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Ancora Un Giovanissimo


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Ennesima brutta notizia da La Repubblica

 

GIOVANE SUB ANNEGA A PIZZO CALABRO DURANTE BATTUTA

Un giovane di 19 anni, Giorgio Stingi, studente appena diplomato, e' morto annegato nello specchio d'acqua antistante la Marinella, in localita' Prangi di Pizzo Calabro, cittadina turistica nelle vicinanze di Vibo Valentia. Il fatto e' avvenuto intorno alle 13:30. A quell'ora il giovane, che era un esperto nuotatore a livello agonistico, si era gettato in mare con un amico per una battuta di pesca in apnea. L'amico ha raccontato di averlo visto immergersi nell'acqua e non piu' risalire; ha dato quindi l'allarme alla vicina Capitaneria di Porto di Vibo Marina e sul luogo e' arrivata una motovedetta, che ha recuperato il corpo del giovane in fondo al mare gia' privo di vita. Il cadavere e' stato trasportato sul molo del porto di Vibo Marina dove ad attenderlo c'erano il magistrato e il medico legale, Katiuscia Bisogni.

 

 

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È sceso in apnea ad una profondità di circa 22 metri. Inseguiva una cernia che voleva a tutti i costi infilzare con il suo fucile. C'è riuscito. Giorgio Stingi, 19 anni, di Pizzo, aveva polmoni d'acciaio, si allenava nuotando per cinque ore al giorno. Della Riviera Prangi di Pizzo conosceva ogni angolo, ogni tana, ogni fondale. Ma ieri le cose non sono andate come al solito. Giorgio dopo aver infilzato la cernia che aveva inseguito per un pò è crollato mentre si accingeva a risalire: ha chinato la testa, le sue braccia e le sue gambe si sono fermate ed è scivolato giù, sul fondo della secca della "Spina". Il suo corpo senza vita è stato recuperato a distanza di qualche ora da un sommozzatore della Guardia Costiera di Vibo Marina, appoggiato da unità della Guardia di Finanza e da alcune squadre dei vigili del fuoco del Comando provinciale di Vibo Valentia e dei sanitari del 118, tra i primi ad arrivare sul posto.

Uno strazio per la fidanzatina del giovane, Noemi Pizzonia, che lo attendeva sulla barca insieme a Giuseppe Perrone, coetaneo di Giorgio. Sono stati proprio loro due a dare l'allarme con una telefonata partita dal cellulare e diretta alla Capitaneria di Porto. La tragedia si è consumata ieri nelle acque di Riviera Prangi, poco dopo le 14, a qualche centinaio di metri dalla riva, esattamente all'altezza dell'istituto Tecnico nautico e del campo sportivo di Pizzo.

Giorgio Stingi e la sua ragazza, insieme al loro amico, avevano approfittato della bella giornata di sole e del mare piuttosto tranquillo per effettuare una battuta di pesca. Sul litorale erano arrivati intorno alle 11. I due ragazzi dotati di mute, pinne e fucili avevano cominciato a immergersi subito scrutando i fondali della zona, mentre la ragazza li seguiva con la barca appoggio. Le cose si sono complicate quando Giorgio si è lanciato all'inseguimento di una cernia, nella secca della "Spina". È riuscito a centrarla con il suo fucile, e persino a sfilarla, secondo il racconto di Giuseppe Perrone che ha seguito da vicino tutti i movimenti dell'amico. «Stavamo risalendo insieme, Giorgio era tranquillo, anche se mi sono accorto che a un certo punto ha piegato leggermente la testa e si è toccato il naso. Ma in quel momento non potevo immaginare quel che stava accadendo... Io risalivo più in fretta, non ho la sua resistenza, lui era bravo e forte».

Una volta sulla barca e non vedendolo salire è subito scattata la preoccupazione, quindi l'allarme e l'arrivo nella zona delle squadre di soccorso. Noemi Pizzonia e Giuseppe Perrone avevano intuito subito che qualcosa di grave era accaduto. Ma non ci volevano credere. Troppo crudele pensare che un giovane impegnato anche in gare di nuoto a livello regionale potesse perdere la vita in quello che era il "suo" mare.

Una tragedia che si è venuta consumare proprio nel giorno in cui a Pizzo si ricordavano i caduti e le vittime del mare. In mattina, infatti, una corona d'alloro era stata lanciata a mare al largo della Marina. Una ricorrenza piuttosto sentita e alla quale avevano partecipato anche rappresentanti istituzionali, autorità religiose e militari.

Il cadavere è stato recuperato a distanza di circa due ore dall'annegamento. È stato caricato su una motovedetta della Guardia Costiera e trasferito al Porto di Vibo Marina dove il medico legale Katiuscia Bisogni ha subito effettuato un'ispezione cadaverica esterna, accertando che il giovane è morto per annegamento, dovuto, molto probabilmente, alla perdita di coscienza. Una sintomatologia legata allo sforzo di chi pratica l'apnea. E ieri Giorgio per inseguire quella maledetta cernia che sfilava nella secca della "Spina" non si era certo risparmiato.

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