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Nubifragio E Allagamenti A Cagliari


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Mi rendo conto che l'argomento è OT, ma visto che a Cagliari e dintorni ci sono tanti amici ... mi faceva piacere sapere se tutto era sotto controllo.

 

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http://www.corriere.it/cronache/08_ottobre...44f02aabc.shtml

 

Una perturbazione atlantica di particolare violenza

Cagliari: nubifragi e allagamenti

Giovedì maltempo su tutta l'Italia

Una donna di 85 anni annegata a Capoterra, alcune persone si sono rifugiate sui tetti. Una diga a rischio

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Queste le ultime notizie da La Nuova Sardegna del 23/10/2008

 

 

Quattro vittime nel nubifragio

 

Capoterra e Cagliari sott’acqua, spazzate via case e strade Allarme per la diga di Poggio dei pini, decine di famiglie evacuate

 

 

 

CAGLIARI. Un uomo e due donne sono morti, una quarta persona è dispersa, 60 famiglie hanno dovuto lasciare la casa immersa nel fango, la statale 195 per Pula è interrotta perché la strada ha ceduto, la diga di Poggio dei pini è sotto sorveglianza stretta, i coltivatori di pomodori sul rio San Girolamo hanno perso tutto: è il terribile bilancio del nubifragio che per tre ore ha flagellato il Cagliaritano con una violenza mai conosciuta, neppure nel 1999 quando ci furono due morti e le serre di pomodori furono distrutte. Speranza Sollai, 85 anni, trovata morta nello scantinato di casa, per ore è stata l’unica vittima certa. Per gli altri, fino all’ultimo si è sperato che fossero vivi e che non riuscissero a telefonare: anche le linee mobili e fisse, ieri, sono state azzerate dal maltempo.

 

Licia Zucca, 80 anni, è stata trovata morta dai sommozzatori dei carabinieri vicino ai campi di tennis di Frutti d’oro, a diversi chilometri di distanza dal ponte di Poggio dei pini dove la massa d’acqua del rio San Girolamo aveva travolto la Bmw guidata dal genero Antonello Porcu, 57 anni, capo del servizio acquisti dell’Asl 8. Ed è lui il disperso sul quale fino al primo pomeriggio si sono alternate notizie contrastanti: alle 11 sembrava che l’avessero trovato, vivo, poi il disperso ancora non rintracciato era di nuovo lui. L’equivoco ha avuto un chiarimento molto tragico: c’era un’altra vittima, un agricoltore, Mariano Spiga, annegato nelle campagne di Sestu dentro la sua auto travolta dal fiume. Il dirigente della Asl ancora ieri sera non era stato trovato nonostante l’imponente spiegamento di forze cominciato dalle 7 del mattino quando, dopo un tuono pauroso, sull’area vasta di Cagliari s’è aperto un temporale che non ha perso intensità per tre lunghe ore.

 

Nelle montagne di Capoterra aveva cominciato a piovere già verso le due del mattino: quando il nubifragio è arrivato nel lago di Poggio dei pini, sul rio San Gerolamo e sulla diga di Masoni Ollastu i livelli si erano già alzati e la cattiva gestione della rete ha fatto il resto. Qualcuno ieri raccontava che l’invaso di Masoni Ollastu s’è rovesciato nel rio Su Loi e l’acqua ha scavalcato il ponte da sempre considerato troppo piccolo per un torrentello che s’ingrossa facilmente, sbattendo le auto in transito fuori dalla carreggiata. E’ nella lottizzazione Su Loi che si è temuto il quinto disperso: un giovane era al bar a prendere il caffé intorno alle 8.45 quando ha visto l’acqua che trascinava via il suo furgone e l’ha inseguito, finendo travolto sotto gli occhi degli avventori che lo rincorrevano. E’ stato trovato alla foce del fiume, in stato di choc, l’ambulanza del 118 l’ha portato al pronto soccorso del San Giovanni di Dio, il giovane si è ripreso in fretta. Il nubifragio ha devastato una zona densamente popolata in un tempo molto ristretto.

 

Nella lottizzazione San Girolamo l’acqua e il fango hanno raggiunto il metro di altezza al primo piano, gli scantinati erano tutti sommersi, le strade un mare di fango, le auto spazzate via, ammassate contro alberi e muretti oppure rovesciate in cunetta. Intorno alle due le macchine con altoparlante della protezione civile invitavano la popolazione a lasciare le case perché si temeva che, se fosse tornato il maltempo, potesse cedere la diga di Poggio dei pini. A Cagliari l’emergenza è esplosa intorno alle 9, quando lungo il viale La Plaia vicino al porto la strada era un immenso lago sul quale navigavano le fronde degli alberi, un pullman per crocieristi veniva sbattuto contro un muro dalla furia del vento e una nave crociera riprendeva il largo. La zona industriale di Elmas è stata completamente allagata, non c’era più acqua né luce e i dipendenti delle aziende li hanno mandati a casa perché si temeva che se il nubifragio fosse durato non sarebbe stato facile lasciare gli stabilimenti. Sempre a Elmas il quartiere di Giliacquas era interamente sommerso dal fango, a Monserrato nello stradone di Riu Mortu qualcuno, a nubifragio finito, ha armato la canoa.

 

Strade. La 195 ha subìto il danno più grosso: l’asfalto eroso in più punti dalla furia dell’acqua piovana da una parte e del mare in tempesta dall’altra intorno alle 16 ha ceduto all’altezza del chilometro dieci e il traffico è stato dirottato sulle vecchie strade che un tempo collegavano Capoterra a Sarroch. Tra l’incrocio per Capoterra e Sarroch le auto hanno proceduto a passo d’uomo per tutto il giorno. La strada di accesso a Capoterra dalla 195 (la provinciale 91) è stata chiusa intorno alle 16.30 perché minacciava di crollare un ponticello e l’asfalto in vari tratti poggiava su un terreno molto eroso dalla furia dell’acqua. Sulla statale 554 il temporale ha causato disagi (code e rallentamenti), sull’asse mediano che corre attorno al capoluogo è stato chiuso il varco per Pirri perché c’era un ingorgo irrisolvibile attorno alla rotonda che mette in comunicazione la città con gli ospedali. Si sono allagate le strade della zona industriale di Macchiareddu e della zona industriale di Elmas, molte di queste sono sotto il livello del mare.

 

Trasporti. Per due ore dall’aeroporto di Cagliari-Elmas gli aerei non sono partiti e non sono atterrati. Meridiana ha dovuto tenere in pista sette aeromobili nei collegamenti con Torino, Roma (due), Verona, Bologna, Milano, Napoli e Firenze. I ritardi accumulati sono stati assorbiti assorbiti durante la giornata. Cancellato, invece, il Cagliari-Firenze. E’ stato dirottato ad Alghero il volo AirOne delle 8.20 che proveniva da Milano Linate, mentre è stato ritardato quello della stessa compagnia delle 9.50 in arrivo da Roma. Il treno proveniente da Oristano con 500 passeggeri soprattutto pendolari è rimasto bloccato a poche centinaia di metri dalla stazione di Cagliari: gli scambi sommersi dal fango si erano guastati. Impossibile andare avanti, impossibile far scendere i passeggeri perché dalle 7.30 alle 9.30 il nubifragio ha raggiunto l’intensità massima. Il personale delle Ferrovie dello Stato ha risolto il problema pulendo a mano tutti gli scambi, così il treno ha potuto procedere, seppure a passo d’uomo, e finalmente è giunto in stazione. In porto una nave da crociera ha ripreso il largo.

 

Soccorsi. Cento persone sono state tirate fuori dal fango, dall’auto incastrata, dalla casa senza luce, acqua, telefono. Un sacerdote e una donna di 85 anni rimasti isolati in un’abitazione di San Girolamo lontana dall’agglomerato sul fiume sono stati salvati dai carabinieri dell’undicesimo nucleo elicotteri di stanza a Elmas. L’elicottero non poteva atterrare perché la casa era circondata da un mare di fango alto più di un metro e quindi è stato calato il verricello con un carabiniere specializzato che li ha imbragati uno alla volta e portati a bordo. Un’ora di paura è stata vissuta da una famiglia di San Girolamo che doveva lasciare la casa distrutta per ricoverarsi nella palestra di Frutti d’oro ma non trovavano più il bambino di 8 anni, che, come tanti altri nella zona ieri mattina, non era andato a scuola perché non si poteva uscire fuori dalla casa circondata dal fango e quando finalmente l’apparato della protezione civile aveva liberato un po’ le strade, era andato in giro a contare i danni assieme ai suoi. A un tratto era sparito: militari e civili si sono messi a cercarlo senza sosta finché è stato trovato a casa di un amico che aveva la casa distrutta anche lui.

 

Protezione civile. La mobilitazione è stata totale. Stamani il capo della protezione civile italiana, Guido Bertolaso, sarà a Cagliari per fare un sopralluogo sulle zone colpite. Bertolaso incontrerà i sindaci di Cagliari, Sestu, Capoterra, Assemini, Elmas, Sarroch. Ieri in mattinata ha ricevuto un ringraziamento dal prefetto di Cagliari Salvatore Gullotta per la tempestiva risposta alla richiesta di aiuto giunta ieri dalla Sardegna.

 

Vigili del fuoco. Trenta mezzi ieri mattina alle 7 erano in giro per Cagliari, Capoterra, Sestu, Assemini, Elmas. Tutti gli uomini liberi dal servizio sono stati richiamati, tutti i comandi della Sardegna hanno mandato gli operatori delle sezioni operative. Pronta la risposta anche dall’amministrazione centrale: da Civitavecchia sono partire dieci squadre attrezzate per portare soccorso nelle alluvioni, provengono dalle direzioni regionali vigili del fuoco di Toscana e Lazio.

 

Servizio 118. Ha operato con difficoltà immense data la mancanza di mezzi adatti ad affrontare mezzo metro di fango sulla strada. Ma appena le strade sono state liberate anche solo parzialmente il servizio ha risposto senza ritardi.

Esercito. A capo Teulada sono in addestramento due plotoni del quarto reggimento carri della Brigata Ariete: ieri i militari si sono riversati a Capoterra, assieme ai mezzi per il movimento terra e alle indispensabili idrovore del quinto reggimento Genio guastatori della Brigata Sassari. Un’autocolonna del 151� reggimento della Sassari, con autocarri tattici logistici Actl 4x4 e ambulanze ha partecipato ai soccorsi, così come i nuclei esploranti del quinto Genio e del quarto Carri che hanno compiuto i sopralluoghi nella zona di Assemini, dove interi quartieri sono stati completamente allagati e dove si teme che la situazione possa peggiorare se la situazione metereologica dovesse di nuovo peggiorare.

 

Forze dell’ordine. Polizia, carabinieri, Guardia di finanza ieri si sono riversati in massa nel triangolo Sarroch-Capoterra-Assemini. La polizia stradale si è trovata nel servizio di routine tra Elmas e Sestu e ha contribuito a salvare varie persone che non sapevano come uscire di casa con l’acqua alta un metro. Gli elicotteri della polizia, dei carabinieri, dei vigili del fuoco hanno sorvolato ininterrottamente le zone attorno alle dighe per le quali si temeva un cedimento, hanno sorvegliato le strade e contribuito a mandare le informazioni sulla viabilità. I reparti specializzati dei vari Corpi sono stati determinanti nel ritrovamento delle vittime e nel salvataggio di persone rimaste isolate in mezzo alla campagna allagata.

 

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