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Riccardo Molteni Sta Molto Meglio


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Miglior contributo in questa discussione

allora sono appena uscito dalla Rianimazione dell'ospedale Civico di Palermo e prima di tutto vi porto i saluti di Riccardo e un grazie particolare da parte di Daniela, la moglie, alla quale avevo chiesto di scrivere due righe, ma potete ben immaginare quanto sia stata provata in questi tre giorni e pertanto mi ha incaricato di informarvi tutti su come sono andate le cose e sullo stato attuale di Riccardo.

Al momento attuale lo stato clinico è in netto miglioramento, Riccardo è orientato, sveglio e ricorda tutto sino a Domenica mattina quando è andato in ospedale con il suo amico fraterno Rocco Martello (impagabile sotto tutti i punti di vista); il primario della Rianimazione e del Centro Iperbarico, Dr. Mario Re, oltre ad essere un amico di vecchia data è persona preparatissima, come del resto tutti i suoi collaboratori, da subito ha inquadrato il caso e instaurato una valida terapia (e i risultati lo dimostrano), tenendosi in stretto contatto telefonico con me da domenica stessa quando la situazione è precipitata.

I fatti:

sabato Riccardo ha effettuato 18 tuffi a profondità variabili tra i -30 ed i -35 mt, della durata di circa 2 minuti - 2 minuti e 30, con recuperi di superficie al massimo di 1 minuto (ho il profilo del sunto); già in acqua ha avvertito un sensazione di sbandamento e vertigini; risalito sul gommone non riusciva a mantenere l'equilibrio, disturbi che hanno avuto una durata di 30 -50 minuti.

Tornato a casa sono comparse di nuovo le vertigini ( di breve durata) accompagnata da incapacità a riconoscere le parole (Alessìa) mentre guardava la tv; a questi disturbi Riccardo non ha dato molto peso e la mattina successiva, Domenica, è andato a correre come al solito, però dopo circa 35 minuti ha avuto di nuovo vertigini tanto da interrompere la corsa e ritornare a casa dove la moglie ha intuito la gravità della cosa e assieme a Rocco lo ha accompagnato in Ospedale e contemporaneamente mi hanno chiamato al telefono, tramite Marco Bardi; da quel momento vi è stata una drammatica evoluzione con comparsa di crisi convulsive ripetute che hanno richiesto la sedazione farmacologica, intubazione tracheale e ventilazione assistata meccanicamente con respiratore artificiale; contemporaneamente veniva effettuato trattamento ricompressivo in camera iperbarica alla profondità di -50 metri per la durata di 6 ore circa (tabella Comex 5).

lunedì situazione stazionaria è continuato il trattamento farmacologico con qualche lieve cenno di miglioramento.

Ieri sospensione dei farmaci sedativi e ripresa di attività respiratoria spontanea con estubazione e trattamento iperbarico di mantenimento (90 minuti a -15 mt in ossigeno); all'uscita dalla camera netto miglioramento con riconoscimento dei presenti e parziale disorientamento.

Al momento attuale,(trattamento iperbarico terminato alle 13.45) totale ripresa sotto il punto di vista neurologico e generale; continua la terapia iperbarica sino a domenica quando verrà fatta una nuova valutazione mediante TAC del cranio.

Alla TAC è presente una vasta area di ischemia di tutta l'area temporo-parietale di sinistra più altre piccole zone di lesione sempre a sinistra.

LA DIAGNOSI:

sia clinica che radiologica (TAC cranio e toracica) confermano una EMBOLIA GASSOSA ARTERIOSA CEREBRALE DA BAROTRAUMA POLMONARE dovuta quasi certamente ad una risalita veloce a glottide chiusa in uno degli ultimi tuffi, aggravatasi poi con l'intensa attività fisica della corsa il giorno successivo.

Oggi pomeriggio abbiamo parlato a lungo con Riccardo sia il DR. Re che io, analizzando tutto l'accaduto sotto il profilo comportamentale "subacqueo" e non, convenendo che se sabato, alla comparsa dei primi sintomi si fosse recato in Ospedale sarebbe bastato un trattamento iperbarico per debellare il problema.

Vi esorto ancora una volta TUTTI, AGONISTI E DILETTANTI, a non sottovalutare MAI certi segni che potrebbero comparire durante la pesca in apnea e che potrebbero essere premonitori di qualcosa di più grave, come accaduto a Riccardo.

Quì con me c'è Renzo Mazzarri corso subito dal suo amico e compagno di vittoria e con lui stiamo pensando di organizzare un incontro aperto a tutti affinchè si possano dare delle indicazioni precise sul come ridurre al minimo i rischi di tali patologie (BAROTRAUMA POLMONARE E TARAVANA) che ormai, mi sembra evidente, NON POSSONO PIU' ESSERE CONTESTATE DA NESSUNO, RICERCATORI E NON!

 

ANCORA GRAZIE A TUTTI DA PARTE DI RICCARDO, DANIELA E LE LORO 2 SPLENDIDE FIGLIOLE.

 

Grande Max :wub::wub:

 

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allora sono appena uscito dalla Rianimazione dell'ospedale Civico di Palermo e prima di tutto vi porto i saluti di Riccardo e un grazie particolare da parte di Daniela, la moglie, alla quale avevo chiesto di scrivere due righe, ma potete ben immaginare quanto sia stata provata in questi tre giorni e pertanto mi ha incaricato di informarvi tutti su come sono andate le cose e sullo stato attuale di Riccardo.

Al momento attuale lo stato clinico è in netto miglioramento, Riccardo è orientato, sveglio e ricorda tutto sino a Domenica mattina quando è andato in ospedale con il suo amico fraterno Rocco Martello (impagabile sotto tutti i punti di vista); il primario della Rianimazione e del Centro Iperbarico, Dr. Mario Re, oltre ad essere un amico di vecchia data è persona preparatissima, come del resto tutti i suoi collaboratori, da subito ha inquadrato il caso e instaurato una valida terapia (e i risultati lo dimostrano), tenendosi in stretto contatto telefonico con me da domenica stessa quando la situazione è precipitata.

I fatti:

sabato Riccardo ha effettuato 18 tuffi a profondità variabili tra i -30 ed i -35 mt, della durata di circa 2 minuti - 2 minuti e 30, con recuperi di superficie al massimo di 1 minuto (ho il profilo del sunto); già in acqua ha avvertito un sensazione di sbandamento e vertigini; risalito sul gommone non riusciva a mantenere l'equilibrio, disturbi che hanno avuto una durata di 30 -50 minuti.

Tornato a casa sono comparse di nuovo le vertigini ( di breve durata) accompagnata da incapacità a riconoscere le parole (Alessìa) mentre guardava la tv; a questi disturbi Riccardo non ha dato molto peso e la mattina successiva, Domenica, è andato a correre come al solito, però dopo circa 35 minuti ha avuto di nuovo vertigini tanto da interrompere la corsa e ritornare a casa dove la moglie ha intuito la gravità della cosa e assieme a Rocco lo ha accompagnato in Ospedale e contemporaneamente mi hanno chiamato al telefono, tramite Marco Bardi; da quel momento vi è stata una drammatica evoluzione con comparsa di crisi convulsive ripetute che hanno richiesto la sedazione farmacologica, intubazione tracheale e ventilazione assistata meccanicamente con respiratore artificiale; contemporaneamente veniva effettuato trattamento ricompressivo in camera iperbarica alla profondità di -50 metri per la durata di 6 ore circa (tabella Comex 5).

lunedì situazione stazionaria è continuato il trattamento farmacologico con qualche lieve cenno di miglioramento.

Ieri sospensione dei farmaci sedativi e ripresa di attività respiratoria spontanea con estubazione e trattamento iperbarico di mantenimento (90 minuti a -15 mt in ossigeno); all'uscita dalla camera netto miglioramento con riconoscimento dei presenti e parziale disorientamento.

Al momento attuale,(trattamento iperbarico terminato alle 13.45) totale ripresa sotto il punto di vista neurologico e generale; continua la terapia iperbarica sino a domenica quando verrà fatta una nuova valutazione mediante TAC del cranio.

Alla TAC è presente una vasta area di ischemia di tutta l'area temporo-parietale di sinistra più altre piccole zone di lesione sempre a sinistra.

LA DIAGNOSI:

sia clinica che radiologica (TAC cranio e toracica) confermano una EMBOLIA GASSOSA ARTERIOSA CEREBRALE DA BAROTRAUMA POLMONARE dovuta quasi certamente ad una risalita veloce a glottide chiusa in uno degli ultimi tuffi, aggravatasi poi con l'intensa attività fisica della corsa il giorno successivo.

Oggi pomeriggio abbiamo parlato a lungo con Riccardo sia il DR. Re che io, analizzando tutto l'accaduto sotto il profilo comportamentale "subacqueo" e non, convenendo che se sabato, alla comparsa dei primi sintomi si fosse recato in Ospedale sarebbe bastato un trattamento iperbarico per debellare il problema.

Vi esorto ancora una volta TUTTI, AGONISTI E DILETTANTI, a non sottovalutare MAI certi segni che potrebbero comparire durante la pesca in apnea e che potrebbero essere premonitori di qualcosa di più grave, come accaduto a Riccardo.

Quì con me c'è Renzo Mazzarri corso subito dal suo amico e compagno di vittoria e con lui stiamo pensando di organizzare un incontro aperto a tutti affinchè si possano dare delle indicazioni precise sul come ridurre al minimo i rischi di tali patologie (BAROTRAUMA POLMONARE E TARAVANA) che ormai, mi sembra evidente, NON POSSONO PIU' ESSERE CONTESTATE DA NESSUNO, RICERCATORI E NON!

 

ANCORA GRAZIE A TUTTI DA PARTE DI RICCARDO, DANIELA E LE LORO 2 SPLENDIDE FIGLIOLE.

 

che dire...

buona guarigione al campionissimo

 

i complimenti al personale medico tutto

 

complimenti per le possibili iniziative che verranno prese

 

ma di particolare interesse è stato il racconto dettagliato dell'evento non tenuto nascosto...con queste esperienze, ahimè gravi :( , si mette a conoscenza di moltissimi "comuni mortali", ma anche agli agonisti più affermati, di quanto sia importante il recupero specialmente in tuffi fondi, sempre!

 

grazie a tutti...

:bye:

 

 

 

 

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penso che tutto il forum sia lieto di questa notizia

personalmente non conosco molto la storia di molteni,ma dalle parole di tutti e' sicuramente un grande pescatore ed un'ottimo uomo,percui non posso che essere felice che si stia riprendendo nel migliore dei modi

un grande in bocca al lupo :thumbup:

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Son daccordo con il prof Malpieri. Bisogna subito recarsi in ospedale quando si hanno determinati sintomi.

Per il resto mi pare ci siano poche altre "soluzioni" contro questi inconvenienti della nostra disciplina. Se queste cose succedono ad un campione esperto e "anziano" come Molteni, possono succedere a tutti, (quelli che scendono molto fondi almeno). (spero di essere smentito sull'ultima affermazione :( )

Il peggio per il campione sembra passato. Speriamo non abbia riportato lesioni cerebrali e che recuperi totalmente.

Auguri a molteni e :clapping: al MITICO professor Malpieri. :clapping:

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Doc è veramente una persona a d.o.c

glottide aperta in risalita mai dimenticarselo, lasciare uscire l'aria senza contrastarla

sembra impossibile che sia accaduto a un grande ma è successo,

forse è stata la medicina o forse le nostre preghiere quel che conta è che ce l'ha fatta

mai piu' cmq di questi giorni, la passione è quel che ci rende uomini ma non deve ucciderci

 

che dire ho visto un mondo oscurarsi ma oggi è tornato a splendere il sole grazie Doc :bye:

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allora sono appena uscito dalla Rianimazione dell'ospedale Civico di Palermo e prima di tutto vi porto i saluti di Riccardo e un grazie particolare da parte di Daniela, la moglie, alla quale avevo chiesto di scrivere due righe, ma potete ben immaginare quanto sia stata provata in questi tre giorni e pertanto mi ha incaricato di informarvi tutti su come sono andate le cose e sullo stato attuale di Riccardo.

Al momento attuale lo stato clinico è in netto miglioramento, Riccardo è orientato, sveglio e ricorda tutto sino a Domenica mattina quando è andato in ospedale con il suo amico fraterno Rocco Martello (impagabile sotto tutti i punti di vista); il primario della Rianimazione e del Centro Iperbarico, Dr. Mario Re, oltre ad essere un amico di vecchia data è persona preparatissima, come del resto tutti i suoi collaboratori, da subito ha inquadrato il caso e instaurato una valida terapia (e i risultati lo dimostrano), tenendosi in stretto contatto telefonico con me da domenica stessa quando la situazione è precipitata.

I fatti:

sabato Riccardo ha effettuato 18 tuffi a profondità variabili tra i -30 ed i -35 mt, della durata di circa 2 minuti - 2 minuti e 30, con recuperi di superficie al massimo di 1 minuto (ho il profilo del sunto); già in acqua ha avvertito un sensazione di sbandamento e vertigini; risalito sul gommone non riusciva a mantenere l'equilibrio, disturbi che hanno avuto una durata di 30 -50 minuti.

Tornato a casa sono comparse di nuovo le vertigini ( di breve durata) accompagnata da incapacità a riconoscere le parole (Alessìa) mentre guardava la tv; a questi disturbi Riccardo non ha dato molto peso e la mattina successiva, Domenica, è andato a correre come al solito, però dopo circa 35 minuti ha avuto di nuovo vertigini tanto da interrompere la corsa e ritornare a casa dove la moglie ha intuito la gravità della cosa e assieme a Rocco lo ha accompagnato in Ospedale e contemporaneamente mi hanno chiamato al telefono, tramite Marco Bardi; da quel momento vi è stata una drammatica evoluzione con comparsa di crisi convulsive ripetute che hanno richiesto la sedazione farmacologica, intubazione tracheale e ventilazione assistata meccanicamente con respiratore artificiale; contemporaneamente veniva effettuato trattamento ricompressivo in camera iperbarica alla profondità di -50 metri per la durata di 6 ore circa (tabella Comex 5).

lunedì situazione stazionaria è continuato il trattamento farmacologico con qualche lieve cenno di miglioramento.

Ieri sospensione dei farmaci sedativi e ripresa di attività respiratoria spontanea con estubazione e trattamento iperbarico di mantenimento (90 minuti a -15 mt in ossigeno); all'uscita dalla camera netto miglioramento con riconoscimento dei presenti e parziale disorientamento.

Al momento attuale,(trattamento iperbarico terminato alle 13.45) totale ripresa sotto il punto di vista neurologico e generale; continua la terapia iperbarica sino a domenica quando verrà fatta una nuova valutazione mediante TAC del cranio.

Alla TAC è presente una vasta area di ischemia di tutta l'area temporo-parietale di sinistra più altre piccole zone di lesione sempre a sinistra.

LA DIAGNOSI:

sia clinica che radiologica (TAC cranio e toracica) confermano una EMBOLIA GASSOSA ARTERIOSA CEREBRALE DA BAROTRAUMA POLMONARE dovuta quasi certamente ad una risalita veloce a glottide chiusa in uno degli ultimi tuffi, aggravatasi poi con l'intensa attività fisica della corsa il giorno successivo.

Oggi pomeriggio abbiamo parlato a lungo con Riccardo sia il DR. Re che io, analizzando tutto l'accaduto sotto il profilo comportamentale "subacqueo" e non, convenendo che se sabato, alla comparsa dei primi sintomi si fosse recato in Ospedale sarebbe bastato un trattamento iperbarico per debellare il problema.

Vi esorto ancora una volta TUTTI, AGONISTI E DILETTANTI, a non sottovalutare MAI certi segni che potrebbero comparire durante la pesca in apnea e che potrebbero essere premonitori di qualcosa di più grave, come accaduto a Riccardo.

Quì con me c'è Renzo Mazzarri corso subito dal suo amico e compagno di vittoria e con lui stiamo pensando di organizzare un incontro aperto a tutti affinchè si possano dare delle indicazioni precise sul come ridurre al minimo i rischi di tali patologie (BAROTRAUMA POLMONARE E TARAVANA) che ormai, mi sembra evidente, NON POSSONO PIU' ESSERE CONTESTATE DA NESSUNO, RICERCATORI E NON!

 

ANCORA GRAZIE A TUTTI DA PARTE DI RICCARDO, DANIELA E LE LORO 2 SPLENDIDE FIGLIOLE.

 

 

Impeccabile resoconto, riflesso di una notevole professionalità e nobilitato da un sincero spirito di altruismo.

Auguri di pronta guarigione a Riccardo Molteni.

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