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Pescainapnea In Pillole


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Quattro parole appunto in pillole senza approfondimenti.

 

 

- E’ il tipo d’arma più utilizzato al mondo.

- E’ semplicissimo da realizzare, sia per le ditte, sia per il “pescapneafaidate”!

Le ditte si sforzano di renderli complicati e………costosi, ma la valenza di quest’arma è la semplicità, la leggerezza, la dolcezza allo sgancio dell’asta, l’estrema e ineguagliabile precisione.

 

Origina dai pescatori polinesiani, che sopra un fusto di legno lunghissimo, posizionavano un’asta lunghissima, alla cui estremità posteriore in una tacca, un meccanismo di sgancio semplicissimo azionato con la pressione del pollice faceva partire l’asta, non avevano quindi il grilletto.

Come tutti gli arba per avere gittata debbono essere lunghi, difatti un’asta di 150 cm, che fuoriesce da un’arma di 120, ha una lunghezza complessiva di 270, se gli elastici permettono all’asta un’avanzamento di un solo metro e cinquanta, abbiamo che la distanza offensiva è di di 420 cm:

Ma i polinesiani pescavano in un mare di pesce, senza pinne dove il fucile si teneva lungo e disteso, difatti spostare quelle armi rapidamente per correggere lo scarto di un pesce era praticamente impossibile, ma si ovviava visto che di pesci cen’eran tanti e per quelli che scartavan……..pazienza.

 

Attualmente il mercato vede armi di svariate lunghezze.

- Non è necessario avere tutte le lunghezze ne tantomeno utilizzarle per una pescata.

- Ma un buon compromesso per ogni zona di pesca; una lunghezza standard da utilizzare sempre.

ARBA: UN’ARMA SILENZIOSA?

Per l’orecchio umano senz’altro, per la percezione del pesce molto meno, difatti le “vibrazioni” che vengono scaricate in avanti sono rappresentate dall’asta che avanza e dal rovesciamento/ribaltamento in avanti degli elastici che è notevole.

La possibilità di non spaventare un branco di pesce dopo un tiro è rappresentata unicamente dall’eventualità di fulminare una preda, mentre se la preda dibatte, terrorizza il resto del branco.

L’arba essendo molto preciso da la possibilità di fulminare la preda… solo così è “silenzioso”.

Ma se la stessa cosa avviene con un’arma pneumatica è identico il risultato.

 

Per essere un bravo e preciso pescatore non sono necessarie formule e grafici di potenze e gittate, ma solo un’arma efficace e soprattutto utilizzata secondo le possibilità reali del tipo di arma: L’ARBA È SEMPLICE.

LE SUE CONDIZIONI DI UTILIZZO MIGLIORI NEI NOSTRI MARI SONO RAPPRESENTATE DALLA PESCA AL RAZZOLO, DAI TIRI AL VOLO A PREDE DI PICCOLE/ MEDIE DIMENSIONI, CHE SGATTAIOLANO DI TAGLIO.

Diciamo una lunghezza di 90 cm.

- I fucili in legno sono molto belli esteticamente ma richiedono un fusto notevolmente più consistente e quindi “ingombrante”.

- il fusto deve essere sottile, ben calibrato, e reso stagno.

- l’ arma in acqua deve essere neutra e deve mantenere da libera un’assetto orizzontale.

- la testata sottile, poco ingombrante, deve mantenere gli elastici il più possibile aderenti al fusto una volta tesi, per evitare eccessive vibrazioni durante gli spostamenti laterali

- Gli elastici ideali sono quelli da 16, non eccessivamente corti, per non gravare eccessivamente nello sforzo di caricamento e nel rilascio dell’asta al momento dello sparo, che deve essere dolce e progressivo.

- Il meccanismo di sgancio deve sfruttare la tensione di caricamento (durezza del grilletto inversamente proporzionale alla tensione di caricamento) da scartare quelli ad aggiunta di base( forza di sgancio direttamente proporzionale alla tensione di caricamento).

 

L’ASTA

Una fondamentale caratteristica dell’arba è rappresentata dall’asta, molti trucchetti e customizzazioni vengono attuate su questo elemento ( questa non è la sede)

- l’asta deve essere di diametro sottile 6 mm, deve avere un certo peso e deve essere di acciao armonico, già aumentandone il diametro a 6,5 si nota subito la differenza, non parliamo poi di 7 mm, diametro che cambia completamente le potenzialità, la fuzionalità e la “sensazione” dell’arma.

- Le tacche di aggancio non debbono essere profonde, ma appena accennate, sufficienti a contenere l’archetto, pena l’inevitabile rottura.

- Per questo è consigliabile posizionare la sagola in un foro a monte delle tacche( ma anche il foro in un’asta da 6 potrebbe essera causa di rottura dell’asta in quel punto.

 

SVANTAGGI

- al costo iniziale dell’arma si deve aggiungere quello degli elastici, che vanno rinnovati per tutta “la vita” dell’arma.

- È molto difficile trovare in commercio aste buone ad un costo contenuto.

- Il brandeggio è difficoltoso sia il laterale che quello alto- verticale per via del vibrare degli elastici

- Ha scarsa forza di penetrazione.

- La sottile taithiana tende ad incastrarsi di punta nelle fessure delle roccie se utilizzato in tana.

- Per la pesca in tana ha un’ingombro eccessivo, anche per le misure di 55, con l’asta fuori tutto si arriva a circa 80 cm.

- Sono ingombranti in auto, in treno, in aereo e……….. sul gommone.

- Nella ricarica rapida ha tempi più lunghi rispetto ad un pneumatico di pari lunghezza.

VANTAGGI

La sua conformazione con l’asta tutta in evidenza, da l’impressione di una maggiore possibilità di mira

- Attualmente per le condizioni di pesca dei nostri mari una lunghezza media di 90 cm rappresenta l’ arma ideale.

- Se ben concepito è estremamente preciso.

- Un fucile efficace autocostruito costa veramente poco.

- Esistono alcuni modelli con Meccanismo di sgancio sensibilissimo.

In commercio esistono anche degli arba maggiorati, con elastici grossissimi, cortissimi, sono armi lunghe, a volte con due, tre elastici, finalizzati a “prede di mole”, è indubbio che in Australia e in America “cacciatori” di grandi pesci oceanici li utilizzano con successo( ma non conoscono i pneumatici).

Forse di un’arba così concepito se ne snatura la naturale essenza, ma è solo una questione di punti di vista.

Il fucile a propopulsione elastica più particolare in assoluto è il Roller che ha realizzato Oreste Vacondio, ha addirittura la possibilità del cambiamento della potenza senza spostare gli elastici dalla tacca nella quale son posizionati, solo con il rapido spostamento di una leva……...”potenza” dell’ingegno.

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Ospite Claudio Basili

Caro Luciano

complimenti per le pillole, sono daccordo in tutto tranne su un punto.

I pescatori Australiani conoscono benissimo il pneumatico, ma per la mole dei loro pesci non e' sufficiente.

Mi spiego.... un pneumatico piu' di una certa potenza non puo' essere caricato 45/50 ATM ( secondo me mi sono allargato) perche' esplode e poi perche' e' impossibile da caricare.

Allora i tizi hanno pensato di frazionare il carico con 6/8 coppie di elastici (possono caricarli tutti), così facendo il fucile sprigiona molta piu' potenza di un pneumatico e tira aste da 1 cm. di diametro lunghe anche 2 mt.

Certo il brandeggio e' limitato ma quando uno spara ad un pesce di 250/300 kg. c'e' poco da spostare....

In alternativa c'e' il pneumatico con il bombolino a 200 atm ma e' vietato se non sbaglio.

Ciao

p.s. ho un fucile Polinesiano tutto in legno con il sistema di sgangio a cucchiaio... e' stupendo

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Caro Claudio

 

Conosco questi mostri ad elastici.

Poi non è un problema di ATM.

Però sarei curioso di testare sui grandi pesci oceanici un 150 STEN , pressurizzato alle classiche 30 /32 ATM però con asta da 9 mm.

L'ho avuto nelle mani 15 anni fa; in caduta specialmente colpiva a ditanze inimmaginabili.

Il problema semmai consiste nel caricamento, perchè è abbastanza difficoltoso.

 

Ma esiste una tecnica con la quale con un normalissimo carichino si riesce nell'impresa, sono solo necessari degli ........adduttori d'acciaio nelle gambe.

 

Ti racconto un'aneddoto:

Quando renzo vinse il mondiale Turco, la Squadra Giapponese l'omaggio di un fucile a tre elastici, straordinario per i materiali con i qualiera costruito, leghe particolarissime di tipo areonautico.

Tutti rimanemmo colpiti dalla magnificenza di quest'arma, anche se provammo a caricarlo tipo Ulisse con il famoso arco, non riuscendoci, perchè era lunghissimo.

Il Grande capitano della Spagna NOGUERA ( ora scomparso) l'osservava perplesso e alla fine esclamo:

" Renzo, quando vedrò passar alle Baleari esta asta, compriendo seguro che tu all'Elba hai sbagliato un dentice"

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Ciao Luciano,

mi ricordi un amico che pur odiando la pallavolo e amando l'atletica era costretto per stare con Noi a giocarla!Si evince chiaramente che preferisci l'oleo. Adesso mi faccio un autogol clamoroso! Ne abbiamo già parlato: gli oleo opportunamente modificati (cosi come sono no!) sono superiori agli arba...concedi loro comunque un po' di simpatia...

 

Oreste

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E' sempre molto interessante leggere gli scritti tecnici di un Campione come Luciano Cottu, qualcosa di nuovo da imparare non manca mai!

 

Voglio inoltre approfittare di questo post per salutarlo visto che, dopo le due belle giornate passate insieme per le gare del circuito Sporasub di Follonica e di Civitavecchia, mi onoro di considerarmi anche un suo amico.

 

Gherardo

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Ospite Mariano Satta

Scusate l'intervento...(ma da buona Canaglia non resisto)...

 

Rimango sempre dell'idea che un mediocre fucile in mano ad un vero pescatore catturi più di un superpomato o superestremizzato arbalete in mano ad un neofita.

 

Che senso avrebbe impugnare un superfucile nella pesca profonda quando con un semplice arba da 90 si riesce a catturare tutto, tutto (mi riferisco ad un'arma di serie).

 

Ieri ho pescato profondo nelle acque di Vignola, io ed il mio secondo avevamo dietro arba da 100 e 60...i pesci sono venuti fuori col 60...parlo di pesce bianco. Questa settimana passata ho catturato un dentice col 75, qualche settimana fà la ricciola col fucile a prima tacca ed elastici non estremizzati...

 

Ben vengano le modifiche e le innovazioni...ma personalmente continuo a dire che il fucile è l'ultimo dei fattori che portano alle catture...

 

Ho sempre catturato prede grosse ed ambite scoccando il tiro nel momento opportuno ed avvicinando il pesce...il fucile deve essere l'ultimo dei pensieri ed è solo il tramite tra noi ed il pesce...

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Ospite emmelle

caro Luciano, grazie della pillola... fa molto bene!

Potresti precisare cosa intendi affermando che l'arba "da l'impressione di una maggiore possibilità di mira" rispetto al pneu?

Sai io ho un amico di grande esperienza che a volte si lascia scappare affermazioni simili: parlando di tiri, mira, ecc mi ha invitato ad armarmi di pneu da 100-110 opportunamente "ritoccato". Sostiene che la maggior facilità di mira di un arba non è scientificamente provata....

Max.

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Oreste

Non è questione di simpatia ma di pratica.

L'arba è l'arma ideale per i nostri mari nella lunghezza secondo me di 90 cm, mi sembra che più simpatia di così ..............

 

La risposta a Claudio da appassionato quale è di tutti i tipi di pesca subacquea era solo una disquisizione da ignorante ( quale sono io per ciò che concerne la pesca ai pelagici atlantici).

 

Assieme a Toschi abbiamo avuto fra le mani il 150 Sten, per testarlo alla Mares.

Le risultanze sono state (e rispondo a Mariano ) dell'inutilità "appunto" di un fucilone del genere.

Allora in commercio esisteva solo il 130 supersten, quello col maniglione.

Ne preparai uno di lunghezza ottimale che alla fine fu scelto come misura, riducendo appunto il 130: nacque il 115 che sostutuì il 130, la differenza di maneggevolezza, precisione, facilità di caricamento era notevole.

 

Ma qui alla fine stiamo parlando di .........Oleopneumatici, parliamo di arba !!!!

A Gherardo un caro saluto; una persona che spero di rincontrare.

saluti

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Ospite Mariano Satta
Oreste

Non è questione di simpatia ma di pratica.

 

 

Luciano sono in perfetta sintonia con tutto ...

 

Non ho resistito a dire la mia per non far cadere nelle solite convinzioni errate che i pesci li prendono i fucili e non i pescatori...

 

Consentimi una piccola precisazione sulle misure degli arba:

con un 100 è impensabile nelle nostre acque pescare in tana, con un 90 si riesce...la differenza stà in quei 10 cm in meno di lunghezza del fusto, 10 in meno dell'asta e 2 cm. in meno di lunghezza degli elastici.

 

Il 90 si conferma con l'82 l'arma più adatta e versatile tra gli arbalete...(parlo delle nostre acque).

 

 

Chiaramente mi riferisco alla pratica e non alle teorie o solite "seghe mentali"...

:subh:

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Luciano,

sappiamo entrambi che è una questione di gusti, mi riferivo solo a questo.

So che rimpiangi un vecchio arba perso in mare...quindi... è che traspare nella tua "pillola" la preferenza verso l'oleo (o forse sono condizionato dal sapere che lo utilizzi preferenzialmente ).

 

Mariano,

sottoscrivo in pieno la tua considerazione, non ho mai affermato il contrario ( ho già scritto di aver visto pescare Amengual e Carbonell con "aste da ombrello").

Puoi disporre dell'attrezzo più sofisticato, se non sai pescare è difficile mettere a pagliolo qualche preda....ma...mi dispiace contraddirti il pesce lo prende il fucile non il pescatore. Cosa intendo dire: che da pescatore ho fatto tutto correttamente, il pesce è a tiro, facile, resta solo da colpirlo e invece vedi per la mole, oppure per il diametro esiguo dell'asta, oppure per la scarsa potenza magari dovuta alla misura dell'arma...(sicuramente con la tua esperienza potresti aggiungere altri casi ) l'azione di caccia fallisce, o peggio ferisci inutilmente l'animale.

Mi è capitato a volte di non sparare perchè sapevo sarebbe stato inutile.

E' un po' il concetto del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Tu descrivi ciò che catturi con armi improbabili, io ripenso a ciò che ho perso per lo stesso motivo....forse il mio atteggiamento è dovuto al fatto che non posso fare battute di caccia tutti i giorni, quindi le occasioni che mi procuro mi dispiace molto perderle...ma ribadisco quanto affermato sopra, se non sai pescare

il fucile non risolve nulla. Lungi dal voler essere polemico, ma la mie considerazioni vengono dalla pratica e non da "seghe mentali".

 

Oreste

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Ospite Mariano Satta

 

 

Oreste il nostro è uno scambio di opinioni, ognuno è liberissimo di dire la sua, le nostre discussioni ben vengano sul forum, aiutano tanti a valutare e di conseguenza scegliere.

 

Considero il roller adatto, innovativo e pratico come unica arma...la versatilità e la possibilità di regolare e quantificare il tiro sono sinonimi di successo...

 

La mia convinzione è che la pesca non è fatta di sole strategie o di sole scelte...le occasioni capitano e non sempre si ha il tempo di variare la potenza o semplicemente cambiare la tacca di sparo...Perdere l'attimo vuol dire perdere la cattura...

 

Nelle mie quotidianità mi trovo a volte di impostare un tuffo convinto di sparare in tana e poi mi trovo a variare la scelta o meglio la tecnica di caccia.(io lo chiamo "adattamento"). Chi pesca sà che si deve guardare intorno e a volte è sufficiente saperci fare e sfruttare l'attimo che "stare là a penare o ragionare".

 

Non penso che la pesca sia fatta solo di strategie, calcoli e bontà delle armi...ogni occasione sfruttata o non colta nel suo attimo è sicuramente un'occasione persa.

 

Non nego che impugnare una buona arma è meglio...ma la pesca che produce fascino e risultati è sopratutto quella che permette di sfruttare le imprevidibilità...La pescata dura ore...ma le catture avvengono in attimi...

 

C'è chi sogna la ricciola, chi il dentice, chi l'orata e chi la corvina...ma senza scendere nel blu non sapremo mai quali occasioni d'oro da sfruttare il mare può offrirci.

 

Preferisco confermare che a prendere i pesci sia il pescatore....In riferimento a quanto dici Carbonell pesca tutto l'inverno con un arbaletino da 60...eppure porta a paiolo qualsiasi pesce...

A Tahiti impugnava un lungo 120 con un'asta da 170...col suo 60 avrebbe fatto poco...

 

Bellani usa preferibilmente il 75 e con quel fucile in gara è ai massimi vertici mondiali, ha catturato di tutto dalla Ricciola di 40 chili a dentici ...in gara mentre scende per controllare una pietra si guarda intorno e in gara le sue Leccie e i suoi Dentici fanno gridare al miracolo...per Me è solo mestiere...

 

Ben vengano tutte le innovazioni ed accorgimenti...ma nella sua complessità la pesca è fatta di acquaticità, istinto, movimento, strategia ed adattamento...il fucile è solo una piccolissima componente ed in percentuale il successo dato dal fucile, se uno non ci sà fare, è bassissima se non nulla. Una Ricciola si può toccare con un dito se la strategia adottata viene fatta a regola d'arte, idem col dentice, col sarago a fondo e con le corvine...a volte basta l'arbaletino con la forchetta e i pesci vanno a paiolo molto più che col fucile con tahitiana di generose dimensioni...

 

La massima percentuale di Cernie catturate da sempre è finita sotto il mitico medisten ed arpione o mustad...tutt'oggi i campioni preferiscono quest'arma.

 

Porto degli esempi:

 

Con un arba da 90 ed asta da 6mm ho passato un tonno da un quintale sparandolo poco prima dell'occhio, passato di parte in parte. Il racconto è nell'archivio.

 

Ho catturato diverse grosse ricciole con l'arma che impugnavo, quando ho scoccato il tiro ho sempre valutato dove avrei passato di parte in parte il pesce o se l'occasione lo permetteva ho puntato per fulminarlo...Ho perso pochissimi pesci degni.

 

E' chiaro che chi sogna super potenze e tiri fuori limiti pecca in abilità...ma quanti colpirebbero un dentice in movimento a 5 mt. dalla punta dl fucile??? penso pochi eppure qualcuno quei tiri li fà con successo sfruttando la potenzialità dell'arma che in quel momento impugna...

 

Sono sicurissimo che il fucile giusto al momento giusto sia difficile impugnarlo a meno che chi fà queste scelte entra in acqua con la consapevolezza che saranno più le pescate nulle che quelle chiuse con successo....pescatore è colui che interpretando il mare cattura ciò che esso offre...e non ciò che vorrebbe.

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