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Licenza di pesca


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Allora, i fatti li ho esposti io nel mio intervento, il resto sono legittime opinioni e illazioni, che però ci portano lontano in un terreno di assoluta incertezza.

 

Io vi posso dire che:

 

- sulle AMP chi ha partecipato al Convegno di Mola di Bari del 30 ottobre ha sentito dalla viva voce dei gestori delle AMP come stanno le cose e quali sarebbero gli spazi d'azione per un cambiamento. Non lo dice la FIPSAS, lo dicono LORO. Per chi non c'era: non temete, fra non molto sia su carta stampata che su Apnea Magazine potrete avere un resoconto completo.

 

- sul resto del Cucuzzaro: i fatti sono quelli esposti. Che non ci siano risultati in questa fase prodromica è naturale, sarebbe strano il contrario. Certo è che il mondo continua a dividersi in due: quelli che studiano, propongono e fanno mettendoci la FACCIA e quelli che stanno a latere a criticare quando non demolire e schernire. Poco male: di sicuro a me cosa accade non me lo deve raccontare nessuno perché ne ho nozione diretta, non me lo deve spiegare nessuno perché mi è chiarissimo e sto a posto con la coscienza perché sto facendo il MASSIMO POSSIBILE per il bene della categoria e senza secondi fini. Se la dirigenza federale mi desse anche la minima impressione di NON fare gli interessi dei pescatori in apnea, sarei il primo a sputtanarla su giornali e web, così come Matteoli sarebbe pronto a sottoscrivere la proibizione della pesca in apnea nelle AMP se venisse dimostrato che è più dannosa di tutte le forme di pesca ammesse.

 

Augh

 

Giorgio

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Miglior contributo in questa discussione

Miglior contributo in questa discussione

Ciao a tutti.

 

Mi pare che mettere in dubbio il ruolo della FIPSAS come nostro portavoce nei confronti delle Istituzioni locali e centrali sia quanto meno ingenuo.

 

Ve lo dice uno che ha sempre avuto un approccio critico al massimo verso la Federazione.

Ma che, quando si è reso conto che alla fine della fiera era solo la suddetta federazione ad avere la possibilità di intervenire sui famosi "tavoli di discussione" in tema di pesca, ambiente, AMP , ha capito che era da lì che bisognava ripartire.

 

E per ripartire c'è solo un modo, che si riallaccia a quello detto da altri amici riguardo l'operato dei Sindacati: aumentare il peso specifico e quindi aumentare( o tentare di farlo) il peso contrattuale in seno a quei famosi tavoli.

Aumentare come numero di iscritti significa avere maggiori possibilità di far capire a quei curiosi animali che sono i politici, che si muovono aspirando nell'aria i feromoni della massa di persone da imbonire e "rappresentare", che dall'altra parte del tavolo siedono tante persone civili che aspirano ad avere un riconoscimento di certi diritti.

Che poi si riesca a fare breccia nel cuore di acciaio e amianto di questi personaggi è un altro paio di maniche.

 

Ma è l'unico modo per provarci.

 

Ovvio, tutti portiamo appresso un bagaglio di esperienze sia personali che acquisite dal contatto umano, che ci portano ad essere più o meno pessimisti o ottimisti, a vedere sempre il famoso bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, circa l'effettiva riuscita di una simile mediazione.

Ma quando tanti anni fa ero un feroce nemico della FIPSAS perchè vedevo un lassismo esagerato su certi temi( che adesso paghiamo duramente con la nostra esclusione dalle AMP), non capivo che per la FIPSAS era normale tenere più ai tesserati cannisti che alla percentuale irrisoria di pescatori in apnea.

E' tutto parte del gioco politico e sociale della rappresentatività in seno ad una organizzazione.

Se siamo 1/100 rispetto ai cannisti, cosa pensiamo che faccia la federazione se deve salvaguardare una sua componente?

Che veniamo sacrificati per il "bene comune" , che è la stragrande maggioranza degli iscritti.

E che non siamo noi.

 

Ecco perchè, come sempre, mi permetto di ricordare a tutti gli amici iscritti ad Apnea Magazine come semplici fruitori di un sito dedicato alla pesca, che basterebbe fare il passo in avanti e iscriversi anche alla ASD Apnea Magazine o a una delle tante Società affiliate FIPSAS in giro per l'Italia, per cominciare a contare di più.

 

Ma , a quanto vedo, la cosa non sembra fare tanta breccia nelle menti di chi frequenta questa realtà.

Per carità, ogniuno fa quello che si sente di fare, solo che poi si parla , si parla e ci si accapiglia senza aver capito la cosa fondamentale.

 

Un caro saluto a tutti.

Ciao.

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Ciao a tutti.

 

Mi pare che mettere in dubbio il ruolo della FIPSAS come nostro portavoce nei confronti delle Istituzioni locali e centrali sia quanto meno ingenuo.

 

Ve lo dice uno che ha sempre avuto un approccio critico al massimo verso la Federazione.

Ma che, quando si è reso conto che alla fine della fiera era solo la suddetta federazione ad avere la possibilità di intervenire sui famosi "tavoli di discussione" in tema di pesca, ambiente, AMP , ha capito che era da lì che bisognava ripartire.

 

E per ripartire c'è solo un modo, che si riallaccia a quello detto da altri amici riguardo l'operato dei Sindacati: aumentare il peso specifico e quindi aumentare( o tentare di farlo) il peso contrattuale in seno a quei famosi tavoli.

Aumentare come numero di iscritti significa avere maggiori possibilità di far capire a quei curiosi animali che sono i politici, che si muovono aspirando nell'aria i feromoni della massa di persone da imbonire e "rappresentare", che dall'altra parte del tavolo siedono tante persone civili che aspirano ad avere un riconoscimento di certi diritti.

Che poi si riesca a fare breccia nel cuore di acciaio e amianto di questi personaggi è un altro paio di maniche.

 

Ma è l'unico modo per provarci.

 

Ovvio, tutti portiamo appresso un bagaglio di esperienze sia personali che acquisite dal contatto umano, che ci portano ad essere più o meno pessimisti o ottimisti, a vedere sempre il famoso bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, circa l'effettiva riuscita di una simile mediazione.

Ma quando tanti anni fa ero un feroce nemico della FIPSAS perchè vedevo un lassismo esagerato su certi temi( che adesso paghiamo duramente con la nostra esclusione dalle AMP), non capivo che per la FIPSAS era normale tenere più ai tesserati cannisti che alla percentuale irrisoria di pescatori in apnea.

E' tutto parte del gioco politico e sociale della rappresentatività in seno ad una organizzazione.

Se siamo 1/100 rispetto ai cannisti, cosa pensiamo che faccia la federazione se deve salvaguardare una sua componente?

Che veniamo sacrificati per il "bene comune" , che è la stragrande maggioranza degli iscritti.

E che non siamo noi.

 

Ecco perchè, come sempre, mi permetto di ricordare a tutti gli amici iscritti ad Apnea Magazine come semplici fruitori di un sito dedicato alla pesca, che basterebbe fare il passo in avanti e iscriversi anche alla ASD Apnea Magazine o a una delle tante Società affiliate FIPSAS in giro per l'Italia, per cominciare a contare di più.

 

Ma , a quanto vedo, la cosa non sembra fare tanta breccia nelle menti di chi frequenta questa realtà.

Per carità, ogniuno fa quello che si sente di fare, solo che poi si parla , si parla e ci si accapiglia senza aver capito la cosa fondamentale.

 

Un caro saluto a tutti.

Ciao.

 

Ciao Gianni, hai centrato il punto critico...per le AMP probabilmente è solo una illusione, ma, visto che i suggerimenti per tentare di entrarci provengono dai gestori delle AMP, forse si riuscirà ad ottenere qualcosa. Il tutto con una "certificazione" della Fipsas, che deve garantire (bel coraggio..) l'integrità dei tesserati e il rispetto delle regole sempre SE ci sarà una apertura alla pescasub...tutto SE e SPERIAMO...

Il resto è ovvio....la federazione la fanno i soci, se Giorgio non si facesse un mazzo tanto, chi nei modi e termini giusti si assumerebbe il suo compito? se i tesserati del Garda non si muovevano la pescasub era sparita...se i cannisti hanno un rapporto di 100:1 hanno non solo maggiore peso, ma hanno, MOLTO piu' importante, molti tesserati rappresentanti che si sbattono in prima persona, mancando loro anche i cannisti sarebbero spariti.

Ciao

 

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Sinceramente questa storia delle AMP mi pare del tutto assurda. Prove? Sperimentazioni?

Tentativi e garanzie? Tutto praticamente inutile visto che una AMP dove la pesca sub ha dimostrato nei FATTI di essere compatibile esiste già è quella delle Isole Tremiti. Perchè pensare alle AMP che non ci sono quando esiste l'isola che non c'è?

Senza orpelli licenze tessere e brevetti la pesca sub ha già dimostrato d'essere come e meglio delle altre.

 

Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire e cieco di chi non vuol vedere.

Le isole Tremiti possono dimostrare d'essere il posto dove il ripopolamento è reale, i pesci ci sono più di dove la pesca sub è vietata.

 

 

Mah!!??

 

Capisco la licenza, capisco e non condivido ma devo adeguarmi ma tutto il resto sono solo forzature.

Fossero vere le cose affermate allora la pesca sub andrebbe eliminata e basta.

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. . . certi carnieri "sovradimensionati" orgogliosamente ostentati da pescatori dei tempi che furono (bombolari), da subacquei comuni sui vari organi di informazione . . . e perchè no dagli agonisti diciamolo pure, credo non abbiano giovato alla nostra immagine, facendo credere che a chi pesca col fucile tutto risulti così semplice per essere ritenuti vere "macchine infallibili".

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Sinceramente questa storia delle AMP mi pare del tutto assurda. Prove? Sperimentazioni?

Tentativi e garanzie? Tutto praticamente inutile visto che una AMP dove la pesca sub ha dimostrato nei FATTI di essere compatibile esiste già è quella delle Isole Tremiti. Perchè pensare alle AMP che non ci sono quando esiste l'isola che non c'è?

Senza orpelli licenze tessere e brevetti la pesca sub ha già dimostrato d'essere come e meglio delle altre.

 

Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire e cieco di chi non vuol vedere.

Le isole Tremiti possono dimostrare d'essere il posto dove il ripopolamento è reale, i pesci ci sono più di dove la pesca sub è vietata.

 

 

Mah!!??

 

Capisco la licenza, capisco e non condivido ma devo adeguarmi ma tutto il resto sono solo forzature.

Fossero vere le cose affermate allora la pesca sub andrebbe eliminata e basta.

I primi a pensare all'AMP che non c'è sono quelli che ci escludono dall'AMP...

Quale miglior modo di non concludere niente, se non quello di parlare di utopia...

Il fatto che esista già un precedente di pesca subacquea compatibile con le esigenze di un'AMP, e che ciò venga ignorato in toto da chi gestisce dette aree, la dice lunga sulla logica che muove certe persone, nonchè sull'apertura al dialogo di queste.

Un tempo credevo che un certo numero di precedenti come quello delle Tremiti, avrebbe potuto garantire l'ammissione della pesca in apnea dentro queste aree, in quanto sarebbe venuto meno il valore del principio cautelativo che ci tiene fuori; oggi sono un pò pessimista...

Certo è che se quanto accade alle Tremiti, accadesse pure nell'AMP più nota d'Italia (per dimensione e per chi la dirige), ignorare un precedente diventerebbe praticamente impossibile...

Modificato da siccia
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. . . certi carnieri "sovradimensionati" orgogliosamente ostentati da pescatori dei tempi che furono (bombolari), da subacquei comuni sui vari organi di informazione . . . e perchè no dagli agonisti diciamolo pure, credo non abbiano giovato alla nostra immagine, facendo credere che a chi pesca col fucile tutto risulti così semplice per essere ritenuti vere "macchine infallibili".

Basta fare corretta informazione...

Informare correttamente non significa censurare, ma limitarsi ad esporre i fatti.

E' un fatto ad esempio che l'uomo del quale hai postato una foto, non abbia niente in comune con la stragrande maggioranza degli altri pescatori, se non l'attrezzatura :D

Cattiva informazione è invece quella che fa il giornalista che omette dei fatti perchè vorrebbe far passare un messaggio: il proprio.

Un giornalista ambientalista, ad esempio, potrebbe fare pessima informazione, spacciando certe performances per "la norma"...basta omettere il fatto che Amengual sia una leggenda della pesca in apnea...

Modificato da siccia
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. . . certi carnieri "sovradimensionati" orgogliosamente ostentati da pescatori dei tempi che furono (bombolari), da subacquei comuni sui vari organi di informazione . . . e perchè no dagli agonisti diciamolo pure, credo non abbiano giovato alla nostra immagine, facendo credere che a chi pesca col fucile tutto risulti così semplice per essere ritenuti vere "macchine infallibili".

Basta fare corretta informazione...

Informare correttamente non significa censurare, ma limitarsi ad esporre i fatti.

E' un fatto ad esempio che l'uomo del quale hai postato una foto, non abbia niente in comune con la stragrande maggioranza degli altri pescatori, se non l'attrezzatura :D

Cattiva informazione è invece quella che fa il giornalista che omette dei fatti perchè vorrebbe far passare un messaggio: il proprio.

Un giornalista ambientalista, ad esempio, potrebbe fare pessima informazione, spacciando certe performances per "la norma"...basta omettere il fatto che Amengual sia una leggenda della pesca in apnea...

L'immagine però, come tu m'insegni, è più rapida, quindi restituisce emozioni immediate che trasmettono un pensiero in chi le riceve.

Poi le prestazioni che può raggiungere (non sempre, è chiaro a noi dell'ambiente) un buon agonista, ormai rasentano la scientificità in quanto occorre "far pesce" anche quando non se ne vede; certi articoli nelle riviste specializzate, ne confermano l'altissimo livello di competenza ed è ovvio che una foto come questa (Amengual ne ha fatte anche di "tremende" detiene il record assoluto di quintali di pesce in una competizione perciò non ho voluto esagerare), faccia sorgere nel profano che la vede, un moto di disapprovazione.

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Basta fare corretta informazione...

Informare correttamente non significa censurare, ma limitarsi ad esporre i fatti.

E' un fatto ad esempio che l'uomo del quale hai postato una foto, non abbia niente in comune con la stragrande maggioranza degli altri pescatori, se non l'attrezzatura :D

Cattiva informazione è invece quella che fa il giornalista che omette dei fatti perchè vorrebbe far passare un messaggio: il proprio.

Un giornalista ambientalista, ad esempio, potrebbe fare pessima informazione, spacciando certe performances per "la norma"...basta omettere il fatto che Amengual sia una leggenda della pesca in apnea...

L'immagine però, come tu m'insegni, è più rapida, quindi restituisce emozioni immediate che trasmettono un pensiero in chi le riceve.

Poi le prestazioni che può raggiungere (non sempre, è chiaro a noi dell'ambiente) un buon agonista, ormai rasentano la scientificità in quanto occorre "far pesce" anche quando non se ne vede; certi articoli nelle riviste specializzate, ne confermano l'altissimo livello di competenza ed è ovvio che una foto come questa (Amengual ne ha fatte anche di "tremende" detiene il record assoluto di quintali di pesce in una competizione perciò non ho voluto esagerare), faccia sorgere nel profano che la vede, un moto di disapprovazione.

 

L'immagine va gestita in modo intelligente ed oculato.

Finchè l'immagine sarà gestita dalle aziende produttrici di attrezzature, prevarrà il sensazionalismo a fine commerciale a discapito della realtà della disciplina.

Quando indietro ponevi la domanda

siamo sicuri che l'interlocutore giusto con le istituzioni per noi subacquei sia la F.I.P.S.A.S. ?

non so se pensavi alle aziende.

Ebbene, non esiste errore maggiore di considerare le aziende come possibili interlocutori per la categoria, il fine delle aziende è il profitto e l'approccio all'immagine sulle riviste ne è l'esempio lampante.

A noi occorre mediazione sociale, la federazione sportiva (Fipsas) ha nel proprio DNA questo ruolo di mediazione sociale.

Nello statuto e nei fatti,

L'immagine è il pescatore e l'uomo, non la preda perchè vittima.

Modificato da Barbara Pignataro
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Domanda: siamo sicuri che l'interlocutore giusto con le istituzioni per noi subacquei sia la F.I.P.S.A.S. ?

 

Risposta: sapete che a novembre 2009 il Ministero ha costituito un tavolo tecnico per la revisione delle norme sulla pesca sportiva e ricreativa (Dlgs 153 e 154 del 2004, DPR 1639/68)? Chi siede a questo tavolo? Chi sta portando avanti un carteggio con il Ministero per la tutela dei pescatori sportivi e ricreativi?

Chi, in particolare, ha ricevuto mandato da TUTTE le associazioni della pesca sportiva e ricreativa per le proposte attinenti la pesca in apnea?

 

Per il discorso AMP, stiamo attenti a non fare confusione. Quando si parla di regole generali ci si interfaccia con una serie di ministeri capeggiata dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e con le CCPP. Quando si parla di AMP ci si interfaccia con Ministero dell'Ambiente, Enti Gestori e Enti locali interessati. Vi pare possibile mescolare i due discorsi e usare elementi di un ambito come leva di pressione politica per l'altro ambito?

 

Ripeto: chi era a Mola di Bari SA BENE come la pensano Ministero e Enti Gestori. Sa anche quale lavoro la FIPSAS ha impostato con il mondo scientifico e con il mondo gestionale delle AMP... ma scusate, gli altri cosa avrebbero fatto? Se si misura tutto sui risultati siamo tutti a ZERO, se seminare conta qualcosa allora non siamo affatto tutti allo stesso livello.

 

Chi semina PUO' raccogliere. Chi non semina, no. Meglio feriti che morti, diceva qualcuno un tempo: è a questo motto che si può ispirare la nostra politica di tutela della categoria, non su vuoti e inutili proclami e appelli a verità e giustizia universali.

 

Perdonate la schiettezza.

Giorgio

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Il rilascio della Licenza di pesca dietro frequentazione di un corso non mi sembra una cosa da demonizzare. Il primo paragone è ovviamente con la Caccia dove si usano armi da fuoco, per cuui è assolutamente necessario visto il rischio.

Da bravi Italiani pensiamo subito a chi potrebbe trarne profitto (anche se parlare di profitto non è oltretutto opportuno perchè le associazioni sportive sono senza scopo di lucro, per cui...), tuttavia dovremmo guardare invece al beneficio che questo potrebbe portare a tanti ignari pescatori che ogni anno entrano in acqua senza sapere niente su leggi, regolamenti e nozioni di sicurezza e poi rischiano di beccarsi una sincope o di farsi affettare da un motoscafo!

Purtoppo fanno notizia solo le tragedie ma a ben pensarci si dovrebbe essere contenti di quante persone NON sono morte grazie a quello che hanno imparato ad un corso.

Ricordiamoci sempre che il nostro è uno sport bellissimo quanto rischioso, è inutile negarlo. Se non conosciamo il rischio o non sappiamo gestirlo può trasformarsi in pericolo e allora non va più bene. Secondo me avere consapevolezza di quel che facciamo può essere postivo per l'ambiente ma anche salvarci la pelle.

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Certo che meglio feriti che morti!

Occorre anche dire che per una scelta del tutto personale preferirei morire piuttosto che restare un vegetale per tutta la vita.

 

Riconosco che la FIPSAS si stia muovendo ma ciò non può far immaginare che solo per questo occorra essere concordi e plaudenti.

Rispetto per la FIPSAS, CERTO ma non mi pare che ci sia alcuna mancanza di rispetto.

Nella caccia ci si è ridotti a farsi fare l'esame per la licenza dagli ambientalisti e mi pare che la caccia stia morendo.

Pensate cosa accadrebbe a noi che non abbiamo il peso dei cacciatori.

Resta evidente che non si risponde alle domande che avevo posto ma anche questa è una risposta.

 

Grazie

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. . . certi carnieri "sovradimensionati" orgogliosamente ostentati da pescatori dei tempi che furono (bombolari), da subacquei comuni sui vari organi di informazione . . . e perchè no dagli agonisti diciamolo pure, credo non abbiano giovato alla nostra immagine, facendo credere che a chi pesca col fucile tutto risulti così semplice per essere ritenuti vere "macchine infallibili".

Basta fare corretta informazione...

Informare correttamente non significa censurare, ma limitarsi ad esporre i fatti.

E' un fatto ad esempio che l'uomo del quale hai postato una foto, non abbia niente in comune con la stragrande maggioranza degli altri pescatori, se non l'attrezzatura :D

Cattiva informazione è invece quella che fa il giornalista che omette dei fatti perchè vorrebbe far passare un messaggio: il proprio.

Un giornalista ambientalista, ad esempio, potrebbe fare pessima informazione, spacciando certe performances per "la norma"...basta omettere il fatto che Amengual sia una leggenda della pesca in apnea...

L'immagine però, come tu m'insegni, è più rapida, quindi restituisce emozioni immediate che trasmettono un pensiero in chi le riceve.

Poi le prestazioni che può raggiungere (non sempre, è chiaro a noi dell'ambiente) un buon agonista, ormai rasentano la scientificità in quanto occorre "far pesce" anche quando non se ne vede; certi articoli nelle riviste specializzate, ne confermano l'altissimo livello di competenza ed è ovvio che una foto come questa (Amengual ne ha fatte anche di "tremende" detiene il record assoluto di quintali di pesce in una competizione perciò non ho voluto esagerare), faccia sorgere nel profano che la vede, un moto di disapprovazione.

 

L'immagine va gestita in modo intelligente ed oculato.

Finchè l'immagine sarà gestita dalle aziende produttrici di attrezzature, prevarrà il sensazionalismo a fine commerciale a discapito della realtà della disciplina.

Quando indietro ponevi la domanda

siamo sicuri che l'interlocutore giusto con le istituzioni per noi subacquei sia la F.I.P.S.A.S. ?

non so se pensavi alle aziende.

Ebbene, non esiste errore maggiore di considerare le aziende come possibili interlocutori per la categoria, il fine delle aziende è il profitto e l'approccio all'immagine sulle riviste ne è l'esempio lampante.

A noi occorre mediazione sociale, la federazione sportiva (Fipsas) ha nel proprio DNA questo ruolo di mediazione sociale.

Nello statuto e nei fatti,

L'immagine è il pescatore e l'uomo, non la preda perchè vittima.

Non pensavo alle aziende, ma ora che mi ci hai fatto pensare, potrebbe avere un certo impulso anche questa possibilità (facendo magari peso sul fatto delle ripercussioni anche minime sui posti di lavoro nelle ditte).

Anche se forse non risulto molto simpatico a Giorgio (cucuzzaro), ho per lui (e gente competente e preparata del suo livello) sincera stima, molta, azzardo, vorrei rappresentanti al tavolo delle trattative solo di tale caratura; ben addentro alla materia, ai quali non la si possa raccontare.

Ho consapevolezza pure io che dobbiamo legare le nostre mozioni ad una categoria numerosa come F.I.P.S.A.S. PIACCIA O NO e qui mi contraddico, ma santo cielo, non so se veramente stanno cambiando le cose, però penso che all'interno di questo pentolone i pescapneisti siano considerati come parenti "bastardi"(chiedo scusa), poveri ed anche un po' puzzolenti :drunk:

No cara Barbara, pensavo, come mi duole dirlo, che l'unica possibilità per arrivare ad ottenere lo scopo, sarebbe (ad avercene!!!) fare come certe "organizzazioni" che infiltrano loschi figuri nei gangli di potere e . . . sistemano tutto :smoke:

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Certo che meglio feriti che morti!

Occorre anche dire che per una scelta del tutto personale preferirei morire piuttosto che restare un vegetale per tutta la vita.

 

Riconosco che la FIPSAS si stia muovendo ma ciò non può far immaginare che solo per questo occorra essere concordi e plaudenti.

Rispetto per la FIPSAS, CERTO ma non mi pare che ci sia alcuna mancanza di rispetto.

Nella caccia ci si è ridotti a farsi fare l'esame per la licenza dagli ambientalisti e mi pare che la caccia stia morendo.

Pensate cosa accadrebbe a noi che non abbiamo il peso dei cacciatori.

Resta evidente che non si risponde alle domande che avevo posto ma anche questa è una risposta.

 

Grazie

 

Dire che la Fipsas si stia muovendo mi sembra qualcosa più di uno slancio di ottimismo... e lo penso nonostante sia iscritto...

Siamo l'unica categoria di pescatori inesistente, un ectoplasma, utile solo per trovare qualcuno da lasciare fuori dalle AMP e realizzare la più grande ipocrisia pseudo-ecologista nel panorama della tutela del patrimonio ittico.

E' evidente che la nostra federazione non ha mai esperito il mimimo tentativo per rendere giustizia a questa sperequazione basata sul nulla e della quale anche gli estensori dei regolamenti delle AMP sono consci essendo priva dei mimini presupposti scientifici.

Riconosco, invece, alla Federazione una certa attività finalizzata all'iscirizione coatta o alla istituzione del brevetto (che ho conseguito sigh...) di pescatore in apnea.

Contarci serve a poco, siamo e saremo sempre un numero estremamente esiguo rispetto ai cannisti e quindi minoritari nella federazione, si vuole, dunque, introdurre una licenza di pesca? Un balzello ulteriore? Va bene, purchè riguardi TUTTI i pescatori anche quelli di superficie, vorrei, però, non essere obbligato ad aderire ad una federazione che non mi rappresenta (non può e non sa, lo dimostra tutti i giorni ), devo pagare un'assicurazione come in Francia? E sia ma scelgo liberamente.

 

Preferirei che la Fipsas continuasse, come fa, ad occuparsi di gare, lasciando ai semplici appassionati la scelta di come costituirsi in associazioni di settore e di non associarsi affatto come è ad esempio in Francia.

 

 

 

 

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