di pesca farebbe sicurezza.

Bene, prendiamo per buona questa affermazione che ma francamente mi pare almeno azzardata e rispondetemi".

 

Io non ho mai detto una cosa del genere. Io ho detto e ribadisco che l'accesso regolamentato nelle AMP potrebbe passare con meno difficoltà se tale accesso fosse consentito a soggetti in grado di comprendere e rispettare le regole grazie a conoscenze certificate dalla FIPSAS. Posso dire che questa visione è comune a quella di molti direttori di AMP, per i quali il problema non sono i brevettati fipsas ma quelli che sparano a tutto senza neanche sapere a cosa sparano.

 

 

Dove si prendono i dati statistici?

I morti pescapneisti sono percentualmente minori se brevettati e tesserati?

Se fosse vero allora sarebbe vero che esistono dati statistici di quanti siano i pescasub italiani?

Quanti siano tesserati e praticanti?

Quanti siano praticanti ma non tesserati?

Quanti siano tesserati e brevettati oltre che praticanti?

Quanti siano i morti a causa di incidente durante la pescasub?

Quanti per cause fisiopatologiche?

Quanti per annegamento successivo a sincope?

Quanti per altre cause a noi sconosciute?

 

Tutte queste domande sono senza risposta. Occorre però notare che anche senza questi dati è possibile rispondere ad altre domande:

 

Una maggiore informazione può ridurre gli incidenti anche mortali?

La conoscenza delle leggi può favorire la legalità?

 

Fermo restando che a mio avviso la FIPSAS deve ricercare consenso e plauso per l'impegno profuso ed i risultati di tutela conseguiti, devo dire che anche in questo thread leggo delle cose che mi amareggiano e mi fanno pensare che il tanto tempo dedicato a questa faccenda sia in parte sprecato. La FIPSAS non fa nulla per la categoria..... dalla mia prospettiva di appassionato prima e tesserato attivista poi è che è la categoria che non fa una mazza per se stessa, perché è popolata da persone che neanche si informano su ciò che gli altri fanno e poi strombazzano e criticano senza capire che con questo genere di atteggiamento si va poco lontani.

 

Giorgio

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Dire che la Fipsas si stia muovendo mi sembra qualcosa più di uno slancio di ottimismo... e lo penso nonostante sia iscritto...

Siamo l'unica categoria di pescatori inesistente, un ectoplasma, utile solo per trovare qualcuno da lasciare fuori dalle AMP e realizzare la più grande ipocrisia pseudo-ecologista nel panorama della tutela del patrimonio ittico.

E' evidente che la nostra federazione non ha mai esperito il mimimo tentativo per rendere giustizia a questa sperequazione basata sul nulla e della quale anche gli estensori dei regolamenti delle AMP sono consci essendo priva dei mimini presupposti scientifici.

Riconosco, invece, alla Federazione una certa attività finalizzata all'iscirizione coatta o alla istituzione del brevetto (che ho conseguito sigh...) di pescatore in apnea.

Contarci serve a poco, siamo e saremo sempre un numero estremamente esiguo rispetto ai cannisti e quindi minoritari nella federazione, si vuole, dunque, introdurre una licenza di pesca? Un balzello ulteriore? Va bene, purchè riguardi TUTTI i pescatori anche quelli di superficie, vorrei, però, non essere obbligato ad aderire ad una federazione che non mi rappresenta (non può e non sa, lo dimostra tutti i giorni ), devo pagare un'assicurazione come in Francia? E sia ma scelgo liberamente.

 

Preferirei che la Fipsas continuasse, come fa, ad occuparsi di gare, lasciando ai semplici appassionati la scelta di come costituirsi in associazioni di settore e di non associarsi affatto come è ad esempio in Francia.

 

Tu meriti una risposta ad hoc, perché il tuo post sa di letto e riletto in ambienti dove non ci sono io a rispondere.

 

In primo luogo, la FIPSAS ha messo in atto una lunga serie di iniziative a tutela della categoria che tu non conosci ma che, a prescindere da ciò, esistono e sono documentate. Ci sono risultati concreti, anche se non quelli che avrei desiderato, ma di certo sono gli unici ottenuti e nessuno ha fatto di meglio.

Sul tesseramente coatto non capisco proprio a cosa ti riferisci: parli a vanvera o puoi postarci documenti a conferma delle tue avventate affermazioni?

 

Licenza di pesca: hai letto e compreso l'informazione che facciamo qui su AM? Pare di no.

 

La FIPSAS, caro mio, HA SEMPRE LASCIATO LIBERI TUTTI DI COSTITUIRE TUTTE LE ASSOCIAZIONI CHE SI VOGLIONO, tanto è vero che al Tavolo Ministeriale siedono altre associazioni nazionali della pesca di superficie. Sai perché non ce ne sono altre di pesca in apnea? PER L'INCAPACITA' CONGENITA DELLA CATEGORIA DI PRODURNE DI RILIEVO NAZIONALE!!!!!! Insomma, se non ci sono altre associazioni alternative te la devi prendere con lo specchio e con tutti quelli che, come te, criticano senza attivarsi e FARE.

 

Scusa la schiettezza, ma dopo che uno si smazza ed esprime competenze sudate sul campo non ci sta a leggere le favolette qualunquiste dell'ultimo arrivato. Io sono pronto a discutere con chiunque nel merito di ogni questione, non di frasi vuote e campate per aria come quelle del tuo post. Io posso produrre documenti che dimostrano un accorto interesse federale verso le questioni relative alla tutela di tutta la categoria, tesserati e non. Scommetti che nel merito non avresti nulla da eccepire, se solo conoscessi queste iniziative?

 

Io più che scrivere su giornali e internet non so cosa fare: devo venire a suonarti al campanello per spiegarti cosa si sta facendo?

 

Giorgio

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Si cita sempre la Francia come modello, in realtà è proprio la nazione in cui la pratica della nostra disciplina è più a rischio.

 

(DAVIDE)

 

 

Scusa se ti smentisco ma in Francia (ci pesco ormai da piu' di 20 anni) non è esattamente come dici.

 

E' possibile pescare in zone e giorni stabiliti anche in molte AMP

Ci sono cartine che la disciplinano (se vuoi do il link)

 

Cio' che è a rischio è la pescasub agonistica non certo quella amatoriale

E secondo te senza la pesca agonistica si và lontano?!

 

Secondo me no e il processo di erosione è già cominciato.

Molti vedono la soppressione del permesso come una cosa positiva, io credo che sia l'anticipo di qualcosa di molto diverso...vedremo.

 

:bye:

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Si cita sempre la Francia come modello, in realtà è proprio la nazione in cui la pratica della nostra disciplina è più a rischio.

 

(DAVIDE)

 

 

Scusa se ti smentisco ma in Francia (ci pesco ormai da piu' di 20 anni) non è esattamente come dici.

 

E' possibile pescare in zone e giorni stabiliti anche in molte AMP

Ci sono cartine che la disciplinano (se vuoi do il link)

 

Cio' che è a rischio è la pescasub agonistica non certo quella amatoriale

E secondo te senza la pesca agonistica si và lontano?!

 

Secondo me no e il processo di erosione è già cominciato.

Molti vedono la soppressione del permesso come una cosa positiva, io credo che sia l'anticipo di qualcosa di molto diverso...vedremo.

 

:bye:

Secondo me si può fare benisimo senza l'agonismo (voglio dire, potremmo serenamente sopravvivere):

 

hai mai sentito dire che la caccia sia praticata perchè si facciano gare di caccia, o che a funghi sia permesso andare solo perchè la Toscana detiene il record europeo under 17 categoria "gallinaccio"? :mellow:^_^;):):P:D:lol::laughing:

 

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DAVIDE x favore nn raggirare l'argomento.

 

Tu hai detto in Francia La Pratica della pescasub è a rischio più che in ogni altra parte.

 

Io non son concorde col tuo parere xchè lì più che altrove è permessa la pescasub in AMP

(in Italia ce lo sognamo) vado lì< da 20 anni e GRAZIE ALLA TESSERA FIPSAS io pesco

TRANQUILLAMENTE

 

PERO' UN DATO è certo:IN FRANCIA SI FA PESCASUB Anche se divisi dall'agonismo.

 

 

Se tu vedi in francia delle cose negative io ne vedo altre positivissime...

ho risparmiato 39 euro annuali ;)

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Secondo me si può fare benisimo senza l'agonismo (voglio dire, potremmo serenamente sopravvivere):

 

hai mai sentito dire che la caccia sia praticata perchè si facciano gare di caccia, o che a funghi sia permesso andare solo perchè la Toscana detiene il record europeo under 17 categoria "gallinaccio"? :mellow:^_^;):):P:D:lol::laughing:

Di un settore che non è mai esistito non si sente la mancanza, senza l'agonismo la pesca subacquea è morta e sepolta, è un dato di fatto.

 

Cacciatori e fungaioli sono tassati e censiti, qualcosa devono ur avere. A noi togli la denominazione di attività sportiva e ci vieteranno seduta stante di praticare, in fondo nemmeno paghiamo per farlo e numericamente siamo nessuno, che ci vuole a schiacciarci?!

 

@ Egidio

 

Non rigiro nulla, ti dico come la vedo io.

 

Hai pescato in Francia per 20 anni, ma la situazione stà drasticamente cambiando negli ultimi.. Se poi per te questo non significa nulla meglio, non posso che augurarmi che sia così.

 

:bye:

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@Davide

 

Ti prego non prenderla male se ribatto ma ti assicuro che,vivendola in prima persona le cose stanno andando ancora

meglio negli ultimi anni.

 

Ma ci pensi che lì attraverso mappe ben definite delle zone posso anche pescare in AMP dove è permesso?

Per te questo è ... peggiorare?

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@Davide

 

Ti prego non prenderla male se ribatto ma ti assicuro che,vivendola in prima persona le cose stanno andando ancora

meglio negli ultimi anni.

 

Ma ci pensi che lì attraverso mappe ben definite delle zone posso anche pescare in AMP dove è permesso?

Per te questo è ... peggiorare?

Io ti ho detto quelli che a me non sembrano segnali bene auguranti, soprattutto per il fatto che sono scelte (la soppressione del permesso) in aperto contrasto con quanto indicato e richiesto dall'europa.

 

Staremo a vedere e ripeto, spero vivamente di sbagliarmi.

 

:bye:

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